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Cos’è, come si applica, come si evita (nel caso non vogliate applicarla)




                  Presentazione a cura di: Vittorio Cappuccio
                                                                           1
Trovarsi insieme è un inizio,
 restare insieme un progresso,
  lavorare insieme un successo.
                              - Henry Ford




                                         2
Temi chiave
Contenuti del lavoro di Gruppo
Sviluppo del TEAM
Comunicazione efficace
Ascolto attivo e Relazione




                                  3
1 – Team o Gruppo, struttura, necessità e funzione
1 – Team o Gruppo, struttura, necessità e funzione




                            ≠
Il concetto di gruppo di lavoro è cambiato notevolmente.

 Si è infatti passati dal concetto di gruppo di lavoro al
                     concetto di team.
                                 team

                                                        4
Definizioni
Il significato letterale del termine team è squadra, ovvero persone che lavorano insieme per
raggiungere uno o più obiettivi in comune.

Significato diverso, invece, ha il termine gruppo, atto ad indicare un insieme di persone che
lavorano a stretto contatto, ma non collaborano per uno scopo comune.


Gli elementi che caratterizzano un team sono:

La dimensione, che può variare da 5 a 7 persone; (fonte Microsoft®)

La composizione, e cioè la tipologia di persone che ne fanno parte, che può essere eterogenea
se le persone hanno abilità e capacità differenti, oppure omogenea se hanno capacità simili;

L’obiettivo da raggiungere, che può essere più o meno complesso, ma comunque deve essere
motivante per il team e cioè ambizioso ma raggiungibile;

Il contesto, e cioè l’ambiente aziendale dove il team si trova ad operare, che deve essere
accogliente e di supporto per la realizzazione dell’obiettivo, sia in termini di risorse umane che
di risorse tecniche.


                                                                                                     5
3 livelli di maturità
Dipendenza
Dipendenza         Indipendenza
                    Indipendenza              Interindipendenza
                                               Interindipendenza




         Quale livello secondo voi è necessario al TEAM?




                                                                   6
INTERINDIPENDENZA
              INTERINDIPENDENZA

                    In un Team,
lo sviluppo dell’interdipendenza presuppone che:
     quando un soggetto ha successo,
     anche le altre persone lo hanno,
        e così è per tutto il gruppo.




                                              7
TEAM di Lavoro                              Gruppo di Lavoro
                      Che vantaggio
                       ho se il mio
                      collega lavora
                          bene?




                           Che vantaggio
                            ho se il mio
                           collega lavora
                               bene ?




  Interindipendenza                             Individualismo

                                                                 8
Ogni organizzazione si confronta continuamente con nuovi problemi




                     Per affrontare
         il mutamento costante del mercato
             e per vincere la competizione
               necessita di competenze

                                                            9
Il Lavoro in TEAM
     risponde alla necessità di
ottimizzare le competenze richieste




Qualche differenza rende la marcatura           Il compagno di TEAM offre:
          un pò più difficile!          ASSIST, COPERTURA, AGEVOLA L’AZIONE!

                                                                       10
Ogni individuo ha risorse
     per eccellere in alcune aree
  ma naturalmente è carente in altre.

    Il lavoro di gruppo fa emergere,
accanto alle competenze professionali
             di cui si dispone,
anche competenze sociali e relazionali.

       Questo crea sinergie.

                                          11
Le sinergie all’interno del TEAM
   consentono di perseguire cambiamenti,
 che si pongono come risultato di un insieme
che lavora apportando un know-how specifico

            In un gruppo aperto
       possono inserirsi ed integrarsi
        nuove risorse che apportano
          creatività, produttività,
           efficienza ed efficacia.

                                               12
DEFINIZIONE DI TEAM
        Un piccolo gruppo di persone con
 delle skills complementari, messe in comune,
con lo scopo preciso di raggiungere un obiettivo.




                                                    13
PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM

   Un TEAM è molto differente da un gruppo di persone
    che lavorano insieme
 L’efficacia del TEAM è misurata dalla qualità degli stimoli che
manda verso l’esterno (l’efficacia produce una forte visibilità)
 Un TEAM efficace è capace di affrontare i problemi ed i
conflitti interni




                                                             segue

                                                               14
1.1 - PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM


    La diversità, la complementarietà degli stili e delle
    capacità rendono un TEAM più forte
   Nel TEAM le capacità si esercitano nella direzione
    della facilitazione e non nella direzione del controllo
   Le capacità del TEAM sono di beneficio per tutti i suoi
    membri
   Il rispetto e la responsabilità reciproca sono le pietre
    angolari dell’efficacia del TEAM



                                                               15
1.2 - LE NORME DEL TEAM


    a ogni idea è dato il giusto ascolto
    tutti hanno occasione di contribuire con
     informazioni ed opinioni
    tutte le opinioni aperte e corrette sono benvenute
    i membri si ascoltano e si confrontano attivamente
     l’un altro
    nel TEAM il ruolo non ha privilegi




                                                          16
1.3 - PROBLEMI INTERNI DEL TEAM
   un TEAM abile risolve i conflitti discutendo le differenze
 il TEAM deve essere aperto alla comunicazione, fidarsi dei
suoi membri e ognuno è libero di esprimere la propria opinione




                                                                 17
1.4 - CONFLITTI nel team!

   Nell’organizzazione gerarchica tradizionale i conflitti si
sviluppano all’interno delle strutture dei gruppi diventando
prevalenti.


 Nel TEAM il conflitto si definisce come semplice differenza di
opinione e come tale viene affrontato.




                                                                 18
TIPI DI CONFLITTI NEL TEAM
   conflitti di rapporto nascono quando ci sono incompatibilità
    tra persone del TEAM; questo può causare tensione,
    animosità e irritazione.
   conflitti operativi nascono quando ci sono disaccordi fra i
    membri del TEAM circa il contenuto delle mansioni
    operative, le differenze nei punti di vista, le idee e le opinioni.




                                                                     19
CONFLITTO NATURALE

   i conflitti sono inevitabili
   i conflitti non sono necessariamente negativi
   i conflitti possono rafforzare i rapporti del
    TEAM se tutti accettano di confrontarsi in modo
    assertivo




            L’ASSERTIVO AGGREDISCE IL PROBLEMA
                      NON LE PERSONE


                                                      20
EFFETTI POTENZIALMENTE NEGATIVI



   calo delle performance
   disaffezione
                                    Ognuno di questi effetti
   aggressione
                                    si ripercuote dal TEAM al
   ansietà                         singolo e viceversa con
                                    effetto ridondante
   spreco di tempo
   spreco di energia
   riduzione dell’efficienza

                                                          21
EFFETTI POTENZIALMENTE POSITIVI



   il conflitto fa emergere le necessità dei singoli
   rende possibile la soluzione dei problemi
    sotterranei
   aumenta lo sviluppo del TEAM
   il confronto interno sviluppa la coesione
    facilita l’eventuale cambiamento organizzativo
    necessario




                                                        22
2 -- ASPETTI DEL CON-FLITTO SOTTERRANEO
2 ASPETTI DEL CON-FLITTO SOTTERRANEO




              “Ristorante Con-Flitto Sotterraneo”



                                                    23
Cosa crea conflitto?
Creare o crearsi aspettatite disilluse
Gratificazione professionale o economica




                                           24
2.1 - GESTIONE DEL CONFLITTO
  se consideriamo il conflitto come qualcosa da evitare
rischiamo di metterci sulla difensiva

   il conflitto non è necessariamente uno stadio di infelicità

  evitare il conflitto può essere una strategia a breve termine ma
è inevitabilmente logorante a lungo termine

  far fronte a un conflitto in modo efficace non vuole dire
risolvere una volta per tutte i problemi; vuol dire piuttosto
acquisire competenze necessarie per gestirlo


                                                                  25
DENTRO IL CONFLITTO

Quando percepiamo differenze conflittuali domandiamoci
              da dove nasce il problema




                                                         26
2.2 -- LE 5 STRATEGIE NEI CONFLITTI
2.2 LE 5 STRATEGIE NEI CONFLITTI

                      competitivo                  collaborativo
ALTA
assertività




                                    compromesso
BASSA




                        schivo                    accomodante

              BASSA                 cooperazione                   ALTA
                                                                          27
2.2 -- COMPROMESSO
2.2 COMPROMESSO

    è disponibile a discutere e a fare concessioni
     pur di risolvere rapidamente il conflitto

    capisce che se il disaccordo deve essere risolto
     alcuni sacrifici devono essere fatti
                                  competitivo              collaborativo
            ALTA
             assertività




                                             compromesso
            BASS
             A




                                    schivo                 accomodante


                           BASS                 cooperazione
                                                                           ALTA
                             A
                                                                                  28
Quando è appropriato arrivare a un compromesso ?


 Quando: si può raggiungere lo stesso obiettivo senza scontri e
in modo assertivo quando lo scontro di potere sta degenerando
verso la reciproca chiusura

  Quando: è desiderabile realizzare un ponte provvisorio per
affrontare temi più complessi

   Quando: la pressione del tempo e le necessità aziendali
    rendono necessario trovare soluzioni rapide e convenienti

   Quando: l’atteggiamento competitivo è infruttuoso



                                                                29
2.2 -- COMPETITIVO
2.2 COMPETITIVO
   persegue i propri obiettivi senza attenzione verso gli altri

 è pronto ad agire al primo movimento cercando di
guadagnare il controllo per raggiungere i propri risultati

   prolunga la discussione per convincere tutti di aver ragione

                                             competitivo                    collaborativo
                       ALTA
                       assertività




                                                           compromesso
                       BASSA




                                               schivo                       accomodante


                                     BASSA                   cooperazione
                                                                                            ALTA
                                                                                                   30
Quando è appropriato dimostrarsi competitivi?
 Quando: è necessario prendere decisioni rapide come in
situazioni di emergenza

 Quando: bisogna affrontare azioni impopolari su fatti
importanti (tagli costi, licenziamenti, disciplina, nuovi
regolamenti)

 Quando: si è certi di essere nel giusto per quanto riguarda le
necessità vitali al benessere del TEAM e dell’azienda

 Quando: il TEAM risulterebbe svantaggiato da
comportamenti passivi


                                                               31
2.2 -- COLLABORATIVO
2.2 COLLABORATIVO
  analizza i punti di conflitto e le opzioni disponibili per
raggiungere una intesa

 cerca combinazioni tra le diverse opinioni per trovarne una
nuova accettabile da tutti

   è attento alle differenze e disponibile a cercare soluzioni
                                      competitivo              collaborativo
                 ALTA
                 assertività




                                                 compromesso
                 BASS
                   A




                                        schivo                 accomodante


                               BASS                 cooperazione
                                                                               ALTA
                                 A                                                    32
Quando è appropriato dimostrarsi collaborativi?
 è necessaria una soluzione integrante che non lasci
nessuno sconfitto

   l’obiettivo è imparare

   differenti visioni possono essere fuse in una

 si può guadagnare comprendendo le differenze a favore di un
consenso utile




                                                            33
2.2 -- SCHIVO
2.2 SCHIVO
   allontana i problemi nel tempo

  cerca di non affrontare i problemi dicendo che non lo
riguardano

 ritiene inutile perdere tempo a voler risolvere i conflitti o far
convergere le opinioni
                                     competitivo              collaborativo
                ALTA
                assertività




                                                compromesso
                BASS
                  A




                                       schivo                 accomodante


                              BASS                 cooperazione
                                                                              ALTA
                                A
                                                                                     34
Quando è appropriato dimostrarsi schivi?
   Quando: fatti più importanti stanno premendo

   Quando: non ci sono probabilità di raggiungere l’obiettivo

   Quando: la potenziale rottura supera i benefici ottenibili

 Qaundo: è meglio raffreddare le tensioni per osservare da una
nuova prospettiva

 Quando: la raccolta delle informazioni è più utile di una
decisione immediata

   Quando: un altro può risolvere più efficacemente il conflitto

                                                                    35
2.2 -- ACCOMODANTE
2.2 ACCOMODANTE
 è disposto a vedere i problemi nel modo in cui gli altri lo
desiderano

 preferisce adeguarsi alle opinioni degli altri piuttosto che
avere un confronto diretto
                                     competitivo              collaborativo
               ALTA
                assertività




                                                compromesso
               BASS
                 A




                                       schivo                 accomodante


                              BASS                 cooperazione
                                                                              ALTA
                                A

                                                                                     36
Quando è appropriato dimostrarsi accomodante?
   Quando: risulta evidente che sbagliamo

   Quando: è opportuno trovare un’occasione migliore

   Quando: è utile mostrare capacità logiche

   Quando: è più importante per altri che per noi

   Quando: è necessario cooperare

 Quando: è meglio acquisire un credito per un’occasione più
importante

   Quando: essendo fuori gioco e accettando si minimizza la perdita

                                                                  37
2.2 – CONFLITTO, quale soluzione ?
2.2 – CONFLITTO, quale soluzione ?
        Molti conflitti possono essere risolti
            con una semplice strategia



           IMPARARANDO A USARE
              NUOVE STRATEGIE




                                                 38
2.2 – RISPOSTE “STRATEGICHE”
2.2 – RISPOSTE “STRATEGICHE”
1. confrontare la situazione di stato con la situazione del
  problema
2. confrontare la lista delle possibili opzioni con le proprie
  opzioni sulla situazione
3. valutare le possibili conseguenze raccogliendo tutte le
  informazioni
4. scegliere la soluzione più utile al :
          • problema,
          • al TEAM
          • all’azienda

                                                              39
Posso farlo con meno “sbattimento” ?

CERTAMENTE! in solo due mosse:


1                    ABBANDONARE GLI ATTEGGIAMENTI
                                 REATTIVI

2                      SVILUPPARE UN ATTEGGIAMENTO
                               PROATTIVO




                                                     40
2.2 – VEDIAMO II MODELLI DI RISPOSTA
 2.2 – VEDIAMO MODELLI DI RISPOSTA

Modello Reattivo         stimolo         risposta




                                      libertà
Modello Proattivo        stimolo         di         risposta
                                       scelta

                                                      coscienza
         autoconsapevolezza

                      immaginazione     volontà autonoma


                                                               41
3 -- L’ASCOLTO
3 L’ASCOLTO




                     Udire è un fatto fisico




              Ascoltare
è un’azione intellettuale ed emotiva.
                             emotiva
                                        42
L’ascolto è un elemento essenziale della comunicazione




In genere siamo dotati di due orecchie ed una bocca, questo
dovrebbe indicarci con quale proporzione dobbiamo far uso di
una o delle altre…

              Ascoltare è una abilità

  Come tutte le abilità è necessario praticarla per
            mantenerla e svilupparla
                                                           43
Per un ascolto efficace è necessario:
    identificare le argomentazioni dell’altro ed essere in
     gradi di riassumerle.
    mantenere l’attenzione su due livelli:
     contenuto e aspetti non verbali.
    essere consapevoli delle proprie emozioni per evitare di
     ascoltare solo ciò che piace e assumere atteggiamenti
     mentali ostili verso ciò che non piace.
    Le persone più difficili d’ascoltare sono quelle con cui
     siamo in disaccordo.
    far percepire che si ascolta.
    dare feedback per ricevere feedback
                                                                44
3.1 - Ascolto attivo – premesse



      Senza comunicazione non c’è relazione
      La comunicazione è difficile anche tra persone con
       background comune
      È più facile parlare che ascoltare




                                                            45
L'Ascolto Attivo
            rifiuta l’ atteggiamento
 giusto - sbagliato /io ho ragione - tu hai torto
                 / amico - nemico
        a favore di uno in cui si assume
        che l'interlocutore è intelligente,
che bisogna mettersi nelle condizioni di capire
           com'è che comportamenti
       che a noi appaiono irragionevoli,
           all’interlocutore sembrano
             ragionevoli e razionali.



                                              46
Nell’ Ascolto Attivo
          è necessario assumere
          atteggiamenti opposti
           a ciò che caratterizza
            il buon osservatore.



    impassibilità, neutralità, sicurezza,
assenza di emozioni e reazioni su quanto si
                   ascolta.
                   NO!
                                              47
Per entrare nella giusta
         dimensione d’Ascolto Attivo
         dobbiamo:



 apprendere a sorprenderci, superare le
  certezze e dialogare
 riconoscere la fatica a comprendere ciò
  che l'altro sta dicendo
 stabilire rapporti di riconoscimento,
  rispetto e apprendimento reciproco



                                            48
Ascolto attivo – finalità




Necessità di comprendere e decodificare i
messaggi ricevuti (come reazione ai segnali
inviati da noi - feedback)

comprendendo le comunicazioni sottostanti




                                              49
Ascolto attivo – modalità




Comprensione del messaggio
 Disponibilità esami approfonditi
                                         Accettazione
  (non fretta e preconcetti)             dell’interlocutore
 Accettazione del peso/valore
  che il messaggio ha per chi lo invia
                                         ………



                                                       50
segue Ascolto attivo – modalità



 Frequente feedback per
  verifica comprensione
 Parafrasi e Domande
  dirette
                                         Accettazione
   Assenza di commenti dove:            dell’interlocutore
   si attribuiscono intenzioni
   si formulano giudizi sui motivi
   si formulano giudizi sulla persona
   si fanno domande investigative
   si intende smascherare
                                                      51
3.2 - Ascolto
         selettivo



È il tipo di ascolto più comune e si
riscontra quando si sente solo quello che
si vuole sentire, ossia si filtra il
messaggio.

L’ascolto selettivo è un ascolto polemico
e preconcetto.
Come tale volge la relazione al conflitto.

                                             52
4 -- IL FEEDBACK
4 IL FEEDBACK




              (Cchiù Feedback per tutti!!!)

                                              53
L’Ascolto Attivo dipende dal Feedback.

Il Feedback è necessario sia a noi che all’interlocutore,
   perché aiuta a comprendere la correttezza della
   comunicazione e
   a correggere eventuali malintesi.

Il Feedback per funzionare ha tre regole:
   1) deve essere immediato
   2) deve essere corretto
   3) deve essere utile



                                                            54
Se un nostro messaggio
     non viene compreso,
    non possiamo imputare
  responsabilità al ricevente,
          né insistere
  nella medesima strategia.

UTILIZZIAMO LA CREATIVIT Á
     PER MODIFICARE
IL MODELLO DI MESSAGGIO


                                 55
Creatività vuol dire flessibilità
       la persona flessibile
      comprende le risposte
 al proprio modello di approccio
    ed è in grado di cambiare
  lo stile relazionale cercando
quello che dà il codice d'accesso
  alla mappa del mondo altrui.


                                    56
5 – LINGUAGGI NON VERBALI
5 – LINGUAGGI NON VERBALI




                            57
I linguaggi non verbali
sono linguaggi emozionali




                            58
La comunicazione non verbale
           è lo strumento che
  rivela, trasmette e fa comprendere
i percorsi e gli sviluppi dell’interazione




                                             59
La parola e il suono sono solo una parte
  degli strumenti della comunicazione




      Comunicazione non verbale

        gesti – posture – sguardi
         ed ogni altro elemento
        che dica qualcosa di noi

                                           60
5.1 – STILI DI RELAZIONE
5.1 – STILI DI RELAZIONE


Star
Narratori         parlano / distraggono
Clown

Aggressivi
Dominatori        controllano / logorano
Battaglieri

Disfattisti        rabbiosi interiori


                                           61
6 – CI SONO DOMANDE ?
6 – CI SONO DOMANDE ?
  Domande “APERTE” o domande “CHIUSE”
                                           Credo che
                                          Credo che
                                          tu mi voglia
                                         tu mi voglia
  Ci/Chi vuoi sposare 11?22?33?44?
  Ci/Chi vuoi sposare ? ? ? ?               sposare,
                                           sposare,
                                             vero?!?
                                            vero?!?




                           3         4
  1         2




                                                         62
6.1 - Domande APERTE
   Le domande APRTE sono quelle che
   mirano a conoscere fatti e opinioni
        (sono le domande di relazione)




                                         63
Parole chiave per le domande aperte - OPINIONI


   Perché
   Da che punto di vista
   In che senso
   Cosa ne pensa                                   per le opinioni
   Qual è il tuo parere
   Come + il verbo al condizionale (es: faresti)
   Cosa + il verbo al condizionale (es: faresti)

                                                             64
Parole chiave per le domande aperte - FATTI

 Quale
 Chi
 Quanto
                                    per i fatti concreti
 Dove
 Quando
                                    e oggettivi
 Come + il verbo indicativo
 Cosa + il verbo indicativo




                                                       65
6.2 - Domande “CHIUSE”

 Le domande senza sviluppo sono le domande
                  chiuse


       Sono quelle che per la loro
         particolare formulazione
 possono ricevere unicamente una risposta
        positiva (SI) / negativa (NO)

                                            66
Quando si hanno dubbi,
                        i migliori risultati
                          si ottengono

                 ponendo domande

            Chi domanda conduce la comunicazione


Di norma si ottengono risposte intelligenti, ponendo domande intelligenti 

                                                                              67

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Comunicazione Relazionale

  • 1. Cos’è, come si applica, come si evita (nel caso non vogliate applicarla) Presentazione a cura di: Vittorio Cappuccio 1
  • 2. Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo. - Henry Ford 2
  • 3. Temi chiave Contenuti del lavoro di Gruppo Sviluppo del TEAM Comunicazione efficace Ascolto attivo e Relazione 3
  • 4. 1 – Team o Gruppo, struttura, necessità e funzione 1 – Team o Gruppo, struttura, necessità e funzione ≠ Il concetto di gruppo di lavoro è cambiato notevolmente. Si è infatti passati dal concetto di gruppo di lavoro al concetto di team. team 4
  • 5. Definizioni Il significato letterale del termine team è squadra, ovvero persone che lavorano insieme per raggiungere uno o più obiettivi in comune. Significato diverso, invece, ha il termine gruppo, atto ad indicare un insieme di persone che lavorano a stretto contatto, ma non collaborano per uno scopo comune. Gli elementi che caratterizzano un team sono: La dimensione, che può variare da 5 a 7 persone; (fonte Microsoft®) La composizione, e cioè la tipologia di persone che ne fanno parte, che può essere eterogenea se le persone hanno abilità e capacità differenti, oppure omogenea se hanno capacità simili; L’obiettivo da raggiungere, che può essere più o meno complesso, ma comunque deve essere motivante per il team e cioè ambizioso ma raggiungibile; Il contesto, e cioè l’ambiente aziendale dove il team si trova ad operare, che deve essere accogliente e di supporto per la realizzazione dell’obiettivo, sia in termini di risorse umane che di risorse tecniche. 5
  • 6. 3 livelli di maturità Dipendenza Dipendenza Indipendenza Indipendenza Interindipendenza Interindipendenza Quale livello secondo voi è necessario al TEAM? 6
  • 7. INTERINDIPENDENZA INTERINDIPENDENZA In un Team, lo sviluppo dell’interdipendenza presuppone che: quando un soggetto ha successo, anche le altre persone lo hanno, e così è per tutto il gruppo. 7
  • 8. TEAM di Lavoro Gruppo di Lavoro Che vantaggio ho se il mio collega lavora bene? Che vantaggio ho se il mio collega lavora bene ? Interindipendenza Individualismo 8
  • 9. Ogni organizzazione si confronta continuamente con nuovi problemi Per affrontare il mutamento costante del mercato e per vincere la competizione necessita di competenze 9
  • 10. Il Lavoro in TEAM risponde alla necessità di ottimizzare le competenze richieste Qualche differenza rende la marcatura Il compagno di TEAM offre: un pò più difficile! ASSIST, COPERTURA, AGEVOLA L’AZIONE! 10
  • 11. Ogni individuo ha risorse per eccellere in alcune aree ma naturalmente è carente in altre. Il lavoro di gruppo fa emergere, accanto alle competenze professionali di cui si dispone, anche competenze sociali e relazionali. Questo crea sinergie. 11
  • 12. Le sinergie all’interno del TEAM consentono di perseguire cambiamenti, che si pongono come risultato di un insieme che lavora apportando un know-how specifico In un gruppo aperto possono inserirsi ed integrarsi nuove risorse che apportano creatività, produttività, efficienza ed efficacia. 12
  • 13. DEFINIZIONE DI TEAM Un piccolo gruppo di persone con delle skills complementari, messe in comune, con lo scopo preciso di raggiungere un obiettivo. 13
  • 14. PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM  Un TEAM è molto differente da un gruppo di persone che lavorano insieme  L’efficacia del TEAM è misurata dalla qualità degli stimoli che manda verso l’esterno (l’efficacia produce una forte visibilità)  Un TEAM efficace è capace di affrontare i problemi ed i conflitti interni segue 14
  • 15. 1.1 - PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM  La diversità, la complementarietà degli stili e delle capacità rendono un TEAM più forte  Nel TEAM le capacità si esercitano nella direzione della facilitazione e non nella direzione del controllo  Le capacità del TEAM sono di beneficio per tutti i suoi membri  Il rispetto e la responsabilità reciproca sono le pietre angolari dell’efficacia del TEAM 15
  • 16. 1.2 - LE NORME DEL TEAM  a ogni idea è dato il giusto ascolto  tutti hanno occasione di contribuire con informazioni ed opinioni  tutte le opinioni aperte e corrette sono benvenute  i membri si ascoltano e si confrontano attivamente l’un altro  nel TEAM il ruolo non ha privilegi 16
  • 17. 1.3 - PROBLEMI INTERNI DEL TEAM  un TEAM abile risolve i conflitti discutendo le differenze  il TEAM deve essere aperto alla comunicazione, fidarsi dei suoi membri e ognuno è libero di esprimere la propria opinione 17
  • 18. 1.4 - CONFLITTI nel team!  Nell’organizzazione gerarchica tradizionale i conflitti si sviluppano all’interno delle strutture dei gruppi diventando prevalenti.  Nel TEAM il conflitto si definisce come semplice differenza di opinione e come tale viene affrontato. 18
  • 19. TIPI DI CONFLITTI NEL TEAM  conflitti di rapporto nascono quando ci sono incompatibilità tra persone del TEAM; questo può causare tensione, animosità e irritazione.  conflitti operativi nascono quando ci sono disaccordi fra i membri del TEAM circa il contenuto delle mansioni operative, le differenze nei punti di vista, le idee e le opinioni. 19
  • 20. CONFLITTO NATURALE  i conflitti sono inevitabili  i conflitti non sono necessariamente negativi  i conflitti possono rafforzare i rapporti del TEAM se tutti accettano di confrontarsi in modo assertivo L’ASSERTIVO AGGREDISCE IL PROBLEMA NON LE PERSONE 20
  • 21. EFFETTI POTENZIALMENTE NEGATIVI  calo delle performance  disaffezione Ognuno di questi effetti  aggressione si ripercuote dal TEAM al  ansietà singolo e viceversa con effetto ridondante  spreco di tempo  spreco di energia  riduzione dell’efficienza 21
  • 22. EFFETTI POTENZIALMENTE POSITIVI  il conflitto fa emergere le necessità dei singoli  rende possibile la soluzione dei problemi sotterranei  aumenta lo sviluppo del TEAM  il confronto interno sviluppa la coesione facilita l’eventuale cambiamento organizzativo necessario 22
  • 23. 2 -- ASPETTI DEL CON-FLITTO SOTTERRANEO 2 ASPETTI DEL CON-FLITTO SOTTERRANEO “Ristorante Con-Flitto Sotterraneo” 23
  • 24. Cosa crea conflitto? Creare o crearsi aspettatite disilluse Gratificazione professionale o economica 24
  • 25. 2.1 - GESTIONE DEL CONFLITTO  se consideriamo il conflitto come qualcosa da evitare rischiamo di metterci sulla difensiva  il conflitto non è necessariamente uno stadio di infelicità  evitare il conflitto può essere una strategia a breve termine ma è inevitabilmente logorante a lungo termine  far fronte a un conflitto in modo efficace non vuole dire risolvere una volta per tutte i problemi; vuol dire piuttosto acquisire competenze necessarie per gestirlo 25
  • 26. DENTRO IL CONFLITTO Quando percepiamo differenze conflittuali domandiamoci da dove nasce il problema 26
  • 27. 2.2 -- LE 5 STRATEGIE NEI CONFLITTI 2.2 LE 5 STRATEGIE NEI CONFLITTI competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASSA schivo accomodante BASSA cooperazione ALTA 27
  • 28. 2.2 -- COMPROMESSO 2.2 COMPROMESSO  è disponibile a discutere e a fare concessioni pur di risolvere rapidamente il conflitto  capisce che se il disaccordo deve essere risolto alcuni sacrifici devono essere fatti competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASS A schivo accomodante BASS cooperazione ALTA A 28
  • 29. Quando è appropriato arrivare a un compromesso ?  Quando: si può raggiungere lo stesso obiettivo senza scontri e in modo assertivo quando lo scontro di potere sta degenerando verso la reciproca chiusura  Quando: è desiderabile realizzare un ponte provvisorio per affrontare temi più complessi  Quando: la pressione del tempo e le necessità aziendali rendono necessario trovare soluzioni rapide e convenienti  Quando: l’atteggiamento competitivo è infruttuoso 29
  • 30. 2.2 -- COMPETITIVO 2.2 COMPETITIVO  persegue i propri obiettivi senza attenzione verso gli altri  è pronto ad agire al primo movimento cercando di guadagnare il controllo per raggiungere i propri risultati  prolunga la discussione per convincere tutti di aver ragione competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASSA schivo accomodante BASSA cooperazione ALTA 30
  • 31. Quando è appropriato dimostrarsi competitivi?  Quando: è necessario prendere decisioni rapide come in situazioni di emergenza  Quando: bisogna affrontare azioni impopolari su fatti importanti (tagli costi, licenziamenti, disciplina, nuovi regolamenti)  Quando: si è certi di essere nel giusto per quanto riguarda le necessità vitali al benessere del TEAM e dell’azienda  Quando: il TEAM risulterebbe svantaggiato da comportamenti passivi 31
  • 32. 2.2 -- COLLABORATIVO 2.2 COLLABORATIVO  analizza i punti di conflitto e le opzioni disponibili per raggiungere una intesa  cerca combinazioni tra le diverse opinioni per trovarne una nuova accettabile da tutti  è attento alle differenze e disponibile a cercare soluzioni competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASS A schivo accomodante BASS cooperazione ALTA A 32
  • 33. Quando è appropriato dimostrarsi collaborativi?  è necessaria una soluzione integrante che non lasci nessuno sconfitto  l’obiettivo è imparare  differenti visioni possono essere fuse in una  si può guadagnare comprendendo le differenze a favore di un consenso utile 33
  • 34. 2.2 -- SCHIVO 2.2 SCHIVO  allontana i problemi nel tempo  cerca di non affrontare i problemi dicendo che non lo riguardano  ritiene inutile perdere tempo a voler risolvere i conflitti o far convergere le opinioni competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASS A schivo accomodante BASS cooperazione ALTA A 34
  • 35. Quando è appropriato dimostrarsi schivi?  Quando: fatti più importanti stanno premendo  Quando: non ci sono probabilità di raggiungere l’obiettivo  Quando: la potenziale rottura supera i benefici ottenibili  Qaundo: è meglio raffreddare le tensioni per osservare da una nuova prospettiva  Quando: la raccolta delle informazioni è più utile di una decisione immediata  Quando: un altro può risolvere più efficacemente il conflitto 35
  • 36. 2.2 -- ACCOMODANTE 2.2 ACCOMODANTE  è disposto a vedere i problemi nel modo in cui gli altri lo desiderano  preferisce adeguarsi alle opinioni degli altri piuttosto che avere un confronto diretto competitivo collaborativo ALTA assertività compromesso BASS A schivo accomodante BASS cooperazione ALTA A 36
  • 37. Quando è appropriato dimostrarsi accomodante?  Quando: risulta evidente che sbagliamo  Quando: è opportuno trovare un’occasione migliore  Quando: è utile mostrare capacità logiche  Quando: è più importante per altri che per noi  Quando: è necessario cooperare  Quando: è meglio acquisire un credito per un’occasione più importante  Quando: essendo fuori gioco e accettando si minimizza la perdita 37
  • 38. 2.2 – CONFLITTO, quale soluzione ? 2.2 – CONFLITTO, quale soluzione ? Molti conflitti possono essere risolti con una semplice strategia IMPARARANDO A USARE NUOVE STRATEGIE 38
  • 39. 2.2 – RISPOSTE “STRATEGICHE” 2.2 – RISPOSTE “STRATEGICHE” 1. confrontare la situazione di stato con la situazione del problema 2. confrontare la lista delle possibili opzioni con le proprie opzioni sulla situazione 3. valutare le possibili conseguenze raccogliendo tutte le informazioni 4. scegliere la soluzione più utile al : • problema, • al TEAM • all’azienda 39
  • 40. Posso farlo con meno “sbattimento” ? CERTAMENTE! in solo due mosse: 1 ABBANDONARE GLI ATTEGGIAMENTI REATTIVI 2 SVILUPPARE UN ATTEGGIAMENTO PROATTIVO 40
  • 41. 2.2 – VEDIAMO II MODELLI DI RISPOSTA 2.2 – VEDIAMO MODELLI DI RISPOSTA Modello Reattivo stimolo risposta libertà Modello Proattivo stimolo di risposta scelta coscienza autoconsapevolezza immaginazione volontà autonoma 41
  • 42. 3 -- L’ASCOLTO 3 L’ASCOLTO Udire è un fatto fisico Ascoltare è un’azione intellettuale ed emotiva. emotiva 42
  • 43. L’ascolto è un elemento essenziale della comunicazione In genere siamo dotati di due orecchie ed una bocca, questo dovrebbe indicarci con quale proporzione dobbiamo far uso di una o delle altre… Ascoltare è una abilità Come tutte le abilità è necessario praticarla per mantenerla e svilupparla 43
  • 44. Per un ascolto efficace è necessario:  identificare le argomentazioni dell’altro ed essere in gradi di riassumerle.  mantenere l’attenzione su due livelli: contenuto e aspetti non verbali.  essere consapevoli delle proprie emozioni per evitare di ascoltare solo ciò che piace e assumere atteggiamenti mentali ostili verso ciò che non piace.  Le persone più difficili d’ascoltare sono quelle con cui siamo in disaccordo.  far percepire che si ascolta.  dare feedback per ricevere feedback 44
  • 45. 3.1 - Ascolto attivo – premesse  Senza comunicazione non c’è relazione  La comunicazione è difficile anche tra persone con background comune  È più facile parlare che ascoltare 45
  • 46. L'Ascolto Attivo rifiuta l’ atteggiamento giusto - sbagliato /io ho ragione - tu hai torto / amico - nemico a favore di uno in cui si assume che l'interlocutore è intelligente, che bisogna mettersi nelle condizioni di capire com'è che comportamenti che a noi appaiono irragionevoli, all’interlocutore sembrano ragionevoli e razionali. 46
  • 47. Nell’ Ascolto Attivo è necessario assumere atteggiamenti opposti a ciò che caratterizza il buon osservatore. impassibilità, neutralità, sicurezza, assenza di emozioni e reazioni su quanto si ascolta. NO! 47
  • 48. Per entrare nella giusta dimensione d’Ascolto Attivo dobbiamo:  apprendere a sorprenderci, superare le certezze e dialogare  riconoscere la fatica a comprendere ciò che l'altro sta dicendo  stabilire rapporti di riconoscimento, rispetto e apprendimento reciproco 48
  • 49. Ascolto attivo – finalità Necessità di comprendere e decodificare i messaggi ricevuti (come reazione ai segnali inviati da noi - feedback) comprendendo le comunicazioni sottostanti 49
  • 50. Ascolto attivo – modalità Comprensione del messaggio  Disponibilità esami approfonditi Accettazione (non fretta e preconcetti) dell’interlocutore  Accettazione del peso/valore che il messaggio ha per chi lo invia ……… 50
  • 51. segue Ascolto attivo – modalità  Frequente feedback per verifica comprensione  Parafrasi e Domande dirette Accettazione  Assenza di commenti dove: dell’interlocutore  si attribuiscono intenzioni  si formulano giudizi sui motivi  si formulano giudizi sulla persona  si fanno domande investigative  si intende smascherare 51
  • 52. 3.2 - Ascolto selettivo È il tipo di ascolto più comune e si riscontra quando si sente solo quello che si vuole sentire, ossia si filtra il messaggio. L’ascolto selettivo è un ascolto polemico e preconcetto. Come tale volge la relazione al conflitto. 52
  • 53. 4 -- IL FEEDBACK 4 IL FEEDBACK (Cchiù Feedback per tutti!!!) 53
  • 54. L’Ascolto Attivo dipende dal Feedback. Il Feedback è necessario sia a noi che all’interlocutore, perché aiuta a comprendere la correttezza della comunicazione e a correggere eventuali malintesi. Il Feedback per funzionare ha tre regole: 1) deve essere immediato 2) deve essere corretto 3) deve essere utile 54
  • 55. Se un nostro messaggio non viene compreso, non possiamo imputare responsabilità al ricevente, né insistere nella medesima strategia. UTILIZZIAMO LA CREATIVIT Á PER MODIFICARE IL MODELLO DI MESSAGGIO 55
  • 56. Creatività vuol dire flessibilità la persona flessibile comprende le risposte al proprio modello di approccio ed è in grado di cambiare lo stile relazionale cercando quello che dà il codice d'accesso alla mappa del mondo altrui. 56
  • 57. 5 – LINGUAGGI NON VERBALI 5 – LINGUAGGI NON VERBALI 57
  • 58. I linguaggi non verbali sono linguaggi emozionali 58
  • 59. La comunicazione non verbale è lo strumento che rivela, trasmette e fa comprendere i percorsi e gli sviluppi dell’interazione 59
  • 60. La parola e il suono sono solo una parte degli strumenti della comunicazione Comunicazione non verbale gesti – posture – sguardi ed ogni altro elemento che dica qualcosa di noi 60
  • 61. 5.1 – STILI DI RELAZIONE 5.1 – STILI DI RELAZIONE Star Narratori parlano / distraggono Clown Aggressivi Dominatori controllano / logorano Battaglieri Disfattisti rabbiosi interiori 61
  • 62. 6 – CI SONO DOMANDE ? 6 – CI SONO DOMANDE ? Domande “APERTE” o domande “CHIUSE” Credo che Credo che tu mi voglia tu mi voglia Ci/Chi vuoi sposare 11?22?33?44? Ci/Chi vuoi sposare ? ? ? ? sposare, sposare, vero?!? vero?!? 3 4 1 2 62
  • 63. 6.1 - Domande APERTE Le domande APRTE sono quelle che mirano a conoscere fatti e opinioni (sono le domande di relazione) 63
  • 64. Parole chiave per le domande aperte - OPINIONI  Perché  Da che punto di vista  In che senso  Cosa ne pensa per le opinioni  Qual è il tuo parere  Come + il verbo al condizionale (es: faresti)  Cosa + il verbo al condizionale (es: faresti) 64
  • 65. Parole chiave per le domande aperte - FATTI  Quale  Chi  Quanto per i fatti concreti  Dove  Quando e oggettivi  Come + il verbo indicativo  Cosa + il verbo indicativo 65
  • 66. 6.2 - Domande “CHIUSE” Le domande senza sviluppo sono le domande chiuse Sono quelle che per la loro particolare formulazione possono ricevere unicamente una risposta positiva (SI) / negativa (NO) 66
  • 67. Quando si hanno dubbi, i migliori risultati si ottengono ponendo domande Chi domanda conduce la comunicazione Di norma si ottengono risposte intelligenti, ponendo domande intelligenti  67