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Decalogoperlamessainsicurezza,
recuperoevalorizzazione
deiboschicolpitidalciclone“Vaia”
2
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
Ciclone VAIA: la settima tempesta in Eu-
ropa negli ultimi 30 anni come danni alle
foreste
Lanottedel29ottobre2018unatempestadi
vento di inusitata forza, ciclone Vaia, 7° nel-
la classifica europea stilata da Holzkurier,
ha colpito una vasta area delle Alpi Centro
Orientali (Italia, Repubblica Ceca, Austria e
Slovenia) provocando in modo diffuso danni
estremamente ingenti al patrimonio fore-
stale. Le ultime stime ufficiali, Holzkurier,
attestano un ammontare di danni in metri
cubi pari 15.5 milioni a livello Europeo e da
un minimo di 10 a 12,5 milioni di metri cubi
solo sul territorio italiano. Il Tri-Veneto è
una delle regioni maggiormente colpite con
undistimadi10.5 milionidimetricubi(6/8in
Veneto, 1.5 in Alto-Adige, 2 nella provincia di
Trento, 1 in Friuli) mentre la Lombardia, Mar-
che, Toscana, Piemonte e Val d’Aosta, i danni
sono limitati, hanno subito un ammontare di
danni pari a 500.000 metri cubi.
La quantità di legname afflitta dal ciclone
corrisponde ad una cifra molto più alta del
totale dei prelievi annui nazionali registra-
ti dall’ISTAT (6,3 milioni di metri cubi).
In modo particolare, la gravità della crisi cau-
satadalcicloneVaiaemergeperavercausato:
1)	 In maniera diretta, l’abbattimento di
quantità di legno almeno 7 volte su-
periore alla produzione media annua,
per quanto riguarda il solo legname
da industria (al netto del legname di
pioppo che proviene da piantagioni).
2)	 In maniera indiretta, la destabilizza-
zione del sistema produttivo locale,
che rappresenta la punta di diamante
della produzione di legname di qua-
lità della montagna italiana; difatti,
il valore medio della massa legnosa
differisce a seconda che la pianta sia
intatta o sradicata. Pertanto il valore
della massa abbattuta, prudenzialmen-
te valutato in 390 milioni di euro dovrà
tener conto dei costi ambientali e dei
danni causati al paesaggio culturale
(foresta di Paneveggio, boschi degli al-
topiani di Asiago e del Cansiglio, della
Val Visdende, Arte Sella, …), nonchè
dei costi di sgombero, ripristino delle
formazioni e delle infrastrutture, e re-
visione degli strumenti di pianificazio-
ne e varie.
(Fonte: Università di Padova, Prof. Pettenella)
Aggravamento del dissesto idrogeologico
Data l’intrinseca multifunzionalità delle
risorse forestali - che assolvono contem-
poraneamente sia alla produzione di beni
(legno, funghi, frutti, ecc.) sia a quella di ser-
vizi (protezione idrogeologica, regimazione
delleacque,fissazionedicarbonioerilascio
di ossigeno, funzioni ricreative e didattiche,
valori storico-culturali, ecc.) - l’approccio
agli interventi nei territori del Triveneto
recentemente devastati dal cosiddetto ci-
clone Vaia, dovrà essere multidisciplinare e
mirare al ripristino delle varie funzioni fore-
stali nel loro complesso. Ciò ovviamente in
base ad una scala di priorità che consideri,
insieme ai propedeutici aspetti di protezio-
ne civile, la salvaguardia del delicato equi-
librio idrogeologico dei territori montani
colpiti, le prerogative ambientali in senso
lato e gli aspetti socioeconomici connessi
all’utilizzazione dell’ingente quantitativo
di legname abbattuto dalla tempesta. Le
misure operative suggerite da Federlegno,
benché incentrate prevalentemente su
interventi di natura selvicolturale, vanno
lette nel contesto del recupero ambien-
tale, globale del territorio di riferimento.
Gli alberi schiantati rappresentano al con-
tempo degli elementi fisici da allontanare
al più presto - per prevenire ulteriori danni
all’ambiente naturale ed alle infrastruttu-
re – ma anche una considerevole risorsa
3
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
economica da valorizzare nel migliore dei
modi. Milioni di tronchi e di rami, più o meno
ancora ad essi vincolati, costituiscono un
enorme rischio in quanto potenziale innesco
di incendio, di pullulazioni parassitarie e di
dissesto idrogeologico. Fenomeno quest’ul-
timo alimentato sia dalla presenza del legno
morto - che mosso dalle acque di pioggia
mette a rischio il normale deflusso idrico nei
tratti montani e planiziari degli alvei fluvia-
li - sia dalla scomparsa del manto forestale
vegetante su aree vaste, quali quelle com-
promesse (che si teme ammontino a circa
100.000 ettari). La necessità di agevolare
con ogni misura (non solo di natura tecnica,
ma anche strategica, se non politica) la più
rapida rimozione possibile delle piante dal
letto di caduta, trova fondamento nella ne-
cessità di riattivare i normali cicli vitali delle
foreste colpite e di stimolare la resilienza
di quegli stessi ecosistemi montani che, da
tempi immemorabili, proteggono i versanti
dall’erosione e le pianure dagli effetti deva-
stanti delle piene non regimate. Sempre in
un contesto di tutela idrogeologica, si col-
loca la sistemazione dei fenomeni franosi
in essere nelle aree d’intervento, unitamen-
te alle altre opere di sistemazione idrauli-
co-forestale in alveo o di tipo superficiale:
tra queste eminentemente il rimboschimen-
to delle aree deforestate dalla recente
calamità, opportunamente e previamente
sgomberate dagli alberi schiantati. Si parla
di interventi selvicolturali che, al di là del
dovuto recupero del legno (risorsa fonda-
mentale per il nostro paese), si prefiggono
finalità di salvaguardia ambientale previste
dalla Costituzione e pertanto afferenti agli
interessi primari dello Stato italiano che ne
detiene la potestà legislativa assoluta.
A seguito di quanto premesso, Feder-
legnoArredo propone alcune iniziative
utili a sostenere un’economia pesante-
mente danneggiata.
La linee strategica di FederlegnoArre-
do si muove innanzitutto verso la ricer-
ca di attenzione politica e mediatica
costante per la montagna, le foreste e
per tutta la delicata filiera economica
che evita lo spopolamento di queste
aree; a seguire, è ritenuto fondamen-
taleprocuraresostegno,nelleformedi
politichedilavoroflessibiliedagevola-
zioni fiscali, alle imprese boschive e le
segherie impegnate nel valorizzare il
legno locale, soprattutto a fronte del
rischio concorrenziale posto da realtà
straniere molto più grandi.
Nel concreto, si mettono in evidenza
tre criticità:
A.	Inadeguatezza della capacità operativa
delle ditte locali (adeguata al normale
ritmo di taglio dei boschi), con il rischio
che il legname resti a lungo inutilizzato
nei boschi, con perdita più o meno rapida
del suo valore (rapidissimo per il faggio;
comunque rapido anche per l’abete rosso
e le altre conifere).
B.	 Drastica diminuzione del prezzo del
legname recuperato, a causa di un ec-
cesso di offerta con il rischio di mandare
in sofferenza una filiera delle prime la-
vorazioni di piccole se non piccolissime
dimensioni, ma molto ben radicata sul
territorio (soprattutto per effetto delle
condizioni di emergenza in cui avviene
l’offerta del legname).
Obiettivi
4
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
C.	Insufficiente capacità strutturale e di
dotazione di personale per le impre-
se di prima lavorazione del legno nel
trasformare in loco l’ingente quantità di
legname.
Tenuto conto delle criticità esposte, la stra-
tegia di reazione a casi di danni cataclisma-
tici sarà riassunta in quattro tipi di azione:
I.	 Semplificazione procedure di taglio e
rimozione legname schiantato per evi-
tare quegli impedimenti burocratici che
per motivi temporali (entro primavera
2019) rallenteranno il necessario lavoro
di rimozione delle piante.
II.	 Intervento nelle aree colpite con can-
tieri ad elevata meccanizzazione, basati
sull’interazione/sinergia (a seconda delle
aree)digruacavo(leggereepesanti),pro-
cessori,harvester,edaltremacchinefore-
stali“moderne”(forwarder,skidder, ecc.).
III.	 Creazione di piazzali di accumulo e con-
servazione del legname (in particolare
per difendere il legname di abete rosso
dagliattacchidibostricoedialtrixilofagi).
IV.	 Vendita coordinata dei lotti di legname:
la vendita scoordinata di materiale legno-
so difatti (da parte di singoli Comuni, Re-
gole, ecc.) aumenterà il rischio che questo
finisca preda di compratori opportunistici
stranieri, con grave perdita del valore. Se
invece avverrà in modo coordinato, sarà
possibile venderlo anche su piazze lonta-
ne interessate ad un’offerta vantaggiosa
di partite ben assortimentate di legname.
Inoltre non tutto il legname danneggiato
può e deve essere tagliato ed esboscato;
infatti il 40-50% entrerà nel mercato
subendo una trasformazione in segati,
in modo particolare nel settore dell’im-
ballaggio di legno (pallet ed imballaggi
industriali in particolare) essendo il mer-
cato dell’edilizia praticamente fermo. La
restante grande quantità (60%) andrà al
mercato dei pannelli, della cellulosa ed
alla fine, per il principio ad uso cascata del
legno, nellecentraliabiomassa.
5
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
Fase 1: Immediato recupero del legname
danneggiato.
Al fine di massimizzare il patrimonio bo-
schivo colpito dal ciclone “Vaia” e salva-
guardare il valore di mercato dei tronchi
schiantati FederlegnoArredo auspica un
pronto e spedito recupero del materiale
legnoso sradicato, attraverso:
1)	 Interventiimmediatiperunrapidoripri-
stino della viabilità forestale danneg-
giata se non compromessa ed interven-
ti straordinari per la creazione di nuove
piste forestali per permettere l’accesso
al materiale danneggiato e schiantato
ed il suo relativo esbosco (e.g. dare pri-
orità all’esbosco del materiale danneg-
giato vicino agli impluvi per evitare che
eventi successivi possano creare danni
per trasporto nei fiumi).
2)	Semplificazione e snellimento delle
procedure burocratiche per la costru-
zione ed il mantenimento delle piste
forestali, per le operazioni di taglio (e.g.
deroghe ai pareri delle soprintendenze e
alle norme sulle terre e rocce di scavo o
deroghe alle modalità di intervento nei
popolamenti danneggiati rientranti in
aree naturali protette e aree della rete
Natura 2000) e per il prelievo del legna-
me schiantato.
3)	Previsione di un commissario straordina-
rioperlagestionedelboscodanneggiato
ed istituzione di una Cabina di Regia di
Coordinamento permanente delle Re-
gioni Colpite dalla Calamità; è suggerito
il coinvolgimento del Ministero per le Poli-
tiche Agricole, Alimentari e Forestali e per
il Turismo, Ministero dell’Ambiente e della
Tutela delTerritorio e del mare, Ministero
della Difesa, Confederazione Nazionale
Coltivatori Diretti, Coordinamento Nazio-
nale delle Imprese Boschive, Federazione
Italiana Produttori di Energia Rinnovabile,
Associazione Italiana Energie Agrofore-
stali,FederlegnoArredoedeventuali.
Fase 2: Monitoraggio delle azioni.
Si ritiene necessario provvedere ad una
mappatura complessiva dei danni cagio-
nati e alla predisposizione di procedure
operative standard per la gestione di fu-
ture ed analoghe situazioni di emergenza
ambientale e delle migliori pratiche tecni-
che e burocratiche che saranno adottate.
1)	 Inventario ufficiale dei danni forestali
che fornisca il quadro della distribuzio-
ne e dell’entità delle aree danneggiate;
lo studio sarà commissionato da Federle-
gnoArredo con copertura delle spese, al
Centrodiricercadell’UniversitàdiPadova.
2)	Redazione di un Manuale relativo ai
danni da tempesta, che includa e dispie-
ghi le azioni esecutive concrete per far
fronte ai danni alle foreste provocati da
tempeste d’importanza nazionale.
Fase 3: Creazione centri di stoccaggio e
raccolta del legname danneggiato, attra-
verso attività coordinate.
Creazione coordinata di nuove piazzole
per l’accatastamento dei tronchi; a tal fine
FederlegnoArredo suggerisce l’utilizzo di
tecnologiediumidificazionedelmateriale
aterra(adesempioutilizzandolecaserme
abbandonate) o vasche/laghi di accumulo
(o costruiti ex novo o utilizzando le vasche
d’acquaperl’innevamento artificiale).
Proposte FederlegnoArredo
6
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
Fase 4: Rafforzamento capacità opera-
tiva delle imprese forestali italiane per
un efficiente espletamento delle attività
emergenziali e di esbosco.
1)	 Stanziamento dei fondi straordi-
nari a sostegno di tutte le imprese
boschive coinvolte nell’opera di recu-
pero del legname danneggiato e schian-
tato al fine di evitare danni maggiori
all’ecosistema in caso di non esbosco.
2)	Indennizzo per le imprese boschive che
abbiano subito danni alle attrezzature in
bosco.
3)	Agevolazioni fiscali nella forma di con-
tributo a fondo perdutonella misura
massima del 50% a copertura della per-
dita calcolata e rendicontata per le se-
gherie che abbiano dimostrano di avere
a magazzino tronchi italiani acquistati
dopo il 1° gennaio o segati provenienti da
legni italiani acquistati dopo il 1° maggio
e che quindi a causa dei danni causati dal
ciclone Vaia si trovino con un magazzino
“svalutato”. In alternativa, si suggerisce
la possibilità di dedurre la perdita del
valore del magazzino nell’esercizio in cui
si è verificata la stessa.
 
Supporto alle operazioni delle imprese bo-
schive che affronteranno le zone in emer-
genza:
•	 Dotazione boscaioli delle attrez-
zature necessarie per scorteccia-
tura in loco per il materiale che si
lascerà in bosco, taglio e raccolta
dei tronchi (si taglia in orizzontale
e non verticale come da abitudine).
Aumentare temporaneamente ed ove
possibile, la capacità di carico dei ri-
morchi/camion forestali.
•	 Affrontare la questione della gestione
dei contratti in essere per lotti boschivi
non ancora avviati che non hanno subito
danni, vista l’immediata interruzione dei
tagliordinariaiboschinondanneggiati.
Fase 5: Sostegno ai proprietari forestali
delle zone colpite da ciclone VAIA.
1)	 Sostegno economico ai proprietari fo-
restali per gli interventi di recupero e
messa in sicurezza delle aree colpite dal
maltempo, anche mediante accesso ai
fondi europei di indennizzo per calamità
naturali.
Fase6:Supportoalleimpreseditrasforma-
zionedellegnamedanneggiatoedilmerca-
to di riferimento attraverso una revisione
temporaneadelregimedellepolitichedila-
voro (c.d. Decreto Dignità) e la creazione di
unsistemadidetrazionifiscaliprovvisorio.
FederlegnoArredo ritiene funzionale au-
mentare la capacità produttiva e di gestione
dell’ingente quantità di legname schiantato,
delle segherie nazionali, attualmente con ca-
pacitàallimite.
1)	 Temporanea sospensione, fino alla ces-
sazione del periodo di emergenza, del
regime previsto dal Decreto Dignità
per i contratti di lavoro nelle segherie,
ad esempio applicando la disciplina per
le sole imprese che utilizzino legname
schiantato per un periodo di 2 + 2 anni.
2)	Creazione di una c.d. “Zona Franca” (si-
stema di detrazioni fiscali) attiva nelle
zone boschive colpite, a vantaggio di im-
prese boschive, segherie e primo acqui-
renteindustrialecheprelevino,lavorinoe
commercinolegnoschiantato;agaranzia,
si suggerisce l’utilizzo di un metodo sem-
plificato di rintracciabilità dalle segherie
al primo acquirente industriale.
7
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
3)	Estensioneversoilsettoreforestaledel-
lerisorsefinanziarieprevistenelprossi-
mo Programma di Sviluppo Rurale.
Fase 7: Ripristino delle aree boschive
danneggiate
1)	 Programma di riforestazione nazionale
per il ripristino del soprassuolo montano
danneggiato e messa in sicurezza dal ri-
schio di erosione e frane, con un’attenta
valutazione delle specie forestali da uti-
lizzare, con incentivi per l’utilizzo di ma-
nodopera locale.
2)	Piano di attività di formazione e poten-
ziamento dei vivai forestali regionali
e provinciali, al fine di massimizzare la
raccoltadelsemeelapreparazionedelle
plantule, necessarie – nei prossimi anni
– al doveroso rinnovamento artificiale
delle aree coinvolte.
Fase 8: Innovazione e nuova economia
del legno.
1)	 Attuazione Legge Forestale attra-
verso implementazione dei Decreti
Attuativi.
2)	 Adozione di un Piano di Azione Fo-
restale Nazionale che preveda inve-
stimenti europei e statali col fine di
gestire attivamente il 39% del terri-
torio italiano attualmente ricoperto
da boschi.
3)	 Favorire l’uso di legname locale e
delle zone montane con l’introdu-
zione di certificati “Legno di mon-
tagna” (sul modello dei certificati
bianchi) sulla base del Regolamen-
to UE 2018/841 (LULUCF) creando
un mercato privato a favore delle
imprese di prime lavorazione legno
delle zone di montagna senza costi
aggiuntivi per lo Stato.
4)	 Sblocco dei Fondi previsti dal Pia-
no “Industria 4.0” nel settore delle
imprese forestali.
Fase9:Azionidistimolodelladomandain-
terna finalizzate all’utilizzo della materia
prima in eccesso; FederlegnoArredoritiene
decisiva, come pronta reazione ai danni am-
bientali causati, l’adozione di provvedimenti
finalizzati a consentire e facilitare la riatti-
vazione e l’incremeto dei consumi interni di
tuttalafilieradellegno-arredo.
1)	 Incremento del massimale di spesa per
il cd. Bonus Mobili (ristrutturazione
edilizia) da 10.000 a 20.000 €.
2)	Incentivazione fiscale relativa all’uti-
lizzo, nell’ambito dell’edilizia, del le-
gno proveniente dalle aree colpite dal
ciclone Vaia - ad esempio tetti e pannelli
X-Lam – prevedendo una detrazione fi-
scale del 20%, comprovata da certificati
di provenienza.
3)	Reinserimento del c.d. Bonus giovani
coppie, mirato ad incentivare tramite
detrazione fiscale IRPEF l’acquisto di
mobili destinati all’arredamento delle
abitazioni acquistate da giovani coppie.
4)	Innalzamento al 65% della detrazione
fiscale all’interno del c.d. Ecobonus per
quanto riguarda l’acquisto e la posa di in-
fissi in legno.
5)	Introduzione di incentivi per la grande
distribuzione volti a premiare l’utilizzo
di cassette di legno per prodotti orto-
frutticoli.
6)	Incentivi per la realizzazione di aree
attrezzatecongiochiperparchiearredo
da giardino in legno.
Fase 10: Sviluppooccupazionale.
Taliiniziativeporterannoaunaumentodei
posti di lavoro che, secondo stime di alcu-
ne associazioni di categoria dell’agricoltu-
ra, raggiungeranno le 35.000 nuove unità
nellaaree colpite dal maltempo.
8
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
TABELLA SINTETICA DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALLA CONFEDERAZIONE SVIZZERA
A SEGUITO URAGANO LOTHAR (Fonte Prof Davide Pettenella)
MISURE CONTENUTI DELLE MISURE
Esbosco ed allestimento
del legname danneggiato
Contributi a copertura dei costi delle utilizzazioni
Prevenzione ulteriori danni Interventi in boschi a rischio (per esempio: prevenzione
della diffusione degli scolitidi)
Ripristino di strade
forestali
Strade forestali danneggiate da piante cadute o a seguito
delle utilizzazioni
Misure temporanee nei
boschi di protezione
Interventi volti a stabilizzare i boschi di protezione, sino
a quando tale funzione potrà essere offerta dal bosco
rinnovato
Interventi colturali nei
boschi
Promozione della rinnovazione naturale, eventualmente
piantagione e cure colturali dei boschi giovani
Centrali regionali per la
commercializzazione del
legname
Aiuti all’intermediazione su scala regionale per una
commercializzazione ottimale del legname. Contributi
assegnati secondo il principio delle prestazioni, per
esempio per metro cubo di legname venduto
Estensione del programma
Holz 2000 (promozione
del consumo di legname)
Misure e progetti in favore della promozione a medio
termine di una migliore commercializzazione del legno
Sicurezza sul lavoro Corsi speciali per proprietari forestali sulle tecniche di
utilizzazione del legname danneggiato
Elaborazione dati,
valutazione e ricerca
Definizione delle modalità ottimali di intervento e
individuazione degli insegnamenti da trarre dall’esperienza
dell’uragano
Immagazzinamento del
legname
Immagazzinamento del legname per conservarne il valore e
sostenerne il mercato: sussidi allo stoccaggio in bosco, allo
stoccaggio del legno lavorato e del legname cippato
Sostegno dell’acquisto di
legname da parte di
organizzazioni umanitarie
Utilizzo di legname danneggiato in progetti di cooperazione
allo sviluppo
Delimitazione di riserve
forestali
Contributi per il legname non esboscato
Varie Gestione e controllo dei finanziamenti federali
9
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
Anno Nome Paese Danni
1 1999 Lothar FR, DE, CH 180 mln. m³
2 1990 Vivian,Wiebke Europa centrale 100 mln. m³
3 2005 Erwin, Gudrun Scan., Balt. 85 mln. m³
4 2007 Kyrill, Olli Europa centrale 55 mln. m³
5 2009 Klaus FR 40 mln. m³
6 2018 Friederike (1/18) DE 17 mln. m³*
7 2018 VAIA IT/AT/CH/SLO 14/15 mln m³*
8 2007 Per SE 12 mln. m³
9 2008 Emma AT, DE, CZ 9,5  mln. m³
10 2017 Hartmut (8/17) AT, CZ, PL 8,8  mln. m³
11 2005 Silvio SK 8  mln. m³
12 2013 Ivar DK, SE 7,2 mln. m³
13 2008 Paula AT 6,3  mln. m³
14 2002 Uschi AT, CZ 6 mln. m³
15 2011 Dagmar FI, SE 5 mln. m³
16 2017 Herwart (10/17) Europa centrale 5 mln. m³
17 2014 Petra AT, IT, SI 3,8 mln. m³
18 2015 Helga, Gorm SE 3,3 mln. m³
19 2014 Yvette AT, CZ 3,1 mln. m³
20 2015 Niklas AT, DE 2,9 mln. m³
21 2017 Kolle (8/17) AT, DE 2,5 mln. m³
22 2017 Yves (12/17) AT, SI 2,5 mln. m³
23 2018 Burglind (1/18) AT, CH, DE 2 mln. m³
24 2013 Xaver DE, DK, SE 1,9 mln. m³
25 2013 Eino FI 1,5 mln. m³
26 2015 senza nome FI 1,5 mln. m³
27 2017 Xavier (10/17) DE 1,4 mln. m³
28 2008 Annette SE 1,2 mln. m³
29 2013 Christian DE, DK 1,1 mln. m³
30 2013 Seija FI 1 mln. m³
31 2018 Tempesta di marzo (3/18) CZ 0,6 mln. m³
32 2015 Tempesta 4/5 marzo 2015 IT(Toscana) 0,331 mln m³
* stime da 17 a 20 mln. m³ | © Holzkurier.com
TEMPESTE IN EUROPA | 1990 – 2018
I danni più vasti causati da tempeste in EUROPA
10
Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia”
DIMENSIONE DEI DANNI CAUSATI DALLA TEMPESTA “VAIA” (prime stime)
Regione Danni (in m³) Note
Veneto  6/8.000.000 Stime
Alto Adige  1.500.000/2 mln ufficiale: 1 mln. m³
Trentino  2.000.000 prima rilevazione ufficiale
Friuli  1.000.000 non ci sono dati ufficiali
Lombardia/Piemonte/Valle d’Aosta/
Toscana/Marche
500.000 Non ci sono dati ufficiali
Carinzia  1.000.000 confermato 1 mln. m³, rilevazione
precisa durante questa settimana
Tirolo orientale  350.000 ufficiale
Slovenia  250.000 confermate “centinaia di migliaia”
di metri cubi
Svizzera  200.000 non ci sono dati ufficiali
Stiria  250.000 prima rilevazione ufficiale
Totale  Circa 15.050.000  
Fonte: rilevazioni ufficiali, stime Holzkurier | © Holzkurier 2018
www.federlegnoarredo.it

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Decalogo per la messa in sicurezza, recupero e valorizzazione dei boschi colpiti dal ciclone “Vaia”

  • 2. 2 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” Ciclone VAIA: la settima tempesta in Eu- ropa negli ultimi 30 anni come danni alle foreste Lanottedel29ottobre2018unatempestadi vento di inusitata forza, ciclone Vaia, 7° nel- la classifica europea stilata da Holzkurier, ha colpito una vasta area delle Alpi Centro Orientali (Italia, Repubblica Ceca, Austria e Slovenia) provocando in modo diffuso danni estremamente ingenti al patrimonio fore- stale. Le ultime stime ufficiali, Holzkurier, attestano un ammontare di danni in metri cubi pari 15.5 milioni a livello Europeo e da un minimo di 10 a 12,5 milioni di metri cubi solo sul territorio italiano. Il Tri-Veneto è una delle regioni maggiormente colpite con undistimadi10.5 milionidimetricubi(6/8in Veneto, 1.5 in Alto-Adige, 2 nella provincia di Trento, 1 in Friuli) mentre la Lombardia, Mar- che, Toscana, Piemonte e Val d’Aosta, i danni sono limitati, hanno subito un ammontare di danni pari a 500.000 metri cubi. La quantità di legname afflitta dal ciclone corrisponde ad una cifra molto più alta del totale dei prelievi annui nazionali registra- ti dall’ISTAT (6,3 milioni di metri cubi). In modo particolare, la gravità della crisi cau- satadalcicloneVaiaemergeperavercausato: 1) In maniera diretta, l’abbattimento di quantità di legno almeno 7 volte su- periore alla produzione media annua, per quanto riguarda il solo legname da industria (al netto del legname di pioppo che proviene da piantagioni). 2) In maniera indiretta, la destabilizza- zione del sistema produttivo locale, che rappresenta la punta di diamante della produzione di legname di qua- lità della montagna italiana; difatti, il valore medio della massa legnosa differisce a seconda che la pianta sia intatta o sradicata. Pertanto il valore della massa abbattuta, prudenzialmen- te valutato in 390 milioni di euro dovrà tener conto dei costi ambientali e dei danni causati al paesaggio culturale (foresta di Paneveggio, boschi degli al- topiani di Asiago e del Cansiglio, della Val Visdende, Arte Sella, …), nonchè dei costi di sgombero, ripristino delle formazioni e delle infrastrutture, e re- visione degli strumenti di pianificazio- ne e varie. (Fonte: Università di Padova, Prof. Pettenella) Aggravamento del dissesto idrogeologico Data l’intrinseca multifunzionalità delle risorse forestali - che assolvono contem- poraneamente sia alla produzione di beni (legno, funghi, frutti, ecc.) sia a quella di ser- vizi (protezione idrogeologica, regimazione delleacque,fissazionedicarbonioerilascio di ossigeno, funzioni ricreative e didattiche, valori storico-culturali, ecc.) - l’approccio agli interventi nei territori del Triveneto recentemente devastati dal cosiddetto ci- clone Vaia, dovrà essere multidisciplinare e mirare al ripristino delle varie funzioni fore- stali nel loro complesso. Ciò ovviamente in base ad una scala di priorità che consideri, insieme ai propedeutici aspetti di protezio- ne civile, la salvaguardia del delicato equi- librio idrogeologico dei territori montani colpiti, le prerogative ambientali in senso lato e gli aspetti socioeconomici connessi all’utilizzazione dell’ingente quantitativo di legname abbattuto dalla tempesta. Le misure operative suggerite da Federlegno, benché incentrate prevalentemente su interventi di natura selvicolturale, vanno lette nel contesto del recupero ambien- tale, globale del territorio di riferimento. Gli alberi schiantati rappresentano al con- tempo degli elementi fisici da allontanare al più presto - per prevenire ulteriori danni all’ambiente naturale ed alle infrastruttu- re – ma anche una considerevole risorsa
  • 3. 3 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” economica da valorizzare nel migliore dei modi. Milioni di tronchi e di rami, più o meno ancora ad essi vincolati, costituiscono un enorme rischio in quanto potenziale innesco di incendio, di pullulazioni parassitarie e di dissesto idrogeologico. Fenomeno quest’ul- timo alimentato sia dalla presenza del legno morto - che mosso dalle acque di pioggia mette a rischio il normale deflusso idrico nei tratti montani e planiziari degli alvei fluvia- li - sia dalla scomparsa del manto forestale vegetante su aree vaste, quali quelle com- promesse (che si teme ammontino a circa 100.000 ettari). La necessità di agevolare con ogni misura (non solo di natura tecnica, ma anche strategica, se non politica) la più rapida rimozione possibile delle piante dal letto di caduta, trova fondamento nella ne- cessità di riattivare i normali cicli vitali delle foreste colpite e di stimolare la resilienza di quegli stessi ecosistemi montani che, da tempi immemorabili, proteggono i versanti dall’erosione e le pianure dagli effetti deva- stanti delle piene non regimate. Sempre in un contesto di tutela idrogeologica, si col- loca la sistemazione dei fenomeni franosi in essere nelle aree d’intervento, unitamen- te alle altre opere di sistemazione idrauli- co-forestale in alveo o di tipo superficiale: tra queste eminentemente il rimboschimen- to delle aree deforestate dalla recente calamità, opportunamente e previamente sgomberate dagli alberi schiantati. Si parla di interventi selvicolturali che, al di là del dovuto recupero del legno (risorsa fonda- mentale per il nostro paese), si prefiggono finalità di salvaguardia ambientale previste dalla Costituzione e pertanto afferenti agli interessi primari dello Stato italiano che ne detiene la potestà legislativa assoluta. A seguito di quanto premesso, Feder- legnoArredo propone alcune iniziative utili a sostenere un’economia pesante- mente danneggiata. La linee strategica di FederlegnoArre- do si muove innanzitutto verso la ricer- ca di attenzione politica e mediatica costante per la montagna, le foreste e per tutta la delicata filiera economica che evita lo spopolamento di queste aree; a seguire, è ritenuto fondamen- taleprocuraresostegno,nelleformedi politichedilavoroflessibiliedagevola- zioni fiscali, alle imprese boschive e le segherie impegnate nel valorizzare il legno locale, soprattutto a fronte del rischio concorrenziale posto da realtà straniere molto più grandi. Nel concreto, si mettono in evidenza tre criticità: A. Inadeguatezza della capacità operativa delle ditte locali (adeguata al normale ritmo di taglio dei boschi), con il rischio che il legname resti a lungo inutilizzato nei boschi, con perdita più o meno rapida del suo valore (rapidissimo per il faggio; comunque rapido anche per l’abete rosso e le altre conifere). B. Drastica diminuzione del prezzo del legname recuperato, a causa di un ec- cesso di offerta con il rischio di mandare in sofferenza una filiera delle prime la- vorazioni di piccole se non piccolissime dimensioni, ma molto ben radicata sul territorio (soprattutto per effetto delle condizioni di emergenza in cui avviene l’offerta del legname). Obiettivi
  • 4. 4 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” C. Insufficiente capacità strutturale e di dotazione di personale per le impre- se di prima lavorazione del legno nel trasformare in loco l’ingente quantità di legname. Tenuto conto delle criticità esposte, la stra- tegia di reazione a casi di danni cataclisma- tici sarà riassunta in quattro tipi di azione: I. Semplificazione procedure di taglio e rimozione legname schiantato per evi- tare quegli impedimenti burocratici che per motivi temporali (entro primavera 2019) rallenteranno il necessario lavoro di rimozione delle piante. II. Intervento nelle aree colpite con can- tieri ad elevata meccanizzazione, basati sull’interazione/sinergia (a seconda delle aree)digruacavo(leggereepesanti),pro- cessori,harvester,edaltremacchinefore- stali“moderne”(forwarder,skidder, ecc.). III. Creazione di piazzali di accumulo e con- servazione del legname (in particolare per difendere il legname di abete rosso dagliattacchidibostricoedialtrixilofagi). IV. Vendita coordinata dei lotti di legname: la vendita scoordinata di materiale legno- so difatti (da parte di singoli Comuni, Re- gole, ecc.) aumenterà il rischio che questo finisca preda di compratori opportunistici stranieri, con grave perdita del valore. Se invece avverrà in modo coordinato, sarà possibile venderlo anche su piazze lonta- ne interessate ad un’offerta vantaggiosa di partite ben assortimentate di legname. Inoltre non tutto il legname danneggiato può e deve essere tagliato ed esboscato; infatti il 40-50% entrerà nel mercato subendo una trasformazione in segati, in modo particolare nel settore dell’im- ballaggio di legno (pallet ed imballaggi industriali in particolare) essendo il mer- cato dell’edilizia praticamente fermo. La restante grande quantità (60%) andrà al mercato dei pannelli, della cellulosa ed alla fine, per il principio ad uso cascata del legno, nellecentraliabiomassa.
  • 5. 5 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” Fase 1: Immediato recupero del legname danneggiato. Al fine di massimizzare il patrimonio bo- schivo colpito dal ciclone “Vaia” e salva- guardare il valore di mercato dei tronchi schiantati FederlegnoArredo auspica un pronto e spedito recupero del materiale legnoso sradicato, attraverso: 1) Interventiimmediatiperunrapidoripri- stino della viabilità forestale danneg- giata se non compromessa ed interven- ti straordinari per la creazione di nuove piste forestali per permettere l’accesso al materiale danneggiato e schiantato ed il suo relativo esbosco (e.g. dare pri- orità all’esbosco del materiale danneg- giato vicino agli impluvi per evitare che eventi successivi possano creare danni per trasporto nei fiumi). 2) Semplificazione e snellimento delle procedure burocratiche per la costru- zione ed il mantenimento delle piste forestali, per le operazioni di taglio (e.g. deroghe ai pareri delle soprintendenze e alle norme sulle terre e rocce di scavo o deroghe alle modalità di intervento nei popolamenti danneggiati rientranti in aree naturali protette e aree della rete Natura 2000) e per il prelievo del legna- me schiantato. 3) Previsione di un commissario straordina- rioperlagestionedelboscodanneggiato ed istituzione di una Cabina di Regia di Coordinamento permanente delle Re- gioni Colpite dalla Calamità; è suggerito il coinvolgimento del Ministero per le Poli- tiche Agricole, Alimentari e Forestali e per il Turismo, Ministero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e del mare, Ministero della Difesa, Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, Coordinamento Nazio- nale delle Imprese Boschive, Federazione Italiana Produttori di Energia Rinnovabile, Associazione Italiana Energie Agrofore- stali,FederlegnoArredoedeventuali. Fase 2: Monitoraggio delle azioni. Si ritiene necessario provvedere ad una mappatura complessiva dei danni cagio- nati e alla predisposizione di procedure operative standard per la gestione di fu- ture ed analoghe situazioni di emergenza ambientale e delle migliori pratiche tecni- che e burocratiche che saranno adottate. 1) Inventario ufficiale dei danni forestali che fornisca il quadro della distribuzio- ne e dell’entità delle aree danneggiate; lo studio sarà commissionato da Federle- gnoArredo con copertura delle spese, al Centrodiricercadell’UniversitàdiPadova. 2) Redazione di un Manuale relativo ai danni da tempesta, che includa e dispie- ghi le azioni esecutive concrete per far fronte ai danni alle foreste provocati da tempeste d’importanza nazionale. Fase 3: Creazione centri di stoccaggio e raccolta del legname danneggiato, attra- verso attività coordinate. Creazione coordinata di nuove piazzole per l’accatastamento dei tronchi; a tal fine FederlegnoArredo suggerisce l’utilizzo di tecnologiediumidificazionedelmateriale aterra(adesempioutilizzandolecaserme abbandonate) o vasche/laghi di accumulo (o costruiti ex novo o utilizzando le vasche d’acquaperl’innevamento artificiale). Proposte FederlegnoArredo
  • 6. 6 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” Fase 4: Rafforzamento capacità opera- tiva delle imprese forestali italiane per un efficiente espletamento delle attività emergenziali e di esbosco. 1) Stanziamento dei fondi straordi- nari a sostegno di tutte le imprese boschive coinvolte nell’opera di recu- pero del legname danneggiato e schian- tato al fine di evitare danni maggiori all’ecosistema in caso di non esbosco. 2) Indennizzo per le imprese boschive che abbiano subito danni alle attrezzature in bosco. 3) Agevolazioni fiscali nella forma di con- tributo a fondo perdutonella misura massima del 50% a copertura della per- dita calcolata e rendicontata per le se- gherie che abbiano dimostrano di avere a magazzino tronchi italiani acquistati dopo il 1° gennaio o segati provenienti da legni italiani acquistati dopo il 1° maggio e che quindi a causa dei danni causati dal ciclone Vaia si trovino con un magazzino “svalutato”. In alternativa, si suggerisce la possibilità di dedurre la perdita del valore del magazzino nell’esercizio in cui si è verificata la stessa.   Supporto alle operazioni delle imprese bo- schive che affronteranno le zone in emer- genza: • Dotazione boscaioli delle attrez- zature necessarie per scorteccia- tura in loco per il materiale che si lascerà in bosco, taglio e raccolta dei tronchi (si taglia in orizzontale e non verticale come da abitudine). Aumentare temporaneamente ed ove possibile, la capacità di carico dei ri- morchi/camion forestali. • Affrontare la questione della gestione dei contratti in essere per lotti boschivi non ancora avviati che non hanno subito danni, vista l’immediata interruzione dei tagliordinariaiboschinondanneggiati. Fase 5: Sostegno ai proprietari forestali delle zone colpite da ciclone VAIA. 1) Sostegno economico ai proprietari fo- restali per gli interventi di recupero e messa in sicurezza delle aree colpite dal maltempo, anche mediante accesso ai fondi europei di indennizzo per calamità naturali. Fase6:Supportoalleimpreseditrasforma- zionedellegnamedanneggiatoedilmerca- to di riferimento attraverso una revisione temporaneadelregimedellepolitichedila- voro (c.d. Decreto Dignità) e la creazione di unsistemadidetrazionifiscaliprovvisorio. FederlegnoArredo ritiene funzionale au- mentare la capacità produttiva e di gestione dell’ingente quantità di legname schiantato, delle segherie nazionali, attualmente con ca- pacitàallimite. 1) Temporanea sospensione, fino alla ces- sazione del periodo di emergenza, del regime previsto dal Decreto Dignità per i contratti di lavoro nelle segherie, ad esempio applicando la disciplina per le sole imprese che utilizzino legname schiantato per un periodo di 2 + 2 anni. 2) Creazione di una c.d. “Zona Franca” (si- stema di detrazioni fiscali) attiva nelle zone boschive colpite, a vantaggio di im- prese boschive, segherie e primo acqui- renteindustrialecheprelevino,lavorinoe commercinolegnoschiantato;agaranzia, si suggerisce l’utilizzo di un metodo sem- plificato di rintracciabilità dalle segherie al primo acquirente industriale.
  • 7. 7 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” 3) Estensioneversoilsettoreforestaledel- lerisorsefinanziarieprevistenelprossi- mo Programma di Sviluppo Rurale. Fase 7: Ripristino delle aree boschive danneggiate 1) Programma di riforestazione nazionale per il ripristino del soprassuolo montano danneggiato e messa in sicurezza dal ri- schio di erosione e frane, con un’attenta valutazione delle specie forestali da uti- lizzare, con incentivi per l’utilizzo di ma- nodopera locale. 2) Piano di attività di formazione e poten- ziamento dei vivai forestali regionali e provinciali, al fine di massimizzare la raccoltadelsemeelapreparazionedelle plantule, necessarie – nei prossimi anni – al doveroso rinnovamento artificiale delle aree coinvolte. Fase 8: Innovazione e nuova economia del legno. 1) Attuazione Legge Forestale attra- verso implementazione dei Decreti Attuativi. 2) Adozione di un Piano di Azione Fo- restale Nazionale che preveda inve- stimenti europei e statali col fine di gestire attivamente il 39% del terri- torio italiano attualmente ricoperto da boschi. 3) Favorire l’uso di legname locale e delle zone montane con l’introdu- zione di certificati “Legno di mon- tagna” (sul modello dei certificati bianchi) sulla base del Regolamen- to UE 2018/841 (LULUCF) creando un mercato privato a favore delle imprese di prime lavorazione legno delle zone di montagna senza costi aggiuntivi per lo Stato. 4) Sblocco dei Fondi previsti dal Pia- no “Industria 4.0” nel settore delle imprese forestali. Fase9:Azionidistimolodelladomandain- terna finalizzate all’utilizzo della materia prima in eccesso; FederlegnoArredoritiene decisiva, come pronta reazione ai danni am- bientali causati, l’adozione di provvedimenti finalizzati a consentire e facilitare la riatti- vazione e l’incremeto dei consumi interni di tuttalafilieradellegno-arredo. 1) Incremento del massimale di spesa per il cd. Bonus Mobili (ristrutturazione edilizia) da 10.000 a 20.000 €. 2) Incentivazione fiscale relativa all’uti- lizzo, nell’ambito dell’edilizia, del le- gno proveniente dalle aree colpite dal ciclone Vaia - ad esempio tetti e pannelli X-Lam – prevedendo una detrazione fi- scale del 20%, comprovata da certificati di provenienza. 3) Reinserimento del c.d. Bonus giovani coppie, mirato ad incentivare tramite detrazione fiscale IRPEF l’acquisto di mobili destinati all’arredamento delle abitazioni acquistate da giovani coppie. 4) Innalzamento al 65% della detrazione fiscale all’interno del c.d. Ecobonus per quanto riguarda l’acquisto e la posa di in- fissi in legno. 5) Introduzione di incentivi per la grande distribuzione volti a premiare l’utilizzo di cassette di legno per prodotti orto- frutticoli. 6) Incentivi per la realizzazione di aree attrezzatecongiochiperparchiearredo da giardino in legno. Fase 10: Sviluppooccupazionale. Taliiniziativeporterannoaunaumentodei posti di lavoro che, secondo stime di alcu- ne associazioni di categoria dell’agricoltu- ra, raggiungeranno le 35.000 nuove unità nellaaree colpite dal maltempo.
  • 8. 8 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” TABELLA SINTETICA DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALLA CONFEDERAZIONE SVIZZERA A SEGUITO URAGANO LOTHAR (Fonte Prof Davide Pettenella) MISURE CONTENUTI DELLE MISURE Esbosco ed allestimento del legname danneggiato Contributi a copertura dei costi delle utilizzazioni Prevenzione ulteriori danni Interventi in boschi a rischio (per esempio: prevenzione della diffusione degli scolitidi) Ripristino di strade forestali Strade forestali danneggiate da piante cadute o a seguito delle utilizzazioni Misure temporanee nei boschi di protezione Interventi volti a stabilizzare i boschi di protezione, sino a quando tale funzione potrà essere offerta dal bosco rinnovato Interventi colturali nei boschi Promozione della rinnovazione naturale, eventualmente piantagione e cure colturali dei boschi giovani Centrali regionali per la commercializzazione del legname Aiuti all’intermediazione su scala regionale per una commercializzazione ottimale del legname. Contributi assegnati secondo il principio delle prestazioni, per esempio per metro cubo di legname venduto Estensione del programma Holz 2000 (promozione del consumo di legname) Misure e progetti in favore della promozione a medio termine di una migliore commercializzazione del legno Sicurezza sul lavoro Corsi speciali per proprietari forestali sulle tecniche di utilizzazione del legname danneggiato Elaborazione dati, valutazione e ricerca Definizione delle modalità ottimali di intervento e individuazione degli insegnamenti da trarre dall’esperienza dell’uragano Immagazzinamento del legname Immagazzinamento del legname per conservarne il valore e sostenerne il mercato: sussidi allo stoccaggio in bosco, allo stoccaggio del legno lavorato e del legname cippato Sostegno dell’acquisto di legname da parte di organizzazioni umanitarie Utilizzo di legname danneggiato in progetti di cooperazione allo sviluppo Delimitazione di riserve forestali Contributi per il legname non esboscato Varie Gestione e controllo dei finanziamenti federali
  • 9. 9 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” Anno Nome Paese Danni 1 1999 Lothar FR, DE, CH 180 mln. m³ 2 1990 Vivian,Wiebke Europa centrale 100 mln. m³ 3 2005 Erwin, Gudrun Scan., Balt. 85 mln. m³ 4 2007 Kyrill, Olli Europa centrale 55 mln. m³ 5 2009 Klaus FR 40 mln. m³ 6 2018 Friederike (1/18) DE 17 mln. m³* 7 2018 VAIA IT/AT/CH/SLO 14/15 mln m³* 8 2007 Per SE 12 mln. m³ 9 2008 Emma AT, DE, CZ 9,5  mln. m³ 10 2017 Hartmut (8/17) AT, CZ, PL 8,8  mln. m³ 11 2005 Silvio SK 8  mln. m³ 12 2013 Ivar DK, SE 7,2 mln. m³ 13 2008 Paula AT 6,3  mln. m³ 14 2002 Uschi AT, CZ 6 mln. m³ 15 2011 Dagmar FI, SE 5 mln. m³ 16 2017 Herwart (10/17) Europa centrale 5 mln. m³ 17 2014 Petra AT, IT, SI 3,8 mln. m³ 18 2015 Helga, Gorm SE 3,3 mln. m³ 19 2014 Yvette AT, CZ 3,1 mln. m³ 20 2015 Niklas AT, DE 2,9 mln. m³ 21 2017 Kolle (8/17) AT, DE 2,5 mln. m³ 22 2017 Yves (12/17) AT, SI 2,5 mln. m³ 23 2018 Burglind (1/18) AT, CH, DE 2 mln. m³ 24 2013 Xaver DE, DK, SE 1,9 mln. m³ 25 2013 Eino FI 1,5 mln. m³ 26 2015 senza nome FI 1,5 mln. m³ 27 2017 Xavier (10/17) DE 1,4 mln. m³ 28 2008 Annette SE 1,2 mln. m³ 29 2013 Christian DE, DK 1,1 mln. m³ 30 2013 Seija FI 1 mln. m³ 31 2018 Tempesta di marzo (3/18) CZ 0,6 mln. m³ 32 2015 Tempesta 4/5 marzo 2015 IT(Toscana) 0,331 mln m³ * stime da 17 a 20 mln. m³ | © Holzkurier.com TEMPESTE IN EUROPA | 1990 – 2018 I danni più vasti causati da tempeste in EUROPA
  • 10. 10 Decalogoperlamessainsicurezza,recuperoevalorizzazionedeiboschicolpitidalciclone“Vaia” DIMENSIONE DEI DANNI CAUSATI DALLA TEMPESTA “VAIA” (prime stime) Regione Danni (in m³) Note Veneto  6/8.000.000 Stime Alto Adige  1.500.000/2 mln ufficiale: 1 mln. m³ Trentino  2.000.000 prima rilevazione ufficiale Friuli  1.000.000 non ci sono dati ufficiali Lombardia/Piemonte/Valle d’Aosta/ Toscana/Marche 500.000 Non ci sono dati ufficiali Carinzia  1.000.000 confermato 1 mln. m³, rilevazione precisa durante questa settimana Tirolo orientale  350.000 ufficiale Slovenia  250.000 confermate “centinaia di migliaia” di metri cubi Svizzera  200.000 non ci sono dati ufficiali Stiria  250.000 prima rilevazione ufficiale Totale  Circa 15.050.000   Fonte: rilevazioni ufficiali, stime Holzkurier | © Holzkurier 2018