1. UTILITA’ TERAPEUTICA DEL TRATTAMENTO
CHIRURGICO E CONSERVATIVO NEI QUADRI
DOLOROSI CORRELATI AD ERNIA DEL DISCO
LOMBARE. STUDIO RETROSPETTIVO.
Zattin A., Donatini A.*, Sogoian T., Ferraro C.
Università degli Studi di Padova. Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche.
Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione.
Servizio di Riabilitazione Ortopedica-Azienda Ospedaliera di Padova.
*Accademia Italiana di Medicina Manuale.
2. EVIDENZE IN LETTERATURA
• Fisiopatologia del conflitto disco-radicolare: effetto meccanico-
compressivo sulla radice e fattori biochimici di tipo infiammatorio (…..)
• Naturale tendenza ad un “riassorbimento della protrusione a seguito di
fenomeni di disidratazione del nucleo polposo con autorisoluzione dei
fattori algogeni (…)
• Assenza di stretta correlazione tra quadro anatomo-radiologico e quadro
clinico
• Indicazioni assolute al trattamento chirurgico: sindrome della cauda
equina, la presenza di severi e progressivi deficit motori o di dolore
intrattabile
• Indicazioni relative: sintomatologia dolorosa persistente senza nessun
segno di miglioramento per un periodo di tempo superiore ai due mesi
• Gli insuccessi a lungo termine del trattamento sono compresi tra il 35%
e il 95% senza rilevanti differenze tra terapia conservativa e chirurgica
3. Popolazione
• 80 soggetti (56 maschi, 24 femmine)
• con storia clinica di patologia dolorosa correlata
ad ernia del disco lombare.
• protrusione al disco lombare documentata alla
TAC o alla RMN
• follow-Up minimo dal trattamento considerato
superiore a sei mesi
• assenza di: stenosi del canale vertebrale,
restringimento dei forami di coniugazione, esiti
dolorosi di chirurgia vertebrale o patologie
sistemiche, vascolari e neurologiche o disturbi
della sfera neuro-psichiatrica.
4. 38 soggetti38 soggetti (10 femmine e 28 maschi; età
media di 45.9 anni), sottoposti a
trattamento conservativo (GRUPPO CO)
Terapia
combinata
18%
Terapia medica
8% Infiltrazioni
epidurali
13%
FKT
16%
Agopuntura
37%
M anipolazioni
vertebrali
8%
5. 42 soggetti (14 femmine e 28
maschi; età media 48.4 anni),
sottoposti a trattamento chirurgico
(GRUPPO CH)
6. PARAMETRI VALUTATI NEI
DUE GRUPPI
• Attività lavorativa svolta
• Classificazione radiologica
• Durata del dolore
• Giornate lavorative perse (prima, dopo e per il
trattamento)
• Terapie eseguite prima del trattamento
• Terapie eseguite dopo il trattamento
• Numero di recidive dolorose dopo il trattamento
• Dolore attuale (VAS)
• Limitazioni funzionali residue attuali (QBPDS)
10. ASSENZA DI DIFFERENZE
SIGNIFICATIVE NEI DUE
GRUPPI PER:
• TIPO ANATOMO-RADIOLOGICO DI
PROTRUSIONE DISCALE
Gruppo chirurgico
14%
38%
14%
5% 5%
24%
Mediana Paramediana
Laterale Intraforaminale
Laterale espulsa Paramediana espulsa
Gruppo conservativo
16%
21%
26%
28%
3%
3%3%
12. ASSENZA DI DIFFERENZE
SIGNIFICATIVE NEI DUE
GRUPPI PER:
• TIPI DI TERAPIA ESEGUTI PRIMA DEL
TRATTAMENTO
0
10
20
30
Medica Medica + FKT Medica + altro
Pazienti chirurgici Pazienti conservativi
14. ASSENZA DI DIFFERENZE
SIGNIFICATIVE NEI DUE
GRUPPI PER:
• NUMERO DI TERAPIE ESEGUITO DOPO IL
TRATTAMENTO
0
10
20
30
Nessuna terapia 1 sola terapia Più terapie
Pazienti chirurgici Pazienti conservativi
22. CONCLUSIONI
• Le caratteristiche proprie della popolazione reclutata
(età, sesso, mansione lavorativa, tipo di protrusione
discale, eventuali terapie precedenti al trattamento) e il
periodo di astensione dall’attività lavorativa prima del
trattamento non hanno influenzato il destino terapeutico
dei soggetti.
• L’inabilità al lavoro, il numero di recidive dolorose e le
cure resesi necessarie successivamente non dimostrano
differenze tra i due gruppi.
• Il dolore attuale e le limitazioni funzionali residue sono
maggiori nei soggetti trattati chirurgicamente.
23. Accurato trattamento conservativo prima
di considerare l’approccio chirurgico.
Rispetto rigoroso delle indicazioni
codificate in letteratura per il trattamento
chirurgico.
Collaborazione tra chirurgo e fisiatra
…l’intervento chirurgico nel malato con ernia al
disco dovrebbe essere una necessità non
un’opportunità!