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News 25/A/2017
Lunedì, 19 giugno 2017
Caratteristiche pericolo rifiuti, Ue riformula voce “HP 14”.
Dal 5 luglio 2018 si applica la nuova definizione della caratteristica di pericolo “HP 14
Ecotossico” stabilita dal regolamento del Consiglio dell’Unione Europea
2017/997/Ue.
Il provvedimento in questione, pubblicato sulla Guue del 14 giugno 2017, sostituisce
la definizione “HP 14” contenuta nell’allegato III (Caratteristiche di pericolo per i
rifiuti) della direttiva 2008/98/Ce.
Il provvedimento arriva all’esito delle raccomandazioni espresse nello studio
supplementare, eseguito dalla stessa Ue in adempimento al regolamento
1357/2014/Ue (provvedimento che ha sostituito, con decorrenza 1° giugno 2015,
l’intero allegato III della direttiva 2008/98/Ce, ma senza modificare la caratteristica
HP14), al fine di garantire la completezza delle informazioni sui possibili effetti
dell’adeguamento della caratteristica HP 14 ai criteri “Clp” per la valutazione
dell’ecotossicità previsti dal regolamento 1272/2008/Ce sulla classificazione,
l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele.
Il regolamento 2017/997/Ce entra in vigore il 4 luglio 2017 ma sarà applicabile, al
fine di concedere a imprese e autorità competenti il tempo sufficiente per adattarsi
ai nuovi requisiti, solo a decorrere dal 5 luglio 2018.
Fonte: reteambiente.it
Aee, nuove deroghe per cadmio e piombo nelle lenti.
La Commissione Ue ha approvato ex direttiva 2011/65/Ue tre nuove deroghe al
divieto dell’uso di piombo e cadmio nelle lenti e di piombo in cuscinetti e pistoni per
taluni compressori contenenti refrigeranti.
Le deroghe sono arrivate per l’impossibilità di eliminare tali metalli pesanti in
determinati apparecchi elettrici ed elettronici (Aee), ragione per cui le direttive
delegate della Commissione hanno integrato l’allegato III della direttiva 2011/65/Ue
che contiene le deroghe alla disciplina generale di restrizione all’uso dei metalli
pesanti. Con la direttiva delegata 2017/1009/Ue alcune lenti ottiche contenenti
cadmio e piombo potranno usare ancora questi metalli pesanti fino al 21 luglio 2021.
La direttiva delegata 2017/1010/Ue invece consente l’utilizzo del piombo in
cuscinetti e pistoni per taluni compressori contenenti refrigeranti fino al 21 luglio 2019.
Infine la direttiva delegata 2017/1011/Ue consente di utilizzare il piombo in lenti
bianche utilizzate per applicazioni ottiche fino al 21 luglio 2021. (Articolo di
Francesco Petrucci).
Fonte: reteambiente.it
Sistri, MinAmbiente aggiorna manualistica.
Sul portale ufficiale del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (www.sistri.it)
sono state pubblicate le versioni aggiornate del Manuale operativo, delle guide
rapide e dei casi d’uso.
L’aggiornamento della Sezione documenti del sito è stata ufficializzata tramite una
segnalazione pubblicata sul sito il 12 giugno 2017.
L’aggiornamento del manuale operativo Sistri (versione 1.1 del 4 aprile 2017) arriva
a quasi un anno di distanza dall’ultimo adeguamento del vademecum (versione 1.0
del 7 giugno 2016).
Le “guide rapide” aggiornate (versione del 10 aprile 2017) riguardano i produttori, i
trasportatori, i destinatari e la Regione Campania.
Con riferimento ai “casi d’uso”, infine, vengono fornite le nuove istruzioni per la
microraccolta, la gestione dei rifiuti respinti, il trasporto intermodale e il trasporto
transfrontaliero (versione del 10 aprile 2017). (Articolo di Alessandro Geremei)
Fonte: reteambiente.it
Rifiuti. Rifiuti contenenti amianto e competenze.
Consiglio di Stato Sez. IV n. 2305 del 15 maggio 2017
Per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto il legislatore ha dettato un regime
speciale derogativo delle norme ordinarie in materia di gestione dei rifiuti, con la
conseguenza che tale regime è rimasto comunque in vigore nelle sue componenti
essenziali e costituisce una regolamentazione specifica della materia rispetto alla
quale non determinano modifiche o integrazioni le disposizioni di carattere generale
concernenti la competenza degli enti territoriali in materia anche ambientale.
Fonte: lexambiente.it
Rifiuti. Autorizzazioni ambientali per le attività di recupero di rifiuti speciali e
competenze.
TAR Umbria Sez. I n. 340 del 2 maggio 2017
Nella materia delle autorizzazioni ambientali richieste per l’attività di recupero di
rifiuti speciali non pericolosi non è prevista in capo al Comune la titolarità di
competenze autorizzatorie, fatto naturalmente salvo il potere di ordinanza
contingibile ed urgente contemplato dagli artt. 50 e 54 T.U.E.L. nonché dal D.lgs.
152/2006 in presenza di grave pericolo per l’incolumità pubblica.
Fonte: lexambiente.it
Individuate 19 nuove zone speciali di conservazione (Zsc) in Italia.
Si tratta di 9 Zsc nella regione biogeografica alpina, 13 in quella biogeografica
continentale e 1 in quella mediterranea.
Aumenta il numero delle zone speciali di conservazione (Zsc) nel nostro Paese: ne
sono state designate altre 19 in Piemonte. Si tratta di 9 Zsc della regione
biogeografica alpina (Laghi di Ivrea, Serra di Ivrea, Val Troncea, Monte Musine e
Laghi di Caselette, Monte Fenera, Campello Monti, Gruppo del Tenibres, Vallone di
Orgials-Colle della Lombarda, Colle e Lago della Maddalena, Val Puriac), di 13 della
regione biogeografica continentale (Stagno di Oulx, Garzaia del Rio Druma,
Laghetto di Sant’Agostino, Fondo Toce, Valle del Ticino, Lagoni di Mercurago,
Palude diCasalbeltrame, Bosco del Merlino, Colonie di chirotteri di S. Vittoria e
Monticello d’Alba, Stura di Demonte, Greto dello Scrivia, Langhe di Spigno
Monferrato, Bacino del Rio Miseria) e di una della regione biogeografica
mediterranea (Sorgenti del Belbo).
Il decreto del Ministero dell’ambiente – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri – ne
determina le misure di conservazione, gli obblighi e i criteri di gestione. Il decreto
individua le misure di conservazione e quelle necessarie per evitare il degrado degli
habitat e la perturbazione delle specie. Il tutto conformemente alle esigenze
ecologiche dei tipi di habitat naturali e proporzionalmente alla misura in cui tale
perturbazione potrebbe avere conseguenze significative.
Le misure previste dal decreto vanno a integrarsi con quelle definite dagli strumenti
di regolamentazione e pianificazione esistenti nel caso in cui si tratta di aree naturali
protette di rilievo nazionale e provinciale.
Le misure, inoltre, potranno essere ulteriormente integrate, entro sei mesi dalla data
del presente decreto, prevedendo l’integrazione con altri piani di sviluppo e
specifiche misure regolamentari, amministrative o contrattuali. Entro lo stesso termine
la Regione provvede ad assicurare l’allineamento tra le misure di conservazione e
la Banca dati Natura 2000 la rete europea composta dei Siti di importanza, istituita
dalla direttiva habitat.
La direttiva Habitat si propone di proteggere direttamente le aree naturali e le
specie del territorio Ue. A tale scopo divide il territorio in 9 regioni biogeografiche
(boreale, atlantica, continentale, alpina, mediterranea, macaronesica, steppica,
pannonica e la regione del Mar Nero) in base a determinate caratteristiche
ecologiche omogenee, come la vegetazione, il clima e la geologia dei luoghi. Tale
divisione permette una maggior razionalizzazione della rete Natura 2000, che nasce
appunto per la conservazione di specie e di tipi di habitat presenti in paesi diversi
ma in analoghe condizioni naturali, a prescindere dalla politica e dai confini
amministrativi. (Articolo di Eleonora Santucci)
Fonte: greenreport.it

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  • 1. News 25/A/2017 Lunedì, 19 giugno 2017 Caratteristiche pericolo rifiuti, Ue riformula voce “HP 14”. Dal 5 luglio 2018 si applica la nuova definizione della caratteristica di pericolo “HP 14 Ecotossico” stabilita dal regolamento del Consiglio dell’Unione Europea 2017/997/Ue. Il provvedimento in questione, pubblicato sulla Guue del 14 giugno 2017, sostituisce la definizione “HP 14” contenuta nell’allegato III (Caratteristiche di pericolo per i rifiuti) della direttiva 2008/98/Ce. Il provvedimento arriva all’esito delle raccomandazioni espresse nello studio supplementare, eseguito dalla stessa Ue in adempimento al regolamento 1357/2014/Ue (provvedimento che ha sostituito, con decorrenza 1° giugno 2015, l’intero allegato III della direttiva 2008/98/Ce, ma senza modificare la caratteristica HP14), al fine di garantire la completezza delle informazioni sui possibili effetti dell’adeguamento della caratteristica HP 14 ai criteri “Clp” per la valutazione dell’ecotossicità previsti dal regolamento 1272/2008/Ce sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Il regolamento 2017/997/Ce entra in vigore il 4 luglio 2017 ma sarà applicabile, al fine di concedere a imprese e autorità competenti il tempo sufficiente per adattarsi ai nuovi requisiti, solo a decorrere dal 5 luglio 2018. Fonte: reteambiente.it Aee, nuove deroghe per cadmio e piombo nelle lenti. La Commissione Ue ha approvato ex direttiva 2011/65/Ue tre nuove deroghe al divieto dell’uso di piombo e cadmio nelle lenti e di piombo in cuscinetti e pistoni per taluni compressori contenenti refrigeranti. Le deroghe sono arrivate per l’impossibilità di eliminare tali metalli pesanti in
  • 2. determinati apparecchi elettrici ed elettronici (Aee), ragione per cui le direttive delegate della Commissione hanno integrato l’allegato III della direttiva 2011/65/Ue che contiene le deroghe alla disciplina generale di restrizione all’uso dei metalli pesanti. Con la direttiva delegata 2017/1009/Ue alcune lenti ottiche contenenti cadmio e piombo potranno usare ancora questi metalli pesanti fino al 21 luglio 2021. La direttiva delegata 2017/1010/Ue invece consente l’utilizzo del piombo in cuscinetti e pistoni per taluni compressori contenenti refrigeranti fino al 21 luglio 2019. Infine la direttiva delegata 2017/1011/Ue consente di utilizzare il piombo in lenti bianche utilizzate per applicazioni ottiche fino al 21 luglio 2021. (Articolo di Francesco Petrucci). Fonte: reteambiente.it Sistri, MinAmbiente aggiorna manualistica. Sul portale ufficiale del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (www.sistri.it) sono state pubblicate le versioni aggiornate del Manuale operativo, delle guide rapide e dei casi d’uso. L’aggiornamento della Sezione documenti del sito è stata ufficializzata tramite una segnalazione pubblicata sul sito il 12 giugno 2017. L’aggiornamento del manuale operativo Sistri (versione 1.1 del 4 aprile 2017) arriva a quasi un anno di distanza dall’ultimo adeguamento del vademecum (versione 1.0 del 7 giugno 2016). Le “guide rapide” aggiornate (versione del 10 aprile 2017) riguardano i produttori, i trasportatori, i destinatari e la Regione Campania. Con riferimento ai “casi d’uso”, infine, vengono fornite le nuove istruzioni per la microraccolta, la gestione dei rifiuti respinti, il trasporto intermodale e il trasporto transfrontaliero (versione del 10 aprile 2017). (Articolo di Alessandro Geremei) Fonte: reteambiente.it Rifiuti. Rifiuti contenenti amianto e competenze. Consiglio di Stato Sez. IV n. 2305 del 15 maggio 2017 Per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto il legislatore ha dettato un regime speciale derogativo delle norme ordinarie in materia di gestione dei rifiuti, con la conseguenza che tale regime è rimasto comunque in vigore nelle sue componenti
  • 3. essenziali e costituisce una regolamentazione specifica della materia rispetto alla quale non determinano modifiche o integrazioni le disposizioni di carattere generale concernenti la competenza degli enti territoriali in materia anche ambientale. Fonte: lexambiente.it Rifiuti. Autorizzazioni ambientali per le attività di recupero di rifiuti speciali e competenze. TAR Umbria Sez. I n. 340 del 2 maggio 2017 Nella materia delle autorizzazioni ambientali richieste per l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi non è prevista in capo al Comune la titolarità di competenze autorizzatorie, fatto naturalmente salvo il potere di ordinanza contingibile ed urgente contemplato dagli artt. 50 e 54 T.U.E.L. nonché dal D.lgs. 152/2006 in presenza di grave pericolo per l’incolumità pubblica. Fonte: lexambiente.it Individuate 19 nuove zone speciali di conservazione (Zsc) in Italia. Si tratta di 9 Zsc nella regione biogeografica alpina, 13 in quella biogeografica continentale e 1 in quella mediterranea. Aumenta il numero delle zone speciali di conservazione (Zsc) nel nostro Paese: ne sono state designate altre 19 in Piemonte. Si tratta di 9 Zsc della regione biogeografica alpina (Laghi di Ivrea, Serra di Ivrea, Val Troncea, Monte Musine e Laghi di Caselette, Monte Fenera, Campello Monti, Gruppo del Tenibres, Vallone di Orgials-Colle della Lombarda, Colle e Lago della Maddalena, Val Puriac), di 13 della regione biogeografica continentale (Stagno di Oulx, Garzaia del Rio Druma, Laghetto di Sant’Agostino, Fondo Toce, Valle del Ticino, Lagoni di Mercurago, Palude diCasalbeltrame, Bosco del Merlino, Colonie di chirotteri di S. Vittoria e Monticello d’Alba, Stura di Demonte, Greto dello Scrivia, Langhe di Spigno Monferrato, Bacino del Rio Miseria) e di una della regione biogeografica mediterranea (Sorgenti del Belbo). Il decreto del Ministero dell’ambiente – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri – ne determina le misure di conservazione, gli obblighi e i criteri di gestione. Il decreto individua le misure di conservazione e quelle necessarie per evitare il degrado degli habitat e la perturbazione delle specie. Il tutto conformemente alle esigenze
  • 4. ecologiche dei tipi di habitat naturali e proporzionalmente alla misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative. Le misure previste dal decreto vanno a integrarsi con quelle definite dagli strumenti di regolamentazione e pianificazione esistenti nel caso in cui si tratta di aree naturali protette di rilievo nazionale e provinciale. Le misure, inoltre, potranno essere ulteriormente integrate, entro sei mesi dalla data del presente decreto, prevedendo l’integrazione con altri piani di sviluppo e specifiche misure regolamentari, amministrative o contrattuali. Entro lo stesso termine la Regione provvede ad assicurare l’allineamento tra le misure di conservazione e la Banca dati Natura 2000 la rete europea composta dei Siti di importanza, istituita dalla direttiva habitat. La direttiva Habitat si propone di proteggere direttamente le aree naturali e le specie del territorio Ue. A tale scopo divide il territorio in 9 regioni biogeografiche (boreale, atlantica, continentale, alpina, mediterranea, macaronesica, steppica, pannonica e la regione del Mar Nero) in base a determinate caratteristiche ecologiche omogenee, come la vegetazione, il clima e la geologia dei luoghi. Tale divisione permette una maggior razionalizzazione della rete Natura 2000, che nasce appunto per la conservazione di specie e di tipi di habitat presenti in paesi diversi ma in analoghe condizioni naturali, a prescindere dalla politica e dai confini amministrativi. (Articolo di Eleonora Santucci) Fonte: greenreport.it