1. Le nuove
forme di
turismo
Prodotto didattico realizzato all’interno del progetto
Erasmus + TIRRENO NAUTICAL TOURISM – T.N.T. - codice 2016 -1- IT01 – KA202 - 005529
2. NUOVE FORME DI
TURISMO
L’esigenza di un turismo diverso, che abbia
un’influenza positiva sulla qualità della vita delle
popolazioni del nord e del sud del mondo, è condivisa
da numerosi soggetti.
Il turismo è uno dei paradossi positivi del rapporto
Nord-Sud per cui gli attori della cooperazione
internazionale, le istituzioni attente all’equità delle
transazioni commerciali, i viaggiatori sensibili alle
problematiche mondiali e all’utilizzo razionale delle
risorse-mondo, le comunità di accoglienza, si sono
organizzati sotto varie forme. Esse sono connotate da
uno degli aspetti a cui l’offerta è più sensibile.
3. TURISMO SOCIALE
Punta soprattutto all’approfondimento delle relazioni umane,
al bisogno di socialità accompagnato alla esigenza degli enti
che lo organizzano di creare occasioni di arricchimento
culturale e di promozione delle risorse del territorio.
Un Turismo, quindi, volto più all’aspetto umano che al prestigio
economico del luogo visitato.
5. TURISMO SOSTENIBILE
Il Turismo Sostenibile persegue:
la tutela dell’ambiente
lo sviluppo e la salvaguardia delle culture e delle
tradizioni locali
6. TURISMO SOSTENIBILE
Negli ultimi decenni sono stati elaborati autorevoli documenti
etici che hanno suggerito i criteri e le condizioni appropriate
per un Turismo a servizio dello sviluppo umano, con azioni che
agiscono su diversi ambiti, da quello sociale a quello
economico.
7. ESPERIENZE
STORICHE
Turismo Sociale (a partire dagli
anni ’70)
Un Turismo con particolare
attenzione all’inclusione sociale
e alla non discriminazione di chi
è portatore di bisogni speciali.
8. Turismo sociale
Il termine “turismo sociale” fu
introdotto fra la fine degli anni ’40
e l’inizio degli anni ’50 del 1900, e
indicava le attività turistiche
promosse da organizzazioni che
operavano senza fini di lucro a
favore dei “ceti popolari”.
Prima si diceva “popolare”.
9. Turismo sociale
Il turismo sociale nasce nel cuore
delle politiche keynesiane (piena
occupazione, aumento della
massa salariale disponibile,
welfare) che hanno dominato il
secolo scorso.
10. Turismo sociale
Perfino Mussolini che democratico non era,
attuò politiche keynesiane (le grandi opere
pubbliche, l’IRI, le Colonie Marine per i figli
degli operai, le 40 ore) e fu poi travolto
dalla domanda di democrazia che si
generava nel Paese.
11. Turismo sociale
Oggi il turismo sociale è colpito dalle politiche di restrizione della
spesa pubblica e anche da una certa lettura del turismo come
fatto individuale e consumistico, piuttosto che come esperienza
di gruppo socializzante, ma rimangono le ragioni per cui nacque
questa straordinaria opportunità (rif. Dall’Ara).
Esiste certamente un problema di accesso alla vacanza di ceti
che ne sarebbero esclusi, ma è anche una modalità di vacanza
particolarmente “moderna”.
Non è solo riposo o evasione, ma esperienza, conoscenza,
incontro.
Perciò il turismo sociale continuerà ad esistere nonostante i
tempi difficili.
12. Turismo sociale
Il concetto di Turismo Sociale, assume la rilevanza
di turismo nato come “servizio sociale” destinato
alle categorie economicamente svantaggiate al
fine di garantire loro l’accesso alla vacanza ieri
come oggi.
I soggetti protagonisti sono le organizzazioni
sindacali, gli enti pubblici e le associazioni che, a
vario titolo, promuovono l’esercizio concreto del
diritto inalienabile al Turismo.
13. Turismo sociale
Il turismo sociale può essere definito a partire da due punti di vista:
quello degli obiettivi
- i destinatari delle azioni di turismo sociale
quello dei soggetti che se ne occupano
- istituzioni che perseguono fini di equità sociale, soggetti non-profit
che coltivano obiettivi umanitari, ma anche operatori di mercato che
individuano l’opportunità di colmare particolari esigenze soddisfacendo
nel contempo principi etico-sociali.
14. Turismo sociale
A seconda dell’approccio seguito e dello
specifico amalgama di obiettivi e attori,
discendono differenti e peculiari modalità
di organizzazione e commercializzazione
dei viaggi sociali.
15. Turismo sociale
Definizione con focus sugli obiettivi:
Il turismo sociale comprende tutte le azioni,
organizzate dal settore pubblico o da altri soggetti, il
cui scopo è consentire l’accesso al viaggio e alle
vacanze alle fasce sociali e a gruppi di individui
svantaggiati per motivi economici, fisici o culturali
(quali poveri, diversamente abili, famiglie con
bambini, anziani, etc.).
16. Turismo sociale
“Un altro approccio di turismo”
Secondo la definizione contenuta in un articolo di Elia Amiart, pubblicato su Le Monde, il 4
maggio 2000.
L’autore sostiene che il turismo di massa e le sue grandi migrazioni finiscono per
banalizzare le destinazioni, cancellano le differenze, stereotipizzano e folclorizzano città e
luoghi. I viaggi predeterminati, ed i pacchetti chiusi imbrigliano la curiosità.
Esistono, però, dei viaggiatori che vanno contro a questa tendenza e si mostrano più
esigenti:
- vanno alla ricerca di luoghi preservati e di contatti reali con la popolazione, cercando di
capire i paesi che hanno scoperto e di viverli nella loro quotidianità.
- amano viaggiare diversamente, e a loro si rivolge un gruppo importante di operatori
turistici (T.O.) che prevedono nelle loro offerte, oltre alla scoperta dei luoghi, anche la
conoscenza delle realtà economiche, sociali e culturali.
17. Turismo sociale
Esempio:
Programmi di operatori come Voyager Autrement
che offrono a turisti anziani incontri con i diversi
attori dello sviluppo locale (artigiani, medici,
scrittori, sociologi…), organizzati in accordo alle
ONG, che fin dalla metà degli anni ’70
permettevano alle persone in vacanza di entrare in
contatto con gruppi sociali e singoli, nella stessa
logica di confronto e di scambio di esperienze.
18. Turismo sociale
In questo senso la definizione di Turismo sociale
diventa più articolata, e più aderente a quella,
presente nei documenti ufficiale dell’UE, sul
turismo in generale, delineato come un
paradosso apparente per la “percezione
generalizzata del ruolo che svolge su scala
mondiale e la visione imprecisa della sua
identità”.
20. ESPERIENZE
STORICHE
Turismo solidale (a partire dagli
anni ’90)
Un turismo considerato un modo per
contribuire ad azioni di sviluppo e
miglioramento della qualità della vita
nei paesi più poveri
22. Turismo sostenibile
Definizione
Quel turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e
delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità
per il futuro.
(Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) -
ispirata a quella di Sviluppo Sostenibile contenuta nel Rapporto
Bruntland)
Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le
esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere
soddisfatte mantenendo l'integrità culturale, i processi ecologici
essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita dell'aria in
questione.
23. Turismo sostenibile
I prodotti turistici sostenibili
sono quelli che agiscono in
armonia con l'ambiente, la
comunità e le culture locali, in
modo tale che essi siano i
beneficiari e non le vittime dello
sviluppo turistico.
24. Turismo sostenibile
Il turismo sostenibile si fa carico
della tutela dei diritti delle persone,
degli ecosistemi, della biodiversità e
della promozione di uno sviluppo
economico delle destinazioni ispirato
a
principi etici e di equità.
25. Turismo sostenibile
In aggiunta alle definizioni ufficiali dell'OMT ce ne sono molte altre, ma
tutte fanno riferimento a uno sviluppo e pianificazione dell'attività
turistica tesi a preservare nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e
sociali delle mete di viaggio.
Per realizzare un turismo basato su questi principi, è fondamentale una
riflessione a livello globale e contemporaneamente un approccio
locale.
Devono essere rafforzate tutte le interazioni positive fra l'attività
turistica, gli altri settori economici e il territorio.
Per l'impresa turistica, l'approccio strategico consiste nell'adeguare la
propria offerta alle aspettative dei visitatori e mettere in atto misure per
la valorizzazione del patrimonio locale, così come tenere conto
dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile nella gestione dell'impresa.
26. Turismo sostenibile
Altre definizioni...
“un turismo capace di far coincidere, nel breve e nel lungo
periodo, le aspettative dei residenti con quelle dei turisti senza
diminuire il livello qualitativo dell’esperienza turistica e senza
danneggiare i valori sociali e ambientali del territorio”
(rif. Carlo Cici e Paolo Schmidt di Friedberg, in BIANCHI Michela, L’arte del
viaggio – ragioni e poesia di un turismo sostenibile, MC Editrice, Milano 1998)
27. Turismo sostenibile
Altre definizioni...
“ogni forma di attività turistica che rispetta e preserva a lungo
termine le risorse naturali, culturali e sociali e che contribuisce in
modo positivo ed equo allo sviluppo economico e al benessere degli
individui che vivono e lavorano in questi spazi”
(rif. (da Developpement Touristique Durable, n.84, 1997, Consiglio d’Europa).
28. Turismo responsabile
La responsabilità è la coscienza delle
conseguenze dei propri atti.
Offrire e domandare turismo responsabile
implica quindi una preparazione
approfondita negli atti di viaggiare e
ricevere.
29. Turismo responsabile
Caratteristiche
Prossimità con gli abitanti
Proporre attività che facilitino lo scambio e il dialogo
La ricreazione degli abitanti e dei viaggiatori
Una ripartizione equa e giusta delle risorse generate
La partecipazione, l’implicazione e la condivisione dei viaggiatori
Il rispetto delle persone, delle culture e dell’ambiente
L’implicazione diretta (di alcuni), la scelta e la conoscenza dell’attività turistica della
comunità locale
Il co-finanziamento di un’azione di sviluppo dai proventi del viaggio
Lo sviluppo sostenibile
30. Turismo responsabile
Definizione
Il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e
nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture.
Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale
ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico
sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio.
Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo,
comunità locali e viaggiatori.
(cfr. AITR, assemblea il 9 ottobre 2005, Cervia)
31. Turismo integrato
Definizione
Esso raggruppa tutte le esperienze che hanno come
obiettivo principale quello di integrare i servizi
offerti ai turisti nel territorio di accoglienza (che,
nella maggior parte dei casi, è un territorio rurale).
Chi riceve integra l‘attività turistica alle altre attività
territoriali e offre prodotti locali preoccupandosi
dell’equilibro socio-economico del proprio territorio.
Le risorse naturali, le tradizioni culturali, i servizi di
trasporto e un ventaglio di piccole imprese
turistiche, tra cui principalmente alloggio e
ristorazione, hanno incidenza sull’esperienza vissuta
dai turisti, e a loro volta risentono dell’effetto del
turismo.
32. Eco Turismo
Definizione
Il grande fine dell’offerta e della domanda è
quello di preservare l’ambiente e la natura.
L’ecoturismo è infatti una forma di viaggio
responsabile nello spazio naturale che
contribuisce alla protezione dell’ambiente. La
sostenibilità dell’habitat è centrale
nell’organizzazione e nella scelta delle
infrastrutture
33. Eco Turismo
Esempi
Le esperienze di ecoturismo nel mondo
sono numerose, in Africa occidentale i
governi e le cooperazioni bilaterali e
multilaterali sollecitano e appoggiano le
popolazioni abitanti nei territori limitrofi
alle riserve naturali a offrire proposte di
ecoturismo.
34. Eco Turismo
Altre definizioni...
Secondo la definizione della
International Ecotourism Society
(1991), l’ecoturismo è quel tipo di
turismo che applica principi di rispetto e
responsabilità nei viaggi in aree naturali
contribuendo, in questo modo, a
conservare l'ambiente e migliorare il
benessere delle comunità locali.
35. Eco Turismo
Caratteristiche
I soggetti che organizzano attività di ecoturismo dovrebbero
attenersi a questi principi fondamentali:
Minimizzare gli impatti delle attività turistiche su natura, cultura e società
Contribuire allo sviluppo della coscienza ambientale;
Realizzare esperienze positive tra i turisti e le comunità ospitanti;
Sostenere, anche finanziariamente, la conservazione della natura
Contribuire allo sviluppo economico e sociale delle comunità ospitanti;
Promuovere accordi internazionali sui diritti umani e del lavoro.
36. Eco Turismo
L'ecoturismo, nel paradigma della
sostenibilità, si connota, quindi, come la
versione "sostenibile" del turismo
diretto in aree naturali e include
elementi del turismo rurale e culturale,
d'altro canto esso definisce anche un
preciso segmento di mercato.
37. Eco Turismo e
Turismo di natura
PROGRAMMAZIONE - GESTIONE
- MONITORAGGIO
Sono 3 processi che segnano
la differenza fra
"turismo di natura" e
"ecoturismo"
38. Eco Turismo e
Turismo di natura
turismo di natura
definito unicamente in base agli interessi, le motivazioni e il
comportamento dei singoli individui (i turisti)
ecoturismo
un concetto più ampio che prevede un approccio pianificato
delle regioni o degli stati che ricevono i flussi nonché degli
organizzatori di viaggio, mirato a raggiungere obiettivi di
ampia portata che vanno al di là di quelli dei singoli, pur
includendoli
(cfr. Ziffer, 1989).
39. Eco Turismo
Dal punto di vista dell'organizzazione, l'ecoturismo si caratterizza
per la piccola/media dimensione delle imprese, che operano su
piccola scala in aree naturali.
L'attività delle imprese si concentra soprattutto nell'accompagnare
piccoli gruppi nella scoperta di ambienti naturali, mettendo a
disposizione guide specializzate e materiali interpretativi.
Le guide hanno la funzione di:
interpretare l'ambiente naturale e culturale delle destinazioni
far sviluppare nei turisti un corretto approccio al viaggio, agli
aspetti legati alla fruizione e alla conservazione della natura, agli
elementi culturali e sociali dei luoghi
40. Eco Turismo
Standard di qualità
Sulla scia della nascita spontanea dell'ecoturismo e dello
sviluppo delle sue potenzialità di mercato, è cresciuto l’interesso
verso tematiche affini hanno portato a un proliferare di principi,
approcci, certificazioni.
Dagli anni '90 si è tentato di definire linee guida riconosciute a
livello internazionale.
La necessità di stabilire standard comuni per l'ecoturismo è
stato uno dei temi portanti dell'Anno Internazionale
dell'Ecoturismo (2002) conclusosi con la Dichiarazione di
Quebec, che ha fornito un contributo sostanziale alla definizione
di linee guida comuni.
41. Eco Turismo
Criticità
Anche l’ecoturismo non è immune da critiche.
A volte, dietro alla facciata dell’ecoturismo si nascondono tentativi
di speculazione turistica da parte di multinazionali ai danni delle
popolazioni native, estromesse ed espulse dai propri territori.
In occasione dell’“Anno mondiale dell’ecoturismo”, numerose
associazioni e ong hanno portato avanti delle proteste, con la
creazione di un coordinamento e con una proposta alternativa:
l’“Anno internazionale di riesame dell’ecoturismo” (per maggiori
informazioni: http://www.twnside.org.sg/title/iye.htm).
42. Il turismo attivo 1/3
Per turismo attivo si intendono tutte le tipologie di fruizione turistica
del territorio che non sono pura osservazione ma implicano un impegno
attivo del visitatore. Vi sono compresi segmenti turistici eterogenei, a
volte considerati di nicchia, ma in grado di generare notevoli flussi di
arrivi.
Il settore del Turismo Attivo si presenta come un’alternativa al modello
turistico tradizionale, poiché contribuisce alla protezione e
conservazione dell’ambiente, alla generazione di infrastrutture, al
rilancio dell’economia nelle aree meno connesse e alla creazione di posti
di lavoro di qualità.
.
43. Il Turismo Attivo 2/3
Sono attività ottimali per il turismo attivo discipline sportive quali
cicloturismo, trekking, golf, canoa, vela, kitesurf, windsurf, kajak,
diving, arrampicata, equitazione, deltaplano, parapendio,
paracadutismo.
Il turista è immerso nell’ambiente che visita, interagendo in maniera
sostenibile.
In diversi contesti il sinonimo di turismo attivo è il turismo sportivo.
44. Il Turismo Attivo 3/3
Il focus del turismo attivo è soprattutto sulle attività outdoor che
implicano movimento fisico e che spesso toccano anche discipline
sportive
A differenza del turismo sportivo, quello attivo è adatto a tutti i tipi di
persona e a tutte le età (pensate che il cicloturismo in Italia è praticato
soprattutto da over 60), non solo agli atleti. Insomma, si possono
organizzare viaggi adatti alle necessità di tutti (anche alle famiglie con
bambini!).
45. Turismo Solidale
Il turismo solidale raggruppa tutte le offerte che tengono in
considerazione le popolazioni più deboli del sistema socio-
economico contemporaneo.
Gli esempi sono numerosi e spesso vedono coinvolte le
organizzazioni non governative che hanno presenza e capacità
logistica nei paesi del Sud.
Caratteristica del turismo solidale è quella di destinare una
parte dei proventi al sostegno di progetti di sviluppo nei
territori visitati.
46. Turismo Equo
Il Turismo Equo si focalizza in particolare sull’aspetto finanziario del viaggio ed è
organizzato sulla base delle caratteristiche fondanti del commercio equo e
solidale:
Accordare la qualità delle prestazioni
Pagare le prestazione con un acconto e il saldo finale (meglio se direttamente
in loco)
Assicurare la trasparenza delle spese del viaggiatore
Informare il turista e dargli il maggior numero di contatti per ricevere
informazioni
Assicurare il controllo e il rispetto dei principi
Lavorare in partenariato con gli sfavoriti tra i prestatori
Impegnarsi nella sostenibilità e nella solidarietà
47. Il turismo comunitario
(Community Based Tourism)
Il turismo comunitario definisce il servizio turistico gestito in modo
comunitario a beneficio della comunità e degli abitanti di un territorio.
L’offerta è per lo più rivolta a gruppi di persone adeguatamente formate
prima del viaggio, per consentire un proficuo incontro tra comunità.
Una caratteristica dell’offerta è l’alloggio in famiglia presso comunità
sfavorite ma radicate nel proprio territorio e impegnate nella sua promozione
e sviluppo.
(http://www.tourismconcern.org.uk/resources/community_what_is.htm)
48. Pro poor tourism
La strategia del pro poor tourism rientra nel quadro della
lotta contro la povertà.
L’obiettivo è quello di coinvolgere i più poveri nella
maggior parte delle attività economiche, per
aumentare le possibilità di generare reddito
utilizzare gli impatti positivi non economici per l’auto-
stima
stimolare lo sviluppo di politiche, processi e partenariati
pro-poor.