2. Cosa sono gli OGM?
OGM è la sigla di «organismo geneticamente modificato», usata per
indicare organismi vegetali e animali il cui patrimonio genetico è stato
modificato mediante ibridazione e selezione o mutagenesi e selezione,
oppure con metodiche che prevedono manipolazioni del DNA e
inserimento mirato di nuovi geni (transgeni) negli organismi.
3. Gli OGM trovano applicazione soprattutto in
campo alimentare, agricolo, zootecnico e
medico.
Dove trovano applicazione gli OGM?
4. Piante geneticamente modificate
Le piante geneticamente modificate si dividono in GMHT e GMIR: la prima sigla è
un’abbreviazione del termine inglese genetically modified herbicide tolerance,
ovvero pianta GM il cui carattere introdotto induce tolleranza a specifici erbicidi ad
ampio spettro; la seconda è un’abbreviazione di genetically modified insect
resistance, ovvero pianta GM il cui carattere introdotto induce resistenza nei confronti
degli attacchi di specifici insetti.
5. Piante OGM nel mondo
Piante geneticamente modificate sono già coltivate e in commercio da
alcuni decenni in diverse zone del mondo; leader mondiale nel settore è
l’americana Monsanto.
6. Esempi di piante
geneticamente
modificate
Pianta Beneficio ottenuto
Mais Resistente alle larve della piralide (parassita delle coltivazioni di
mais)
Patata Tolleranza a virus e alla dorifora (Leptinotarsa decemlineata)
Soia Resistente all’erbicida Round-Up
Pomodoro Maturazione dilazionata e dotati di proprietà insetticide
Pomodoro Maturazione ritardata
Colza Minor contenuto di acidi grassi
Fagiolo Proprietà insetticide
Riso Capacità di sintetizzare precursori della vitamina A
9. Monsanto: leader mondiale delle
biotecnologie degli OGM
Monsanto è stata
fondata nel 1901 a
St. Louis, Stati Uniti -
tuttora sede della
società - da John
Queeny. A partire
dalla fine degli anni
'70 la società è
entrata nel settore
delle biotecnologie
applicate
all'agricoltura.
10. Monsanto: leader mondiale delle
biotecnologie degli OGM
Con oltre 20 anni di esperienza, Monsanto è oggi riconosciuta come leader
mondiale di questo settore. Risale, infatti, al 1996 l'introduzione negli Stati
Uniti dei primi prodotti biotech Monsanto: le patate NewLeaf e il cotone
Bollgard, in grado di auto-proteggersi dagli insetti e la soia Roundup Ready,
prodotto resistente al diserbante Roundup. Oggi Monsanto
commercializza, negli Stati Uniti e nei paesi dove la coltivazione di piante
geneticamente modificate è autorizzata, colture quali la soia, il mais, il
colza, il cotone e la patata.
11. Pericoli dagli OGM?
Incapacità di prevedere tutti gli effetti che una modifica del DNA avrà
sull’organismo su cui si è intervenuti
Esiste la possibilità che l’introduzione di un gene nuovo in una pianta
destinata a diventare cibo possa determinare la produzione di sostanze
che potrebbero scatenare nell’uomo allergie alimentari (come già
successo almeno due volte in passato)
Le nuove caratteristiche introdotte, pur se controllabili nella prole in
allevamenti confinati, possono essere diffuse nel genoma delle popolazioni
in condizioni naturali da qualche organismo sfuggito al controllo, con
conseguenze non prevedibili e potenzialmente pericolose.
13. Storia del mais: dalla scoperta alla
grande diffusione
L’origine esatta del mais non è certa: i resti
archeologici più antichi, scoperti nel Nuovo
Messico, risalgono al 3000 ca. a.C. Fu portato in
Spagna da C. Colombo dopo la scoperta
dell’America, e da qui fu introdotto in Veneto poco
dopo il 1500. Tra la metà del XVI sec. e la metà del
XVII la coltivazione del mais si diffuse lentamente nel
Veneto, e in seguito in Lombardia e in Piemonte; nel
XVIII sec. si diffuse nel resto dell’Italia settentrionale
e centrale, e fuori dall’Italia, in Francia meridionale
e in Spagna, dove poco dopo l’importazione dalle
Americhe era stata abbandonata. Nell’Italia
meridionale il mais fu importato direttamente dalla
Spagna nel XVI sec., ma si diffuse molto
lentamente. La grande affermazione del mais risale
a un’epoca recente (ultimi secoli).
14. Storia del mais: una modifica genetica
secondo Monsanto
IL TARGET_Le modifiche
genetiche sul DNA - iniziate
intorno al 1980 - miravano a
rendere il mais autonomo
nella lotta al suo peggior
nemico: la piralide. La
piralide appartiene al
gruppo dei lepidotteri. In
estate può attaccare anche
2 o 3 volte un campo di mais
e provocare una riduzione
del raccolto che varia tra il
10 e il 30 per cento a
seconda della stagione e
della zona.
15. Storia del mais: una modifica genetica
secondo Monsanto
LA SOLUZIONE_Tramite opportune modifiche a livello di DNA, nel mais viene
inserito un gene derivante da un batterio che si trova naturalmente nel
terreno, il Bacillus thuringiensis (Bt) e che produce una famiglia di proteine
tossiche per la piralide. Grazie al Bt la pianta di mais si autoprotegge dalla
piralide per tutto il ciclo di vita e in tutte le sue parti. L'autoprotezione è
perfettamente innocua per gli altri insetti, la flora, la fauna e l’uomo.
Ostrinia nubilalis (piralide del mais)
16. Il futuro del mais OGM
Ad oggi il futuro del mais OGM è
incerto: infatti se da una parte ci
sono tutti i benefici che ulteriori
modifiche genetiche potrebbero
portare, dall’altra ci sono i divieti
e le «paure» di diversi Stati e dei
consumatori. Per questo non
possiamo dire con certezza quali
sviluppi avrà il mais OGM pur
constatando che ogni anno la
superficie di territorio dedicata
alla sua coltivazione è in continuo
aumento (ad esempio negli
U.S.A. e in Cina) e le ricerche per
il suo sviluppo sono sempre in
corso.
Chicchi di mais