1. CORSO FAD 4824-215046
CONE BEAM: applicazione ed indicazioni
cliniche in radiologia odontoiatrica
MODULO F
Tipologia delle apparecchiature
Responsabile scientifico: Dott. Gian Paolo Damilano
Relatori : Dott. G. M. Magnano – Dott. C. Gazzerro
3. Dimensione del volume
acquisito
Field of View le dimensioni del cilindro devono essere
proporzionate all’attività che l’odontoiatra intende
svolgere con quell’apparecchio.
In base alla grandezza del
detettore e alla geometria
della braccio, ciascuna
unità 3D è in grado di
acquisire un volume fino
a una data dimensione
massima.
4. Classificazione prodotti
3D in base al FOV massimo:
• FOV Piccolo : da 5x3,7cm a 8x5 ( 5x3,7cm 5x5cm
8x5cm)
• FOV Medio : da 8x8 a 12x15
• FOV Grande : da 15x15 a 23x26
I volumi consigliati in odontoiatria
sono 5×8 o 8×8 cm
5.
6.
7. Il FOV dipende dalla grandezza del Flat
Panel che è il detettore delle radiazioni
1. Esistono Flat Panel (cosiddetti reali) con dimensioni
adatte a contenere il FOV di riferimento.
Esempio: per acquisire un Fov 8x8cm reale in purezza è
necessario un Flat Panel che misura circa 13x13cm; un
Fov 9x9 necessita di un Flat panel di dimensioni 15x15 e
così via.
Nella prima situazione, le informazioni vengono acquisite
nella loro totalità, ruotando attorno al paziente e
scansionando ogni singolo Voxel a 360°: costo del flat
panel maggiore ma elevata qualità e immagine reale
8. Il FOV dipende dalla grandezza del Flat
Panel che è il detettore delle radiazioni
2. Esistono anche Flat Panel (cosiddetti progressivi) in
cui il FOV non è contenuto interamente all'interno del
Flat Panel, ma l' acquisizione avviene attraverso un
processo di ricostruzione progressiva che non
comporta l’esigenza di avere un Flat panel di
dimensioni adeguate.
Nella situazione numero due, invece, questo non
accade, lasciando alcune zone scansionate per soli
180° ed i restanti dati verranno ricostruiti da un
algoritmo: costo del flat panel minore, ma minore
qualità e immagine non reale parzialmente ricostruita
9. Rispetto ai rivelatori a intensificatore di brillanza ( IB), i
rivelatori flat panel (FP) sono caratterizzati da vari vantaggi:
• assenza di distorsione geometrica
• un minore ingombro
• una superiore risoluzione spaziale (cf. figura 6)
• solitamente un miglior rapporto segnale/rumore a parità
di dose in ingresso.
L’unico punto a favore degli IB è il minor costo, ma
attualmente con l’ampia disponibilità di rivelatori FP di
molti costruttori, la differenza di prezzo si è molto ridotta e
l’impiego di rivelatori a IB è praticamente scomparso.
10. Risoluzione massima
La risoluzione rappresenta la capacità di discriminare il più piccolo
particolare su un’immagine .
Il voxel è l’elemento più piccolo di un’immagine 3D (è l’equivalente
tridimensionale del pixel 2D.
Minore è la dimensione del voxel , maggiore è la risoluzione.
Minore è la dimensione del voxel , maggiore è il “peso “ dell’immagine in
Megabyte ed è quindi necessario a una elevata capacità di elaborazione.
I volumi piccoli riescono tipicamente a raggiungere una risoluzione più
elevata.
NB: più si aumenta la risoluzione e più aumenta il FOV, > diviene la dose
radiante.
11. Risoluzione massima 2
La risoluzione rappresenta la capacità di
discriminare il più piccolo particolare su un’immagine.
Il voxel è l’elemento più piccolo di un’immagine 3D (è
l’equivalente tridimensionale del pixel 2D).
Solo se il voxel ha forma cubica (detto “isotropico ”) è
possibile effettuare misure reali all’interno dei volumi
3D e non si ha distorsione di immagine nelle immagini
ricostruite nei tre piani dello spazio.
12. Dose erogata
FP per un miglior rapporto segnale/rumore a parità
di dose in ingresso .
La scelta della risoluzione spaziale e delle dimensioni
del voxel può influire sulla dose, in quanto i protocolli
ad alta risoluzione sono in genere associati a valori
più alti di esposizione per garantire livelli di rumore
accettabili.
Le apparecchiature CBCT multi purpose devono
permettere la scelta di più campi di vista e gli esami
devono essere effettuati sempre con il campo di vista
minimo rispetto alla zona di interesse.
13. La scelta della risoluzione spaziale e delle
dimensioni del voxel può influire sulla dose, in
quanto i protocolli ad alta risoluzione sono
in genere associati a valori più alti di
esposizione per garantire livelli di rumore
accettabili.
E’ quindi importante scegliere la risoluzione
più elevata soltanto nel caso di effettiva
necessità.
14. La linea guida RP 172 sottolinea l’influenza del volume
acquisito, evidenziando il fatto che le apparecchiature
CBCT multi purpose devono permettere la scelta di più
campi di vista e gli esami dovrebbero essere effettuati
sempre con il campo di vista minimo rispetto alla zona
di interesse.
In particolare nel caso pediatrico, l’utilizzo di parametri
analoghi a quelli per adulto può comportare una dose
eccessiva indebita.
NB: è quindi importante avere a disposizione protocolli
specifici con minor intensità del fascio e volumi di
acquisizione adeguati.
15. In sintesi…
La CBTC ideale deve avere:
• Ingombro limitato
• Rilevatore flat panel adatto al FOV
• Tecnologia multifov
• Elevata risoluzione spaziale massima
• Modulazione della dose (alta, media e bassa risoluzione) con emissione
radiante pulsata (possibilmente sia in durata di emissione, sia in frequenza)
• Elevata capacità di calcolo/velocità dell’elaboratore Software 3D performante
• Possibilità di aggiungere moduli aggiuntivi al oftware 3D nativo