INVALSI
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Progetto Valutazione e Miglioramento - La struttura della scheda ssgc e il co...Invalsi
INVALSI
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
Tecnologie didattiche per la disabilita uditiva-4Chayn Italia
4° ed ultimo blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
L’ICF propone un modello concettuale che enfatizza la nozione «universale» di funzionamento come fondamento dello stato di salute. Le persone con menomazioni possono trovare nel proprio ambiente sostegno oppure barriere. Questa interazione con l’ambiente, più ancora della diagnosi, è talvolta centrale per capire quali opportunità la persona potrà avere a disposizione per «fiorire», come scrivono, con una bella espressione i teorici della «capability».
L’ICF – CY ha un’applicazione universale: riguarda tutte le persone, non solo quelle con disabilità, perché considera il funzionamento umano e le sue restrizioni. Si riferisce a tutti gli aspetti della salute dell’uomo.
Disponibili le slide dell'incontro tenuto dal dott. Turrini del Centro Studi Erickson, dedicato alla BIA, la batteria italiana per la valutazione dell'ADHD, uno degli strumenti più utilizzati in Italia.
Orientarsi tra le modifiche del DLgs 66/2017. Dirigente Scolastico Monica Cicalini e Iasmina Santini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019
Progetto Autismo 2011-2012
6 settembre
Carolina Coco, Raffaele Ettrapini, Ulisse Paolini, Michela Zaninelli
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
Gli strumenti di osservazione per il profilo professionale del docente.
Diapositive dell'intervento della prof.ssa Raffaella Biagioli. UNIFI. Webinar del 15/01/2021 per i tutor.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
Come gli insegnanti hanno percepito l'osservazione in classe - Progetto Valut...Invalsi
INVALSI
Progetto Valutazione e Miglioramento
L'osservazione in classe
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
Progetto Valutazione e Miglioramento - La struttura della scheda ssgc e il co...Invalsi
INVALSI
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
Tecnologie didattiche per la disabilita uditiva-4Chayn Italia
4° ed ultimo blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
L’ICF propone un modello concettuale che enfatizza la nozione «universale» di funzionamento come fondamento dello stato di salute. Le persone con menomazioni possono trovare nel proprio ambiente sostegno oppure barriere. Questa interazione con l’ambiente, più ancora della diagnosi, è talvolta centrale per capire quali opportunità la persona potrà avere a disposizione per «fiorire», come scrivono, con una bella espressione i teorici della «capability».
L’ICF – CY ha un’applicazione universale: riguarda tutte le persone, non solo quelle con disabilità, perché considera il funzionamento umano e le sue restrizioni. Si riferisce a tutti gli aspetti della salute dell’uomo.
Disponibili le slide dell'incontro tenuto dal dott. Turrini del Centro Studi Erickson, dedicato alla BIA, la batteria italiana per la valutazione dell'ADHD, uno degli strumenti più utilizzati in Italia.
Orientarsi tra le modifiche del DLgs 66/2017. Dirigente Scolastico Monica Cicalini e Iasmina Santini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019
Progetto Autismo 2011-2012
6 settembre
Carolina Coco, Raffaele Ettrapini, Ulisse Paolini, Michela Zaninelli
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
Gli strumenti di osservazione per il profilo professionale del docente.
Diapositive dell'intervento della prof.ssa Raffaella Biagioli. UNIFI. Webinar del 15/01/2021 per i tutor.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
Come gli insegnanti hanno percepito l'osservazione in classe - Progetto Valut...Invalsi
INVALSI
Progetto Valutazione e Miglioramento
L'osservazione in classe
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
INVALSI
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
Progetto Valutazione e Miglioramento - Classroom observation some commentsInvalsi
INVALSI
Seminario Residenziale
Progetto Valutazione e Miglioramento
Presentazione della Scheda di osservazione in classe S.S.G.C.
Formia
28 aprile 2015
"La partecipazione dell'INVALSI alle indagini internazionali"- L'intervento di Laura Palmerio, Responsabile Ricerca Internazionale INVALSI, alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
"Le sperimentazioni INVALSI per la valutazione delle scuole"- L'intervento di Donatella Poliandri, Responsabile Valutazione delle Scuole INVALSI, alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
"Verso un modello italiano di valutazione?" - L'intervento di Paolo Sestito alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
"Le prove e le scuole: tra forme di adesione e di resistenza"- L'intervento di Giancarlo Cerini alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
Decennale Prove INVALSI - Giuseppe GiampagliaInvalsi
"Il modello di Rasch e l'analisi statistica delle domande"- L'intervento di Giuseppe Giampaglia alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
"La restituzione dei dati alle scuole"- L'intervento di Patrizia Falzetti, Responsabile Sistema Informativo INVALSI, alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
Il Decennale delle Prove INVALSI- Roberto RicciInvalsi
"L'evoluzione delle Prove e i progressi metodologici". Intervento di Roberto Ricci, Responsabile Area Prove INVALSI, alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
"Cosa ha imparato l'INVALSI in questi primi dieci anni". Intervento della Presidente INVALSI alla Conferenza "Il Decennale delle Prove INVALSI" - Roma, 4 e 5 Dicembre 2014
Progetto Valutazione e Miglioramento - Checklist e scale di valutazione validità, attendibilità, primi risultati
1. progetto valutazione e miglioramento
l’osservazione in classe
Gerard Ferrer-Esteban, Lorenzo Mancini, Paola Muzzioli
Fondazione G. Agnelli - INVALSI
check list e scale di valutazione:
validità, attendibilità e primi risultati
2. osservazione in classe
• La checklist
• Gli indicatori delle scale di valutazioneScheda di
osservazione
• Accordo inter-codificatore
• Indici di Frequenza
• Analisi struttura latente
La checklist
• Accordo inter-codificatore - ICC
• I punteggi
• Analisi della struttura latente
Le scale di
valutazione
• Correlazioni
• RegressioniRelazione
azioni-valutazioni
4. scheda di osservazione in classe
azioni e indicatori degli strumenti 1/2
Esempio 1 - Sostegno, guida e supporto
3.Sostegno,guidaesupporto
H.
Insegnamento
adattato ai
diversi bisogni
degli studenti
H.1. L’INSEGNANTE ADATTA LE ATTIVITÀ
IN BASE ALLE DIFFERENZE TRA STUDENTI
H1. L’insegnante adatta le attività in base
alle differenze tra studenti
H.2. L’INSEGNANTE SOSTIENE I BISOGNI
EMOTIVI DEGLI STUDENTI
H2.a L’insegnante riconosce i bisogni emotivi
degli studenti
H2.b L’insegnante supporta l’autostima degli
studenti
I.
Attenzione agli
studenti con
BES
I.1. L’INSEGNANTE DÀ AGLI STUDENTI CON
BES COMPITI ADATTATI RISPETTO AGLI
ALTRI
I1. L’insegnante dà agli studenti con BES
compiti adattati rispetto agli altri
I.2. L’INSEGNANTE MOSTRA ATTENZIONE
AGLI STUDENTI CON BES
I2. L’insegnante mostra attenzione agli
studenti con BES
5. scheda di osservazione in classe
checklist
Esempio 1: Checklist
Orario quarti d’ora effettivi osservati
Azioni – contenuti (Numero di quarti d’ora osservati: |__|__| ) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
3.Sostegno,guidaesupporto
H.
Insegnamento adattato
ai diversi bisogni degli
studenti
H1. L’insegnante adatta le attività in base alle differenze tra
studenti
H2.a L’insegnante riconosce i bisogni emotivi degli studenti
H2.b L’insegnante supporta l’autostima degli studenti
I.
Attenzione agli studenti
con BES
I1. L’insegnante dà agli studenti con BES compiti adattati
rispetto agli altri
I2. L’insegnante mostra attenzione agli studenti con BES
7. checklist
indice per la valutazione dell’attendibilità
Creazione di una variabile dicotomica per ogni quarto d’ora di
osservazione e indicatore all’interno delle 4 MacroAree e
dell’Area relativa alle Attività Prevalenti:
1 : I due osservatori concordano sull’aver visto (o no) l’azione.
0 : Altrimenti.
Grado di concordanza per tempo di osservazione espresso
come frequenza relativa dei casi di accordo.
Sintesi globale sui tre tempi di osservazione.
Quarto d’ora
Unità
d’osservazione
Tempi
9. checklist
attività prevalenti
Registra l’attività prevalente realizzata in classe
nell’arco temporale di 15 minuti
È un’informazione che serve per comprendere a
quale attività si riferiscono gli indicatori di qualità
del processo di insegnamento/apprendimento
osservati
È utile anche per rilevare la scansione delle attività
realizzate dall’insegnante nelle due ore di
osservazione
10. checklist
grado di accordo sulle attività prevalenti
0,87 0,88
0,91
0,89
0,97
0,94
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
L1. L'insegnante spiega L2. L'insegnante interroga L3. L'insegnante guida il
discorso in classe
L4. Gli studenti lavorano
individualmente
L5. Gli studenti lavorano in
coppie o in gruppi
L6. Altro
Accordo Inter-Codificatore medio
11. checklist
Definizione degli Indici di frequenza
Gli Indici di frequenze (IF) sono stati elaborati, per
ogni singolo indicatore, sintetizzando le azioni
rilevate dalla coppia di osservatori:
Sulla singola unità di osservazione.
Sui 3 tempi di osservazione.
12. checklist
Il calcolo degli Indici di frequenza – un esempio
QDO 1 QDO 2 QDO 3 QDO 4 QDO 5 QDO 6 QDO 7 QDO 8
H1. L’insegnante adatta le attività in base alle differenze tra studenti
Osservatore 1
Osservatore 2
QDO 1 QDO 2 QDO 3 QDO 4
Osservatore 1
Osservatore 2
QDO 1 QDO 2 QDO 3 QDO 4
Osservatore 1
Osservatore 2
QDO 1 QDO 2 QDO 3 QDO 4
Osservatore 1
Osservatore 2
T1 T2 T3
T1 T2 T3
14. checklist
Gli Indici di Frequenza per le attività prevalenti
0,34
0,37
0,17
0,32
0,11
0,13
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
0,40
L1. L'insegnante spiega L2. L'insegnante interroga L3. L'insegnante guida il
discorso in classe
L4. Gli studenti lavorano
individualmente
L5. Gli studenti lavorano in
coppie o in gruppi
L6. Altro
Indici di Frequenza - Attività Prevalenti
15. checklist
Approfondimento: differenze tra livelli
Tramite test non parametrici di Wilcoxon sono state
valutate eventuali differenze negli IF tra i due livelli
di classe osservati (V Primaria e I Sec. Di Primo
Grado).
Ad un livello α = 0.05 risultano differenze non
significative per i costrutti:
C1.a L'insegnante illustra il metodo o la procedura da usare.
E1. L'insegnante fornisce indicazioni sui tempi.
E2. L'insegnante gestisce i momenti di passaggio da una attività all'altra.
H1. L'insegnante adatta le attività in base alle differenze tra studenti.
H2.a L'insegnante riconosce i bisogni emotivi degli studenti.
I1. L'insegnante dà agli studenti con BES compiti adattati rispetto agli altri.
L3. L'insegnante guida il discorso in classe.
16. checklist
indici di fequenza per livello
0,35
0,69
0,53
0,30
0,46
0,50
0,63
0,65
0,62
0,24
0,42
0,57
0,11
0,39
0,36
0,17
0,55
0,89
0,75
0,75
0,69
0,48
0,60
0,60
0,32
0,44 0,42
0,72
0,50
0,60 0,60
0,37
0,33
0,15
0,48
0,84
0,67
0,71
0,66
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
A1 A2 B1 B2 C1.a C1.b D1.a D1.b D2 E1 E2 F1 H1 H2.a H2.b I1 I2 J1 J2 K1.a K1.b
Indici di frequenza per livello classe - Indicatori
V Primaria I Sec. Primo grado
17. checklist
Indici di Frequenza dell’attività prevalente per livello
0,27
0,31
0,17
0,42
0,14
0,11
0,41
0,42
0,23
0,08
0,14
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,35
0,40
0,45
L1. L'insegnante spiega L2. L'insegnante interroga L3. L'insegnante guida il
discorso in classe
L4. Gli studenti lavorano
individualmente
L5. Gli studenti lavorano in
coppie o in gruppi
L6. Altro
Indici di frequenza per livello classe - Attività prevalenti
V Primaria I Sec. Primo grado
18. checklist
Altri test
Per la costruzione degli IF si è presupposta l’assenza
di un effetto dovuto al tempo di osservazione sul
costrutto.
L’effetto del tempo è stato opportunamente valutato
tramite il test di Friedman per campioni correlati
(non rispettate assunzioni di normalità e
omoschedasticità).
19. checklist
Le differenze tra i tempi di osservazione degli Indici di Frequenza
IF p - value
B1 0
B2 0
E1 0
E2 0
H2.b 0
D1.a 0,001
F1 0,001
H1 0,001
I2 0,001
H2.a 0,003
I1 0,007
A1 0,02
D2 0,023
A2 0,035
K1.b 0,057
J1 0,193
J2 0,275
K1.a 0,307
C1.b 0,603
D1.b 0,627
C1.a 0,776
IF p-value
L3 0,000
L5 0,001
L1 0,004
L6 0,008
L4 0,102
L2 0,267
20. checklist
Analisi della struttura latente
Componenti
1 2 3 4 5
strategie didattiche
A1.L’insegnante spiega in modo strutturato -,070 ,733 ,176 -,026 -,019
A2.L’insegnante propone attività strutturate ,261 -,156 ,644 -,038 ,100
B1. L’insegnante fa domande che incoraggiano il ragionamento
,139 ,781 ,213 ,110 ,032
B2.L’insegnante dedica spazio alla discussione in classe ,293 ,658 -,217 ,026 ,099
C1. L’insegnante fornisce indicazioni sulle strategie e i metodi da seguire
,110 ,146 ,707 ,203 ,048
D1. L’insegnante monitora il lavoro degli studenti ,042 ,152 ,762 ,187 ,005
D2.L’insegnante fornisce feedback per aiutare gli studenti a migliorare
,347 ,294 ,469 ,133 ,164
gestione della classe
E1.L’insegnante fornisce indicazioni sui tempi ,301 ,108 ,107 ,088 ,587
E2.L’insegnante gestisce i momenti di passaggio da una attività all’altra
,341 ,258 ,333 -,028 ,429
F.1. L’insegnante trasmette regole di comportamento -,304 -,060 -,003 ,064 ,777
sostegno, guida supporto
H1. L’insegnante adatta le attività in base alle differenze tra studenti
,067 ,171 ,159 ,742 ,044
H2. L’insegnante sostiene i bisogni emotivi degli studenti ,513 ,448 ,070 ,282 ,260
I1. L’insegnante dà agli studenti con BES compiti adattati rispetto agli altri
,083 -,033 ,096 ,835 ,029
I2. L’insegnante mostra attenzione agli studenti con BES ,500 -,021 ,132 ,592 ,137
clima di apprendimento
J1. Gli studenti mostrano di impegnarsi nelle attività ,751 ,122 ,309 -,015 -,134
J2. Gli studenti con BES mostrano di partecipare alle attività ,774 -,045 ,149 ,205 ,025
K1. Gli studenti e l'insegnante mostrano rapporti che favoriscono l'apprendimento
,707 ,395 ,107 ,132 ,088
le prime 5 dimensioni considerate spiegano il 61% della variabilità totale
l’analisi riproduce tra il 47% e il 72% della variabilità delle variabili in analisi
Principal component analysis (varimax rotation)
23. 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
A1
A2
B1
B2
C1
D1
D2
E1
E2
F1
G1
H1
H2
I1
I2
J1
J2
K1
Differenze tra punteggi nelle scale di valutazione
,00 Nessuna differenza 1,00 Differenza minima (scarti 1 e 2 punti)
2,00 Differenza media (scarti 3 e 4 punti) 3,00 Differenza elevata (scarti 5 e 6 punti)
scale di valutazione
attendibilità: accordo inter-codificatore
24. ...
...
scale di valutazione
attendibilità: accordo inter-codificatore
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
H1 I1 E1 D1 J2 D2 C1 I2 H2 B2 A2 B1 A1 E2 F1 J1 K1 G1
individual rating
average of ratings over 6 raters in 3 times
Inter-rater reliability: intraclass correlation coefficients (ICC)
insufficiente
medio
buono
eccellente
Cutoffs ICC values (Cicchetti, 1994):
Poor - less than .40
Fair - between .40 and .59
Good - between .60 and .74
Excellent - between .75 and 1.0
25. scale di valutazione
effetto azione docente: un’altra misura di attendibilità
l’insegnante…
percentuale di varianza
insegn. osserv. scuola
tempo di
oss.
residuo
Reliability
1
osservatore
(1 lezione)
3 osservatori
(3 lezioni)
6 raters (3
lezioni)
A1. spiega in modo strutturato 39.6 11.3 5.4 0.1 43.6 41.8% 68.3% 81.1%
A2. propone attività strutturate 40.2 9.3 5.3 0.1 45.1 42.4% 68.8% 81.5%
B1. fa domande che incoraggiano il ragionamento 40.4 9.7 4.9 0.5 44.5 42.5% 68.9% 81.4%
B2. dedica spazio alla discussione in classe 39.4 11.7 4.4 0.3 44.2 41.2% 67.8% 80.7%
C1. fornisce indicazioni sulle strategie e i metodi 39.7 9.1 4.4 0.1 46.6 41.6% 68.1% 81.0%
D1. monitora il lavoro degli studenti 36.5 9.0 5.5 0.1 48.9 38.6% 65.3% 79.0%
D2. fornisce feedback 39.1 9.0 5.5 0.1 46.4 41.3% 67.9% 80.8%
E1. fornisce indicazioni sui tempi 35.2 11.8 4.9 0.0 48.0 37.0% 63.8% 77.9%
E2. gestisce i momenti di passaggio 42.1 8.5 7.0 0.0 42.3 45.3% 71.3% 83.2%
F1. trasmette regole di comportamento 45.2 8.2 6.7 0.1 39.8 48.4% 73.8% 84.9%
G1. organizzazione dello spazio 43.3 11.5 7.2 0.0 38.1 46.6% 72.3% 83.9%
H1. adatta le attività in base alle differenze 28.1 13.4 4.7 0.0 53.6 29.5% 55.7% 71.5%
H2. sostiene i bisogni emotivi 42.5 7.4 5.3 0.1 44.7 44.9% 70.9% 82.9%
I1. dà agli studenti con BES compiti adattati 36.6 8.6 6.3 0.2 48.4 39.0% 65.7% 79.2%
I2. mostra attenzione agli studenti con BES 44.1 6.1 7.1 0.2 42.5 47.5% 73.0% 84.3%
J1. studenti mostrano di impegnarsi 46.0 7.6 6.7 0.3 39.4 49.3% 74.4% 85.2%
J2. studenti con BES mostrano di partecipare 42.1 8.3 7.3 0.1 42.3 45.3% 71.3% 83.2%
K1. mostra rapporti che favoriscono l’apprend. 46.4 7.8 6.9 0.2 38.7 49.8% 74.8% 85.5%
26. scale di valutazione
punteggi medi
inadeguato eccellente
strategie
gestione
sostegno
clima
0 1 2 3 4 5 6 7
H1. adatta le attività in base alle differenze
E1. fornisce indicazioni sui tempi
I1. dà agli studenti con BES compiti adattati
B2. dedica spazio alla discussione in classe
I2. mostra attenzione agli studenti con BES
D2. fornisce feedback
H2. sostiene i bisogni emotivi
A1. spiega in modo strutturato
C1. fornisce indicazioni sulle strategie e i metodi
J2. studenti con BES mostrano di partecipare
E2. gestisce i momenti di passaggio
A2. propone attività strutturate
D1. monitora il lavoro degli studenti
B1. fa domande che incoraggiano il ragionamento
F1. trasmette regole di comportamento
G1. organizzazione dello spazio
J1. studenti mostrano di impegnarsi
K1. mostra rapporti che favoriscono l’apprend.
27. scale di valutazione
differenze tra livelli
4,15
4,51
2,42
3,06
3,38
4,59
3,17
4,19
4,54
4,01
4,30
4,52
5,13
4,80
4,52
4,63
5,08 5,00
4,30
4,61
2,35
2,98
3,27
4,48
3,03
4,02
4,34
3,80
4,05
4,26
4,82
4,44
4,15 4,25
4,56
4,18
0
1
2
3
4
5
6
A1 B1 H1 E1 B2 D1 I1 D2 E2 I2 H2 C1 K1 F1 J2 A2 J1 G1_b
V primaria I Sec. Primo grado
Gli indicatori con più differenza tra livelli sono favorevoli alla scuola primaria:
- L’organizzazione dello spazio
- L’impegno degli studenti nelle attività
- Lo svolgimento di attività strutturate
- La partecipazione degli studenti con BES nelle attività
- La gestione delle regole di comportamenti
L’unico indicatore favorevole alla scuola secondaria di I grado è il relativo alle spiegazioni strutturate
28. scale di valutazione
distribuzione dei punteggi medi
inadeguato eccellente
intervalli
47%
19%
27%
23%
10%
4%
3%
5%
32%
33%
30%
24%
16%
16%
17%
14%
10%
10%
9%
11%
9%
5%
8%
6%
4%
6%
15%
31%
22%
24%
28%
33%
26%
27%
29%
26%
23%
23%
21%
23%
20%
21%
18%
15%
5%
14%
15%
18%
30%
31%
30%
34%
30%
33%
37%
36%
33%
39%
38%
45%
33%
28%
3%
5%
10%
13%
15%
17%
20%
22%
24%
21%
24%
26%
25%
27%
25%
33%
30%
4%
3%
5%
3%
8%
5%
4%
4%
9%
6%
6%
10%
20%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
H1. Adatta le attività in base alle differenze tra studenti
I1. Dà compiti adattati agli studenti con BES
E1. Fornisce indicazioni sui tempi
B2. Spazio alla discussione in classe
I2. Mostra attenzione agli studenti con BES
D2. Fornisce feedback per aiutare gli studenti a migliorare
H2. Sostiene i bisogni emotivi degli studenti
A1. Spiega in modo strutturato
A2. Attività strutturate
C1. Indicazioni sulle strategie e i metodi da seguire
J2. Studenti con BES mostrano di partecipare alle attività
E2. Gestisce i momenti di passaggio da un'attività all'altra
B1. Domande che incoraggiano il ragionamento
F1. Trasmette regole di comportamento
G1. Organizzazione dello spazio
D1. Monitora il lavoro degli studenti
J1. Studenti mostrano di impegnarsi nelle attività
K1. Rapporti che favoriscono l'apprendimento
tra 1 e 2 tra 2 e 3 tra 3 e 4 tra 4 e 5 tra 5 e 6 tra 6 e 7
29. scale di valutazione
analisi della struttura latente
Principal component analysis (varimax rotation)
1. Strategie didattiche
A. Insegnamento strutturato A1.L’insegnante spiega in modo strutturato
A2.L’insegnante propone attività strutturate
B. Tecniche di interrogazione e discussione B1. L’insegnante fa domande che incoraggiano il ragionamento
B2.L’insegnante dedica spazio alla discussione in classe
C. Strategie per sostenere l’apprendimento C1. L’insegnante fornisce indicazioni sulle strategie e i metodi da seguire
D. Monitoraggio e valutazione D1. L’insegnante monitora il lavoro degli studenti
D2.L’insegnante fornisce feedback per aiutare gli studenti a migliorare
2. Gestione della classe
E. Gestione del tempo e delle attività E1.L’insegnante fornisce indicazioni sui tempi
E2.L’insegnante gestisce i momenti di passaggio da una attività all’altra
F. Gestione delle regole e dei comportamenti F.1. L’insegnante trasmette regole di comportamento
G. Organizzazione dello spazio G.1. Organizzazione dello spazio
3. Sostegno, guida e
supporto
H. Insegnamento adattato ai diversi bisogni degli studenti H1. L’insegnante adatta le attività in base alle differenze tra studenti
H2. L’insegnante sostiene i bisogni emotivi degli studenti
I. Attenzione agli studenti con BES I1. L’insegnante dà agli studenti con BES compiti adattati rispetto agli altri
I2. L’insegnante mostra attenzione agli studenti con BES
4. Clima di
Apprendimento
J. Coinvolgimento degli studenti J1. Gli studenti mostrano di impegnarsi nelle attività
J2. Gli studenti con BES mostrano di partecipare alle attività
K. Rapporti in classe K1. Gli studenti e l'insegnante mostrano rapporti che favoriscono l'apprendimento
La proporzione della varianza a livello insegnante nelle competenze analizzate per le prime tre componenti principali
è di circa il 70%. È un valore al di sotto di quelli osservati nell’ambito internazionale utilizzando strumenti di
osservazione basati sui video (UTOP: 82%; MQI: 87%; CLASS: 90%; FFT e PLATO: 97%).
Lo strumento utilizzato contiene una prima componente principale che riflette le competenze associate alle strategie
didattiche. Questa componente assorbe una gran parte della variazione dei punteggi (55%)
Una seconda componente riflette le pratiche svolte a personalizzare l’insegnamento e a coinvolgere gli studenti con
difficoltà di apprendimento. La terza comprende azioni di gestione delle procedure e del clima in classe (sostegno dei
bisogni emotivi e rapporti che favoriscono l’apprendimento)
comp 1
comp 3
comp 2
* considerando la dimensione del campione, sono stati considerati i
loading tra 0.2 e 0.3.
31. checklist e scale di valutazione
correlazione tra punteggi e indici di frequenza
Coefficienti di correlazione tra i punteggi delle scale di valutazione e gli indici di frequenza
0,18
0,30
0,38
0,29
0,40
0,50 0,50 0,50
0,55
0,52
0,63 0,62
0,66 0,65 0,66
0,63
0,68 0,68
0,72
0,74
0,77
0,16
0,28 0,29
0,35
0,32
0,43 0,43 0,45 0,46
0,48 0,49 0,50
0,56 0,56 0,58 0,59
0,61 0,62 0,62 0,63
0,70
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
D1_a D1_b E2 A2 F1 C1_b C1_a A1 D2 I1 J1 H2_b J2 H2_a B1 H1 E1 I2 K1_a K1_b B2
correlation coefficient (aggregato a livello di insegnante)
correlation coefficient (aggregato a livello di lezione)
32. checklist e scale di valutazione
punteggi e indici di frequenza (checklist)
in che misura la valutazione aumenta con l’incremento della frequenza?
*aumento dei punteggi associato all’incremento della frequenza del fenomeno osservato (in un 50%)
-0,5 0 0,5 1 1,5 2
F1. trasmette regole di comportamento
D1. monitora il lavoro degli studenti
E2. gestisce i momenti di passaggio
A2. propone attività strutturate
A1. spiega in modo strutturato
J1. studenti mostrano di impegnarsi
C1. fornisce indicazioni sulle strategie e i metodi
J2. studenti con BES mostrano di partecipare
D2. fornisce feedback
K1. mostra rapporti che favoriscono l’apprend.
B1. fa domande che incoraggiano il ragionamento
I1. dà agli studenti con BES compiti adattati
I2. mostra attenzione agli studenti con BES
H2. sostiene i bisogni emotivi
B2. dedica spazio alla discussione in classe
H1. adatta le attività in base alle differenze
E1. fornisce indicazioni sui tempi
[modelli di regressione con effetto fisso insegnante e osservatore]
* Tutti i coefficienti sono statisticamente significativi (5%) punteggi delle scale di valutazione
quantità
(indici di frequenza)
qualità
(punteggi delle scale di valutazione)
34. • è stato raggiunto uno strumento attendibile in grado di individuare diverse
pratiche di insegnamento
• ma queste pratiche contribuiscono effettivamente all’apprendimento degli
studenti?
• quali sono le sfide da affrontare?
1. mettere in relazione dati e le misure a disposizione:
fonti differenti (questionario studenti e insegnante)
misure di outcome, come i risultati dei test standardizzati
dati di contesto degli insegnanti (es. formazione)
dati di contesto degli studenti (es. caratteristiche sociodemografiche)
2. validità predittiva: le pratiche di insegnamento sono associate agli outcome
di apprendimento?
ottenere misure adeguate di efficacia docente isolando gli effetti
dell’azione di insegnamento: modelli “value-added”
3. dalla ricerca alla pratica: elaborare proposte di policy e formazione
prospettive di analisi
35. grazie per l’attenzione
progetto valutazione e miglioramento
l’osservazione in classe
seminario residenziale
Formia, 28 aprile 2015