Impara i concetti, gli strumenti e le tecniche per esplorare il registro fossile! La presentazione fa parte del corso di Paleontologia tenuto da Andrea Baucon presso l'Università di Trieste.
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Learn the concepts, tools and techniques to explore the fossil record! The presentation is part of the palaeontology course taught by Andrea Baucon at the University of Trieste, Italy.
1. Lezione 25
Ordoviciano 1
Cos’è il great Ordovician Biodiversification Event? Cosa hanno in comune
brachiopodi, briozoi e foronidei?
Andrea Baucon – Corso di Paleontologia (v. 1.0)
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7. L’Ordoviciano (485-444 milioni di anni fa)
Il nome fu proposto da Charles Lapworth
alla fine del 1800 e si riferisce alla tribù
celtica degli Ordovici
9. Paleogeografia: Ordoviciano
I continenti Laurentia, Baltica e Siberia sono separati dal Gondwana
L’oceano Giapetico separa Baltica da Laurentia, l’oceano Rheico separa Baltica da Gondwana
10. Clima: Ordoviciano inferiore e medio
Durante quasi tutto l’Ordoviciano le condizioni climatiche erano di greenhouse
11. Great Ordovician Biodiversification Event
40 milioni di anni dopo l’esplosione cambriana, la fauna cambriana viene
‘sostituita’ da una fauna ricca di sospensivori e organismi pelagici
12. Three Great Evolutionary Faunas e Great
Ordovician Biodiversification Event
The history of family diversity of the three great
“faunas” of marine animals, showing a Cambrian phase,
a Paleozoic phase and a “modern” phase. The three
phases add together to produce the overall pattern of
diversification in Fig. 20.2a. Geological period
abbreviations are standard, running from Vendian (V) to
Tertiary (T). (Based on Sepkoski 1984.)
14. Ordovician Meteor Event:
la causa del Great Ordovician Biodiversification Event:
Si ipotizza che la biodiversificazione ordoviciana sia legata a
piccoli impatti, che avrebbero creato nuove nicchie
15. Clima: Ordoviciano medio e superiore
Durante il tardo Ordoviciano c’è una glaciazione (Hirnantian glaciation): condizioni di
icehouse
20. Cosa hanno in comune foronidei, briozoi e brachiopodi?
Foronideo Briozoo
Brachiopode
21. Cosa hanno in comune foronidei, briozoi e brachiopodi?
Foronidei
Briozoi Brachiopodi
presentano un complesso organo di nutrizione, il lofoforo (=cresta o braccio dotato di tentacoli
nel cui interno vi è un’estensione della cavità celomatica)
per questo motivo sono chiamati lofoforati
23. I foronidei (phoronids, horseshoe worms) sono organismi vermiformi con lofoforo
Phylum Phoronidea
I foronidei costituiscono uno dei phyla con minor numero di specie, anche se in ambienti
marini poco profondi possono essere molto abbondanti
I foronidei sono tutti marini
24. Phylum Phoronidea
Non si conoscono resti fossili certi di
foronidi
Talpina è una traccia di bioerosione che si
trova anche nei belemniti; potrebbe essere
stata prodotta da foronidi
L’icnogenere Skolithos è una tana verticale
che è attribuita, tra gli altri, ad anellidi e
foronidi
Alcuni icnogeneri potrebbero essere stati
prodotti da foronidi:
25. Phylum Phoronidea
Talpina è una traccia di bioerosione
che si trova anche nei belemniti;
potrebbe essere stata prodotta da
foronidi
L’icnogenere Skolithos è una tana verticale
che è attribuita, tra gli altri, ad anellidi e
foronidi
Alcuni icnogeneri potrebbero essere
stati prodotti da foronidi:
28. Phylum Brachiopoda
I Brachiopodi sono uno dei gruppi di invertebrati di maggior successo in termini di
abbondanza e diversità
I Brachiopodi raggiungono pochi
centimetri, anche se alcune
specie paleozoiche possono
ragggiungere dimensioni di 20
cm (Stringocephalus) e 30 cm
(Productus)
I brachiopodi sono animali
marini con un organo ciliato di
nutrimento (lofoforo)
compreso tra due conchiglie
(valve)
29. I Brachiopodi sono apparsi
nel Cambriano e sono
presenti ancora oggi nei mari
Distribuzione stratigrafica
30. Classificazione
Inarticolati: conchiglia organo-
fosfatica
Articolati: apparato cardinale,
comune presenza di un
brachidio
Tradizionalmente i Brachiopodi sono suddivisi in:
Recenti analisi filogenetiche cladistiche e molecolari hanno mostrato che è meglio parlare
di tre subphyla, Linguliformea, Craniiformea e Rhynconelliformea
31. Classificazione
Representatives of the main orders of non-articulates and
articulates. Non-articulates:
(a) Pseudolingula (Ordovician lingulide), (b) Nushibella
(Ordovician siphonotretide), (c) Numericoma (Ordovician
acrotretide), (d) Dinobolus (Silurian trimerellide) and (e) Crania
(Paleogene craniide). Articulates: (f) Sulevorthis (Ordovician
orthide), (g) Rafinesquina (Ordovician strophomenide), (h)
Grandaurispina (Permian productide), (i) Marginifera (Permian
productide), (j) Cyclacantharia (Permian richthofeniid), (k)
Neospirifera (Permian spiriferide), (l, m) Rostricelulla (Ordovician
rhynchonellide) and (n, o) Tichosina (Pleistocene terebratulide).
Magnification approximately ×2 (a, e–g, l, m), ×8 (b), ×60 (c), ×1
(d, h–k, n, o). (Courtesy of Lars Holmer (a), Michael Bassett (g),
Robin Cocks (j) and Richard Grant (h, i, k, l).)
Linguliformea, Craniiformea e
Rhynconelliformea si distinguono per
composizione del guscio e morfologia
34. Brachiopod morphologies: (a) internal features of a lingulate, (b) exterior of a burrowing lingulate, (c)
internal terminology of a craniform calciate, (d) internal features of a terebratulide, (e) external
terminology of a typical articulate, (f) internal terminology of both valves of a terebratulide, and (g)
main types of brachiopod lophophore.
Forma e funzione
35. Forma e funzione
Brachiopod morphologies: (a) internal features of a lingulate, (b) exterior of a burrowing lingulate, (c)
internal terminology of a craniform calciate, (d) internal features of a terebratulide, (e) external
terminology of a typical articulate, (f) internal terminology of both valves of a terebratulide, and (g)
main types of brachiopod lophophore.
36. Le conchiglie dei Brachiopodi: inequivalvi ed equilaterali
La conchiglia di
un Brachiopode è
composta da due
valve ineguali
(inequivalvi) ma
simmetricamente
sviluppate
(equilaterali)
37.
38. Valve nei brachiopodi e nei bivalvi
Valva: una delle
due parti che
compongono la
conchiglia di un
tipico mollusco
bivalve o di un
brachiopode
39. Valve nei brachiopodi
Valva
brachiale o
dorsale: è in
genere la
più piccola
Valva
peduncolare
o ventrale:
valva che,
almeno in
origine, è in
rapporto con
il peduncolo;
è in genere la
più grande
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46. Mantello
Le parti molli di un Brachiopodi sono racchiuse in un mantello composto da foglietti
muscolari
48. Lofoforo e brachidio
La struttura scheletrica interna più importante è il brachidio che si sviluppa dalla valva
brachiale come secrezione del lofoforo
53. Delthyrium e deltidium
Nello stadio giovanile dei brachiopodi, il peduncolo esce dalla parte posteriore della
valva peduncolare attraverso un’apertura triangolare detta deltirio
Nel corso dello
sviluppo il deltirio
viene ristretto dallo
sviluppo di piastre
deltidiali che formano
il deltidio
Le piastre deltidiali
delimitano un’apertura
ridotta detta foramen
Il notothyrium è una
piccola zona triangolare
nella zona della cerniera
situata in posizione
opposta al deltirio
54.
55.
56. Umbone
Umbone: il ‘becco’ della conchiglia
dei brachiopodi. Lo stesso termine
viene usato per indicare una delle
sporgenze di ciascun lato della
regione della cerniera nella
conchiglia dei bivalvi
57.
58. Notothyrium: apertura più
piccola nella valva brachiale
Deltirio: apertura triangolare
nella valva peduncolare
Interarea: zona che ha
ornamentazione diversa dal
resto della conchiglia situata
lungo la commessura cardinale,
in prevalenza situata sulla valva
peduncolare
Interarea, delthyrium e
notothyrium
59.
60.
61. Commessura e margine cardinale
Commessura: margine lungo il quale le due valve vengono a contatto
74. Ultrastruttura del guscio dei brachiopodi: punctae
Shell secretion at the margins of Notosaria. (Based on Williams, A. 1968. Lethaia 1.)
Molti gusci sono perforati da piccoli fori (punctae) che ospitano estensioni digitate del
mantello (ceca)
79. Riproduzione
I sessi sono separati
Le larve sono planctoniche
Brachiopod larvae. (a) Ventral and (b) dorsal valves of the brachiopod Onniella. Black arrows indicate
the anterior extent of the larval shell. Scale bars, 200 µm. (From Freeman & Lundelius 2005.)
80. Modo di vita: mobilità
I brachiopodi sono sessili,
anche se non tutti
Brachiopod lifestyles. (Courtesy of
David Harper and Roisin Moran.)
Gran parte dei brachiopodi si
fissavano al substrato (duro o
soffice) con il peduncolo
I brachiopodi potevano essere
infaunali, pseudoinfaunali,
infaunali
81. Modo di vita: trofismo
I brachiopodi si nutrono del particellato in sospensione
82. Ambiente
I brachiopodi sono tutti indicatori di ambiente marino
A parte poche eccezioni (es. Lingula) sono tutti stenoalini
Mesozoic palaeocommunities developed across Alpine Europe. Numbers 1 to 7 refer to the seven
different biotypes described on the figure. (Based on Ager, D.V. 1965. Palaeogeogr. Palaeoclimatol.
Palaeoecol. 1.)
83. Paleoecologia
Brachiopod predation: boring of Oichnus paraboloides in the conjoined valves of Terebratulina from
the Pleistocene rocks of Barbados. Scale bar is in millimeters. (Courtesy of Stephen Donovan.)
85. Si possono confondere con…
I brachiopodi si possono confondere con i bivalvi; alcuni dei
caratteri per distinguerli sono:
Nei bivalvi la conchiglia è perlopiù
inequivalve
I brachiopodi hanno un umbone
perforato
Nei brachiopodi la conchiglia è
inequivalve
Nei brachiopodi la conchiglia è
equilaterale
Nei bivalvi la conchiglia è perlopiù
inequilaterale
I bivalvi non hanno un umbone
perforato
91. I Briozoi sono apparsi nell’Ordoviciano e sono presenti ancora oggi
Distribuzione stratigrafica e classificazione
Stratigraphic ranges and absolute abundances of the main bryozoan groups. Geological period
abbreviations are standard, running from Ordovician (O) to Neogene (N). (From Taylor, 1985.)
93. Forma e funzione
I principali termini per descrivere i briozoi sono:
3) Zoecio: rivestimento
2) Zooide: singolo individuo membro di una colonia di animali; è costituito da un polipide
incluso entro un involucro
1) Zoario: colonia di briozoi
95. Forma e funzione
Morphology of two living bryozoans: (a) a stenolaemate and (b) a
gymnolaemate. (Based on various sources.)
96. Forma e funzione
The modular construction of a colony using Lego blocks: complex forms are generated by iteration of
higher order modular units. (From Hageman 2003.)
Some bryozoan genera: (a) Rhabdomeson (Carboniferous cryptostome), (b) Rectifenestella
(Carboniferous fenestrate), (c) Fistulipora (Carboniferous cystopore), (d) Penniretepora (Carboniferous
fenestrate), (e) Archimedes (Carboniferous fenestrate), (f) Archaeofenestella (Silurian fenestrate), (g)
Lunulites (Cretaceous cheilostome), (h) Castanapora (Cretaceous cheilostome). Magnification
approximately ×30 (a), ×15 (b, c), ×1 (d–f), ×5 (g), ×20 (h). (a–c, courtesy of Patrick Wyse Jackson; d–h,
from Taylor 1985.)
106. Zoario
Le colonie (zoari)
presentano:
• Autozoeci (o zoeci):
individui non
specializzati;
• Eterozoeci: tutti gli altri,
tra cui ooeci (incubatori
nella riproduzione
sessuale), cenozoeci
(danno luogo alle
ramificazioni), avicularie
e vibracularie (individui
con funzione di difersa o
cattura della preda)
114. Modo di vita: mobilità e trofismo
Sessili
Si nutrono del materiale in sospensione
115. Ambiente
I Briozoi sono acquatici, prevalentemente marini
Prediligono acque ben ossigenate, spesso agitate, purché limpide
116. Applicazione paleoecologica
(a) Cluster analysis of bryozoan growth forms across a
shelf–slope transition, showing an inner shelf A (clastic
dominated), inner shelf B (carbonate dominated),
outer shelf and slope. The cluster analysis, using a
distance coefficient (x-axis) and average group linkage,
indicates the presence of four distinctive assemblages.
(b) Distribution of growth forms across the onshore–
offshore gradient within the assemblages identified by
cluster analysis. (Based on Hageman et al. 1997.)