Lezione 4.3 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
4.1.1 la scienza ha avviato la risoluzione della pandemiaLOspedaleVaaScuola
Lezione 4.1.1 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
4.1.1 la scienza ha avviato la risoluzione della pandemiaLOspedaleVaaScuola
Lezione 4.1.1 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
1. I Virus, i batteri, le differenze, la loro storia e l'interazione con l'uomoLOspedaleVaaScuola
Lezione numero 1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.7 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.4 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.5 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Potenziale cross-reattività antigenica tra SARS-CoV-2 e tessuto umanoloretta bolgan
Vojdani A, Kharrazian D. Potential antigenic cross-reactivity between SARS-CoV-2 and human tissue with a possible link to an increase in autoimmune diseases. Clin Immunol. 2020 Aug;217:108480. doi: 10.1016/j.clim.2020.108480.
Traduzione italiana di Alberto Bressan
Cosa succede quando una biologa guarda un film di fantascienza? Gira un altro film, nella sua testa.
Ispirata dalla serie di videogiochi e film "Resident Evil" mi sono chiesta : "potranno mai gli zombie essere reali?"
Per scoprirlo, occorre applicare le nozioni scientifiche in possesso, con un po' di ironia.
Mi piacerebbe conoscere il Vostro punto di vista sul tema. Ulteriori argomentazioni o discussioni potrebbero rivelarsi molto interessanti!
Lezione numero 4.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
1. I Virus, i batteri, le differenze, la loro storia e l'interazione con l'uomoLOspedaleVaaScuola
Lezione numero 1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.7 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.4 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.5 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3.2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Potenziale cross-reattività antigenica tra SARS-CoV-2 e tessuto umanoloretta bolgan
Vojdani A, Kharrazian D. Potential antigenic cross-reactivity between SARS-CoV-2 and human tissue with a possible link to an increase in autoimmune diseases. Clin Immunol. 2020 Aug;217:108480. doi: 10.1016/j.clim.2020.108480.
Traduzione italiana di Alberto Bressan
Cosa succede quando una biologa guarda un film di fantascienza? Gira un altro film, nella sua testa.
Ispirata dalla serie di videogiochi e film "Resident Evil" mi sono chiesta : "potranno mai gli zombie essere reali?"
Per scoprirlo, occorre applicare le nozioni scientifiche in possesso, con un po' di ironia.
Mi piacerebbe conoscere il Vostro punto di vista sul tema. Ulteriori argomentazioni o discussioni potrebbero rivelarsi molto interessanti!
I vaccini a base di RNA COVID-19 mettono a rischio di malattie immuno-mediate? loretta bolgan
Talotta R. Do COVID-19 RNA-based vaccines put at risk of immune-mediated diseases? In reply to "potential antigenic cross-reactivity between SARS-CoV-2 and human tissue with a possible link to an increase in autoimmune diseases". Clin Immunol. 2021 Mar;224:108665. doi: 10.1016/j.clim.2021.108665.
Traduzione italiana di Alberto Bressan
R. Villano “Influenza A/H1N1”, con il patrocinio dell’International Commettee on VirusPhere del Wabt - Unesco, Parigi; con presentazione del MD, PhD Giulio Tarro, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera,WABT (UNESCO, Parigi) e Professore aggiunto del Dipartimento di Biologia alla Temple University di Filadelfia (USA). Dalla Presentazione: “Ulteriore contributo sull’influenza che si distingue perché sono evidenziati gli aspetti strategici di una malattia, riportandone una ricca analisi raccolta personalmente e fornendo le nozioni virologiche aggiornate con gli ultimi studi. Corollario necessario è il capitolo sulle circolari del Ministero del Welfare con particolare accento su un’epidemiologia in linea con il testo. In particolarea, l’Autore tocca i molteplici problemi interpretativi di ordine clinico ed epidemiologico della già lunga storia evolutiva di questa giovane malattia; approfondisce con chiara competenza i punti di maggiore interesse del rebus-influenza, e cioè le caratteristiche strutturali del virus A/H1N1. L’inconsueta trattazione binaria dell’influenza sotto il profilo sia virologico che istituzionale preventivo, rende questo lavoro assolutamente originale per l’ampio bagaglio di informazione che offre, nonché prezioso strumento di consultazione. L’Autore è anche elogiato perché è riuscito a pubblicare con particolare dovizia di dettagli un’opera che senz’altro si distingue tra tanti lavori della letteratura mondiale su questa gettonata malattia attuale”. È in molti Istituti Italiani di Cultura, in diverse istituzioni scientifiche e universitarie, in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Ministero della Salute; Medica Statale. (Chiron Foundation, Praxys dpt, ISBN 9788890423550, pp. 124, settembre 2009);
3.6 In visita ai propri cari: come proteggere loro e noi stessiLOspedaleVaaScuola
Lezione 3.6 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 3.5 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 3.4 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
3.3 La prevenzione del contagio e l’uso corretto delle mascherineLOspedaleVaaScuola
Lezione 3.3 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 3.7 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 2.2 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 2.1.1 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione 1.7 del Progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 4.5 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
3.3-3.4-3.5-3.6 La prevenzione del contagio, mascherine, lavaggio mani, dista...LOspedaleVaaScuola
Lezioni numero da 3.3 a 3.6 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 3.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2.9 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2.8.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
2.7 il nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 e la pandemia attualeLOspedaleVaaScuola
Lezione numero 2.7 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2.6 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2.5 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2.1 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 2 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
Lezione numero 1.3 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
1.6 Interazioni tra virus animali e uomo: zoonosi e spilloverLOspedaleVaaScuola
Lezione numero 1.6 del progetto "L'Ospedale Va a Scuola" a cura dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l'Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente.
1.6 Interazioni tra virus animali e uomo: zoonosi e spillover
4.3 i nuovi vaccini contro il coronavirus
1. I nuovi vaccini contro il coronavirus SARS CoV-2
(Rita Carsetti e Guido Castelli Gattinara)
l VACCINI A mRNA
Due vaccini contro il nuovo Coronavirus, sviluppati da Moderna e BioNTech-Pfizer, sono stati realizzati con
una nuova tecnologia: sono a base di RNA messaggero (o mRNA), una delle due molecole (l’altra è il DNA)
contenenti le informazioni genetiche specifiche per ogni organismo vivente.
Il compito del mRNA è trasmettere il messaggio di vita contenuto nel DNA in modo che la cellula possa
utilizzarlo per produrre tutte le proteine
che ci permettono di respirare, pensare, muoverci…vivere.
Mentre il DNA può sopravvivere per giorni o settimane a temperatura ambiente e si conserva addirittura
per decine di migliaia di anni in alcuni fossili, l'RNA è una molecola effimera, fragile che è presente nella
cellula unicamente durante lo svolgimento della sua specifica funzione e si degrada molto facilmente.
Per questo motivo i vaccini a mRNA sviluppati per sconfiggere la pandemia da SARS CoV-2 devono essere
conservati a temperature fino a 80 gradi sotto lo zero. All'interno del vaccino, l'mRNA è protetto,
incapsulato all'interno di sfere fatte di grassi (liposomi), simili a quelli presenti delle nostre cellule.
COME FUNZIONA IL VACCINO A mRNA
Una volta iniettati nel nostro corpo, i
liposomi liberano l'mRNA che contiene
le informazioni necessarie per produrre
la proteina spike del virus. Questa
proteina normalmente viene utilizzata
dal virus come una sorta di uncino, per
agganciarsi alle cellule delle nostre vie
respiratorie, entrare al loro interno e
moltiplicarsi causando la malattia.
In tutte le nostre cellule ci sono delle
piccole fabbriche, i ribosomi, che
traducono l'informazione dell'mRNA in proteine. L'mRNA che si trova nel vaccino, una volta entrato nelle
cellule viene letto dai ribosomi che produrranno tante copie della proteina spike del SARS CoV-2.
Una volta che le nostre cellule avranno prodotto la proteina spike, questa uscirà dalla cellula e verrà
riconosciuta come estranea dal sistema immunitario. L'importante è che la proteina spike, da sola, attiva
una reazione immunitaria ma non è in grado di provocare la malattia perché rappresenta soltanto una
piccola parte del virus.
A questo punto il sistema immunitario fa il suo lavoro. Produce le armi specifiche, gli anticorpi contro la
proteina spike del SARS CoV-2 e le cellule della memoria. Gli anticorpi bloccheranno la proteina spike e
impediranno al virus di infettarci.
Le cellule della memoria rimarranno nel nostro corpo e serviranno a proteggerci per mesi - forse per anni -
nel caso il virus ritornasse. Se noi non ci infettiamo, non possiamo nemmeno contagiare chi ci sta vicino.
Quindi, il vaccino protegge ognuno di noi ma anche gli altri (RIF 4.6.1).
2. Ci vogliono in media circa 10 anni per sviluppare un vaccino convenzionale. La velocità con cui questo tipo di
vaccini sono stati sviluppati è sbalorditiva (RIF 4.5.2).
Ci sono voluti 42 giorni per avere un mRNA candidato al vaccino, dopo che gli scienziati cinesi hanno
pubblicato la sequenza genetica completa del
SARS CoV-2. Gli ingenti fondi e il capitale umano
investiti nello sviluppo hanno permesso di avere
risultati in tempi da record, senza mai trascurare la
sicurezza.
Va ricordato che gli scienziati di Moderna e
BioNTech lavoravano da almeno 20 anni su terapia
genica e vaccini a RNA. Avevano perciò molta
esperienza nell'uso di queste molecole sull'uomo e
sapevano quello che facevano.
Che cosa è il vaccino a vettore virale?
Altri vaccini oggi disponibili sono basati su un meccanismo simile a quello dei vaccini a mRNA: inoculare
informazioni genetiche, ma in questo caso tramite DNA, per fare produrre dalle cellule del corpo umano le
proteine del coronavirus (di solito della proteina spike virale) che inducano una risposta immunitaria
specifica. Questi vaccini a DNA - che sono spesso indicati come i vaccini di terza generazione - utilizzano del
DNA sintetizzato in laboratorio per indurre una risposta immunologica nell'ospite contro batteri, parassiti,
virus, e potenzialmente anche contro il cancro.
I geni vengono inseriti in laboratorio in un virus
innocuo per l’uomo (il cosiddetto vettore) che, una
volta iniettato, porta i geni fino alla cellula. Qui i
geni così iniettati si comportano come qualunque
altro gene: vengono copiati in molecole di RNA
messaggero (mRNA) che raggiungono i ribosomi –
le microscopiche fabbriche di proteine della cellula
– e fanno loro produrre la proteina spike. Ma la
proteina virale spike viene riconosciuta come
estranea dal sistema immunitario che comincia
quindi a produrre anticorpi diretti contro questa
proteina. Gli anticorpi SARS CoV-2 sono risultati
protettivi, anche se non sappiamo ancora per quanto a lungo gli anticorpi in circolazione possano evitarci
ulteriori infezioni. A questa domanda non si può ancora dare una risposta adeguata, poiché il SARS CoV-2 è
”nato” solo da alcuni mesi. Tuttavia, i risultati ottenuti con altri coronavirus strettamente correlati,
principalmente SARS-CoV e MERS-CoV, hanno mostrato risposte immunitarie solide e durature da parte
delle cellule T e B. D’altra parte, se l’immunità fosse meno duratura potremmo fare né più né meno come
facciamo con l’influenza: vaccinarci di nuovo dopo qualche anno.
Queste nuove tecniche di produzione dei vaccini sembrano essere assai promettenti, in quanto oltre a
consentire una buona risposta immunitaria sia anticorpale che cellulare, sono nello stesso tempo riprodotte
con relativa facilità, a basso costo, consentendo di produrre vaccini stabili e facilmente conservabili.
3. IL VACCINO A DNA
Uno dei primi vaccini a DNA ad essere autorizzati è quello prodotto da AstraZeneca. Questo vaccino utilizza
come vettore un adenovirus di scimpanzé, cioè una versione indebolita e incapace di replicarsi (nell’uomo)
di un comune virus del raffreddore (adenovirus), che trasporta i geni della proteina spike di SARS CoV-2.
Dopo la vaccinazione, l’adenovirus trasferisce l’informazione genetica (DNA) della proteina spike e la fa
produrre dalle cellule dell’ospite, attivando il sistema immunitario affinché attacchi il coronavirus in caso di
contagio. Il vettore adenovirus è stato scelto perché è in grado di generare una forte risposta immunitaria
già dalla prima dose senza causare infezione nell’individuo vaccinato.
Alcune incertezze iniziali sui dati di efficacia della copertura sembra siano state risolte da una diversa
modalità di somministrazione che porterebbe l’efficacia del vaccino a valori vicini al 90%.
COME AUMENTARE L’EFFICACIA VACCINALE
L'elettroporazione è un sistema recentemente proposto per i vaccini a DNA al fine di aumentarne l’efficacia:
utilizza brevi impulsi elettrici nel sito di applicazione del vaccino, che provocano un aumento della
permeabilità della membrana cellulare. Ciò permette di per migliorare l’assorbimento dell'antigene e quindi
la risposta immunitaria, che viene aumentata anche dall’attivazione di cellule infiammatorie e ‘presentanti
l’antigene’ (APC) indotta da questa metodica.