1. 1
Kobez U.V., Eliseev C.V.
Utilizzo dei rimedi omotossicologici nella terapia integrata
delle malattie degenerative-distrofiche della colonna
vertebrale.
Riassunto
L’efficacia del farmaco omotossicologico Arnica comp. e del farmaco
omeopatico complesso Osteobios è stata studiata nella cura delle malattie
degenerative-distrofiche della colonna vertebrale. Hanno partecipato allo
studio quaranta pazienti di età compresa tra 30 e 42 anni, affetti da
osteocondrosi della regione lombare della colonna vertebrale, ernia dei
dischi intervertebrali ed instabilità delle vertebre della regione lombare.
I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi equiparabili di 20 persone
ciascuno. I pazienti del gruppo di terapia sono stati trattati, oltre che con la
terapia tradizionale, anche con Arnica comp. ed Osteobios. Arnica comp. è
stato somministrato per via iniettiva e in pomata: la via iniettiva è stata
usata in caso di blocchi paraventricolari prima dell’intervento chirurgico, e
la pomata è stata applicata intorno alla ferita postoperatoria. Osteobios è
stato prescritto in dosaggio di 8 gocce 3 volte al giorno, per via
sublinguale, per 20 giorni consecutivi. Ai pazienti del gruppo di controllo
è stata prescritta solo la terapia tradizionale. L’efficacia delle due terapie è
stata valutata sulla base dei seguenti parametri:
- intensità della sindrome algica,
- risultati dell’osservazione clinica,
- tempi di cicatrizzazione delle ferite postoperatorie,
- presenza di complicanze infettive,
- livello della fosfatasi alcalina nel sangue.
Il miglioramento dell’Indice Articolare, della reazione miotonica e della
sindrome algica nei pazienti del gruppo di terapia è stato decisamente più
evidente, rispetto al risultato del gruppo di controllo. Il livello della
fosfatasi alcalina nel sangue nei pazienti del gruppo di terapia al momento
della dimissione dalla clinica era nettamente superiore rispetto al gruppo di
controllo, testimonianza di una attivazione dei processi di istogenesi nel
tessuto osseo. È stata pertanto dichiarata l’utilità di inserire Arnica comp
ed Osteobios nel protocollo della terapia integrata delle malattie
degenerative-distrofiche.
2. 2
Introduzione
La terapia dell’osteocondrosi vertebrale con sindrome algica concomitante
è uno dei problemi attualmente più sentiti della medicina moderna.
L’incidenza di questa malattia è abbastanza incerta, perché i malati spesso
preferiscono le cure domestiche e non si rivolgono al medico. Prendendo
in considerazione questo fatto, la valutazione media della frequenza di
questo disturbo oscilla tra il 30% e l’80% [1,2,3]. Questa malattia si
presenta in età lavorativa, intorno ai 40 anni, e comporta temporanea
inabilità al lavoro in circa il 5% dei casi, a causa di dolori di schiena [6,7].
La frequenza dell’invalidità legata a questa malattia nei Paesi dell’Europa
occidentale, è in aumento dagli anni ‘50 del secolo scorso.
La terapia tradizionale dell’osteocondrosi vertebrale che comporta
sintomatologia da compressione delle radici spinali, prevede l'uso di
medicinali antinfiammatori steroidi e non steroidi, miorilassanti, pratiche
fisioterapiche ed altre metodiche. Tuttavia, l’efficacia di questi interventi
terapeutici è insufficiente, e alcuni farmaci impiegati, possono causare seri
effetti collaterali. La terapia omotossicologica dell’osteocondrosi riceve, a
nostro parere ingiustamente, poca attenzione. L’attuale impostazione
terapeutica omotossicologica, mira alla normalizzazione ed al recupero
dell’equilibrio, nonché al ripristino delle funzioni organiche vitali. Inoltre,
i farmaci omotossicologici, non hanno effetti collaterali, tipici degli
antinfiammatori allopatici. Scopo della nostra ricerca, è stato di valutare
l’efficacia dei farmaci omotossicologici nella terapia delle patologie
degenerative-distrofiche della colonna vertebrale.
Materiali e metodi
Allo studio sull’efficacia dei farmaci omotossicologici Arnica comp. ed
Osteobios, hanno partecipato 40 pazienti, di età compresa tra i 30 ed i 42
anni, che presentavano le seguenti patologie:
- osteocondrosi della colonna vertebrale all’altezza della regione
lombare,
- ernia dei dischi intervertebrali
- instabilità delle vertebre della regione lombare.
I pazienti inclusi nello studio sono stati selezionati secondo i seguenti
parametri clinici ed anamnestici:
- presenza di sindrome algica resistente alla terapia negli ultimi sei
mesi;
3. 3
- presenza di compressioni delle radici spinali, non trattabili con
farmaci tradizionali negli ultimi due mesi;
- presenza di osteoporosi, individuata nel corso delle analisi
quantitative di radiogrammi [4].
I criteri di esclusione sono stati:
- presenza di patologie che potevano provocare un aumento del livello
di fosfatasi alcalina (iperparatiroidismo),
- osteomalacia (rachitismo di qualsiasi livello),
- malattia ossea di Paget (osteite deformante),
- malattia di Gaucher, con riduzione del tessuto osseo,
- tumori del tessuto osseo (sarcoma osteogenico),
- metastasi ossea,
- mieloma.
I pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico –
interlaminectomia, parziale fascectomia o unilaterale discectomia, con
ulteriore fissazione transpedicolare del segmento. I pazienti sono stati
suddivisi in due gruppi di 20 persone ciascuno: i gruppi erano equiparabili
in base all’età e al tipo dei disturbi della colonna vertebrale. I pazienti
inclusi nel gruppo di terapia sono stati sottoposti a terapia tradizionale,
integrata con farmaci omotossicologici; ai pazienti del gruppo di controllo,
è stata prescritta solo la terapia tradizionale. Arnica comp. fiale è stato
somministrato per via iniettiva (2,2 ml su ogni lato) in caso di blocchi
paraventricolari prima dell’intervento; Arnica comp. pomata è stato
applicato sulla pelle intorno alla ferita postoperatoria. Osteobios è stato
prescritto in dosaggio di 8 gocce, 3 volte al giorno, per via sublinguale, per
20 giorni.
L’efficacia della terapia è stata valutata sulla base dei seguenti parametri:
- intensità della sindrome algica
- risultati dell’osservazione clinica (il test di Schober, la reazione
miotonica, l’Indice Articolare) [5],
- durata della guarigione delle ferite postoperatorie,
- presenza di complicanze infettive
- livello della fosfatasi alcalina nel siero del sangue.
L’Indice Articolare è stato valutato su una scala di quattro punti:
4. 4
- completa assenza di dolore durante la flessione e il raddrizzamento
veloci – 0 punti,
- dolori di lieve entità – 1 punto,
- dolori di intensità media – 2 punti,
- dolori intensi che impediscono di piegare l’articolazione – 3 punti.
Anche la reazione miotonica, è stata valutata sulla base di una scala di
quattro punti:
- assenza di tensione dei muscoli paravertebrali – 0 punti,
- reazione locale, miotonica, unilaterale – 1 punto,
- reazione bilaterale moderata – 2 punti,
- reazione simmetrica marcata (muscoli tesi come un “sasso”) - 3
punti.
È stata anche studiata la dinamica della sindrome algica nella regione
lombare della colonna vertebrale dopo l’utilizzo dei blocchi con Arnica
comp. il giorno dopo il blocco (il quarto giorno dal momento del ricovero).
Per una valutazione quantitativa della sindrome algica è stata utilizzata una
scala visiva su 10 gradi [5].
Risultati e discussione
Dall’analisi dei risultati emerge un significativo abbassamento dei valori
dell’Indice Articolare e della reazione miotonica sia nei pazienti del
gruppo di terapia, che nei pazienti del gruppo di controllo (Tabella 1). Al
quarto giorno di terapia, nei pazienti che assumevano Arnica comp. i
parametri presi in esame erano attendibilmente più bassi, che nei pazienti
del gruppo di controllo (p<0,05); ciò è dovuto probabilmente alle proprietà
antinfiammatorie e analgesiche del preparato omotossicologico. Al
momento della dimissione dalla clinica, i valori dell’Indice Articolare e
della reazione miotonica nei pazienti del gruppo di terapia erano più bassi
che nei pazienti del gruppo di controllo, anche se le differenze tra i due
gruppi non raggiungevano un livello di significatività statistica (p>0,05).
Il test di Schober ha dimostrato, che la flessione della colonna vertebrale,
molto limitata il giorno del ricovero (fino a 16 cm), il quarto giorno era
migliorata fino a raggiungere i 18,1±0,7 cm nei pazienti del gruppo di
terapia, e i 16,6±0,7 cm nel gruppo di controllo.
Malgrado la tendenza positiva, anche questi valori non sono
statisticamente significativi (p>0,05).
5. 5
Anche il miglioramento della sindrome algica è stato più evidente nei
pazienti del gruppo di terapia (Tabella 2). Al momento del ricovero i
pazienti di entrambi i gruppi presentavano gli stessi dolori. L’applicazione
dei blocchi con Arnica comp. ha portato all’abbassamento del 35%
dell’intensità della sindrome algica nei pazienti del gruppo di terapia,
mentre nel gruppo di controllo la riduzione è stata solo del 9%. La
riduzione di intensità dei dolori è stata evidente; la differenza tra il gruppo
di terapia ed il gruppo di controllo, valutata il quarto giorno e il giorno
della dimissione dall’ospedale è statisticamente significativa (p<0,05 in
due casi). Un risultato così evidente nel gruppo di terapia è probabilmente
legato all’effetto di Arnica comp. a livello locale.
Come l’indagine ha dimostrato, nei pazienti del gruppo di terapia, la
cicatrizzazione della ferita postoperatoria si è avuta in media 1,5 giorni
prima rispetto al gruppo di controllo. In nessuno dei due gruppi sono state
rilevate complicanze infettive.
Dato che in tutti i pazienti ricoverati, sono stati diagnosticati sintomi di
osteoporosi, nel protocollo di terapia è stato incluso il medicinale
Osteobios. Questo preparato è caratterizzato dall’azione completa sul
metabolismo del calcio e sulla formazione del tessuto osseo; contribuisce
inoltre a riequilibrare l’attività di osteoblasti ed osteoclasti, quando c’è uno
squilibrio tra la produzione di osso e la sua riduzione. Il valore della
fosfatasi alcalina è un marker biochimico dell’attività degli osteoblasti – le
grandi cellule mononucleari, che sono presenti sulla superficie della
matrice ossea nei punti di formazione dell’osso. Abbiamo analizzato il
livello di questo enzima nel siero del sangue nei pazienti dei due gruppi.
Il giorno del ricovero i valori della fosfatasi alcalina nei pazienti del
gruppo di terapia (1395,6±9,0 nmole/c*l) e del gruppo di controllo
(1345,1±7,7 nmole/c*l) erano abbastanza simili (p>0,05).
Il giorno della dimissione dall’ospedale nei pazienti del gruppo di terapia
si è osservato un notevole incremento di questo enzima, con una media di
1505,8±7,7 nmole/c*l, che è significativamente più alta rispetto allo stesso
parametro nei pazienti del gruppo di controllo: 1396,5±7,5 nmole/c*l
(p<0,05). Malgrado l’aumento della fosfatasi alcalina nei pazienti di
entrambi i gruppi, questa è rimasta entro valori normali: 740-2100
nmole/c*l.
6. 6
A nostro parere, l’effetto è legato all’attività di Osteobios ed indica una
attivazione degli osteoblasti nel tessuto osseo.
Concludendo si può affermare che la somministrazione contemporanea del
farmaco omotossicologico Arnica comp. e del farmaco omeopatico
complesso Osteobios nella terapia integrata di pazienti con malattie
degenerative-distrofiche della colonna vertebrale, è efficace, poiché
ognuno di questi preparati ha un effetto positivo sui diversi elementi della
patogenesi della malattia. Durante la fase acuta della malattia, la
somministrazione intramuscolare di Arnica comp. fiale con l’uso dei
blocchi paraventricolari, è più efficace.
Per eliminare l’infiammazione e la sindrome algica, e per accelerare la
cicatrizzazione delle ferite, si può usare Arnica comp pomata.
Osteobios, che favorisce la normalizzazione delle funzioni degli
osteoblasti ed osteoclasti, può essere impiegato per le diverse disfunzioni
del tessuto osseo.
Conclusione
1. L’impiego di Arnica comp. nel protocollo di terapia delle malattie
degenerative-distrofiche della colonna vertebrale permette di
migliorare l’efficacia delle cure terapeutiche, valutate sulla base dei
cambiamenti dell’Indice Articolare, della reazione miotonica e della
sindrome algica. Il miglioramento dei sintomi è dato dall’azione
antinfiammatoria ed analgesica di Arnica comp.
2. L’utilizzo di Osteobios nella terapia integrata delle malattie
degenerative-distrofiche della colonna vertebrale, consente di
stimolare il processo di istogenesi del tessuto osseo; questo effetto è
misurabile sull’aumento del livello di fosfatasi alcalina che funge da
marker dell’attività degli osteoblasti.
7. 7
TABELLA 1
Variazioni dei valori dell'Indice Articolare e della reazione miotonica durante la terapia nei pazienti
del gruppo di terapia e del gruppo di controllo .
PARAMETRI
AL RICOVERO DOPO 4 GIORNI
ALLA
DIMISSIONE AL RICOVERO DOPO 4 GIORNI
ALLA
DIMISSIONE
Indice Articolare 2,5 ± 0,4 1,1 ± 0,4 0,2 ± 0,3 2,4 ± 0,4 2,3 ± 0,4* 0,4 ± 0,3
Reazione
miotonica 2,6 ± 0,4 1,2 ± 0,4 0,1 ± 0,2 2,4 ± 0,4 2,35 ± 0,3* 0,2 ± 0,3
* p< 0,05 per parametri al 4° giorno della terapia
TABELLA 2
Dinamica dell'intensità della sindrome algica durante la terapia nei pazienti del gruppo di terapia e
del gruppo di controllo .
PARAMETRI
AL RICOVERO
DOPO 4
GIORNI ALLA DIMISSIONE
AL
RICOVERO
DOPO 4
GIORNI ALLA DIMISSIONE
Intensità della 8,4 ± 0,6 5,3 ± 0,6 2,1 ± 0,4 8,2 ± 0,6 7,5 ± 0,6* 3,1 ± 0,3**
sindrome dolorifica
* p< 0,05 per parametri al 4° giorno della terapia
** p <0,05 per parametri alla dimissione
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GRUPPO PRINCIPALE GRUPPO DI CONTROLLO
GRUPPO PRINCIPALE GRUPPO DI CONTROLLO
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