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CAPITOLO 1
LA FASE DI POSSESSO PALLA

III.1.1 Gli obiettivi della fase di possesso palla e le linee guida per lo sviluppo
della fase offensiva - III.1.2 I principi generali di gioco nella fase di possesso e la
loro determinazione nel 4 - 3 - 3 - III.1.3 I fondamentali tecnico-tattici individuali, con/senza palla, nella fase di possesso - III.1.4 Metodi e mezzi di allenamento. Indicazioni operative

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III.1.1 – Gli obiettivi della fase di possesso palla e le
linee guida per lo sviluppo della fase offensiva

L'ambizione è quella di fare in modo che la nostra squadra, nella fase offensiva e, soprattutto, in spazi ristretti, possa muoversi con eleganza e concretezza
nell'intento di arrivare nel minor tempo possibile al tiro in porta (l'obiettivo del
gioco offensivo è, infatti, la segnatura); l'intenzione è che la squadra produca
un gioco di buona qualità che le permetta, allo stesso tempo, di conseguire
risultati utili. Perché si possa ottenere questo, è importante disporre di buoni giocatori - abili tecnicamente e dotati intellettualmente - e di una buona organizzazione di gioco.
E' opportuno saper proporre movimenti senza palla precisi, predeterminati e sincronizzati, a seconda delle diverse situazioni che si possono sviluppare in gara;
è necessario mettersi in condizione, attraverso un allenamento consapevole ed
informato, di scegliere le soluzioni più idonee (riconoscere e leggere le situazioni…per applicare le soluzioni provate…risolvere situazionalmente i problemi di
gioco: la tecnica e la tattica non si imparano a memoria…); occorre saper mettere le proprie iniziative a disposizione dei compagni e saper utilizzare le loro; è
indispensabile capire che possiamo anche sbagliare: avere la capacità di accettare l'idea di un eventuale errore o insuccesso senza lasciarsi condizionare negativamente, ad esempio, significa essere più tranquilli ed acquisire una serena
determinazione per non farsi irretire dalla frenesia né dal senso di inadeguatezza, stati d'animo e vissuti incompatibili con l'intento di proporre un calcio offensivo; ancora, è indispensabile conoscere le linee di distribuzione della palla con
riferimento a tutte le opportunità che ogni singolo ruolo offre nelle diverse situazioni della partita (quanto a scelta del compagno cui trasmettere la palla, della
traiettoria di passaggio; quanto all'efficacia di spazio, tempo e modo di smarcarsi etc.).
Per esprimere un calcio di tipo positivo e qualitativamente adeguato che possa
poi risultare sufficientemente concreto e redditizio, necessitano: unità di intenti,
voglia di vincere e determinazione nel perseguire gli obiettivi (sia dentro, sia fuori
dal campo).
Sarà determinante favorire lo sviluppo di una spiccata mentalità offensiva, studiando la fase di possesso e stimolandone adeguatamente lo sviluppo. Occorrerà
dedicare molta cura alla costruzione del gioco, alla ricerca della finalizzazione,
all'abilità dei calciatori di far progredire la palla verso la porta avversaria, all'educazione alla lettura ed allo sfruttamento degli spazi.
Consideriamo di seguito alcuni aspetti del gioco offensivo ai quali adeguare le
proposte didattiche.

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La fase di possesso palla

III.1.1.1 - Ricerca del disegno tattico offensivo
Ricerca del disegno tattico offensivo inteso come creazione di spazi liberi, ricerca
del soprannumero, mascheramento della direzionalità dell'azione di attacco.

III.1.2 - I principi generali di gioco nella fase di possesso
e la loro determinazione nel 4 - 3 - 3
III.1.2.1 - I principi generali di gioco in fase di possesso

Condotte
Riassumiamoli brevemente.
Rapidità di esecuzione, velocità di spostamento della palla e dei giocatori, intensità dell'azione, prontezza nell'assumere l'iniziativa, riconoscimento degli spazi in
relazione alla presenza di compagni ed avversari, collaborazione reciproca.

1. Scaglionamento

III.1.1.2 - Riproduzione dei momenti di gioco

Significa disporsi su più linee di campo in modo da non risultare appiattiti, bensì
da formare tanti triangoli di gioco. Questo consente al possessore di giocare la
palla in più direzioni e di ricevere aiuto da più zone. Gli aiuti devono sempre
smarcarsi in "zona luce": entrare nel campo visivo del possessore ed aprirsi un
corridoio di passaggio.

I mezzi allenanti devono rappresentare dei momenti di gara da interiorizzare e
devono avere le seguenti caratteristiche: ricerca della massima intensità, ricerca
della massima rapidità di esecuzione e della velocità degli spostamenti, ricerca di
un'elevata precisione nei passaggi, ricerca della rapidità nelle rifiniture e nella
conclusioni, ricerca di un'elevata percentuale di conclusioni positive a rete, ricerca della realizzazione.

III.1.1.3 - Capacità d’interpretazione

2. Penetrazione
E' la ricerca e l'acquisizione della profondità attraverso le verticalizzazioni. Questo
atteggiamento si propone come obiettivo primario che la palla sia giocata con
passaggi "efficaci": per superare uno o più avversari e/o per conquistare uno spazio (superamento tattico e/o territoriale).

3. Ampiezza
Una rapida intuizione permette di intervenire velocemente nell'azione e di comprenderne in anticipo l'orientamento e lo sviluppo. Tutti i giocatori, sia il possessore sia i suoi compagni, devono essere in grado di inserirsi in un contesto collettivo effettuando con tempi e modi corretti gli spostamenti con/senza palla più
adatti a rendere efficace e concreta la realizzazione del movimento globale. In un
sistema di gioco è importante che i movimenti individuali siano combinati con
quelli dei compagni: se i giocatori sapranno muoversi con sincronismo e tempismo ottimali, il gioco sarà vario, efficace, imprevedibile, fantasioso e positivo.
L'obiettivo, infatti, è quello di offrire al possessore molteplici soluzioni di gioco, in
modo da favorire la fantasia e la creatività.
La formazione del calciatore dipende dalla sua capacità di leggere le informazioni
provenienti dal contesto che lo circonda, in modo da agire nella maniera più
appropriata. Il calciatore deve trovare soluzione ai problemi posti dal gioco senza
annullare fantasia e creatività, anzi in modo che esse siano valorizzate ed esaltate;
è necessario che egli si prepari alla competizione abituandosi a prendere decisioni autonome e funzionali in base alle risorse, alle esperienze ed alle conoscenze
necessarie per risolvere le diverse situazioni che si creano nel corso di un incontro.

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Persegue lo sfruttamento della larghezza del campo al fine di far allargare lo
schieramento difensivo avversario. L'obiettivo si persegue non solo dislocando i
giocatori larghi sul terreno di gioco, ma anche facendoli convergere in modo da
creare spazio per l'inserimento dei loro compagni. Altri accorgimenti che ne permettono l'attuazione sono: la sovrapposizione esterna, il cambio di gioco a sorpresa, il gioco in zona cieca.

4. Mobilità
Si intende con essa la capacità di muoversi senza palla in maniera sincronizzata,
rispettando tempi e spazi di gioco. Comprende tutti i movimenti di aiuto al possessore (quali: smarcamento, appoggio e sostegno) e quelli per la creazione degli spazi.

5. Improvvisazione e sorpresa
Significa che tutti i movimenti offensivi, ancorché preordinati ed organizzati, non

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devono essere ripetuti pedissequamente all'infinito, altrimenti risultano prevedibili
e danno certezze all'avversario che, al contrario, deve essere sorpreso. La sorpresa si crea:
a livello collettivo: con il cambio di ritmo, con il cambio di gioco e con l'interscambio dei ruoli (scambiandosi continuamente le posizioni tra giocatori,
non sarà data agli avversari la possibilità di avere riferimenti precisi; tutte le
zone del campo saranno sempre occupate, anche se con giocatori diversi,
lasciando sempre inalterato un principio fondamentale: l'equilibrio);
a livello individuale (con azioni che comunque è necessario vengano utilizzate in un preciso ed ordinato contesto, costituito da movimenti senza palla):
inserimenti senza palla, passaggio mascherato, passaggio fintato, passaggio
nel corridoio, passaggio in zona cieca, finte con/senza palla, dribbling, tiro
da fuori, velo, blocco, esca.

III.1.2.2 - Determinazione dei suddetti principi nel 4 - 3 - 3
1) Lo scaglionamento avviene automaticamente in virtù della disposizione stessa
dei giocatori nell'ambito del sistema di gioco.
2) La penetrazione viene garantita dai tre attaccanti pronti ad andare in profondità, specialmente le ali che giocano fronte alla porta; dello spazio creato dal
loro movimento, beneficiano difensori e centrocampisti.
3) L'ampiezza è determinata in particolare dalle due ali larghe e dal loro eventuale movimento di taglio interno che libera la fascia laterale consentendo l'inserimento da dietro di difensori e/o centrocampisti. Ciò consente che tutta la larghezza del campo venga utilizzata in maniera rapida ed improvvisa.
4) La mobilità è una caratteristica fondamentale, dal momento che una squadra
in cui non vi sia un movimento continuo ed ordinato senza palla non può realizzare un gioco offensivo funzionale e concreto ("il gioco senza palla crea, di
per sé, gioco"). Nel 4 - 3 - 3 la mobilità si manifesta, in particolare, nei sopracitati movimenti delle ali che consentono i diversi inserimenti negli spazi utili.
Giocando con una sola punta centrale, sia che l'ala rimanga larga sia tagli, si
ha molto spazio. Per quanto riguarda i movimenti, è importante che ognuno
venga sempre preceduto da una finta o da un contromovimento (finta di smarcamento; corto/lungo - lungo/corto e fuori /dentro – dentro/fuori).
5) L'improvvisazione e la sorpresa sono efficaci soprattutto se le due ali sono
dotate di buona tecnica, con attitudine al dribbling, e di velocità. Si tratta di
una caratteristica che, se adoperata in modo razionale, cioè non fine a se stessa ma funzionale e strumentale alla conclusione in porta, al passaggio filtrante o al cross, può determinare grandi vantaggi.

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Il 4 - 3 - 3, molto equilibrato se ben interpretato, è un buon sistema per sviluppare un’efficace fase offensiva; i principali pregi sono: molte varianti offensive,
mobilità in attacco, difficoltà a marcare le ali, superiorità numerica sulle fasce
laterali.
I punti cardine per l'attuazione del gioco offensivo sono i quattro di seguito illustrati.
Verticalizzazione del gioco. La dislocazione dei giocatori ed i loro movimenti
sono tali da favorire la costante ricerca della profondità. Il possesso di palla
(… che non fa goal …) è un obiettivo intermedio per far pervenire la stessa
agli attaccanti in modo rapido e tale che possano controllarla e gestirla in
maniera relativamente agevole, tenendo conto della pressione dei difensori
avversari: soprattutto nel momento in cui la palla è mossa nella metà campo
avversaria ed in spazi ristretti. E' necessario saper contemperare opportunamente possesso di palla e ricerca della profondità.
Lateralizzazione del gioco. Tenuto conto della disposizione che prevede tre
giocatori nelle catene esterne, le alternative sono molte e si mira allo sfruttamento costante della superiorità numerica in queste zone.
Varietà di movimenti. Il 4 - 3 - 3 la permette sia nelle zone esterne, in ragione dei tagli degli attaccanti, sia in zona centrale. In quest'ultima perché,
essendoci una sola punta centrale, sono possibili inserimenti da parte dei
centrocampisti i quali, tra l'altro, essendo in tre nel settore mediano, godono
di una naturale superiorità numerica se affrontano un centrocampo composto da due centrocampisti centrali; nel caso dovessero contrastare un centrocampo speculare, c'è la possibilità di determinare superiorità numerica nella
zona centrale con l'avanzamento del difensore centrale opposto alla zona in
cui è iniziato il gioco o di determinarla nelle zone esterne del centrocampo
con il terzino che si alza costantemente sul lato palla.
Organizzazione delle collaborazioni. E' fondamentale per garantire gli indispensabili equilibri.

...verticalizzazione del gioco...

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III.1.3 - I fondamentali tecnico-tattici individuali,
con/senza palla, nella fase di possesso
III.1.3.1 - Scopo della tecnica calcistica ed accezione relativa
La qualità della fase di possesso è determinata dalla combinazione dei movimenti e dallo sviluppo delle azioni del possessore di palla e dei suoi compagni. La
scelta prioritaria del possessore, ove ne abbia la possibilità, è il tiro; in subordine
può servire un compagno collocato in posizione migliore, affinché questi possa
avvicinarsi alla zona-tiro o andare direttamente alla conclusione; ulteriore alternativa è quella del superamento - individuale o in collaborazione - di un avversario per poi finalizzare o rifinire; infine, anche in relazione alla zona in cui si trova
ad agire, deve valutare la convenienza di mantenere il possesso di palla e dare
continuità al gioco e all'azione. Gli aiuti - senza palla - devono guadagnare posizioni utili, sia in termini di tempo sia in termini di spazio, anticipando il diretto
avversario o inducendolo all'errore.
L'interpretazione della fase offensiva si basa sull'impiego dei relativi principi generali di gioco applicati con riferimento alla predefinita dislocazione in campo dei
giocatori, sviluppata autonomamente dagli stessi nel rispetto di spazi e tempi, perseguendo con unità di analisi e linguaggio unico un obiettivo comune preordinato.
In tale contesto le caratteristiche del gesto tecnico sono molteplici, ma tutte accomunate dall'esigenza di assumere decisioni che permettano scelte precise nel
minor tempo possibile ed in spazi sempre più ristretti. In pratica occorre adattare
la tecnica ai movimenti di gioco, contestualizzando i gesti motori previa ottimizzazione dello sviluppo dei processi mentali: il calcio esige una tecnica intelligente che consenta di scegliere rapidamente ed efficacemente tra le molteplici soluzioni a disposizione. Al di là delle classificazioni dei fondamentali tecnici, indispensabile è non considerarli come un'abilità ripetitiva: è infatti impossibile proporre gesti tecnici biomeccanicamente predefiniti rispetto ad un ipotetico modello ideale, perché quelli fondamentali sono condizionati da variabili quali la presenza dei compagni, l'atteggiamento degli avversari e lo spazio (tempo) a disposizione. Non dobbiamo dirigere il nostro intervento alla comprensione da parte
del giocatore di una tecnica idealmente perfetta da acquisire attraverso la ripetizione sistematica, ignorando o sottovalutando che il calcio è uno sport di situazione; non esiste una tecnica corretta o errata, bensì è utile allenare i calciatori
ad utilizzare una tecnica funzionale al contesto della situazione di gioco, intesa
come il rapporto giocatore - palla più conveniente in funzione di uno scopo nell'ambito della realtà dinamica della gara. Il giocatore deve essere istruito a ricerca ed utilizzare la tecnica più conveniente rispetto al contesto situativo ed in rela-

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zione alle sue capacità percettive (intese come presa di coscienza delle informazioni provenienti alle volte dall'ambiente - spazio/temporali - ed a volte dal proprio corpo - corpo proprio -) ed alle sue caratteristiche fisiche e morfologiche.
Uno degli obiettivi principali deve essere, quindi, favorire l'acquisizione della tecnica come strumento e mezzo fondamentale per eseguire le gestualità specifiche
del gioco; muovendo dal possesso di tali competenze tecniche potremo, parallelamente, introdurre l'insegnamento della tattica: accordando così notevole rilevanza non solo agli aspetti legati al movimento (gesto tecnico), ma anche a quelli concernenti la situazione in cui questo è realizzato (azione motoria avente a proprio fondamento una pianificazione del movimento che si realizza sulla base dell'assunzione delle informazioni, della relativa scansione temporale e della successiva elaborazione delle stesse).
Il calcio è un gioco individuale, collettivo e di opposizione: la relativa didattica
dovrà pertanto riferirsi a percorsi formativi che prevedano l'insegnamento della
tecnica di base e, parallelamente, l'istruzione ai gesti tecnici in situazione di opposizione (tecnica situazionale) in modo da creare contesti didattici (situazioni di
gioco a carattere senso-motorio e situazioni di gioco a carattere concettualeintellettivo) il più possibile aderenti a quelli del gioco reale. Prima di affrontare la
tattica collettiva, avremo l'obiettivo intermedio e propedeutico della tattica individuale, coniugando tecnica e tattica per il tramite della tecnica situazionale; abilità quali passaggio, dribbling, finta, copertura e difesa della palla, smarcamento,
tiro, fronte visivo e visione di gioco, spazio e tempo, devono definire il bagaglio
culturale del calciatore: per organizzare e sviluppare una efficace tattica collettiva specifica, ogni singolo giocatore deve possedere tutte queste competenze e
saperne disporre in modo flessibile. Il giocatore deve saper comprendere e risolvere i problemi di gioco, disponendo di una formazione che gli consenta non solo
di saper giocare, ma anche di saper vedere e, soprattutto, prevedere. Attraverso
un percorso formativo come quello di seguito sintetizzato, il giocatore saprà integrare i propri fondamentali tecnico-tattici con le esigenze della tattica di reparto
e di squadra, mettendosi in condizione di risolvere efficacemente i problemi inerenti al gioco collettivo.

Aspetti tecnici: tecnica fondamentale (tecnica di base; tecnica di base in rapidità);
Aspetti comunicativi e situazionali: tecnica situazionale;
Aspetti collaborativi: tattica individuale;
Aspetti cooperativi: tattica di gruppo (aspecifica) e tattica di reparto (specifica);
Aspetti tattici: tattica collettiva (aspecifica) e tattica di squadra (specifica).

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La fase di possesso palla

La fase di possesso palla

Ciò che è davvero necessario è saper coniugare gli elementi di gioco con i principi situazionali tipici dei giochi sportivi collettivi: questo è uno dei passaggi fondamentali per esprimere una tecnica efficace in situazioni reali di gioco. Come già
emerso in quanto finora esposto, l'insegnamento-apprendimento dei fondamentali
deve tenere conto di due fattori basilari: tempo e spazio, entrambi dipendenti da
percezioni soggettive. Si tratta di fattori che il giocatore deve saper interpretare contemporaneamente e implicano la conoscenza di dove sono: io, gli avversari, i compagni, la palla, le linee perimetrali. I tempi sono la chiave del gioco del calcio e
dipendono da fattori quali l'intuizione, la rapidità e la velocità. Il corretto utilizzo dei
tempi di gioco dipende però dal possesso di una tecnica adeguata che permetta,
una volta riconosciuta e letta la situazione, di interpretarla e risolverla efficacemente. Gli spazi si riferiscono ad un'entità territoriale od aerea, investono la creatività e
dipendono dalla capacità di gestirli attraverso il movimento con/senza palla: in
modo da occuparli, coprirli, attaccarli e conquistarli convenientemente. Per sfruttarli al meglio, occorre comprendere la situazione per poi crearli.
Nel contesto del gioco, solo il corretto impiego della tecnica può coniugare e rendere proficuo l'utilizzo di spazio e tempo. In questa prospettiva occorre evidentemente
sviluppare un'ottima capacità decisionale, al fine di poter compiere scelte tecnico-tattiche che tengano conto delle condotte di compagni ed avversari. Il giocatore opera
in contesti di gioco complessi, che variano continuamente, in cui deve saper percepire la situazione ed utilizzare i mezzi più idonei per risolvere il problema posto dal
gioco: riuscendovi in modo creativo, rapido ed economico rispetto alla realtà dinamica della gara. Prima che il giocatore entri in contatto con la palla, compiendo così
un gesto tecnico, si verifica un processo di scelta del fondamentale da impiegare che
si basa sulla valutazione della situazione: occorre pertanto utilizzare il fondamentale
più conveniente in quel contesto, in funzione della presenza di compagni ed avversari ed in relazione allo spazio ed al tempo di cui si dispone. In ogni momento della
partita, quindi, il giocatore effettua delle valutazioni e delle scelte in relazione a spazio e tempo: occorre, conseguentemente, che sia in grado di operare una lettura
costantemente aggiornata delle situazioni, che sappia pensare prima di agire per
trovare soluzioni al problema. Sarà poi necessario evitare errori di interpretazione
che impediscano di giungere ad un'unica soluzione collettiva rispetto agli spazi ed
ai tempi a disposizione: fare in modo che di fronte ad una medesima situazione tutti
la leggano allo stesso modo e tutti, in modo coordinato e sincronizzato, ricorrano
al medesimo strumento per risolverla. Sarebbe dunque errato ridurre tutto ad una
lettura semplicistica, basata solo su quanto può essere espresso attraverso l'impiego
della tecnica di base: ogni elemento deve essere mediato da una corretta elaborazione delle varie situazioni che si verificano in gara, non esistendo tecnica se non esiste gioco (i fondamentali tecnici sono, infatti, la risposta biomeccanica alle esigenze
di gioco). Non sarebbe possibile giungere ad un gioco opportunamente articolato
senza lo sviluppo di una buona tecnica situazionale.

III.1.3.2 - Fondamentali tecnico/tattici senza palla in fase
di possesso

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Nel corso di una partita il giocatore gioca principalmente senza palla: si comprende che la parte più cospicua della prestazione di un calciatore è il gioco
senza palla. L'obiettivo del giocatore senza palla è ottenere vantaggi in termini di
spazio e/o di tempo, anticipando o prendendo il tempo ai difendenti; la sua
attenzione deve dirigersi sul comportamento dell'avversario e non solo sulla palla.
"Giocare" senza palla significa aiutare il compagno che ne è in possesso portando fuori il proprio marcatore, muoversi per mettersi in condizione di ricevere o per
creare spazi, agevolare lo smarcamento dei compagni attraverso blocchi e veli.
Queste abilità fanno parte dei fondamentali tattici individuali senza palla. E' preferibile disporre di giocatori che comprendono il gioco piuttosto che di eccellenti
esecutori di gesti tecnici di base che non ne comprendono gli aspetti fondamentali.
Analizziamo i principali fondamentali tecnico/tattici senza palla in fase di possesso.
1) Cambio di velocità (tecnica di base senza palla). Permette di cambiare la velocità di movimento per eludere il controllo del proprio avversario diretto.
Cambiare velocità significa passare da un'andatura lenta ad una più rapida e
viceversa, modulando la lunghezza e la frequenza degli appoggi.
2) Cambio di direzione (tecnica di base senza palla). E' utilizzato in modo particolare per sottrarsi alla marcatura dell'avversario. E' sempre associato ad un
cambio di velocità e può essere effettuato con
giro (dorsale o
frontale) o in
arretramento.
3) Cambio
di
senso (tecnica
di base senza
palla). E' un
movimento
analogo
al
cambio di direzione, con la
differenza che
con esso si
...portando fuori il proprio marcatore...
inverte di 180° il
senso di corsa.
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Può essere effettuato in arretramento o con giro, dorsale oppure frontale. E' il
fondamentale della transizione, ma viene utilizzato anche negli smarcamenti
su spazi brevi (ad esempio in area avversaria, su corner a favore).
Partenza ed arresto (tecnica di corsa). La rapidità di partenza e di arresto è
fondamentale. Il possesso della relativa tecnica permetterà di gestire l'equilibrio e di graduare gli interventi muscolari relativi alle fasi di allungamento e
di accorciamento.
Smarcamento (tattica individuale). Il giocatore in attacco deve guardare il proprio difensore e non soltanto la palla: il riferimento spaziale è dato dalla palla
e dalla porta, ma a condizionare le scelte è il comportamento del difendente
e la linea ed il tempo di smarcamento sono in funzione del possessore.
Isolare la collaborazione (tattica individuale). In prossimità dell'area di rigore
e al suo interno, il movimento senza palla deve essere finalizzato ad allontanare il proprio difensore dalla sfera, diminuendo le possibilità di collaborazione tra questi ed il suo compagno impegnato sul portatore.
Taglio e smarcamento (tattica individuale). Movimenti che consentono ad un
giocatore senza palla di entrarne in possesso, di creare spazio o di occuparne uno libero. Per questi tipi di movimento esistono varie modalità di sviluppo. La prima consiste nell'assumere come riferimento la linea diretta di passaggio palla-uomo; il primo movimento è sempre verso la palla e vi sono due
opzioni: ricezione della palla oppure, dopo il movimento incontro, tagliare
lungo attaccando lo spazio alle spalle della difesa. Un'altra possibilità è di
combinare il taglio con un uso più razionale dello spazio di gioco, definendo
dei punti di riferimento sul campo - porta, area di rigore, ultimi 30 metri - in
modo tale che tutti i movimenti relativi inizino o si esauriscano tra questi limiti spaziali.
In un fase ulteriore del livello di apprendimento, dovremo saper leggere la
posizione del difendente rispetto alla linea di passaggio. In questo contesto gli
obiettivi da perseguire saranno: a) occupare gli spazi liberi; b) usare il corpo
per offrire una chiara linea di passaggio, per fintare una ricezione e favorire
un taglio; c) muoversi per ricevere la palla in zone che consentano di essere
orientati verso la porta (ad esempio, "mezza luna" corta).
L'efficacia di tutti i movimenti di taglio e smarcamento deriva da una corretta
lettura della posizione della difesa rispetto alla palla, ma si concreta attraverso un’ottimale esecuzione dei fondamentali tecnico-tattici senza palla, in particolare: 1) fronte visivo e visione periferica per vedere il campo e la dislocazione difensiva; 2) equilibrio del corpo; 3) uso del cambio di velocità; 4) uso
del cambio di direzione e del cambio di senso; 5) smarcarsi in zona luce ed
aprirsi un corridoio di passaggio.

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III.1.3.3 - Progressione didattica
Nella programmazione di una progressione didattica intesa al miglioramento
della qualità del gioco offensivo, occorrerà incidere efficacemente sui seguenti
fattori.
Fronte visivo e visione periferica. Utilizzare tali abilità per vedere la palla e
giocare contro il proprio avversario osservando la sua condotta durante il
gioco: individuando così il suo modo di agire, lo si potrà anticipare eludendo i suoi interventi.
Equilibrio. Mantenere una postura di equilibrio nei contatti dei piedi al suolo,
con l'appoggio sugli avampiedi, ginocchia semiflesse, pronti all'azione per
sorprendere l'avversario.
Contatto. Cercare l'appoggio sul difendente usando il bacino e la schiena e
tagliando con un cambio di direzione.
Continuità di smarcamento. Non limitarsi ad un solo sprint o cambio di direzione, ma essere pronti a più movimenti esplosivi ripetuti.
Ricezione della palla (tecnica di base). Ricezione e controllo della palla.
Protezione della palla. Nel caso in cui si riceva palla con le spalle al difendente, proteggerla aggressivamente tenendola lontana dal raggio d'azione di
quest'ultimo.
Difesa della palla. Dopo la ricezione in corsa della palla, controllarla e gestirla col piede più distante dall'eventuale difendente, in modo da avere la possibilità di tirare in porta o di effettuare un ulteriore passaggio.
Superamento dell'avversario. Utilizzare tutte le tecniche di dribbling per risolvere positivamente le situazioni di 1>1, di inferiorità numerica e di elusione
del pressing. Saper utilizzare le forme di collaborazione a due/tre giocatori
finalizzate al superamento degli avversari.
Calciare la palla. Perfezionamento di tutti i tipi di calcio, in modo da applicarli convenientemente alle varie tipologie di tiro e di passaggio in ogni contesto reale di gara.

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La fase di possesso palla

La fase di possesso palla

Nella predisposizione del piano strategico di gara, la definizione del tipo di difesa praticato dagli avversari faciliterà l'applicazione di alcuni accorgimenti specifici del gioco offensivo quali quelli di seguito indicati:

III.1.4 - Metodi e mezzi di allenamento. Indicazioni operative

predisposizione di una dislocazione razionale dei giocatori in campo;
prevedere il contemporaneo movimento di palla e giocatori, tale da togliere
riferimenti agli avversari;
organizzare la mobilità dei giocatori finalizzandola a porli con frequenza nelle
migliori condizioni per essere pericolosi;
elaborare movimenti che permettano ai giocatori di trovarsi il più possibile
fronte alla porta, per disporre del maggior angolo di visuale possibile ed
essere così pronti sia al tiro sia alla rifinitura;
istruire i giocatori alla lettura del soprannumero difensivo, in modo che possano poi attaccare verso il lato debole;
prevedere il ricorso ai blocchi per evitare le marcature a scalare ed ai veli per
interrompere l'azione difensiva avversaria.

Per quanto concerne la metodologia didattica e propositiva dell'allenamento al
gioco offensivo, l'intento nel proporre l'allenamento a schemi (rigidi, semirigidi e
su principi) non è solo quello di far sì che essi vengano eseguiti e rispettati in gara,
ma è, principalmente, quello di favorire - attraverso la ripetizione di determinati
movimenti - l'acquisizione di una mentalità collaborativa; gli schemi proposti servono per raggiungere l'organizzazione necessaria per offrire in gara una prestazione positiva, evidenziano l'importanza del movimento senza palla eseguito
rispettando spazi e tempi al fine di arrivare alla conclusione a rete. Questo mezzo,
oltre a consentire alla squadra di muoversi su spazi e con tempi propri, dà la possibilità di impartire insegnamenti di tattica individuale. Il fatto, poi, di (conquistare)-costruire-rifinire-concludere senza essere ostacolati in maniera attiva, determina un atteggiamento positivo per le possibili continue realizzazioni che tale allenamento comporta. Ognuno si abitua a muoversi tenendo conto che è parte di
un collettivo: in funzione del proprio compagno in possesso di palla, delle posizioni degli altri, della zona di campo in cui si trova, della dislocazione degli avversari; il tutto effettuato ricercando la massima precisione nella velocità.
Più che di "schemi di attacco" è opportuno parlare di movimenti organizzati e preparatori di azioni offensive miranti alla conclusione a rete: come già visto, se
interpretati o fatti interpretare in maniera troppo rigida, potrebbero in effetti essere restrittivi della fantasia, in particolare nella parte conclusiva dell'azione. Inoltre,
l'allenamento a schemi - soprattutto in certe forme - non lascia molto margine
all'aspetto percettivo e decisionale dei singoli giocatori. Quindi, oltre agli schemi,
importanti sono anche l'allenamento situazionale e quello per giochi semplificati:
attraverso tali mezzi allenanti, i quali riproducono le diverse condizioni che si possono verificare in gara e costituiscono il trait d'union tra l'apprendimento del concetto e la sua applicazione pratica, si stimolano la creatività e la fantasia, la
responsabilità, l'intesa tra giocatori, la capacità di percepire-capire-scegliere-eseguire (capacità cognitiva). In questo modo si può formare l'intelligenza di gioco
del calciatore, capace di utilizzare tecnica e tattica in maniera funzionale alla
soluzione delle situazioni acicliche di gioco. Oltre a tali contenuti operativi, è
altresì utile proporre l'allenamento in forma di gara su spazi diversi e con prescrizioni variabili; altro mezzo didattico efficace sono le esercitazioni situazionali in
superiorità numerica offensiva [ad esempio: 8>6 (3 cc + 2 dl + 3 att > 4 dif +
2 cc); 6>5 (3 cc + 3 att > 4 dif + 1 cc)]. Nel primo caso per rendere più agevole la comprensione dei movimenti in situazione di gara e di lotta contro gli
avversari; nel secondo caso per conferire, attraverso le frequenti realizzazioni che
tale forma allenante comporta, un vissuto di fiducia importante.

...trovarsi... fronte alla porta...

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  • 1. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 10 CAPITOLO 1 LA FASE DI POSSESSO PALLA III.1.1 Gli obiettivi della fase di possesso palla e le linee guida per lo sviluppo della fase offensiva - III.1.2 I principi generali di gioco nella fase di possesso e la loro determinazione nel 4 - 3 - 3 - III.1.3 I fondamentali tecnico-tattici individuali, con/senza palla, nella fase di possesso - III.1.4 Metodi e mezzi di allenamento. Indicazioni operative 11
  • 2. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 12 La fase di possesso palla III.1.1 – Gli obiettivi della fase di possesso palla e le linee guida per lo sviluppo della fase offensiva L'ambizione è quella di fare in modo che la nostra squadra, nella fase offensiva e, soprattutto, in spazi ristretti, possa muoversi con eleganza e concretezza nell'intento di arrivare nel minor tempo possibile al tiro in porta (l'obiettivo del gioco offensivo è, infatti, la segnatura); l'intenzione è che la squadra produca un gioco di buona qualità che le permetta, allo stesso tempo, di conseguire risultati utili. Perché si possa ottenere questo, è importante disporre di buoni giocatori - abili tecnicamente e dotati intellettualmente - e di una buona organizzazione di gioco. E' opportuno saper proporre movimenti senza palla precisi, predeterminati e sincronizzati, a seconda delle diverse situazioni che si possono sviluppare in gara; è necessario mettersi in condizione, attraverso un allenamento consapevole ed informato, di scegliere le soluzioni più idonee (riconoscere e leggere le situazioni…per applicare le soluzioni provate…risolvere situazionalmente i problemi di gioco: la tecnica e la tattica non si imparano a memoria…); occorre saper mettere le proprie iniziative a disposizione dei compagni e saper utilizzare le loro; è indispensabile capire che possiamo anche sbagliare: avere la capacità di accettare l'idea di un eventuale errore o insuccesso senza lasciarsi condizionare negativamente, ad esempio, significa essere più tranquilli ed acquisire una serena determinazione per non farsi irretire dalla frenesia né dal senso di inadeguatezza, stati d'animo e vissuti incompatibili con l'intento di proporre un calcio offensivo; ancora, è indispensabile conoscere le linee di distribuzione della palla con riferimento a tutte le opportunità che ogni singolo ruolo offre nelle diverse situazioni della partita (quanto a scelta del compagno cui trasmettere la palla, della traiettoria di passaggio; quanto all'efficacia di spazio, tempo e modo di smarcarsi etc.). Per esprimere un calcio di tipo positivo e qualitativamente adeguato che possa poi risultare sufficientemente concreto e redditizio, necessitano: unità di intenti, voglia di vincere e determinazione nel perseguire gli obiettivi (sia dentro, sia fuori dal campo). Sarà determinante favorire lo sviluppo di una spiccata mentalità offensiva, studiando la fase di possesso e stimolandone adeguatamente lo sviluppo. Occorrerà dedicare molta cura alla costruzione del gioco, alla ricerca della finalizzazione, all'abilità dei calciatori di far progredire la palla verso la porta avversaria, all'educazione alla lettura ed allo sfruttamento degli spazi. Consideriamo di seguito alcuni aspetti del gioco offensivo ai quali adeguare le proposte didattiche. 13
  • 3. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 14 La fase di possesso palla La fase di possesso palla III.1.1.1 - Ricerca del disegno tattico offensivo Ricerca del disegno tattico offensivo inteso come creazione di spazi liberi, ricerca del soprannumero, mascheramento della direzionalità dell'azione di attacco. III.1.2 - I principi generali di gioco nella fase di possesso e la loro determinazione nel 4 - 3 - 3 III.1.2.1 - I principi generali di gioco in fase di possesso Condotte Riassumiamoli brevemente. Rapidità di esecuzione, velocità di spostamento della palla e dei giocatori, intensità dell'azione, prontezza nell'assumere l'iniziativa, riconoscimento degli spazi in relazione alla presenza di compagni ed avversari, collaborazione reciproca. 1. Scaglionamento III.1.1.2 - Riproduzione dei momenti di gioco Significa disporsi su più linee di campo in modo da non risultare appiattiti, bensì da formare tanti triangoli di gioco. Questo consente al possessore di giocare la palla in più direzioni e di ricevere aiuto da più zone. Gli aiuti devono sempre smarcarsi in "zona luce": entrare nel campo visivo del possessore ed aprirsi un corridoio di passaggio. I mezzi allenanti devono rappresentare dei momenti di gara da interiorizzare e devono avere le seguenti caratteristiche: ricerca della massima intensità, ricerca della massima rapidità di esecuzione e della velocità degli spostamenti, ricerca di un'elevata precisione nei passaggi, ricerca della rapidità nelle rifiniture e nella conclusioni, ricerca di un'elevata percentuale di conclusioni positive a rete, ricerca della realizzazione. III.1.1.3 - Capacità d’interpretazione 2. Penetrazione E' la ricerca e l'acquisizione della profondità attraverso le verticalizzazioni. Questo atteggiamento si propone come obiettivo primario che la palla sia giocata con passaggi "efficaci": per superare uno o più avversari e/o per conquistare uno spazio (superamento tattico e/o territoriale). 3. Ampiezza Una rapida intuizione permette di intervenire velocemente nell'azione e di comprenderne in anticipo l'orientamento e lo sviluppo. Tutti i giocatori, sia il possessore sia i suoi compagni, devono essere in grado di inserirsi in un contesto collettivo effettuando con tempi e modi corretti gli spostamenti con/senza palla più adatti a rendere efficace e concreta la realizzazione del movimento globale. In un sistema di gioco è importante che i movimenti individuali siano combinati con quelli dei compagni: se i giocatori sapranno muoversi con sincronismo e tempismo ottimali, il gioco sarà vario, efficace, imprevedibile, fantasioso e positivo. L'obiettivo, infatti, è quello di offrire al possessore molteplici soluzioni di gioco, in modo da favorire la fantasia e la creatività. La formazione del calciatore dipende dalla sua capacità di leggere le informazioni provenienti dal contesto che lo circonda, in modo da agire nella maniera più appropriata. Il calciatore deve trovare soluzione ai problemi posti dal gioco senza annullare fantasia e creatività, anzi in modo che esse siano valorizzate ed esaltate; è necessario che egli si prepari alla competizione abituandosi a prendere decisioni autonome e funzionali in base alle risorse, alle esperienze ed alle conoscenze necessarie per risolvere le diverse situazioni che si creano nel corso di un incontro. 14 Persegue lo sfruttamento della larghezza del campo al fine di far allargare lo schieramento difensivo avversario. L'obiettivo si persegue non solo dislocando i giocatori larghi sul terreno di gioco, ma anche facendoli convergere in modo da creare spazio per l'inserimento dei loro compagni. Altri accorgimenti che ne permettono l'attuazione sono: la sovrapposizione esterna, il cambio di gioco a sorpresa, il gioco in zona cieca. 4. Mobilità Si intende con essa la capacità di muoversi senza palla in maniera sincronizzata, rispettando tempi e spazi di gioco. Comprende tutti i movimenti di aiuto al possessore (quali: smarcamento, appoggio e sostegno) e quelli per la creazione degli spazi. 5. Improvvisazione e sorpresa Significa che tutti i movimenti offensivi, ancorché preordinati ed organizzati, non 15
  • 4. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 16 La fase di possesso palla La fase di possesso palla devono essere ripetuti pedissequamente all'infinito, altrimenti risultano prevedibili e danno certezze all'avversario che, al contrario, deve essere sorpreso. La sorpresa si crea: a livello collettivo: con il cambio di ritmo, con il cambio di gioco e con l'interscambio dei ruoli (scambiandosi continuamente le posizioni tra giocatori, non sarà data agli avversari la possibilità di avere riferimenti precisi; tutte le zone del campo saranno sempre occupate, anche se con giocatori diversi, lasciando sempre inalterato un principio fondamentale: l'equilibrio); a livello individuale (con azioni che comunque è necessario vengano utilizzate in un preciso ed ordinato contesto, costituito da movimenti senza palla): inserimenti senza palla, passaggio mascherato, passaggio fintato, passaggio nel corridoio, passaggio in zona cieca, finte con/senza palla, dribbling, tiro da fuori, velo, blocco, esca. III.1.2.2 - Determinazione dei suddetti principi nel 4 - 3 - 3 1) Lo scaglionamento avviene automaticamente in virtù della disposizione stessa dei giocatori nell'ambito del sistema di gioco. 2) La penetrazione viene garantita dai tre attaccanti pronti ad andare in profondità, specialmente le ali che giocano fronte alla porta; dello spazio creato dal loro movimento, beneficiano difensori e centrocampisti. 3) L'ampiezza è determinata in particolare dalle due ali larghe e dal loro eventuale movimento di taglio interno che libera la fascia laterale consentendo l'inserimento da dietro di difensori e/o centrocampisti. Ciò consente che tutta la larghezza del campo venga utilizzata in maniera rapida ed improvvisa. 4) La mobilità è una caratteristica fondamentale, dal momento che una squadra in cui non vi sia un movimento continuo ed ordinato senza palla non può realizzare un gioco offensivo funzionale e concreto ("il gioco senza palla crea, di per sé, gioco"). Nel 4 - 3 - 3 la mobilità si manifesta, in particolare, nei sopracitati movimenti delle ali che consentono i diversi inserimenti negli spazi utili. Giocando con una sola punta centrale, sia che l'ala rimanga larga sia tagli, si ha molto spazio. Per quanto riguarda i movimenti, è importante che ognuno venga sempre preceduto da una finta o da un contromovimento (finta di smarcamento; corto/lungo - lungo/corto e fuori /dentro – dentro/fuori). 5) L'improvvisazione e la sorpresa sono efficaci soprattutto se le due ali sono dotate di buona tecnica, con attitudine al dribbling, e di velocità. Si tratta di una caratteristica che, se adoperata in modo razionale, cioè non fine a se stessa ma funzionale e strumentale alla conclusione in porta, al passaggio filtrante o al cross, può determinare grandi vantaggi. 16 Il 4 - 3 - 3, molto equilibrato se ben interpretato, è un buon sistema per sviluppare un’efficace fase offensiva; i principali pregi sono: molte varianti offensive, mobilità in attacco, difficoltà a marcare le ali, superiorità numerica sulle fasce laterali. I punti cardine per l'attuazione del gioco offensivo sono i quattro di seguito illustrati. Verticalizzazione del gioco. La dislocazione dei giocatori ed i loro movimenti sono tali da favorire la costante ricerca della profondità. Il possesso di palla (… che non fa goal …) è un obiettivo intermedio per far pervenire la stessa agli attaccanti in modo rapido e tale che possano controllarla e gestirla in maniera relativamente agevole, tenendo conto della pressione dei difensori avversari: soprattutto nel momento in cui la palla è mossa nella metà campo avversaria ed in spazi ristretti. E' necessario saper contemperare opportunamente possesso di palla e ricerca della profondità. Lateralizzazione del gioco. Tenuto conto della disposizione che prevede tre giocatori nelle catene esterne, le alternative sono molte e si mira allo sfruttamento costante della superiorità numerica in queste zone. Varietà di movimenti. Il 4 - 3 - 3 la permette sia nelle zone esterne, in ragione dei tagli degli attaccanti, sia in zona centrale. In quest'ultima perché, essendoci una sola punta centrale, sono possibili inserimenti da parte dei centrocampisti i quali, tra l'altro, essendo in tre nel settore mediano, godono di una naturale superiorità numerica se affrontano un centrocampo composto da due centrocampisti centrali; nel caso dovessero contrastare un centrocampo speculare, c'è la possibilità di determinare superiorità numerica nella zona centrale con l'avanzamento del difensore centrale opposto alla zona in cui è iniziato il gioco o di determinarla nelle zone esterne del centrocampo con il terzino che si alza costantemente sul lato palla. Organizzazione delle collaborazioni. E' fondamentale per garantire gli indispensabili equilibri. ...verticalizzazione del gioco... 17
  • 5. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 18 La fase di possesso palla La fase di possesso palla III.1.3 - I fondamentali tecnico-tattici individuali, con/senza palla, nella fase di possesso III.1.3.1 - Scopo della tecnica calcistica ed accezione relativa La qualità della fase di possesso è determinata dalla combinazione dei movimenti e dallo sviluppo delle azioni del possessore di palla e dei suoi compagni. La scelta prioritaria del possessore, ove ne abbia la possibilità, è il tiro; in subordine può servire un compagno collocato in posizione migliore, affinché questi possa avvicinarsi alla zona-tiro o andare direttamente alla conclusione; ulteriore alternativa è quella del superamento - individuale o in collaborazione - di un avversario per poi finalizzare o rifinire; infine, anche in relazione alla zona in cui si trova ad agire, deve valutare la convenienza di mantenere il possesso di palla e dare continuità al gioco e all'azione. Gli aiuti - senza palla - devono guadagnare posizioni utili, sia in termini di tempo sia in termini di spazio, anticipando il diretto avversario o inducendolo all'errore. L'interpretazione della fase offensiva si basa sull'impiego dei relativi principi generali di gioco applicati con riferimento alla predefinita dislocazione in campo dei giocatori, sviluppata autonomamente dagli stessi nel rispetto di spazi e tempi, perseguendo con unità di analisi e linguaggio unico un obiettivo comune preordinato. In tale contesto le caratteristiche del gesto tecnico sono molteplici, ma tutte accomunate dall'esigenza di assumere decisioni che permettano scelte precise nel minor tempo possibile ed in spazi sempre più ristretti. In pratica occorre adattare la tecnica ai movimenti di gioco, contestualizzando i gesti motori previa ottimizzazione dello sviluppo dei processi mentali: il calcio esige una tecnica intelligente che consenta di scegliere rapidamente ed efficacemente tra le molteplici soluzioni a disposizione. Al di là delle classificazioni dei fondamentali tecnici, indispensabile è non considerarli come un'abilità ripetitiva: è infatti impossibile proporre gesti tecnici biomeccanicamente predefiniti rispetto ad un ipotetico modello ideale, perché quelli fondamentali sono condizionati da variabili quali la presenza dei compagni, l'atteggiamento degli avversari e lo spazio (tempo) a disposizione. Non dobbiamo dirigere il nostro intervento alla comprensione da parte del giocatore di una tecnica idealmente perfetta da acquisire attraverso la ripetizione sistematica, ignorando o sottovalutando che il calcio è uno sport di situazione; non esiste una tecnica corretta o errata, bensì è utile allenare i calciatori ad utilizzare una tecnica funzionale al contesto della situazione di gioco, intesa come il rapporto giocatore - palla più conveniente in funzione di uno scopo nell'ambito della realtà dinamica della gara. Il giocatore deve essere istruito a ricerca ed utilizzare la tecnica più conveniente rispetto al contesto situativo ed in rela- 18 zione alle sue capacità percettive (intese come presa di coscienza delle informazioni provenienti alle volte dall'ambiente - spazio/temporali - ed a volte dal proprio corpo - corpo proprio -) ed alle sue caratteristiche fisiche e morfologiche. Uno degli obiettivi principali deve essere, quindi, favorire l'acquisizione della tecnica come strumento e mezzo fondamentale per eseguire le gestualità specifiche del gioco; muovendo dal possesso di tali competenze tecniche potremo, parallelamente, introdurre l'insegnamento della tattica: accordando così notevole rilevanza non solo agli aspetti legati al movimento (gesto tecnico), ma anche a quelli concernenti la situazione in cui questo è realizzato (azione motoria avente a proprio fondamento una pianificazione del movimento che si realizza sulla base dell'assunzione delle informazioni, della relativa scansione temporale e della successiva elaborazione delle stesse). Il calcio è un gioco individuale, collettivo e di opposizione: la relativa didattica dovrà pertanto riferirsi a percorsi formativi che prevedano l'insegnamento della tecnica di base e, parallelamente, l'istruzione ai gesti tecnici in situazione di opposizione (tecnica situazionale) in modo da creare contesti didattici (situazioni di gioco a carattere senso-motorio e situazioni di gioco a carattere concettualeintellettivo) il più possibile aderenti a quelli del gioco reale. Prima di affrontare la tattica collettiva, avremo l'obiettivo intermedio e propedeutico della tattica individuale, coniugando tecnica e tattica per il tramite della tecnica situazionale; abilità quali passaggio, dribbling, finta, copertura e difesa della palla, smarcamento, tiro, fronte visivo e visione di gioco, spazio e tempo, devono definire il bagaglio culturale del calciatore: per organizzare e sviluppare una efficace tattica collettiva specifica, ogni singolo giocatore deve possedere tutte queste competenze e saperne disporre in modo flessibile. Il giocatore deve saper comprendere e risolvere i problemi di gioco, disponendo di una formazione che gli consenta non solo di saper giocare, ma anche di saper vedere e, soprattutto, prevedere. Attraverso un percorso formativo come quello di seguito sintetizzato, il giocatore saprà integrare i propri fondamentali tecnico-tattici con le esigenze della tattica di reparto e di squadra, mettendosi in condizione di risolvere efficacemente i problemi inerenti al gioco collettivo. Aspetti tecnici: tecnica fondamentale (tecnica di base; tecnica di base in rapidità); Aspetti comunicativi e situazionali: tecnica situazionale; Aspetti collaborativi: tattica individuale; Aspetti cooperativi: tattica di gruppo (aspecifica) e tattica di reparto (specifica); Aspetti tattici: tattica collettiva (aspecifica) e tattica di squadra (specifica). 19
  • 6. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 20 La fase di possesso palla La fase di possesso palla Ciò che è davvero necessario è saper coniugare gli elementi di gioco con i principi situazionali tipici dei giochi sportivi collettivi: questo è uno dei passaggi fondamentali per esprimere una tecnica efficace in situazioni reali di gioco. Come già emerso in quanto finora esposto, l'insegnamento-apprendimento dei fondamentali deve tenere conto di due fattori basilari: tempo e spazio, entrambi dipendenti da percezioni soggettive. Si tratta di fattori che il giocatore deve saper interpretare contemporaneamente e implicano la conoscenza di dove sono: io, gli avversari, i compagni, la palla, le linee perimetrali. I tempi sono la chiave del gioco del calcio e dipendono da fattori quali l'intuizione, la rapidità e la velocità. Il corretto utilizzo dei tempi di gioco dipende però dal possesso di una tecnica adeguata che permetta, una volta riconosciuta e letta la situazione, di interpretarla e risolverla efficacemente. Gli spazi si riferiscono ad un'entità territoriale od aerea, investono la creatività e dipendono dalla capacità di gestirli attraverso il movimento con/senza palla: in modo da occuparli, coprirli, attaccarli e conquistarli convenientemente. Per sfruttarli al meglio, occorre comprendere la situazione per poi crearli. Nel contesto del gioco, solo il corretto impiego della tecnica può coniugare e rendere proficuo l'utilizzo di spazio e tempo. In questa prospettiva occorre evidentemente sviluppare un'ottima capacità decisionale, al fine di poter compiere scelte tecnico-tattiche che tengano conto delle condotte di compagni ed avversari. Il giocatore opera in contesti di gioco complessi, che variano continuamente, in cui deve saper percepire la situazione ed utilizzare i mezzi più idonei per risolvere il problema posto dal gioco: riuscendovi in modo creativo, rapido ed economico rispetto alla realtà dinamica della gara. Prima che il giocatore entri in contatto con la palla, compiendo così un gesto tecnico, si verifica un processo di scelta del fondamentale da impiegare che si basa sulla valutazione della situazione: occorre pertanto utilizzare il fondamentale più conveniente in quel contesto, in funzione della presenza di compagni ed avversari ed in relazione allo spazio ed al tempo di cui si dispone. In ogni momento della partita, quindi, il giocatore effettua delle valutazioni e delle scelte in relazione a spazio e tempo: occorre, conseguentemente, che sia in grado di operare una lettura costantemente aggiornata delle situazioni, che sappia pensare prima di agire per trovare soluzioni al problema. Sarà poi necessario evitare errori di interpretazione che impediscano di giungere ad un'unica soluzione collettiva rispetto agli spazi ed ai tempi a disposizione: fare in modo che di fronte ad una medesima situazione tutti la leggano allo stesso modo e tutti, in modo coordinato e sincronizzato, ricorrano al medesimo strumento per risolverla. Sarebbe dunque errato ridurre tutto ad una lettura semplicistica, basata solo su quanto può essere espresso attraverso l'impiego della tecnica di base: ogni elemento deve essere mediato da una corretta elaborazione delle varie situazioni che si verificano in gara, non esistendo tecnica se non esiste gioco (i fondamentali tecnici sono, infatti, la risposta biomeccanica alle esigenze di gioco). Non sarebbe possibile giungere ad un gioco opportunamente articolato senza lo sviluppo di una buona tecnica situazionale. III.1.3.2 - Fondamentali tecnico/tattici senza palla in fase di possesso 20 21 Nel corso di una partita il giocatore gioca principalmente senza palla: si comprende che la parte più cospicua della prestazione di un calciatore è il gioco senza palla. L'obiettivo del giocatore senza palla è ottenere vantaggi in termini di spazio e/o di tempo, anticipando o prendendo il tempo ai difendenti; la sua attenzione deve dirigersi sul comportamento dell'avversario e non solo sulla palla. "Giocare" senza palla significa aiutare il compagno che ne è in possesso portando fuori il proprio marcatore, muoversi per mettersi in condizione di ricevere o per creare spazi, agevolare lo smarcamento dei compagni attraverso blocchi e veli. Queste abilità fanno parte dei fondamentali tattici individuali senza palla. E' preferibile disporre di giocatori che comprendono il gioco piuttosto che di eccellenti esecutori di gesti tecnici di base che non ne comprendono gli aspetti fondamentali. Analizziamo i principali fondamentali tecnico/tattici senza palla in fase di possesso. 1) Cambio di velocità (tecnica di base senza palla). Permette di cambiare la velocità di movimento per eludere il controllo del proprio avversario diretto. Cambiare velocità significa passare da un'andatura lenta ad una più rapida e viceversa, modulando la lunghezza e la frequenza degli appoggi. 2) Cambio di direzione (tecnica di base senza palla). E' utilizzato in modo particolare per sottrarsi alla marcatura dell'avversario. E' sempre associato ad un cambio di velocità e può essere effettuato con giro (dorsale o frontale) o in arretramento. 3) Cambio di senso (tecnica di base senza palla). E' un movimento analogo al cambio di direzione, con la differenza che con esso si ...portando fuori il proprio marcatore... inverte di 180° il senso di corsa.
  • 7. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 22 La fase di possesso palla 4) 5) 6) 7) La fase di possesso palla Può essere effettuato in arretramento o con giro, dorsale oppure frontale. E' il fondamentale della transizione, ma viene utilizzato anche negli smarcamenti su spazi brevi (ad esempio in area avversaria, su corner a favore). Partenza ed arresto (tecnica di corsa). La rapidità di partenza e di arresto è fondamentale. Il possesso della relativa tecnica permetterà di gestire l'equilibrio e di graduare gli interventi muscolari relativi alle fasi di allungamento e di accorciamento. Smarcamento (tattica individuale). Il giocatore in attacco deve guardare il proprio difensore e non soltanto la palla: il riferimento spaziale è dato dalla palla e dalla porta, ma a condizionare le scelte è il comportamento del difendente e la linea ed il tempo di smarcamento sono in funzione del possessore. Isolare la collaborazione (tattica individuale). In prossimità dell'area di rigore e al suo interno, il movimento senza palla deve essere finalizzato ad allontanare il proprio difensore dalla sfera, diminuendo le possibilità di collaborazione tra questi ed il suo compagno impegnato sul portatore. Taglio e smarcamento (tattica individuale). Movimenti che consentono ad un giocatore senza palla di entrarne in possesso, di creare spazio o di occuparne uno libero. Per questi tipi di movimento esistono varie modalità di sviluppo. La prima consiste nell'assumere come riferimento la linea diretta di passaggio palla-uomo; il primo movimento è sempre verso la palla e vi sono due opzioni: ricezione della palla oppure, dopo il movimento incontro, tagliare lungo attaccando lo spazio alle spalle della difesa. Un'altra possibilità è di combinare il taglio con un uso più razionale dello spazio di gioco, definendo dei punti di riferimento sul campo - porta, area di rigore, ultimi 30 metri - in modo tale che tutti i movimenti relativi inizino o si esauriscano tra questi limiti spaziali. In un fase ulteriore del livello di apprendimento, dovremo saper leggere la posizione del difendente rispetto alla linea di passaggio. In questo contesto gli obiettivi da perseguire saranno: a) occupare gli spazi liberi; b) usare il corpo per offrire una chiara linea di passaggio, per fintare una ricezione e favorire un taglio; c) muoversi per ricevere la palla in zone che consentano di essere orientati verso la porta (ad esempio, "mezza luna" corta). L'efficacia di tutti i movimenti di taglio e smarcamento deriva da una corretta lettura della posizione della difesa rispetto alla palla, ma si concreta attraverso un’ottimale esecuzione dei fondamentali tecnico-tattici senza palla, in particolare: 1) fronte visivo e visione periferica per vedere il campo e la dislocazione difensiva; 2) equilibrio del corpo; 3) uso del cambio di velocità; 4) uso del cambio di direzione e del cambio di senso; 5) smarcarsi in zona luce ed aprirsi un corridoio di passaggio. 22 III.1.3.3 - Progressione didattica Nella programmazione di una progressione didattica intesa al miglioramento della qualità del gioco offensivo, occorrerà incidere efficacemente sui seguenti fattori. Fronte visivo e visione periferica. Utilizzare tali abilità per vedere la palla e giocare contro il proprio avversario osservando la sua condotta durante il gioco: individuando così il suo modo di agire, lo si potrà anticipare eludendo i suoi interventi. Equilibrio. Mantenere una postura di equilibrio nei contatti dei piedi al suolo, con l'appoggio sugli avampiedi, ginocchia semiflesse, pronti all'azione per sorprendere l'avversario. Contatto. Cercare l'appoggio sul difendente usando il bacino e la schiena e tagliando con un cambio di direzione. Continuità di smarcamento. Non limitarsi ad un solo sprint o cambio di direzione, ma essere pronti a più movimenti esplosivi ripetuti. Ricezione della palla (tecnica di base). Ricezione e controllo della palla. Protezione della palla. Nel caso in cui si riceva palla con le spalle al difendente, proteggerla aggressivamente tenendola lontana dal raggio d'azione di quest'ultimo. Difesa della palla. Dopo la ricezione in corsa della palla, controllarla e gestirla col piede più distante dall'eventuale difendente, in modo da avere la possibilità di tirare in porta o di effettuare un ulteriore passaggio. Superamento dell'avversario. Utilizzare tutte le tecniche di dribbling per risolvere positivamente le situazioni di 1>1, di inferiorità numerica e di elusione del pressing. Saper utilizzare le forme di collaborazione a due/tre giocatori finalizzate al superamento degli avversari. Calciare la palla. Perfezionamento di tutti i tipi di calcio, in modo da applicarli convenientemente alle varie tipologie di tiro e di passaggio in ogni contesto reale di gara. 23
  • 8. sistema di gioco VOLUME II - stile correzione 2.qxd 24/10/2004 21:59 Page 24 La fase di possesso palla La fase di possesso palla Nella predisposizione del piano strategico di gara, la definizione del tipo di difesa praticato dagli avversari faciliterà l'applicazione di alcuni accorgimenti specifici del gioco offensivo quali quelli di seguito indicati: III.1.4 - Metodi e mezzi di allenamento. Indicazioni operative predisposizione di una dislocazione razionale dei giocatori in campo; prevedere il contemporaneo movimento di palla e giocatori, tale da togliere riferimenti agli avversari; organizzare la mobilità dei giocatori finalizzandola a porli con frequenza nelle migliori condizioni per essere pericolosi; elaborare movimenti che permettano ai giocatori di trovarsi il più possibile fronte alla porta, per disporre del maggior angolo di visuale possibile ed essere così pronti sia al tiro sia alla rifinitura; istruire i giocatori alla lettura del soprannumero difensivo, in modo che possano poi attaccare verso il lato debole; prevedere il ricorso ai blocchi per evitare le marcature a scalare ed ai veli per interrompere l'azione difensiva avversaria. Per quanto concerne la metodologia didattica e propositiva dell'allenamento al gioco offensivo, l'intento nel proporre l'allenamento a schemi (rigidi, semirigidi e su principi) non è solo quello di far sì che essi vengano eseguiti e rispettati in gara, ma è, principalmente, quello di favorire - attraverso la ripetizione di determinati movimenti - l'acquisizione di una mentalità collaborativa; gli schemi proposti servono per raggiungere l'organizzazione necessaria per offrire in gara una prestazione positiva, evidenziano l'importanza del movimento senza palla eseguito rispettando spazi e tempi al fine di arrivare alla conclusione a rete. Questo mezzo, oltre a consentire alla squadra di muoversi su spazi e con tempi propri, dà la possibilità di impartire insegnamenti di tattica individuale. Il fatto, poi, di (conquistare)-costruire-rifinire-concludere senza essere ostacolati in maniera attiva, determina un atteggiamento positivo per le possibili continue realizzazioni che tale allenamento comporta. Ognuno si abitua a muoversi tenendo conto che è parte di un collettivo: in funzione del proprio compagno in possesso di palla, delle posizioni degli altri, della zona di campo in cui si trova, della dislocazione degli avversari; il tutto effettuato ricercando la massima precisione nella velocità. Più che di "schemi di attacco" è opportuno parlare di movimenti organizzati e preparatori di azioni offensive miranti alla conclusione a rete: come già visto, se interpretati o fatti interpretare in maniera troppo rigida, potrebbero in effetti essere restrittivi della fantasia, in particolare nella parte conclusiva dell'azione. Inoltre, l'allenamento a schemi - soprattutto in certe forme - non lascia molto margine all'aspetto percettivo e decisionale dei singoli giocatori. Quindi, oltre agli schemi, importanti sono anche l'allenamento situazionale e quello per giochi semplificati: attraverso tali mezzi allenanti, i quali riproducono le diverse condizioni che si possono verificare in gara e costituiscono il trait d'union tra l'apprendimento del concetto e la sua applicazione pratica, si stimolano la creatività e la fantasia, la responsabilità, l'intesa tra giocatori, la capacità di percepire-capire-scegliere-eseguire (capacità cognitiva). In questo modo si può formare l'intelligenza di gioco del calciatore, capace di utilizzare tecnica e tattica in maniera funzionale alla soluzione delle situazioni acicliche di gioco. Oltre a tali contenuti operativi, è altresì utile proporre l'allenamento in forma di gara su spazi diversi e con prescrizioni variabili; altro mezzo didattico efficace sono le esercitazioni situazionali in superiorità numerica offensiva [ad esempio: 8>6 (3 cc + 2 dl + 3 att > 4 dif + 2 cc); 6>5 (3 cc + 3 att > 4 dif + 1 cc)]. Nel primo caso per rendere più agevole la comprensione dei movimenti in situazione di gara e di lotta contro gli avversari; nel secondo caso per conferire, attraverso le frequenti realizzazioni che tale forma allenante comporta, un vissuto di fiducia importante. ...trovarsi... fronte alla porta... 24 25