Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
1° insieme di slides che richiama al tema della Programmazione Neurolinguistica come metodo didattico per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento della L2 a studenti DSA
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
1° insieme di slides che richiama al tema della Programmazione Neurolinguistica come metodo didattico per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento della L2 a studenti DSA
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Domino visions sono conferenze tenute da Domino (www.domino.it) per fare riflettere, parlare e generare nuove idee su temi che toccano il marketing, il digitale e le tendenze.
Nel gennaio e in marzo 2007 sono state tenute due conferenze (a torino e a milano) in cui hanno partecipato circa 200 persone.
Il messaggio di questo Domino vision è: google è sottopelle. tutti sanno cos'è youtube anche se non usano un PC.
E' necessario un nuovo approccio per comunicare con le persone.
Per questo nasce Unusual marketing, la nuova divisione di Domino, che si occupa di creare interazione.
UnUsual Marketing significa adottare tecniche di informazione interattive e flessibili: una comunicazione che sappia agire e far agire, che sappia parlare ed ascoltare, consapevole che le persone confrontano e condividono esperienze nel quotidiano... nello scambio di idee su fatti, persone e naturalmente prodotti e servizi.
Conferenza Unione Industriale (Torino) e Hotel Michelangelo (Milano) nel 2007
Lidia Marongiu ha presentato al Be-Wizard 2015 Hospitality Tales, una ricerca dedicata allo ruolo dello storytelling per le strutture ricettive. Le opinioni di 10 esperti di comunicazione e storytelling del settore turistico hanno fatto luce su queste domande fornendo un quadro completo dei migliori modi di raccontarsi e raccontare il proprio lavoro attraverso le best practice di hotel, alberghi e b&b del nostro Paese.
Le griglie sono trasmettitori energetici a distanza. Queste combinazioni e disposizione dei cristalli funzionano sinergicamente ai convertitori e concentrano l'energia esterna in un campo energetico unificato sintonizzato su una particolare esigenza o desiderio.
Le Griglie di Cristalli sono rimedi vibrazionali in grado di aiutare e sostenere le persone soprattutto a distanza.
Il seminario è pratico e intuitivo e saranno, attraverso una metodologia pratica che combina cristalloterapia, radiestesia, radionica e geometria sacra, realizzate in aula concreti esempi di Griglie di Cristalli per favorire il benessere, la protezione, la prosperità e la felicità delle persone a cui sono indirizzate.
Uno dei modi più potenti per usare i cristalli è creare una griglia di cristalli.
Ciò consente alle loro diverse energie di combinarsi in modi unici rispetto all'uso dei cristalli da soli.
Le Griglie di Cristalli sono una tecnologia energetica incredibilmente potente da utilizzare per manifestare i propri desideri, obiettivi e intenzioni. Le Griglie di Cristalli che utilizzano la geometria sacra sono uno straordinario strumento anche di benessere e protezione.
Le Griglie di Cristalli possono essere realizzate e utilizzate per quasi tutti gli scopi a cui si può pensare, come la ricerca di benessere psico-fisico, di abbondanza finanziaria, di amore e di relazioni, di riposo e di sonno, di energia vitale, ecc.
Utilizzando le combinazione di cristalli più appropriate possiamo generare energia molto potente utile alla manifestazione dei nostri intenti.
Ulteriori informazioni su: http://grigliedicristalli.blogspot.com/
30 passi nel Personal Brand Consulting è un originale percorso di consulenza per il Personal Branding costituito da tre diversi livelli, ognuno dei quali è propedeutico al successivo e composto da 10 diversi aspetti cruciali da affrontare e sviluppare insieme al cliente.
L'obiettivo generale della consulenza è quello di aiutare i clienti a creare un proprio brand personale per differenziarsi nel proprio mercato attraverso l’individuazione dei loro talenti e delle loro specificità.
Il percorso globale permette lo sviluppo di un marchio personale completo di un piano di attività e di tutti i materiali di marketing e di promozione necessari per il successo.
I tre diversi livelli del Personal Brand Consulting e le diverse attività saranno approfonditi nel corso in Personal Brander Specialist, un progetto formativo nato dalla collaborazione con Make It So.
Per informazioni: http://makeitso.it/corsi/corso-in-personal-brander-specialist
Il primo laboratorio in Italia per diventare Personal Brander Specialist! Il corso è il primo presentato in Italia su questa professione, rappresentando un progetto innovativo di una tematica ampiamente sviluppata sul web ed in letteratura.
Il Corso forma e certifica le competenze attraverso Laboratori pratici la figura professionale del Personal Brander, fornendo strumenti, applicazioni e servizi utili all’attività.
Ogni Laboratorio è sviluppato sul profilo dei singoli partecipanti, perché il presupposto di partenza è che per essere dei buoni consulenti e crearsi una reputazione occorre applicare gli strumenti ed i tools della professione dapprima su se stessi.
Altre informazioni su: http://makeitso.it/corsi/corso-in-personal-brander-specialist
Le slides del seminario sul Marketing Personale e il Personal Branding all’interno di “Plan Your Future” - Laboratorio dal Basso promosso dall' Associazione Salento Promoters nei giorni 10-12 ottobre a Lecce - 2° parte pomeriggio 15.00-19.00
Tu sei il tuo brand: marketing personale e personal brandingStefano Principato
Le slides del seminario sul Marketing Personale e il Personal Branding all’interno di “Plan Your Future” - Laboratorio dal Basso promosso dall' Associazione Salento Promoters nei giorni 10-12 ottobre a Lecce - 1° parte mattina 9.00-13.00
A working plan to help freelancers, consultants and professionals to define the key points of their personal marketing plan.
10 questions and basic choices to define your personal plan.
1. Comunicazione d’impresa
e Corporate Identity
Master in Management
della Comunicazione Pubblica e Istituzionale
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
2. La comunicazione
Esistono diverse teorie che affrontano ognuna alcuni
aspetti peculiari della comunicazione.
quot;Un processo di scambio di informazioni
e di influenzamento reciproco
che avviene in un determinato contesto
tra due o più individuiquot;
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
3. Gli Elementi
Gli individui
Le informazioni
Il contesto
Lo scambio
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
4. Perché si comunica
SI COMUNICA SEMPRE
PER RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO
•Compiere o conseguire qualcosa
•Fare in modo che qualcuno si comporti in una determinata maniera
•Scoprire o spiegare qualcosa
•Esprimere i propri sentimenti
•Stare in compagnia
•Alleviare l'ansia
•Dimostrare interesse per una data situazione
•Perchè la situazione lo richiede
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
5. Il processo
la comunicazione
Emittente
F
è efficace
E soltanto se
E
messaggio emittente e ricevente
D danno lo stesso
B significato
medium
A al messaggio
C
K
ricevente
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
6. La catena aberrante
Il Capitano al Maresciallo
“Come sa, domani alle 9 avremo l’eclisse di sole,
cosa che non avviene tutti i giorni.
Alle ore 7 conduca gli uomini, in tenuta da campagna,
in piazza d’armi: avremo modo di vedere questo raro
fenomeno e io darò le necessarie spiegazioni.
In caso di pioggia non vi sarà nulla da vedere e quindi
farà passare gli uomini in palestra.”
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
7. La catena aberrante
Il Maresciallo al Sergente
“Per disposizione del Signor Capitano, domani
alle 7 vi sarà l’eclisse di sole.
Lui alle 9 darà le istruzioni, il che è un raro
fenomeno che non avviene tutti i giorni.
Se il tempo sarà piovoso gli uomini in tenuta da
campagna non avranno nulla da vedere fuori
e l’eclisse avrà luogo in palestra.”
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
8. La catena aberrante
Il Sergente ai soldati
“Per ordine del Signor Capitano,
domani ci sarà l’inaugurazione dell’eclisse
di sole in tenuta da campagna con le
istruzioni, nel caso dovesse piovere,
in palestra.”
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
9. La catena aberrante
I Soldati tra loro
“Pare che domani il sole in tenuta
da campagna darà le istruzioni per
far eclissare il Capitano in palestra,
se piove.
Peccato che questo non avvenga
tutti i giorni.”
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
10. Gli assiomi
Il comportamento non ha il suo opposto.
Ogni persona ha sempre un comportamento.
Ogni comportamento trasmette un messaggio,
quindi comunica.
Anche il silenzio o l'immobilità comunicano
qualcosa.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
11. Gli assiomi
quot;NON SI PUO'
NON COMUNICAREquot;
(Paul Watzlawick)
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
12. Comunicazione e relazione
La relazione “qualifica” la comunicazione
In una comunicazione ci sono
CONTENUTO
RELAZIONE
CONTENUTO,
ciò di cui si parla
RELAZIONE,
lo stato di reciproco riconoscimento della propria immagine
di sé in rapporto con l’altro
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
15. Le 4 aree
Com. istituzionale ambiente atteggiamenti
Com. interna motivazione
personale
Com. econ/finanz investitori fiducia
Com.di marketing mercato comportamenti
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
16. La comunicazione istituzionale
Il saper fare Farlo sapere
promuovere l’immagine di sé
come ISTITUZIONE
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
17. La comunicazione interna
Non posso vendere all’esterno ciò che
prima non ho venduto all’interno
ruolo strategico della risorsa umana
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
18. La comunicazione economica
valorizzare l’impresa come operatore economico
informare puntualmente i portatori di risorse
accrescere la fiducia verso l’impresa
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
19. La comunicazione di marketing
“La comunicazione di marketing informa il cliente
potenziale che il prodotto giusto per il soddisfacimento
del suo bisogno è disponibile al prezzo giusto nel posto
giusto”.
Cliente potenziale Cliente effettivo
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
20. La comunicazione di impresa
Consumatori finali
Opinione
e intermedi
ni pubblica
Dipendenti
zazio
niz
Orga dacali Fornitori
sin Dipendenti
esterni
potenziali
Comunicazione
Comunicazione
esterna
Interna
Azionisti Opinion
leader
Fornitori
Forza vendita
integrati Concorrenti
Clienti
verticalmente
integrati Intermediari
Mercato
verticalmente finanziari
finanziario
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
21. I pubblici
Gli stakeholders
Sono i dirigenti, i dipendenti, gli azionisti, i principali fornitori,
gli alleati, le istituzioni, alcuni media, i distributori, i sindacati,
le organizzazioni della società civile rilevanti
(consumi, ambiente, salute, territorio …).
Gli influenti
Soggetti che non sono necessariamente consapevoli
e neppure necessariamente interessati ad interloquire
con l’organizzazione, ma che da quest’ultima vengono
ritenuti influenti sulle dinamiche delle variabili
che a loro volta influenzano il raggiungimento dell’obiettivo.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
22. I pubblici
La distinzione fra stakeholder e influenti
è importante, poiché il modello comunicativo
applicabile è diverso se l’obiettivo è una
relazione con chi sia consapevole e interessato
alla stessa, rispetto a chi invece non sia
necessariamente consapevole e neppure
particolarmente interessato.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
23. I pubblici
La mappatura dei pubblici
1. lo stakeholder
è chi sa di avere titolo e interesse a dialogare con l’organizzazione.
2. l’influente
è chi l’organizzazione ritiene influente sul raggiungimento
dei suoi obiettivi.
3. il decisore
è chi detiene il potere di decidere in funzione
degli obiettivi dell’organizzazione.
Sono soggetti talvolta, ma non sempre, sovrapposti
e richiedono l’applicazione di modelli relazionali diversificati.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
24. I messaggi
L’azione di comunicazione serve a trasmettere un
contenuto: il messaggio.
Il messaggio è il nucleo essenziale del contenuto di
una comunicazione, vale a dire
ciò che la comunicazione vuole trasmettere
ai pubblici influenti.
Un’azione di comunicazione può trasmettere più
messaggi e un messaggio può essere trasmesso con
più azioni di comunicazione.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
25. I messaggi
Un messaggio è tanto più chiaro quanto più l’azione di
comunicazione è concentrata su di esso.
La “qualità del messaggio” è l’interesse specifico che
esso suscita negli interlocutori.
La “qualità della comunicazione” è invece relativa alla
sua forma, cioè alla qualità dello strumento usato.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
26. La comunicazione integrata
Comunicazione integrata
C. Istituzionale
C.Istituzionale
c. Marketing
C.Marketing
c. Interna
C.Interna
C.Econ/fin
Immagine aziendale
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
27. L’immagine aziendale
E’ l’idea che si forma nella mente a proposito di persone,
situazioni, prodotti, imprese conosciute e non conosciute.
E’ un idea che si forma comunque.
E’ determinata da percezioni fondate da molti fattori,
anche di natura psicologica.
Ogni pubblico di riferimento elabora una propria immagine
del soggetto che attiva la comunicazione.
L’immagine può variare anche da individuo ad individuo.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
28. L’immagine aziendale
L’obiettivo dell’emittente è dunque la coincidenza tra l’identità
che vuole comunicare e l’immagine che il processo di comunicazione
contribuisce a determinare nel pubblico di riferimento.
L’immagine reale di un soggetto è quella percepita
da chi riceve il messaggio.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
29. L’immagine aziendale
”L’immagine è una sorta di alone entro il quale
ogni nuovo messaggio cade e viene codificato”
Immagine dell’impresa= immagine attesa
immagine riscontrata
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
30. L’immagine aziendale
Ogni impresa ha una propria identità (corporate identity) e più
immagini (immagine riflessa e immagine reale)
Ogni elemento dell’attività aziendale contribuisce alla definizione
dell’identità e dell’immagine dell’impresa:
le aspettative del ricevente
la qualità di un servizio
il costo di un prodotto
l’aspetto esteriore dei dipendenti
l’aspetto della sede
il logo aziendale e gli strumenti di comunicazione.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
31. L’immagine aziendale
Un’azienda può avere il controllo totale della propria
identità, non della propria immagine.
La proposta veritiera della corporate identity
è condizione indispensabile per conseguire l’obiettivo
di un’immagine positiva.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
33. Definire l’identità
La finestra di Johari
Noto a sé Non noto a sé
1. Aperto 2. Cieco
Noto
ad altri
3. Segreto 4. Ignoto
Non noto
ad altri
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
34. L’identità aziendale
Corporate
Corporate Identity Image
Corporate
Corporate Design
Behaviour
Corporate
Communications
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
35. L’identità aziendale
Mission e Vision
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
36. La vision e la mission
La vision esprime ciò che l’impresa si propone di divenire
in un determinato tempo futuro:
il punto di arrivo condiviso e realisticamente raggiungibile
verso cui orientare le attività.
La mission definisce le finalità fondamentali che si traducono
nell’esplicitazione delle linee guida dell’impresa.
La visione esprime cosa l’impresa intende divenire,
la missione cosa l’impresa vuole compiere per diventarlo.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
37. La vision
Il termine visione (vision) è utilizzato nella gestione
strategica per indicare la proiezione di uno scenario futuro
che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli
obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione.
Sebbene venga di solito usato con riferimento ad imprese, il
termine può essere utilizzato anche con riferimento ad
associazioni o ad organizzazioni in genere, nonché in
relazione ai singoli individui.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
38. La vision
Il quot;manifestoquot; della visione (vision statement) dovrebbe essere
tale da spronare i membri dell’organizzazione e renderli orgogliosi
di farne parte.
Un vision statement efficace dovrebbe:
essere chiaro e descrivere in modo vivido un’immagine;
riguardare il futuro;
essere facilmente ricordabile
sebbene la lunghezza sia variabile è preferibile contenerla il più
possibile per facilitarne l’apprendimento;
contenere espressioni che facciano presa;
riferirsi ad aspirazioni realistiche o comunque verosimili.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
39. La vision
Esempi di visione:
Bill Gates (1980)
quot;Un personal computer su ogni scrivania, e
ogni computer con un software Microsoft
installatoquot;;
Nokia:
1995 quot;Our vision: Voice Goes Mobilequot;
2005 quot;Our vision: Life Goes Mobilequot;
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
40. La mission
La mission definisce le FINALITA’ DELL’IMPRESA che si
traducono nell’esplicitazione delle linee guida dell’impresa.
E’ lo scopo ultimo dell’organizzazione, la giustificazione
stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la
contraddistingue da tutte le altre.
• Qual’è il nostro settore d’affari?
• Che tipo di impresa siamo?
• Che cosa ci rende speciali?
• Che cosa ha valore per il cliente?
• Chi sono i nostri clienti?
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
41. La mission
1. Realistica
2. Specifica
3. Basata su competenze
4. Motivante
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
42. La mission
Ciò che si
Ciò che si
potrebbe fare
vuole fare
Ciò che si Ciò che si
vorrebbe fare dovrebbe fare
Ambiente interno Ambiente esterno
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
43. La mission
Nokia
quot;Mettendo in contatto le persone noi aiutiamo il soddisfacimento
di un fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni sociali.
La Nokia costruisce ponti tra le persone - sia quando sono lontane
che faccia-a-faccia - e colma il divario tra le persone
e le informazioni di cui hanno bisogno.quot;
(quot;By connecting people, we help fulfill a fundamental human
need for social connections and contact. Nokia builds bridges
between people – both when they are far apart and face-to-face
– and also bridges the gap between people and the information
they need.quot;)
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
44. Gli obiettivi aziendali
Gli obiettivi aziendali rappresentano quindi la declinazione della missione
in un sistema di risultati da raggiungere nel medio-lungo periodo.
Un sistema di obiettivi ben definito permette di:
a. Stabilire delle chiare priorità e dei punti di riferimento;
b. Identificare un sotto-sistema di obiettivi più specifici;
c. Agevolare le attività di controllo.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
45. Gli obiettivi aziendali
Le imprese perseguono una pluralità di obiettivi.
La loro scelta e i modi con i quali vengono perseguiti
sono influenzati e vincolati dai VALORI con cui
l’impresa si identifica.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
46. I valori
Per valori (values o core values) si intende
genericamente un sistema di idee, modi di agire e
attributi considerati quot;importantiquot; per se e quindi tali da
informare l’azione dell’organizzazione.
Il value statement (o statement of core values) è la
dichiarazione formale del sistema di valori propri
dell’organizzazione.
McDonald’s quot;qualità, servizio e puliziaquot; (quot;outstanding
quality, service, cleanliness, and value, so that we
make every customer in every restaurant smilequot;)
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
47. La reputazione
Il reputation management è una disciplina nuova, introdotta nelle
aziende solo negli ultimi anni.
La convinzione che sta alla base di questo tipo di attività è che una
reputazione forte e positiva deriva dalle iniziative promosse e dai
messaggi trasmessi dall'azienda.
Questi devono essere significativi per i diversi stakeholder
ma soprattutto devono essere in sintonia con i valori distintivi
e la quot;personalitàquot; dell'azienda stessa.
Sotto il profilo del reputation management, l'aspetto fondamentale da
analizzare è quello relativo al processo di formazione della reputazione
(reputation building), allo scopo di individuare i fattori sui quali il
management aziendale può agire e i principi cui ispirare le proprie
azioni.
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
48. La reputazione
I cinque principi fondamentali attorno ai quali
management dovrebbe costruire la reputazione
d’impresa.
DISTINCTIVENESS
FOCUS
CONSISTENCY
IDENTITY
TRANSPARENCY
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
50. Il marchio
Il marchio è l’espressione grafica e simbolica
dell’impresa e dei suoi valori.
E’ la sintesi dell’immagine che l’impresa vuole
trasmettere.
Le qualità del marchio:
- semplice e chiaro
- riconoscibile
- memorabile
- originale
- duttile
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato
53. Il marchio
Il manuale di corporate identity
• Guida all’uso del marchio in tutte le forme di
comunicazione scritta
• Guida al formato di ogni strumento di
comunicazione.
• carattere del marchio e proporzioni
• posizione nei vari formati
• fondi colorati
• area di rispetto
• usi particolari
• giochi grafici
Il processo di Corporate Identity Stefano Principato