1. Giuseppe Carpentieri
Direttivo nazionale MDF,
Segretario del circolo MDF di
Parma
Parma, 5 novembre 2012
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2. MDF è un’ass. promozione sociale
• Associazione fondata 15 dicembre 2007 su ispirazione di M. Pallante
• Struttura:
• Direttivo e coordinamento nazionale
• Circoli territoriali (n=18) e gruppi (n=19) diffusi sul territorio nazionale
• Gruppi di lavoro tematici: imprenditori, salute, educazione, urbanista
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3. Le nostre peculiarietà
• Cambiamenti radicali
• Esperienza pratica
• Comunità
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4. Movimento per la Decrescita Felice
Secondo il nostro movimento l'azione si deve attuare su tre
livelli, come uno sgabello a 3 gambe :
Politica
Tecnologie cultura
Stili di vita
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6. L’ Università del Saper Fare – www.unisf.it
Sandali riciclati
Pane
sapone
sapone
Autocostruzione solare Detersivi
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7. La politica
consulenza
Dal
basso
contaminazione
Locale
Nazionale ed
Internazionale
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8. Cambiare paradigma culturale
• Il PIL è un indicatore monetario notoriamente obsoleto e
fuoriviante
• “misurare” il benessere con “indicatori” più adeguati
(Benessere Equo e Sostenibile, BES)
• progettare la “civiltà contadina modernizzata”
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9. Cambiare paradigma culturale
• Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm
ricorda il fatto che milioni di persone condividano gli
stessi vizi non rendi questi vizi virtù
• In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si
basano su quelle che vengono percepite come le
verità del paradigma fondamentale. Di
conseguenza, se le credenze paradigmatiche di
una cultura fossero false o inesatte, la popolazione
che avesse consapevolmente operato secondo
quelle credenze fallaci esprimerebbe
collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva
qualità.
• Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258
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10. Svelare la credenza del PIL
L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far
crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché,
a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente
dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale,
priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al
1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più
che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire
(valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000
a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma
il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20
milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una
crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere
l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in
percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *
*MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che
riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010
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11. Cambiare paradigma culturale
Stiamo vivendo la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova. E' finita la
rivoluzione industriale figlia della termodinamica mentre la finanza
ha accelerato il processo di distruzione degli ecosistemi a danni
dell'umanità intera.
La bioeconomia e le nuove tecnologie legate a trasformazioni
energetiche non inquinanti rendono le comunità autonome. La
riscoperta della democrazia diretta aiuta i popoli a prendere
decisioni migliori delle finte democrazie rappresentative, poiché gli
eletti spesso sono solo burattini di lobbies avide e senza scrupoli.
Oggi, abbiamo gli strumenti per riconoscere errori e per progredire
verso una reale crescita passando per una fase storica chiamata
“decrescita felice”, sviluppando la resilienza necessaria e
approdare ad una società della “prosperanza”.
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12. Merci e Beni
• Merci che non sono beni
• Beni che non sono merci (cibo autoprodotto, scambio di
conoscenze)
• Aumentare l’autoproduzione di beni che non sono merci e
dedicare più tempo alla comunità
Scambi
mercantili
Scambi non
mercantili fondati
sul dono e la
reciprocità
Autoproduzione di beni
e fornitura diretta di
servizi alla persona
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13. La stima e il valore
Ricordiamo che il concetto di valore è diverso dal concetto di costo
e di prezzo, esso è più sfumato e talvolta può comprenderli
entrambi, infatti il valore non è legato necessariamente alla
moneta, come, per l’appunto la stima dei beni pubblici. Nelle
valutazioni ambientali l’obiettivo è stabilire l’impatto: negativo o
positivo, infatti lo scopo è razionalizzare l’uso delle risorse.
Nonostante questi concetti siano alla base di teorie economiche,
ampiamente studiate nelle scuole, le istituzioni propongono la
cessione e la privatizzazione proprio dei beni pubblici e demaniali,
violando concetti elementari attraverso l’attribuzione di un valore
monetario e regalare la gestione di questi beni alle SpA, tramite il
ricatto e l’invenzione dell’economia del debito.
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14. La stima e il valore
La relazione che intercorre fra economia e metodi di stima sta
nel fatto che mentre l’economia è nata per gestire la “casa
comune”, i criteri estimativi sono il frutto di una credenza, una
religione secondo cui ogni bene deve essere sfruttato,
consumato, rubato, eroso, sottratto per un interesse privato,
anziché limitarsi alla gestione condivisa delle “risorse comuni”.
E fino ad oggi l’economia è cresciuta solamente con criteri
estimativi quantitativi e non qualitativi. I risultati sono visibili al
mondo intero, anziché perseguire il reale benessere degli
individui si persegue l’avidità di pochi trasmettendo i non valori
della competitività sia a scuola che nelle università.
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15. Le tecnologie
• Riuso e riciclo totale delle materie prime seconde
• Eco-efficienza energetica, cancellare gli sprechi in
edilizia e autoprodurre il necessario (sufficienza)
con fonti alternative (smart grid, rete intelligente che
scambia l’energia autoprodotta)
• Mobilità intelligente: diffusione dei mezzi elettrici
(prima a piedi, poi in bici e poi coi mezzi pubblici)
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16. Informazione e partecipazione
• Partecipazione al processo decisionale della politica
• Democrazia diretta e partecipativa
• Trasparenza e conoscenza degli strumenti politici: Piani
pluriennali dei lavori pubblici, Bilancio comunale “esplicato”,
Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e società che gestiscono i
servizi pubblici locali
• Adeguare la Pubblica Amministrazione alla comunità
secondo il nuovo paradigma culturale: trasparenza,
partecipazione, uso razionale delle risorse e prendersi
cura dei beni comuni
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17. Città, territorio e insediamenti
• Governo etico del suolo, ribaltare il paradigma obsoleto
della rendita urbana con nuovi indicatori (beni comuni:
acqua, energia, internet, cibo)
• Organizzare la città col principio dell’auto sufficienza e
della sussistenza escludendo le tecnologie inquinanti ed
energivore
• Pensare e attuare la sovranità alimentare, produrre e
consumare per la città (filiera corta)
• Promuovere, valorizzare e tutelare il saper fare locale
(artigianato)
• Pensare la sicurezza urbana (rischio sismico),
conservazione degli edifici storici e pubblici
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18. Sviluppare la resilienza
• Adattarsi ai cambiamenti con
creatività e partecipazione
• Assumere un atteggiamento
flessibile rispetto alle risorse del
territorio
• Studiare, cercare, valutare
• Programmare e mettere in pratica
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19. Creare ed immaginare
• Accrescere la tecnica
delle visioni
• Immaginare luoghi ideali
e progettarli
• Adattare le visioni ai
mezzi locali ed alle
capacità individuali e
collettive
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20. Crescere in armonia
Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79
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21. “Civiltà contadina modernizzata”
• Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di
cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la
sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai
capricci del mercato.
• Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia
reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e
l’autoproduzione energetica con fonti alternative
• Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità
• Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet)
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22. “Civiltà contadina modernizzata”
Portare l’agricoltura sinergica in città e
progettare una rete di orti sinergici per i bisogni
delle scuole primarie e dei cittadini
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25. “Civiltà contadina modernizzata”
Progettare una rete di fattorie
autosufficienti energeticamente a
servizio della città.
Lo schema energetico integrato è
un’applicazione per una fattoria,
estratto dal testo di Luciano Paoli,
energie rinnovabili impieghi su
piccola scala.
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27. Comunità e beni comuni
La contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni
(acqua, energia, cibo, internet). Lo Stato riconosce i beni
privati e pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio"
che tratta tali beni. E' necessario individuare un altro
“ente”, la comunità, mentre lo Stato deve riconoscere e
tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale,
metro non monetario.
L’Amministrazione deve individuare un regolamento per
riconoscere e tutelare i beni comuni. La comunità dovrà
prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli
fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la
natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA.
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29. Fare comunità, la nuova società
• Agire direttamente: integrare la democrazia rappresentativa con la democrazia
partecipativa e diretta
• Sviluppare la resilienza locale, creatività
• Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico
• Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei consumi, stili di vita
• Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi
• Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono
• Mobilità intelligente
• Convivialità, cultura, sport e tempo libero
• Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli interessi
• Strategia rifiuti zero/riciclo totale
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30. Richard Sennett Yona Friedman Wuppertal Institut Pierre Rabhi
L’uomo artigiano Alternative energetiche Futuro sostenibile Manifesto per la terra e per l’uomo
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31. Grazie!
“L'utopia è come l'orizzonte: cammino
due passi, e si allontana di due passi.
Cammino dieci passi, e si allontana di
dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile.
E allora, a cosa serve l'utopia? A questo:
serve per continuare a camminare."
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