SlideShare a Scribd company logo
Analisi processi e indicatori di performance aziendale
Controllo di gestione per l’efficienza e l’efficacia dei processi
Livello europeo:
Il Consiglio d’Europa ha avviato un percorso di “Sistema Qualità” con la
Raccomandazione n. R 97.17 (30 Settembre 1997) definendo definiva
l’importanza del miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria:
«... il miglioramento continuo della Qualità dell’assistenza sanitaria è una
priorità chiave per tutti gli Stati membri…
...Considerando che la garanzia della qualità dell’assistenza sanitaria è un
obbligo per tutti gli Stati membri e richiede azioni e attenzioni pianificate,
sistematiche e continue…
…Gli operatori sanitari debbono progettare, organizzare e mantenere in
autonomia sistemi di miglioramento della qualità, adatti ai loro ambienti di
lavoro, renderli noti e comprensibili a tutti…».
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
Livello nazionale:
In Italia dal 1978 è organizzato un Servizio Sanitario Nazionale pubblico di tipo
universalistico che ha subito diverse trasformazioni attraverso l’approvazione di
leggi di riforma che hanno introdotto concetti di aziendalizzazione e management.
Dalla fine del secolo scorso ha avuto inizio un programma di regionalizzazione
dell’erogazione dei servizi sanitari attraverso un vero processo di
decentralizzazione con la creazione di servizi sanitari regionali basati su leggi hanno
dato vita a servizi sanitari regionali organizzati e gestiti in modo eterogeneo.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
Livello regionale:
In Regione Lombardia il lavoro di valutazione e di miglioramento della qualità sono in
avanzata fase evolutiva e nel corso degli ultimi anni sono diventati dei reali strumenti
di autovalutazione e di governo all'interno delle aziende sanitarie.
La DGR 3652/2015
Destinatari: si rivolge alle strutture di ricovero e cura pubbliche e private accreditate
e a contratto con il SSR lombardo.
Finalità: a) sviluppare dei sistemi di gestione all’ interno delle aziende sanitarie; b)
superare le logiche delle singole funzioni aziendali per realizzare modalità gestionali
che sappiano orientarle sinergicamente sugli obiettivi c) attivare processi che
generano attività e valore nelle strutture sanitarie (creazione di servizi, percorsi
organizzativi, percorsi clinico-assistenziali), integrando la logica della visione
economico-finanziaria per recuperare valore dalle attività sanitarie.
Adempimenti: realizzazione del P.I.M.O.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
Livello regionale:
DEFINIZIONE: Il Piano Integrato di Miglioramento dell’Organizzazione (P.I.M.O.) si
declina a livello di ogni singola struttura sanitaria e si concretizza in un documento
aziendale che raccoglie gli obiettivi strategici di medio e lungo periodo, e contiene
l’insieme dei processi che definiscono le diverse fasi dell’azione di miglioramento.
Il P.I.M.O.
E’ un atto aziendale che integra le funzioni aziendali e i diversi strumenti di
pianificazione e programmazione, al fine di evidenziare le priorità del miglioramento
dell’organizzazione.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
>Qualità dell’assistenza <Risorse destinate alla Sanità
Crescente domanda di prestazioni sanitarie
(causa invecchiamento della popolazione e cultura della prevenzione)
Trasformazione dei servizi sanitari
IL CONTESTO
Esigenza di continuare ad erogare
prestazioni efficaci ed appropriate,
conservando o migliorando la loro qualità.
Necessità di fornire adeguate prove
documentali che dimostrino il grado di
raggiungimento delle finalità cui i servizi
sanitari devono rispondere.
L’impostazione del programma di miglioramento ha una tripla valenza
I. Valenza aziendale dove il sistema di monitoraggio è finalizzato alla
dimensione ospedaliera;
II. Valenza territoriale che verifica le prestazioni sul territorio ed è di
competenza ASL;
III. Valenza regionale tipicamente di governo del sistema.
PIMO: OBIETTIVI
PIMO: STRUMENTI
Esistono diversi modi per misurare le performance all’interno di
un’organizzazione sanitaria al fine di avere un’idea oggettiva relativamente
al suo andamento.
Il P.I.M.O. utilizza tre sistemi complementari:
I. Autovalutazione attraverso una raccolta puntuale e costante dei
principali indicatori;
II. Autovalutazione attraverso l’utilizzo di audit interni;
III. Riesame del Sistema di Gestione della Qualità.
Piano qualità e
sicurezza
Piano risk management
Codice etico
PTPC
Piano della
performance e controllo
di gestione
Piano della formazione
e comunicazione
Sistema di gestione
Integrato
PIMO
PIMO: STRUMENTI
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Ambiti e dimensioni indispensabili per un completo
monitoraggio delle performance aziendali
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Strumenti utili allo sviluppo delle azioni di miglioramento contenute nel P.I.M.O. sono:
Check-list di autovalutazione
Indicatori di monitoraggio interno
Obiettivi
• Consolidare modalità omogenee di monitoraggio degli standard regionali di
qualità dell’assistenza e sicurezza del paziente;
• supportare le direzioni strategiche nel monitoraggio delle attività aziendali;
• rafforzare il collegamento fra le scelte strategiche e gli strumenti di attuazione;
• condurre l’organizzazione alla creazione di valore attraverso il monitoraggio
continuo dei processi aziendali;
• rendere evidente tale monitoraggio, prevedendo il coinvolgimento di tutti gli
operatori ai vari livelli dell’organizzazione;
• promuovere la comunicazione interna ed esterna:
a) del monitoraggio continuo nelle varie aree operativo/gestionali,
b) dei risultati e del miglioramento continuo di ogni processo aziendale.
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Ambiti di applicazione della Check list
Le Check list di autovalutazione si applicano alle Direzioni Strategiche, con il
coinvolgimento di tutte le funzioni interessate delle Strutture Sanitarie, accreditate
con il Sistema Sanitario Regionale (SSR).
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Aree
specifiche
Aree
trasversali
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Aree e standard delle check list
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Gli indicatori individuati vengono riportati in un cruscotto
dell’organizzazione, analizzati e usati per sviluppare il miglioramento.
Per ogni indicatore dovrà essere creata una scheda (modello standard
scheda indicatore) che contiene, in linea generale, le seguenti indicazioni:
• descrizione dell’indicatore
• processo di riferimento
• metodo di rilevazione utilizzato
• sorgente dei dati
• metodo di calcolo
• unità di misura
• periodicità
• responsabilità della gestione dell’indicatore
• accesso all’indicatore
AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
AREA 16: PROCESSO DI GESTIONE DEL
MIGLIORAMENTO DELL’ORGANIZZAZIONE
PIMO= SISTEMA INTEGRATO DI CONTROLLO INTERNO
Un processo - attuato dalla Direzione strategica, e da altri soggetti della
struttura aziendale – finalizzato
a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli
obiettivi definiti":
PIMO: ASSOLVE ALLA FUNZIONE
efficienza delle
attività (rispetto
vincoli economici)
QUALITÀ DEI
SERVIZI
EROGATI
conformità alle
leggi e ai
regolamenti
PIMO: ELEMENTI
• Una serie di azioni tra loro connesse (no
eventi isolati) si parla pertanto di SISTEMA.Processo
• Il controllo interno è attuato dalle direzioni
strategiche, dalle funzioni di staff ma
coordinato dal RESPONSABILE QUALITA’
Persone
• Il controllo interno può fornire al solo una
ragionevole certezza sulla realizzazione
degli obiettivi
Certezza
• Qualità dei servizi erogati nel rispetto dei
vincoli di bilancio e delle prescrizioni
normative
Obiettivi
PIMO: FASI
MONITORAGGIO (16.2)
ANALISI DEI RISULTATI (16.8)
Attività ispettiva
e di vigilanza
(audit e indicatori)
Attività di guida e di
governo di un
sistema
Riprogettazione e eventuali azioni correttive
Definizione per ambito/ area gli elementi ed indicatori
PROGETTAZIONE (16.1)
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA
Per la definizione e l’implementazione del P.I.M.O. ci si basa principalmente
sul ciclo di Deming (mutuato dai Sistemi Qualità).
P - Plan. Pianificazione.
D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.
C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei riscontri.
A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo (estendere
quanto testato dapprima in contesti circoscritti all'intera organizzazione).
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA
Approccio metodologico proposto
Balanced Scorecard
Il concetto di Balanced Scorecard supporta la pianificazione e l'implementazione
strategica, coordinando le attività delle diverse parti dell'organizzazione attorno ad una
comune comprensione e condivisione degli obiettivi e facilita la valutazione ed il
costante aggiornamento delle strategie stesse.
Kaplan e Norton propongono, con riferimento alle organizzazioni pubbliche e no-profit,
di analizzare le strategie partendo dalla prospettiva degli stakeholder
(clienti/customers) per poi sviluppare, nei diversi rapporti di causa-effetto, le altre 3
prospettive (economico-finanziaria, processi interni, apprendimento e crescita).
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA
Le dimensioni da gestire sono quattro:
1) Dimensione degli stakeholder: strategia dal punto di vista degli utenti: si esplicita ciò che
l’ente intende realizzare al fine di massimizzare l’utilità dei suoi “clienti”, date le risorse a
disposizione;
2) Dimensione economico-finanziaria: esplicita gli aspetti economico-finanziari, soprattutto
visti come un vincolo posto alla pianificazione delle azioni;
3) Dimensione dei processi interni: individua quali processi si dovranno attivare per realizzare
le aspettative degli utenti;
4) Dimensione dell’apprendimento e crescita: esamina la capacità dell’ente di lavorare
nell’ottica di un miglioramento al fine di aumentare l’utilità degli utenti (incremento competenze,
conoscenze, strumenti informatici a supporto).
STRATEGIA AMBITI OBIETTIVI /INDICATORI
VINCOLO ECONOMICO EFFICIENZA/INDICATORI
AREE CHECK LIST DI AUTOCONTROLLO PIANO AZIONI OPERATIVE/INDICATORI
GESTIONE OTTIMALE DELLE RISORSE UMANE E TECNOLOGICHE
A
B
C
B
E
E’ un sistema organizzato?
E’ un sistema affollato e disordinato?
OBIETTIVO DEL PIMO:
INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
1
• Proliferare di modelli di controllo e di
attori chiamati a vario titolo a vigilare.
2
• Simultanea presenza di soggetti
preposti a funzioni di vigilanza e
controllo.
3
• Problematiche in termini di efficienza
ed efficacia d’azione, oltre a generare
problemi organizzativi alla struttura.
Esigenza di armonizzazione dei controlli
OBIETTIVO DEL PIMO:
INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
Visione unitaria ed integrata del sistema di controllo interno: tutti gli attori
del controllo adempiono alle proprie responsabilità in un’ottica di
collaborazione, coordinamento ed interscambio reciproco di informazioni.
Definire regole di interrelazione fra i vari attori che rappresentato gli organi
di governo e le funzioni di controllo.
PIANO INTEGRATO
DI AUDIT
DEFINIZIONE
FLUSSI
INFORMATIVI*
OBIETTIVO DEL PIMO:
INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
*Laddove possibile generati tramite SI aziendale
anche al fine di garantirne completezza e tempestività
CdA
PIANO DI AUDIT
Verifiche RAQ
ESIGENZA DI ARMONIZZARE I CONTROLLI:
IN FASE DI PROGRAMMAZIONE PIANO DI AUDIT INTEGRATO
RAQ
ODV
RPC
Funzioni
aziendali con
compiti di
controllo (RSPP,
Controllo di
gestione, Resp.
funzione, etc)
I
ll RAQ predispone un proprio piano di audit, con l’obiettivo di valutare
l’efficacia del sistemi di controllo posti a presidio di processi/aree
sensibili ai fini del PIMO da inserire nel piano di audit integrato.
Il RAQ può far
perno sugli audit
degli altri organi
di controllo e
coordinarli (16.2)
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: FLUSSO
PROCEDURALE
Valutazione Elementi
di ingresso Check list
di autovalutazione ed
integrazione
Individuazione delle
priorità
l Piano di
Miglioramento
Declinazione degli
obiettivi azioni ed
indicatori
Monitoraggio e
valutazione
Reporting &
comunicazione
4. ACT
1 .
PLA
N
2. DO
3,
CHECK
METODOLOGIA PIANIFICAZIONE STATEGICA MISURAZIONE E
VALUTAZIONE DEI
RISULTATI
PROGRAMMAZIONE RENDICONTAZIONE
E TRASPARENZA
MODALITA’
OPERATIVE
OUTPUT
DIREZIONI/FUNZI
ONI E SOGGETTI
COINVOLTI
RACCOLTA DELLA
DOCUMENTAZIONE E
DELLE INFORMAZIONI
RIELABORAZIONE ED
ANALISI DEI RISULTATI
RACCOLTI
DEFINIZIONE PER GLI
OBIETTIVI STRATEGICI
DELLE AREE FUNZIONI DI
RIFERIMENTO
INDIVIDUAZIONE ED
APPLICAZIONE CRITERI
PER LA VALUTAZIONE
DELLE PRIORITA’
INDIVIDUAZIONE DEI
TEMPI DI REALIZZAZIONE
INDIVIDUAZIONE DEGLI
INDICATORI VALORI
ATTESI
INDIVIDUAZIONE DELLE
RISORSE A LIVELLO
MACRO
REDAZIONE DEL PIANO
DI MIGLIORAMENTO
APPROVAZIONE DEL
PIANO DI
MIGLIORAMENTO
DIFFUSIONE DEL PIANO
DI MIGLIORAMENTO
ASSEGNAZIONE DEGLI
OBIETTIVI OPERATIVI E
SPECIFICI AI LIVELLI
ORGANIZZATIVI
ASSEGNAZIONE DELLE
RESPONSABILITA’ ED
AZIONI
ASSEGNAZIONE DELLE
RISORSE
VALIDAZIONE DI
COERENZA DEL PIANO
DELLA FORMAZIONE
MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE DI PERIODO
MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE A CONSUNTIVO
ANALISI DEI RISULTATI,
IDENTIFICAZIONE DEGLI
SCOSTAMENTI E
DEFINIZIONE DELLE AZIONI
CORRETTIVE
REDAZIONE E
DIFFUZIONE DEL
RAPPORTO DI
VALUTAZIONE
COMUNICAZIONE DEI
RISULTATI
RAGGIUNTI
(DIFFERENZIATA
VERSO L’INTERNO O
VERSO L’ESTERNO
DELL’ORGANIZZAZIO
NE
PIANO DI
MIGLIORAMENTO IN
BOZZA
ELENCO OBIETTIVI
STRATEGICI PER
PRIORITA’
PIANO DI
MIGLIORAMENTO IN
BOZZA
PIANO DI
MIGLIORAMENTO
APPROVATO DALLA
DIREZIONE
STRATEGICA
PIANI OPERATIVI
ATTUATIVI ANNUALI
(COLLEGATI AGLI
STRUMENTI ESISTENTI)
REPORT DI CALCOLO DEGLI
INDICATORI (CRUSCOTTO)
REPORT DI ATTUAZIONE
DEL PIANO E DELLE AZIONI
(AUDIT INTERNI)
DOCUMENTO DI
SINTESI
DIREZIONE STRATEGICA
RAQ
RESPONSABILI
DIREZIONI/FUNZIONI
TECNICHE DI SUPPORTO O
DEI PROCESSI CHIAVE
DIREZIONE STRATEGICA
RAQ
RESPONSABILI
DIREZIONI/FUNZIONI
TECNICHE DI SUPPORTO
O DEI PROCESSI CHIAVE
DIREZIONE STRATEGICA
RAQ
RESPONSABILI
DIREZIONI/FUNZIONI
TECNICHE DI SUPPORTO
O DEI PROCESSI CHIAVE
DIREZIONE STRATEGICA
RAQ
DIREZIONI/FUNZIONI
INDIVIDUATE
CONTROLLO DI GESTIONE E
FORMAZIONE
DIREZIONE STRATEGICA
RAQ
FUNZIONI E DIREZIONI
RESPONSABILI DEL
MONITORAGGIO
ESPRESSAMENTE
INDIVIDUATE
DIREZIONE
STRATEGICA
RAQ
RESPONSABILE DELLA
COMUNICAZIONE
SAGE Srl
Via G.B. Cacciamali, 69
25125 - Brescia
Tel. 030 3531354
Fax 030 3547004
P.I. e C.F. 03443790179
info@sageweb.it
www.sageweb.it

More Related Content

Similar to controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie

Continual service improvement tutorial
Continual service improvement tutorialContinual service improvement tutorial
Continual service improvement tutorial
Andrea Praitano
 
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
Mario Gentili
 
Qualita’ e valutazione
Qualita’ e valutazioneQualita’ e valutazione
Qualita’ e valutazione
antonella129
 
Iso 9001 2000 Sezione IV
Iso 9001 2000 Sezione IVIso 9001 2000 Sezione IV
Iso 9001 2000 Sezione IV
Matteo Casadio Strozzi
 
Iso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIIIIso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIII
Matteo Casadio Strozzi
 
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
Dipartimento della funzione pubblica - Progetto Valutazione delle Performance
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001ANAPIA FSE 2010
 
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
UNI - Ente Italiano di Normazione
 
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
Salvatore Carlo Vigo
 
Presentazione Sulmona10122008
Presentazione Sulmona10122008Presentazione Sulmona10122008
Presentazione Sulmona10122008
Fabrizio Di Crosta
 
Balanced scorecard
Balanced scorecardBalanced scorecard
Balanced scorecard
Pietro Rocchegiani
 
Process Factory Company Profile
Process Factory Company ProfileProcess Factory Company Profile
Process Factory Company ProfileMassimo Maraziti
 
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bruno Di Gioacchino
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012
Mario Gentili
 
Sistemi di gestione (1)
Sistemi di gestione (1)Sistemi di gestione (1)
Sistemi di gestione (1)
Carlo Bisio (1000 +)
 
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
Barbieri & Associati Dottori Commercialisti - Bologna
 
P. Priora - Controllo di gestione
P. Priora - Controllo di gestioneP. Priora - Controllo di gestione
P. Priora - Controllo di gestione
Camera di Commercio di Pisa
 

Similar to controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie (20)

Continual service improvement tutorial
Continual service improvement tutorialContinual service improvement tutorial
Continual service improvement tutorial
 
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
 
Qualita’ e valutazione
Qualita’ e valutazioneQualita’ e valutazione
Qualita’ e valutazione
 
Iso 9001 2000 Sezione IV
Iso 9001 2000 Sezione IVIso 9001 2000 Sezione IV
Iso 9001 2000 Sezione IV
 
Iso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIIIIso 9001 2000 Sezione VIII
Iso 9001 2000 Sezione VIII
 
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
Dalle leading practices al rafforzamento delle competenze: la gestione del ci...
 
Fse 08 - iso9001
Fse   08 - iso9001Fse   08 - iso9001
Fse 08 - iso9001
 
Fse 15 lezione - iso9001
Fse   15 lezione - iso9001Fse   15 lezione - iso9001
Fse 15 lezione - iso9001
 
2 Iso9001
2 Iso90012 Iso9001
2 Iso9001
 
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
Progetto “Amministrazioni locali. Indicatori di prestazione" Giugno 2012 – No...
 
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
Controllo di Gestione, Studi di Fattibilità - Carlo Vigo - Seminario Sophia G...
 
Presentazione Sulmona10122008
Presentazione Sulmona10122008Presentazione Sulmona10122008
Presentazione Sulmona10122008
 
Balanced scorecard
Balanced scorecardBalanced scorecard
Balanced scorecard
 
Process Factory Company Profile
Process Factory Company ProfileProcess Factory Company Profile
Process Factory Company Profile
 
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
Bv qualità e accreditamento sanità v2vv (6)
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012
 
Sistemi di gestione (1)
Sistemi di gestione (1)Sistemi di gestione (1)
Sistemi di gestione (1)
 
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di g...
 
P. Priora - Controllo di gestione
P. Priora - Controllo di gestioneP. Priora - Controllo di gestione
P. Priora - Controllo di gestione
 
Balanced score card
Balanced score cardBalanced score card
Balanced score card
 

More from tommaso bisagno

Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
tommaso bisagno
 
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno UnebaCosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
tommaso bisagno
 
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoroProgetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
tommaso bisagno
 
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione OnlusInvecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
tommaso bisagno
 
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposoMisurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
tommaso bisagno
 
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anzianiCoop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
tommaso bisagno
 
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilioSardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
tommaso bisagno
 
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra FamigliaProgetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
tommaso bisagno
 
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzaDemenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
tommaso bisagno
 
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
tommaso bisagno
 
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra FamigliaDall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
tommaso bisagno
 
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutelaL'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
tommaso bisagno
 
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra FamigliaDall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
tommaso bisagno
 
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutiviLong Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
tommaso bisagno
 
La telemedicina per l'assistenza in Italia
La telemedicina per l'assistenza in ItaliaLa telemedicina per l'assistenza in Italia
La telemedicina per l'assistenza in Italia
tommaso bisagno
 
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa CleliaServizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
tommaso bisagno
 
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio CigoliRiti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
tommaso bisagno
 
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibiliPer gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
tommaso bisagno
 
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
tommaso bisagno
 
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio MionConvegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
tommaso bisagno
 

More from tommaso bisagno (20)

Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
Servizi domiciliari per anziani fragili - Fondazione Casa Serena
 
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno UnebaCosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
Cosa fa Inail - Slide Parrotta al convegno Uneba
 
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoroProgetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
Progetto We Care About You: teatro industriale per la sicurezza sul lavoro
 
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione OnlusInvecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
Invecchiamento attivo: associazione Agora' in Opera Immacolat Concezione Onlus
 
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposoMisurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
Misurare con i tag rfid l'assistenza in casa di riposo
 
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anzianiCoop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
Coop Stella Montis, governance per la qualità del servizio agli anziani
 
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilioSardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
Sardegna - La dipendenza vitale tra struttura e domicilio
 
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra FamigliaProgetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
Progetto "La cura è di casa" - Fondazione Sacra Famiglia
 
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzaDemenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
 
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
I servizi per gli anziani in Lombardia, il ruolo dei geriatri e l'alleanza co...
 
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra FamigliaDall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
 
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutelaL'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
L'amministratore di sostegno, quale efficacia nella tutela
 
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra FamigliaDall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
Dall'ospedale al domicilio - Il servizio Virgilio di Fondazione Sacra Famiglia
 
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutiviLong Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
Long Term Care e non autosufficienza, scenari evolutivi
 
La telemedicina per l'assistenza in Italia
La telemedicina per l'assistenza in ItaliaLa telemedicina per l'assistenza in Italia
La telemedicina per l'assistenza in Italia
 
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa CleliaServizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
Servizi per gli anziani nell'Appennino Bolognese - Fondazione Santa Clelia
 
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio CigoliRiti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
Riti di passaggio e legami tra le generazioni - Vittorio Cigoli
 
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibiliPer gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
Per gli anziani che vivono nelle aree interne, cure accessibili e sostenibili
 
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
Dgr 1438 e schemi di accordo contrattuale in Veneto - La proposta di Uneba Ve...
 
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio MionConvegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
Convegno Uneba Veneto - Slide Giorgio Mion
 

controllo di gestione e indicatori di performance nelle strutture sociosanitarie

  • 1. Analisi processi e indicatori di performance aziendale Controllo di gestione per l’efficienza e l’efficacia dei processi
  • 2. Livello europeo: Il Consiglio d’Europa ha avviato un percorso di “Sistema Qualità” con la Raccomandazione n. R 97.17 (30 Settembre 1997) definendo definiva l’importanza del miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria: «... il miglioramento continuo della Qualità dell’assistenza sanitaria è una priorità chiave per tutti gli Stati membri… ...Considerando che la garanzia della qualità dell’assistenza sanitaria è un obbligo per tutti gli Stati membri e richiede azioni e attenzioni pianificate, sistematiche e continue… …Gli operatori sanitari debbono progettare, organizzare e mantenere in autonomia sistemi di miglioramento della qualità, adatti ai loro ambienti di lavoro, renderli noti e comprensibili a tutti…». QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
  • 3. Livello nazionale: In Italia dal 1978 è organizzato un Servizio Sanitario Nazionale pubblico di tipo universalistico che ha subito diverse trasformazioni attraverso l’approvazione di leggi di riforma che hanno introdotto concetti di aziendalizzazione e management. Dalla fine del secolo scorso ha avuto inizio un programma di regionalizzazione dell’erogazione dei servizi sanitari attraverso un vero processo di decentralizzazione con la creazione di servizi sanitari regionali basati su leggi hanno dato vita a servizi sanitari regionali organizzati e gestiti in modo eterogeneo. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
  • 4. Livello regionale: In Regione Lombardia il lavoro di valutazione e di miglioramento della qualità sono in avanzata fase evolutiva e nel corso degli ultimi anni sono diventati dei reali strumenti di autovalutazione e di governo all'interno delle aziende sanitarie. La DGR 3652/2015 Destinatari: si rivolge alle strutture di ricovero e cura pubbliche e private accreditate e a contratto con il SSR lombardo. Finalità: a) sviluppare dei sistemi di gestione all’ interno delle aziende sanitarie; b) superare le logiche delle singole funzioni aziendali per realizzare modalità gestionali che sappiano orientarle sinergicamente sugli obiettivi c) attivare processi che generano attività e valore nelle strutture sanitarie (creazione di servizi, percorsi organizzativi, percorsi clinico-assistenziali), integrando la logica della visione economico-finanziaria per recuperare valore dalle attività sanitarie. Adempimenti: realizzazione del P.I.M.O. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
  • 5. Livello regionale: DEFINIZIONE: Il Piano Integrato di Miglioramento dell’Organizzazione (P.I.M.O.) si declina a livello di ogni singola struttura sanitaria e si concretizza in un documento aziendale che raccoglie gli obiettivi strategici di medio e lungo periodo, e contiene l’insieme dei processi che definiscono le diverse fasi dell’azione di miglioramento. Il P.I.M.O. E’ un atto aziendale che integra le funzioni aziendali e i diversi strumenti di pianificazione e programmazione, al fine di evidenziare le priorità del miglioramento dell’organizzazione. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
  • 6. >Qualità dell’assistenza <Risorse destinate alla Sanità Crescente domanda di prestazioni sanitarie (causa invecchiamento della popolazione e cultura della prevenzione) Trasformazione dei servizi sanitari IL CONTESTO Esigenza di continuare ad erogare prestazioni efficaci ed appropriate, conservando o migliorando la loro qualità. Necessità di fornire adeguate prove documentali che dimostrino il grado di raggiungimento delle finalità cui i servizi sanitari devono rispondere.
  • 7. L’impostazione del programma di miglioramento ha una tripla valenza I. Valenza aziendale dove il sistema di monitoraggio è finalizzato alla dimensione ospedaliera; II. Valenza territoriale che verifica le prestazioni sul territorio ed è di competenza ASL; III. Valenza regionale tipicamente di governo del sistema. PIMO: OBIETTIVI
  • 8. PIMO: STRUMENTI Esistono diversi modi per misurare le performance all’interno di un’organizzazione sanitaria al fine di avere un’idea oggettiva relativamente al suo andamento. Il P.I.M.O. utilizza tre sistemi complementari: I. Autovalutazione attraverso una raccolta puntuale e costante dei principali indicatori; II. Autovalutazione attraverso l’utilizzo di audit interni; III. Riesame del Sistema di Gestione della Qualità.
  • 9. Piano qualità e sicurezza Piano risk management Codice etico PTPC Piano della performance e controllo di gestione Piano della formazione e comunicazione Sistema di gestione Integrato PIMO PIMO: STRUMENTI
  • 10. AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO Ambiti e dimensioni indispensabili per un completo monitoraggio delle performance aziendali
  • 11. AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 12. AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 13. Strumenti utili allo sviluppo delle azioni di miglioramento contenute nel P.I.M.O. sono: Check-list di autovalutazione Indicatori di monitoraggio interno Obiettivi • Consolidare modalità omogenee di monitoraggio degli standard regionali di qualità dell’assistenza e sicurezza del paziente; • supportare le direzioni strategiche nel monitoraggio delle attività aziendali; • rafforzare il collegamento fra le scelte strategiche e gli strumenti di attuazione; • condurre l’organizzazione alla creazione di valore attraverso il monitoraggio continuo dei processi aziendali; • rendere evidente tale monitoraggio, prevedendo il coinvolgimento di tutti gli operatori ai vari livelli dell’organizzazione; • promuovere la comunicazione interna ed esterna: a) del monitoraggio continuo nelle varie aree operativo/gestionali, b) dei risultati e del miglioramento continuo di ogni processo aziendale. AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 14. Ambiti di applicazione della Check list Le Check list di autovalutazione si applicano alle Direzioni Strategiche, con il coinvolgimento di tutte le funzioni interessate delle Strutture Sanitarie, accreditate con il Sistema Sanitario Regionale (SSR). AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 16. Aree e standard delle check list AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 17. Gli indicatori individuati vengono riportati in un cruscotto dell’organizzazione, analizzati e usati per sviluppare il miglioramento. Per ogni indicatore dovrà essere creata una scheda (modello standard scheda indicatore) che contiene, in linea generale, le seguenti indicazioni: • descrizione dell’indicatore • processo di riferimento • metodo di rilevazione utilizzato • sorgente dei dati • metodo di calcolo • unità di misura • periodicità • responsabilità della gestione dell’indicatore • accesso all’indicatore AREE E DIMENSIONI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO
  • 18. AREA 16: PROCESSO DI GESTIONE DEL MIGLIORAMENTO DELL’ORGANIZZAZIONE
  • 19. PIMO= SISTEMA INTEGRATO DI CONTROLLO INTERNO Un processo - attuato dalla Direzione strategica, e da altri soggetti della struttura aziendale – finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi definiti": PIMO: ASSOLVE ALLA FUNZIONE efficienza delle attività (rispetto vincoli economici) QUALITÀ DEI SERVIZI EROGATI conformità alle leggi e ai regolamenti
  • 20. PIMO: ELEMENTI • Una serie di azioni tra loro connesse (no eventi isolati) si parla pertanto di SISTEMA.Processo • Il controllo interno è attuato dalle direzioni strategiche, dalle funzioni di staff ma coordinato dal RESPONSABILE QUALITA’ Persone • Il controllo interno può fornire al solo una ragionevole certezza sulla realizzazione degli obiettivi Certezza • Qualità dei servizi erogati nel rispetto dei vincoli di bilancio e delle prescrizioni normative Obiettivi
  • 21. PIMO: FASI MONITORAGGIO (16.2) ANALISI DEI RISULTATI (16.8) Attività ispettiva e di vigilanza (audit e indicatori) Attività di guida e di governo di un sistema Riprogettazione e eventuali azioni correttive Definizione per ambito/ area gli elementi ed indicatori PROGETTAZIONE (16.1)
  • 22. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA Per la definizione e l’implementazione del P.I.M.O. ci si basa principalmente sul ciclo di Deming (mutuato dai Sistemi Qualità). P - Plan. Pianificazione. D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti. C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei riscontri. A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo (estendere quanto testato dapprima in contesti circoscritti all'intera organizzazione).
  • 23. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA Approccio metodologico proposto Balanced Scorecard Il concetto di Balanced Scorecard supporta la pianificazione e l'implementazione strategica, coordinando le attività delle diverse parti dell'organizzazione attorno ad una comune comprensione e condivisione degli obiettivi e facilita la valutazione ed il costante aggiornamento delle strategie stesse. Kaplan e Norton propongono, con riferimento alle organizzazioni pubbliche e no-profit, di analizzare le strategie partendo dalla prospettiva degli stakeholder (clienti/customers) per poi sviluppare, nei diversi rapporti di causa-effetto, le altre 3 prospettive (economico-finanziaria, processi interni, apprendimento e crescita).
  • 24. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: METODOLOGIA Le dimensioni da gestire sono quattro: 1) Dimensione degli stakeholder: strategia dal punto di vista degli utenti: si esplicita ciò che l’ente intende realizzare al fine di massimizzare l’utilità dei suoi “clienti”, date le risorse a disposizione; 2) Dimensione economico-finanziaria: esplicita gli aspetti economico-finanziari, soprattutto visti come un vincolo posto alla pianificazione delle azioni; 3) Dimensione dei processi interni: individua quali processi si dovranno attivare per realizzare le aspettative degli utenti; 4) Dimensione dell’apprendimento e crescita: esamina la capacità dell’ente di lavorare nell’ottica di un miglioramento al fine di aumentare l’utilità degli utenti (incremento competenze, conoscenze, strumenti informatici a supporto). STRATEGIA AMBITI OBIETTIVI /INDICATORI VINCOLO ECONOMICO EFFICIENZA/INDICATORI AREE CHECK LIST DI AUTOCONTROLLO PIANO AZIONI OPERATIVE/INDICATORI GESTIONE OTTIMALE DELLE RISORSE UMANE E TECNOLOGICHE
  • 25. A B C B E E’ un sistema organizzato? E’ un sistema affollato e disordinato? OBIETTIVO DEL PIMO: INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
  • 26. 1 • Proliferare di modelli di controllo e di attori chiamati a vario titolo a vigilare. 2 • Simultanea presenza di soggetti preposti a funzioni di vigilanza e controllo. 3 • Problematiche in termini di efficienza ed efficacia d’azione, oltre a generare problemi organizzativi alla struttura. Esigenza di armonizzazione dei controlli OBIETTIVO DEL PIMO: INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO
  • 27. Visione unitaria ed integrata del sistema di controllo interno: tutti gli attori del controllo adempiono alle proprie responsabilità in un’ottica di collaborazione, coordinamento ed interscambio reciproco di informazioni. Definire regole di interrelazione fra i vari attori che rappresentato gli organi di governo e le funzioni di controllo. PIANO INTEGRATO DI AUDIT DEFINIZIONE FLUSSI INFORMATIVI* OBIETTIVO DEL PIMO: INTEGRAZIONE E CIRCOLARIZZAZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO *Laddove possibile generati tramite SI aziendale anche al fine di garantirne completezza e tempestività
  • 28. CdA PIANO DI AUDIT Verifiche RAQ ESIGENZA DI ARMONIZZARE I CONTROLLI: IN FASE DI PROGRAMMAZIONE PIANO DI AUDIT INTEGRATO RAQ ODV RPC Funzioni aziendali con compiti di controllo (RSPP, Controllo di gestione, Resp. funzione, etc) I ll RAQ predispone un proprio piano di audit, con l’obiettivo di valutare l’efficacia del sistemi di controllo posti a presidio di processi/aree sensibili ai fini del PIMO da inserire nel piano di audit integrato. Il RAQ può far perno sugli audit degli altri organi di controllo e coordinarli (16.2)
  • 29. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PIMO: FLUSSO PROCEDURALE
  • 30. Valutazione Elementi di ingresso Check list di autovalutazione ed integrazione Individuazione delle priorità l Piano di Miglioramento Declinazione degli obiettivi azioni ed indicatori Monitoraggio e valutazione Reporting & comunicazione 4. ACT 1 . PLA N 2. DO 3, CHECK METODOLOGIA PIANIFICAZIONE STATEGICA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISULTATI PROGRAMMAZIONE RENDICONTAZIONE E TRASPARENZA MODALITA’ OPERATIVE OUTPUT DIREZIONI/FUNZI ONI E SOGGETTI COINVOLTI RACCOLTA DELLA DOCUMENTAZIONE E DELLE INFORMAZIONI RIELABORAZIONE ED ANALISI DEI RISULTATI RACCOLTI DEFINIZIONE PER GLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLE AREE FUNZIONI DI RIFERIMENTO INDIVIDUAZIONE ED APPLICAZIONE CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PRIORITA’ INDIVIDUAZIONE DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI VALORI ATTESI INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE A LIVELLO MACRO REDAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO APPROVAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO DIFFUSIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ASSEGNAZIONE DEGLI OBIETTIVI OPERATIVI E SPECIFICI AI LIVELLI ORGANIZZATIVI ASSEGNAZIONE DELLE RESPONSABILITA’ ED AZIONI ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE VALIDAZIONE DI COERENZA DEL PIANO DELLA FORMAZIONE MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DI PERIODO MONITORAGGIO E VALUTAZIONE A CONSUNTIVO ANALISI DEI RISULTATI, IDENTIFICAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI E DEFINIZIONE DELLE AZIONI CORRETTIVE REDAZIONE E DIFFUZIONE DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE COMUNICAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI (DIFFERENZIATA VERSO L’INTERNO O VERSO L’ESTERNO DELL’ORGANIZZAZIO NE PIANO DI MIGLIORAMENTO IN BOZZA ELENCO OBIETTIVI STRATEGICI PER PRIORITA’ PIANO DI MIGLIORAMENTO IN BOZZA PIANO DI MIGLIORAMENTO APPROVATO DALLA DIREZIONE STRATEGICA PIANI OPERATIVI ATTUATIVI ANNUALI (COLLEGATI AGLI STRUMENTI ESISTENTI) REPORT DI CALCOLO DEGLI INDICATORI (CRUSCOTTO) REPORT DI ATTUAZIONE DEL PIANO E DELLE AZIONI (AUDIT INTERNI) DOCUMENTO DI SINTESI DIREZIONE STRATEGICA RAQ RESPONSABILI DIREZIONI/FUNZIONI TECNICHE DI SUPPORTO O DEI PROCESSI CHIAVE DIREZIONE STRATEGICA RAQ RESPONSABILI DIREZIONI/FUNZIONI TECNICHE DI SUPPORTO O DEI PROCESSI CHIAVE DIREZIONE STRATEGICA RAQ RESPONSABILI DIREZIONI/FUNZIONI TECNICHE DI SUPPORTO O DEI PROCESSI CHIAVE DIREZIONE STRATEGICA RAQ DIREZIONI/FUNZIONI INDIVIDUATE CONTROLLO DI GESTIONE E FORMAZIONE DIREZIONE STRATEGICA RAQ FUNZIONI E DIREZIONI RESPONSABILI DEL MONITORAGGIO ESPRESSAMENTE INDIVIDUATE DIREZIONE STRATEGICA RAQ RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE
  • 31. SAGE Srl Via G.B. Cacciamali, 69 25125 - Brescia Tel. 030 3531354 Fax 030 3547004 P.I. e C.F. 03443790179 info@sageweb.it www.sageweb.it