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I VACCINI
IMMUNOPROFILASSI
Immunità anti-infettiva
Immunità congenita o
refrattarietà
ü di specie
ü di individuo
Immunità
acquisita
ü Naturale
ü artificiale
§ Passiva (connatale)
§ Attiva (per infezioni
pregresse)
§ Passiva (γ globuline)
§ Attiva (vaccini)
LA VACCINAZIONE ha come obiettivo quello di creare in
un soggetto recettivo ad una determinata malattia infettiva,
una immunità attiva provocando le modificazioni umorali e
tessutali necessarie per assicurare la difesa specifica
dell organismo contro l agente della infezione stessa
REQUISITI FONDAMENTALI PER L EFFICACIA
DI UN VACCINO
- SPECIFICITA :
si devono individuare determinanti antigenici specifici
- PROTEZIONE:
i determinanti antigenici devono indurre immunità protettiva
- IMMUNOGENICITA :
la formulazione deve indurre il sistema immunitario a
montare una risposta effettrice, nella sede idonea
- INDUZIONE DI MEMORIA IMMUNOLOGICA:
la risposta immunitaria deve portare alla costituzione di
memoria immunologica di lunga durata, anche in ambiente
antigen-free
L EFFICACIA VACCINALE
Nell infezione naturale, il tipo di microrganismo, la sua via
di entrata nell ospite e la sede di concentrazione prevalente
determinano il tipo di risposta immunitaria, che sarà la più
idonea alla sua eliminazione.
Anche per i vaccini il tipo di formulazione e la via di
somministrazione influenzano il tipo di risposta e
l efficacia
La risposta umorale esercita un ruolo fondamentale nella
neutralizzazione dei virus e delle tossine batteriche e nel
prevenire l adesione di microrganismi extracellulari ai
recettori sulle cellule ospiti, mentre l immunità cellulare è
necessaria per eliminare i patogeni intracellulari
COMPOSIZIONE
Dopo i primi vaccini, altri ne sono stati messi a punto. Allo
stato attuale possiamo distinguere i seguenti tipi di vaccini:
v Microrganismi uccisi;
v Microrganismi vivi ed attenuati;
v frazioni di microrganismi;
v antigeni microbici purificati;
v anatossine (o tossoidi);
v vaccini da manipolazioni genetiche.
VACCINI CON MICRORGANISMI UCCISI
Sono costituiti da virus o da batteri uccisi con mezzi
§ FISICI (calore, raggi UV);
§ CHIMICI (formolo, fenolo, acetone, betapropiolattone).
Oggi si fa ricorso a questi prodotti quando non è possibile ottenere
una attenuazione stabile del microrganismo. Generalmente non
conferiscono una immunità paragonabile a quella ottenibile con i
vaccini vivi ed attenuati.
Vaccini in uso: (tifo, colera), pertosse, rabbia, polio
Salk
VACCINI CON MICRORGANISMI VIVI E
ATTENUATI
Sono costituiti da virus o da batteri che mantengono la
capacità di moltiplicarsi nell organismo del vaccinato,
stimolando le sue difese immunitarie, ma sono incapaci di
provocare manifestazioni cliniche.
L attenuazione è ottenuta attraverso passaggi seriati
in animali adatti o in terreni di coltura particolari.
L immunità che deriva da vaccini di questo tipo è in
genere solida e duratura.
Vaccini in uso: (polio Sabin); TBC; Morbillo;
Rosolia; Parotite, Varicella.
VACCINI CON FRAZIONI DI MICRORGANISMI
Alcuni vaccini inattivati provocano spesso reazioni
indesiderate al punto di inoculazione o reazioni generali.
Ciò si osserva, ad esempio, con il vaccino contro l influenza
a virus interi uccisi.
Per ovviare a questi inconvenienti sono stati preparati
vaccini split costituiti da virus frammentati, ma senza
purificazione degli antigeni protettivi, che risultano meno
reattogeni e sufficientemente immunogeni.
Hanno avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni; la loro
produzione richiede raffinate tecniche di purificazione delle
componenti batteriche o virali. Nel caso degli antigeni
polisaccaridici batterici, occorre superare la Timo –
indipendenza di questi antigeni coniugandoli con molecole
carrier.
VACCINI IN USO: Meningococco, Hib,
Pneumococco.
VACCINI COSTITUITI DAANTIGENI PURIFICATI
capsula
polisaccaride
Struttura di un batterio capsulato
membrana esterna
T BY(
Antigeni polisaccaridici (T-indipendenti)
- assenza di T e B di memoria
-  le PC producono anticorpi IgM
a bassa affinità
-  una buona risposta anticorpale
inizia solo dopo i 2 anni di età
vaccini polisaccaridici contro pneumococco, meningococco, Hib
Immune response to polysaccharide
vaccines in Adults
+ à àPS
- Plasma cells
- live 2-4 y only
- Cannot be boosted
Plasma
Cells
GMC
0 4W 2–5y
Time
Antibody
Production
?
à
Short life span
of Plasma cells
may be cause of
hyporesponsiveness
4W 2–5y ≥5y
Repeated
PS-dosing no
Naive
B-cell
Non efficaci nei bambini sotto i due anni
§  Non utilizzabili per vaccinazioni pediatriche
Non inducono memoria immunologica
§  Dosi successive di vaccino non hanno effetto booster: non stimolano una
risposta immunitaria sufficiente a mantenere un adeguato livello di
protezione
§  Inducono iporesponsività: la risposta immunitaria a dosi succcessive di
vaccino è inferiore rispetto alla risposta primaria
Non riducono lo stato di portatore
§  Solo gli individui vaccinati risultano protetti: non riducendosi il numero
di portatori non si instaura il fenomeno di protezione comunitaria
Harrison LH. Clin Microbiol Rev. 2006;19:142-164; Kelly D, et al. Blood. 2006;108:2642-2647.
Vaccini polisaccaridici:
limiti e conseguenze cliniche
Iporesponsività
Effetto di PPV sulle cellule B
Ogni polisaccaride
stimola una cellula B su
più recettori
Forte attivazione
Le cellule T non
vengono coinvolte
Si formano grandi
quantità di plasmacellule
Diminuisce il numero di
cellule B disponibiliA
B
L iporesponsività indotta da PPV può essere
legata al suo elevato contenuto di
polisaccaride.
I polisaccaridi persistono a lungo in circolo –
ciò può portare alla deplezione o esaurimento
del pool di cellule B a causa di una
stimolazione antigenica cronica
Pertanto si avranno meno cellule B disponibili
per rispondere a successive stimolazioni
antigeniche (vaccinali o naturali)
Clutterbuck EA et al,JID 2012
I vaccini coniugati
La coniugazione di un polisaccaride a una proteina carrier
trasforma la risposta immunitaria in una risposta T-dipendente,
che ha il vantaggio di generare :
"  anticorpi ad alta affinità
"  memoria immunologica
"  responsività a eventuali dosi di richiamo
Polisaccaridi della capsula di
uno specifico sierotipo
Polisacca
ride
Cellula B
Cellula T
Carrier
Citochine
Anticorpi contro
lo pneumococco
Plasmacellule Cellule della
Memoria
1. Pollard AJ, Perrett KP, Beverley PC. Maintaining protection against invasive bacteria with protein-polysaccharide conjugate vaccines. Nat Rev. 2009;9:213-220.
I vaccini coniugati
Produzione di anticorpi & cellule di memoria
Immune response
to conjugates vaccine
+
T-cell–
B-cell
Response
à
Plasma Cells
Memory Cells
à
GMC
0 4W ? Time
PCV Memory Cells Booster
4W 3y Time
GMC
à
Effetto di PCV sulle cellule B
I polisaccaridi coniugati hanno
epitopi meno ripetuti
Stimolazione meno forte
Accorrono le cellule T per
consentire la proliferazione
Si formano nuove cellule B
memoria
Si formano plasmacellule a
lunga persistenza
Formazione di plasmacellule
dovuta alla sola parte
polisaccaridica
La formazione di nuove cellule B di
memoria con PCV può superare
l’iporesponsività espandendo il
pool di cellule B disponibili per
rispondere a stimolazioni future
Clutterbuck EA et al, JID 2012
VACCINI COSTITUITI DAANATOSSINE O TOSSOIDI
Vengono utilizzati per combattere patologie sostenute da
germi produttori di tossine (Cl. tetani, Cl. diphtheriae …).
ANATOSSINA: tossina trattata con formolo ottenendo in tal
modo un prodotto antigenicamente integro ma privo di tossicità
e stabile.
I vaccini così ottenuti sono chiamati anatossine o tossoidi e
vengono inoculati allo stato fluido o adsorbiti su idrossido o
fosfato di alluminio per aumentarne l immunogenicità
VACCINI OTTENUTI CON TECNICHE DI
INGEGNERIA GENETICA
La tecnica del DNA ricombinante è stata utilizzata (una volta
individuati i determinanti genetici degli antigeni protettivi di
virus, batteri e protozoi) per clonare e produrre una grande
quantità di un determinato Ag in un sistema ospite di facile
moltiplicazione (Vaccino HBV).
Un altra categoria di vaccini è quella dei microrganismi
chimerici costituiti da virus e batteri attenuati manipolati
geneticamente inserendo nel loro DNA i geni che codificano la
produzione degli antigeni protettivi propri di altri patogeni
VIE DI SOMMINISTRAZIONE
La via di somministrazione viene scelta per ogni tipo di
vaccino in modo da ottimizzare la risposta immunologica
e può essere:
v  Orale
v  Parenterale
v  Intradermica
v  Sottocutanea
v  Intramuscolare
Alcune vaccinazioni prevedono la somministrazione di
una dose unica, altre prevedono più dosi di rinforzo o
di richiamo
Il sistema immunitario è capace di riconoscere e di reagire
contemporaneamente a diversi antigeni, quindi è possibile
somministrare più vaccini combinati assieme.
IMMUNOGENICITA
Efficacia
immunizzante
Valutata in rapporto alla
risposta anticorpale, stimolata
negli animali da esperimento e
nell uomo
REATTOGENICITA
Alcuni vaccini possono provocare reazioni locali al punto di
inoculazione o reazioni generali, attribuibili a componenti
irritanti o allergizzanti.
REAZIONI
LOCALI
§ Gonfiore
§ Arrossamento
§ Dolore
REAZIONI
ALLERGICHE
Possono essere causate da residui di
proteine estranee, antibiotici o
sostanze stabilizzanti
REAZIONI
SISTEMICHE
§ Febbre
§ ecc.
CONTROINDICAZIONI
Le controindicazioni all uso dei vaccini possono essere
suddivise in temporanee e permanenti; inoltre esistono
controindicazioni relative a situazioni particolari che sono
evidentemente valide solo per certi vaccini e per certi soggetti.
Controindicazioni temporanee di ordine generale valide
per tutti i vaccini:
1.  malattie acute febbrili (> 38°C)
2.  malattie generali giudicate clinicamente importanti.
Controindicazioni temporanee o permanenti relative a situazioni
particolari:
1.  stati di immunodepressione
§  primitivi (immunodeficienze congenite)
§  secondari a patologie (HIV, leucemie, linfomi)
§  secondari a trattamenti farmacologici (antiblastici,
radiazioni, steroidi a dosaggi elevati)
2.  allergia a costituenti dei vaccini.Possibili reazioni sistemiche
da:
§  Componenti del vaccino
§  antibiotici aggiunti o residuati dalle colture cellulari
§  conservanti, stabilizzanti.
Vaccini a microrganismi vivi ed attenuati
controindicazioni assolute al loro utilizzo:
v gravidanza
v immunodepressione
v malattie neoplastiche in atto
controindicazioni temporanee:
v malattie febbrile in atto
v temporanea immunosoppressione
v uso di γ – globuline nei tre mesi precedenti
FALSE CONTROINDICAZIONI - 1
Alcune particolari condizioni sono erroneamente ritenute
controindicazioni alle vaccinazioni.
Alcuni esempi:
q  modica sintomatologia acuta con febbre o diarrea
lieve in bambino in buono stato di salute;
q  terapia antibiotica in corso o convalescenza da una
malattia;
q  nati pretermine, anche di basso peso;
q  malnutrizione /diarrea;
q  eczema del lattante/dermatosi o infezioni localizzate;
q  infezioni da HIV ( per MPR);
q modeste reazioni locali o generali alla somministrazione
di un antigene vaccinale;
q  reazione di tipo locale o generale ad una
somministrazione di DTP (eritema, tumefazione nel punto
di inoculo, febbre < 38-38,5°C);
q  anamnesi positiva per allergia alla penicillina o per
allergie aspecifiche;
q anamnesi familiare positiva per allergie aspecifiche;
FALSE CONTROINDICAZIONI - 2
q anamnesi familiare positiva per episodi convulsivi nei
candidati alla vaccinazione antipertosse e antimorbillo o
per reazioni collaterali gravi a seguito di somministrazione
di DTP;
q  anamnesi familiare positiva per casi di morte infantile
improvvisa (SIDS) di bambini in età vaccinale;
q recente esposizione a contagio (per morbillo);
q stato di gravidanza della madre o di altra donna facente
parte della famiglia;
q allattamento al seno;
q contatto con familiare immunodeficiente (per MPR).
FALSE CONTROINDICAZIONI - 3
I vaccini vengono
somministrati per via
parenterale. 	

In futuro saranno
disponibili altre vie di
somministrazione:
orale, mucosale, ecc.
FLUAD, MF59 - Adjuvanted
Influenza Vaccine
1.175 mg
1.175 mg
9.75 mg
PBS
0.5 ml
Subunit
Influenza
ANTIGENS
15ug
each
Formulation of DNA on charged particles
PLG/PVA/DNA
CTAB
+
PLG Polymer
1-2 µm
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
PVA
-
PLG Polymer
1-2 µm
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- PLG/CTAB/DNA
Alcune forme di tumori maligni sono ad
etiologia virale
Sviluppo convenzionale di un vaccino	

Immunogenicity testing
in animal models	

VACCINE
DEVELOPMENT	

Test
Convalescent
sera	

Antigen
selection	

5-15
Years	

Cultivate Microorganism	

Clone genes	

Test
immunogenicit
y	

Purify 
components	

Identify 
components	

Vaccine	

5-15	

anni
Reverse Vaccinology
1-2
anni
Analisi al computer
Sequenza dell’intero
genoma batterico
Identificazione
nuove proteine
Espressione di
nuove
proteine
Saggio di immunogenicità
in topolini
Sviluppo di un vaccino
Science, Vol 302, Issue 5645, 602 , 24 October 2003
Mappa del genoma del MenB
Tettelin, Science,287,1809-15 (2000)
Flusso di lavoro per la selezione 	

600 proteine di superficie	

350 proteine espresse in E. coli	

344 purificate e usate per immunizzare topi	

Tra queste 91 nuove proteine di superficie	

29 inducono anticorpi battericidi	

Selezione dei candidati migliori
LO SVILUPPO CLINICO DI UN VACCINO E
LE NORME DI BUONA PRATICA CLINICA
DOMANDE PRECLINICHE CHE RICHIEDONO
UNA RISPOSTA PRIMA DI INIZIARE LO
SVILUPPO CLINICO DI UN VACCINO
•  Il potenziale vaccino e’
sufficientemente tollerabile?
•  Induce una risposta immune
misurabile (umorale, cellulo
mediata) nel modello animale?
•  Induce protezione nel modello
animale?
FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA
PER LO SVILUPPO DEI VACCINI
•  STUDI DI FASE I
•  STUDI DI FASE II
•  STUDI DI FASE III
•  STUDI DI FASE IV
FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA
PER LO SVILUPPO DEI VACCINI
•  Dimensioni
– 10-50 soggetti
•  Caratteristiche dei Soggetti
– volontari adulti sani
•  Obiettivi
– reattogenicità locale e sistemica
– immunogenicità
FASE I
FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER
LO SVILUPPO DEI VACCINI
•  Dimensioni
–  alcune centinaia di soggetti
•  Caratteristiche dei Soggetti
–  popolazione target del vaccino
•  Obiettivi
–  definizione della dose
–  schedula di immunizzazione
•  Vaccinazione primaria
•  Vaccinazione booster
–  definizione del profilo di tollerabilità
–  caratterizzazione della risposta immune (tipo, qualità, memoria etc)
–  confronto con vaccini registrati
–  interferenza tra I vari antigeni e con altri vaccini
FASE II
FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA
PER LO SVILUPPO DEI VACCINI
•  Dimensioni
–  da alcune centinaia a numerose migliaia
•  Caratteristiche dei Soggetti
–  popolazione target del vaccino
•  Obiettivi
–  dimostrazione dell’efficacia clinica
–  consistenza clinica
–  studi “bridging” (se necessario)
–  conferma della tollerabilità
FASE III
FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA
PER LO SVILUPPO DEI VACCINI
•  Dimensioni
–  oltre 10.000 soggetti
•  Caratteristiche dei Soggetti
–  popolazione target del vaccino
(“popolazione aperta”)
•  Obiettivi
–  valutazione degli eventi avversi non comuni ( 1:1000)
–  conferma dell'efficacia
FASE IV
NORME DI BUONA
PRATICA CLINICA
Good Clinical Practices
Good Clinical Practice
E’ uno standard internazionale in base al quale
gli studi clinici sono progettati, condotti e
registrati, in modo da garantire la tutela dei
diritti e della sicurezza dei soggetti e
l’attendibilità dei dati relativi allo studio
LINEE GUIDA
•  Protezione dei soggetti:
–  Comitati Etici, Consenso Informato
•  Responsabilità:
–  Sponsor, Monitor, Sperimentatore
•  Raccolta ed elaborazione dei dati
•  Aspetti statistici:
–  Disegno dello studio e Randomizzazione, Cieco, Analisi
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Lezione4 vaccini aseptti generali

  • 2. IMMUNOPROFILASSI Immunità anti-infettiva Immunità congenita o refrattarietà ü di specie ü di individuo Immunità acquisita ü Naturale ü artificiale § Passiva (connatale) § Attiva (per infezioni pregresse) § Passiva (γ globuline) § Attiva (vaccini)
  • 3. LA VACCINAZIONE ha come obiettivo quello di creare in un soggetto recettivo ad una determinata malattia infettiva, una immunità attiva provocando le modificazioni umorali e tessutali necessarie per assicurare la difesa specifica dell organismo contro l agente della infezione stessa
  • 4. REQUISITI FONDAMENTALI PER L EFFICACIA DI UN VACCINO - SPECIFICITA : si devono individuare determinanti antigenici specifici - PROTEZIONE: i determinanti antigenici devono indurre immunità protettiva - IMMUNOGENICITA : la formulazione deve indurre il sistema immunitario a montare una risposta effettrice, nella sede idonea - INDUZIONE DI MEMORIA IMMUNOLOGICA: la risposta immunitaria deve portare alla costituzione di memoria immunologica di lunga durata, anche in ambiente antigen-free
  • 5. L EFFICACIA VACCINALE Nell infezione naturale, il tipo di microrganismo, la sua via di entrata nell ospite e la sede di concentrazione prevalente determinano il tipo di risposta immunitaria, che sarà la più idonea alla sua eliminazione. Anche per i vaccini il tipo di formulazione e la via di somministrazione influenzano il tipo di risposta e l efficacia
  • 6. La risposta umorale esercita un ruolo fondamentale nella neutralizzazione dei virus e delle tossine batteriche e nel prevenire l adesione di microrganismi extracellulari ai recettori sulle cellule ospiti, mentre l immunità cellulare è necessaria per eliminare i patogeni intracellulari
  • 7. COMPOSIZIONE Dopo i primi vaccini, altri ne sono stati messi a punto. Allo stato attuale possiamo distinguere i seguenti tipi di vaccini: v Microrganismi uccisi; v Microrganismi vivi ed attenuati; v frazioni di microrganismi; v antigeni microbici purificati; v anatossine (o tossoidi); v vaccini da manipolazioni genetiche.
  • 8. VACCINI CON MICRORGANISMI UCCISI Sono costituiti da virus o da batteri uccisi con mezzi § FISICI (calore, raggi UV); § CHIMICI (formolo, fenolo, acetone, betapropiolattone). Oggi si fa ricorso a questi prodotti quando non è possibile ottenere una attenuazione stabile del microrganismo. Generalmente non conferiscono una immunità paragonabile a quella ottenibile con i vaccini vivi ed attenuati. Vaccini in uso: (tifo, colera), pertosse, rabbia, polio Salk
  • 9. VACCINI CON MICRORGANISMI VIVI E ATTENUATI Sono costituiti da virus o da batteri che mantengono la capacità di moltiplicarsi nell organismo del vaccinato, stimolando le sue difese immunitarie, ma sono incapaci di provocare manifestazioni cliniche. L attenuazione è ottenuta attraverso passaggi seriati in animali adatti o in terreni di coltura particolari. L immunità che deriva da vaccini di questo tipo è in genere solida e duratura. Vaccini in uso: (polio Sabin); TBC; Morbillo; Rosolia; Parotite, Varicella.
  • 10. VACCINI CON FRAZIONI DI MICRORGANISMI Alcuni vaccini inattivati provocano spesso reazioni indesiderate al punto di inoculazione o reazioni generali. Ciò si osserva, ad esempio, con il vaccino contro l influenza a virus interi uccisi. Per ovviare a questi inconvenienti sono stati preparati vaccini split costituiti da virus frammentati, ma senza purificazione degli antigeni protettivi, che risultano meno reattogeni e sufficientemente immunogeni.
  • 11. Hanno avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni; la loro produzione richiede raffinate tecniche di purificazione delle componenti batteriche o virali. Nel caso degli antigeni polisaccaridici batterici, occorre superare la Timo – indipendenza di questi antigeni coniugandoli con molecole carrier. VACCINI IN USO: Meningococco, Hib, Pneumococco. VACCINI COSTITUITI DAANTIGENI PURIFICATI
  • 12. capsula polisaccaride Struttura di un batterio capsulato membrana esterna
  • 13. T BY( Antigeni polisaccaridici (T-indipendenti) - assenza di T e B di memoria -  le PC producono anticorpi IgM a bassa affinità -  una buona risposta anticorpale inizia solo dopo i 2 anni di età vaccini polisaccaridici contro pneumococco, meningococco, Hib
  • 14. Immune response to polysaccharide vaccines in Adults + à àPS - Plasma cells - live 2-4 y only - Cannot be boosted Plasma Cells GMC 0 4W 2–5y Time Antibody Production ? à Short life span of Plasma cells may be cause of hyporesponsiveness 4W 2–5y ≥5y Repeated PS-dosing no Naive B-cell
  • 15. Non efficaci nei bambini sotto i due anni §  Non utilizzabili per vaccinazioni pediatriche Non inducono memoria immunologica §  Dosi successive di vaccino non hanno effetto booster: non stimolano una risposta immunitaria sufficiente a mantenere un adeguato livello di protezione §  Inducono iporesponsività: la risposta immunitaria a dosi succcessive di vaccino è inferiore rispetto alla risposta primaria Non riducono lo stato di portatore §  Solo gli individui vaccinati risultano protetti: non riducendosi il numero di portatori non si instaura il fenomeno di protezione comunitaria Harrison LH. Clin Microbiol Rev. 2006;19:142-164; Kelly D, et al. Blood. 2006;108:2642-2647. Vaccini polisaccaridici: limiti e conseguenze cliniche
  • 16. Iporesponsività Effetto di PPV sulle cellule B Ogni polisaccaride stimola una cellula B su più recettori Forte attivazione Le cellule T non vengono coinvolte Si formano grandi quantità di plasmacellule Diminuisce il numero di cellule B disponibiliA B L iporesponsività indotta da PPV può essere legata al suo elevato contenuto di polisaccaride. I polisaccaridi persistono a lungo in circolo – ciò può portare alla deplezione o esaurimento del pool di cellule B a causa di una stimolazione antigenica cronica Pertanto si avranno meno cellule B disponibili per rispondere a successive stimolazioni antigeniche (vaccinali o naturali) Clutterbuck EA et al,JID 2012
  • 17. I vaccini coniugati La coniugazione di un polisaccaride a una proteina carrier trasforma la risposta immunitaria in una risposta T-dipendente, che ha il vantaggio di generare : "  anticorpi ad alta affinità "  memoria immunologica "  responsività a eventuali dosi di richiamo Polisaccaridi della capsula di uno specifico sierotipo
  • 18. Polisacca ride Cellula B Cellula T Carrier Citochine Anticorpi contro lo pneumococco Plasmacellule Cellule della Memoria 1. Pollard AJ, Perrett KP, Beverley PC. Maintaining protection against invasive bacteria with protein-polysaccharide conjugate vaccines. Nat Rev. 2009;9:213-220. I vaccini coniugati Produzione di anticorpi & cellule di memoria
  • 19. Immune response to conjugates vaccine + T-cell– B-cell Response à Plasma Cells Memory Cells à GMC 0 4W ? Time PCV Memory Cells Booster 4W 3y Time GMC à
  • 20. Effetto di PCV sulle cellule B I polisaccaridi coniugati hanno epitopi meno ripetuti Stimolazione meno forte Accorrono le cellule T per consentire la proliferazione Si formano nuove cellule B memoria Si formano plasmacellule a lunga persistenza Formazione di plasmacellule dovuta alla sola parte polisaccaridica La formazione di nuove cellule B di memoria con PCV può superare l’iporesponsività espandendo il pool di cellule B disponibili per rispondere a stimolazioni future Clutterbuck EA et al, JID 2012
  • 21. VACCINI COSTITUITI DAANATOSSINE O TOSSOIDI Vengono utilizzati per combattere patologie sostenute da germi produttori di tossine (Cl. tetani, Cl. diphtheriae …). ANATOSSINA: tossina trattata con formolo ottenendo in tal modo un prodotto antigenicamente integro ma privo di tossicità e stabile. I vaccini così ottenuti sono chiamati anatossine o tossoidi e vengono inoculati allo stato fluido o adsorbiti su idrossido o fosfato di alluminio per aumentarne l immunogenicità
  • 22. VACCINI OTTENUTI CON TECNICHE DI INGEGNERIA GENETICA La tecnica del DNA ricombinante è stata utilizzata (una volta individuati i determinanti genetici degli antigeni protettivi di virus, batteri e protozoi) per clonare e produrre una grande quantità di un determinato Ag in un sistema ospite di facile moltiplicazione (Vaccino HBV). Un altra categoria di vaccini è quella dei microrganismi chimerici costituiti da virus e batteri attenuati manipolati geneticamente inserendo nel loro DNA i geni che codificano la produzione degli antigeni protettivi propri di altri patogeni
  • 23. VIE DI SOMMINISTRAZIONE La via di somministrazione viene scelta per ogni tipo di vaccino in modo da ottimizzare la risposta immunologica e può essere: v  Orale v  Parenterale v  Intradermica v  Sottocutanea v  Intramuscolare Alcune vaccinazioni prevedono la somministrazione di una dose unica, altre prevedono più dosi di rinforzo o di richiamo
  • 24. Il sistema immunitario è capace di riconoscere e di reagire contemporaneamente a diversi antigeni, quindi è possibile somministrare più vaccini combinati assieme.
  • 25. IMMUNOGENICITA Efficacia immunizzante Valutata in rapporto alla risposta anticorpale, stimolata negli animali da esperimento e nell uomo
  • 26. REATTOGENICITA Alcuni vaccini possono provocare reazioni locali al punto di inoculazione o reazioni generali, attribuibili a componenti irritanti o allergizzanti. REAZIONI LOCALI § Gonfiore § Arrossamento § Dolore REAZIONI ALLERGICHE Possono essere causate da residui di proteine estranee, antibiotici o sostanze stabilizzanti REAZIONI SISTEMICHE § Febbre § ecc.
  • 27. CONTROINDICAZIONI Le controindicazioni all uso dei vaccini possono essere suddivise in temporanee e permanenti; inoltre esistono controindicazioni relative a situazioni particolari che sono evidentemente valide solo per certi vaccini e per certi soggetti. Controindicazioni temporanee di ordine generale valide per tutti i vaccini: 1.  malattie acute febbrili (> 38°C) 2.  malattie generali giudicate clinicamente importanti.
  • 28. Controindicazioni temporanee o permanenti relative a situazioni particolari: 1.  stati di immunodepressione §  primitivi (immunodeficienze congenite) §  secondari a patologie (HIV, leucemie, linfomi) §  secondari a trattamenti farmacologici (antiblastici, radiazioni, steroidi a dosaggi elevati) 2.  allergia a costituenti dei vaccini.Possibili reazioni sistemiche da: §  Componenti del vaccino §  antibiotici aggiunti o residuati dalle colture cellulari §  conservanti, stabilizzanti.
  • 29. Vaccini a microrganismi vivi ed attenuati controindicazioni assolute al loro utilizzo: v gravidanza v immunodepressione v malattie neoplastiche in atto controindicazioni temporanee: v malattie febbrile in atto v temporanea immunosoppressione v uso di γ – globuline nei tre mesi precedenti
  • 30. FALSE CONTROINDICAZIONI - 1 Alcune particolari condizioni sono erroneamente ritenute controindicazioni alle vaccinazioni. Alcuni esempi: q  modica sintomatologia acuta con febbre o diarrea lieve in bambino in buono stato di salute; q  terapia antibiotica in corso o convalescenza da una malattia; q  nati pretermine, anche di basso peso; q  malnutrizione /diarrea; q  eczema del lattante/dermatosi o infezioni localizzate; q  infezioni da HIV ( per MPR);
  • 31. q modeste reazioni locali o generali alla somministrazione di un antigene vaccinale; q  reazione di tipo locale o generale ad una somministrazione di DTP (eritema, tumefazione nel punto di inoculo, febbre < 38-38,5°C); q  anamnesi positiva per allergia alla penicillina o per allergie aspecifiche; q anamnesi familiare positiva per allergie aspecifiche; FALSE CONTROINDICAZIONI - 2
  • 32. q anamnesi familiare positiva per episodi convulsivi nei candidati alla vaccinazione antipertosse e antimorbillo o per reazioni collaterali gravi a seguito di somministrazione di DTP; q  anamnesi familiare positiva per casi di morte infantile improvvisa (SIDS) di bambini in età vaccinale; q recente esposizione a contagio (per morbillo); q stato di gravidanza della madre o di altra donna facente parte della famiglia; q allattamento al seno; q contatto con familiare immunodeficiente (per MPR). FALSE CONTROINDICAZIONI - 3
  • 33.
  • 34.
  • 35. I vaccini vengono somministrati per via parenterale. In futuro saranno disponibili altre vie di somministrazione: orale, mucosale, ecc.
  • 36. FLUAD, MF59 - Adjuvanted Influenza Vaccine 1.175 mg 1.175 mg 9.75 mg PBS 0.5 ml Subunit Influenza ANTIGENS 15ug each
  • 37. Formulation of DNA on charged particles PLG/PVA/DNA CTAB + PLG Polymer 1-2 µm + + + + + + + + + + PVA - PLG Polymer 1-2 µm - - - - - - - - - - PLG/CTAB/DNA
  • 38. Alcune forme di tumori maligni sono ad etiologia virale
  • 39. Sviluppo convenzionale di un vaccino Immunogenicity testing in animal models VACCINE DEVELOPMENT Test Convalescent sera Antigen selection 5-15 Years Cultivate Microorganism Clone genes Test immunogenicit y Purify components Identify components Vaccine 5-15 anni
  • 40. Reverse Vaccinology 1-2 anni Analisi al computer Sequenza dell’intero genoma batterico Identificazione nuove proteine Espressione di nuove proteine Saggio di immunogenicità in topolini Sviluppo di un vaccino Science, Vol 302, Issue 5645, 602 , 24 October 2003
  • 41. Mappa del genoma del MenB Tettelin, Science,287,1809-15 (2000)
  • 42. Flusso di lavoro per la selezione 600 proteine di superficie 350 proteine espresse in E. coli 344 purificate e usate per immunizzare topi Tra queste 91 nuove proteine di superficie 29 inducono anticorpi battericidi Selezione dei candidati migliori
  • 43. LO SVILUPPO CLINICO DI UN VACCINO E LE NORME DI BUONA PRATICA CLINICA
  • 44. DOMANDE PRECLINICHE CHE RICHIEDONO UNA RISPOSTA PRIMA DI INIZIARE LO SVILUPPO CLINICO DI UN VACCINO •  Il potenziale vaccino e’ sufficientemente tollerabile? •  Induce una risposta immune misurabile (umorale, cellulo mediata) nel modello animale? •  Induce protezione nel modello animale?
  • 45. FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER LO SVILUPPO DEI VACCINI •  STUDI DI FASE I •  STUDI DI FASE II •  STUDI DI FASE III •  STUDI DI FASE IV
  • 46. FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER LO SVILUPPO DEI VACCINI •  Dimensioni – 10-50 soggetti •  Caratteristiche dei Soggetti – volontari adulti sani •  Obiettivi – reattogenicità locale e sistemica – immunogenicità FASE I
  • 47. FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER LO SVILUPPO DEI VACCINI •  Dimensioni –  alcune centinaia di soggetti •  Caratteristiche dei Soggetti –  popolazione target del vaccino •  Obiettivi –  definizione della dose –  schedula di immunizzazione •  Vaccinazione primaria •  Vaccinazione booster –  definizione del profilo di tollerabilità –  caratterizzazione della risposta immune (tipo, qualità, memoria etc) –  confronto con vaccini registrati –  interferenza tra I vari antigeni e con altri vaccini FASE II
  • 48. FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER LO SVILUPPO DEI VACCINI •  Dimensioni –  da alcune centinaia a numerose migliaia •  Caratteristiche dei Soggetti –  popolazione target del vaccino •  Obiettivi –  dimostrazione dell’efficacia clinica –  consistenza clinica –  studi “bridging” (se necessario) –  conferma della tollerabilità FASE III
  • 49. FASI DI SPERIMENTAZIONE CLINICA PER LO SVILUPPO DEI VACCINI •  Dimensioni –  oltre 10.000 soggetti •  Caratteristiche dei Soggetti –  popolazione target del vaccino (“popolazione aperta”) •  Obiettivi –  valutazione degli eventi avversi non comuni ( 1:1000) –  conferma dell'efficacia FASE IV
  • 50. NORME DI BUONA PRATICA CLINICA Good Clinical Practices
  • 51. Good Clinical Practice E’ uno standard internazionale in base al quale gli studi clinici sono progettati, condotti e registrati, in modo da garantire la tutela dei diritti e della sicurezza dei soggetti e l’attendibilità dei dati relativi allo studio
  • 52. LINEE GUIDA •  Protezione dei soggetti: –  Comitati Etici, Consenso Informato •  Responsabilità: –  Sponsor, Monitor, Sperimentatore •  Raccolta ed elaborazione dei dati •  Aspetti statistici: –  Disegno dello studio e Randomizzazione, Cieco, Analisi dei dati. •  Controlli di qualità