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1
LE DIPENDENZE
TECNOLOGICHE
PASQUALE STANZIALE
Aggiornamenti culturali
P. Stanziale
Le dipendenze tecnologiche
- Il QUADRO GENERALE
- STADI DELLO SVILUPPO
- TECNOLOGIE EDETA’ EVOLUTIVA
- LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE
(Tecnologie, sintomi, patologie, la Scuola, i
reati e la legislazione, interventi e terapie)
- BIBLIOGRAFIA
2
Il quadro
generale3
Società
 Alunni
 Famiglia
 Scuola
 Alunni età evolutiva –sviluppo –
condizionamenti
 Società complessa media – spettacolo-
globalizzazione- stili di vita- rivoluzioni
tecnologiche
 Scuola complessità relazionale –teoria di
Postman
4
La famiglia
 Autorità/Autoritarismo
 Accettazione Non
accettazione
Sottomissione
5
STADI DELLO SVILUPPOSTADI DELLO SVILUPPO
P. Stanziale
Counseling scolastico
Aggiornamenti
culturali
P. Stanziale
Counseling scolastico
Aggiornamenti
culturali
Piaget
 L’intelligenza in 5 fasi:
  1) Stadio senso-motorio (dalla nascita ai 2
 anni) - l'intelligenza si sviluppa attraverso
 l'azione;
 2) Stadio pre-concettuale ( di 2 ai 4 anni ) - il
Bambino inizia ad articolare il linguaggio;
 3) Stadio del pensiero intuitivo (dai 4 ai 7 anni) -
 il bambino intraprende il processo di
 socializzazione;
 4) Stadio delle operazioni concrete (dai 7 agli 11
anni) - passa dal pensiero analogico a quello
induttivo;
 5) Stadio delle operazioni formali (dagli 11 ai 14
 anni) - l'adolescente acquisisce la capacità del
 pensiero astratto, di tipo ipotetico-deduttivo.
  
 Stadio delleoperazioni formali: periodo
che va dagli 11 ai 15 anni.
 Si fanno gli ultimi passi verso il
pensiero astratto e la
concettualizzazione; il bambino é in
grado di formulare un ragionamento
ipotetico-deduttivo.
Piaget
Erickson
 Erickson propone una concezione degli stadi di
sviluppo intesa
 come succedersi di stadi psicosociali,
 nei quali l’individuo crescendo affronta una
gamma sempre più vasta di relazioni umane.
  Gli stadi dello sviluppo psicosociale di Erickson
 sono otto.

CRISI
PSICOSOCIALI
fiducia e sfiducia
autonomia, dubbio,
vergogna
iniziativa e senso di
colpa
industriosità e senso
di inferiorità
identità e rifiuto;
dispersione
dell'identità
intimità e solidarietà,
isolamento
generatività,
ripiegamento dell'Io
integrità dell'Io e
disperazione
ETA’
Infanzia
Prima
fanciullezza
Età del gioco
Età scolare
Adolescenza
Giovinezza
Età adulta
Età senile
RAGGIO
RELAZIONI
SIGNIFICATIVE
la madre
i genitori
nucleo familiare
vicinato, scuola
coetanei ed esterni
partner (amicizia,
sesso)
divisione del lavoro
Umanità
VIRTU’
ERICKSON
Speranza
Volontà
Fermezza di
propositi
Competenza
Fedeltà
Amore
Sollecitudine
Saggezza
FREUD
  orale (0-18/24 mesi)
  
  anale (2-4 anni)
  
  fallica (4-6 anni) Fase edipica caratterizzata dal
desiderio sessuale nei confronti del genitore del sesso
opposto.
  di latenza (6-10/11 anni) gli stimoli sessuali cessano
 di essere attivi, il che fa si che il bambino di scuola
elementare indirizzi i propri interessi all’ambiente.
 
  genitale (dagli 11 anni in poi) si ha il sorgere degli
interessi
 sessuali (fase prepuberale e fase puberale).
Adolescenza
 Va dalla pubertà 11-12 anni, ad un’età quasi adulta.
 Vi sono 3 sottoperiodi nell’adolescenza:
 Una prima adolescenza che è caratterizzata da
cambiamenti a livello di scuola,
 da un aumento di co nflittualità in famiglia
 e da una gruppalità ancora qualificata da quella
segregazione sessuale tipica dell’infanzia.
 Fase di transizione.
 Tarda adolescenza dove è prevalente la
preoccupazione per il futuro (laurea, lavoro), minor
conflitto in famiglia e una gruppalità mista.
Adolescenza
 L’identità, l’adolescente non può affrontare la separazione
dalla famiglia se non conquistandosi la propria identità.
 Quando l’adolescente raggiunge il senso dell’identità, ha anche
fiducia che la propria identità e la propria continuità interiore
. Con la PRECLUSIONE DELL’IDENTITÀ l’adolescente tende
solo a conformarsi alle richieste del genitore, cercando la
propria identità nell’adeguamento alle richieste genitoriali.
 L’IDENTITÀ NEGATIVA prevede che il figlio cerchi di adottare
un’identità che vada contro le attese genitoriali.
 Con l’IDENTITÀ DIFFUSA l’adolescente sembra non cercare
una vera identità, ma vive una forma di apatia nei confronti dei
compiti della sua età.
 Con la MORATORIA, l’adolescente sperimenta diverse e
successive identità senza sceglierne nessuna.
MASLOW
Il gruppo
svolge molte funzioni importanti:
 Funge da base sicura
 Il gruppo svolge un’importante funzione nell’orientare
l’adolescente verso i valori della propria coorte e nel
mettere in discussione gli standard degli adulti.
 Il gruppo favorisce processi di assimilazione e
differenziazione dagli altri gruppi.
 Il gruppo è il contenitore o il tramite per la formazione di
rapporti più esclusivi come le amicizie o le relazioni
sentimentali.
 Il gruppo aiuta l’adolescente a ricercare una propria
identità.
 Il gruppo può produrre conformismo.
 Il gruppo produce leader e gregari.
 TECNOLOGIE
 ED
 ETA’ EVOLUTIVA
16
P. STANZIALE 2015
Età evolutiva e tecnologie- Scuola
dell’Infanzia
 Il TABLET ed il PC influiscono sui nativi digitali
dal punto di vista della
 manipolazione
 socializzazione
 concentrazione
 Approccio è prima dei tre anni- circa 40%
17
Scuola dell’infanzia
 Necessaria una mediazione parentale nell’uso
infantile delle tecnologie informatiche
 Privilegiare l’aspetto ludico (App. soft. ecc.)
 REGOLARE - STIMOLARE – PARTECIPARE
 CONDIVIDERE E MEDIARE fin dall’inizio.
18
Regole
 1 Meglio educare che vietare
 2 Attenzione ai contenuti non allo strumento
 3 Tablet con vuol dire Internet (4 5 anni x siti
dedicati)
 4 Filtri e blocchi non bastano ci vuole il
genitore
 5 Giocare online ma con amici e compagni
reali
 6 Osservare per dite BASTA – uso/abuso
 7 Non invadenti e ficcanaso ma attenti e
19
Conclusioni
NO A TABLET –
SMARTPHONE E TV
FINO A 2 ANNI.
DOPO I DUE ANNI NON
OLTRE UN’ORA AL
GIORNO (Ass. Ped.
20
SMARTPHONE ed età
evolutiva
 1 Lo SMARTPHONE si condivide con mamma
e papà
 2 Si usa solo quando serve
 3 Non si usa a tavola- non si leggono SMS
quando qualcuno parla- si spegne di notte
 4 Educare ad Internet
 5 Non si prende in giro e non si parla male dei
compagni
 6 Non si leggono i messaggi di nascosto ma si
leggono insieme
21
 7 Fino a 12 anni il bambino va tenuto sotto
controllo
 8 Mamma e papà danno il buon esempio
 9 Durante i compiti si spegne tutto
 10 Usare le faccine ma esprimere anche le
emozioni nella realtà
 Lo SP avvicina amici e familiari
 Opportunità di controllo parentale
22
ETA’ EVOLUTIVA E TECNOLOGIE
 TELEVISIONE

Visione + 3 ore tv/giorno
peggioramento rendimento scolastico
 Minore attenzione
 Difficoltà lettura
 Difficoltà motorie
 Pensiero analogico
 Uso prolungato computer NON legato a basso
livello attenzione
23
Fruizione computer
 Effetti sulle attività spaziali- tempi reazione
giochi
 Concentrazione e capacità iconiche-
rappresentazione grafiche
 Abilità di attenzione visiva- percezione veloce
target visivi
24
Possesso computer
 7 anni 55 %
 10 anni 63 %
 17 anni 65 %
 Maschi usano maggiormente il computer
rispetto alle femmine –maggiormente per 7 e
10 anni
 7 -10 anni giochi – mattina
 13 17 anni videoscrittura – Internet -sera
25
Regole
 1 Controllo dell’adulto
 2 Software adatto all’ età
 3 E’ solo uno strumento di gioco tra tanti
 4 Ascoltare il bambino – il computer non
pensa
 5 Non lasciare da solo il bambino al computer
per molto tempo
 6 Favorire l’aspetto ludico
 7 Non enfatizzare ciò che produce ilcomputer
26
I MINORI E INTERNET
 Fanno ricerche (85%);
 Giocano online (83%);
 Guardano video (76%);
 Comunicano con gli amici via IM (62%);
 Studiano, approfondiscono;
 Scaricano musica, film,
cartoni animati, serie TV;
 Discutono su social media,
chat, forum, newsgroup;
 Bloggano su weblog,
audioblog e videoblog;
 Acquistano beni e servizi.
27
I MINORI E INTERNET

Il 57% ha un profilo personale
su almeno un Social Network;

Il 35% dei profili è ad accesso pubblico.

Molti mentono sull’età
al momento della registrazione;
 Ha un proprio profilo personale:
 il 22% dei ragazzi di 6-9 anni,
 il 26% dei ragazzi di 9-10 anni,
 il 49% dei ragazzi di 11-12 anni,
 I minori di 13 anni non sono pronti
a gestire con la dovuta cognizione
le funzionalità e i rischi.
28
La scuola
è chiamata a svolgere un compito di difficilemediazione
tra la tecnologia e i suoi principali fruitori: i giovani
 Un minore europeo su due dichiara
che i propri insegnanti sono interessati
alle loro esperienze online.
 Il più basso livello di coinvolgimento
fra insegnanti e alunni si registra
purtroppo in Italia (65% contro 73%).
 Molti insegnanti italiani non si sentono
ancora sufficientemente sicuri
per supportare e aiutare gli alunni
su problematiche e rischi online.
 L’impegno dello Stato in termini
di infrastrutture tecnologiche e
formazione è ancora insufficiente
29
 Il 70% dichiara di parlare con i propri figli
delle loro attività online;
 Il 28% blocca o filtra la
navigazione;
 Il 24% controlla i siti visitati dai propri figli;
 Il 13% non svolge alcuna
mediazione;
 Il 54% esclude la possibilità
di esperienze ed incontri negativi.
 L’81% non è a conoscenza delle
esperienze negative dei figli.
 Il 91% vorrebbe maggiori informazioni
30
I genitori dei nativi digitali
I RISCHI E LA RETE
 Il 41% dei minori si è imbattuto online in contenuti
o contesti inappropriati o potenzialmente pericolosi.
 Il 12% ne è rimasto turbato.
 Il 7% ha visto immagini a sfondo sessuale.
 Il 6% ha ricevuto messaggi offensivi, il 3% ne ha
inviati.
 Il 4% ha ricevuto immagini a sfondo sessuale da coetanei.
 Il 27% ha comunicato con persone
sconosciute.
 Il 4% ha incontrato di persona
soggetti conosciuti online.
 Di questi, l’11% si è dichiarato
turbato dall’incontro.
 Il 18% dei ragazzi italiani (11-16)
31
 Art. 30, I comma, Costituzione: “èdovereediritto dei genitori
mantenere, istruireededucarei figli, anchesenati fuori del
matrimonio”.
 Art. 147 c.c. prevede “l'obbligo di mantenere, istruireededucare
laproletenendocontodellecapacità, dell'inclinazionenaturale
edelleaspirazioni dei figli”.
 Art. 2048 c.c.: “Il padreelamadreo iltutore, sono
responsabili
deldannocagionatodalfattoillecito deifigliminori non
emancipati odellepersonesoggetteallatutela, che
abitanoconessi.
“Lepersoneindicatedaicommiprecedenti
32
Responsabilità e reati penali
Cellulare a scuola
 DPR 249/1998
 L’uso del cellulare di altri dispositivi elettronici
audio-video da parte degli studenti durante le
attività didattiche è
VIETATO.
Le singole scuole nel Regolamento d’Istituto
disciplinano l’uso del cellulare e degli altri
dispositivi
33
Reati
 Calunnia(art. 368): reclusione fino a 6 anni.
 Sostituzionedipersona(art. 494): reclusione fino a 1
anno.
 Pubblicazioni oscene(art. 528): reclusione fino a 3 anni più multa.
 Ingiuria(art. 594): reclusione fino a 1 anno, multa fino a €
1.000.
 Diffamazione(art. 595): reclusione fino a 3 anni, multa fino a € 2.000.
 Attipersecutoriestalking(art. 612-bis): reclusione fino 4
anni.
 Prostituzioneminorile(art. 600-bis): reclusione fino a 12 anni,
multa fino a € 150.000.
 Pornografiaminorile(art. 600-ter): reclusione fino a 12
anni,
multa fino a €
240.000.
 Detenzionedi materialepornograficominorile(art. 600-quater):
reclusione fino a 3 anni (reato applicabile anche se il reo è minorenne).
 Pornografiavirtuale(art. 600-quater-1): reclusione fino a 2
34
Reati
 Detenzione e diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o
telematici (art. 615-quater): reclusione fino a 1 anno.
 Diffusione di programmi diretti a danneggiare o interrompere un sistema
informatico (art. 615-quinquies): reclusione fino a 2 anni.
 Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616):
reclusione fino a 3 anni.
 Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o
conversazioni telegrafiche o telefoniche (art. 617): reclusione fino a 5 anni.
 Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazione
informatica o telematica (art. 617-quater): reclusione fino a 5 anni.
 Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire
o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche
(art. 617-quinquies): reclusione fino a 5 anni.
 Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni
informatiche o telematiche (art. 617-sexies): reclusione fino a 5 anni.
35
Reati
 Rivelazioni del contenuto di corrispondenza
(art. 618): reclusione fino a 6 mesi.
 Danneggiamento di informazioni,
dati e programmi informatici
(art. 635-bis): reclusione fino a 4
anni.
 Truffa telematica (art. 640):
reclusione fino a 5 anni.
 Frode informatica (art. 640-ter):
reclusione fino a 3 anni.
 Protezione del diritto d'autore
e di altri diritti connessi al suo esercizio
Legge 22 aprile 1941 n. 633
(G.U. n.166 del 16 luglio 1941)
Testo consolidato al 9 febbraio 2008
 Nuovo regolamento AGCOM
in vigore dal 31 marzo 2014.
36
O.K.A. SESSA AURUNCA (CE)
P. STANZIALE
COUNSELING SCOLASTICO
AGGIORNAMENTI CULTURALI
LE DIPENDENZE
TECNOLOGICHE
DIPENDENZE
TECNOLOGICHE38
 Le dipendenze comportamentali che implicano
una funzione uomo macchina
 comprendono:
 Dipendenza da computer
 Dipendenza da internet
 Dipendenza dal telefono cellulare
 Dipendenza dalla televisione
Dominanza
 dell’attività sul pensiero e
sui sentimenti: l’attività o la
sostanza dominano i
pensieri ed il
comportamento del
soggetto, assumendo un
valore primario fra tutti i
suoi interessi
Dipendenze tecnologiche
 Alterazioni del tono
dell’umore:
 l’inizio dell’attività (o
l’assunzione della sostanza)
provocano cambiamenti nel
tono dell’umore. Il soggetto
può sperimentare un
sentimento di eccitazione o
maggiore rilassatezza come
diretta conseguenza
dell’incontro con l’oggetto
della dipendenza.
Dipendenze tecnologiche
Sintomatologia
 Tolleranza: Bisogno di aumentare
progressivamente la quantità di droga o
l’attività per ottenere l’effetto desiderato;
 Sintomi di astinenza: malessere psichico
e/o fisico che si manifesta quando
s’interrompe o si riduce il comportamento
o l’uso della sostanza;
 Conflitto: conflitti interpersonali tra il
soggetto e coloro che gli sono vicini, e
conflitti interpersonali interni a se stesso, a
causa del suo comportamento
dipendente;
 Ricaduta: tendenza a ricominciare l’attività
o l’uso della droga dopo averla interrotta.
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION
DISORDER
 Nel 1997 una pubblicazione scientifica della
Dr.ssa Kimberly Young dell’Università di
Pittsburg rese l’Internet Addiction un
disturbo riconosciuto dalla comunità
psichiatrica internazionale fino a diventare in
pochi anni un quadro clinico
42
INTERNET ADDICTION
DISORDER
Secondo la ricercatrice americana i futuri rete
dipendenti affascinati da questa enorme
potenzialità passano da:

Una fase tossicofilica: caratterizzata da
interesse ossessivo per l’e mail e progressiva
frequentazione e partecipazione a siti internet
e chat.

Una fase tossicomanica: caratterizzata da
collegamenti così prolungati da
compromettere la vita di relazione sociale e
43
TEST DI YOUNG PERLA VALUTAZIONE DELLO IAD
(Internet Addiction Disorder)
Il Disturbo da Dipendenza da
Internet (IAD) può essere
diagnosticato solo da una
specialista, ma il test realizzato
dalla psicologa Kimberley S.
Young può essere utilizzato come
primo elemento di valutazione.
44
Test Cantelmi e Talli (2007)
 E’ necessario che siano presenti 2 o più dei sintomi OVERT e 2 o più dei sintomi
COVERT, perun periodo di tempo di almeno 6 mesi. I sintomi non sono meglio spiegato
da altri disturbi.
 OVERT
 1. Elevato tempo di permanenza online, non giustificato da motivi
 di lavoro o di studio
 2. Manifestazioni sintomatiche offline (ad es. nervosisimo, irritabilità,
 depressione, ecc.)
 3. Conseguenze negative dovute all’uso eccessivo di Internet
 (ad es. isolamento sociale, scarso rendimento lavorativo, ecc.)
 COVERT

1. Irrefrenabile impulso a collegarsi ad Internet
 2. Ripetuti tentativi di controllare, ridurre o interrompere l’uso
 di Internet
 3. Frequenti menzogne relative all’uso eccessivo di Internet
 4. Ricorrenti pensieri e/o fantasie relativi ad Internet
45
Dipendenze tecnologiche
 Cybersexual addiction
 Cyber-Relational Addiction
 Dipendenza da giochi di ruolo on line
 Information overload
INTERNET ADDICTION DISORDER
L’Internet Addiction non è una categoria
omogenea ma si manifesta sotto varie forme
(Cantelmi et al 2000)
1 Cybersexsual Addiction
:
è l’uso compulsivo di
siti dedicati al sesso
virtuale ed alla
pornografia
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
48
Il fenomeno della pornografia in Rete
diventa quasi il
sostituto dell’incontro erotico vero e proprio.
In questi casi si parla di Cybersex addiction
ossia, uno stato di dipendenza da sesso in Rete,
in cui l’uso del computer è eccessivo per
frequenza e durata e tende a sostituire
totalmente la vita relazionale reale.
Cybersexsual Addiction
2 Cyber-RelationalAddiction: è la
tendenza ad instaurare relazioni amicalio
amorosecon persone incontrate on line.
A poco a poco lerelazionivirtuali
diventanopiùimportantidiquellereali ed
il soggetto si isola.
Lerelazionichenascono inretesono
spesso destinatearestaretali, inquanto si
rifiutal’ideadiconoscersi realmenteper
mantenere un’immagine virtuale di sé
idealizzata.
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
3 Dipendenzadagiochidiruolo on
line
I giochi di ruolo in rete (Holeton
1998) usano la rete per far giocare
tra loro più utenti
simultaneamente. Il giocatore si
immedesima in un personaggio.
Anche in questo caso può comparire
un comportamento per il quale il
soggetto tenderà a dedicare gran
parte del tempo al gioco mettendo in
crisi i rapporti interpersonali e gli
impegnidellavitareale.
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
4): Informationoverload: Si dipende
dalla ricerca continua ed estenuante
di informazioni di cui si va in cerca
perore ed ore di collegamento.
Una ricerca frenetica che si tenta
inutilmente di ridurre e che perdura
anche se il tempo trascorso in rete
aumenta a scapito del lavoro,
famigliavitasocialeedirelazione.
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
52
-Dipendenza da gioco d’azzardo
-Dipendenza dalla televisione
-Dipendenza da trading on-line
-Dipendenza da cellulare
E QUINDI
53
Il gioco d’azzardo patologico
colpisce lo 0,79 %.
Sembra una cifra irrisoria, ma chi ne
è colpito entra in una spirale di
sofferenze, menzogne, debiti e
disperazione.
Dipendenza da gioco
d’azzardo
54
Le conseguenze sono devastanti:
i giocatori patologici finiscono per
indebitarsi per ingenti cifre di denaro
e mettere a repentaglio la propria
attività lavorativa (assenteismo e
distrazione) e la vita familiare.
Dipendenza da gioco
d’azzardo
55
Dipendenza da televisione
Come ogni altro mezzo di
comunicazione,
anche la TV può essere utilizzata in
modo assennato o nocivo:
la teledipendenza si sviluppa dal
cattivo uso e, successivamente,
dall’abuso di questo strumento.
56
Il cattivo uso della televisione: al
confronto diretto con il mondo
circostante viene a
sostituirsi
una costruzione di conoscenze e
competenze
subìta ed accettata passivamente.
Dipendenza da televisione
57
La dipendenza da televisione è legata: al
teleabuso,
un uso smodato,
ed alla tele fissazione, un atteggiamento
passivo.
Questo atteggiamento è rischioso perché una
caratteristica della televisione è il potere di
impegnare non solo
i sensi della vista e dell’udito,
ma anche la sensibilità e le emozioni.
Dipendenza da televisione
58
L’abuso
(si intende qui un uso della TV superiore alle
3 ore quotidiane) e
l’atteggiamento passivo
verso la televisione
causano effetti deleteri, come
l’incapacità a distinguere
la realtà dalla finzione
oppure come
l’isolamento sociale ed il
deterioramento dei rapporti con gli altri.
Dipendenza da televisione
59
Infine, l’incapacità e l’impossibilità di assumere
criticamente
le informazioni porta a sviluppare una vera e propria
ipersensibilità verso quello che viene proposto dalla TV,
tanto da manifestarsi nella eccessiva e smisurata
preoccupazione
riguardo alle notizie (per es. vere e proprie psicosi e
attacchi di panico conseguenti a certe notizie).
Inoltre nel teledipendente cresce inconsapevolmente la
necessità di
corrispondere ad ogni costo ai modelli di vita proposti,
più o meno realistici.
Dipendenza da televisione
60
TRADING ON LINE COMPULSIVO
pur essendo un comportamento di addiction
viene di solito sottostimato.
Le caratteristiche del web che velocizzano
gli scambi di compravendita sui mercati mondiali,
con un controllo in tempo reale dell’andamento della rendita delle diverse
azioni, può dare l’illusione di controllo su operazioni che
possono comportare guadagni ma anche perdite piuttosto ingenti.
SHOPPING ON LINE COMPULSIVO
si caratterizza con comportamenti di
addiction legati all’acquisto di oggetti tramite la Rete. La rapidità,
la possibilità di usufruire di una gamma infinita di possibili acquisti,
favorisce l’insorgere di comportamenti compulsivi
in tal senso. Lo shoppingcompulsivo
può avvenire anche tramite le aste on-line, primo fra tutti e-bay.
INTERNET ADDICTION
61
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
62
LA DIPENDENZA
DA CELLULARE
Anche il telefonino rappresenta
un oggetto verso il quale si può
sviluppare una
forma di dipendenza.
Con la crescita del numero e dei modelli di
cellulari, nonché dei servizi, il telefonino, si
assiste a quella che in alcuni paesi, è già
diventata una “malattia sociale” e che è stata
definita “telefonino-dipendenza”,
“cellularomania” o “cellulare-addiction”.
63
Con la moltiplicazione delle sue funzioni
si sono trasformate anche le
funzioni sociali e psicologiche del cellulare:
il cellulare oggi
accompagna ogni momento della giornata,
aiuta ad organizzare ed a gestire ogni momento della vita,
dal lavoro ai momenti di svago (con i giochi, le fotocamere,
le videocamere).
Il telefonino rappresenta uno strumento che riveste
almeno tre importanti funzioni psicologiche relative sia alla
sfera individuale, che a quella relazionale.
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
64
1-Una delle principali funzioni psicologiche del cellulare è quella
di regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni .
ci si può proteggere
dai rischi dell’impatto emotivo diretto,
trovando una risposta alle proprie insicurezze relazionali,
ma ci si può altresì mantenere vicini e presenti alle persone a cui si è
legati affettivamente, gestendo
l’ansia da separazione e la distanza,
costruendo un “ponte telefonico” che attraversa infiniti spazi in
pochissimo tempo.
Gli adolescenti sono più spesso esempio dell’utilizzo del telefonino come
strumento di difesa per affrontare le insicurezze nella comunicazione,
sia nella fase di conoscenza che in quelle di gestione delle relazioni.
I genitori
invece trovano nel telefonino una risposta al proprio bisogno di restare
costantemente presenti nella vita dei propri figli, adoperando il cellulare
come ciò che è stato definito un “guinzaglio telematico
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
65
2-Un’altra importante funzione psicologica del cellulare è
quella di rappresentare
un mezzo per gestire la solitudine e l’isolamento ,
assumendo quasi il ruolo di
“antidepressivo o ansiolitico multimediale”,
nei confronti del quale diviene facile diventare dipendenti. In
questo senso il telefonino diventa il simbolo della “presenza
dell’altro”, che è un’entità sempre a portata di mano. Da ciò
nasce conseguentemente
un estremo investimento affettivo del telefonino che
può trasformarlo nello stato
dell’“essere posseduti”, in cui spegnere il cellulare diventa
quasi come essere trasparenti e incapaci di entrare in altro
modo in relazione.
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
66
3-Una terza funzione ormai crescente del
cellulare è quella
di rappresentare un mezzo per vivere e
dominare la realtà,
in grado di regalare l’idea di poter essere
presente e capace di
“fermare il tempo”,
con una o più immagini.
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
67
Generalmente si parla di “cellularomania” quando il traffico
telefonico quotidiano di un individuo, costituito da chiamate
e sms sia in entrata che in uscita, ammonta
all’incirca a 300 contatti.
Tuttavia, il problema quantitativo potrebbe anche essere
manifestato in termini di
lunghe conversazioni
con poche persone o ancora l’utilizzo eccessivo potrebbe
essere legato all’abuso di altre funzioni del cellulare.
Inoltre, si può ipotizzare una “dipendenza da telefonino”
quando una persona presenta alcuni dei seguenti
atteggiamenti-spia:
LA DIPENDENZA DA CELLULARE
68
•dedica la maggior parte del proprio tempo ad attività
connesse all’utilizzo del telefonino (telefonate, sms, giochi,
consultazioni, uso di foto-videocamere, ecc.)
•manifesta senso di stordimento, mal di testa, vertigini,
dolori al viso o all’orecchio o altri sintomi fisici che possono
essere collegati all’abuso del telefonino;
•manifesta un atteggiamento di estrema affettività verso
l’oggetto telefonico che si evidenzia con la resistenza ad
allontanarsi da esso anche per poco tempo;
•mostra un utilizzo del telefonino non giustificato da
necessità.
SINTOMATOLOGIA
69
•utilizza il telefonino come mezzo di protezione e di intermediazione per entrare in
rapporto con altri con i quali altrimenti non si riuscirebbe a comunicare in modo
diretto;
•propende ad utilizzare il cellulare come strumento di controllo nelle relazioni
sentimentali e affettive;
•tende ad entrare in ansia o perfino in panico, o comunque a sperimentare stati
emotivi spiacevoli, se il telefonino è scarico o se non funziona;
•tende a giustificare l’incapacità a staccarsi dal telefonino con l’uso di alibi (es.
ragioni di sicurezza);
•tende ad utilizzare il telefonino per tenere sotto controllo alcune paure o
insicurezze (paura della solitudine, fobie specifiche, crisi d’ansia, ecc.);
•tende ad usare più telefonini, spesso linee separate in base all’utenza (es.
lavoro/amici);
•ha l’abitudine di mantenere il telefono acceso anche di notte e di effettuare
eventuali risvegli notturni per controllare l’arrivo di short message o di chiamate.
•è incapace di mantenere dei momenti di assenza di contatto e di comunicazione
con qualcuno.
SINTOMATOLOGIA
70
Ben presto la necessità di esprimere tanto attraverso uno
short message ha portato allo sviluppo di un
linguaggio sintetico,
fatto di abbreviazioni e codici
e che rappresenta il vero rischio della dipendenza da sms,
soprattutto in età evolutiva.
Il linguaggio sintetico infatti rischia di prendere il
sopravvento tra le funzioni cognitive ed emotive in via di
sviluppo, predisponendo alla strutturazione di una forma di
pensiero eccessivamente sintetico.
SMS
71
INTERNET ADDICTION
Si calcola che un grande utilizzatore di Internet
possa trascorrere in rete da 40 a 80 ore
settimanali con sessioni singole che possono
durare anche 20 ore.
Come conseguenza possono comparire:
Dolori dorsali e cervicali
Palpitazioni
Disturbi del sonno e ricorrenti cefalee
Negligenza nell’igiene del corpo
Sindrome da tunnel carpale(dolore caratteristico
72
INTERNET
SINTOMI FISICI
SINTOMI PSICHICI
Sensazioni di benessere e di euforia
quando si è in rete
Incapacità di sospendere l’attività
Depressione apatia irritabilità quando non è
possibile connettersi
Assunzione di rischi non abituali, tradimento
dei propri valori per il fatto che si può
rimanere anonimi
Nostalgia per le attività svolte in rete mentre
il soggetto è impegnato in altre attività.
73
TRANCE DISSOCIATIVA DA
VIDEO TERMINALE
Indica un fenomeno psicopatologico correlato alla
rete ed alle tecnologie percettive, caratterizzato
da
Assenza di patologia psichiatrica pregressa;
Abuso di navigazione in rete, preceduta da uso
compulsivo delle mail;
Insorgenza acuta di disorientamento, deliri ed
allucinazioni;
Trattamento psicofarmacologico;
Ritorno alla normalità con necessità di limitare
fortemente l’accesso alla navigazione.
74
SOCIAL NETWORK
75
I SocialNetwork possonocrearedipendenzama
anchegenerareansia, insoddisfazionedisée
depressione.
 Chi usa Facebook più spesso è più
infelice e più depresso e meno
soddisfatto della propria vita.
 È il risultato di uno studio che mette
in relazione l’influenza dei social
network – sulla felicità e sulla
soddisfazione personale degli
individui.
76
FACEBOOK
 “In superficie, Facebook fornisce una
risorsa nel soddisfare il bisogno
umano di connessione sociale.
 Ma piuttosto che migliorare il
benessere si è trovato che l’uso di
Facebook provoca il risultato
opposto”, ha spiegato, Ethan Kross
77
FACEBOOK
 La ricerca ha riguardato 82 utenti del
popolare social network creato da Mark
Zuckerberg e hanno
 monitorato il loro livello di benessere
cinque volte al giorno perdue settimane,
sottoponendo loro domande su come si
sentivano in quel momento (se fossero
preoccupati, se si sentissero soli, quanto
stessero usando Facebook e se avessero
interagito direttamente e con quale
frequenza con altre persone).
78
FACEBOOK
 Il risultato dimostra che le persone che
dicevano di utilizzare Facebookpiù
spesso si sentivano tristi e infelici.
 Anzi, maggiore era il numero di ore
passate davanti al pc e minore era il
livello di soddisfazione della loro vita.
 Al contrario, i ricercatori hanno
dimostrato che le interazioni dirette con
altre persone nella “realtà” hanno portato
i partecipanti allo studio a sentirsi meglio.
79
Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie
per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, farsentire a disagio o
escludere altre persone
 Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi
media. Alcuni di essi sono:
 Telefonate - Messaggi (con o senza immagini)- Chat sincrone- Social
network (peresempio, Facebook)- Siti di domande e risposte- Siti di
giochi online- Forumonline.
 Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo
sono molte. Alcuni esempi sono:
 pettegolezzi diffusi attraverso messaggi suicellulari, mail, social network;
 postando o inoltrando informazioni, immagini ovideo
imbarazzanti (inclusequellefalse);
 rubandol’identitàeil profilo di altri, o costruendonedi falsi, al finedi
mettereinimbarazzoo danneggiarelareputazionedellavittima;
 insultando oderidendo lavittimaattraverso messaggi sulcellulare, mail,
social network, blogo altri media;
 facendo minaccefisiche allavittimaattraverso unqualsiasi media.
 
80
TIPOLOGIE DI I.A.D.
 Non tutti concordano nel definire
Internet Addiction come un
 disturbo indipendente
 e dunque tale da meritare una
propria collocazione nosografica.
 Secondo questi autori le varie forme
di IAD sarebbero manifestazioni
diverse di alcuni vecchi disturbi prima
fra tutti quelli dello specchio fobico
81
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
Alcune caratteristiche quali
l’anonimato e l’assenza di vincoli spazio-
temporali,
creano uno spazio psicologico in cui il soggetto
può proiettare i propri vissuti e le proprie
fantasie,
contribuendo allo sviluppo di una vera e propria
dipendenza dal mondo virtuale.
(Del Miglio, Corbelli 2003)
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER
In particolare l’adolescente avendo
un’identità ancora fluida sente il
bisogno di rifuggire da una definizione
di sé e l’utilizzo di internet e di uno
pseudonimo gli consentono di creare
una persona on line, una maschera
che crea un’interfaccia tra sé e gli altri.
Si può ipotizzare che agli occhi di
un adolescente questo mondo sia
più leggero, lontano dalle
responsabilità di ogni giorno, dalla
sofferenza, dalle ingiustizie…..
84
Viviamo in un epoca in cui il mondo virtuale sta sostituendo
pian piano gran parte di quello reale,
In molti casi le nuove tecnologie ci possono essere d'aiuto, ma
anche alimentare sempre di più i bisogni di controllo e di
onnipotenza che spesso ci caratterizzano e che a volte possono
creare non pochi problemi o disagi.
Inoltre, la sempre più estesa realtà virtuale sta sempre più
atrofizzando il nostro bisogno di relazioni umane tanto da creare
l'illusione di avere "molti amici" e continui feedback positivi
("mi piace") per ogni parola che viene pubblicata.
Intrattenere relazioni umane, conoscere gente, fare
nuovi incontri, intraprendere discussioni sono
esperienze possibili anche nella realtà virtuale,
sarebbe meglio però non perdere l'abitudine di viverle
davvero.
 L'uso di Internet in Italia è molto diffuso. ("Cittadini e Nuove
Tecnologie 2011“)
 "Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche:
l'84,4% possiede un pc, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68%
utilizza perquesto una connessione a banda larga.
 All'estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani (>65
anni) che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche. Se
si confronta la disponibilità di pc, di un accesso a Internet e di una
connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il
capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un
imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti
percentuali a favore di questi ultimi.”
INTERNET IN ITALIA
L’uso di internet in Italia
 “Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi hanno utilizzato la
rete prevalentemente per
 spedire o ricevere e-mail (80,7%)
 cercare informazioni su merci e servizi (68,2%).
 Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet
per leggere news o giornali on line (+7 punti percentuali), per
informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni
sanitarie (+5).”
 “Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano
Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota
molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la
metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat,
newsgroup o forum di discussione on line (52,7%) e il 41,3%
sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio,
su siti di social networking".
L’uso di internet in Italia
87
Gary Small, capo del “Centro di ricerca sulla memoria e
l’invecchiamento” della University of California, Los Angeles, ha
documentato i cambiamenti del cervello in seguito ad un uso,
anche moderato, di internet. Paragonando 12 persone esperte di
web a 12 totalmente inesperte, sottoponendoli a risonanza
magnetica, ha notato una differenza impressionante: gli
utenti della rete mostravano una corteccia parafrontale
sensibilmente alterata. Ma la vera sorpresa è stata quando
Small ha chiesto ai principianti di passare cinque ore online e di
tornare per una nuova risonanza. Negli stessi soggetti il cervello si
era modificato subito!
Da qui l’idea che il cervello degli internet-dipendenti assomigli a
quello dei tossicodipendenti e degli alcolisti.
Internet modifica il cervello
Volendo stimare il fenomeno
della net-dipendenza in Italia, è
possibile affermare che sul totale
degli utilizzatori del web (circa 14
milioni), 1,5 milioni sono affetti
da Internet addiction disorder e
circa 3 milioni sono a rischio.
Internet: opportunità o rischio
IL CASO COREA DEL SUD
 IL 90% delle famiglie sudcoreane ha la ADSL
 Il 30% degli adolescenti è a rischio di
dipendenza
 Il governo ha istituito dal 2007 140 consultori
negli ospedali ed ha predisposto un
campeggio, struttura intermedia tra la caserma
militare ed una clinica riabilitativa. In questa
struttura gli adolescenti devono imparare a
vivere senza internet, sostituito da attività di
gruppo, sport, corsi di ceramica.
89
90
La Cina è stata il primo
paese a classificare la
dipendenza da Internet
come un disturbo ufficiale.
Inoltre, è anche il primo a
creare un manuale
diagnostico per la
dipendenza da Internet, e
da allora ha influenzato il
resto del mondo a guardare
più da vicino a questa
crescente preoccupazione.
Secondo il “China Internet
Information Center” in Cina
si registrano oltre 513
milioni i navigatori e circa il
42% sono affetti dalla
internet Addiction.
La Cina
91
Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet
Gaming)
Persistente e ricorrente uso di Internet per i giochi, spesso
con altri giocatori, che porta ad indebolimento o stress
come indicato da 5 (o più) dei seguenti criteri, in un periodo
di 12 mesi:
1. Preoccupazione per i giochi online (Pensiero individuale
su attività di gioco precedente o anticipanti la successiva
sessione di gioco. l’Internet Gaming (IG) diventa l’attività
dominante della quotidianità).
2. Sintomi di astinenza quando lontani all’IG (Normalmente
irritabilità, ansietà o tristezza, ma in assenza di segni fisici si
astinenza).
3. Sviluppo di tolleranza (il bisogno di spendere un tempo
maggiore nelle sessioni di IG.
4. Tentativi inutili di controllare la partecipazione agli IG.
5. Perdita di interesse in altri hobbies e attività ludiche
antecedenti a causa di, e con l’eccezione di, IG.
Segue…
92
Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet
Gaming)
6. Continuato eccessivo comportamento di IG nonostante la
consapevolezza di problematiche psicosociali.
7. Inganno dei membri della sua famiglia, terapeuti ed altri
sul suo comportamento di IG.
8. Pratica di IG per evadere da o alleviare un umore negativo
(sentimenti di colpa, ansietà, impotenza).
9. Compromissione o perdita di relazioni significative,
opportunità educative o di carriera a causa della
partecipazione a IG.
Nota bene: il disturbo da IG è distinto dall’Internet Gambling, che è
incluso nei comportamenti correlati al gioco d’azzardo patologico (GAP).
Vi sono degli elementi che possono favorire l’insorgere di
psicopatologie legate all’uso di Internet
 t
 Possiamo individuare 4 categorie:

1. lepsicopatologiepreesistenti. In più del 50% dei casi la IAD
può essere indotta da alcuni tipi di disturbi psichici preesistenti. I
fattori di rischio includono una storia di dipendenza multipla,
condizioni psicopatologiche come depressione, disturbo ossessivo-
compulsivo, disturbo bipolare, compulsione sessuale, gioco
d’azzardo patologico, o fattori situazionali, come sindrome da
burnout, contrasto coniugale o abuso infantile.
2. lecondottearischio (“eccessivo consumo”, riduzione delle
esperienze di vita e di relazione “reali”,ecc);
3. eventidi vitasfavorevoli (problemi lavorativi, familiari, ecc:
“internet come valvola di sfogo”);
4. lepotenzialitàpsicopatologichepropriedella
rete (anonimato e sentimenti di onnipotenza che possono
degenerare in: pedofilia, sesso virtuale, creazione di false identità,
93
Quali le terapie?
 Le terapie ritenute più efficaci percurare la Internet
dipendenza sono sostanzialmente le stesse impiegate pergli
altri tipi di dipendenza.
 Laterapiacognitivocomportamentale, iltradizionalegruppodi
supporto “dei12passi”elaterapiaconiugaleo familiare, a
secondadeicasi.
 Negli Stati Uniti viene utilizzata anche la psicoterapiaonline, o
permeglio dire il Counseling online. Tale pratica tuttavia è
attualmente vietata in Italia .
 Nell’attesa che l’I.A.D. trovi quindi una collocazione definitiva
nel DSM-V, secondo quanto accertato dalle ricerche ufficiali, è
bene tenere presente un altro dato: nell’86 percento dei casi la
dipendenza da internet è associata anche ad altre forme di
94
Quali le terapie?
 Gruppi di auto-aiuto: formati da persone accomunate dal
medesimo problema, percondividere le proprie esperienze,
prescriversi delle regole sull'utilizzo di Internet e riacquistare il
controllo sulla propria vita. Negli Stati Uniti d'America esistono
numerosi esempi di gruppi di auto-aiuto perInternet Dipendenti,
sia online, sia offline. I primi sono stati estremamente criticati, in
quanto colpevoli di esacerbare tale problema.
 Counseling terapeutico: favorisce la presa di consapevolezza delle
motivazioni che stanno alla base del proprio comportamento verso
Internet e può fornire un sostegno nel percorso verso il
cambiamento.
 Psicoterapia individuale: particolarmente indicata nel caso in cui la
Dipendenza da Internet si accompagni ad una patologia pregressa.
Permette di giungere alla presa di consapevolezza di parti profonde
di sé ed al loro cambiamento.
 Strategie di disintossicazione appositamente elaborate pergestire
e risolvere tale problema. In questo caso, particolarmente efficaci
95
Numeri..
 I ragazzi assuefatti alla rete sono l'80% dell'utenza del 
Day Hospital di Psichiatria del Gemelli del Gemelli, e per
lo più sono di sesso maschile.
 Il restante 20% sono adulti e nel loro caso, a destare
problemi, sono le ore di gioco d'azzardo online e di
accesso ai siti porno che arrivano a far perdere il posto
di lavoro. Nei casi più acuti i giovani passano fino a 18
ore al giorno di fronte ad uno schermo. Si perde il
sonno, la concezione del tempo e dello spazio si
dilatano e distorcono.
 Un trip da cui è difficile svegliarsi perché Internet non
dorme mai, è un flusso continuo, sempre pronto a
saziarci con emozioni facili, rapporti puramente
96
BIBLIOGRAFIA
 * Brenner, V. (1996). An initial report on the on-line assessment of Internet addiction: The first
30 days of the Internet usage survey
 * Block, J.J., Issues for DSM-V: Internet Addiction. American Journal of Psychiatry. 2008
Mar;165(3):306-7
* Caretti V. Psicodinamica della Trance Dissociativa da Videoterminale. In: Cantelmi T, Del
Miglio C, Talli M, D’Andrea A, eds. La Mente in Internet. Padova: Piccin 2000:125-31.
 * Caretti V. Realtà virtuali e psicopatologia del Sé nell’adolescenza. In: Caretti V, La Barbera D,
ed. Psicopatologia delle Realtà Virtuali. Milano: Masson 2001:122-30.
 * Griffiths, M. (1997). Does Internet and computer addiction exist? Some case study
evidence.Paper presented at the 105th annual meeting of the American Psychological
Association, August 15, 1997. Chicago, IL.
 * Huang MP, Alessi NE: The Internet and the future of psychiatry. American Journal of
Psychiatry 153: 861-869, 1996
 * Lavenia, G. “Introduzione alle nuove dipendenze on line” in M. Marcucci e M. Boscaro,
Manuale di Psicologia delle Dipendenze Patologiche, L’Asterisco, Urbino 2004
 * Young, K. S. (1996). Internet addiction: The emergence of a new clinical
disorder. Paperpresented at the 104th annual meeting of the American
Psychological Association, August 11, 1996. Toronto, Canada.
 * Zanon, I. Bertin,I., Fabbri Bombi, A. e Colombo, G. (2002) Trance Dissociativa e Internet
Dipendenza: studio su un campione di utenti della Rete. Giornale italiano di Psicopatologia –
Vol. 8, December 2002, Issue 4
97
BIBLIOGRAFIA
 .AGER A., "Il computer in psicologia clinica"
 · GALLIANI L., "I mezzi di comunicazione" in
VERTECCHI B. (a cura di), "Il secolo della scuola", La
Nuova Italia, Firenze 1995.
  · INFANTE C., "Educare on line", Netbooks -Italian
Press Multimedia, Milano 1998.
  · ONG W., "Oralità e scrittura", Il Mulino, Bologna, 1986.
  · PAPERT S., "I bambini e il computer", Rizzoli,
Milano,1994.
  · PARISI D., "La mente e la sua tecnologia" in SIMONE
R. (a cura di) "Gli alfabeti del sapere", La Nuova Italia,
Firenze; 1993.
98
BIBLIOGRAFIA
 AAVV (2005) Nell’eradelT.V.T.B. (ti voglio tanto bene). In Benefit, 32, 132 - 136.
 Di Gregorio L. (2003). Psicopatologiadelcellulare. Dipendenzaepossesso del
telefonin o, Franco Angeli, Milano.
 Guerreschi C. (2005). New addictions. Lenuovedipendenz e, Edizioni San Paolo,
Milano.
 Lacohèe H., Wakeford N., Pearson I. (2003). Asocialhistoryof tehmobiletelephone
withaview of its future . In Technology journal, 21, 203-211.
 AA.VV., 1998, Larealtàdel virtuale, Laterza, Bari.
 Cantelmi T. e al., 2000, LamenteinInternet. Psicopatologiadellecondotteon-line,
Padova, Piccin.
 Oliviero Ferraris A., Malavasi G., 2001, Lamascheradeidesideri. InPsicologia
contemporanea, 166, 30-37.
 Pravettoni G., Beria A., Guberti S., 2004, Internet: bisogno, paure, opportunità. In
Psicologiacontemporanea, 182, 58-64.
 Pravettoni G., 2002, Webpsychology, Guerini, Milano.
99
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
P. STANZIALE 2015 2017 2018LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE

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DIPENDENZE TECNOLOGICHE

  • 2. P. Stanziale Le dipendenze tecnologiche - Il QUADRO GENERALE - STADI DELLO SVILUPPO - TECNOLOGIE EDETA’ EVOLUTIVA - LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE (Tecnologie, sintomi, patologie, la Scuola, i reati e la legislazione, interventi e terapie) - BIBLIOGRAFIA 2
  • 4.  Alunni età evolutiva –sviluppo – condizionamenti  Società complessa media – spettacolo- globalizzazione- stili di vita- rivoluzioni tecnologiche  Scuola complessità relazionale –teoria di Postman 4
  • 5. La famiglia  Autorità/Autoritarismo  Accettazione Non accettazione Sottomissione 5
  • 6. STADI DELLO SVILUPPOSTADI DELLO SVILUPPO P. Stanziale Counseling scolastico Aggiornamenti culturali P. Stanziale Counseling scolastico Aggiornamenti culturali
  • 7. Piaget  L’intelligenza in 5 fasi:   1) Stadio senso-motorio (dalla nascita ai 2  anni) - l'intelligenza si sviluppa attraverso  l'azione;  2) Stadio pre-concettuale ( di 2 ai 4 anni ) - il Bambino inizia ad articolare il linguaggio;  3) Stadio del pensiero intuitivo (dai 4 ai 7 anni) -  il bambino intraprende il processo di  socializzazione;  4) Stadio delle operazioni concrete (dai 7 agli 11 anni) - passa dal pensiero analogico a quello induttivo;  5) Stadio delle operazioni formali (dagli 11 ai 14  anni) - l'adolescente acquisisce la capacità del  pensiero astratto, di tipo ipotetico-deduttivo.
  • 8.     Stadio delleoperazioni formali: periodo che va dagli 11 ai 15 anni.  Si fanno gli ultimi passi verso il pensiero astratto e la concettualizzazione; il bambino é in grado di formulare un ragionamento ipotetico-deduttivo. Piaget
  • 9. Erickson  Erickson propone una concezione degli stadi di sviluppo intesa  come succedersi di stadi psicosociali,  nei quali l’individuo crescendo affronta una gamma sempre più vasta di relazioni umane.   Gli stadi dello sviluppo psicosociale di Erickson  sono otto. 
  • 10. CRISI PSICOSOCIALI fiducia e sfiducia autonomia, dubbio, vergogna iniziativa e senso di colpa industriosità e senso di inferiorità identità e rifiuto; dispersione dell'identità intimità e solidarietà, isolamento generatività, ripiegamento dell'Io integrità dell'Io e disperazione ETA’ Infanzia Prima fanciullezza Età del gioco Età scolare Adolescenza Giovinezza Età adulta Età senile RAGGIO RELAZIONI SIGNIFICATIVE la madre i genitori nucleo familiare vicinato, scuola coetanei ed esterni partner (amicizia, sesso) divisione del lavoro Umanità VIRTU’ ERICKSON Speranza Volontà Fermezza di propositi Competenza Fedeltà Amore Sollecitudine Saggezza
  • 11. FREUD   orale (0-18/24 mesi)      anale (2-4 anni)      fallica (4-6 anni) Fase edipica caratterizzata dal desiderio sessuale nei confronti del genitore del sesso opposto.   di latenza (6-10/11 anni) gli stimoli sessuali cessano  di essere attivi, il che fa si che il bambino di scuola elementare indirizzi i propri interessi all’ambiente.     genitale (dagli 11 anni in poi) si ha il sorgere degli interessi  sessuali (fase prepuberale e fase puberale).
  • 12. Adolescenza  Va dalla pubertà 11-12 anni, ad un’età quasi adulta.  Vi sono 3 sottoperiodi nell’adolescenza:  Una prima adolescenza che è caratterizzata da cambiamenti a livello di scuola,  da un aumento di co nflittualità in famiglia  e da una gruppalità ancora qualificata da quella segregazione sessuale tipica dell’infanzia.  Fase di transizione.  Tarda adolescenza dove è prevalente la preoccupazione per il futuro (laurea, lavoro), minor conflitto in famiglia e una gruppalità mista.
  • 13. Adolescenza  L’identità, l’adolescente non può affrontare la separazione dalla famiglia se non conquistandosi la propria identità.  Quando l’adolescente raggiunge il senso dell’identità, ha anche fiducia che la propria identità e la propria continuità interiore . Con la PRECLUSIONE DELL’IDENTITÀ l’adolescente tende solo a conformarsi alle richieste del genitore, cercando la propria identità nell’adeguamento alle richieste genitoriali.  L’IDENTITÀ NEGATIVA prevede che il figlio cerchi di adottare un’identità che vada contro le attese genitoriali.  Con l’IDENTITÀ DIFFUSA l’adolescente sembra non cercare una vera identità, ma vive una forma di apatia nei confronti dei compiti della sua età.  Con la MORATORIA, l’adolescente sperimenta diverse e successive identità senza sceglierne nessuna.
  • 15. Il gruppo svolge molte funzioni importanti:  Funge da base sicura  Il gruppo svolge un’importante funzione nell’orientare l’adolescente verso i valori della propria coorte e nel mettere in discussione gli standard degli adulti.  Il gruppo favorisce processi di assimilazione e differenziazione dagli altri gruppi.  Il gruppo è il contenitore o il tramite per la formazione di rapporti più esclusivi come le amicizie o le relazioni sentimentali.  Il gruppo aiuta l’adolescente a ricercare una propria identità.  Il gruppo può produrre conformismo.  Il gruppo produce leader e gregari.
  • 16.  TECNOLOGIE  ED  ETA’ EVOLUTIVA 16 P. STANZIALE 2015
  • 17. Età evolutiva e tecnologie- Scuola dell’Infanzia  Il TABLET ed il PC influiscono sui nativi digitali dal punto di vista della  manipolazione  socializzazione  concentrazione  Approccio è prima dei tre anni- circa 40% 17
  • 18. Scuola dell’infanzia  Necessaria una mediazione parentale nell’uso infantile delle tecnologie informatiche  Privilegiare l’aspetto ludico (App. soft. ecc.)  REGOLARE - STIMOLARE – PARTECIPARE  CONDIVIDERE E MEDIARE fin dall’inizio. 18
  • 19. Regole  1 Meglio educare che vietare  2 Attenzione ai contenuti non allo strumento  3 Tablet con vuol dire Internet (4 5 anni x siti dedicati)  4 Filtri e blocchi non bastano ci vuole il genitore  5 Giocare online ma con amici e compagni reali  6 Osservare per dite BASTA – uso/abuso  7 Non invadenti e ficcanaso ma attenti e 19
  • 20. Conclusioni NO A TABLET – SMARTPHONE E TV FINO A 2 ANNI. DOPO I DUE ANNI NON OLTRE UN’ORA AL GIORNO (Ass. Ped. 20
  • 21. SMARTPHONE ed età evolutiva  1 Lo SMARTPHONE si condivide con mamma e papà  2 Si usa solo quando serve  3 Non si usa a tavola- non si leggono SMS quando qualcuno parla- si spegne di notte  4 Educare ad Internet  5 Non si prende in giro e non si parla male dei compagni  6 Non si leggono i messaggi di nascosto ma si leggono insieme 21
  • 22.  7 Fino a 12 anni il bambino va tenuto sotto controllo  8 Mamma e papà danno il buon esempio  9 Durante i compiti si spegne tutto  10 Usare le faccine ma esprimere anche le emozioni nella realtà  Lo SP avvicina amici e familiari  Opportunità di controllo parentale 22
  • 23. ETA’ EVOLUTIVA E TECNOLOGIE  TELEVISIONE  Visione + 3 ore tv/giorno peggioramento rendimento scolastico  Minore attenzione  Difficoltà lettura  Difficoltà motorie  Pensiero analogico  Uso prolungato computer NON legato a basso livello attenzione 23
  • 24. Fruizione computer  Effetti sulle attività spaziali- tempi reazione giochi  Concentrazione e capacità iconiche- rappresentazione grafiche  Abilità di attenzione visiva- percezione veloce target visivi 24
  • 25. Possesso computer  7 anni 55 %  10 anni 63 %  17 anni 65 %  Maschi usano maggiormente il computer rispetto alle femmine –maggiormente per 7 e 10 anni  7 -10 anni giochi – mattina  13 17 anni videoscrittura – Internet -sera 25
  • 26. Regole  1 Controllo dell’adulto  2 Software adatto all’ età  3 E’ solo uno strumento di gioco tra tanti  4 Ascoltare il bambino – il computer non pensa  5 Non lasciare da solo il bambino al computer per molto tempo  6 Favorire l’aspetto ludico  7 Non enfatizzare ciò che produce ilcomputer 26
  • 27. I MINORI E INTERNET  Fanno ricerche (85%);  Giocano online (83%);  Guardano video (76%);  Comunicano con gli amici via IM (62%);  Studiano, approfondiscono;  Scaricano musica, film, cartoni animati, serie TV;  Discutono su social media, chat, forum, newsgroup;  Bloggano su weblog, audioblog e videoblog;  Acquistano beni e servizi. 27
  • 28. I MINORI E INTERNET  Il 57% ha un profilo personale su almeno un Social Network;  Il 35% dei profili è ad accesso pubblico.  Molti mentono sull’età al momento della registrazione;  Ha un proprio profilo personale:  il 22% dei ragazzi di 6-9 anni,  il 26% dei ragazzi di 9-10 anni,  il 49% dei ragazzi di 11-12 anni,  I minori di 13 anni non sono pronti a gestire con la dovuta cognizione le funzionalità e i rischi. 28
  • 29. La scuola è chiamata a svolgere un compito di difficilemediazione tra la tecnologia e i suoi principali fruitori: i giovani  Un minore europeo su due dichiara che i propri insegnanti sono interessati alle loro esperienze online.  Il più basso livello di coinvolgimento fra insegnanti e alunni si registra purtroppo in Italia (65% contro 73%).  Molti insegnanti italiani non si sentono ancora sufficientemente sicuri per supportare e aiutare gli alunni su problematiche e rischi online.  L’impegno dello Stato in termini di infrastrutture tecnologiche e formazione è ancora insufficiente 29
  • 30.  Il 70% dichiara di parlare con i propri figli delle loro attività online;  Il 28% blocca o filtra la navigazione;  Il 24% controlla i siti visitati dai propri figli;  Il 13% non svolge alcuna mediazione;  Il 54% esclude la possibilità di esperienze ed incontri negativi.  L’81% non è a conoscenza delle esperienze negative dei figli.  Il 91% vorrebbe maggiori informazioni 30 I genitori dei nativi digitali
  • 31. I RISCHI E LA RETE  Il 41% dei minori si è imbattuto online in contenuti o contesti inappropriati o potenzialmente pericolosi.  Il 12% ne è rimasto turbato.  Il 7% ha visto immagini a sfondo sessuale.  Il 6% ha ricevuto messaggi offensivi, il 3% ne ha inviati.  Il 4% ha ricevuto immagini a sfondo sessuale da coetanei.  Il 27% ha comunicato con persone sconosciute.  Il 4% ha incontrato di persona soggetti conosciuti online.  Di questi, l’11% si è dichiarato turbato dall’incontro.  Il 18% dei ragazzi italiani (11-16) 31
  • 32.  Art. 30, I comma, Costituzione: “èdovereediritto dei genitori mantenere, istruireededucarei figli, anchesenati fuori del matrimonio”.  Art. 147 c.c. prevede “l'obbligo di mantenere, istruireededucare laproletenendocontodellecapacità, dell'inclinazionenaturale edelleaspirazioni dei figli”.  Art. 2048 c.c.: “Il padreelamadreo iltutore, sono responsabili deldannocagionatodalfattoillecito deifigliminori non emancipati odellepersonesoggetteallatutela, che abitanoconessi. “Lepersoneindicatedaicommiprecedenti 32 Responsabilità e reati penali
  • 33. Cellulare a scuola  DPR 249/1998  L’uso del cellulare di altri dispositivi elettronici audio-video da parte degli studenti durante le attività didattiche è VIETATO. Le singole scuole nel Regolamento d’Istituto disciplinano l’uso del cellulare e degli altri dispositivi 33
  • 34. Reati  Calunnia(art. 368): reclusione fino a 6 anni.  Sostituzionedipersona(art. 494): reclusione fino a 1 anno.  Pubblicazioni oscene(art. 528): reclusione fino a 3 anni più multa.  Ingiuria(art. 594): reclusione fino a 1 anno, multa fino a € 1.000.  Diffamazione(art. 595): reclusione fino a 3 anni, multa fino a € 2.000.  Attipersecutoriestalking(art. 612-bis): reclusione fino 4 anni.  Prostituzioneminorile(art. 600-bis): reclusione fino a 12 anni, multa fino a € 150.000.  Pornografiaminorile(art. 600-ter): reclusione fino a 12 anni, multa fino a € 240.000.  Detenzionedi materialepornograficominorile(art. 600-quater): reclusione fino a 3 anni (reato applicabile anche se il reo è minorenne).  Pornografiavirtuale(art. 600-quater-1): reclusione fino a 2 34
  • 35. Reati  Detenzione e diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o telematici (art. 615-quater): reclusione fino a 1 anno.  Diffusione di programmi diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico (art. 615-quinquies): reclusione fino a 2 anni.  Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616): reclusione fino a 3 anni.  Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche (art. 617): reclusione fino a 5 anni.  Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazione informatica o telematica (art. 617-quater): reclusione fino a 5 anni.  Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quinquies): reclusione fino a 5 anni.  Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-sexies): reclusione fino a 5 anni. 35
  • 36. Reati  Rivelazioni del contenuto di corrispondenza (art. 618): reclusione fino a 6 mesi.  Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis): reclusione fino a 4 anni.  Truffa telematica (art. 640): reclusione fino a 5 anni.  Frode informatica (art. 640-ter): reclusione fino a 3 anni.  Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio Legge 22 aprile 1941 n. 633 (G.U. n.166 del 16 luglio 1941) Testo consolidato al 9 febbraio 2008  Nuovo regolamento AGCOM in vigore dal 31 marzo 2014. 36
  • 37. O.K.A. SESSA AURUNCA (CE) P. STANZIALE COUNSELING SCOLASTICO AGGIORNAMENTI CULTURALI LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE
  • 38. DIPENDENZE TECNOLOGICHE38  Le dipendenze comportamentali che implicano una funzione uomo macchina  comprendono:  Dipendenza da computer  Dipendenza da internet  Dipendenza dal telefono cellulare  Dipendenza dalla televisione
  • 39. Dominanza  dell’attività sul pensiero e sui sentimenti: l’attività o la sostanza dominano i pensieri ed il comportamento del soggetto, assumendo un valore primario fra tutti i suoi interessi Dipendenze tecnologiche
  • 40.  Alterazioni del tono dell’umore:  l’inizio dell’attività (o l’assunzione della sostanza) provocano cambiamenti nel tono dell’umore. Il soggetto può sperimentare un sentimento di eccitazione o maggiore rilassatezza come diretta conseguenza dell’incontro con l’oggetto della dipendenza. Dipendenze tecnologiche Sintomatologia
  • 41.  Tolleranza: Bisogno di aumentare progressivamente la quantità di droga o l’attività per ottenere l’effetto desiderato;  Sintomi di astinenza: malessere psichico e/o fisico che si manifesta quando s’interrompe o si riduce il comportamento o l’uso della sostanza;  Conflitto: conflitti interpersonali tra il soggetto e coloro che gli sono vicini, e conflitti interpersonali interni a se stesso, a causa del suo comportamento dipendente;  Ricaduta: tendenza a ricominciare l’attività o l’uso della droga dopo averla interrotta. Dipendenze tecnologiche
  • 42. INTERNET ADDICTION DISORDER  Nel 1997 una pubblicazione scientifica della Dr.ssa Kimberly Young dell’Università di Pittsburg rese l’Internet Addiction un disturbo riconosciuto dalla comunità psichiatrica internazionale fino a diventare in pochi anni un quadro clinico 42
  • 43. INTERNET ADDICTION DISORDER Secondo la ricercatrice americana i futuri rete dipendenti affascinati da questa enorme potenzialità passano da:  Una fase tossicofilica: caratterizzata da interesse ossessivo per l’e mail e progressiva frequentazione e partecipazione a siti internet e chat.  Una fase tossicomanica: caratterizzata da collegamenti così prolungati da compromettere la vita di relazione sociale e 43
  • 44. TEST DI YOUNG PERLA VALUTAZIONE DELLO IAD (Internet Addiction Disorder) Il Disturbo da Dipendenza da Internet (IAD) può essere diagnosticato solo da una specialista, ma il test realizzato dalla psicologa Kimberley S. Young può essere utilizzato come primo elemento di valutazione. 44
  • 45. Test Cantelmi e Talli (2007)  E’ necessario che siano presenti 2 o più dei sintomi OVERT e 2 o più dei sintomi COVERT, perun periodo di tempo di almeno 6 mesi. I sintomi non sono meglio spiegato da altri disturbi.  OVERT  1. Elevato tempo di permanenza online, non giustificato da motivi  di lavoro o di studio  2. Manifestazioni sintomatiche offline (ad es. nervosisimo, irritabilità,  depressione, ecc.)  3. Conseguenze negative dovute all’uso eccessivo di Internet  (ad es. isolamento sociale, scarso rendimento lavorativo, ecc.)  COVERT  1. Irrefrenabile impulso a collegarsi ad Internet  2. Ripetuti tentativi di controllare, ridurre o interrompere l’uso  di Internet  3. Frequenti menzogne relative all’uso eccessivo di Internet  4. Ricorrenti pensieri e/o fantasie relativi ad Internet 45
  • 46. Dipendenze tecnologiche  Cybersexual addiction  Cyber-Relational Addiction  Dipendenza da giochi di ruolo on line  Information overload INTERNET ADDICTION DISORDER L’Internet Addiction non è una categoria omogenea ma si manifesta sotto varie forme (Cantelmi et al 2000)
  • 47. 1 Cybersexsual Addiction : è l’uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale ed alla pornografia Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER
  • 48. 48 Il fenomeno della pornografia in Rete diventa quasi il sostituto dell’incontro erotico vero e proprio. In questi casi si parla di Cybersex addiction ossia, uno stato di dipendenza da sesso in Rete, in cui l’uso del computer è eccessivo per frequenza e durata e tende a sostituire totalmente la vita relazionale reale. Cybersexsual Addiction
  • 49. 2 Cyber-RelationalAddiction: è la tendenza ad instaurare relazioni amicalio amorosecon persone incontrate on line. A poco a poco lerelazionivirtuali diventanopiùimportantidiquellereali ed il soggetto si isola. Lerelazionichenascono inretesono spesso destinatearestaretali, inquanto si rifiutal’ideadiconoscersi realmenteper mantenere un’immagine virtuale di sé idealizzata. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER
  • 50. 3 Dipendenzadagiochidiruolo on line I giochi di ruolo in rete (Holeton 1998) usano la rete per far giocare tra loro più utenti simultaneamente. Il giocatore si immedesima in un personaggio. Anche in questo caso può comparire un comportamento per il quale il soggetto tenderà a dedicare gran parte del tempo al gioco mettendo in crisi i rapporti interpersonali e gli impegnidellavitareale. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER
  • 51. 4): Informationoverload: Si dipende dalla ricerca continua ed estenuante di informazioni di cui si va in cerca perore ed ore di collegamento. Una ricerca frenetica che si tenta inutilmente di ridurre e che perdura anche se il tempo trascorso in rete aumenta a scapito del lavoro, famigliavitasocialeedirelazione. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER
  • 52. 52 -Dipendenza da gioco d’azzardo -Dipendenza dalla televisione -Dipendenza da trading on-line -Dipendenza da cellulare E QUINDI
  • 53. 53 Il gioco d’azzardo patologico colpisce lo 0,79 %. Sembra una cifra irrisoria, ma chi ne è colpito entra in una spirale di sofferenze, menzogne, debiti e disperazione. Dipendenza da gioco d’azzardo
  • 54. 54 Le conseguenze sono devastanti: i giocatori patologici finiscono per indebitarsi per ingenti cifre di denaro e mettere a repentaglio la propria attività lavorativa (assenteismo e distrazione) e la vita familiare. Dipendenza da gioco d’azzardo
  • 55. 55 Dipendenza da televisione Come ogni altro mezzo di comunicazione, anche la TV può essere utilizzata in modo assennato o nocivo: la teledipendenza si sviluppa dal cattivo uso e, successivamente, dall’abuso di questo strumento.
  • 56. 56 Il cattivo uso della televisione: al confronto diretto con il mondo circostante viene a sostituirsi una costruzione di conoscenze e competenze subìta ed accettata passivamente. Dipendenza da televisione
  • 57. 57 La dipendenza da televisione è legata: al teleabuso, un uso smodato, ed alla tele fissazione, un atteggiamento passivo. Questo atteggiamento è rischioso perché una caratteristica della televisione è il potere di impegnare non solo i sensi della vista e dell’udito, ma anche la sensibilità e le emozioni. Dipendenza da televisione
  • 58. 58 L’abuso (si intende qui un uso della TV superiore alle 3 ore quotidiane) e l’atteggiamento passivo verso la televisione causano effetti deleteri, come l’incapacità a distinguere la realtà dalla finzione oppure come l’isolamento sociale ed il deterioramento dei rapporti con gli altri. Dipendenza da televisione
  • 59. 59 Infine, l’incapacità e l’impossibilità di assumere criticamente le informazioni porta a sviluppare una vera e propria ipersensibilità verso quello che viene proposto dalla TV, tanto da manifestarsi nella eccessiva e smisurata preoccupazione riguardo alle notizie (per es. vere e proprie psicosi e attacchi di panico conseguenti a certe notizie). Inoltre nel teledipendente cresce inconsapevolmente la necessità di corrispondere ad ogni costo ai modelli di vita proposti, più o meno realistici. Dipendenza da televisione
  • 60. 60 TRADING ON LINE COMPULSIVO pur essendo un comportamento di addiction viene di solito sottostimato. Le caratteristiche del web che velocizzano gli scambi di compravendita sui mercati mondiali, con un controllo in tempo reale dell’andamento della rendita delle diverse azioni, può dare l’illusione di controllo su operazioni che possono comportare guadagni ma anche perdite piuttosto ingenti. SHOPPING ON LINE COMPULSIVO si caratterizza con comportamenti di addiction legati all’acquisto di oggetti tramite la Rete. La rapidità, la possibilità di usufruire di una gamma infinita di possibili acquisti, favorisce l’insorgere di comportamenti compulsivi in tal senso. Lo shoppingcompulsivo può avvenire anche tramite le aste on-line, primo fra tutti e-bay. INTERNET ADDICTION
  • 61. 61 LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 62. 62 LA DIPENDENZA DA CELLULARE Anche il telefonino rappresenta un oggetto verso il quale si può sviluppare una forma di dipendenza. Con la crescita del numero e dei modelli di cellulari, nonché dei servizi, il telefonino, si assiste a quella che in alcuni paesi, è già diventata una “malattia sociale” e che è stata definita “telefonino-dipendenza”, “cellularomania” o “cellulare-addiction”.
  • 63. 63 Con la moltiplicazione delle sue funzioni si sono trasformate anche le funzioni sociali e psicologiche del cellulare: il cellulare oggi accompagna ogni momento della giornata, aiuta ad organizzare ed a gestire ogni momento della vita, dal lavoro ai momenti di svago (con i giochi, le fotocamere, le videocamere). Il telefonino rappresenta uno strumento che riveste almeno tre importanti funzioni psicologiche relative sia alla sfera individuale, che a quella relazionale. LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 64. 64 1-Una delle principali funzioni psicologiche del cellulare è quella di regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni . ci si può proteggere dai rischi dell’impatto emotivo diretto, trovando una risposta alle proprie insicurezze relazionali, ma ci si può altresì mantenere vicini e presenti alle persone a cui si è legati affettivamente, gestendo l’ansia da separazione e la distanza, costruendo un “ponte telefonico” che attraversa infiniti spazi in pochissimo tempo. Gli adolescenti sono più spesso esempio dell’utilizzo del telefonino come strumento di difesa per affrontare le insicurezze nella comunicazione, sia nella fase di conoscenza che in quelle di gestione delle relazioni. I genitori invece trovano nel telefonino una risposta al proprio bisogno di restare costantemente presenti nella vita dei propri figli, adoperando il cellulare come ciò che è stato definito un “guinzaglio telematico LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 65. 65 2-Un’altra importante funzione psicologica del cellulare è quella di rappresentare un mezzo per gestire la solitudine e l’isolamento , assumendo quasi il ruolo di “antidepressivo o ansiolitico multimediale”, nei confronti del quale diviene facile diventare dipendenti. In questo senso il telefonino diventa il simbolo della “presenza dell’altro”, che è un’entità sempre a portata di mano. Da ciò nasce conseguentemente un estremo investimento affettivo del telefonino che può trasformarlo nello stato dell’“essere posseduti”, in cui spegnere il cellulare diventa quasi come essere trasparenti e incapaci di entrare in altro modo in relazione. LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 66. 66 3-Una terza funzione ormai crescente del cellulare è quella di rappresentare un mezzo per vivere e dominare la realtà, in grado di regalare l’idea di poter essere presente e capace di “fermare il tempo”, con una o più immagini. LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 67. 67 Generalmente si parla di “cellularomania” quando il traffico telefonico quotidiano di un individuo, costituito da chiamate e sms sia in entrata che in uscita, ammonta all’incirca a 300 contatti. Tuttavia, il problema quantitativo potrebbe anche essere manifestato in termini di lunghe conversazioni con poche persone o ancora l’utilizzo eccessivo potrebbe essere legato all’abuso di altre funzioni del cellulare. Inoltre, si può ipotizzare una “dipendenza da telefonino” quando una persona presenta alcuni dei seguenti atteggiamenti-spia: LA DIPENDENZA DA CELLULARE
  • 68. 68 •dedica la maggior parte del proprio tempo ad attività connesse all’utilizzo del telefonino (telefonate, sms, giochi, consultazioni, uso di foto-videocamere, ecc.) •manifesta senso di stordimento, mal di testa, vertigini, dolori al viso o all’orecchio o altri sintomi fisici che possono essere collegati all’abuso del telefonino; •manifesta un atteggiamento di estrema affettività verso l’oggetto telefonico che si evidenzia con la resistenza ad allontanarsi da esso anche per poco tempo; •mostra un utilizzo del telefonino non giustificato da necessità. SINTOMATOLOGIA
  • 69. 69 •utilizza il telefonino come mezzo di protezione e di intermediazione per entrare in rapporto con altri con i quali altrimenti non si riuscirebbe a comunicare in modo diretto; •propende ad utilizzare il cellulare come strumento di controllo nelle relazioni sentimentali e affettive; •tende ad entrare in ansia o perfino in panico, o comunque a sperimentare stati emotivi spiacevoli, se il telefonino è scarico o se non funziona; •tende a giustificare l’incapacità a staccarsi dal telefonino con l’uso di alibi (es. ragioni di sicurezza); •tende ad utilizzare il telefonino per tenere sotto controllo alcune paure o insicurezze (paura della solitudine, fobie specifiche, crisi d’ansia, ecc.); •tende ad usare più telefonini, spesso linee separate in base all’utenza (es. lavoro/amici); •ha l’abitudine di mantenere il telefono acceso anche di notte e di effettuare eventuali risvegli notturni per controllare l’arrivo di short message o di chiamate. •è incapace di mantenere dei momenti di assenza di contatto e di comunicazione con qualcuno. SINTOMATOLOGIA
  • 70. 70 Ben presto la necessità di esprimere tanto attraverso uno short message ha portato allo sviluppo di un linguaggio sintetico, fatto di abbreviazioni e codici e che rappresenta il vero rischio della dipendenza da sms, soprattutto in età evolutiva. Il linguaggio sintetico infatti rischia di prendere il sopravvento tra le funzioni cognitive ed emotive in via di sviluppo, predisponendo alla strutturazione di una forma di pensiero eccessivamente sintetico. SMS
  • 72. Si calcola che un grande utilizzatore di Internet possa trascorrere in rete da 40 a 80 ore settimanali con sessioni singole che possono durare anche 20 ore. Come conseguenza possono comparire: Dolori dorsali e cervicali Palpitazioni Disturbi del sonno e ricorrenti cefalee Negligenza nell’igiene del corpo Sindrome da tunnel carpale(dolore caratteristico 72 INTERNET SINTOMI FISICI
  • 73. SINTOMI PSICHICI Sensazioni di benessere e di euforia quando si è in rete Incapacità di sospendere l’attività Depressione apatia irritabilità quando non è possibile connettersi Assunzione di rischi non abituali, tradimento dei propri valori per il fatto che si può rimanere anonimi Nostalgia per le attività svolte in rete mentre il soggetto è impegnato in altre attività. 73
  • 74. TRANCE DISSOCIATIVA DA VIDEO TERMINALE Indica un fenomeno psicopatologico correlato alla rete ed alle tecnologie percettive, caratterizzato da Assenza di patologia psichiatrica pregressa; Abuso di navigazione in rete, preceduta da uso compulsivo delle mail; Insorgenza acuta di disorientamento, deliri ed allucinazioni; Trattamento psicofarmacologico; Ritorno alla normalità con necessità di limitare fortemente l’accesso alla navigazione. 74
  • 76. I SocialNetwork possonocrearedipendenzama anchegenerareansia, insoddisfazionedisée depressione.  Chi usa Facebook più spesso è più infelice e più depresso e meno soddisfatto della propria vita.  È il risultato di uno studio che mette in relazione l’influenza dei social network – sulla felicità e sulla soddisfazione personale degli individui. 76
  • 77. FACEBOOK  “In superficie, Facebook fornisce una risorsa nel soddisfare il bisogno umano di connessione sociale.  Ma piuttosto che migliorare il benessere si è trovato che l’uso di Facebook provoca il risultato opposto”, ha spiegato, Ethan Kross 77
  • 78. FACEBOOK  La ricerca ha riguardato 82 utenti del popolare social network creato da Mark Zuckerberg e hanno  monitorato il loro livello di benessere cinque volte al giorno perdue settimane, sottoponendo loro domande su come si sentivano in quel momento (se fossero preoccupati, se si sentissero soli, quanto stessero usando Facebook e se avessero interagito direttamente e con quale frequenza con altre persone). 78
  • 79. FACEBOOK  Il risultato dimostra che le persone che dicevano di utilizzare Facebookpiù spesso si sentivano tristi e infelici.  Anzi, maggiore era il numero di ore passate davanti al pc e minore era il livello di soddisfazione della loro vita.  Al contrario, i ricercatori hanno dimostrato che le interazioni dirette con altre persone nella “realtà” hanno portato i partecipanti allo studio a sentirsi meglio. 79
  • 80. Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, farsentire a disagio o escludere altre persone  Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono:  Telefonate - Messaggi (con o senza immagini)- Chat sincrone- Social network (peresempio, Facebook)- Siti di domande e risposte- Siti di giochi online- Forumonline.  Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono:  pettegolezzi diffusi attraverso messaggi suicellulari, mail, social network;  postando o inoltrando informazioni, immagini ovideo imbarazzanti (inclusequellefalse);  rubandol’identitàeil profilo di altri, o costruendonedi falsi, al finedi mettereinimbarazzoo danneggiarelareputazionedellavittima;  insultando oderidendo lavittimaattraverso messaggi sulcellulare, mail, social network, blogo altri media;  facendo minaccefisiche allavittimaattraverso unqualsiasi media.   80
  • 81. TIPOLOGIE DI I.A.D.  Non tutti concordano nel definire Internet Addiction come un  disturbo indipendente  e dunque tale da meritare una propria collocazione nosografica.  Secondo questi autori le varie forme di IAD sarebbero manifestazioni diverse di alcuni vecchi disturbi prima fra tutti quelli dello specchio fobico 81
  • 82. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER Alcune caratteristiche quali l’anonimato e l’assenza di vincoli spazio- temporali, creano uno spazio psicologico in cui il soggetto può proiettare i propri vissuti e le proprie fantasie, contribuendo allo sviluppo di una vera e propria dipendenza dal mondo virtuale. (Del Miglio, Corbelli 2003)
  • 83. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER In particolare l’adolescente avendo un’identità ancora fluida sente il bisogno di rifuggire da una definizione di sé e l’utilizzo di internet e di uno pseudonimo gli consentono di creare una persona on line, una maschera che crea un’interfaccia tra sé e gli altri. Si può ipotizzare che agli occhi di un adolescente questo mondo sia più leggero, lontano dalle responsabilità di ogni giorno, dalla sofferenza, dalle ingiustizie…..
  • 84. 84 Viviamo in un epoca in cui il mondo virtuale sta sostituendo pian piano gran parte di quello reale, In molti casi le nuove tecnologie ci possono essere d'aiuto, ma anche alimentare sempre di più i bisogni di controllo e di onnipotenza che spesso ci caratterizzano e che a volte possono creare non pochi problemi o disagi. Inoltre, la sempre più estesa realtà virtuale sta sempre più atrofizzando il nostro bisogno di relazioni umane tanto da creare l'illusione di avere "molti amici" e continui feedback positivi ("mi piace") per ogni parola che viene pubblicata. Intrattenere relazioni umane, conoscere gente, fare nuovi incontri, intraprendere discussioni sono esperienze possibili anche nella realtà virtuale, sarebbe meglio però non perdere l'abitudine di viverle davvero.
  • 85.  L'uso di Internet in Italia è molto diffuso. ("Cittadini e Nuove Tecnologie 2011“)  "Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'84,4% possiede un pc, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza perquesto una connessione a banda larga.  All'estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani (>65 anni) che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche. Se si confronta la disponibilità di pc, di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi.” INTERNET IN ITALIA L’uso di internet in Italia
  • 86.  “Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi hanno utilizzato la rete prevalentemente per  spedire o ricevere e-mail (80,7%)  cercare informazioni su merci e servizi (68,2%).  Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali on line (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni sanitarie (+5).”  “Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione on line (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking". L’uso di internet in Italia
  • 87. 87 Gary Small, capo del “Centro di ricerca sulla memoria e l’invecchiamento” della University of California, Los Angeles, ha documentato i cambiamenti del cervello in seguito ad un uso, anche moderato, di internet. Paragonando 12 persone esperte di web a 12 totalmente inesperte, sottoponendoli a risonanza magnetica, ha notato una differenza impressionante: gli utenti della rete mostravano una corteccia parafrontale sensibilmente alterata. Ma la vera sorpresa è stata quando Small ha chiesto ai principianti di passare cinque ore online e di tornare per una nuova risonanza. Negli stessi soggetti il cervello si era modificato subito! Da qui l’idea che il cervello degli internet-dipendenti assomigli a quello dei tossicodipendenti e degli alcolisti. Internet modifica il cervello
  • 88. Volendo stimare il fenomeno della net-dipendenza in Italia, è possibile affermare che sul totale degli utilizzatori del web (circa 14 milioni), 1,5 milioni sono affetti da Internet addiction disorder e circa 3 milioni sono a rischio. Internet: opportunità o rischio
  • 89. IL CASO COREA DEL SUD  IL 90% delle famiglie sudcoreane ha la ADSL  Il 30% degli adolescenti è a rischio di dipendenza  Il governo ha istituito dal 2007 140 consultori negli ospedali ed ha predisposto un campeggio, struttura intermedia tra la caserma militare ed una clinica riabilitativa. In questa struttura gli adolescenti devono imparare a vivere senza internet, sostituito da attività di gruppo, sport, corsi di ceramica. 89
  • 90. 90 La Cina è stata il primo paese a classificare la dipendenza da Internet come un disturbo ufficiale. Inoltre, è anche il primo a creare un manuale diagnostico per la dipendenza da Internet, e da allora ha influenzato il resto del mondo a guardare più da vicino a questa crescente preoccupazione. Secondo il “China Internet Information Center” in Cina si registrano oltre 513 milioni i navigatori e circa il 42% sono affetti dalla internet Addiction. La Cina
  • 91. 91 Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet Gaming) Persistente e ricorrente uso di Internet per i giochi, spesso con altri giocatori, che porta ad indebolimento o stress come indicato da 5 (o più) dei seguenti criteri, in un periodo di 12 mesi: 1. Preoccupazione per i giochi online (Pensiero individuale su attività di gioco precedente o anticipanti la successiva sessione di gioco. l’Internet Gaming (IG) diventa l’attività dominante della quotidianità). 2. Sintomi di astinenza quando lontani all’IG (Normalmente irritabilità, ansietà o tristezza, ma in assenza di segni fisici si astinenza). 3. Sviluppo di tolleranza (il bisogno di spendere un tempo maggiore nelle sessioni di IG. 4. Tentativi inutili di controllare la partecipazione agli IG. 5. Perdita di interesse in altri hobbies e attività ludiche antecedenti a causa di, e con l’eccezione di, IG. Segue…
  • 92. 92 Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet Gaming) 6. Continuato eccessivo comportamento di IG nonostante la consapevolezza di problematiche psicosociali. 7. Inganno dei membri della sua famiglia, terapeuti ed altri sul suo comportamento di IG. 8. Pratica di IG per evadere da o alleviare un umore negativo (sentimenti di colpa, ansietà, impotenza). 9. Compromissione o perdita di relazioni significative, opportunità educative o di carriera a causa della partecipazione a IG. Nota bene: il disturbo da IG è distinto dall’Internet Gambling, che è incluso nei comportamenti correlati al gioco d’azzardo patologico (GAP).
  • 93. Vi sono degli elementi che possono favorire l’insorgere di psicopatologie legate all’uso di Internet  t  Possiamo individuare 4 categorie:  1. lepsicopatologiepreesistenti. In più del 50% dei casi la IAD può essere indotta da alcuni tipi di disturbi psichici preesistenti. I fattori di rischio includono una storia di dipendenza multipla, condizioni psicopatologiche come depressione, disturbo ossessivo- compulsivo, disturbo bipolare, compulsione sessuale, gioco d’azzardo patologico, o fattori situazionali, come sindrome da burnout, contrasto coniugale o abuso infantile. 2. lecondottearischio (“eccessivo consumo”, riduzione delle esperienze di vita e di relazione “reali”,ecc); 3. eventidi vitasfavorevoli (problemi lavorativi, familiari, ecc: “internet come valvola di sfogo”); 4. lepotenzialitàpsicopatologichepropriedella rete (anonimato e sentimenti di onnipotenza che possono degenerare in: pedofilia, sesso virtuale, creazione di false identità, 93
  • 94. Quali le terapie?  Le terapie ritenute più efficaci percurare la Internet dipendenza sono sostanzialmente le stesse impiegate pergli altri tipi di dipendenza.  Laterapiacognitivocomportamentale, iltradizionalegruppodi supporto “dei12passi”elaterapiaconiugaleo familiare, a secondadeicasi.  Negli Stati Uniti viene utilizzata anche la psicoterapiaonline, o permeglio dire il Counseling online. Tale pratica tuttavia è attualmente vietata in Italia .  Nell’attesa che l’I.A.D. trovi quindi una collocazione definitiva nel DSM-V, secondo quanto accertato dalle ricerche ufficiali, è bene tenere presente un altro dato: nell’86 percento dei casi la dipendenza da internet è associata anche ad altre forme di 94
  • 95. Quali le terapie?  Gruppi di auto-aiuto: formati da persone accomunate dal medesimo problema, percondividere le proprie esperienze, prescriversi delle regole sull'utilizzo di Internet e riacquistare il controllo sulla propria vita. Negli Stati Uniti d'America esistono numerosi esempi di gruppi di auto-aiuto perInternet Dipendenti, sia online, sia offline. I primi sono stati estremamente criticati, in quanto colpevoli di esacerbare tale problema.  Counseling terapeutico: favorisce la presa di consapevolezza delle motivazioni che stanno alla base del proprio comportamento verso Internet e può fornire un sostegno nel percorso verso il cambiamento.  Psicoterapia individuale: particolarmente indicata nel caso in cui la Dipendenza da Internet si accompagni ad una patologia pregressa. Permette di giungere alla presa di consapevolezza di parti profonde di sé ed al loro cambiamento.  Strategie di disintossicazione appositamente elaborate pergestire e risolvere tale problema. In questo caso, particolarmente efficaci 95
  • 96. Numeri..  I ragazzi assuefatti alla rete sono l'80% dell'utenza del  Day Hospital di Psichiatria del Gemelli del Gemelli, e per lo più sono di sesso maschile.  Il restante 20% sono adulti e nel loro caso, a destare problemi, sono le ore di gioco d'azzardo online e di accesso ai siti porno che arrivano a far perdere il posto di lavoro. Nei casi più acuti i giovani passano fino a 18 ore al giorno di fronte ad uno schermo. Si perde il sonno, la concezione del tempo e dello spazio si dilatano e distorcono.  Un trip da cui è difficile svegliarsi perché Internet non dorme mai, è un flusso continuo, sempre pronto a saziarci con emozioni facili, rapporti puramente 96
  • 97. BIBLIOGRAFIA  * Brenner, V. (1996). An initial report on the on-line assessment of Internet addiction: The first 30 days of the Internet usage survey  * Block, J.J., Issues for DSM-V: Internet Addiction. American Journal of Psychiatry. 2008 Mar;165(3):306-7 * Caretti V. Psicodinamica della Trance Dissociativa da Videoterminale. In: Cantelmi T, Del Miglio C, Talli M, D’Andrea A, eds. La Mente in Internet. Padova: Piccin 2000:125-31.  * Caretti V. Realtà virtuali e psicopatologia del Sé nell’adolescenza. In: Caretti V, La Barbera D, ed. Psicopatologia delle Realtà Virtuali. Milano: Masson 2001:122-30.  * Griffiths, M. (1997). Does Internet and computer addiction exist? Some case study evidence.Paper presented at the 105th annual meeting of the American Psychological Association, August 15, 1997. Chicago, IL.  * Huang MP, Alessi NE: The Internet and the future of psychiatry. American Journal of Psychiatry 153: 861-869, 1996  * Lavenia, G. “Introduzione alle nuove dipendenze on line” in M. Marcucci e M. Boscaro, Manuale di Psicologia delle Dipendenze Patologiche, L’Asterisco, Urbino 2004  * Young, K. S. (1996). Internet addiction: The emergence of a new clinical disorder. Paperpresented at the 104th annual meeting of the American Psychological Association, August 11, 1996. Toronto, Canada.  * Zanon, I. Bertin,I., Fabbri Bombi, A. e Colombo, G. (2002) Trance Dissociativa e Internet Dipendenza: studio su un campione di utenti della Rete. Giornale italiano di Psicopatologia – Vol. 8, December 2002, Issue 4 97
  • 98. BIBLIOGRAFIA  .AGER A., "Il computer in psicologia clinica"  · GALLIANI L., "I mezzi di comunicazione" in VERTECCHI B. (a cura di), "Il secolo della scuola", La Nuova Italia, Firenze 1995.   · INFANTE C., "Educare on line", Netbooks -Italian Press Multimedia, Milano 1998.   · ONG W., "Oralità e scrittura", Il Mulino, Bologna, 1986.   · PAPERT S., "I bambini e il computer", Rizzoli, Milano,1994.   · PARISI D., "La mente e la sua tecnologia" in SIMONE R. (a cura di) "Gli alfabeti del sapere", La Nuova Italia, Firenze; 1993. 98
  • 99. BIBLIOGRAFIA  AAVV (2005) Nell’eradelT.V.T.B. (ti voglio tanto bene). In Benefit, 32, 132 - 136.  Di Gregorio L. (2003). Psicopatologiadelcellulare. Dipendenzaepossesso del telefonin o, Franco Angeli, Milano.  Guerreschi C. (2005). New addictions. Lenuovedipendenz e, Edizioni San Paolo, Milano.  Lacohèe H., Wakeford N., Pearson I. (2003). Asocialhistoryof tehmobiletelephone withaview of its future . In Technology journal, 21, 203-211.  AA.VV., 1998, Larealtàdel virtuale, Laterza, Bari.  Cantelmi T. e al., 2000, LamenteinInternet. Psicopatologiadellecondotteon-line, Padova, Piccin.  Oliviero Ferraris A., Malavasi G., 2001, Lamascheradeidesideri. InPsicologia contemporanea, 166, 30-37.  Pravettoni G., Beria A., Guberti S., 2004, Internet: bisogno, paure, opportunità. In Psicologiacontemporanea, 182, 58-64.  Pravettoni G., 2002, Webpsychology, Guerini, Milano. 99
  • 100. GRAZIE PER L’ATTENZIONE P. STANZIALE 2015 2017 2018LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE