2. Il turismo
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo
(WTO - World TourismOrganization, un dipartimento delle
Nazioni Unite), un turista è:
“ Chiunque viaggi in Paesi diversi da quello in cui ha la
residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente
quotidiano, per un periodo di almeno una notte, ma non
superiore ad un anno e il cui scopo sia svago, riposo,
vacanza, studio, visita a parenti e amici, per motivi di
salute, religiosi/pellegrinaggio, affari ed altro .”
3. Il turismo
Ciò che oggi chiamiamo turismo ha una data di origine certa ed un inventore
ben determinato:
Il 5 luglio 1841, Thomas Cook, sfruttando le nuove possibilità offerte dal
treno, organizzò un viaggio di 11 miglia (da Leicester a Loughborogh)a cui
parteciparono ben 570 persone che pagarono uno scellino a testa. Il
successo fu tale che Thomas Cook, da allora prese ad organizzare pacchetti
turistici sempre più articolati dando inizio alla moderna industria turistica,
che si è evoluta al passo con l’evoluzione dei mezzi di trasporto.
4. Il turismo
Mentre il termine “turista” è stato
ufficialmente usato nel 1937 dalla Società
delle Nazioni, oggi il “turismo” è stato
incluso dalle Nazioni Unite tra i diritti
dell’uomo, perchè
“favorisce la conoscenza e lo
scambio culturale tra i popoli”
6. Il turismo
Il World Travel and TourismCouncil (WTTC) stima che l’industria
turistica occupi circa il 10% dell’intera forza lavoro mondiale,
raggiungendo il 18% in Europa.
Calcoli e stime aggregate del rilievo economico del turismo,
elaborate dal WTTC, evidenziano un peso del settore sul PIL
totale dell’UE pari fino ad oltre il 15% nel 2010, con un trend in
costante crescita negli anni successivi, nonostante la crisi
economica mondiale.
7. Il turismo in Italia
Per l'Italia il settore turistico è un comparto economico di prima
grandezza con una incidenza nel Prodotto Interno Lordo
(ufficiale) del 12% e tre milioni di occupati.
Ogni anno le strutture ricettive accolgono oltre 80 milioni di
persone con circa 350 milioni di pernottamenti.
(Fonte: Banca d’Italia)
8. Il turismo in Italia
La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel solo mese
di luglio 2011 un saldo netto positivo di €2.063
milioni(contro i €1.566 milioni nello stesso mese dell'anno
precedente). Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per
€4.433 milioni, sono aumentate del 12,1%; quelle dei
viaggiatori italiani all'estero (€2.370 milioni) sono diminuite dello
0,8 per cento.
Nel periodo gennaio-luglio 2011 le spese dei viaggiatori stranieri
in Italia, per €18.004 milioni, sono aumentate del 5,6% per
cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per €11.555
milioni, sono aumentate del 3,6%.
(Fonte: Banca d’Italia)
9. Il turismo in Italia
Nel periodo gennaio-luglio 2011 i viaggiatori stranieri che hanno
visitato l'Italia per motivi personali hanno speso il 6,8% in più
rispetto al 2010; in particolare, è aumentata del 9,7% la spesa
degli stranieri che hanno scelto il nostro paese per vacanze.
L'incremento di spesa per i viaggi di lavoro è stato più moderato
(1,8%).
Nello stesso periodo è aumentata del 2,1% la spesa dei
viaggiatori italiani che si sono recati all'estero per motivi
personali, con una crescita dell'1,8% del segmento "vacanze".
La spesa dei viaggiatori italiani per motivi di lavoro è aumentata
a un ritmo più sostenuto (6,4%).
(Fonte: Banca d’Italia)
10. Il turismo in Italia
• 3000 anni di storia e cultura
• oltre il 70% del patrimonio artistico mondiale
• superba tradizione enogastronomica
• ospitalità ed alberghi leggendari
• epicentro mondiale della moda & design
• uno stile di vita unico
11. Il turismo in Italia
• 90% degli alberghi senza marchio
• alta frammentazione di mercato
• nessuna strategia unitaria
• nessuna sinergia
• nessun marchio
• nessuna attività di comunicazione
• poca visibilità per gli eventi
• limitato accesso ai mercati esteri
12. Il turismo in Italia
Sullo scenario competitivo del turismo mondiale, la tradizionale
leadership italiana sta attraversando una lunga fase di crisi. Dal
1993, quando il ministero del Turismo è stato abolito per
referendum, si sono susseguite aperture e chiusure di uffici
responsabili e ancora oggi si continua a litigare intorno al
progetto di Sviluppo Italia.
Il turismo nazionale è privo di un “timoniere centrale”. Forse
anche per questo il nostro Paese, che nel 1970 era nel mondo il
primo per numero di arrivi di stranieri, è scivolato al quinto
posto, superato da Francia, Spagna, Usa e dalla Cina.
Il turismo italiano soffre di una crisi di sistema: l’offerta è
polverizzata, i prezzi sono alti, i tour operator hanno dimensioni
troppo piccole rispetto ai concorrenti internazionali. Anche i
modelli di maggiore successo, come quello della Riviera
Romagnola, cominciano ad apparire in crisi.
13. … e che succede ai viaggiatori?
crisi finanziaria e
recessione economica
Vacanza Affari
condizioni di credito stringenti,
crescita dei debiti dei consumatori,
diminuzione del benessere immobiliare,
= salari ridotti
crescente disoccupazione
contrazione della domanda di viaggi
(in particolare quelli d’affari)
14. è quindi vitale rivolgersi ai consumatori che si adattano per
primi ed alle economie emergenti,
concentrandosi sia sui volumi che sul valore individuale dei
viaggiatori, per massimizzare i ritorni futuri e attrarre volume
d’affari nel breve termine
Source: Deloitte Analysis
15. comprendere il contemporaneo cambiamento del
comportamento dei consumatori consente l’emersione di idee
innovative, la nascita di proficue alleanze, creando nuove offerte
e servizi interessanti e competitivi
17. il viaggiatore di oggi è in controllo
Il turismo ha subito una notevole intensificazione negli
ultimi decenni, fino a venire a rappresentare, insieme ai
mass media ed alla televisione una delle forme più
importanti e diffuse di interazione interculturale.
Fra i fattori determinanti nell'evoluzione e nella diffusione di
questa pratica ci sono certamente i progressi tecnologici nei
trasporti, ma anche i fattori economici tra cui la
globalizzazione e l'avvento di sistemi di comunicazione
come internet che ha letteralmente ridefinito i parametri
di rapporto fra i turisti e i fornitori di servizi turistici.
18. Più del 50% dei clienti prenota i
propri viaggi e vacanze online
Un ulteriore 9% prenota tramite
agenzie dopo aver effettuato
ricerche online
Un ulteriore 17 % ricerca online e
poi prenota via telefono
(Nielsen NetRatings 2007)
3 clienti su 5 usano motori di
ricerca per trovare un albergo
prima di prenotare
Il 36% naviga e prenota
direttamente sui siti alberghieri
(Travolution)
19. il viaggiatore di oggi è in controllo
• grande disponibilità di scelta, grazie
• motivato emotivamente al viaggio
• personalità diversa a seconda del tipo di viaggio
• maggior informazione e potere contrattuale
• distingue tra “viaggio” e “viaggiare”
21. prima durante dopo
• posizionamento • esperienza vissuta • racconto dell’esperienza
• creazione esperienza • comunicazione interna • condivisione della storia
• comunicazione esterna • accessibilità • comunicazione esterna
• story telling • story telling
• third party endorsements • third party endorsements
• accessibilità • accessibilità
soggiorno
memorie
ritorno
22. Attualmente, è possibile suddividere il
mercato turistico si suddivide in macro-
segmenti in grado di aggregare le
motivazioni di viaggio dei turisti:
– turismo leisure(i.e. diporto, vacanza,
visita, shopping, ecc.)
– turismo business (affari, docenze, ecc.)
– turismo culturale (arte, cultura,
gastronomia, natura, ecc.)
o In base alle funzionalità necessarie per
favorirne la fruizione:
– Outgoing(turismo verso destinazioni
estere)
– Incoming(turismo in arrivo)
23. turismo sostenibile & responsabile
La concezione del turismo responsabile si trova in
qualche modo a opporsi al turismo tradizionale (enfasi
sull'evasione e il relax del turista) per ricercare
un’interazione culturalmente profonda e sostenibile con
l'ambiente lo spirito e la cultura
Esempio: nel caso di villeggiatura al mare, il turismo
responsabile ricerca strutture e servizi realizzati in modo tale da
non distruggere o penalizzare il panorama, il mare e l'ambiente,
privilegia l'alloggio nell'entroterra (ad almeno 2km dal mare)
lasciando intatta la costa allo stato naturale. I villeggianti possono
raggiungere il mare mediante servizi di trasporto e godersi il mare
immersi nella natura, senza opere in cemento nelle vicinanze e
senza l’eccessiva presenza degli stabilimenti balneari.
24. evoluzione del turismo
Da tempo non si può più parlare di “turismo di massa”
(come ad esempio negli anni '70) perché oggi deve
soddisfare bisogni di identità sociale e di autorealizzazione,
trasformandosi in turismo su misura.
Esempio: le statistiche danno in diminuzione l'afflusso nei villaggi
turistici (anche se nei paesi in via di sviluppo riguarda ancora l'80%
delle presenze), mentre cresce il viaggio itinerante, al di fuori delle
piste più battute, spesso con una forte valorizzazione del
protagonismo del viaggiatore e anche delle bellezze ecologiche da
visitare. Il segmento di offerta turistica che ha registrato i più alti
indici di crescita negli ultimi anni è quello dell’ecoturismo,
unitamente al segmento del turismo culturale (che oggi rappresenta,
per l’Italia, il 25% circa del business turistico complessivo).
25. dati e tendenze del turismo in Italia
– circa 121.000 operatori di
ricezione turistica presenti in
Italia, di cui 43.000 alberghi
e 88.000 esercizi extra-
alberghieri.
– La ricettività italiana assomma
in tutto a circa due milioni di
posti letto, più circa un milione
di camere;
– circa 140 tour operator attivi
in Italia, con un giro di affari di
circa €6 miliardi.
26. dati e tendenze del turismo in Italia
– il turismo culturale vale oggi in Italia circa il
25% del business totale (ed è un segmento
in rilevante sviluppo), ma oltre al turismo
artistico e culturale, sta crescendo il turismo
di prossimità legato a destinazioni non
troppo lontane;
– forte è la tendenza a ricercare nella vacanza
sensazioni diverse che combinino in vario
modo il desiderio di evasione, di tranquillità
e di scoperta delle tradizioni locali, fra
cui anche quelle enogastronomiche;
– progressivo frazionamento delle vacanze in
soggiorni di breve durata ma ripetuti nel
corso dell’anno, unitamente alla
diversificazione delle vacanze stesse e alla
crescente attenzione verso servizi e
prestazioni equilibrati quanto a qualità e
prezzo.
27. sviluppo del turismo in Italia
Non può sfuggire l’importanza di tali
fatti per l’impatto che avranno nei
prossimi anni, nella composizione
quantitativa e qualitativa dei flussi
turistici. E’ prevedibile una forte
concorrenza tra i paesi meta di questi
flussi, fra i quali compare
tradizionalmente l’Italia. Il nostro
paese non può fare affidamento su un
sistema altamente frammentato e
“individualizzato”. La possibilità di
crescita e consolidamento è legata alla
creazione di reti (promozionali,
infrastrutturali, di accoglienza, di
ricettività) capaci di realizzare
integrazione e presentarsi sui mercati
con un “brand”.
28. sviluppo del turismo in Italia
In questo senso la legge quadro n.
135/2001 ha istituito i sistemi
turistici locali (STL), ovvero “contesti
turistici omogenei o integrati,
comprendenti ambiti territoriali
appartenenti anche a regioni diverse,
caratterizzati dall’offerta integrata di
beni culturali, ambientali e di attrazioni
turistiche, compresi i prodotti tipici
dell’agricoltura e dell’artigianato locale,
o dalla presenza diffusa di imprese
turistiche singole o associate”.
29. sviluppo del turismo in Italia
Il Sistema Turistico Locale, nella quale è
coinvolta anche la popolazione
residente, favorisce l’applicazione dei
nuovi criteri di sostenibilità del turismo
e cioè concetti e strumenti per limitare
l’impatto ambientale del turismo e il
livello di cambiamento tollerabile
(capacità di carico) generato.
L’obiettivo consiste nel ricondurre in un
unico modello turisti e residenti,
anche perché la qualità dell’esperienza
turistica dipende anche dalle attitudini
dei residenti
30. sviluppo del turismo in Italia
Le aspettative derivanti da STL sono le seguenti:
• passaggio da un modello di organizzazione uniforme
del settore turistico ad un sistema dove coesistono
forme organizzative differenziate, all’interno delle
quali la tendenza è definire strategie di sviluppo
turistico dei territori attraverso
compartecipazione fra soggetti pubblici e privati
• integrazione dell’offerta turistica, rispetto ad
un panorama attuale, variegato e polverizzato, fatto
di piccole e medie imprese, spesso operanti
singolarmente, non in grado di raggiungere la
dimensione aziendale e le economie di scala
necessarie ad affrontare la competizione a livello
internazionale.
31. sviluppo del turismo in Italia
la comprensione più profonda del turista e l’evoluzione del
suo modo di viaggiare; in termini più tecnici la capacità di
conoscere la domanda di riferimento e le
prospettive di trasformazione.
Sempre di più il prodotto che il turista domanda supera la
dimensione del prodotto e si configura come richiesta di
fare una “esperienza” di partecipazione alle dinamiche.
E’ come viene vissuta l’esperienza, e non solo la qualità
assoluta del prodotto a conferire alla visita la dimensione
di unicità e piacere che porta alla fidelizzazione.
Una delle strategie vincenti del prossimo futuro sarà
dunque la capacità di progettare l’esperienza complessiva
del turista più che confezionare “pacchetti turistici” ed
offerte speciali.
32. sviluppo del turismo in Italia
Gli obiettivi prioritari ai quali sono risultate destinate le
risorse sono quelli di:
• sostenere attività e processi di aggregazione e di
integrazione tra le imprese turistiche
• sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche
attraverso la realizzazione di marchi di qualità,
standard di servizi e certificazioni e la tutela
dell’immagine
• attuare interventi intersettoriali ed infrastrutturali
necessari alla qualificazione dell'offerta turistica e
alla riqualificazione urbana e territoriale
• sostenere l'innovazione tecnologica degli uffici di
informazione e di accoglienza ai turisti quali fattori
chiave ed elementi indispensabili per la competizione
• promuovere il marketing (online ed offline) per
ottimizzare la fase di commercializzazione in Italia ed
all’estero
33. sviluppo del turismo
… e sono misure urgenti. Basti pensare che:
• nel maggio 2007 il World Travel and
TouristCouncilha individuato nei nodi
strutturali del sistema turistico nazionale e
nelle dinamiche di lungo periodo gli
elementi che determinano una tendenza
negativa della crescita e della competitività
del settore turismo in Italia.
• in un mercato mondiale in cui i flussi
turistici sono destinati a crescere nel
prossimo decennio di circa il 4% l’anno e in
cui l’Europa rappresenta il secondo
mercato al mondo, le previsioni per l’Italia
sono negative, con una quota del mercato
turistico in calo dal 4,3% al 3,9% e un tasso
di crescita del mercato italiano molto
basso, di circa l’1,4% annuo, che porta
l’Italia al 173° posto su un totale di 193
nazioni nella graduatoria della crescita.
34. sviluppo del turismo
Lo scenario dei mercati internazionali
prevede una rapida evoluzione con la
competizione di nuove regioni (la Croazia
guida l’incremento del settore turistico in
Europa) che erodono i nostri bacini
tradizionali e con il cambiamento dei flussi
di origine del turismo.
Esempio: la Cina ha portato sul mercato 52
milioni di viaggiatori, per i quali l’Italia costituisce
la terza meta europea in continua crescita.
Attrarre il turismo cinese richiede tuttavia
capacità organizzative elevate, forti collegamenti
fra tour operator cinesi e italiani, un grande
investimento in comunicazione; si tratta di
caratteristiche che fanno del Sud Italia e delle
Isole un punto raro di meta turistica per i flussi
provenienti dalla Cina.
35. sviluppo del turismo
Il cambiamento nelle abitudini della
domanda si orienta verso luoghi
impensabili fino ad oggi o verso forme di
turismo alternative, che contribuiscono alla
crescita del turismo culturale e del turismo
del territorio che hanno una capacità di
spesa notevolmente maggiore di quello
balneare più tradizionale.
Questa tipologia di domanda tende a
sfuggire il consumo di servizi e prodotti
omologati e privilegia sempre più la
possibilità di fare una “esperienza” nel corso
del viaggio ed adeguarsi alle abitudini di vita
della popolazione residente rispetto alla
semplice visita dei luoghi o del patrimonio,
dando sempre maggior forza attrattiva all’
Italian way of life, il nostro concreto
vantaggio competitivo e vero e proprio
valore aggiunto sul mercato internazionale
36. • il prodotto turistico è animato da
diversi soggetti, in prevalenza privati:
alberghi, operatori extra-alberghieri,
ristoranti, stabilimenti balneari, musei,
terme, parchi naturali, parchi di
divertimento, ecc.
• la promozione è animata dalla quasi
totalità dei soggetti del primo gruppo
(ognuno per la propria offerta) ai quali
vanno aggiunti i soggetti pubblici o
para-pubblici, che operano una
promozione del territorio (ENIT,
Regioni, Province, Comuni, APT, Unioni
di prodotto, Consorzi, Società di Area,
ecc.), e le associazioni di categoria a
servizio dei propri associati.
37. • inoltre ci sono gli operatori specializzati della
commercializzazione: agenzie di outgoing
ed incoming, tour operator, bus operator,
intermediari, agenzie specializzate in servizi a
valore aggiunto turistico (pacchetti, guide,
ecc.).
• l’analisi dei soggetti che animano la
componente della commercializzazione è più
difficile e delicata: a rigor di logica si può
affermare che sia composta da tutti coloro che
appartengono alla prima categoria, nella
misura in cui “fatturano” un prodotto o
servizio (ma ovviamente una cosa è un
atteggiamento passivo nei confronti del cliente, altra
cosa un atteggiamento “marketing oriented”).
38. Ognuno dei soggetti operanti nel settore ha bisogno dei seguenti strumenti per competere
sul mercato:
• realizzazione stampati pubblicitari:la documentazione necessaria in relazione ai diversi
segmenti d’offerta e relativi target;
• campagne pubblicitarie pluriennali e mirate;
• mailing verso operatori specializzati: un’informazione costante e mirata per aumentare la
conoscenza ed il gradimento verso il “marchio”;
• segnaletica: con un’immagine coerente e mirata all’interno delle città;
• realizzazione di strumenti innovativi di comunicazione di pregio o interesse (CD,
calendari,DVD, photoCD, ecc.);
• ufficio stampa per la copertura informativa nei confronti della stampa (nazionale ed
internazionale), specializzata nel turismo e in altri settori chiave (enogastronomia,
benessere, natura), promuovendo le iniziative in corso e unificandole opportunamente
al fine di massimizzare l’immagine del territorio;
• definire ed attuare iniziative di identificazione, promozione e riconoscibilità di
categorie omogenee di operatori turistici, quali ristoranti, agriturismi, artigiani,
produttori agricoli, bed& breakfast;
• realizzazione e gestione di un sito web finalizzato per l’informazione, promozione e
commercializzazione turistica;
• partecipazione a fiere e workshop turistici
39. • costruzione e gestione dimailing list(tour operator e altri operatori del turismo associato);
• ideazione e gestione educational, (viaggi e visite di familiarizzazione);
• ideazione e sviluppo di iniziative/eventi (es. - turismo scolastico in collaborazione con altre città,
creazione e divulgazione di una newsletter,valorizzazione turistica dei gemellaggi;
• definizione ed ottimizzazione di un calendario di eventi
• promozione di sinergie e complementarietà tra soggetti del territorio;
• realizzazione di iniziative di commercializzazione innovativa
• promozione di nuove realtà imprenditoriali nel campo turistico;
• predisposizione di progetti in grado di ottenere contributi e finanziamenti a livello
provinciale,regionale e comunitari;
• coordinamento, organizzazione e consulenza a tutti gli operatori, pubblici e privati;
• formazioneagli operatori nel campo marketing, organizzativo, legislativo e progettuale;
• gestione comunicazione interna;
• coordinamento dell’attività di informazione ed accoglienza
• sviluppo dell’innovazione tecnologica a livello comunicazione, promozione,
commercializzazione e progettualità;
• realizzazione e gestione di pacchetti turistici;
• realizzazione di un manuale di vendita per gli operatori turistici.
40. il ruolo del Pubblico nello sviluppo del turismo
Le istituzioni preposte al coordinamento di queste
attività sono le seguenti:
• Le Regioni e le Province,(a cui le Regioni delegano un certo
numero ed una certa qualità di funzioni, variabili da caso a caso);
• le Associazioni intercomunali ed i Consorzi di Comuni, a
varia denominazione (come ad esempio Comprensori, A.T.O.,
Autorità di bacino, ecc.), attivi in alcune Regioni (ma non
necessariamente in altre);
• le Comunità montane, istituite ed operanti in tutto il
Paese;
• gli Ambiti turistici sub-regionali;
• le Unioni di Prodotto;
• le Aziende di promozione turistica;
• i Patti Territoriali, i Contratti di programma e gli altri
strumenti della programmazione negoziata;
• i Progetti Integrati Territoriali nati all’interno dei
programmi operativi regionali.
41. il ruolo del Pubblico nello sviluppo del turismo
Le istituzioni devono sviluppare le seguenti
politiche per favorire lo sviluppo coerente e
consistente del settore:
• politiche turistiche settoriali, comprendenti gli
incentivi alle imprese turistiche e la creazione di
infrastrutture materiali (aeroporti, vie di accesso,
ecc.) ed immateriali (sicurezza, servizi, accoglienza,
ecc.) per la promozione e la fruizione turistica del
territorio al fine di aumentare gli arrivi e le
presenze turistiche;
• politiche turistiche di contesto, comprendenti gli
interventi volti a valorizzare le componenti di
offerta turistica che rappresentano specifici
vantaggi competitivi del territorio (patrimonio
culturale e naturale, centri storici)
• politiche pubbliche volte a favorire
l’imprenditorialità e l’attrattività del territorio oltre
alla diversificazione dei consumi turistici.
42. il ruolo del Pubblico nello sviluppo del turismo
Attualmente si assiste ad una composizione tra
politiche di settore e di contesto penalizza la
valorizzazione turistica del contesto territoriale.
Risulta infatti nettamente più elevato il ruolo degli
incentivi alle imprese(che raggiungono il 60 %circa del
totale delle politiche turistiche), a scapito di interventi
di creazioni di infrastrutture territoriali e turistiche.
Nel Mezzogiorno gli incentivi alle imprese turistiche
raggiungono l’85 % del totale a segnalare una
maggiore difficoltà nel programmare e realizzare
infrastrutture per la fruizione turistica (che nel
Mezzogiorno sono particolarmente carenti).
43. il ruolo del Pubblico nello sviluppo del turismo
• su un totale di circa 3.800 progetti ammessi a
finanziamento (per un ammontare di circa
€1.800 milioni) quasi il 63 % rientra nella
categoria degli incentivi alle imprese (per oltre
un quarto nel comparto alberghiero e per circa
un terzo in agriturismo e turismo rurale);
• gli interventi infrastrutturali settoriali sono circa
390 (solo il 10 % del totale) per un valore di
circa €353 milioni tra cui si segnalano numerosi
interventi per strutture sportive e ricreative
che concentrano il 48 % dei progetti ed il 69 %
del costo totale;
• gli interventi per servizi (infrastrutture
immateriali) sono nella quasi totalità
rappresentati da attività di promozione e
comunicazione per le quali si contano 581
progetti con un valore complessivo di €305
milioni.
44. il ruolo del Pubblico nello sviluppo del turismo
• gli interventi sul patrimonio culturale
si sono concentrati sul recupero
infrastrutturale e meno sui servizi, e si è
rilevata una parcellizzazione degli
interventi e una debole integrazione con
le politiche per il turismo, e con quelle per
la valorizzazione delle risorse naturali e
paesaggistiche;
• gli interventi realizzati attraverso le
misure destinate alla tutela e
valorizzazione ecologica, pur
scontando un generale ritardo, segnalano
che l’attuazione si è concentrata su
progetti relativi alla valorizzazione
ambientale (oltre il 90 % del totale) e solo
marginalmente su progetti più
direttamente finalizzati all’accoglienza e
fruizione turistica (i progetti di recupero
del patrimonio culturale, i servizi);