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L’approccio psico sociale
Ver 0.1
OBIETTIVI
Comprendere quali sono i bisogni della persona soccorsa
Comprendere cosa si intende per “approccio psico sociale” e
perché è importante
Imparare a saper gestire i diversi bisogni che la persona può
esprimere
Imparare a modificare il proprio atteggiamento e il proprio
comportamento personalizzandoli sulle caratteristiche della
persona soccorsa
Il comportamento del volontario deve essere si adeguato alla patologia della
persona soccorsa ma anche alle sue caratteristiche e ai bisogni da questa
espressi
Definizione
Bisogno: mancanza di qualcosa che impedisce alla persona di raggiungere
una condizione di benessere
Dobbiamo prestare attenzione anche alla “salute psicologica” della persona e
alla sua situazione di disagio
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Il benessere della persona soccorsa si raggiunge attraverso la soddisfazione
dei suoi bisogni secondo le priorità da questa attribuite
La motivazione di un comportamento nasce dalla tendenza a
soddisfare determinati ordini di bisogni – A.Maslow
Le reazioni emotive e comportamentali delle persone soccorse non sono
standardizzabili e spesso sono imprevedibili
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
BISOGNO DELLA PERSONA =
soluzione del problema di salute
Per il volontario
Per la persona
BISOGNO = soluzione del
problema di salute
…essere ascoltato
…sentirsi importante
…essere rassicurato
…veder riconosciuta la sua
condizione di disagio
…Dobbiamo soddisfare anche gli altri bisogni
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Per la persona da soccorrere e i suoi familiari il volontario che
presta soccorso rappresenta un aiuto, la possibile soluzione ai
suoi/loro problemi, la soddisfazione di un bisogno, qualcuno
verso cui sono indirizzate delle aspettative.
Si tratta spesso di persone che le circostanze rendono fragili,
che vivono un momento di difficoltà e ansia e che spesso sono
spaventate.
In ogni intervento ricordiamoci che…
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come?
Proviamo a chiederci cosa la persona percepisce, quali aspettative ha e quali
risposte si aspetta da noi
Ricordiamoci sempre che ci troviamo difronte a qualcuno che ci sta chiedendo
aiuto e che la richiesta d’aiuto si accompagna sempre a sentimenti negativi
(debolezza, dipendenza, inferiorità)
Adottare un approccio psicosociale alla persona significa fondare la nostra
azione (obiettivi e modalità di intervento) sull’analisi e sulla comprensione di
tutti quegli aspetti che influenzano la mentalità e il comportamento di chi
richiede il nostro aiuto
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Possono essere direttamente connessi al problema di salute/situazione
d’emergenza o legati ad altri fattori
Quali sono i bisogni della persona?
Es: persona anziana che vive da sola e si infortuna
Preoccupazione per la perdita di
autonomia
Senso di solitudine
Desiderio di rapido recupero
La mancanza di
compagnia/affetti/sostegno si
accentua
Bisogno di guarire in fretta Bisogno di affetto/cura/sostegno
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Esiste una scala precisa dei bisogni secondo le priorità a
questi attribuite dalle persone:
1 - Fisiologici
2 - Di sicurezza (fisica e psicologica)
3 - Sociali / di appartenenza
4 - Dell’ego / stima
5 - Di Autorealizzazione
Tipologia dei bisogni (A.Maslow)
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Sono quelli che normalmente l’individuo cerca di soddisfare per primi in
quanto direttamente legati alla sopravvivenza (fame, sete, freddo, sonno,
respiro, dolore fisico…)
Includono tuttociò che crea fastidio o sofferenza fisica
Quando affrontiamo il problema di salute possiamo soddisfare alcuni bisogni
fisiologici (es: alleviamo il dolore appiccando ghiaccio sulla parte lesa o
medicando una ferita o agevoliamo il respiro somministrando ossigeno) ma
non altri…
Se la persona soccorsa ha sete o manifesta il bisogno di urinare o di coprirsi,
assecondiamola
1 - I bisogni fisiologici (di sussistenza)
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Dimostrarsi tranquilli e sicuri in quello che diciamo e facciamo fa sentire le
persone “protette”
La limitazione della libertà di movimento causata da un infortunio o indotta
dal nostro intervento (es. nel caso di un problema cardiaco) riduce
l’autonomia e le capacità decisionali
2 - I bisogni di sicurezza fisica
Aldilà dei problemi motori più evidenti, come volontari dobbiamo sempre
svolgere la funzione di “supporto fisico” per la persona trasportata
Questa non va mai abbandonata: il bisogno di “sicurezza fisica” da parte
del paziente è infatti reale e non deve essere trascurato
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Siamo un punto di riferimento e dobbiamo esserlo per l’intero intervento
Cerchiamo di costruire una relazione empatica con la persona,
dimostriamo di capirla (es: ascoltiamo ciò che ci dice anche se non è
importante per le nostre valutazioni e “verbalizziamo” le sue ansie e il suo
malessere)
Rassicuriamola, senza dare false speranza ma facendole capire che può
fidarsi di noi: non mostriamoci preoccupati anche se la situazione dovesse
essere problematica
Informiamola su ciò che stiamo facendo e sul perché: spiegare vuol dire
dare certezze, le certezze rassicurano
2 - I bisogni di sicurezza psicologica
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
2 - I bisogni di sicurezza: ricordiamoci….
…che a volte poi le terapie a cui una persona viene sottoposta hanno un grosso
effetto debilitante/stancante (chemioterapia, dialisi, radioterapia, fisioterapia…),
supportiamo adeguatamente anche persone che non hanno deficit motori o
difficoltà di deambulazione
…che se la persona non è accompagnata da familiari o amici che possano starle
vicino, il nostro ruolo di “sostegno” è ancor più importante
…che quando il paziente viene lasciato in ospedale può vivere la situazione
come un momento di abbandono e sentirsi spaesato
…che è importante tranquillizzare il paziente senza però dare mai giudizi o
pareri sugli esiti, soprattutto per non indurre false speranze
…che anche il contatto visivo trasmette sicurezza
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
In una situazione di sofferenza il bisogno d’affetto e di calore umano
crescono: non possiamo sostituirci a familiari e amici ma non possiamo
neppure considerare la persona soccorsa come un “caso clinico” o il fulcro
di un protocollo di intervento
La persona deve contare anche per il soccorritore, e dobbiamo farglielo
capire
Comunicazione e capacità d’ascolto sono sempre i nostri strumenti
migliori
3 - I bisogni sociali
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Le persone che soccorriamo hanno una loro dignità, difendono la propria
privacy e la propria intimità: non possiamo “sacrificare” questi bisogni
mettendoli in secondo piano, rischieremo di umiliare la persona, mancarle di
rispetto e far venir meno la sua collaborazione
Es: coprire le nudità, allontanare eventuali curiosi, prendersi cura delle sue
cose…sono tutte semplici azioni che, se compiute, faranno sentire la
persona rispettata
Dimostrare interesse per la persona implica anche avere rispetto
4 - I bisogni di stima e di rispetto
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Rappresentano la capacità della persona di soddisfare le proprie
potenzialità, di seguire la propria strada e di essere pienamente
autonomi nelle proprie scelte di vita
Per il soccorritore è difficile soddisfarli durante l'intervento ma non possono
essere trascurati
Es: un grave infortunio alla mano di un artista a seguito di un incidente,
benchè soccorso in maniera ottimale, potrebbe far nascere la paura di veder
pregiudicata irrimediabilmente la propria carriera. Evitiamo frasi del tipo
“Pensi al fatto che è ancora vivo, poteva andare molto peggio”.
5 - I bisogni di autorealizzazione
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Dobbiamo modificare il nostro modo di rapportarci a seconda del tipo di
paziente: bambino, anziano, alcolista, portatore di handicap, paziente
psichiatrico, tossicodipendente, non vedente, non udente, straniero, persona
aggressiva, aspirante suicida…ma anche della situazione ambientale
Teniamo conto di questi fattori:
• Condizioni fisiche
• Deficit sensoriali
• Età
• Emozioni e sensazioni
• Cultura/gruppo di appartenenza,
• Condizioni ambientali (rumore, illuminazione, temperatura…)
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Come modificare l’approccio?
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Anche l’ambiente e il contesto influenzano la comunicazione: rumori,
illuminazione, condizioni ambientali, sicurezza, interruzioni o
interferenze, tempo a disposizione, familiari/accompagnatori…sono tutti
aspetti che devono far modificare il nostro approccio e il nostro modo di
porci
A volte questo viene trascurato!
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Atteggiamento autoritario: imponiamo la nostra volontà
(es: Faccia così; Sappiamo noi cosa fare, stia tranquillo e ascolti)
Pro: trasmettiamo maggior sicurezza, dimostriamo di avere la
situazione sotto controllo, limitiamo i tempi d’azione
Contro: rischiamo di essere o apparire troppo coercitivi, limitiamo la
partecipazione, il nostro comportamento può essere percepito come
“ostile"
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Atteggiamento protettivo: agiamo noi in vece della persona soccorsa
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Pro: la persona si sente maggiormente accudita, diventiamo un
riferimento, ci frapponiamo fra lei e il pericolo o le difficoltà
Contro: limitiamo l’autonomia e la capacità di azione
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Atteggiamento cooperativo: lasciamo fare alla persona
supportandola ed assecondandola (es: Riesce a camminare?;
Preferisce stare seduto o sdraiato?)
Pro: valorizziamo maggiormente l’individuo che riesce in parte ad
aiutarsi da solo, si riduce il senso di dipendenza dagli altri, si
favorisce il dialogo
Contro: i tempi dell’intervento si possono allungare
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Atteggiamento “maieutico” (aiutarlo a trovare la soluzione migliore) o
manipolatore: portiamo la persona a prendere le decisioni che
vogliamo noi ma indirettamente
(Es: Se non vuole ascoltare me, ascolti suo figlio; Decida lei ma un
controllo all’ospedale non le costa nulla)
Pro: la persona resta al centro dell’attenzione, viene portata a
riflettere sulla sua situazione e a decidere con maggiore autonomia
Contro: si può arrivare a non tener conto dei suoi reali bisogni e i
tempi del soccorso si allungano
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
Come modificare l’approccio?
Assumere un atteggiamento piuttosto che un altro o
cambiare atteggiamento nelle diverse fasi
dell’intervento è una scelta che dipende dall’incidenza
dei fattori precedentemente elencati e dall’esperienza e
dalla sensibilità dei soccorritori
L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
La sofferenza non è legata solo al dolore fisico ma anche alla mancanza di
benessere generale causato da paure, ansie, incertezze: è importante che il
soccorritore comprenda la situazione di disagio della persona bisognosa
d’aiuto
I bisogni della persona sono il “motore” delle sue emozioni, reazioni e del
suo comportamento in generale, non vanno mai trascurati
Dobbiamo trasmettere sicurezza senza eccedere le nostre
competenze/conoscenze/possibilità: rassicurare non vuol dire in alcun modo
dare garanzie su sviluppi positivi della situazione o cercare di illudere le
persone sulla proprie condizioni
CONCLUSIONI
Comunicazione e capacità d’ascolto restano le chiavi principali per gestire la
relazione con la persona soccorsa: non interrompiamo i nostri interlocutori se
non strettamente necessario, cerchiamo di cogliere tutte le informazioni utili,
non banalizziamo mai i problemi e i disagi espressi o manifestati
Dimostriamo di aver capito e diamo importanza a ciò che ci viene detto:
ripetiamo le parole, focalizziamo l’attenzione sui sintomi e gli stati d’animo.
Manovre e protocolli di intervento sono codificati e standardizzati, l’approccio
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CONCLUSIONI
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28 Corso TSSA Croce Rossa - Approccio psico-sociale

  • 2. OBIETTIVI Comprendere quali sono i bisogni della persona soccorsa Comprendere cosa si intende per “approccio psico sociale” e perché è importante Imparare a saper gestire i diversi bisogni che la persona può esprimere Imparare a modificare il proprio atteggiamento e il proprio comportamento personalizzandoli sulle caratteristiche della persona soccorsa
  • 3. Il comportamento del volontario deve essere si adeguato alla patologia della persona soccorsa ma anche alle sue caratteristiche e ai bisogni da questa espressi Definizione Bisogno: mancanza di qualcosa che impedisce alla persona di raggiungere una condizione di benessere Dobbiamo prestare attenzione anche alla “salute psicologica” della persona e alla sua situazione di disagio L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 4. Il benessere della persona soccorsa si raggiunge attraverso la soddisfazione dei suoi bisogni secondo le priorità da questa attribuite La motivazione di un comportamento nasce dalla tendenza a soddisfare determinati ordini di bisogni – A.Maslow Le reazioni emotive e comportamentali delle persone soccorse non sono standardizzabili e spesso sono imprevedibili L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 5. BISOGNO DELLA PERSONA = soluzione del problema di salute Per il volontario Per la persona BISOGNO = soluzione del problema di salute …essere ascoltato …sentirsi importante …essere rassicurato …veder riconosciuta la sua condizione di disagio …Dobbiamo soddisfare anche gli altri bisogni L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 6. Per la persona da soccorrere e i suoi familiari il volontario che presta soccorso rappresenta un aiuto, la possibile soluzione ai suoi/loro problemi, la soddisfazione di un bisogno, qualcuno verso cui sono indirizzate delle aspettative. Si tratta spesso di persone che le circostanze rendono fragili, che vivono un momento di difficoltà e ansia e che spesso sono spaventate. In ogni intervento ricordiamoci che… L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 7. Come? Proviamo a chiederci cosa la persona percepisce, quali aspettative ha e quali risposte si aspetta da noi Ricordiamoci sempre che ci troviamo difronte a qualcuno che ci sta chiedendo aiuto e che la richiesta d’aiuto si accompagna sempre a sentimenti negativi (debolezza, dipendenza, inferiorità) Adottare un approccio psicosociale alla persona significa fondare la nostra azione (obiettivi e modalità di intervento) sull’analisi e sulla comprensione di tutti quegli aspetti che influenzano la mentalità e il comportamento di chi richiede il nostro aiuto L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 8. Possono essere direttamente connessi al problema di salute/situazione d’emergenza o legati ad altri fattori Quali sono i bisogni della persona? Es: persona anziana che vive da sola e si infortuna Preoccupazione per la perdita di autonomia Senso di solitudine Desiderio di rapido recupero La mancanza di compagnia/affetti/sostegno si accentua Bisogno di guarire in fretta Bisogno di affetto/cura/sostegno L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 9. Esiste una scala precisa dei bisogni secondo le priorità a questi attribuite dalle persone: 1 - Fisiologici 2 - Di sicurezza (fisica e psicologica) 3 - Sociali / di appartenenza 4 - Dell’ego / stima 5 - Di Autorealizzazione Tipologia dei bisogni (A.Maslow) L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 10. Sono quelli che normalmente l’individuo cerca di soddisfare per primi in quanto direttamente legati alla sopravvivenza (fame, sete, freddo, sonno, respiro, dolore fisico…) Includono tuttociò che crea fastidio o sofferenza fisica Quando affrontiamo il problema di salute possiamo soddisfare alcuni bisogni fisiologici (es: alleviamo il dolore appiccando ghiaccio sulla parte lesa o medicando una ferita o agevoliamo il respiro somministrando ossigeno) ma non altri… Se la persona soccorsa ha sete o manifesta il bisogno di urinare o di coprirsi, assecondiamola 1 - I bisogni fisiologici (di sussistenza) L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 11. Dimostrarsi tranquilli e sicuri in quello che diciamo e facciamo fa sentire le persone “protette” La limitazione della libertà di movimento causata da un infortunio o indotta dal nostro intervento (es. nel caso di un problema cardiaco) riduce l’autonomia e le capacità decisionali 2 - I bisogni di sicurezza fisica Aldilà dei problemi motori più evidenti, come volontari dobbiamo sempre svolgere la funzione di “supporto fisico” per la persona trasportata Questa non va mai abbandonata: il bisogno di “sicurezza fisica” da parte del paziente è infatti reale e non deve essere trascurato L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 12. Siamo un punto di riferimento e dobbiamo esserlo per l’intero intervento Cerchiamo di costruire una relazione empatica con la persona, dimostriamo di capirla (es: ascoltiamo ciò che ci dice anche se non è importante per le nostre valutazioni e “verbalizziamo” le sue ansie e il suo malessere) Rassicuriamola, senza dare false speranza ma facendole capire che può fidarsi di noi: non mostriamoci preoccupati anche se la situazione dovesse essere problematica Informiamola su ciò che stiamo facendo e sul perché: spiegare vuol dire dare certezze, le certezze rassicurano 2 - I bisogni di sicurezza psicologica L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 13. 2 - I bisogni di sicurezza: ricordiamoci…. …che a volte poi le terapie a cui una persona viene sottoposta hanno un grosso effetto debilitante/stancante (chemioterapia, dialisi, radioterapia, fisioterapia…), supportiamo adeguatamente anche persone che non hanno deficit motori o difficoltà di deambulazione …che se la persona non è accompagnata da familiari o amici che possano starle vicino, il nostro ruolo di “sostegno” è ancor più importante …che quando il paziente viene lasciato in ospedale può vivere la situazione come un momento di abbandono e sentirsi spaesato …che è importante tranquillizzare il paziente senza però dare mai giudizi o pareri sugli esiti, soprattutto per non indurre false speranze …che anche il contatto visivo trasmette sicurezza L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 14. In una situazione di sofferenza il bisogno d’affetto e di calore umano crescono: non possiamo sostituirci a familiari e amici ma non possiamo neppure considerare la persona soccorsa come un “caso clinico” o il fulcro di un protocollo di intervento La persona deve contare anche per il soccorritore, e dobbiamo farglielo capire Comunicazione e capacità d’ascolto sono sempre i nostri strumenti migliori 3 - I bisogni sociali L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 15. Le persone che soccorriamo hanno una loro dignità, difendono la propria privacy e la propria intimità: non possiamo “sacrificare” questi bisogni mettendoli in secondo piano, rischieremo di umiliare la persona, mancarle di rispetto e far venir meno la sua collaborazione Es: coprire le nudità, allontanare eventuali curiosi, prendersi cura delle sue cose…sono tutte semplici azioni che, se compiute, faranno sentire la persona rispettata Dimostrare interesse per la persona implica anche avere rispetto 4 - I bisogni di stima e di rispetto L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 16. Rappresentano la capacità della persona di soddisfare le proprie potenzialità, di seguire la propria strada e di essere pienamente autonomi nelle proprie scelte di vita Per il soccorritore è difficile soddisfarli durante l'intervento ma non possono essere trascurati Es: un grave infortunio alla mano di un artista a seguito di un incidente, benchè soccorso in maniera ottimale, potrebbe far nascere la paura di veder pregiudicata irrimediabilmente la propria carriera. Evitiamo frasi del tipo “Pensi al fatto che è ancora vivo, poteva andare molto peggio”. 5 - I bisogni di autorealizzazione L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 17. Dobbiamo modificare il nostro modo di rapportarci a seconda del tipo di paziente: bambino, anziano, alcolista, portatore di handicap, paziente psichiatrico, tossicodipendente, non vedente, non udente, straniero, persona aggressiva, aspirante suicida…ma anche della situazione ambientale Teniamo conto di questi fattori: • Condizioni fisiche • Deficit sensoriali • Età • Emozioni e sensazioni • Cultura/gruppo di appartenenza, • Condizioni ambientali (rumore, illuminazione, temperatura…) • Presenza di altre persone Come modificare l’approccio? L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 18. Come modificare l’approccio? Anche l’ambiente e il contesto influenzano la comunicazione: rumori, illuminazione, condizioni ambientali, sicurezza, interruzioni o interferenze, tempo a disposizione, familiari/accompagnatori…sono tutti aspetti che devono far modificare il nostro approccio e il nostro modo di porci A volte questo viene trascurato! L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 19. Come modificare l’approccio? Atteggiamento autoritario: imponiamo la nostra volontà (es: Faccia così; Sappiamo noi cosa fare, stia tranquillo e ascolti) Pro: trasmettiamo maggior sicurezza, dimostriamo di avere la situazione sotto controllo, limitiamo i tempi d’azione Contro: rischiamo di essere o apparire troppo coercitivi, limitiamo la partecipazione, il nostro comportamento può essere percepito come “ostile" L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 20. Come modificare l’approccio? Atteggiamento protettivo: agiamo noi in vece della persona soccorsa (es: Stia seduto, lo prendo io; Non si muova facciamo noi) Pro: la persona si sente maggiormente accudita, diventiamo un riferimento, ci frapponiamo fra lei e il pericolo o le difficoltà Contro: limitiamo l’autonomia e la capacità di azione L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 21. Come modificare l’approccio? Atteggiamento cooperativo: lasciamo fare alla persona supportandola ed assecondandola (es: Riesce a camminare?; Preferisce stare seduto o sdraiato?) Pro: valorizziamo maggiormente l’individuo che riesce in parte ad aiutarsi da solo, si riduce il senso di dipendenza dagli altri, si favorisce il dialogo Contro: i tempi dell’intervento si possono allungare L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 22. Come modificare l’approccio? Atteggiamento “maieutico” (aiutarlo a trovare la soluzione migliore) o manipolatore: portiamo la persona a prendere le decisioni che vogliamo noi ma indirettamente (Es: Se non vuole ascoltare me, ascolti suo figlio; Decida lei ma un controllo all’ospedale non le costa nulla) Pro: la persona resta al centro dell’attenzione, viene portata a riflettere sulla sua situazione e a decidere con maggiore autonomia Contro: si può arrivare a non tener conto dei suoi reali bisogni e i tempi del soccorso si allungano L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 23. Come modificare l’approccio? Assumere un atteggiamento piuttosto che un altro o cambiare atteggiamento nelle diverse fasi dell’intervento è una scelta che dipende dall’incidenza dei fattori precedentemente elencati e dall’esperienza e dalla sensibilità dei soccorritori L’APPROCCIO PSICO SOCIALE
  • 24. La sofferenza non è legata solo al dolore fisico ma anche alla mancanza di benessere generale causato da paure, ansie, incertezze: è importante che il soccorritore comprenda la situazione di disagio della persona bisognosa d’aiuto I bisogni della persona sono il “motore” delle sue emozioni, reazioni e del suo comportamento in generale, non vanno mai trascurati Dobbiamo trasmettere sicurezza senza eccedere le nostre competenze/conoscenze/possibilità: rassicurare non vuol dire in alcun modo dare garanzie su sviluppi positivi della situazione o cercare di illudere le persone sulla proprie condizioni CONCLUSIONI
  • 25. Comunicazione e capacità d’ascolto restano le chiavi principali per gestire la relazione con la persona soccorsa: non interrompiamo i nostri interlocutori se non strettamente necessario, cerchiamo di cogliere tutte le informazioni utili, non banalizziamo mai i problemi e i disagi espressi o manifestati Dimostriamo di aver capito e diamo importanza a ciò che ci viene detto: ripetiamo le parole, focalizziamo l’attenzione sui sintomi e gli stati d’animo. Manovre e protocolli di intervento sono codificati e standardizzati, l’approccio alla persona e il comportamento del soccorritore nelle diverse situazioni no CONCLUSIONI
  • 26.
  • 27. Per suggerimenti, correzioni e precisazioni: wikislides@gmail.com