3. Provocazioni…
“Pochi insegnanti, nella mia scuola, documentano il
lavoro svolto con la classe, i motivi possono essere i
più svariati, dalla mancanza di tempo, al ritenere
poco valido il confronto con altri insegnanti, alcune
colleghe poi hanno una sorta di timore nel
raccontare esperienze proposte alla classe, è vero
che spesso le risposte ai tentativi di documentazione
sono di carattere pessimistico”
4. Cosa emerge: la DE
• No significato condiviso: prassi burocratica Vs.
documentazione didattica (vedi slide successiva)
• È nella maggioranza dei casi una prassi
consolidata;
• È vissuta come un arricchimento personale e
collegiale quando non viene esercitata come
attività burocratica;
• È vissuta come valore aggiunto quando viene
praticata in modalità partecipative (esperienze di
Policultura)
5. Testimonianza 1
“A livello generale di scuola è una prassi consolidata la
raccolta sistematica di dati attraverso la documentazione
istituzionale (verbali dei consigli classe, dei dipartimenti,
del collegio docenti e del consiglio di istituto – piani di
lavoro e relazioni finali – tabulazione assenze, ore perse,
numero e tipologia di verifiche, progetti e
verifica/valutazione degli stessi, ecc.).
Spesso tali dati sono finalizzati alla soddisfazione di compiti
burocratici e non alla ricerca di benefici didattici. Si
distingue, invece, la documentazione didattica all’interno
del corso: meno istituzionale consente di condividere con
colleghi e allievi contenuti didattici di vario tipo (letture,
percorsi didattici, compiti in classe o domestici, lezioni,
aggiornamenti, progetti, …).”
6. Testimonianza 2
La documentazione a scuola è un obbligo formale, se intesa
come redazione e della programmazione annuale, delle
relazioni finali, nonché di registri e verbali con la
descrizione dettagliata di argomenti svolti, valutazioni
assegnate, decisioni prese, progetti condivisi.
Questo tipo di documentazione è prassi consolidata, ma ha
una ricaduta pressoché nulla sulla didattica: capita di rado
che si confronti il proprio registro personale con quello di
un collega per riflettere sui criteri di valutazione adottati o
sullo sviluppo di progetti comuni; lo si fa talvolta ma
solitamente a spanne, senza elaborazione di dati oggettivi
alla mano, senza “leggere” la documentazione redatta negli
anni, che mantiene il suo status di dovere burocratico,
“scartoffie”.
7. Quale significato?
In molte testimonianze:
DOCUMENTARE -> coincide con -> VALUTARE
similitudini nel processo
ex ante in itinere ex post
Riflessione e Rielaborazione della esperienza
non nello scopo e nei risultati
Es. Raccogliere Giudicare, rielaborare, ecc.
Sistematizzare, ecc.
8. Ideare, progettare, monitorare, documentare,
valutare sono processi fortemente interconnessi
e caratterizzano ogni progettualità educativa
realizzata con un certo livello di consapevolezza e
competenza
A volte i confini tra gli step sono molto
approssimativi confusione terminologica e
operativa
9. Strumenti
Rileviamo, in qualche caso, una confusione
terminologica tra strumenti di monitoraggio (es. degli
apprendimenti: registro elettronico) e strumenti per la
documentazione dell’esperienza educativa (es. ciò che
posso fare attraverso il digital storytelling:
documentare il processo oppure il prodotto)
---
• Processo: il percorso, gli strumenti, l’impostazione del
setting, i modelli di lavoro con gli alunni…
• Prodotto: il contenuto specifico prodotto (quello che
ho fatto)
10. Le vostre voci
Strumenti differenti:
- Creati su iniziativa individuale
- Ministeriali (es: GOLD, L4ALL)
- Europei
Cosa documentano:
- Il progetto o l’azione progettuale nella sua globalità
- Il percorso, nelle sue varie tappe…
- La attività specifica
Come:
Individualmente e/o collegialmente
Tutto questo attraverso
11. Esempio
“Per ogni esperienza didattica i documenti riguardano
la struttura del progetto, le fasi di elaborazione il
prodotto finale, le verifiche somministrate agli alunni,
la scheda di valutazione, l’elaborazione di questionari
somministrati agli alunni per avere un riscontro
sull’attività svolta, che non sempre, però, sono a
disposizione di tutti. ( molto spesso rimangono negli
archivi della scuola). Personalmente, da due anni mi
sono creato un blog: “Esperienze didattiche …” dove
puntualmente documento, insieme agli alunni, ogni
nostra esperienza didattica vissuta”.
12. strumenti
Multimedialità come elemento ricorrente di supporto e
potenziamento alla documentazione:
- Blog, sito della classe
- On line Community
- Ambienti eLearning
- Repository e portali
- Cloud computing
- Archivi digitali personali (off line)
- Video e foto
- Podcast
Attenzione a non confondere lo strumento con il contenuto
13. Alcuni elementi critici
1) DE di tipo "implementativo" e non di tipo "addizionale“
2) DE concepita per non essere condivisa e, quindi, non è facilmente fruibile da altri
docenti:
“Ritengo che il problema di utilizzare format condivisi sia fondamentale: ogni
scuola elabora i suoi moduli e i suoi format di documentazione di attività o
elaborazione progetti o certificazione delle competenze, ma in alcuni casi la
trasferibilità, l'esaustività e l'efficacia di questi "modelli" sono scarse; sarebbe a
mio parere opportuno che venissero costruiti (dal MIUR o chi per esso) format
comuni, sintetici ma significativi, nonché portali che possano funzionare da
repository delle esperienze ma anche da spazi di confronto nell'ottica della
comunità di pratiche. Un po' com'è il Learning4all, ma con la possibilità di
comunicare tra insegnanti secondo le modalità del web 2.0. Il diario di bordo
resta uno strumento valido per auto valutarsi, ma in modo autoreferenziale; per
essere condiviso deve usare un linguaggio e dei riferimenti analoghi a quelli che
usano i colleghi.
14. Aspetti trasferibili
• Solitamente gli aspetti facilmente documentabili e trasferibili ad un’altra
esperienza sono quelli relativi alla pratica: “Ti faccio vedere come si fa...
• Gli aspetti o variabili più facilmente trasferibili sono quelle circostanze che
permettono a ogni singolo bambino di maturare in autonomia, in identità di sé e in
acquisizione di competenze.
• Gli aspetti più facilmente trasferibili sono le linee guida del progetto didattico che
si va a realizzare: obiettivi, metodo, tecniche, materiali, fonti ecc
• Dipende. In alcuni casi quella che si prende è solo l'idea ( ad esempio un
particolare approccio ad un argomento), in altri una particolare metodologia , in
altri gli strumenti didattici presentati, risparmiandosi parte del lavoro di rielaborarli
ex novo. La presenza di strumenti didattici non è da sottovalutare in realtà e sono
un elemento importante anche nel mio modo di documentare, ma sono solo un
elemento, è l'analisi dell'esperienza che permette poi di rielaborarli.
• Modalità di progettazione, Metodo di lavoro, Documentazione esperienza nel web.
• Gli aspetti più facilmente trasferibili sono le fasi progettuali, il diario di bordo e il
prodotto finale, utili per una “replicabilità” dell’esperienza da adeguare al proprio
contesto.
15. • la narrazione delle proprie esperienze didattiche interessa davvero poco i colleghi e
quindi, penso che gli aspetti più facilmente trasferibili, almeno nel contesto scolastico in
cui lavoro, siano i materiali prodotti per le attività sia in cartaceo che in formato
elettronico.
• ritengo che gli aspetti più facilmente trasferibili di una buona esperienza didattica siano
l’argomento generale, le tecnologie e i materiali utilizzati per svilupparlo, uno schema
di diario di bordo dell’attività o uno schema delle attività di monitoraggio
dell’esperienza (apertura, svolgimento, chiusura)
• gli aspetti più facilmente trasferibili siano appunto quelli metodologici e comunicativi,
poiché i contenuti possono cambiare nel tempo, anche all’interno della stessa
disciplina; le “tipologie” di lavoro proposte; le “tipologie” di lavoro proposte.
• Innanzitutto il lavoro collegiale, la condivisione di obiettivi, di moduli trasversali, la
definizione di contenuti disciplinari essenziali e l’elaborazione di prove di verifica; sono
inoltre trasferibili le strategie e le metodologie adottate per far fronte ad una
particolare difficoltà, il materiale prodotto per le attività sia in cartaceo che in formato
elettronico, le schede di customer satisfaction dei progetti
• trovo più facilmente trasferibili gli aspetti che suggeriscono l’organizzazione delle
attività, eventuali difficoltà incontrate e soluzioni possibili, dinamiche relazionali e
benefici didattici ed educativi emersi.
16. Un insegnante *…+ può ripartire da “un
ipertesto” (esperienza) di un altro collega ma
può farlo crescere al suo interno, svilupparlo,
ed integrarlo dando vita a qualcosa di nuovo.
17. Consapevolezza e competenza
pedagogica
“Le scelte tecniche, procedurali e tecnologiche derivano da
scelte culturali e pedagogiche. Pertanto, una selezione
documentaria di dati dell’attività educativa può essere un
prezioso supporto al miglioramento dell’attività. Per non
ripartire sempre da zero.
È da considerare che con la documentazione la conoscenza
prodotta può diventare sapere collettivo. Con la
rielaborazione e la riflessione condivisa dell’esperienza si
contribuisce al miglioramento dell’offerta formativa, al
rinnovamento della regia educativa e quindi globalmente
alla qualità dell’intero sistema educativo”.
18. Raccomandazioni
Smascherare e dichiarare come operazione
etica la ideologia che sta dietro a un racconto,
ad una storia (riconoscere che stiamo
guardano quel fenomeno con un determinato
tipo di occhiali)
19. Per concludere
• Il tema della documentazione costituisce un tassello
importante della progettualità educativa e rappresenta
lo strumento più efficace non solo per testimoniare i
processi necessari alla definizione dell'azione educativa
stessa, ma anche il mezzo più idoneo per restituire ai
protagonisti del processo educativo la memoria del
percorso compiuto.
• Documentare significa, in ambito educativo, consentire
la costruzione di un processo di auto consapevolezza
lungo il tragitto del fare e del pensare che caratterizza
l'azione educativa e formativa.
20. Una cosa che mi ha particolarmente colpito
nei video *…+ è quando si parla di
documentazione come qualche cosa che si
può implementare, in realtà è così che la
vedo, come una qualche cosa in un certo
senso viva, su cui ritornare, in cui aggiungere,
rielaborare, modificare, una base di partenza
e non un punto di arrivo.
21. Documentare nella scuola è importante per:
– lasciare tracce di lavoro;
– rendere evidente il percorso;
– raccontare e diffondere;
– verificare, osservare e ricostruire;
– individuare cambiamenti;
– confrontarsi e riflettere;
– coinvolgere.