SlideShare a Scribd company logo
1 of 52
Download to read offline
MODULO	3
Rischio	biologico,	
rischio	chimico,	
radiazioni	
ionizzanti,	
videoterminalista,	
stress	e	differenza	
di	genere	e	
maternità
La	Valutazione
dei	rischi
MODULO	3
Rischi
Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro

TITOLO I - PRINCIPI COMUNI
Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI
Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE
Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHIDI LAVORO
Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI
Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA
Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEIRAPPRESENTANTI DEILAVORATORI
Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI
Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI
Sezione I - SANZIONI
Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
Rischi
Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro

TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO
Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI
Capo II - SANZIONI
TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Capo I - USO
DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
Capo II - USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Capo III - IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE
Rischi
Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro

TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI
Capo I - MISURE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI
CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI
Capo II - NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRUZIONI E NEI
LAVORI IN QUOTA
Sezione I - Campo di applicazione
Sezione II - Disposizioni di carattere generale
Sezione III - Scavi e fondazioni
Sezione IV - Ponteggi e impalcature in legname
Sezione V - Ponteggi fissi
Sezione VI - Ponteggi movibili
Sezione VII - Costruzioni edilizie
Sezione VIII - Demolizioni
Capo III - SANZIONI
Sezione	II
Valutazione	dei	rischi
N° 3 articoli (da art. 28 a art. 30)
• Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi
• Articolo 29 - Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi
• Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
La Valutazione del Rischio diviene l’elemento cardine del sistema di
prevenzione aziendale.
La Valutazione del Rischio è un Obbligo Indelegabile del Datore di
Lavoro cui compete non solo la responsabilità per l’effettuazione del
processo di valutazione (art. 17 comma 1 lettera a).
Sezione	II
Valutazione	dei	rischi
“1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:
a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del
documento previsto dall’articolo 28;”
Art.	28	Oggetto	della	
valutazione	dei	rischi
1. La valutazione di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle
attrezzature di lavoro e delle sostanze o delle miscele chimiche impiegate nonché nella
sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare TUTTI I RISCHI per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato [...], e quelli riguardanti
le lavoratrici in stato di gravidanza [...], nonché quelli connessi alle - differenze di genere,
all’età, alla PROVENIENZA da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia
contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro [...]
2. Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della
valutazione può essere tenuto, nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 53, su
supporto informatico e, deve essere munito, anche tramite le procedure applicabili ai
supporti informatici di cui all’articolo 53, di data attestata dalla sottoscrizione del
documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della
data, dalla sottoscrizione del RSPP, del RLS o del RLS territoriale e dal medico
competente ove nominato e contenere
a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante
l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
b) l’INDICAZIONE delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di
protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1,
lettera a);
c) il PROGRAMMA delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di sicurezza;
Art.	28	Oggetto	della	
valutazione	dei	rischi
d) l’INDIVIDUAZIONE delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare,
nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui
devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate
competenze e poteri;
e) l’INDICAZIONE DEL NOMINATIVO del RSPP, del RLS o di quello territoriale e
del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;
f) l’INDIVIDUAZIONE delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a
rischi specifici che RICHIEDONO una riconosciuta capacita' professionale,
specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. 3. Il contenuto del
documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle
specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del
presente decreto;
3-bis. In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad
effettuare immediatamente la valutazione dei rischi elaborando il relativo
documento entro novanta giorni dalla data di inizio della propria attività.
D. LGS106/09: La scelta dei CRITERI DI REDAZIONE del documento è rimessa al
datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e
comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità quale
STRUMENTO OPERATIVO di pianificazione degli interventi aziendali e di
prevenzione;
Art.	29	Modalità	di	effettuazione	
della	valutazione	dei	rischi
1. Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all’art.
17, comma 1, let. a), in collaborazione con il RSPP e protezione e il medico
comp., nei casi di cui all’articolo 41. (Arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda
da 2.500 a 6.400 - Arresto da quattro a otto mesi se la violazione è commessa:
nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6)
2. Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del RLS.
3. La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in occasione
di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative
ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di
evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di
infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino
la necessità . A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono
essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi che precedono il documento di
valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel rispetto delle modalità di cui ai
commi 1 e 2, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali;
4. Il documento di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), e quello di cui all’articolo 26,
comma 3, devono essere custoditi presso l'unità produttiva alla quale si riferisce
la valutazione dei rischi. (Sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 6.600
euro per il DL - dirigente)
Art.	29	Modalità	di	effettuazione	
della	valutazione	dei	rischi
5. I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la
valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure
standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lett. f).
6. I datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possono effettuare la
valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate di cui
all’articolo 6, comma 8, lettera f).
6-bis. Le procedure standardizzate di cui al comma 6, anche con
riferimento alle aziende che rientrano nel campo di applicazione del titolo IV,
sono adottate nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 28.
7. Le disposizioni di cui al comma 6 non si applicano alle attività svolte
nelle seguenti aziende:
a) aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g);
b) aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi
chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, connessi
all’esposizione ad amianto;
Le	procedure	standardizzate
Queste procedure hanno il compito di adeguare il DVR alle effettive
esigenze di rischio delle lavorazioni aziendali e dei cicli lavorativi e di essere
coerenti con gli indici infortunistici del settore di appartenenza, senza
essere un appesantimento burocratico.
Queste sono il modello di riferimento sulla base del quale il datore di lavoro
deve effettuare la valutazione dei rischi aziendali ed il suo aggiornamento,
per poter individuare le migliori misure di prevenzione e di protezione e di
seguito elaborare il programma delle misure per garantire il miglioramento
nel tempo dei livelli di salute e sicurezza dei lavoratori.
Le procedure standardizzate prevedono una semplificazione formale delle
procedure e dei criteri da utilizzare per redigere il documento, ma non
cambia nella sostanza la valutazione e la mappatura dei rischi, su cui dovrà
essere concentrata l’attenzione.
Non si può infatti semplificare o standardizzare una «valutazione dei rischi»,
ma lo può essere il documento, che deve comunque riportare
sinteticamente tutte le informazioni necessarie.
Le	procedure	standardizzate
Il DVR stilato con le procedure standardizzate dovrà risultare
comunque come il reale lavoro di analisi e valutazione dei rischi,
inerente all’attività aziendale e con u reale processo di miglioramento,
applicabile e continuo.
La compilazione del DVR con le procedure standardizzate prevede
quattro attività principali:
1. Descrizione dell’azienda (dati aziendali, descrizione del ciclo di
lavoro, delle attività e delle mansioni)
2. Individuazione dei pericoli presenti in azienda
3. Valutazione dei rischi associati ai pericoli individuati e
identificazione delle misure d prevenzione e protezione attuate
4. Definizione del programma di miglioramento.
La	valutazione	del	rischio	negli	
studi	dentistici
Nella maggior parte degli studi dentistici possono essere riscontrate le stesse
mansioni, le stesse attività e di conseguenza gli stessi pericoli.
I pericoli che possiamo incontrare in genere in uno studio odontoiatrico possono
essere:
• Gli impianti (elettrici elettronici riscaldamento, raffreddamento ecc.), per i quali
serve attuare le misure delle verifiche periodiche (esempio la verifica della
messa a terra dell’impianto elettrico), per lo meno quelle obbligatorie di legge,
indicando che è stata svolta formazione ed informazione del persone e la
presenza delle dichiarazione di conformità degli impianti stessi.
• Videoterminale, per la presenza di questo pericolo c’è la necessità che siano
presenti uno o più lavoratori che utilizzino il video terminale in maniera
sistematica ed abituale per più di 20 ore la settimana, in tal case si rende
obbligatoria la sorveglianza sanitaria.
• Sostanze pericolose come gli agenti chimici, per le quali sarà necessarie un
analisi tramite le schede di sicurezza, l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere
informazione e formazione del personale e redigere procedure organizzative
per utilizzare tali prodotti.
La	valutazione	del	rischio	negli	
studi	dentistici
• Agenti biologici, il pericolo virus, batter ecc., è sempre presente
nello studio odontoiatrico per le figure che entrano in contatto
diretto nelle attività «lavorative» con i pazienti. Sarà necessario
l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere informazione e formazione del
personale e redigere procedure organizzative per evitare il
contagio.
• Radiazioni ottiche artificiai per l’utilizzo del laser, e sarà necessario
l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere informazione e formazione del
personale.
• Radiazioni ionizzanti per l’utilizzo dei raggi X, in questo caso va
indicato lo strumento di supporto principale è l’esperto qualificato
che si occupa della valutazione del rischio, ed indicare il controllo
peridio delle attrezzature e le procedure e le misure protettive per i
lavoratori.
La	valutazione	del	rischio	negli	
studi	dentistici
• Incendio, dove vi sia la presenza di sostanze combustibili,
infiammabili e particolari condizioni di innesco, pericolo che si può
limitare con l’attenzione ai prodotti infiammabili che si utilizzano e
loro gestione. In questo caso va nominato l’addetto al servizio
antincendio ed evacuazione e le misure organizzative richieste per
l’antincendio (cartellonistica, estintori, esercitazione ecc.).
• Stress lavoro correlato, dovuto al fatto che i lavoratori dello studio
dentistico entrano normalmente in contatto con il pubblico,
prevendendo informazione e formazione del personale per la
relazione con i pazienti.
• Posture incongrue e movimenti ripetitivi, riguardanti tutte le
mansioni in uno studio odontoiatrico. Sarà necessaria
un’adeguata formazione del personale ed il controllo che gli arredi
ergonomici e le postazioni siano conformi alla normativa vigente.
Concetto	di	
Sicurezza
MODULO	3
Prevenzione
Struttura del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro
TITOLO I - I PRINCIPI COMUNI
Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI
Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE
Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI
Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA
Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI
Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI
Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI
Sezione I - SANZIONI
Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
Triangolo	di	Heinrich
Questi tre tipi di incidenti sono legati numericamente dalla
proporzione 1: 29: 300.
Se si riduce il numero contenuto nel trapezio di base, si riduce anche
il numero indicato nel trapezio sovrastante e, di conseguenza, quello
inserito nel triangolino alla sommità:
1:29:300 ⇨ 0,1:2,9:30 ⇨ 0,01:0,29:3
Triangolo	di	Heinrich
1 ➧ Infortuni mortali - Invalidità permanenti
infortunio a gravità totale
29 ➧Altri infortuni - In validità temporanea parziale
Infortunio a gravità non totale, cioè quelli con invalidità
temporanea parziale.
300 ➧ Incidenti senza infortunio - Near miss
•hanno chiesto un primo soccorso, ma non hanno comportato
un’invalidità temporanea parziale,
•incidenti senza infortunio,
•near-miss, detti anche narrow-escape;
•atti pericolosi;
•condizioni pericolose;
La	piramide	degli	incidenti
Per ogni infortunio grave si registrano circa 29 infortuni di minor gravità ben
300 incidenti senza conseguenze
Grave incidente
Indice giorni di infortunio
Incidente lieve
Indice casi di intervento medico
Indice casi di soccorso
Danno a cose
Indice economico di spesa
Quasi incidente (Near misses)
Indice casi di quasi incidenti
Sicurezza
Sicurezza: condizioni di assenza di rischio, cioè assenza di possibili
eventi negativi.
• La sicurezza assoluta è il limite a cui tende asintoticamente il
valore della sicurezza reale
• La sicurezza assoluta non è raggiungibile in nessuna attività
umana, qualunque siano le risorse impegnante per essa.
• La sicurezza elevata corrisponde rischio basso - sicurezza bassa
corrisponde rischio alto
La	retta	parallela	all’asse	delle	ascisse,	
passante	per	il	valore	della	sicurezza	pari	ad	
1,	indica	la	sicurezza	assoluta.
1. PERICOLO (HAZARD) EN 292: fonte di possibili lesioni o danni alla salute.
Nota:
Hazard è spesso tradotto anche con “Fattore di rischio” (soprattutto in Medicina);
2. SITUAZIONE PERICOLOSA: Qualsiasi situazione in cui una persona (o più persone) è
esposta ad un pericolo o ad più pericoli (UNI EN 292);
3. INCIDENTE: Evento indesiderato che può portare anche a danni a cose o persone;
Evento che ha dato luogo a danni o che poteva provocarli (OHSAS 18001);

4. NALISI DEL RISCHIO: Procedimento di identificazione dei pericoli e stima del rischio
associato (ISO/PDTR 14498-1, UNI EN 1050);
5. RISCHIO: Combinazione di probabilità e gravità di possibili lesioni o danni alla salute
in una situazione pericolosa (UNI EN 292);
6. VALUTAZIONE DEL RISCHIO (“Risk Assesment”): valutazione globale della
probabilità e della gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione
pericolosa;
7. RISCHIO ACCETTABILE (acceptable risk - 3.1 - OHSAS 18001:07): Rischio che è
stato ridotto a un livello che può essere tollerato dall'organizzazione tenendo conto
degli obblighi legali e della propria politica per la SSLL (3.16).
Fasi	di	valutazione	del	rischio
RISK ANALYSIS
• Acquisizione dati e studio del processo - Individuazione dei Pericoli/Hazard
• Individuazione dei rischi potenziali e quindi delle unità interessate/personale
esposto
• Identificazione degli eventi primari e delle sequenze che possono portare
all’incidente
RISK ASSESSMENT
• Valutazione della probabilità del manifestarsi dell’evento
• Valutazione delle conseguenze
• Valutazione quantitativa del rischio
RISK MANAGEMENT
• Analisi e presentazione dei risultati: azioni di monitoraggio e controllo
Individuazione	dei	pericoli
RISCHI PER LA SICUREZZA (Rischi di natura infortunistica)
• Strutture
• Macchine
• Impianti Elettrici
• Sostanze pericolose
• Incendio ed esplosione
RISCHI PER LA SALUTE (Rischi di natura igienico ambientale)
• Agenti Chimici
• Agenti Fisici
• Agenti Biologici
RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE (Rischi di tipo cosiddetto trasversale)
• Organizzazione del lavoro
• Fattori psicologici
• Fattori ergonomici
• Condizioni di lavoro difficili
Hazard:	categorie
Luoghi ed ambienti di lavoro
• Elementi strutturali : coperture –
vetrate
• Elementi strutturali: strutture
sporgenti o fisse
• Scale fisse o portatili
• Instabilità delle strutture edilizie
• Instabilità degli arredi e degli
scaffali
• Spazi limitati - Carenze di layout
• Disordine – Cavi volanti ecc.
• Caduta di oggetti immagazzinati
Pavimenti pericolosi (bagnati,
irregolari)
• Lavoro in quota, in posizioni
sopraelevate o instabili
• Amianto friabile o in matrice
cementizia ( eternit )
• Aperture nel suolo o nelle pareti –
Scavi
• Difficoltà di evacuazione –
Intrappolamento
• Lavoro in spazi confinati ( fosse,
cunicoli, vasche ecc. )
• Lavoro all' aperto - Freddo,
pioggia, sole ecc.
Hazard:	categorie
Macchine, impianti, attrezzature
• Organi in movimento del macchinario
• Macchine composte (linee, robot, ….)
• Caduta, ribaltamento o instabilità del
macchinario
• Caduta di oggetti manipolati o movimentati
• Scintille - Schegge - Proiezione di oggetti o
spruzzi
• Superfici od oggetti taglienti, spigolosi,
appuntiti ecc.
• Utensili portatili manuali (martelli, chiavi
inglesi ...)
• Utensili portatili elettrici o pneumatici
• Mezzi di sollevamento - Carichi sospesi
Mezzi di trasporto (Carrelli
elevatori, autovetture ... )
• Fluidi, apparecchi e recipienti
in pressione / molle
• Fluidi, materiali o superfici a
temperature estreme
• Impianti ed apparecchiature
elettriche a B.T.
• Impianti ed apparecchiature
elettriche ad A.T.
• Cariche elettrostatiche
• Impianti ed apparecchiature a
gas
Hazard:	categorie
Agenti chimici e biologici
• Sostanze e preparati pericolosi (solidi o liquidi )
• Agenti chimici aerodispersi (gas, vapori, fumi,
nebbie)
• Sostanze sensibilizzanti – Allergeni
• Polveri o fibre aerodisperse (diverse dall'
amianto )
• Agenti biologici ed infettivi - Impianti di
condizionam.
• Materiali combustibili
• Materiali infiammabili
• Materiali esplosivi
• Materiali comburenti (ossigeno e ossidanti )
Agenti fisici
• Rumore (trauma acustico)
• Vibrazioni meccaniche
• Radiazioni ionizzanti (sostanze
o macchinari)
• Campi elettromagnetici –
Microonde
• Sorgenti e dispositivi laser
• Radiazioni ultraviolette
Hazard:	categorie
Aspetti ergonomici ed organizzativi
• Posizione o metodo di lavoro scorretti (procedure)
• Posizione o metodo di lavoro scorretti (mov. scoordinati)
• Movimenti ripetitivi - Ritmi di lavoro eccessivi (CTD )
• Sforzi fisici - Movimentazione manuale dei carichi
• Impegno visivo elevato ( diverso dai VDT )
• Lavoro al VDT per più di 20 ore medie settimanali
• Carico di lavoro mentale – Stress
• Lavoro notturno
Sono	da	considerare	i	seguenti	
fattori	che	influenzano	la	
percezione	del	rischio:
FATTORI
• Età
• Sesso
• Stato di gravidanza
• Esperienza Lavorativa
• Livello di Salute
• Paese di provenienza – Conoscenza della Lingua
• Clima aziendale
• Condizioni psico-fisiche
• Turni di lavoro e svolgimento mansione…
Come	si	attua	la	valutazione	
dei	rischi?
Una volta determinata l’esposizione dei lavoratori al pericolo si valuta:
• La probabilità che dal pericolo al quale il lavoratore è esposto
possa derivare effettivamente un infortunio o una malattia
professionale;
• L'entità del possibile danno se tale probabilità si materializza.
• La stima può essere effettuata utilizzando ad es. la seguente scala
semi-quantitativa
Improbabile
Non sono noti episodi già verificati, e/o il danno si può verificare solo
per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti,
e/o il verificarsi del danno susciterebbe incredulità in azienda.
Poco	probabile
Sono noti rari episodi già verificati, e/o il danno può verificarsi solo in
circostanze particolari. il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa
in azienda.
Probabile
È noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno, e/o il
pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico
e/o il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa in azienda.
Molto	probabile
Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno, e/o il pericolo
può trasformarsi in danno con una correlazione, e/o diretta. Il
verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa in azienda.
Determinazione	del	rischio	-
Probabilità	di	accadimento
Si dovrebbe considerare:
• numero di persone esposte
• frequenza e durata di esposizione al pericolo;
• efficienza dei dispositivi di sicurezza
• protezione fornita dai DPI e frequenza di utilizzo degli stessi
• Formazione e informazione degli operatori
• Registrazioni o memoria storica di eventi accaduti
• Letteratura scientifica
Danno	lieve
Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili.
Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
Danno	significativo
Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative
reversibili a medio termine.
Esposizione cronica con effetti reversibili.
Danno	Grave
Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative irreversibili o
invalidità parziale. Esposizione cronica con effetti irreversibili o
parzialmente invalidanti.
Danno	Gravissimo
Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale o
conseguenze letali. Esposizione cronica con effetti letali o totalmente
invalidanti.
R=f(D,P)
L’entità del rischio può essere espressa mediante questa funzione in
cui:
R = magnitudo del rischio;
D = magnitudo delle conseguenze (danno per i lavoratori);
P = probabilità o frequenza del verificarsi delle conseguenze.
La	matrice	del	rischio	(p x	d)
◼Rischio basso
◼Rischio medio
◼Rischio alto
◼Rischio altissimo
Livello	di	rischio
RISCHIO ALTISSIMO
• Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi (nell'impossibilità: bloccare temporaneamente
il processo produttivo).
• Identificare misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio.
RISCHIO ALTO
• Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi.
• Identificare misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio
RISCHIO MEDIO
Nel casi di rischio D (pari a 1 o 2) basso:
• Prendere in considerazione misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio
• Nel caso di rischio che presenti D elevato (pari a 3 o 4):
• Attuare misure immediate di protezione dai rischi
• Prendere in considerazione misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio
RISCHIO BASSO
Non sono strettamente necessarie misure di prevenzione e protezione (quelle in atto si possono ritenere sufficienti)
Gestione	del	rischio
• Non è possibile raggiungere uno stato di sicurezza assoluta.
Nessuna attività umana è esente da rischio. Nessuna norma, per
quanto ben congeniata, nessuna lungimirante previdenza
possono garantire che non si verifichino eventi dannosi.
• È possibile, attraverso un PROGETTO SICUREZZA INTEGRATO
di misure preventive e protettive fra loro compatibili, ricondurre
entro limiti accettabili la probabilità e l’entità degli effetti dannosi.
• Raggiunto tale obiettivo, si deve GESTIRE IL RISCHIO RESIDUO
prevedendo le azioni da mettere in atto al momento del verificarsi
dell’evento
Riduzione	del	rischio
Interventi PREVENTIVI, influiscono sulle sorgenti di rischio e sono:
• Misure TECNICHE, ad esempio i sistemi di rilevazione di sostanze
tossiche e infiammabili, gli impianti di messa a terra elettrica, i
dispositivi di sicurezza, ecc…
• Misure ORGANIZZATIVE, comprendono: il rispetto dell’ordine e
della pulizia, il controllo delle misure di sicurezza, i regolamenti
interni, l’informazione degli occupati, l’utilizzo di sostanze non
pericolose o con caratteristiche i pericolosità ridotte
• Gli INTERVENTI PREVENTIVI riducono il Rischio, riducendo la
FREQUENZA
Analisi	del	rischio
• Interventi PROTETTIVI, tendenti a limitare i danni alle persone, ai beni e
all’ambiente:
• misure per la salvaguardia delle persone, comprendono i sistemi di vie
d’uscita, i sistemi di allarme, i piani di emergenza, le prove di
evacuazione.
• misure per la salvaguardia dei beni e dell’ambiente:
1. misure di contenimento: doppie pareti, schermi, distanze di sicurezza,
ecc., finalizzate a non far uscire all’esterno prodotti od energie
2. misure di intervento: impianti fissi di abbattimento fughe di gas, impianti
di spegnimento incendi, squadre di soccorso, ecc..
• Gli INTERVENTI PROTETTIVI riducono il rischio, riducendo la
MAGNITUDO
Risk Management
Mentre la PRIMA FASE cerca di evitare o di eliminare completamente
la causa e, come risultato l'effetto, la SECONDA e la TERZA FASE
accettano il fatto che un evento o una condizione d'insicurezza
possano esistere.
Risk Management
ELIMINARE: Il primo obiettivo è quello di prevenire, generalmente
attraverso la progettazione, l'esistenza della condizione d'insicurezza o
dell'innesco dell'evento, eliminandone di conseguenza anche l'effetto.
RIDURRE: Nel caso in cui quanto visto al punto 1 non produca gli effetti
desiderati, ovvero dia luogo ad una riduzione di rischio non accettabile
oppure non sia ragionevolmente possibile, si dovranno studiare dispositivi
di sicurezza e/o protezioni adatti a fronteggiare i pericoli residui.
TRASFERIRE: Se permangono ancora rischi residui, è necessario
considerare con quali modalità “trasferire” il rischio, ad esempio
subappaltando ad un terzo le attività che introducono il rischio, ad una
compagnia assicurativa (mediante una polizza adeguata), oppure, nel caso
di un prodotto, all’utilizzatore, informandolo del rischio intrinseco attraverso
libretti di istruzioni, cartellonistica, avvisi ecc. che spieghino la natura del
pericolo e come evitarne le conseguenze.
Grazie	per
l’attenzione

More Related Content

What's hot

delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08Dario
 
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo D
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo DRadioprotezione per odontoiatri - Modulo D
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo Daccademiatn
 
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute E
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute ELa Nuova Legislazione In Materia Di Salute E
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute Estefanodallara
 
Sostanza Pericolose
Sostanza PericoloseSostanza Pericolose
Sostanza PericoloseConfimpresa
 
243 2015 profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...
243   2015   profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...243   2015   profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...
243 2015 profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...http://www.studioingvolpi.it
 
Testo unico 81/08
Testo unico 81/08Testo unico 81/08
Testo unico 81/08Dario
 
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoroMisure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoroSafer - Formazione e Consulenza
 
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica Galli
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica GalliL'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica Galli
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica GalliPrimariaLSantucci
 
Rischio incendio, di Veronica Galli
Rischio incendio, di Veronica GalliRischio incendio, di Veronica Galli
Rischio incendio, di Veronica GalliPrimariaLSantucci
 
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...Fabio Rosito
 
Gli obblighi formativi, di Veronica Galli
Gli obblighi formativi, di Veronica GalliGli obblighi formativi, di Veronica Galli
Gli obblighi formativi, di Veronica GalliPrimariaLSantucci
 
175 checklist documentazione-azientale_usll9_torino
175   checklist documentazione-azientale_usll9_torino175   checklist documentazione-azientale_usll9_torino
175 checklist documentazione-azientale_usll9_torinohttp://www.studioingvolpi.it
 
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMC
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMCLinee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMC
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMCseagruppo
 
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMC
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMCProtocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMC
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMCseagruppo
 
Corso di formazione per formatore
Corso di formazione per formatoreCorso di formazione per formatore
Corso di formazione per formatoreGiuseppe Izzo
 
182 2016 check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...
182   2016   check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...182   2016   check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...
182 2016 check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...http://www.studioingvolpi.it
 

What's hot (20)

delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08
 
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo D
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo DRadioprotezione per odontoiatri - Modulo D
Radioprotezione per odontoiatri - Modulo D
 
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute E
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute ELa Nuova Legislazione In Materia Di Salute E
La Nuova Legislazione In Materia Di Salute E
 
Sostanza Pericolose
Sostanza PericoloseSostanza Pericolose
Sostanza Pericolose
 
243 2015 profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...
243   2015   profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...243   2015   profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...
243 2015 profili di rischio e misure di prevenzione nell’attività di asfa...
 
129 2015 inail rischio asfaltatori
129   2015   inail rischio asfaltatori129   2015   inail rischio asfaltatori
129 2015 inail rischio asfaltatori
 
Testo unico 81/08
Testo unico 81/08Testo unico 81/08
Testo unico 81/08
 
Sorveglianza
SorveglianzaSorveglianza
Sorveglianza
 
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoroMisure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
 
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica Galli
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica GalliL'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica Galli
L'emergenza, il primo soccorso e esodo, di Veronica Galli
 
Rischio incendio, di Veronica Galli
Rischio incendio, di Veronica GalliRischio incendio, di Veronica Galli
Rischio incendio, di Veronica Galli
 
26 vademecum
26  vademecum26  vademecum
26 vademecum
 
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...
Il DVR nei sistemi di gestione per la sicurezza e nei modelli di organizzazio...
 
Gli obblighi formativi, di Veronica Galli
Gli obblighi formativi, di Veronica GalliGli obblighi formativi, di Veronica Galli
Gli obblighi formativi, di Veronica Galli
 
175 checklist documentazione-azientale_usll9_torino
175   checklist documentazione-azientale_usll9_torino175   checklist documentazione-azientale_usll9_torino
175 checklist documentazione-azientale_usll9_torino
 
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMC
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMCLinee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMC
Linee Guida Didattica 15/09/2020 - UniMC
 
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMC
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMCProtocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMC
Protocollo Anticontagio 01/09/2020 - UniMC
 
Corso di formazione per formatore
Corso di formazione per formatoreCorso di formazione per formatore
Corso di formazione per formatore
 
182 2016 check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...
182   2016   check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...182   2016   check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...
182 2016 check-list - documentazione aziendale relativa alla sicurezza su...
 
News SSL 30 2014
 News SSL 30 2014 News SSL 30 2014
News SSL 30 2014
 

Similar to Modulo 3 gestione e valutazione del rischio

415 valutazione dei rischi anche per gli studi professionali
415   valutazione dei rischi anche per gli studi professionali415   valutazione dei rischi anche per gli studi professionali
415 valutazione dei rischi anche per gli studi professionalihttp://www.studioingvolpi.it
 
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASLM.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASLIstituto nazionale di statistica
 
320 formazione, valutazione e modelli semplificati
320   formazione, valutazione e modelli semplificati320   formazione, valutazione e modelli semplificati
320 formazione, valutazione e modelli semplificatihttp://www.studioingvolpi.it
 
Le figure coinvolte nel sistema sicurezza
Le figure coinvolte nel sistema sicurezzaLe figure coinvolte nel sistema sicurezza
Le figure coinvolte nel sistema sicurezzamax772001
 
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...Corrado Cigaina
 
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri Eugenio Agnello
 
Medlav03 dlgs 2008_81_53
Medlav03 dlgs 2008_81_53Medlav03 dlgs 2008_81_53
Medlav03 dlgs 2008_81_53Angelo Barbato
 
Soggetti Prevenzione
Soggetti PrevenzioneSoggetti Prevenzione
Soggetti PrevenzioneConfimpresa
 
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumore
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumoreAimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumore
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumoreFabio Rosito
 
03 ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia
03   ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia03   ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia
03 ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritaliahttp://www.studioingvolpi.it
 

Similar to Modulo 3 gestione e valutazione del rischio (20)

415 valutazione dei rischi anche per gli studi professionali
415   valutazione dei rischi anche per gli studi professionali415   valutazione dei rischi anche per gli studi professionali
415 valutazione dei rischi anche per gli studi professionali
 
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASLM.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
 
D. lgs 81 08
D. lgs 81 08D. lgs 81 08
D. lgs 81 08
 
Dvr esempio
Dvr esempioDvr esempio
Dvr esempio
 
News SSL 12 2017
News SSL 12 2017News SSL 12 2017
News SSL 12 2017
 
01 decreto procedure standardizzate
01   decreto procedure standardizzate01   decreto procedure standardizzate
01 decreto procedure standardizzate
 
320 formazione, valutazione e modelli semplificati
320   formazione, valutazione e modelli semplificati320   formazione, valutazione e modelli semplificati
320 formazione, valutazione e modelli semplificati
 
Le figure coinvolte nel sistema sicurezza
Le figure coinvolte nel sistema sicurezzaLe figure coinvolte nel sistema sicurezza
Le figure coinvolte nel sistema sicurezza
 
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...
il processo di valutazione rischi e la formazione dei lavoratori secondo le r...
 
152 2016 faq salute e sicurezza sul lavoro
152   2016   faq salute e sicurezza sul lavoro152   2016   faq salute e sicurezza sul lavoro
152 2016 faq salute e sicurezza sul lavoro
 
29 2017 bollettino-rls_toscana
29   2017   bollettino-rls_toscana29   2017   bollettino-rls_toscana
29 2017 bollettino-rls_toscana
 
Valutazione
ValutazioneValutazione
Valutazione
 
Valutazione
ValutazioneValutazione
Valutazione
 
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri
La Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e nei Cantieri
 
Medlav03 dlgs 2008_81_53
Medlav03 dlgs 2008_81_53Medlav03 dlgs 2008_81_53
Medlav03 dlgs 2008_81_53
 
Soggetti Prevenzione
Soggetti PrevenzioneSoggetti Prevenzione
Soggetti Prevenzione
 
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumore
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumoreAimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumore
AimSafe Meet'on'Air - La valutazione del rumore
 
03 ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia
03   ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia03   ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia
03 ohsas - valoritalia quaderno-sicurezza_valoritalia
 
La sicurezza 2009 2010
La sicurezza 2009 2010La sicurezza 2009 2010
La sicurezza 2009 2010
 
4 Dvr Duvri
4 Dvr Duvri4 Dvr Duvri
4 Dvr Duvri
 

More from accademiatn

Modulo 2 rspp - farmacia
Modulo 2   rspp - farmaciaModulo 2   rspp - farmacia
Modulo 2 rspp - farmaciaaccademiatn
 
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempi
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempiGli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempi
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempiaccademiatn
 
Modulo 1 analisi incidenti
Modulo 1   analisi incidentiModulo 1   analisi incidenti
Modulo 1 analisi incidentiaccademiatn
 
Modulo 1 infortuni e malattie professionali
Modulo 1   infortuni e malattie professionaliModulo 1   infortuni e malattie professionali
Modulo 1 infortuni e malattie professionaliaccademiatn
 
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   formazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratoriaccademiatn
 
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
Modulo 2   infortuni e malattie professionaliModulo 2   infortuni e malattie professionali
Modulo 2 infortuni e malattie professionaliaccademiatn
 
Modulo 4 rspp - farmacia
Modulo 4   rspp - farmaciaModulo 4   rspp - farmacia
Modulo 4 rspp - farmaciaaccademiatn
 
Modulo 3 rspp - farmacia
Modulo 3   rspp - farmaciaModulo 3   rspp - farmacia
Modulo 3 rspp - farmaciaaccademiatn
 
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   formazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratoriaccademiatn
 
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
Modulo 2   infortuni e malattie professionaliModulo 2   infortuni e malattie professionali
Modulo 2 infortuni e malattie professionaliaccademiatn
 
Modulo 4 tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratoriaccademiatn
 
Modulo 3 rischi radiazioni vdt stress maternita
Modulo 3   rischi radiazioni vdt stress maternitaModulo 3   rischi radiazioni vdt stress maternita
Modulo 3 rischi radiazioni vdt stress maternitaaccademiatn
 
Modulo 2 infortuni, malattie, incidenti e rischi
Modulo 2   infortuni, malattie, incidenti e rischiModulo 2   infortuni, malattie, incidenti e rischi
Modulo 2 infortuni, malattie, incidenti e rischiaccademiatn
 
Modulo 1 testo unico e destinatari
Modulo 1   testo unico e destinatariModulo 1   testo unico e destinatari
Modulo 1 testo unico e destinatariaccademiatn
 
Cone beam - Modulo F
Cone beam - Modulo FCone beam - Modulo F
Cone beam - Modulo Faccademiatn
 
Cone beam - Modulo E
Cone beam - Modulo ECone beam - Modulo E
Cone beam - Modulo Eaccademiatn
 
Cone beam - Modulo D
Cone beam - Modulo DCone beam - Modulo D
Cone beam - Modulo Daccademiatn
 
Cone beam - Modulo C
Cone beam - Modulo CCone beam - Modulo C
Cone beam - Modulo Caccademiatn
 
Cone beam - Modulo b
Cone beam - Modulo bCone beam - Modulo b
Cone beam - Modulo baccademiatn
 
Cone beam - Modulo A
Cone beam  - Modulo ACone beam  - Modulo A
Cone beam - Modulo Aaccademiatn
 

More from accademiatn (20)

Modulo 2 rspp - farmacia
Modulo 2   rspp - farmaciaModulo 2   rspp - farmacia
Modulo 2 rspp - farmacia
 
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempi
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempiGli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempi
Gli intarsi: qualità e ottimizzazione dei tempi
 
Modulo 1 analisi incidenti
Modulo 1   analisi incidentiModulo 1   analisi incidenti
Modulo 1 analisi incidenti
 
Modulo 1 infortuni e malattie professionali
Modulo 1   infortuni e malattie professionaliModulo 1   infortuni e malattie professionali
Modulo 1 infortuni e malattie professionali
 
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   formazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
 
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
Modulo 2   infortuni e malattie professionaliModulo 2   infortuni e malattie professionali
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
 
Modulo 4 rspp - farmacia
Modulo 4   rspp - farmaciaModulo 4   rspp - farmacia
Modulo 4 rspp - farmacia
 
Modulo 3 rspp - farmacia
Modulo 3   rspp - farmaciaModulo 3   rspp - farmacia
Modulo 3 rspp - farmacia
 
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   formazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   formazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 formazione e consultazione dei lavoratori
 
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
Modulo 2   infortuni e malattie professionaliModulo 2   infortuni e malattie professionali
Modulo 2 infortuni e malattie professionali
 
Modulo 4 tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4   tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratoriModulo 4   tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratori
Modulo 4 tecniche di comunicazione e consultazione dei lavoratori
 
Modulo 3 rischi radiazioni vdt stress maternita
Modulo 3   rischi radiazioni vdt stress maternitaModulo 3   rischi radiazioni vdt stress maternita
Modulo 3 rischi radiazioni vdt stress maternita
 
Modulo 2 infortuni, malattie, incidenti e rischi
Modulo 2   infortuni, malattie, incidenti e rischiModulo 2   infortuni, malattie, incidenti e rischi
Modulo 2 infortuni, malattie, incidenti e rischi
 
Modulo 1 testo unico e destinatari
Modulo 1   testo unico e destinatariModulo 1   testo unico e destinatari
Modulo 1 testo unico e destinatari
 
Cone beam - Modulo F
Cone beam - Modulo FCone beam - Modulo F
Cone beam - Modulo F
 
Cone beam - Modulo E
Cone beam - Modulo ECone beam - Modulo E
Cone beam - Modulo E
 
Cone beam - Modulo D
Cone beam - Modulo DCone beam - Modulo D
Cone beam - Modulo D
 
Cone beam - Modulo C
Cone beam - Modulo CCone beam - Modulo C
Cone beam - Modulo C
 
Cone beam - Modulo b
Cone beam - Modulo bCone beam - Modulo b
Cone beam - Modulo b
 
Cone beam - Modulo A
Cone beam  - Modulo ACone beam  - Modulo A
Cone beam - Modulo A
 

Recently uploaded

CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla CresimaCON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxMartin M Flynn
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.giuliofiorerm
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativovaleriodinoia35
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 

Recently uploaded (9)

CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla CresimaCON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 

Modulo 3 gestione e valutazione del rischio

  • 3. Rischi Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro
 TITOLO I - PRINCIPI COMUNI Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHIDI LAVORO Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEIRAPPRESENTANTI DEILAVORATORI Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI Sezione I - SANZIONI Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
  • 4. Rischi Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro
 TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI Capo II - SANZIONI TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Capo I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO Capo II - USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Capo III - IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE
  • 5. Rischi Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro
 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI
Capo I - MISURE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Capo II - NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRUZIONI E NEI LAVORI IN QUOTA Sezione I - Campo di applicazione Sezione II - Disposizioni di carattere generale Sezione III - Scavi e fondazioni Sezione IV - Ponteggi e impalcature in legname Sezione V - Ponteggi fissi Sezione VI - Ponteggi movibili Sezione VII - Costruzioni edilizie Sezione VIII - Demolizioni Capo III - SANZIONI
  • 6. Sezione II Valutazione dei rischi N° 3 articoli (da art. 28 a art. 30) • Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi • Articolo 29 - Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi • Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione La Valutazione del Rischio diviene l’elemento cardine del sistema di prevenzione aziendale. La Valutazione del Rischio è un Obbligo Indelegabile del Datore di Lavoro cui compete non solo la responsabilità per l’effettuazione del processo di valutazione (art. 17 comma 1 lettera a).
  • 7. Sezione II Valutazione dei rischi “1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28;”
  • 8. Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o delle miscele chimiche impiegate nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare TUTTI I RISCHI per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato [...], e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza [...], nonché quelli connessi alle - differenze di genere, all’età, alla PROVENIENZA da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro [...] 2. Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione può essere tenuto, nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 53, su supporto informatico e, deve essere munito, anche tramite le procedure applicabili ai supporti informatici di cui all’articolo 53, di data attestata dalla sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione del RSPP, del RLS o del RLS territoriale e dal medico competente ove nominato e contenere a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b) l’INDICAZIONE delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a); c) il PROGRAMMA delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
  • 9. Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi d) l’INDIVIDUAZIONE delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l’INDICAZIONE DEL NOMINATIVO del RSPP, del RLS o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; f) l’INDIVIDUAZIONE delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che RICHIEDONO una riconosciuta capacita' professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. 3. Il contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del presente decreto; 3-bis. In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare immediatamente la valutazione dei rischi elaborando il relativo documento entro novanta giorni dalla data di inizio della propria attività. D. LGS106/09: La scelta dei CRITERI DI REDAZIONE del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità quale STRUMENTO OPERATIVO di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione;
  • 10. Art. 29 Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi 1. Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all’art. 17, comma 1, let. a), in collaborazione con il RSPP e protezione e il medico comp., nei casi di cui all’articolo 41. (Arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 - Arresto da quattro a otto mesi se la violazione è commessa: nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6) 2. Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del RLS. 3. La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità . A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi che precedono il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali; 4. Il documento di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), e quello di cui all’articolo 26, comma 3, devono essere custoditi presso l'unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi. (Sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 6.600 euro per il DL - dirigente)
  • 11. Art. 29 Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi 5. I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lett. f). 6. I datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possono effettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f). 6-bis. Le procedure standardizzate di cui al comma 6, anche con riferimento alle aziende che rientrano nel campo di applicazione del titolo IV, sono adottate nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 28. 7. Le disposizioni di cui al comma 6 non si applicano alle attività svolte nelle seguenti aziende: a) aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g); b) aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad amianto;
  • 12. Le procedure standardizzate Queste procedure hanno il compito di adeguare il DVR alle effettive esigenze di rischio delle lavorazioni aziendali e dei cicli lavorativi e di essere coerenti con gli indici infortunistici del settore di appartenenza, senza essere un appesantimento burocratico. Queste sono il modello di riferimento sulla base del quale il datore di lavoro deve effettuare la valutazione dei rischi aziendali ed il suo aggiornamento, per poter individuare le migliori misure di prevenzione e di protezione e di seguito elaborare il programma delle misure per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza dei lavoratori. Le procedure standardizzate prevedono una semplificazione formale delle procedure e dei criteri da utilizzare per redigere il documento, ma non cambia nella sostanza la valutazione e la mappatura dei rischi, su cui dovrà essere concentrata l’attenzione. Non si può infatti semplificare o standardizzare una «valutazione dei rischi», ma lo può essere il documento, che deve comunque riportare sinteticamente tutte le informazioni necessarie.
  • 13. Le procedure standardizzate Il DVR stilato con le procedure standardizzate dovrà risultare comunque come il reale lavoro di analisi e valutazione dei rischi, inerente all’attività aziendale e con u reale processo di miglioramento, applicabile e continuo. La compilazione del DVR con le procedure standardizzate prevede quattro attività principali: 1. Descrizione dell’azienda (dati aziendali, descrizione del ciclo di lavoro, delle attività e delle mansioni) 2. Individuazione dei pericoli presenti in azienda 3. Valutazione dei rischi associati ai pericoli individuati e identificazione delle misure d prevenzione e protezione attuate 4. Definizione del programma di miglioramento.
  • 14. La valutazione del rischio negli studi dentistici Nella maggior parte degli studi dentistici possono essere riscontrate le stesse mansioni, le stesse attività e di conseguenza gli stessi pericoli. I pericoli che possiamo incontrare in genere in uno studio odontoiatrico possono essere: • Gli impianti (elettrici elettronici riscaldamento, raffreddamento ecc.), per i quali serve attuare le misure delle verifiche periodiche (esempio la verifica della messa a terra dell’impianto elettrico), per lo meno quelle obbligatorie di legge, indicando che è stata svolta formazione ed informazione del persone e la presenza delle dichiarazione di conformità degli impianti stessi. • Videoterminale, per la presenza di questo pericolo c’è la necessità che siano presenti uno o più lavoratori che utilizzino il video terminale in maniera sistematica ed abituale per più di 20 ore la settimana, in tal case si rende obbligatoria la sorveglianza sanitaria. • Sostanze pericolose come gli agenti chimici, per le quali sarà necessarie un analisi tramite le schede di sicurezza, l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere informazione e formazione del personale e redigere procedure organizzative per utilizzare tali prodotti.
  • 15. La valutazione del rischio negli studi dentistici • Agenti biologici, il pericolo virus, batter ecc., è sempre presente nello studio odontoiatrico per le figure che entrano in contatto diretto nelle attività «lavorative» con i pazienti. Sarà necessario l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere informazione e formazione del personale e redigere procedure organizzative per evitare il contagio. • Radiazioni ottiche artificiai per l’utilizzo del laser, e sarà necessario l’utilizzo di adeguati DPI, svolgere informazione e formazione del personale. • Radiazioni ionizzanti per l’utilizzo dei raggi X, in questo caso va indicato lo strumento di supporto principale è l’esperto qualificato che si occupa della valutazione del rischio, ed indicare il controllo peridio delle attrezzature e le procedure e le misure protettive per i lavoratori.
  • 16. La valutazione del rischio negli studi dentistici • Incendio, dove vi sia la presenza di sostanze combustibili, infiammabili e particolari condizioni di innesco, pericolo che si può limitare con l’attenzione ai prodotti infiammabili che si utilizzano e loro gestione. In questo caso va nominato l’addetto al servizio antincendio ed evacuazione e le misure organizzative richieste per l’antincendio (cartellonistica, estintori, esercitazione ecc.). • Stress lavoro correlato, dovuto al fatto che i lavoratori dello studio dentistico entrano normalmente in contatto con il pubblico, prevendendo informazione e formazione del personale per la relazione con i pazienti. • Posture incongrue e movimenti ripetitivi, riguardanti tutte le mansioni in uno studio odontoiatrico. Sarà necessaria un’adeguata formazione del personale ed il controllo che gli arredi ergonomici e le postazioni siano conformi alla normativa vigente.
  • 18. Prevenzione Struttura del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro TITOLO I - I PRINCIPI COMUNI Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI Sezione I - SANZIONI Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
  • 19. Triangolo di Heinrich Questi tre tipi di incidenti sono legati numericamente dalla proporzione 1: 29: 300. Se si riduce il numero contenuto nel trapezio di base, si riduce anche il numero indicato nel trapezio sovrastante e, di conseguenza, quello inserito nel triangolino alla sommità: 1:29:300 ⇨ 0,1:2,9:30 ⇨ 0,01:0,29:3
  • 20. Triangolo di Heinrich 1 ➧ Infortuni mortali - Invalidità permanenti infortunio a gravità totale 29 ➧Altri infortuni - In validità temporanea parziale Infortunio a gravità non totale, cioè quelli con invalidità temporanea parziale. 300 ➧ Incidenti senza infortunio - Near miss •hanno chiesto un primo soccorso, ma non hanno comportato un’invalidità temporanea parziale, •incidenti senza infortunio, •near-miss, detti anche narrow-escape; •atti pericolosi; •condizioni pericolose;
  • 21. La piramide degli incidenti Per ogni infortunio grave si registrano circa 29 infortuni di minor gravità ben 300 incidenti senza conseguenze Grave incidente Indice giorni di infortunio Incidente lieve Indice casi di intervento medico Indice casi di soccorso Danno a cose Indice economico di spesa Quasi incidente (Near misses) Indice casi di quasi incidenti
  • 22. Sicurezza Sicurezza: condizioni di assenza di rischio, cioè assenza di possibili eventi negativi. • La sicurezza assoluta è il limite a cui tende asintoticamente il valore della sicurezza reale • La sicurezza assoluta non è raggiungibile in nessuna attività umana, qualunque siano le risorse impegnante per essa. • La sicurezza elevata corrisponde rischio basso - sicurezza bassa corrisponde rischio alto
  • 24.
  • 25. 1. PERICOLO (HAZARD) EN 292: fonte di possibili lesioni o danni alla salute.
Nota: Hazard è spesso tradotto anche con “Fattore di rischio” (soprattutto in Medicina); 2. SITUAZIONE PERICOLOSA: Qualsiasi situazione in cui una persona (o più persone) è esposta ad un pericolo o ad più pericoli (UNI EN 292); 3. INCIDENTE: Evento indesiderato che può portare anche a danni a cose o persone; Evento che ha dato luogo a danni o che poteva provocarli (OHSAS 18001);
 4. NALISI DEL RISCHIO: Procedimento di identificazione dei pericoli e stima del rischio associato (ISO/PDTR 14498-1, UNI EN 1050); 5. RISCHIO: Combinazione di probabilità e gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa (UNI EN 292); 6. VALUTAZIONE DEL RISCHIO (“Risk Assesment”): valutazione globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa; 7. RISCHIO ACCETTABILE (acceptable risk - 3.1 - OHSAS 18001:07): Rischio che è stato ridotto a un livello che può essere tollerato dall'organizzazione tenendo conto degli obblighi legali e della propria politica per la SSLL (3.16).
  • 26. Fasi di valutazione del rischio RISK ANALYSIS • Acquisizione dati e studio del processo - Individuazione dei Pericoli/Hazard • Individuazione dei rischi potenziali e quindi delle unità interessate/personale esposto • Identificazione degli eventi primari e delle sequenze che possono portare all’incidente RISK ASSESSMENT • Valutazione della probabilità del manifestarsi dell’evento • Valutazione delle conseguenze • Valutazione quantitativa del rischio RISK MANAGEMENT • Analisi e presentazione dei risultati: azioni di monitoraggio e controllo
  • 27. Individuazione dei pericoli RISCHI PER LA SICUREZZA (Rischi di natura infortunistica) • Strutture • Macchine • Impianti Elettrici • Sostanze pericolose • Incendio ed esplosione RISCHI PER LA SALUTE (Rischi di natura igienico ambientale) • Agenti Chimici • Agenti Fisici • Agenti Biologici RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE (Rischi di tipo cosiddetto trasversale) • Organizzazione del lavoro • Fattori psicologici • Fattori ergonomici • Condizioni di lavoro difficili
  • 28. Hazard: categorie Luoghi ed ambienti di lavoro • Elementi strutturali : coperture – vetrate • Elementi strutturali: strutture sporgenti o fisse • Scale fisse o portatili • Instabilità delle strutture edilizie • Instabilità degli arredi e degli scaffali • Spazi limitati - Carenze di layout • Disordine – Cavi volanti ecc. • Caduta di oggetti immagazzinati Pavimenti pericolosi (bagnati, irregolari) • Lavoro in quota, in posizioni sopraelevate o instabili • Amianto friabile o in matrice cementizia ( eternit ) • Aperture nel suolo o nelle pareti – Scavi • Difficoltà di evacuazione – Intrappolamento • Lavoro in spazi confinati ( fosse, cunicoli, vasche ecc. ) • Lavoro all' aperto - Freddo, pioggia, sole ecc.
  • 29. Hazard: categorie Macchine, impianti, attrezzature • Organi in movimento del macchinario • Macchine composte (linee, robot, ….) • Caduta, ribaltamento o instabilità del macchinario • Caduta di oggetti manipolati o movimentati • Scintille - Schegge - Proiezione di oggetti o spruzzi • Superfici od oggetti taglienti, spigolosi, appuntiti ecc. • Utensili portatili manuali (martelli, chiavi inglesi ...) • Utensili portatili elettrici o pneumatici • Mezzi di sollevamento - Carichi sospesi Mezzi di trasporto (Carrelli elevatori, autovetture ... ) • Fluidi, apparecchi e recipienti in pressione / molle • Fluidi, materiali o superfici a temperature estreme • Impianti ed apparecchiature elettriche a B.T. • Impianti ed apparecchiature elettriche ad A.T. • Cariche elettrostatiche • Impianti ed apparecchiature a gas
  • 30. Hazard: categorie Agenti chimici e biologici • Sostanze e preparati pericolosi (solidi o liquidi ) • Agenti chimici aerodispersi (gas, vapori, fumi, nebbie) • Sostanze sensibilizzanti – Allergeni • Polveri o fibre aerodisperse (diverse dall' amianto ) • Agenti biologici ed infettivi - Impianti di condizionam. • Materiali combustibili • Materiali infiammabili • Materiali esplosivi • Materiali comburenti (ossigeno e ossidanti ) Agenti fisici • Rumore (trauma acustico) • Vibrazioni meccaniche • Radiazioni ionizzanti (sostanze o macchinari) • Campi elettromagnetici – Microonde • Sorgenti e dispositivi laser • Radiazioni ultraviolette
  • 31. Hazard: categorie Aspetti ergonomici ed organizzativi • Posizione o metodo di lavoro scorretti (procedure) • Posizione o metodo di lavoro scorretti (mov. scoordinati) • Movimenti ripetitivi - Ritmi di lavoro eccessivi (CTD ) • Sforzi fisici - Movimentazione manuale dei carichi • Impegno visivo elevato ( diverso dai VDT ) • Lavoro al VDT per più di 20 ore medie settimanali • Carico di lavoro mentale – Stress • Lavoro notturno
  • 32. Sono da considerare i seguenti fattori che influenzano la percezione del rischio: FATTORI • Età • Sesso • Stato di gravidanza • Esperienza Lavorativa • Livello di Salute • Paese di provenienza – Conoscenza della Lingua • Clima aziendale • Condizioni psico-fisiche • Turni di lavoro e svolgimento mansione…
  • 33. Come si attua la valutazione dei rischi? Una volta determinata l’esposizione dei lavoratori al pericolo si valuta: • La probabilità che dal pericolo al quale il lavoratore è esposto possa derivare effettivamente un infortunio o una malattia professionale; • L'entità del possibile danno se tale probabilità si materializza. • La stima può essere effettuata utilizzando ad es. la seguente scala semi-quantitativa
  • 34. Improbabile Non sono noti episodi già verificati, e/o il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti, e/o il verificarsi del danno susciterebbe incredulità in azienda.
  • 35. Poco probabile Sono noti rari episodi già verificati, e/o il danno può verificarsi solo in circostanze particolari. il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa in azienda.
  • 36. Probabile È noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno, e/o il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico e/o il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa in azienda.
  • 37. Molto probabile Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno, e/o il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione, e/o diretta. Il verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa in azienda.
  • 38. Determinazione del rischio - Probabilità di accadimento Si dovrebbe considerare: • numero di persone esposte • frequenza e durata di esposizione al pericolo; • efficienza dei dispositivi di sicurezza • protezione fornita dai DPI e frequenza di utilizzo degli stessi • Formazione e informazione degli operatori • Registrazioni o memoria storica di eventi accaduti • Letteratura scientifica
  • 39. Danno lieve Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
  • 40. Danno significativo Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative reversibili a medio termine. Esposizione cronica con effetti reversibili.
  • 41. Danno Grave Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative irreversibili o invalidità parziale. Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti.
  • 42. Danno Gravissimo Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale o conseguenze letali. Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.
  • 43. R=f(D,P) L’entità del rischio può essere espressa mediante questa funzione in cui: R = magnitudo del rischio; D = magnitudo delle conseguenze (danno per i lavoratori); P = probabilità o frequenza del verificarsi delle conseguenze.
  • 44. La matrice del rischio (p x d) ◼Rischio basso ◼Rischio medio ◼Rischio alto ◼Rischio altissimo
  • 45. Livello di rischio RISCHIO ALTISSIMO • Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi (nell'impossibilità: bloccare temporaneamente il processo produttivo). • Identificare misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio. RISCHIO ALTO • Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi. • Identificare misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio RISCHIO MEDIO Nel casi di rischio D (pari a 1 o 2) basso: • Prendere in considerazione misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio • Nel caso di rischio che presenti D elevato (pari a 3 o 4): • Attuare misure immediate di protezione dai rischi • Prendere in considerazione misure di miglioramento ai fini della riduzione del livello di rischio RISCHIO BASSO Non sono strettamente necessarie misure di prevenzione e protezione (quelle in atto si possono ritenere sufficienti)
  • 46. Gestione del rischio • Non è possibile raggiungere uno stato di sicurezza assoluta. Nessuna attività umana è esente da rischio. Nessuna norma, per quanto ben congeniata, nessuna lungimirante previdenza possono garantire che non si verifichino eventi dannosi. • È possibile, attraverso un PROGETTO SICUREZZA INTEGRATO di misure preventive e protettive fra loro compatibili, ricondurre entro limiti accettabili la probabilità e l’entità degli effetti dannosi. • Raggiunto tale obiettivo, si deve GESTIRE IL RISCHIO RESIDUO prevedendo le azioni da mettere in atto al momento del verificarsi dell’evento
  • 47. Riduzione del rischio Interventi PREVENTIVI, influiscono sulle sorgenti di rischio e sono: • Misure TECNICHE, ad esempio i sistemi di rilevazione di sostanze tossiche e infiammabili, gli impianti di messa a terra elettrica, i dispositivi di sicurezza, ecc… • Misure ORGANIZZATIVE, comprendono: il rispetto dell’ordine e della pulizia, il controllo delle misure di sicurezza, i regolamenti interni, l’informazione degli occupati, l’utilizzo di sostanze non pericolose o con caratteristiche i pericolosità ridotte • Gli INTERVENTI PREVENTIVI riducono il Rischio, riducendo la FREQUENZA
  • 48. Analisi del rischio • Interventi PROTETTIVI, tendenti a limitare i danni alle persone, ai beni e all’ambiente: • misure per la salvaguardia delle persone, comprendono i sistemi di vie d’uscita, i sistemi di allarme, i piani di emergenza, le prove di evacuazione. • misure per la salvaguardia dei beni e dell’ambiente: 1. misure di contenimento: doppie pareti, schermi, distanze di sicurezza, ecc., finalizzate a non far uscire all’esterno prodotti od energie 2. misure di intervento: impianti fissi di abbattimento fughe di gas, impianti di spegnimento incendi, squadre di soccorso, ecc.. • Gli INTERVENTI PROTETTIVI riducono il rischio, riducendo la MAGNITUDO
  • 49. Risk Management Mentre la PRIMA FASE cerca di evitare o di eliminare completamente la causa e, come risultato l'effetto, la SECONDA e la TERZA FASE accettano il fatto che un evento o una condizione d'insicurezza possano esistere.
  • 50. Risk Management ELIMINARE: Il primo obiettivo è quello di prevenire, generalmente attraverso la progettazione, l'esistenza della condizione d'insicurezza o dell'innesco dell'evento, eliminandone di conseguenza anche l'effetto. RIDURRE: Nel caso in cui quanto visto al punto 1 non produca gli effetti desiderati, ovvero dia luogo ad una riduzione di rischio non accettabile oppure non sia ragionevolmente possibile, si dovranno studiare dispositivi di sicurezza e/o protezioni adatti a fronteggiare i pericoli residui. TRASFERIRE: Se permangono ancora rischi residui, è necessario considerare con quali modalità “trasferire” il rischio, ad esempio subappaltando ad un terzo le attività che introducono il rischio, ad una compagnia assicurativa (mediante una polizza adeguata), oppure, nel caso di un prodotto, all’utilizzatore, informandolo del rischio intrinseco attraverso libretti di istruzioni, cartellonistica, avvisi ecc. che spieghino la natura del pericolo e come evitarne le conseguenze.
  • 51.