Powerpoint sulla storia dell'Egitto brevemente, partendo dai faraoni per terminare con la primavera araba e con alla fine delle curiosità sugli sport, sul pane pita e numerose altre cose.
2. LA STORIA
• Antico Egitto ( dalla Preistoria al 322 A.C.)
• Periodo Greco/Romano (dal 322 A.C. al 642)
• Egitto Arabo (dal 642 al 1517)
• Egitto Ottomano(dal 1517 al 1914)
• Sultanato d’Egitto (dal 1914 al 1922)
• Regno d’Egitto (dal 1922 al 1952)
• Egitto Moderno (dal 1952 a oggi)
5. LE ORIGINI
• Valle del Nilo è una regione popolata fin dal Neolitico: tra maggio e
settembre, infatti, le acque del Nilo inondavano le terre circostanti,
ricoprendole di LIMO (cioè “Dono” del Nilo = “Terra nera”) , che creava le
condizioni per lo sviluppo di flora spontanea e fauna varia.
• Indipendentemente da quanto accade in Mesopotamia, intorno al 3000 a.
C. si sviluppa lungo il corso del Nilo una civiltà in cui si pratica l’agricoltura,
si costruiscono città e viene utilizzata la scrittura. La peculiarità del
territorio (valle lungo il corso fluviale) favorisce la formazione di una civiltà
unitaria.
• La prima dinastia si forma agli inizi del IV millennio A.C. col re Menes /
Narmer che unifica Alto e Basso Egitto, e fonda la capitale Menphi.
• Seguiranno 31 dinastie fino alla conquista da parte di Alessandro Magno
nel 322 A.C.
6. Antico
Impero
Il Faraone Narmer
unifica il Regno del
Nord e del Sud in un
unico Regno, con
capitale Menphi.
Periodo di pace e di
prosperità economica
(commerci marittimi e
agricoltura).
Viene costruita la
prima piramide
(Saqqara).
Vengono realizzate le
prime cateratte sul Nilo
Si fonda il complesso di
Giza (Piramidi di
Cheope, Chefren e
Micerino)
Medio
Impero
I fase (2150 - 2040):
Declino autorità del
faraone e quindi
frazionamento del regno
in piccoli paesi autonomi
II fase (2040 - 1750):
Riunificazione del Regno
e allargamento dei
confini grazie ai Faraoni
di Tebe, che diventa
capitale
Si allargarono i confini
alla Libia (ovest), alla
Palestina (nord – est) e al
Sudan (sud).
III fase (1750 - 1540):
Invasione degli Hyksos
che restarono in Egitto
per oltre un secolo.
Il faraone Ahmosis li
sconfisse e si riprese i
territori.
Nuovo
Impero
Grande potenza
militare: apogeo
potenza degli Egizi.
Nel 1200: Invasione
dei Popoli del Mare,
respinti con grande
dispendio di risorse
umane ed
economiche da
Ramses III.
Nel 1070: Le guerre
per mantenere unito
il Regno lo
indeboliscono a tal
punto che, dopo
circa 2000 anni, si
divide nuovamente
in 2 parti: periodo di
anarchia.
I PERIODI DELL’ANTICO EGITTO
Tardo
Impero
Nel VII secolo:
l’Egitto viene
conquistato
dagli Assiri.
Nel 525 dai
Persiani con
Cambise II.
Nel 330 viene
chiamato
Alessandro
Magno per
scacciare i
Persiani
Nel 30 a.C. viene
conquistato dai
Romani e
diventa una
provincia
Romana a
statuto speciale.
7. LA SOCIETÀ
• Monarchia assoluta con a capo il Faraone
• Le classi più alte erano quella dei Sacerdoti (custodi del tempio), i nobili, i funzionari di
corte e i guerrieri
• Subito dopo gli scribi
• Quindi i mercanti e gli artigiani
• In condizione quasi servile i contadini
• Numerosi schiavi
8. L’AGRICOLTURA
• Paese prettamente agricolo
• Grande organizzazione per la canalizzazione e la suddivisione delle terre (matematica e
geometrica)
• Ottimi pizzaioli e birrai!
• Orzo, grano, frutta, papiro
• Tutti i cereali prodotti erano del Faraone che li suddivideva al popolo
10. LA RELIGIONE
• Numerose divinità ma sono solo attributi dell’unico Dio
• La più perfetta immagine di Dio era il Sole
• Non esisteva un unico Dio Sole, ma diverse divinità solari, le
più venerate delle quali erano chiamate Amon (Ammone),
simbolo del potere dei Sacerdoti e Aton, simbolo del potere
del Faraone.
• Il culto di Amon accresce il prestigio e e la
ricchezza dei Sacerdoti => RIFORMA RELIGIOSA di Amenofi
IV:
► Aton unico Dio del Sole (primo esempio di MONOTEISMO
della storia!)
►Faraone unico intermediario tra uomini e dio = epiteto di
AKHENATON , cioè « Colui che è caro a Aton ».
►Fondazione nuova capitale: AKHENATON (attuale Tell el-
Amarna) che prende il posto di TEBE.
►Chiusura di tutti i templi dedicati ad Amon.
• Il fiorire di questa nuova cultura tuttavia ebbe fine con la
morte del faraone.
Tutankhamon il suo successore, riportò la capitale a Tebe e
restaurò il culto di Ammone.
11. ALTRE DIVINITÀ
• Iside: dea del
benessere,rappresentata con disco
solare tra le corna bovine, moglie e
sorella di Osiride
• Osiride: dio dell’agricoltura
rappresentato come una mummia da
cui germogliano delle piante. Padre di
• Horus: dio della legge, il faraone è la
sua incarnazione, è rappresentato
come un uomo con testa di falco
• Anubi: con la testa di sciacallo è il dio
delle mummificazioni
Iside
Osiride
Horus e Anubi
12. LA MUMMIFICAZIONE
• La tecnica di imbalsamare i cadaveri era considerata di
origine divina e risaliva a Horus
• La spettacolare conservazione dei cadaveri è dovuta
solo in parte alla tecnica di imbalsamazione, più
importante fu il clima arido dell'Egitto
• Serviva per rendere immortale l’anima (solo dei faraoni
e dei nobili però)
• Ogni sepoltura seguiva un rito e un corteo
estremamente elaborato
13. MUMMIE CELEBRI
Nella tomba del
faraone c’erano gli
oggetti a lui più cari e
anche le mummie dei
suoi animali preferiti
Ramsete I
Ramsete II
Tutankamon
14. LE PIRAMIDI
La piramide è la struttura architettonica caratteristica delle tombe reali
dell'Antico e del Medio Regno.
Al suo interno veniva garantita la vita del sovrano oltre la morte,
racchiudeva la camera funeraria dove veniva deposta la mummia del
faraone.
Le piramidi testimoniano di un tecnica costruttiva di alto livello, tenuto
conto della mancanza di attrezzi in ferro e di macchine per il
sollevamento, gli strumenti erano in pietra e i blocchi di molte
tonnellate, erano trascinati su scivoli in tempi molto lunghi e con
impiego di un elevatissimo numero di uomini e animali da tiro.
Le prime forme di sciopero: Gli operai delle piramidi.
Eccezionale è la precisione con cui questi monumenti sono orientati
astronomicamente, rivolti a nord.
15. LA SFINGE
• Il significato e la data sono oscuri.
Forse doveva vegliare sul
complesso funerario delle piramidi.
• Ci sono varie ipotesi e misteri:
• Monumento voluto da Chefren che ne
rappresenta il volto?
• Rappresenta il dio Harakhty?
• Quando è stata fatta? Testa e corpo
sono della stessa epoca?
• Basandosi sul deterioramento del
corpo, alcuni studiosi hanno attribuito
alla Sfinge ben 8000 anni in più di quelli
"dichiarati": l'erosione della statua
sarebbe dipesa dall'acqua piovana
durante il periodo postglaciale, circa nel
10500 a.C.
• Forse rappresenta un Leone ed è
orientata verso la sua costellazione, ma
nella posizione che aveva nel 10500
A.C.
16. LA SCRITTURA
• Il geroglifico è la forma di scrittura egiziana più antica;
• E’ presente nell‘Antico e Medio Egitto;
• La ritroviamo nei templi e nelle tombe, infatti era usata
per i testi dei monumenti e per le epigrafi;
• Invece dei 26 caratteri usati da noi, quelli Egiziani erano
circa 800 e avevano significati diversi;
• Alcuni indicano singole lettere, altri sillabe, altri ancora
parole intere o idee.
17. LA TRADUZIONE
• La traduzione del geroglifico
egiziano si deve al
ritrovamento della Stele di
Rosetta nel 1799 dall’Esercito
di Napoleone
• Scritta in tre lingue su un
basalto nero
• Due lingue, il greco e il
demotico erano note e
permisero di capire che il
testo era lo stesso in 3 diverse
traduzioni
18. LEZIONE DI EGIZIANO
I nomi degli dei e dei
faraoni era incorniciato.
In questo caso è
rappresentata la regina
Nefertari
• Si legge “Mut” e indica anche il
verso della lettura
• “nefer” e simboleggia la trachea
• “t” simbolo divino
• “a” simboleggia la canna in fiore
• La bocca e le due barre si pron.
“i y”
• La serpentina (il mare) si
pron.”en”, gli altri segni “meri”
19. Il tutto si legge:
NEFER-T-A-R-Y MERI(T) EN MUT
Letteralmente: "La Bellissima (Nefertari)
amata (meri-t) da (en) Mut (dea, in questo
caso, simbolizzata dall'avvoltoio)
20. GLI IDEOGRAMMI
• Si è pensa che i geroglifici possono essere anche degli
ideogrammi.
• Un esempio classico di questo tipo è dato dalla ben
conosciuta Tavolozza di Narmer. In essa c'è un chiaro
messaggio.
IL FARAONE
CONQUISTA IL
POPOLO DEL
DELTA
21. Le conquiste di Alessandro Magno portarono l'Egitto nell'orbita del mondo
greco. Dopo circa tre secoli di dominio da parte della dinastia tolemaica, fu
incorporato nello Stato romano (30 a.C.), alla morte di Cleopatra VII, dopo la
sconfitta ad Azio. Alla morte di Teodosio I (395) l'Egitto entrò definitivamente a
far parte della Impero romano d'Oriente fino alla conquista araba del 641.
PERIODO GRECO/ROMANO
22. EGITTO ARABO
Dal 640 al 1517 l'Egitto fece parte del mondo arabo. In un primo tempo fu diretto
da governatori che agivano per conto dei califfi Omayyadi di Damasco. Nel 747 gli
Omayyadi furono detronizzati e l'unità del mondo arabo si ruppe. L'Egitto rimase
comunque sotto il dominio del Califfato abbaside, i cui sovrani riuscirono a stabilire
dinastie semi-indipendenti. Nel 969 la dinastia fatimide della Tunisia conquistò
l'Egitto, stabilendo la propria capitale al Cairo. Questa dinastia ebbe fine nel 1174,
quando l'Egitto cadde sotto il dominio di Saladino, la cui dinastia, gli Ayyubidi, durò
fino al 1252. Ad essi subentrarono i Mamelucchi, che governarono, sotto la
sovranità dei califfi abbasidi, fino al 1517, quando l'Egitto divenne parte dell'Impero
ottomano.
23. L’EGITTO OTTOMANO
L’Egitto ottomano è diviso in due periodi principali:
• L'Eyalet d'Egitto era una provincia dell'Impero Ottomano, nell'area
dell'Egitto. L'Egitto venne conquistato dall'Impero Ottomano nel 1517 a
seguito della Guerra ottomano-mammelucca e la perdita della Siria da
parte dei turchi nel 1516. L'Egitto venne amministrato come
un eyalet dell'Impero Ottomano dal 1517 sino al 1867, con un'interruzione
durante l'occupazione francese tra il 1798 ed il 1801.
• Il Chedivato d'Egitto, o Khedivato d'Egitto fu uno Stato tributario dell'Impero
ottomano. La costituzione del protettorato britannico nel 1883 portò l'Egitto
alla sottomissione diretta a Londra. Da quella data fino al 1936 il potere fu
detenuto dai Consoli generali e dagli Alti commissari britannici.
24. IL SULTANATO D’EGITTO
Il Sultanato d'Egitto, altrimenti definibile Protettorato britannico sull'Egitto, è il
nome dato al regime di protettorato imposto dal Regno Unito all'Egitto tra il 1914
e il 1922.
25. IL REGNO D’EGITTO
Il Regno d'Egitto fu il primo vero stato moderno egiziano come nazione
indipendente; esso nacque nel 1922, anno in cui il governo
britannico concesse all'Egitto l'indipendenza al fine di sopprimere la crescita
del nazionalismo, e durò fino al 1953, quando in seguito alla Rivoluzione
Egiziana del 1952 venne abolita la monarchia.
26. LA SECONDA GUERRA MONDIALE IN GENERALE
Hitler invade la Polonia scatenando la guerra per poi dilagare in Europa e conquista la
Francia. Nel 1940 Hitler scatena una battaglia aerea contro gli inglesi dove, però, risulta
sconfitto. Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra al fianco della Germania. Nel 1941 si
ebbero: l’invasione italo-tedesca in Iugoslavia e Grecia, l’aggressione tedesca in URSS, lo
scontro in africa tra inglesi- tedeschi ed italiani, l’entrata in guerra degli U.S.A., l’inizio dello
sterminio di massa degli ebrei nei lager. Tedeschi-giapponesi-italiani erano le potenze
dell’Asse, invece, francesi-inglesi-americani formavano le potenze degli alleati. Sempre nel
1941 Hitler invade la Polonia e il Giappone attacca gli U.S.A.. Nel 1943 gli alleati avanzano e
il 6 giugno 1944 il Generale Eisenhower ordina l’inizio dell’operazione dello sbarco in
Normandia per poter occupare la Germania. Nel maggio 1945 Hitler si suicida e la Germania
firma la «resa senza condizioni». Il 25 aprile 1945 gli alleati liberano l’Italia e la guerra in
Europa finisce.
Truman, il presidente americano, ordina di sganciare le prime due bombe atomiche su
Hiroshima e Nagasaki perché il Giappone non voleva arrendersi; solo allora il presidente
Hirohito dichiara la resa.
La seconda Guerra Mondiale finisce il 2 settembre 1945 con il trionfo degli alleati e tra i 66 e i
71 milioni di morti
27. LA SECONDA GUERRA MONDIALE IN EGITTO
• L'Esercito italiano in Libia del maresciallo Rodolfo Graziani, diede inizio alla campagna nell'estate 1940 entrando in
Egitto ma nel dicembre seguente le forze britanniche del generale Archibald Wavell passarono alla controffensiva,
sbaragliarono l'esercito italiano e occuparono l'intera Cirenaica. Benito Mussolini fu costretto a chiedere aiuto
ad Adolf Hitler che, nel marzo 1941 inviò in Nord-africa il cosiddetto Afrikakorps guidato dall'abile generale Erwin
Rommel. Da quel momento le Panzer-Division dell'Afrikakorps svolsero un ruolo decisivo nella campagna per le
forze dell'Asse; nella primavera 1941 il generale Rommel passò all'attacco e riconquistò la Cirenaica tranne Tobruk;
dopo altri successi, le forze italo-tedesche furono però sconfitte nell'inverno dello stesso anno dalla nuova offensiva
britannica, l’operazione Crusader, e ripiegarono nuovamente fino al confine della Tripolitania.
• Il generale Rommel, dopo aver rafforzato la sua armata italo-tedesca, riprese presto l'iniziativa, respinse
nuovamente i britannici nel gennaio e nel maggio del 1942 combatté e vinse la battaglia di Ain el-Gazala; i britannici
dovettero ripiegare in profondità in Egitto; Tobruk fu conquistata ed i panzer tedeschi arrivarono fino a El
Alamein dove il fronte si stabilizzò nell'agosto 1942. La campagna del Nord-africa ebbe una svolta decisiva
nell'autunno successivo; i britannici del generale Bernard Montgomery vinsero la seconda battaglia di El
Alamein costringendo i resti delle forze italo-tedesche del generale Rommel ad evacuare definitivamente tutta la
Libia; Tripoli cadde il 23 gennaio 1943. Contemporaneamente un grande corpo di spedizione anglo-americano, al
comando del generale Dwight Eisenhower, sbarcò in Marocco e Algeria a partire dall'8 novembre 1942, l'operazione
Torch.
• Dopo l'afflusso di altre truppe italo-tedesche in Tunisia che permise di fermare temporaneamente l'avanzata alleata
da est e da ovest, la situazione delle forze dell'Asse precipitò nella primavera 1943. Privi di adeguati rifornimenti ed
in schiacciante inferiorità numerica e materiale, le residue forze italo-tedesche, passate al comando del
generale Hans-Jürgen von Arnim, si arresero entro il 13 maggio 1943, mettendo fine alla campagna del Nord-africa.
29. L’EGITTO MODERNO
ed il… PANARABISMO
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta si aprì una nuova fase del
conflitto arabo-israeliano, che vide nel presidente egiziano Gamāl ʿAbd al-
Nāṣer il leader carismatico di ciò che fu chiamato "Panarabismo".
Il Panarabismo è stato a lungo un'ideologia utopistica a causa delle profonde
divergenze interpretative sia della scena politica sia delle parole stesse
di Maometto: essendo diverse e divergenti le interpretazioni della
fede islamica, ed essendo la politica diretta conseguenza di questa, le
differenze religiose si sono trasformate col tempo in divergenze politiche.
Queste a loro volta hanno dato luogo a guerre sanguinarie come il conflitto
iraniano-iracheno o le lotte per la conquista del potere in Arabia Saudita,
nazione che contiene le principali risorse petrolifere del pianeta.
30. LA CRISI DEL CANALE DI SUEZ
La crisi di Suez fu un conflitto che nel 1956 vide l'Egitto opporsi all'occupazione militare
del canale di Suez da parte di Francia, Gran Bretagna ed Israele.
La crisi si concluse quando l'Unione Sovietica minacciò di intervenire al fianco
dell'Egitto e gli Stati Uniti, temendo l'allargamento del conflitto, costrinsero britannici,
francesi ed israeliani al ritiro.
Fu un conflitto ricordato dagli storici per varie particolarità: per la prima
volta USA e Unione Sovietica si accordarono per garantire la pace; per la prima volta
il Canada s'espresse e agì in contrasto verso la Gran Bretagna; fu l'ultima invasione
militare eseguita dalla Gran Bretagna senza l'avallo politico degli Stati Uniti, segnando
secondo molti la fine dell'Impero Britannico; allo stesso modo, fu l'ultima invasione
militare da parte della Francia e quindi ultimo atto dell'impero coloniale francese; e fu
infine una delle poche volte in cui gli Stati Uniti furono in disaccordo con le politiche
d'Israele.
31. LA REPUBBLICA ARABA UNITA (RAU)
La RAU nacque ufficialmente il 1º febbraio 1958, soprattutto grazie all’impegno del
Presidente egiziano Gamal Abd el-Nasser; aveva come capitale Il Cairo, e come
presidente lo stesso Nasser. Essa rappresenta uno dei tentativi di unificazione politica
araba, realizzati sotto la forte spinta del panarabismo, fino alla fine degli anni settanta.
Il 10 aprile 1958 la RAU adottò una bandiera basata sullo stendardo della liberazione
araba, con l'aggiunta di due stelle verdi per rappresentare i due Stati. Tale bandiera
costituisce tuttora il vessillo nazionale siriano, anche se, naturalmente, le stelle non
hanno più altro significato che quello di memoria storica. L'emblema riprendeva invece
l'"aquila ayyubide" (la cosiddetta "aquila di Saladino"), in ricordo di una dinastia che
governò congiuntamente i territori egiziani e quelli siriani.
L'Egitto, anche dopo il 1961, ha continuato a mantenere tale denominazione e ha
utilizzato la bandiera della RAU fino al 31 dicembre 1971. La Siria invece dopo il
distacco dalla RAU ha riadottato per un breve periodo (1961-1963) la bandiera che
aveva usato fino all'Unione con l'Egitto per poi recuperare nel 1963 la bandiera della
RAU come proprio vessillo nazionale. Dal 1963 al 1972 Siria ed Egitto, benché non più
uniti in un unico Stato, utilizzarono la medesima bandiera e il medesimo stemma. Solo
a partire dal 1972 l'Egitto modificò la sua denominazione, definendosi Repubblica
Araba d'Egitto, cambiando anche bandiera e stemma di Stato. La Siria invece
mantenne la bandiera della RAU, conosciuta da quel momento come bandiera
nazionale siriana.
32. GLI STATI ARABI UNITI
• Stati Arabi Uniti fu il nome assunto da una confederazione di stati che ebbe
breve vita (dal 1958 al 1961); la confederazione era composta
da Egitto, Siria e Yemen del nord.
• Dapprima furono Egitto e Siria ad unirsi nella Repubblica Araba Unita. In
seguito, lo Yemen del nord, che aveva firmato trattati di difesa reciproca con
l'Egitto, decise di associarsi in un secondo momento, con una forma
istituzionale ancora meno rigida, denominata appunto Stati Arabi Uniti.
• Né l'unione né la confederazione sono riuscite a combattere gli interessi
nazionali divergenti dei paesi membri, e si dissolsero nel 1961.
33. LA REPUBBLICA ARABA D’EGITTO
Nel 1967 scoppia la "Guerra dei sei giorni" e il 28
settembre 1970 muore Nasser.
Gli succede il vice presidente, Anwar al-Sādāt, che,
nel 1973 sferra una nuova offensiva verso Israele, e che sarà
ucciso il 6 ottobre del 1981 in un attentato fondamentalista.
Gli subentra Ḥosnī Mubārak che rimane al potere per un
trentennio di presidenza, continuamente reiterata grazie a
opportune modifiche costituzionali.
34. COSA SI INTENDE CON IL
TERMINE «PRIMAVERAARABA»?
Con il termine Primavera araba (in arabo الربيع
العربيal-Rabīʿ al-ʿArabī) si intende un termine di
origine giornalistica utilizzato per lo più dai media
occidentali per indicare una serie di proteste ed
agitazioni cominciate tra la fine del 2010 e l'inizio del
2011.
35. DOVE SI È SVILUPPATA LA
PRIMAVERAARABA?
I paesi maggiormente coinvolti dalle sommosse sono
la Siria, la Libia, l'Egitto, la Tunisia, lo Yemen,
l'Algeria, l'Iraq, il Bahrein, la Giordania e il Gibuti,
mentre ci sono stati moti minori in Mauritania,
in Arabia Saudita, in Oman, in Sudan, in Somalia,
in Marocco e in Kuwait. Le vicende sono tuttora in
corso nelle regioni del Medio Oriente, del vicino
Oriente e del Nord Africa.
36. Allontanamento o morte del capo di Stato
Conflitti armati e cambiamento nel governo
Cambiamento del primo ministro
Proteste maggiori
Proteste minori
Proteste collegate
Guerra civile
Assenza di proteste
37. UN PO’ DI STORIA GENERALE DELLA
PRIMAVERA ARABA…
O Le proteste cominciarono il 18 dicembre 2010, in seguito alla manifestazione estrema
del tunisino Mohamed Bouazizi, che si diede fuoco in seguito a maltrattamenti subiti da
parte della polizia, il cui gesto innescò l'intero moto di rivolta tramutatosi nella
cosiddetta Rivoluzione dei gelsomini. Per le stesse ragioni, un effetto domino si propagò
in altri Paesi del mondo arabo e della regione del Nord Africa. In molti casi i giorni più
accesi, o quelli dai quali prese avvio la rivolta, sono stati chiamati giorni della rabbia o
con nomi simili.
O Nel 2011, quattro capi di Stato furono costretti alle dimissioni o alla fuga: in Egitto Hosni
Mubarak il 11 febbraio 2011. In Libia, Yemen e Tunisia si ebbero simili azioni.
O In Egitto, le imponenti proteste iniziate il 25 gennaio 2011, dopo diciotto giorni di
continue dimostrazioni, accompagnate da vari episodi di violenza, costrinsero alle
dimissioni (complici anche le pressioni esercitate da Washington) il presidente Mubarak
dopo trent'anni di potere.
O Sia l'instabilità portata dalle proteste nella regione mediorientale e nordafricana, sia le
loro profonde implicazioni geopolitiche, attirarono grande attenzione e preoccupazione in
tutto il mondo.
38. LA RIVOLUZIONE EGIZIANA DEL
2011
O La rivoluzione egiziana del 2011, anche nota con il nome
di rivolta egiziana del 2011, rivoluzione del Nilo, rappresenta
un vasto movimento di protesta che ha visto il succedersi di
episodi di disobbedienza civile, atti di contestazione e
insurrezioni, verificatisi in Egitto a partire dal 25 gennaio
del 2011.
O Il moto di protesta popolare egiziano, coltivato dal desiderio di
rinnovamento politico e sociale contro l’ormai trentennale
regime del presidente Hosni Mubarak, si è inizialmente
manifestato con mezzi pacifici, ispirati alle proteste
organizzate in Tunisia e in altri paesi arabi ma, ha poi
conosciuto sviluppi violenti, sfociando in aspri scontri che
hanno provocato numerose vittime tra manifestanti, poliziotti e
militari.
39. O La scintilla della rivolta si fa risalire al 17 gennaio,
quando al Cairo un uomo si dà fuoco, sulla scia di
quanto accaduto in Tunisia. Il 20 gennaio due operai si
danno alle fiamme per protestare contro un
trasferimento forzoso.
O La protesta esplode il 25 gennaio, quando
venticinquemila manifestanti, la maggior parte dei quali
«giovani della classe media che sono nati e cresciuti
con la faccia e la voce di Mubarak in televisione»
scendono in piazza, nella capitale, per chiedere riforme
politiche e sociali, sul modello della "rivoluzione del
gelsomino" messa in atto in Tunisia. La manifestazione
si trasforma poi in scontro aperto con le forze dell'ordine,
con tumulti che lasciano sul terreno quattro vittime, tra
cui un poliziotto.
40. IL 26 GENNAIO 2011
O Nonostante il governo abbia vietato gli affollamenti, il
giorno dopo le proteste nella capitale il "Movimento 6
aprile" e il gruppo "Khāled Saʿīd, tra gli animatori delle
proteste del martedì, incoraggiano la popolazione ad
avviare nuove manifestazioni pacifiche per le piazze.
Oltre che al Cairo, intense proteste si sviluppano
nel Sinai, ad Alessandria e in alcune località del delta
del Nilo. A Suez, dove le proteste sono più violente, un
gruppo di manifestanti appicca il fuoco al Palazzo del
Governo e tenta di dare alle fiamme la sede locale del
partito del Presidente Mubārak. Un civile e un agente,
inoltre, perdono la vita, mentre decine risultano i feriti.
41. I GIORNI SUCCESSIVI
O Circa mille persone risultano in stato di fermo dall'inizio della protesta. Intanto
per tutta la notte gli scontri nelle città egiziane non sono cessati. I fermati
vengono accusati di manifestazione non autorizzata, danneggiamento di
luoghi pubblici e di blocco stradale.L'esponente dell'opposizione egiziana più
noto al di fuori del paese, Muhammad al-Barade'i, intanto fa il suo ritorno in
Egitto e annuncia di voler sostenere la protesta e di essere pronto a guidare
la transizione dopo la caduta di Mubārak se il popolo gli darà il consenso.
O Mentre ad Ismailia, nel nord dell'Egitto, i manifestanti vengono dispersi dalla
polizia, alla quale vengono contestati metodi illegittimi, al Cairo giungono altri
10 blindati e la borsa della capitale registra forti cali. Si decide anche per
l'interruzione delle partite del campionato di calcio.
O A Suez alcuni edifici pubblici vengono dati alle fiamme, tra cui una parte
dell'ospedale pubblico. All'interno della città portuale 35 persone, fra cui 5
poliziotti, sono gravemente contuse, mentre i manifestanti danno fuoco ai
blindati della polizia.
42. Suez
Il Cairo
La sede principale del
Partito Nazionale
Democratico di
Mubarak data alle
fiamme il 28 gennaio
Ismailia
43. LE ELEZIONI PRESIDENZIALI DEL 2012
Candidati Liste
I turno II turno
Voti % Voti %
Mohamed
Morsi
Partito
Libertà e
Giustizia
5.764.952 24,78
13.230.13
1
51,73
Ahmad
Shafiq
Indipen-
dente
5.505.327 23,66
12.347.38
0
48,27
Hamdeen
Sabahi
Partito
della
Dignità
4.820.273 20,72 - -
Abdel
Moneim
Aboul
Fotouh
Indipen-
dente
4.065.239 17,47 - -
Amr Moussa
Indipen-
dente
2.588.850 11,13 - -
Altri 520875 2,23 - -
Totale 23.265.516 25.577.511
44. IL GOLPE EGIZIANO DEL 2013
OIl Golpe Egiziano del 2013 è un colpo di
Stato attuato il 3 luglio 2013 dall'esercito
nazionale contro il Presidente egiziano
Mohamed Morsi, dopo una fase di
contrapposizione tra quest'ultimo e un vasto
movimento popolare di opposizione, noto
come Tamarrud.
45. Dal 30 giugno 2013, ad un anno dall'elezione del presidente e leader
dei Fratelli Musulmani Mohamed Morsi, milioni di manifestanti, secondo i
dati di Tamarrude, un movimento egiziano di opposizione a Mohamed
Morsi. Il movimento ha annunciato di aver raccolto oltre ventidue milioni
di firme per chiedere la destituzione del presidente Morsi e per ottenere
elezioni anticipate.
Il 3 luglio 2013, di fronte al movimento di protesta, Mohamed Morsi è
stato rimosso dalla carica da un colpo di Stato messo in atto dal
comandante in capo delle Forze armate egiziane, generale Abd al-
Fattah al-Sisi, e sottoposto a misure restrittive della libertà, a poco più di
un anno dalla sua elezione, nel 2012 avvenuta nelle file del Partito
Libertà e Giustizia, espressione dei Fratelli Musulmani.
46. Allo scadere dell'ultimatum il Presidente Morsi propone un governo di
coalizione nazionale, ma le forze armate, dopo un dialogo con uno dei
leader della protesta, decidono di deporre il Presidente.
Morsi, in seguito, insieme ai suoi collaboratori e membri del governo
vengono arrestati per evitare l'espatrio. L'annuncio del colpo di Stato è
andato in onda a reti unificate nel Paese ed è stato annunciato dal
generale Abd al-Fattah al-Sisi.
47. DOPO IL GOLPE
• Il giorno dopo il golpe, in molte città ci sono stati scontri tra gli
oppositori ed i fratelli musulmani.
• Vengono inoltre arrestati la guida spirituale musulmana e il suo
vice, per "istigazione" alla violenza.
• Ancora oggi la situazione non si è stabilizzata.
48. USI E COSTUMI
• Alimentazione
• Armamenti
• Giochi
• Calendario
• Festività
• Igiene
• Moda
• Abitazioni
49. ALIMENTAZIONE
La cucina egiziana ha molte caratteristiche in comune con quella mediterranea, turca, greca, libanese e
palestinese oltre ad una grossa influenza della gastronomia mediorientale. Nelle regioni meridionali varie
sono le influenze della cucina tipica africana.
È senz'altro una cucina molto varia, saporita, colorata, ed al tempo stesso raccomandabile per la salute
perché povera di grassi.
Gli ingredienti più diffusi nella cucina egiziana sono il pane, la carne, prevalentemente di agnello e di
montone, le verdure ed il pesce. Il pane, preparato con farina integrale o farina bianca, viene riempito con
insalate o sughi.
Quanto alle bevande egiziane, la più diffusa è sicuramente il Karkadè, infuso di fiori di ibisco, che può
essere servito caldo o freddo; popolari in Egitto sono anche il tè alla menta, che si può consumare
zuccherato o no, e il caffè arabo, che è in genere servito in una minuscola tazzina per metà colma di
sedimenti: può essere aromatizzato al cardamomo, ma ha un sapore molto forte e spesso dolce, e il
sahlab, a base di varie sottospecie di orchidee pestate, semi di sesamo, latte e cocco, riconoscibile dal
sapore vellutato e cremoso. Tutti serviti rigorosamente caldi.
Le bevande fredde invece sono per lo più costituite da analcolici zuccherati quali: succo di canna da
zucchero, di tamarindo, di mango, di guava , di limone, di cocco. Anche il qamar addin, dal sapore
sciroppato, a base di albicocca; Il «kharrub».
50. Attraverso le scene affrescate sulle pareti delle tombe, si é potuto ricostruire le abitudini
alimentari degli antichi Egizi. Sulla tavola sia del ricco che del povero non mancavano i
cereali e il pane era modellato in forme diverse. Le zuppe di verdure erano il piatto ricorrente,
arricchite con gallette di pane. Per completare il menu, dolci a base di mandorle e frutti
tropicali come il mango e l'avocado. Il clima caldo creava qualche problema per la
conservazione della carne che veniva riservata alle grandi occasioni.
Il pesce era molto gradito ed era disponibile in abbondanza. Era presente anche presso le
case più modeste, conservato in salamoia. Nelle case più ricche i servizi da tavola erano di
materiale pregiato, come l'alabastro. Il cibo veniva portato alla bocca con le mani (senza
l'utilizzo di posate), che venivano deterse in appositi catini pieni d'acqua. Eleganti ancelle
servivano alle mense dei ricchi. Nell'antico Egitto venivano consumate bevande alcoliche
come la birra ed il vino, ma anche superalcolici ricavati dalla lavorazione del dattero.
Solo in occasioni particolari veniva consumata carne di bovini, ovini, gazzelle, antilopi, orici,
bufali e iene. La tavola era talvolta arricchita anche da oche e volatili in genere. Più
comunemente venivano consumati porri, cetrioli, meloni, cocomeri, aglio, cipolle, fichi, uva,
datteri e melograni. Come dolcificante era usato il miele, mentre come bevanda comune
l'acqua. Birra e vino erano consumati in poche occasioni. Gli Egizi, in quelle rare bevute,
erano soliti ubriacarsi.
52. IL PANE PITA
• Il pane Pita è un pane dalla forma rotonda, preparato con una pasta lievitata. La Pita è un
pane tipico della Grecia e dei Paesi del Medio Orienta, servito per accompagnare salse e
creme come l’Humus ma anche preparati a base di carne come il kebab o il gyros (un
cibo da strada Greco simile al kebab).
53. ARMAMENTI
• Può sembrare molto strano, che il popolo egiziano, progredito in quasi tutti i campi della
sua civilizzazione, compreso quello militare, era molto arretrato in fatto di armamento
militare. Infatti l'armamento standard del soldato egiziano rimase invariato per millenni, e i
pochi cambiamenti che ci furono, arrivarono tutti dall'esterno, dato che gli egizi adottarono
facilmente le armi dei nemici.
• Fino dal Predinastico le armi tipiche del soldato egizio erano l'arco, le mazze, il bastone
da lancio, il pugnale, la lancia, l'ascia, la fionda e dei semplici scudi per unica difesa. Per
tutto il resto il guerriero indossava un semplice perizoma e andava scalzo.
Fondamentalmente questo era l'armamento in uso fino alla fine del Medio Regno; in
quest'epoca, sotto la XII Dinastia, si sostituisce il rame con il bronzo, ma per il resto
ancora nella guerra contro gli Hyksos l'armamento rimase uguale.
54. Archi e Frecce - L'arco egiziano era a curva semplice mentre quello egiziano era a doppia curvatura e
sono le armi più antiche come è stato dimostrato dai ritrovamenti nei siti neolitici dove sono state
rinvenute delle punte di freccia in pietra di finissima fattura. Punte lanceolate, triangolari, peduncolari o
no, vennero pian piano sostituite dalle piccolissime punte semilunate o rettilinee che presentavano una
superficie d'urto molto tagliente ma non appuntita.
Mazza - La mazza poteva essere discoidale o a forma di pera. Quest'ultima, dopo l'unificazione del paese
con la vittoria del Sud, diventerà uno dei simboli del faraone.
Bastoni da Lancio - L'unica cosa che gli accumuna ai boomerang è il fatto che si tratta esclusivamente
di armi da getto e mai concepite per tornare indietro quando mancavano il colpo. Essi erano di vari tipi,
cambiando il tipo di legno lunghezza e curvatura. Furono usati anche in guerra come armi ma
prevalentemente rimasero in uso in tempi di pace per la caccia agli uccelli nelle paludi.
Pugnali - Sono presenti sin dal Predinastico ed hanno delle lame litiche ben lavorate che sono in genere
incastonate in manici di legno. Tuttavia non mancano splendidi esemplari dal manico di avorio finemente
scolpito. In un periodo più tardo alcuni pugnali sostituiscono alla pietra il bronzo.
Daga - La daga corta deriva dal pugnale con elsa a pomo emisferico e lama larga che si restringe finendo
in una punta affilata ma arrotondata. Nel Medio Regno appare il tipo orientale, comune al Levante e
all'Egeo, con elsa a pomo semilunato e lama larga triangolare con punta aguzza.
Ascia - La parte offensiva è in pietra o in rame battuto incastonata in manici di legno. Può essere con il
manico ricurvo e la lama semicircolare o dal manico rettilineo e dalla lama in forma simile a quelle
odierne.
Giavellotti - Di forma semplice avevano le punte in pietra o in bronzo.
Scudi - Unica misura di difesa dei guerrieri egiziani appaiono anch'essi durante il periodo Predinastico: di
tipo rettangolare di legno o cuoio con il lato superiore incurvato ad arco acuto o arrotondato.
55. GIOCHI
La società egiziana amava molto i passatempi e quindi i giochi. Sono state ritrovate delle pedine bianche e nere, simili
ai moderni scacchi, e delle scacchiere rettangolari divise in 30 o 33 caselle (il senet), oppure circolari raffiguranti un
serpente arrotolato con la testa nel centro ed il corpo diviso in segmenti (il gioco del serpente).
Il Senet era un po' il gioco nazionale nell'Antico Egitto. Tutti, ricchi e poveri, adulti e bambini, impegnavano il loro tempo
libero a sfidarsi a questo gioco. Il senet era un gioco talmente popolare che assunse un'importanza notevole anche per
il viaggio nell'aldilà. Il defunto, come riportato nel famoso Libro dei Morti, doveva infatti disputare una partita contro un
avversario invisibile per poter accedere al regno dei morti.
Un altro gioco molto diffuso nell'Antico Egitto era il gioco "dei cani e degli sciacalli" o «dei 58 buchi».
Tra gli altri passatempi vi sono il puzzle, il boomerang (di cui in Egitto è stato trovato il primo esemplare), i dadi (identici
a quelli moderni e costituiti anche da più di sei facce), gli specchi, le bambole e degli aerei giocattolo! A proposito di
questi ultimi, un esemplare è stato ritrovato all'interno delle piramide a gradoni di Zoser edificata intorno al 2800 a.C.
Alcuni studiosi tedeschi hanno provato a realizzare un aereo in scala e a farlo volare. Il risultato è che l'aereo vola
perfettamente...
Le donne amavano danzare ed ascoltare musica, mentre gli uomini preferivano gli esercizi di destrezza o di forza e gli
sport come l'equitazione, il canottaggio e il tiro con l'arco. Riservata al faraone perché molto costosa era la caccia nel
deserto.
Alcuni faraoni si fecero organizzare anche spettacoli su misura di cui esistono testimonianze o documenti. Snefru
sconfiggeva la malinconia guardando le provocanti contorsioni di donne vestite solo di tessuto di rete. Cheope sembra
abbia convocato una sorta di mago di nome Djedi di cui si diceva fosse in grado di riattaccare le teste. L'intento di
Cheope era quello di far tagliare alcune teste umane per poi ammirare le capacità miracolose di Djedi.
56. CALENDARIO
Il calendario egizio era composto da 360 giorni e 5 di festa (detti epagomeni) divisi in 3 stagioni chiamate akhet
(piena), peret (semina) e shemu (raccolto). Ciascuna stagione era composta da 4 mesi di 30 giorni. Ogni mese
era formato da 3 settimane di 10 giorni per un totale di 30 giorni.
Il calendario egizio ha un errore di circa 6 ore sull'anno astronomico. Per stabilire quando entrò in vigore il
calendario egizio occorre risalire a quando i due calendari coincidono. In quel determinato momento Sirio sorge
nella stessa posizione del sole. Ciò avviene ogni 1460 anni. Il fenomeno è stato osservato con certezza nel 139
d.C. La discussione è nata in base al ritrovamento di una placchetta d'avorio di Ger sulla quale si è creduto di
interpretare il simbolo egiziano di anno, ossia una vacca con tra le corna un germoglio che è il simbolo della
dea Sothis (Sirio).
I calcoli portano a ritenere due date possibili: il 2773 a.C. e il 4323 a.C. Analizzando le due date possibili,
bisogna notare come il 2773 sia troppo recente poichè è noto che già nel regno di Zoser il calendario era
conosciuto, e come il 4773 sia teoricamente troppo remoto rispetto alla data in cui gli archeologi tendono a far
risalire la nascita del calendario (intorno al 3200 a.C.). L'attuale propensione è quella di ritenere che durante il
regno di Ger fu osservato il fenomeno, ma ciò non comportò la stesura del calendario solare che venne
introdotto più tardi. La data d'introduzione del calendario rimane, comunque, uno dei tanti misteri dell'Egitto.
Grazie alla scoperta della città di Herakleion (avvenuta nel 2000 al largo di Alessandria e sommersa da oltre
1300 anni), si confermerebbe l'origine egiziana dell'oroscopo. Infatti lo zodiaco, con i suoi 12 segni, fu il risultato
della sintesi tra le conoscenze astrologiche degli Assiri ed il calendario egizio.
57. LA LEGGENDA DEI CINQUE GIORNI NEFASTI
Il dio solare Ra, adirato con la propria sposa Nut, le fece una maledizione che prevedeva
l'impossibilità di avere figli durante i 360 giorni dell'anno. Thot, che ebbe pietà di lei, aggiunse
al calendario 5 giorni in modo che ella potesse ugualmente avere i tanto sognati figli.
58. FESTIVITÀ
Opet
La festa Opet si svolgeva nella città di Tebe con cadenza
annuale. Il faraone partecipava alla festa che consisteva in
una grande processione delle barche divine da Karnak a
Luxor e ritorno.
Min
In questa festa si rinnova la conquista del potere da parte del
re. Per simboleggiare tale avvenimento venivano lanciati
quattro uccelli in direzione dei quattro punti cardinali. Essi
dovevano essere messaggeri del nuovo potere del re.
59. SED
La festa Sed è sicuramente la più importante per il re. Impropriamente chiamata anche "Giubileo", è
documentata fin dalle prime dinastie ed esprimeva il bisogno di rinnovamento del potere e della sovranità del
faraone. Le sue origini sono da ricercarsi, come detto, nell'antichità più remota della civiltà egizia. Una leggenda
narra infatti del periodo in cui il dio Ra regnava sulla Terra su uomini e dei. Col passare del tempo il rispetto
verso Ra andò diminuendo poichè il dio, divenuto vecchio, non era più in grado di governare. Così gli uomini si
ribellarono e Ra, per punirli, lanciò contro di loro il suo occhio infuocato risparmiando solo una parte
dell'umanità. Ra, comunque, decide di salire in cielo sulla vacca celeste rinunciando a regnare sulla Terra. La
festa Sed veniva celebrata dopo 30 anni di regno e, poi, ogni 3 o 4 anni. I momenti principali della festa sono la
sepoltura di una statua del re che rappresenta il vecchio sovrano e il rito dell'incoronazione che vede il faraone
protagonista di prove di forza fisica. Tra i tanti faraoni che sostennero le prove fisiche previste dalla festa Sed,
si distinguono le imprese di Thutmosi II che si vantava di essere il primo in ogni competizione. Le capacità di
Thutmosi II erano leggendarie. Una di queste narra dell'impresa che il faraone compì centrando due lingotti di
rame spessi un palmo con due frecce scagliate da un carro in corsa dalla distanza di 16 metri! A conferma del
bisogno di rinnovamento, durante gli anni a ridosso della celebrazione della festa Sed sono stati registrati
sensibili aumenti di precipitazioni piovose come se anche la natura necessitasse di rinnovarsi. In occasione
della festa Sed del faraone Den, la Pietra di Palermo documenta una piena straordinaria del Nilo che Amenofi III
sosterrà, in seguito, di aver eguagliato. Ottime raffigurazioni sono contenute nella tomba di Niuserra e di
Osorkon II. Il "Papiro Drammatico del Ramesseum" tratta invece della festa Sed di Sesostri I. Amenofi III
sostenne 3 feste Sed, Ramesse II addirittura 14.
Le prove a cui dovevano sottoporsi i vari sovrani erano:
• Il faraone veniva sepolto, forse sotto ipnosi, in un sarcofago dove rimaneva per un tempo imprecisato.
Trascorso tale tempo il sarcofago veniva riaperto e il faraone resuscitava.
• Percorrere 4 volte un circuito portando tra le mani una stanga di trebbiatura e un piccolo oggetto.
• Prova, a noi non nota, legata al piccolo oggetto tenuto in una mano.
• Prova di vigore sessuale.
• Violazione di una fortezza o distruzione di una città.
• Dieci giri di corsa attorno ad un cortile, con due cappelle che rappresentavano rispettivamente l'Alto ed il
Basso Egitto.
60. IGIENE
• L'igiene era tenuta in buona considerazione. Gli Antichi Egizi erano ottimi medici e
conoscevano le cause, e i rimedi, per molte malattie. Erano perciò consapevoli che
l'igiene del corpo è importantissima per evitare il diffondersi delle malattie. Tuttavia nelle
case non era quasi mai prevista una sala da bagno che era considerata un lusso di cui
godeva solo il faraone. La casa per gli Egizi era un luogo dove si potevano fare cose
indecenti senza essere visti; tra queste cose non vi erano i bisogni fisiologici della
persona che, perciò, erano fatti per strada. Se per la classe nobile l'igiene era molto
rigorosa, Erodoto disse che gli Egizi si radevano il corpo ogni 2 giorni e si lavavano 4
volte al giorno, per il popolo ciò non avveniva. Queste persone, comunque, si lavavano le
mani ogni volta prima di mangiare.
61. MODA
• Con il caldo clima che caratterizzava il paese del Nilo, gli abiti non erano molto necessari
soprattutto durante il Medio Regno, periodo in cui il clima era molto più caldo di quello odierno.
L'abbigliamento quindi era molto semplice e per niente elaborato : perizomi per gli uomini e
semplici vesti per le donne.
• Durante il Nuovo Regno il clima si rinfresca e le temperature cominciano ad abbassarsi così
iniziano a fiorire vesti più complesse. Tuttavia rispetto alle semplici vesti sopra citate le mode
che cambiarono vanno riferite sempre a seconda delle varie classi sociali: gli indumenti erano
sempre e comunque prevalentemente di lino anche se di diverse qualità; la lana non veniva
quasi mai utilizzata. In questo periodo si possono eseguire le varie trasformazioni della moda ;
basti pensare che del semplice perizoma maschile si conoscono almeno una quarantina di
varianti.
• Il colore era sempre il bianco: colore naturale della fibra anche se gli egiziani conoscevano la
procedura per la sua colorazione. Anche la pettinatura seguiva la voga del momento; quella
femminile è sempre accurata, spesso con tante piccole trecce come ancora usano molte donne
africane; nella buona società vi fu sempre un'abbondanza di parrucche che erano destinate
tanto agli uomini quanto alle donne.
62. ABITAZIONI
• Tutto quello che è rimasto dell'edilizia egiziana consente oggi agli archeologi delle osservazioni
molto interessanti. All'esterno della valle del Nilo sono venuti alla luce numerosi insediamenti che
ci possono dare una chiara idea dell'urbanesimo sviluppato durante i secoli mentre lungo il Nilo
l'elevato tasso di umidità ne ha impedito la conservazione nel tempo.
• Dalle varie scoperte si è potuto constatare che le abitazioni variavano nelle dimensioni secondo
la crescita della popolazione e della classe sociale a cui il proprietario apparteneva. Per esempio
la casa tipo di un funzionario era a più piani: il piano terra era destinato alle attività commerciali, il
primo piano veniva utilizzato per il ricevimento degli ospiti mentre il secondo piano era occupato
dalle camere da letto ed ai vari alloggi. Generalmente nei piani alti si trovavano le stanze della
servitù.
• Durante gli scavi a Tel el Amarna sono state portate alla luce varie case amministrative che
hanno evidenziato l'esistenza di una vasta area abitativa. Queste case erano caratterizzate da un
vasto cortile d'accesso rettangolare a volte occupato anche da una piscina popolata da pesci e
da piante acquatiche galleggianti. I muri interni delle abitazioni venivano spesso decorate da
affreschi. Al contrario a Deir el Medina le case dei costruttori di tombe era molto semplici e
realizzate esclusivamente in mattoni crudi. Le stanze erano molto semplici e di modeste
dimensioni. In generale l'arredamento della casa egiziana era molto essenziale: panche, stuoie e
letti in vimini con poggiatesta ma solo per i più ricchi. Nelle ore buie per illuminare l'abitazione
venivano utilizzate ciotole di ceramica riempite di olio su cui galleggiava uno stoppino in fibra
vegetale.