Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
introduction to contemporary pragmatics in Italian
short history (Morris, Carnap, Reichenbach, Kaplan)
arguments for contextualism
arguments against contextualism
two paradigms on the idea of proposition
Descrizione e analisi del contenuto della "Critica del Giudizio" di Kant.
Rilasciata sotto licenza Creative Commons BY-SA-NC (Attribuzione, Distribuzione, Non per fini commerciali). Sono permessi usi educativi e riproduzione (citata) di parte della presentazione o tutta.
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
introduction to contemporary pragmatics in Italian
short history (Morris, Carnap, Reichenbach, Kaplan)
arguments for contextualism
arguments against contextualism
two paradigms on the idea of proposition
Descrizione e analisi del contenuto della "Critica del Giudizio" di Kant.
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schematizzazione riassuntiva:
- principi fondamentali della Filosofia di Hegel
- la Fenomenologia dello spirito
- L'enciclopedia delle scienze profonde
- La filosofia della storia
by Spano
schematizzazione riassuntiva:
- principi fondamentali della Filosofia di Hegel
- la Fenomenologia dello spirito
- L'enciclopedia delle scienze profonde
- La filosofia della storia
by Spano
The document discusses the programming language Prfm and how it uses a stack. It provides examples of how commands are added to the stack and executed using first-in, last-out order. Key concepts covered include using the stack to perform operations like addition and translation, as well as using repetition and referencing prior values on the stack.
This document provides an overview of how to create your own cloud using Apache CloudStack. It discusses the key characteristics of clouds, different cloud service and deployment models supported by CloudStack, and the core components that make up a CloudStack deployment including zones, pods, clusters, primary and secondary storage, virtual routers, hypervisors, and the management server. The document also touches on CloudStack's networking, security, high availability, resource allocation, and usage accounting features.
This document discusses developing a website called Carsales.com for students that allows users to sell, buy, or swap cars by filtering unwanted listings and including dealers' posts. It describes including a sample demo, search page, and usability testing through a field test, questionnaire, and analyzing click errors, lost errors, and results about the content, spacing, and logo to determine changes needed.
Patents are the good information resources for obtaining IoT business ideas. Followings are some examples of the IoT patents that provide potential business cases based on the IoT applications: smart office building, smart utility meter, smart home/building temperature control, smart transportation, connected car, smart manufacturing using 3D printer and smart healthcare.
Well tailored value creation methodology combined with patent prosecution strategy can develop new patent portfolios for maximum ROI from existing patents. Many patent applications and newly issued patents can be further developed for creating new values by amending and creating claims and generating family patents to encompass emerging technology and products/services trends, market demands, and strategic exploitation goals (e.g., cross-licensing, monetization etc.).
The document summarizes a thesis paper about legal and policy issues surrounding standard essential patents (SEPs) in the information and communications technology (ICT) industry. Recent court rulings on fair, reasonable, and non-discriminatory (FRAND) disputes have implications for the ICT industry. The author analyzes industry responses and potential adverse effects of court resolutions. Alternative methods for resolving FRAND disputes are discussed, including a compromise approach to FRAND royalties and improving voluntary collaboration proposals. The author contends changes are needed to balance arguments from both sides of the disputes.
Microsoft patent application US20150262486 and patents US9092984 and US9218740 illustrate a cloud computing service to assist drivers with respect to improving driver safety. The cloud-based driver assistive system can warn drivers upon impending collisions.
1) First grade students began learning about story planning and text manipulation by creating their own shelf markers using different sizes, colors, and shapes of their names.
2) They then applied these skills to create PowerPoint presentations about themselves, learning how to insert pictures and use transitions and text formatting tools.
3) The students explored different story planning and presentation tools as they shared details about themselves like their names, favorite stories, and parts of stories.
This document provides an explanation of how the Prfm Programming Language uses a stack to control drawings and animations. Key points covered include:
- Commands like addition, translation and repetition operate by pushing numbers onto a stack and popping them off to use as parameters.
- Repetition works by pushing a count onto the stack, decrementing it each loop, and continuing until it reaches zero.
- Copying elements from the stack using "ref" allows values to be preserved across commands like in a repetition loop to vary brush numbers each iteration.
- The stack approach provides flexibility to vary parameters dynamically based on previous calculations rather than using fixed values.
This document contains summaries of 4 patent applications relating to 3D printing and additive manufacturing. The first application involves using a 3D printer to build replacement items for an Internet of Things network based on inventory needs. The second describes a 3D food printing system that can customize and print meals. The third is a method for customizing 3D printed objects by modifying control points in a model. The fourth proposes a system for scheduling additive manufacturing resources using cloud computing to optimize utilization of 3D printing resources.
La presentazione è una libera rielaborazione dei capitoli su Hegel dei testi di Brandolini,
Debernardi, Leggero, Simposio vol 2, Laterza e di Sacchetto, Desideri, Petterlini,
L'esperienza del pensiero vol 4, Loescher.
Ontologia dell’opera d’arte mah…essere per la salvezza dell’essere significa essere per la salvezza dell’arte? E l’opera d’arte aiuterà l’essere a salvarsi? Mah… solo l’opera d’arte ci può salvare? E solo l’arte salverà l’essere o il mito ontoteologico della salvezza della mondità? Solo l’arte ci potrà salvare? Solo il mito dell’opera d’arte può salvare il mito delle muse della poiesis o dell’ontopoiesis? Ma l’arte è anche la salvezza del musagete, quale essere divinità che si dà all’arte o dà all’arte la fondatezza del mito? O che disvela con l’arte l’ontologia ontopoietica dell’opera dell’esser-arte-nella mondità come nella mondanità, o esser-arte-per-la-morte dell’arte…  Già nelle origini della ermeneutica poetica la mimesis disvela la fondatezza della physis: aldilà della classicità simulativa, imitativa, clonante, tautologica, la mimesis quale apprensività attraverso lo sguardo, cattura con la vista, con gli occhi l’essere che si disvela nella sua physis. E’ l’esserci che com-prende contemplando l’eventuarsi della physis dell’essere, della natura dell’essere, dell’essere-nella-mondità. E’ la mimesis del disvelarsi dell’essere poetante…o l’ontologia dell’icona della physis quale ontologia dell’ikona dell’essere nel mondo. O l’ontologia della temporalità della physis che si disvela nel mondo quale spazialità immaginaria nella radura immaginaria ove s’eventua quale opera d’arte immaginaria… anzi l’ontologia fluttuante dell’essenza dell’essere poetante dà senso e dà alla luce la physis, non la imita o la modella o la ricorda, la divela quand’era abbandonata nell’oblio dalla fuga precipitosa degli dei epistemici, mitici, tecnici, ontoteologici quali il deus ex machina, la macchina poetica aristotelica. E’ indispensabile intraprendere gli studi e le ricerche dell’ontologia dell’opera d’arte, giacchè nel nuovo millennio tutte le configurazioni del sapere epistemico, ma anche le ontologie ermeneutiche, hanno evidenziato i propri confini aldiqua dell’essere-opera-d’arte, per concentrarsi solo sull’ontica, sulle entità narrate o sulle superentità ontoteologiche. L’epistemica dell’opera d’arte si è confinata nella sua ortogonalità calcolante, l’interpretanza ermeneutica ed intenzionale non si cura di offrire una fondatezza né alla nuova epistemica, né alla matesis virtuale, né alla physis immaginaria, né alla temporalità ontologica, men che mai dà fondamenta stabili alla struttura ontologica dell’opera d’arte. Solo il pensiero della disvelatezza resiste, o persiste nella sua re-esistenza, sostenuto dalla sua struttura ontologica fondata sull’essenza dell’essere-opera-d’arte-nel-mondo-per-la-morte. Ma la sua origine, o originalità o singolarità, non dispiega la sua pregnanza oltre la soglia del pensiero poetante che contempla poeticamente l’opera d’arte o la interpreta infinitamente nella temporalità kairos-logica più tosto che cronologica. Per raggiungere anche i sentieri interrotti della physis poetante dell’opera d’arte e quindi anche la fondatezza non tecnica della teknè, o il fondamento non epistemico dell’epistemica, la physis dell’opera d’arte si dovrà eventuare nella struttura ontologica dell’essere animati, aldilà dall’essere solo opera inanimata, per gettare le fondamenta nella radura, nel vuoto quantico epistemico, della topologia fluttuante dell’essere opera d’arte che si dà alla mondità per inter-essere o inter-esserci opera d’arte dell’essere animato che getta quale icona dell’essere-nel-mondo-della-morte-dell’arte. Può l’ontolgia dell’opera d’arte raccogliere gli eventi gettati nel sentiero dell’essere ed intraprendere la biforcazione dell’oltre che conduce alla radura, alla spazialità topologica sgombra dalle temporalità epistemiche o anche ermeneutiche, per approdare alla libera luce senza fondo, senz
Complexity Literacy Meeting 2023 - I Ching - Presentazione di M. De Simone.pdfComplexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Marinella De Simone - Presidente del Complexity Institute, formatrice e docente - del libro:
"I Ching - Il libro dei Mutamenti" secondo l'edizione pubblicata nel 1995 per Adelphi Editore.
R. VILLANO - COLOPHON LIBRO Logos e teofania nel tempo digitaleRaimondo Villano
Nasce, quindi, spontaneamente la domanda se esistano ancora punti fermi che permettono di orientarsi con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno e, se la risposta è positiva, ci si chiederebbe subito quali siano. L’Autore accetta la non facile sfida di indicarli a partire dall’antica categoria del Logos. Ma l’audacia della scelta non consiste solo nella capacità di indicare un concetto caro a chi si ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. Il termine logos, infatti, è segnato dall’universalità, considerando che già nell’antichità diventa decisivo al di fuori del cerchio della rivelazione giudeo-cristiana e costituisce un riferimento importante per il nobile pensiero della filosofia greca. In questo libro di Villano, le categorie del Logos, della teofania e del tempo si intrecciano con varia intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo contemporaneo e della sua cultura. Nelle pagine che seguono è stato indicato un arduo ma interessante percorso di riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un compendio della comprensione della cultura nelle sue molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola antologia di riferimento. Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. Già a partire dal titolo, il libro nasconde in sé una serie di domande fondamentali. La risposta di Villano è audace e serena. L’Autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca.
1. PASQUALE. STANZIALE
LACAN E LA VERITÁ
Il tema della verità è ampiamente presente nelle teorie lacaniane sia come categoria pertinente
all'ambito proprio della psicanalisi lacaniana (la verità del/per il soggetto) che per ciò che riguarda
l'ambito epistemologico (il soggetto della scienza ecc.) e filosofico. Costruire in qualche modo un
andamento sintomale della verità chez Lacan significa far emergere una
significatività di importanza teorica e funzionale.
1
Una prima formulazione del concetto di verità con cui Lacan viene a confrontarsi fu certamente
quella emergente dalle lezioni di A. Kojève sulla Fenomenologia dello Spirito di Hegel. In
tale contesto la verità è quella relativa alla storia compiuta, alla fine della storia stessa, per cui la
verità è lo spirito attuato conseguentemente alla scomparsa del soggetto. Si tratta così di una verità
senza soggetto
2
Verità è quella che affiora nella dialettica della coscienza di sé hegeliana . Si tratta del desiderio che
è fondamentalmente desiderio del desiderio dell'altro (1). Compito dell'analista è definire quindi un
percorso della verità un percorso che è dell'ordine della conoscenza (BJ 124). Ma verità è anche il
desiderio come nulla, come morte: il padrone assoluto (S II 267).
3
Ciò che lega inizialmente Lacan ed Heidegger sul tema della verità è la traduzione del Frammento
50 di Eraclito in cui è presente una verità che obbliga il soggetto a cancellarsi di fronte ad essa. Una
verità che, enunciata dal soggetto, lo supera, facendo emergere la preminenza dell'udire sul dire (R
246).
4
L'etica spinoziana in Lacan si collega a Freud e a Hegel: la verità dell'essere è il dispiegamento del
desiderio. La prospettiva etica riguarda il cedere o il non cedere al desiderio (R 337 339), riguarda
la verità del soggetto come essere desiderante: ciò che costituisce anche la sua libertà come
desiderio di libertà.
5
Il rapporto tra rimozione e menzogna non è di riduzione della seconda alla prima. Ovvero la
menzogna è la verità. Non c'è dimenticanza. La rimozione si rivela come il non-essere del desiderio
(S III 21 94). La rimozione è la verità del desiderio e quindi rimuovere significa percorrere la
verità. La verità dunque è dell'ordine della menzogna e della rimozione del desiderio. Si tratta di un
movimento di svelamento e di velamento che richiama la verità chez Heidegger ripresa dalla
filosofia greca. Svelamento, aletheia, ciò che si offre allo sguardo retto ma che non è però totale
essendo sempre parziale: ciò che è svelato implica anche il velamento di ciò non può offrirsi alla
rettitudine dello sguardo. La verità tende ad avere questo stesso andamento (BJ 131 132).
2. 6
Il linguaggio, parimenti, è svelamento/velamento ovvero adeguazione/inadeguazione del discorso
alle cose. Questo andamento, richiamabile come erranza (BJ 15) pertiene alla verità stessa.
7
Lacan segue il sentiero heideggeriano verso la verità fino ad un certo punto. Allo stesso modo
procede rispetto al desiderio hegelo-kojèviano. Il luogo freudiano-lacaniano della verità è
quello relativo al logos-rimozione che è l'aletheia del desiderio. La verità del soggetto resta il
desiderio (S I 24 segg.).
8
La verità per Lacan-Kojève differisce dalla realtà, si oppone ad essa come oggetto di linguaggio. Il
discorso del soggetto come tale implica la negazione della realtà dato che è in questione la verità-
per-il-soggetto. La verità, in questo caso, si presenta come certitude di un soggetto (BJ 135)
(qui Lacan abbandona Heidegger). Essa è quindi autoenunciazione del soggetto, ovvero
convergenza di un soggetto autoenunciante di un logos-aletheia (E 526 587). Il soggetto qui
appare/sparisce come soggetto dell'enunciazione rispetto al soggetto dell'enunciato (BJ 136): è la
crisi del cogito cartesiano.
9
La verità nel discorso lacaniano parla di se stessa nelle parole di Freud: "Io la verità parlo" (S 399
segg.). Una verità che appare e si sottrae, che vienedissimulata in relazione a convenienze, a
commerci. Che si lega alla lettera dal momento che entra nel discorso del mondo.
10
La verità è un registro che si colloca là dove il soggetto si coglie come costituente l'altro. Ovvero:"..
perché mi menti dicendomi che vai a Cracovia perché intenda che vai a Lemberg quando in realtà
vai proprio a Cracovia?" (S 16).
11
La verità è presente nella morte, asserisce Lacan (E 436), con riferimento al Bagno di Diana di
P. Klossowsky (2). Essa tende a sfuggire ai mortali, è proibita al soggetto come il reale stesso (BJ
237). Ciò conduce ad una radicale inadeguazione del soggetto rispetto alla verità stessa dato che
questo soggetto, nell'enunciazione, è essere che non è, ovvero il Je.
12
L'aletheia heideggeriana viene da Lacan modificata e integrata a più riprese, tendendo ad annullarsi
rispetto all'insistere lacaniano sulla menzogna rivelante, una change rispetto
ad una inadeguazione adeguante originaria presente nell'universo di discorso del soggetto.
13
Il soggetto non può dirsi né pensarsi nella sua verità (BJ 140) che tende ad abolire come realtà. La
verità che si dice è parola e essenzialmente ambigua e rimanda all'algoritmo saussuriano S/s. Si
tratta della parola, manifestazione del desiderio come essere-nulla della verità offerta alla realtà (BJ
143). Traspare qui il nulla legato all'essere della parola (S I 297).
14
La verità lacaniana va posta in relazione a due tipi di parola: quella alienata e quella di mediazione.
La prima è riconducibile alla resistenza immaginaria per cuiil soggetto si rivolge all'/a/ltro e la
seconda si presenta come rivelazione simbolica, menzogna rispetto all'/A/ltro. Si tratta di una
3. parola ad un tempo vera e falsa (BJ 156), ovvero la parola di mediazione è l'altra faccia della parola
di rivelazione (S I 59 segg.). Tra le due modalità della parola (basculante) emerge la resistenza che
introduce l'analista al gioco delle intenzioni e dei silenzi, del dire una cosa per parlare di altro,
dei ritorni della parola (SI 312). È la strada che conduce dalla parola vuota alla parola piena, alla
verità che guarisce, pacifica e stipula accordi. Si tratta della parola che produce un autentico
contratto sociale (E 272 S I 178). Si tratta, infine, del desiderio del soggetto finalmente
riconosciuto da altri.
15
Verità è desiderio di sapersi attraverso l'altro, quindi è desiderio di morte. In qualche modo tensione
verso l'impossibile. Dunque "..essere realisti significa chiedere l'impossibile.." (muri
della Sorbona 1968).
16
La parola non parla altro che di se stessa e si produce quindi come verità che non
richiama niente altro che una beanza nel reale (S I 297), cioè il soggetto parlante.
17
La parola piena, la parola di verità è quella che ri-dona , la parola data, quella che impegna (S I 125
segg.) e che stabilisce un fare, analoga al performativo ed all'illocutorio di Austin (BJ 167).
18
Non è importante la capacità della parola di rappresentare in modo adeguato una realtà. Ciò che è
importante è la delineazione della verità del soggetto nel suo desiderio (BJ 274).
19
L'analista lacaniano attesta la fiction del soggetto e vi individua la verità (BJ 190). Mentendo il
soggetto si occupa della sua verità ed è sempre un rivenire del reale allo stesso posto (BJ 140) in
cui il soggetto pensante non lo incontra. Si tratta qui della ripetizione incessante della domanda che
ritorna ad un livello diverso lungo la circonferenza del toro, intorno ad un vuoto costituente due
volte.
20
La resistenza alla verità rivelata dal desiderio avviene attraverso il moi o attraverso l'/A/ltro.
21
La parola è pertinente ai registri del simbolico e dell'immaginario. La parola alienata nell'Altro
rivela la resistenza verso la verità. L'Altro qui è il testimone attraverso cui viene evitata la verità-
ma in cui la parola si de-grada .
22
La parola analitica è quella che genera la spirale che produce, alla fine, la verità su cui ci si accorda,
ovvero una verità vuota: quella del desiderio antropogeno. Ciò avviene nella dialettica di due
resistenze: quella del soggetto e quella dell'analista. La spirale della parola tocca
l'analista lacaniano che rinvia al soggetto il silenzio e la sua resistenza. Il progresso avviene
nell'ordine della relazione simbolica.
23
Il luogo della verità in Lacan è quello in cui questa va esibita, esteriorizzata, mostrata, (BJ 160)
anche pubblicamente (E 431 255).