I social network per promuovere la fattoria didattica - Veneto Agricoltura - ...
Enterprise2.0-Web2.0 Introduzione al tema
1. Web 2.0Web 2.0 –– EntepriseEnteprise 2.02.0
Claudia Zarabara
scrivi@claudiazarabara.it
2. AgendaAgenda
Da Web 1.0 a web
2.0
caratteristiche
concetti
strumenti
Enterprise 2.0
Definizione
Caratteristiche
Strumenti
3. CC’’era unaera una voltavolta…… la newla new
economyeconomy
• L’evoluzione dei mezzi di informazione ha comportato continui cambiamenti
nel settore economico e sociale Società dell’Informazione in cui il bene
maggiormente scambiato e acquistato è l’informazione.
• I fattori alla base di questo processo
diffusione dei PC
la digitalizzazione/virtualizzazione
lo sviluppo dei sistemi di trasmissione dati
• La rete, l’impiego di nuove tecnologie informatiche e telecomunicative
rappresentano una nuova infrastruttura per il commercio New Economy o
Economia Digitale
4. Web 0.0Web 0.0 –– 1.01.0 –– 2.02.0
0.0: Reti di PC
2.0: Rete di
utentiAnni ‘90
1.0: Ecommerce
Prima metà del 2000
Oggi
5. Dal Web 1.0 al Web 2.0Dal Web 1.0 al Web 2.0
“Col termine Web 2.0 generalmente ci si riferisce ad una seconda generazione
di servizi disponibili sul WWW che consentono di collaborare e condividere
informazioni online” tratto da Wikipedia.com
WEB 1.0
USO LA RETE
WEB 2.0
SONO IN RETE
WEB 2.0
SIAMO IN RETE
WEB 2.0
SIAMO LA RETE
6. Web 1.0
(Diffuso fino agli anni ‘90)
Padronanza HTML
Maggiore popolazione tecnica
Siti web statici
Nessuna interazione con l’utente
Navigazione tra le pagine
Uso delle e-mail
Uso dei motori di ricerca
Web 2.0
Blog e siti gestiti senza
conoscenze tecniche
Apertura a tutte le persone
Partecipare
Siti web dinamici
Spiccata interazione sito-utente
Diverse applicazioni online: Blog,
forum, chat oppure sistemi quali
Wikipedia, Youtube, Facebook,
MySpace, Wordpress, etc. etc.
Dal web 1.0 al web 2.0.Dal web 1.0 al web 2.0.
Evoluzione del WebEvoluzione del Web
7. Dal web 1.0 al web 2.0Dal web 1.0 al web 2.0
Cambia il modo di stare connessiCambia il modo di stare connessi
Un tempo il PC era il solo dispositivo che si collegava ad
Internet
Oggi i mezzi a disposizione sono più numerosi: ci sono palmari,
televisori, telefonini, console etc.
Il modo di connettersi è sempre più user friendly
La banda larga è ampiamente diffusa e spesso disponibile
gratuitamente in zone pubbliche
L’UTENTE E’ SEMPRE CONNESSO!
Non archivia, non stampa, non salva perché in ogni momento
può trovare online ciò di cui ha bisogno
Anche il software è disponibile online.
8. LL’’evoluzioneevoluzione
delldell’’informazioneinformazione
Web 1.0: sono pagine create
“istituzionalmente” per fornire
informazioni
Web 2.0: fornisce le informazioni
in modo tale che gli utenti le
possano prendere e modificare.
L’informazione viaggia in modo
destrutturato.
User generated data: le
informazioni sono create,
rimaneggiate, condivise,
distribuite dagli utenti.
9. Come vede ed usa il webCome vede ed usa il web
ll’’utente?utente?
Sposare il “modo di vedere digitale” del consumatore, dando ascolto alla
sua voce, alle sue necessità, al suo modo di concepire il web
Il sistema digitale dell’azienda Quello del consumatore
10. Un evoluzione fatta diUn evoluzione fatta di
piccoli passipiccoli passi
Comunità di massaDominio diTecnici
ChiunqueContenuti creati daWebmaster
Servizi Web BasedArchitetturaClient-server
Browser, RSS, Mail alert
etc.
Fruibile attraversoBrowser
DinamicoStatoStatico
PostUnità di contenutoPagina
Scrivere e contribuireModalitàLeggere
WEB 2.0WEB 1.0
Fonte: P. Lattanzio
11. Il web 2.0:Il web 2.0: ““nonnon èè unauna
cosa da tecnicicosa da tecnici””!!
Web 2.0 indica un nuovo approccio socialeapproccio sociale
alla generazione e distribuzione di contenuti
via web, che siano caratterizzati da
processi comunicativi aperti, con una
forte decentralizzazione dell’autorità,
libertà di condividere e riusare i contenuti stessi
In sintesi si può intendere con Web 2.0 un insieme di siti web più dinamici ed
interattivi che consentano una maggiore partecipazione degli utenti attraverso
forum, blog, wiki, social network, rss etc. E’ un mondo in costante evoluzione
Il Web 2.0 è costruito sull’ architettura della partecipazionearchitettura della partecipazione e sulla fiducia radicale
che consentono a gruppi di utenti distribuiti su scala internazionale di contribuire
alla creazione della conoscenza
Le barriere tecnologichebarriere tecnologiche sono drasticamente ridotte
creare contenuti on line è semplice e spesso gratuito
Il Web 2.0 è realmente multimedialemultimediale
composto di suoni, immagini, realtà virtuali, filmati
L'utente è creatore di contenuti e lo fa con estrema facilità. E nel
creare contenuti auspica che altri li prendano e li replichino
12. Concetti del Web 2.0Concetti del Web 2.0
La condivisionecondivisione delle informazioni, dei contenuti, dei servizi, delle
applicazioni è al centro dello sviluppo della Rete
L'aperturaapertura dei dati e l'apertura del codice sono principi guida dello
sviluppo
La scrittura si fa collaborativacollaborativa e partecipata (blog, wiki, piattaforme
collettive)
L'informazione viene categorizzata liberamente e collettivamente, con
le folksonomyfolksonomy, “nuvole” di tag-parole chiave attribuite a pagine web,
immagini, libri, documenti, articoli etc.
Esplodono i feedfeed per la distribuzione dei
contenuti
E’ la rete a tenerci aggiornati con
mail ad hoc (es. Google Alert)
Internet non è più solo una fonte di
informazioni, ma una piattaforma partecipativa
13. Il Web 2.0Il Web 2.0
nuove pratiche
condividere, partecipare,
commentare, collaborare, creare,
diffondere, classificare,
commentare, assemblare,
rielaborare, aggregare,
sottoscrivere, decentrare, distribuire,
trovare, farsi trovare
nuove parole, nuovi strumenti
post, blog, sharing, tag, wiki, feed,
rss, folksonomy, permalink, long tail
14. Web 2.0: gli ingredienti...Web 2.0: gli ingredienti...
tagging (e la folksonomia)
arricchimento delle esperienze-utente (google
maps)
rendere gli utenti collaboratori (ebay e commenti
su amazon, Reccomendation Systems )
fiducia radicale (wikipedia)
piccoli pezzi uniti e unibili in maniera non rigida
abbiamo a che fare con una piattaforma (il web),
che vince sempre su una singola applicazione.
Questi concetti valgono sia a livello aziendale, che
intraziendale che extraziendale
15. ChiChi èè ll’’utente?utente?
E’ il navigatore
E’ il cliente
E’ il fornitore
E’ il collaboratore/dipendente
...
L’utente collabora, partecipa e condivide!
Cresce e fa crescere attraverso la
collaborazione!
I confini delle relazioni e delle conoscenze
sono in questo modo in costante
movimento
16. Il cambio culturaleIl cambio culturale
Cultura dell’eroe/del migliore
Iniziativa, basso controllo
Formalità e chiusura
Esplorazione, esposizione
Miglioramento di gruppo
Informalità ed apertura
“Comando” e controllo
Paura di sbagliare, di
mettersi in gioco
Per sostenere lo scambio, la collaborazione, è necessario un cambio
culturale
Con quale strumento?
17. Software socialeSoftware sociale
La vera rivoluzione di internet è stata silenziosa e fatta di frammenti di
tecnologia che oggi, tutti insieme, consentono alla rete di essere uno
strumento promotore di relazioni sociali sempre più complesse e
articolate
Il termine software sociale riguarda tutte quelle applicazioni software
che consentono agli individui di incontrarsi, interagire e collaborare
in rete ed, in particolare, di creare comunità on-line.
Possono essere sincroni (improntati sull’interazione) o asincroni (legati
alla comunicazione)
Consentono varie attività: comunicare, scrivere, conversare,
condividere etc.
Alcuni esempi:
Wiki
Blog
Podcast
Chat
Forum etc.
?
Le community sono sempre esistite:
perché ora funzionano?
Perché uno usa la community?
18. Alcune risposteAlcune risposte
Il web 2.0 ci permette di
partecipare con estrema
facilità: prima non era così!
Quanto al perché mi devo
connettere...è una
domanda cruciale. La
risposta giusta determina il
successo o l’insuccesso
della community, che sia
aziendale, personale etc.
Non esiste una risposta
giusta: esistono bisogni
precisi cui uno spazio
sociale può rispondere
19. PerchPerchéé usiamo il socialusiamo il social
software?software?
Si adatta alle mie
esigenze
“Universalmente”
accessibile
Facile
condividere
Di facile utilizzo
Visibilità
Interazione informale e
spontanea
Strumenti diversi
per bisogni diversi
21. Il lato debole?Il lato debole?
Il web 2.0 ci fornisce strumenti semplici per creare
ambienti on line e pubblicare contenuti.
La realtà ci dice che su 100 persone:
1 crea contenuti
9 commentano, partecipano limitatamente
90 si limitano a leggere passivamente (lurkers)
Il limite del Web 2.0 sono i contenuti, e quindi gli
utenti che li dovrebbero creare
22. Un vocabolario comune:Un vocabolario comune:
WIKISWIKIS
Wikis: un tipo di website che si alimenta per definizione con i
contributi di tutti. Gli utenti possono aggiungere, cancellare,
modificare (es. Wikipedia)
CorporateWiki (uso aziendale dei wiki)
Si usano per:
Migliorare il proprio status professionale all’interno della
organizzazione
Facilitare il lavoro
Migliorare e snellire il processo aziendale
Es. di utilizzo: come repository “intelligenti” per sviluppo progetti,
riutilizzo delle conoscenze, collaborazione ad hoc etc.
Operativamente:
si sceglie la soluzione software migliore
si stabiliscono gli obiettivi e i partecipanti
si motivano i partecipanti
si stabilisce il meccanismo di autenticazione: l’attività degli utenti
deve essere trasparente, chiara e sempre tracciabile
23. PodcastPodcast
Un podcast è un file (generalmente audio o video) in Internet È scaricabile
automaticamente da un apposito programma, chiamato aggregatore, e si
basa sui feed RSS.
PODCAST VS STREAMING
Usato dalle aziende per
Attività di formazione interna
Knowledge management (es. forza vendita)
Comunicazione verso il pubblico o verso target particolari (es.
Whirlpool family, BMW)
Viral Marketing
Servizi a valore aggiunto nei confronti dei clienti (es. Feltrinelli, Hotel,
Musei,)
24. Un segnale daUn segnale da
considerareconsiderare
Hanno regalato Ipod ai propri dipendenti:
Duke University (ricevono notizie sull’attività del
campus)
Capital One University (inviano unità di formazione
ai dipendenti)
Keane (alla forza vendita)
O più semplicemente pensiamo alla diffusione
dei BBarry all’interno delle nostre PMI
25. BlogBlog
Blog: è un diario in rete. Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero
"traccia su rete". L’utente crea, pubblica e condivide i suoi contenuti.
I blog aziendali servono all’azienda per comunicare in maniera
semplice/snella e raccogliere informazioni dirette
Rafforzano le reti esistenti (intra e extra aziendali)
Informano
Fidelizzano
Migliorano il processo informativo
Permettono di monitorare
Permettono di recepire critiche in modo diretto
Rendono più “umana” l’azienda
Migliorano la comunicazione intraziendale
Sono inoltre di facile gestione ed utilizzo
Vari tipi di blog aziendali:
blog personali
blog CEO: Es. Desmoblog Ducati curato dall’amministratore delegato,
SUN Mr. Swharz, Mauro Lupi
blog di prodotto: Fiat Bravo
blog aziendali/corporate: Fondazione CUOA
L’assunto di base: TRASPARENZA e DIALOGO DIRETTO, NON MEDIATO
27. Social NetworkSocial Network
E’ un gruppo di persone connesse tra loro.
Si tratta di servizi web che consentono agli utenti di:
costruire un profilo pubblico o semi-pubblico all’interno di un sistema
chiuso;
articolare una lista di altri utenti del sistema con i quali si condivide un
collegamento;
consultare e “navigare” la propria lista di contatti e quelle create da altri
all’interno del sistema.
Esplosero nel 2003.
Per entrare in un social network online
occorre costruire il proprio profilo
si invitano amici, che fanno lo stesso, per allargare il network
Si costruiscono community tematiche, aggregando utenti che condividono:
Relazioni professionali (lobby, reti informali e formali di contatti): Linkedin
Amicizia (ricerca amici, viaggi, scambio informazioni): FaceBook, NetLog
etc.
Foto VIdeo: Flickr, Picasa, YouTube etc.
28. Social Network ad usoSocial Network ad uso
aziendaleaziendale
Comunicazione e marketing
Senso di appartenenza
Politiche di prezzo
Gestione e monitoraggio
della propria e-reputation
Servizi in anteprima al cliente
Aggiornamenti
...questo e’ il mezzo: le
applicazioni le inventiamo
noi!
29. The longThe long tailtail
“L’espressione coda lunga, in inglese The Long Tail, è stata coniata da Chris
Anderson in un articolo dell’ottobre 2004 su «Wired Magazine» per descrivere
alcuni modelli economici e commerciali. In molti casi, gli eventi poco
frequenti o di bassa ampiezza – la coda lunga, rappresentata dalla porzione
gialla della curva – possono cumulativamente superare in numero o in
importanza la porzione iniziale della curva, di modo che presi tutti insieme
rappresentano la maggioranza. Anderson sostiene che i prodotti a bassa
richiesta o con ridotti volumi di vendita possono collettivamente occupare
una quota di mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller o
blockbuster, se il punto vendita o il canale di distribuzione sono abbastanza
grandi.“.
I piccoli siti rappresentano il grosso del
contenuto Internet; nicchie ristrette
rappresentano il grosso delle applicazioni
Internet possibili. Le periferie e non solo il
centro, la coda lunga e non solo la testa
31. Per sfruttare la coda lungaPer sfruttare la coda lunga
Presupposto: devo ovviamente disporre di un catalogo
prodotti vasto, a costi marginali pressoché nulli
La rete fa il resto:
Mi permette di raggiungere una popolazione di potenziali
acquirenti enormemente vasta con costi contenuti
I potenziali acquirenti devono poter disporre di strumenti di
selezione capaci di far trovare facilmente il prodotto che
cercano (motori di ricerca, filtri etc.)
Nei mercati online (per le ragioni sopraindicate) la “testa” è
molto meno importante che nei mercati tradizionali. Es. Nei
DVD i primi 5000 titoli sommano 65/70% delle vendite
tradizionali, contro i 40/50% delle vendite online.
Es. tipici di mercati a coda lunga:
Libri
DVD
Musica
32. RSRS -- ReccomandationReccomandation
SystemsSystems
Sistemi che propongono
all’utente elementi di suo
potenziale interesse tramite un
algoritmo
Content based: all’utente
vengono proposti elementi simili
a quelli che ha gradito in passato
Collaborative: all’utente
vengono proposti elementi che
persone con gusti e preferenze
simili a lui hanno gradito in
passato
Ibrido: combinazione dei due
metodi
Il web 2.0 aiuta/umanizza l’RS:
con le opinioni dell’utente.
L’algoritmo filtra, ma il valore
aggiunto lo fornisce l’utente.
33. E il web 3.0?E il web 3.0?
Su Google si trovano oltre 197 milioni di risultati
Ci sono varie definizioni (intelligenza artificiale, 3D,
web in cui il consumatore influenza direttamente le
decisioni d’azienda etc.), la più accreditata – ad
oggi - fa riferimento al “Web semantico”
Wikipedia: si intende la trasformazione del Web in
un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine
HTML,file, immagini, e così via) siano associati ad
informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il
contesto semantico in un formato adatto
all'interrogazione, all'interpretazione e, più in
generale, all'elaborazione automatica.
34. PerchPerchéé EnterpriseEnterprise 2.0?2.0?
Il web si è evoluto modificando la rete, l’approccio alla rete e il suo utilizzo.
Applicare il web 2.0, sfruttare le tecnologie collaborative e partecipative
permette all’azienda di avviare il passaggio verso il modello 2.0
E’ un processo che considera la tecnologia in modo nuovo:
Information Technology: il cuore è l’informazione
Interaction Technology: il cuore è l’interazione
La tecnologia diventa un sopporto sempre più fondamentale per
poter dare spazio ad una risorsa sempre più importante: le persone
La tecnologia lavora per l’azienda e fa leva sulle persone:
Le persone fanno l’azienda
Le persone interagiscono e generano conoscenza
Le persone collaborano, si scambiano informazioni
35. EnterpriseEnterprise 2.0: una2.0: una
definizionedefinizione
Secondo Andrew McAfee L’uso in modalità emergente di piattaforme di
social software all’interno delle aziende o tra le aziende ed i propri partner e
clienti
L’aggettivo emergente significa che flussi e struttura non vengono imposti a
priori (freeform), ma che al contrario il software include meccanismi capaci di
far emergere i pattern di utilizzo nel tempo come frutto delle interazioni tra
persone.
Infine freeform implica che il software:
può essere utilizzato in modo opzionale
non è dotato di workflow in fase progettuale
prescinde dalle gerarchie aziendali
è capace di ospitare molteplici tipologie di dati
Concretamente, una piattaforma Enterprise 2.0 è il risultato di sei
macrocomponenti, i cosiddetti SLATES :
Meccanismi di ricerca (Search)
Presenza di link (Link)
Possibilità di contribuire alla creazione/editing dei contenuti (Authoring)
Tag (Tagging associato a documenti, utenti, attività)
Meccanismi automatici di suggerimento (Extensions)
Notifiche sugli aggiornamenti (Signals, in particolare e-mail e feed RSS )
Fonte: “Enterprise 2.0 The Dawn of Emergent Collaboration A. McAfee
36. Come funzionaCome funziona
ll’’EnterpriseEnterprise 2.0?2.0?
La gente al centro: utenti, clienti, fornitori, collaboratori etc.:
La gente interagisce, genera dati, li scambia e li modifica tramite link e tag
tracciando nuovi legami che sostituiscono i precedenti “Questi percorsi,
come passi ripetuti migliaia di volte in un prato verde, fanno emergere dal
basso pattern e legami, che rimpiazzano la struttura un tempo imposta a priori
nel software enterprise “
In questo sistema in continua evoluzione “i singoli pezzi si amalgamano in un
tuttuno coerente grazie alla ricerca, ai sistemi di suggerimento intelligente
(stile Amazon) ed ai feed RSS rendendo l’intera piattaforma controllabile da
parte degli esseri umani.“
In modo assolutamente controintuitivo, i meccanismi di emergenza fanno si
che i sistemi Enterprise 2.0 migliorino e diventino più accurati ed intelligenti
mano a mano che aumenta la partecipazione degli utenti.
Più contributi e più persone significano più relazioni ed una maggiore
capacità di far arrivare ad ogni utente esattamente ciò che sta cercando,
portandoci un passo più vicini verso l’obiettivo di un abbattimento del
problema dell’information overload.
Es. Indesit: http://www.slideshare.net/fondazionecuoa/web-20-in-indesit
Fonte: “Enterprise 2.0 The Dawn of Emergent Collaboration A. McAfee
37. Attenzione!Attenzione!
Questi sono i presupposti per un cambiamento
che potenzialmente può coinvolgere tutti i
comparti aziendali
Le IT sono lo strumento, il mezzo
Enterprise 2.0 è un fenomeno
organizzativo e culturale non tecnologico
Il cambiamento culturale è lo
scenario necessario a sviluppare
il modello Enterprise 2.0
38. Alcuni temi critici su cuiAlcuni temi critici su cui
riflettereriflettere
Impatto sugli assetti organizzativi: passaggio
da struttura gerarchica verticale a struttura
orizzontale
Barriere culturali
Governance: come gestire il passaggio?
Autenticazione delle conoscenze
Coinvolgimento dei dipendenti: è nuovo
lavoro o un nuovo modo di lavorare?
Selezione e gestione dei talenti emergenti
Gestione della proprietà intellettuale
ITC: adeguamento, costi, interoperabilità
39. Alcune applicazioniAlcune applicazioni
- Marketing: social media marketing, contatto diretto con gli
utenti, raccolta di idee, feedback, e-reputation etc.
- Ufficio acquisti: gestione dei fornitori in ottica collaborativa
- Risorse Umane: erecruitment (Linkedin, Viadeo etc.), social
gaming per fare emergere i talenti (L’Oreal), affiancamento
delle nuove risorse, valorizzazione delle risorse attraverso le
community, ottica problme solving condivisa, etc.
- R&S: valutazione e validazione di nuove idee (Barilla, Il Mulino
che Vorrei)
- Formazione: riutilizzo delle conoscenze, valorizzazione delle
conoscenze (Intesa), podcasting
E’ finita l’epoca della Ford T (solo) Nera: l’Enteprise 2.0 confezione
soluzioni ad hoc in base alle necessità di che impelementa.
La soluzione migliore la trova ogni singola azienda
40. I bisogni emergenti allaI bisogni emergenti alla
base dellbase dell’’EnterpriseEnterprise 2.02.0
Social Networking: risponde al bisogno di mantenere viva una vasta
rete di relazioni , considerata come un elemento decisivo,anche per
l’efficiacia professionale.
Conoscenza in rete: accesso a conoscenze esplicite e tacite
Collaborazione emergente: bisogno di creare/generare ambienti e
strumenti utili a sostenere la possibilità di collaborazione 'non
convenzionali' all'interno della struttura
Riconfigurabilità adattiva: necessità di riconfigurare rapidamente i
propri processi e attività, flessibilità dei processi
Global Mobility: supporto al personale in movimento .
Appartenenza aperta: bisogno di apertura dei confini
dell'organizzazione, valorizzazione dell’ appartenenza delle persone a
reti diverse e dinamiche che vanno oltre la realtà aziendale
consentendo l’accesso a queste reti in modo veloce e sicuro.
41. Per rispondere a questePer rispondere a queste
esigenze: investimenti in ITesigenze: investimenti in IT
Social Network: per la creazione, gestione e
valorizzazione delle reti di relazione.
Unified Communication & Collaboration:
supporto alla gestione di ogni tipo di
comunicazione
Enterprise Content Management: supporto
alla gestione dei contenuti/documenti
Adaptive Enterprise Architecture: supporto
alla flessibilità e riconfigurabilità dei processi
Fonte: L’enterprise 2.0 al tempo della crisi: la concretezza di chi osa
42. Le IT sono solo il 10% dellaLe IT sono solo il 10% della
soluzione: il restosoluzione: il resto èè
Consapevolezza
Coinvolgimento
Approccio e strategia
Modus operandi
Gestione del cambiamento
Investire in
tecnologia
Per creare un
ecosistema
informativo
Per generare
valore
43. Gli strumenti di SocialGli strumenti di Social
NetworkingNetworking
Corporate Social N.:utilizzo di strumenti SN per migliorare i
processi organizzativi stessi. Sono in genere piattaforme
proprietarie, e da qualche tempo anche OS (Es.Liferay).
Possono essere intra o extra organizzative. In genere sono
ibridi: parte interna riservata e parte esterna aperta a vari
livelli.
Corporate social bookmarking e Tagging: strumenti utilizzati con
lo scopo di scopririre, memorizzare, condividere e rendere poi
rintracciabili una serie di informazioni. (Es. Connectbeam)
Gli strumenti usati nel social networking
Forum,bacheche, podcast, blog
Wiki & Collaborative real time editing
Social Network
Folksonomy/Tagging
Feeds & Syndacation
Mondi virtuali
Fonte: L’enterprise 2.0 al tempo della crisi: la concretezza di chi osa
45. Barriere al socialBarriere al social
NetworkingNetworking
Fonte: L’enterprise 2.0 al tempo della crisi: la concretezza di chi osa
46. UnifiedUnified ComunicationComunication andand
CollaborationCollaboration
Sono strumenti che permettono all’IT una gestione unificata dei diversi
canali di comunicazione con risparmi nei costi di setup e gestione
dei diversi servizi
Secondo una ricerca Microsoft “un qualsiasi impiegato in una normale
giornata di lavoro scambi qualcosa come 70 comunicazioni
utilizzando fino a sette dispositivi diversi tra telefoni fissi, mobili, fax,
email, segreteria, scambio di contenuti (testi, foto e disegni) in forma
elettronica o cartacea”. Occorre organizzare le comunicazioni.
Strumenti di comunicazione: SMS, telefonia, videofonia, chat, IM etc.
Strumenti di presence: permettono di conoscere la disponibilità delle
persone sui diversi canali ed eventualmente di spedire
automaticamente le comunicazioni sul canale più adeguato.
Conferencing &Live collaboration: permettono di realizzare meeting
remoti su Internet e di condividere in tempo reale slide, applicazioni
etc. con la possibilità di poter operare in contemporanea su oggetti
condivisi.
47. EnterpriseEnterprise ContentContent
ManagementManagement
Insieme di strumenti e delle iniziative a supporto
della gestione del patrimonio informativo, sia
interno che esterno dell’organizzazione.
Document Management System: gestione dei
documenti e loro processi (versioni, permessi di
editing etc.)
Record Management System:strumenti per la
archiviazione elettronica “legale” (integritià e
autenticità dei documenti)
Web Content Management: redazione e
pubblicazione di materiale online
Supporti ai processi documentali: mappatura
dei processi
49. Strumenti dellStrumenti dell’’AdaptiveAdaptive
EnterpriseEnterprise ArchitectureArchitecture
Tecnologie infrastrutturali che
rispondono al bisogno di riconfigurare
velocemente i processi organizzativi
Intranet Portal: per l’aggregazione e
ricomposizione di informazioni
Realizzazione di componenti
indipendenti di porzioni dei SI
tradizionali
Cloudcomputing
50. EntepriseEnteprise 2.0: in sintesi2.0: in sintesi
Sistemi informativi emergentiSistemi informativi strutturati
TrasparenzaSicurezza
Agilità operativa, snellezzaBurocrazia
Dinamismo e adattabilitàStaticità, rigidità
Innovazione centrata sull'utenteInnovazione centrata sulla tecnologia
Processi bottom-upProcessi top-down
DistribuzioneAccentramento
Team distribuiti ed auto-organizzatiTeam guidati e centralizzati
Contesti apertiContesti chiusi
TrasparenzaComunicazione controllata/guidata
FolksonomiaTassonomia
SemplicitàComplessità
Open standardStandard proprietari
FiduciaControllo
Time to Market breveTime to market lungo
Organizzazione orizzontaleOrganizzazione gerarchica
ENTERPRISE 2.0ENTERPRISE 1.0
Fonte: O’Reilly
51. Cambiamento,Cambiamento,
evoluzione, rivoluzione?evoluzione, rivoluzione?
Sposta l’attenzione sulle persone come primo capitale dell’azienda
Sfrutta le connessioni tra le persone e lo fa per
Fare emergere le competenze
Valorizzare la conoscenza informale
Promuovere la cultura della collaborazione
Stimolare il problem solving condiviso
Creare, generare nuove opportunità di business
Questa evoluzione dovrebbe portare naturalmente all’evoluzione
dell’azienda verso il modello 2.0
Non è un’evoluzione facile
Non è un’evoluzione immediata
Non piace a tutti
Tende a modificare le gerarchie interne
Il passaggio al modello 2.0 sottintende una rivoluzione culturale all'interno
dell'impresa e verso tutto ciò che questa rivoluzione comporta in termini
organizzativi, infrastrutturali e tecnologici.
52. Da dove cominciare?Da dove cominciare?
Mappatura dell’azienda
Sensibilizzare l’azienda sulle potenzialità dello strumento
Cercare una sponsorship interna forte
Identificare l’area o le aree da cui partire
Pensare come adeguare l’esistente alle nuove logiche 2.0
Identificare le persone e competenze da coinvolgere
Capire come allineare e far evolvere i meccanismi
organizzativi, la cultura ed i comportamenti degli individui
verso approcci più aperti, trasparenti, collaborativi
Motivare gli utilizzatori
Gestire le obiezioni e le resistenze
Definire delle metriche per misurare l’avanzamento dei
lavori e comunicarlo all’azienda.
53. A che punto siamo?A che punto siamo?
Molta curiosità/attenzione a questi temi
Aumento degli investimenti in IT legati al supporto al
cambiamento
Secondo una ricerca statunitense
54. Fonti e inputFonti e input
www.slideshare.net
www.youtube.com
www.socialenterprise.it
“La coda lunga” di Chris Andarson
“L’enterprise 2.0 al tempo della crisi: la
concretezza di chi osa” – Politecnico
di Milano