2. Cos’è stata la risiera di San Sabba
durante l’invasione nazista?
La risiera di San
Sabba è stata un
campo di detenzione
di polizia con forno
crematorio, l’unico
esempio in Italia. Il
forno crematorio
venne fatto saltare
in aria dai Nazisti
quando stavano per
arrivare gli jugoslavi.
3. Il numero degli uccisi e poi cremati nella Risiera
conta due stime la prima fatta da un sarto che
era prigioniero e che contò gli abiti che gli
arrivavano. Stimò che ci furono circa 2’000
morti mentre un’altra stima calcola che ce ne
furono circa 4-5’000.
4. La conduzione disastrosa delle campagne di guerra per l'esercito italiano,
lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, i continui bombardamenti e le
difficoltà crescenti per la popolazione civile, affrettano in maniera
considerevole la crisi del fascismo. Il 25 luglio del 1943 nel corso della
riunione del Gran Consiglio, Benito Mussolini viene costretto a lasciare il
Governo ed in conseguenza di ciò, Vittorio Emanuele II nomina capo del
governo Pietro Badoglio. Il 5 Settembre in segreto gli alleati ed il Governo
italiano, perfezionano l'accordo per il cessate il fuoco. L'armistizio viene
comunicato l'8 Settembre, buttando nello smarrimento e nel caos, l'esercito
italiano e dando la possibilità, alle non ancora imponenti forze tedesche di
occupazione, di prendere in mano la situazione. I tedeschi si trovano così ad
aver in mano quasi senza alcuna resistenza il centro nord d'Italia e decidono
di liberare Mussolini dalla sua prigionia sul Gran Sasso. Il 23 Settembre viene
fondata la Repubblica Sociale Italiana che estende la propria giurisdizione
all'Italia Centro Settentrionale, occupata dalle truppe naziste. Il Partito
Fascista Repubblicano nel Novembre del 1943 riunito a congresso, emana
il "Manifesto di Verona", il programma su cui si basa la neocostituita
Repubblica Sociale Italiana.
5. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia cessa di far parte dello Stato Italiano, diventando territorio
direttamente amministrato dal terzo Reich. I tedeschi, infatti, costituiscono ed annettono al Reich la
Adriatisches Kùstenland (Litorale Adriatico) che comprende le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e
Lubiana.
Hitler nomina governatore della Adriatisches Kustenland, il carinziano Friedrich Rainer che assume pieni poteri
il 1 ottobre del 1943. Questo commissario nazista, in breve tempo, sottopone al controllo diretto dei suoi uomini
i Prefetti delle provincie ex italiane e i Podestà dei comuni, affiancandoli con i cosiddetti "consiglieri" ed usando
ogni metodo repressivo per sedare qualsiasi protesta interna od esterna alle istituzioni. Rainer prende anche il
comando diretto delle varie milizie territoriali presenti nella vasta area. Queste milizie passano alle dipendenze
dirette delle SS e si macchieranno, al pari delle truppe naziste di occupazione, di crimini orrendi. Le milizie
fasciste assumono il nome di Milizia Difesa Territoriale ed i vari raggruppamenti di polizia vengono utilizzati
nelle operazioni di rastrellamento. Fra i reparti di polizia tristemente famosi, l'Ispettorato Speciale di Pubblica
Sicurezza per la Venezia Giulia, agli ordini dell'Ispettore generale Giuseppe Gueli, la cui sede era presso "Villa
Triste" in via Bellosguardo a Trieste. Aveva lo specifico compito di controllo della classe operaia nelle grandi
fabbriche, di repressione della guerra partigiana e della Resistenza, diviene tristemente noto, nella sua sezione
operativa, come "Banda Collotti" dal nome del suo comandante, il Commissario Gaetano Collotti, e proseguì il
"suo servizio" anche dopo l'8 settembre fornendo ai tedeschi una preziosa e fattiva collaborazione contro gli
antifascisti e nella cattura degli ebrei.
Prima della seconda guerra mondiale, gli ebrei triestini erano cinquemila, ma a seguito delle leggi razziali
fasciste molti riuscirono ad emigrare all'estero. Nonostante ciò i nazisti riuscirono a deportare nei campi di
sterminio oltre settecento ebrei triestini. Di questi solo una ventina sopravvissero. Nella Risiera accanto agli
ebrei triestini furono imprigionati e poi deportati, moltissimi ebrei catturati inVeneto, Friuli, Fiume e Dalmazia.
6. Prima della seconda guerra mondiale, gli ebrei triestini erano cinquemila, ma a seguito delle leggi
razziali fasciste molti riuscirono ad emigrare all'estero. Nonostante ciò i nazisti riuscirono a deportare
nei campi di sterminio oltre settecento ebrei triestini. Di questi solo una ventina sopravvissero. Nella
Risiera accanto agli ebrei triestini furono imprigionati e poi deportati, moltissimi ebrei catturati in
Veneto, Friuli, Fiume e Dalmazia.
Dopo l'8 Settembre dunque, Il ferreo controllo poliziesco, la repressione politica, quella razziale ed
antipartigiana vengono affidati alla supervisione delle SS, il cui comandante Odilo Lotario
Globocnik, triestino di nascita, legato ad Himmler e già organizzatore dell’Aktion Reinhard, si insedia
a Trieste con un nutrito seguito uomini di fiducia, dei veri "professionisti della morte" esperti distintisi
in modo sinistro nelle varie operazioni di sterminio. Con Globocnik arrivano a Trieste gli uomini del
Einsatzkommando Reinhard, ben 92 specialisti tra i quali numerose SS ucraine, sia uomini che donne.
Gli Einsatzgruppen o Einsatzkommandos erano reparti speciali creati allo scopo di "condurre la lotta
contro i nemici ostili al Reich alle spalle delle truppe combattenti" e di svolgere compiti di particolare
"impegno" per l'attuazione della politica di occupazione, repressione e sterminio praticata dal terzo
Reich nei territori invasi. Questi gruppi, dipendevano dallo "RSHA", cioè dall'ufficio centrale della
polizia di sicurezza del Reich (Reichssicherheitshauptamt) a sua volta dipendente dal Ministero degli
Interni alla cui testa era il Reichsfùrher SS e ministro Einrich Himmler. Pochi giorni dopo l'8 settembre,
Globocnik arriva aTrieste con alcuni suoi uomini che avevano partecipato alla AktionTiergarten 4.
7. Trieste 1944. Al centro Rainer, a
sinistra Gruppenführer SS Odilo
Lotario Globocnik e a destra il
comandante della Wehrmacht
nel Litorale il generale Ludwig
Kübler
8. L'Einsatzkommando Reinhard costituisce territorialmente diversi uffici
contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che opera a Trieste, ha la sigla R1,
quello che opera a Udine la sigla R2 quello di Fiume la sigla R3. La sigla è
impressa sui documenti e sulle celle della Risiera. Il primo comandante
dell'Einsatzkommando aTrieste è ChristianWirth.
Dopo l'uccisione di Wirth in un'imboscata partigiana a Erpelle il 26 maggio
del '44 gli subentra August Dietrich Allers. Il braccio destro di Allers e
comandante della Risiera sarà Joseph Oberhauser. La presenza di un tale
"staff" eccezionale per responsabilità organizzative nella politica di
sterminio in Europa nel "Litorale Adriatico" è giustificata dall'estrema
importanza che tale territorio aveva per il Reich. Il litorale è l'ultima
conquista europea dell'imperialismo nazista, Trieste, l'Istria e il Friuli sono
una piattaforma economica e politica dell'espansionismo germanico nel Sud
Europa e nell'area mediterranea e sono nel contempo un «cuscinetto»
strategicamente essenziale tra il settore balcanico, sconvolto dalla guerra
partigiana e minacciato dall'avanzata sovietica, il fronte italiano e la
Germania meridionale.