Il Bambino e il Gioco come promozione della SaluteGiancarlo Izzi
Presso Comune di Lesignano de’ Bagni
e Istituto Comprensivo di Lesignano de’ Bagni il giorno mercoledì 16 Aprile 2014 ho tenuto la conferenza
"Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute"
Il mondo dell’educazione e della formazione è chiamato a costruire strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il digitale, in pratica, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale, attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della recente Legge 92/19 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado,
Il Bambino e il Gioco come promozione della SaluteGiancarlo Izzi
Presso Comune di Lesignano de’ Bagni
e Istituto Comprensivo di Lesignano de’ Bagni il giorno mercoledì 16 Aprile 2014 ho tenuto la conferenza
"Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute"
Il mondo dell’educazione e della formazione è chiamato a costruire strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il digitale, in pratica, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale, attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della recente Legge 92/19 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado,
Il divieto di accettare doni, regali e utilità. Una regola che viene da lonta...Massimo Di Rienzo
Slides presentate nell'ambito del webinar:
"L’approccio valoriale. La formazione come misura per la prevenzione della corruzione"
13 ottobre 2014 - FormezPA
link: http://eventipa.formez.it/node/26915
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832), uno tra i più importanti autori e poeti di tutti i tempi, definito come l’ultimo genio rinascimentale, è stato non solo un grande letterato, ma anche un pittore, uno scienziato e un pensatore a “tutto tondo”. Nel saggio Zur Farbenlehre (“Della Teoria dei Colori”) [ ] illustra la sua teoria scientifica – o come l’hanno considerata alcuni detrattori “prescientifica” - sui colori e sulla loro percezione che, nelle sue intenzioni, doveva rappresentare un nuovo modo di interpretare non solo l’ottica, ma la fisica e, più in generale, la scienza. Si tratta di uno scritto che si discosta molto dalle sue composizioni letterarie, anche se ne contiene al suo interno lo stile poetico associato però a una visione scientifica, e mette in risalto la complessità del fenomeno cromatico e l’ingerenza non trascurabile che ha l’organo della vista nei confronti della percezione luminosa e della sua traslitterazione nel colore. Nondimeno, approfondendo l’azione sensibile e etico-morale del colore, e la sua funzione estetica e artistica, Goethe si pone in contrapposizione, in una “onorevole contesa”, alla visione Newtoniana strettamente scientifica del fenomeno, ridando dignità sensibile e poetica al fenomeno fisico. In questa breve esposizione si vuole affrontare la critica Goethiana alla teoria della luce e del colore di Newton, facendo notare il grido di protesta contro ciò che Goethe ritiene una insopportabile e inconcepibile tirannia della matematica e della fisica, nel caso particolare dell’ottica, riconoscendo - attraverso una visione che possiamo certamente definire puramente romantica del fenomeno - che i colori sono qualche cosa di vivo e di umano, e che trovano la loro completa giustificazione fenomenologia in quella macchina fisica che è l’occhio umano e nel meccanismo della visione, ma anche e soprattutto nella spiritualità e nell’animo dell’osservatore, con una metrica di giudizio che seppure deve generalizzare in forma universale, deve tuttavia conservare quella sfumatura che è l’interpretazione personale.
Elementi che caratterizzano la comunicazione e assiomi della comunicazione di Paul Watzlawick.
Ada Moscarella
psicologa, mediatrice familiare
www.ampsico.it
http://mifacciobene.wordpress.com
Il divieto di accettare doni, regali e utilità. Una regola che viene da lonta...Massimo Di Rienzo
Slides presentate nell'ambito del webinar:
"L’approccio valoriale. La formazione come misura per la prevenzione della corruzione"
13 ottobre 2014 - FormezPA
link: http://eventipa.formez.it/node/26915
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832), uno tra i più importanti autori e poeti di tutti i tempi, definito come l’ultimo genio rinascimentale, è stato non solo un grande letterato, ma anche un pittore, uno scienziato e un pensatore a “tutto tondo”. Nel saggio Zur Farbenlehre (“Della Teoria dei Colori”) [ ] illustra la sua teoria scientifica – o come l’hanno considerata alcuni detrattori “prescientifica” - sui colori e sulla loro percezione che, nelle sue intenzioni, doveva rappresentare un nuovo modo di interpretare non solo l’ottica, ma la fisica e, più in generale, la scienza. Si tratta di uno scritto che si discosta molto dalle sue composizioni letterarie, anche se ne contiene al suo interno lo stile poetico associato però a una visione scientifica, e mette in risalto la complessità del fenomeno cromatico e l’ingerenza non trascurabile che ha l’organo della vista nei confronti della percezione luminosa e della sua traslitterazione nel colore. Nondimeno, approfondendo l’azione sensibile e etico-morale del colore, e la sua funzione estetica e artistica, Goethe si pone in contrapposizione, in una “onorevole contesa”, alla visione Newtoniana strettamente scientifica del fenomeno, ridando dignità sensibile e poetica al fenomeno fisico. In questa breve esposizione si vuole affrontare la critica Goethiana alla teoria della luce e del colore di Newton, facendo notare il grido di protesta contro ciò che Goethe ritiene una insopportabile e inconcepibile tirannia della matematica e della fisica, nel caso particolare dell’ottica, riconoscendo - attraverso una visione che possiamo certamente definire puramente romantica del fenomeno - che i colori sono qualche cosa di vivo e di umano, e che trovano la loro completa giustificazione fenomenologia in quella macchina fisica che è l’occhio umano e nel meccanismo della visione, ma anche e soprattutto nella spiritualità e nell’animo dell’osservatore, con una metrica di giudizio che seppure deve generalizzare in forma universale, deve tuttavia conservare quella sfumatura che è l’interpretazione personale.
Elementi che caratterizzano la comunicazione e assiomi della comunicazione di Paul Watzlawick.
Ada Moscarella
psicologa, mediatrice familiare
www.ampsico.it
http://mifacciobene.wordpress.com
Al centro del processo d'insegnamento-apprendimento c'è il programma o il bisogno formativo dello studente? Questo testo parte dalla teoria di Rogers per cercare una risposta.
1. La socializzazione
2 funzioni:
- È il processo attraverso cui le persone
apprendono le competenze e gli
atteggiamenti connessi ai nostri ruoli
sociali
- assicura l'ordine e la continuità sociale
2. Per l'approccio funzionalista, 3 fattori
necessari affinchè il processo di
socializzazione possa riuscire:
- aspettative di ruolo
- propensione alla conformità
- modifica del comportamento
3. COME SI SVILUPPA LA PERSONALITÀ?
Fattori che influenzano lo sviluppo della
personalità:
- interazioni con gli altri
- caratteri fisici: età, genere
- ambiente
- esperienze
- cultura
4. TEORIE SOCIOLOGICHE: teorie del sé
IL SÈ per C. COOLEY
L'elemento più importante nella formazione
della personalità è l'interazione con gli altri.
Nell'interazione degli individui con il mondo,
le persone creano il SÈ RIFLESSO.
Il SÈ RIFLESSO è la percezione di sé ricavata
dai giudizi di coloro con cui interagiamo
5. Il SÈ RIFLESSO è “il modo in cui
immaginiamo di apparire agli altri, il modo
in cui immaginiamo che gli altri ci
giudichino sulla base di tale apparenza, e
un certo sentimento di noi stessi, come
l'orgoglio o la mortificazione” [Cooley 1902]
6. Il SÈ RIFLESSO è costituto da 3 elementi:
Ciò che pensiamo che gli altri vedano in noi
Come pensiamo che gli altri reagiscano a
ciò che vedono in noi
Come a nostra volta reagiamo alla reazione
che percepiamo negli altri
7. IL SÈ per G.H. MEAD
“Per Mead, il Sè va ben oltre
l'interiorizzazione di componenti della
struttura sociale e culturale. È, più
significativamente, un processo sociale, un
processo di auto-interazione in cui l'attore
umano indica a se stesso i problemi da
affrontare nelle situazioni in cui agisce, e
organizza la propria azione secondo
l'interpretazione che ha dato di quei
problemi” [Blumer 1975]
10. Secondo Mead, il SÈ è una componente
attiva della personalità: non esistono fattori
sociali, culturali o psicologici che
determinino le azioni del sè.
Le persone sono in grado di orientare la
propria condotta grazie alla capacità di
interazione con se stessi.
Ogni persona agisce nell'ambiente e “crea” gli
oggetti. Intorno a noi ci sono delle “cose”, a
cui le persone danno senso attraverso le
loro azioni , trasformandole così in
“oggetti”
11. Il SÈ è composto da due elementi:
l'IO: risposta non organizzata agli
atteggiamenti di altri; disposizione
spontanea all'azione (l'IO è la mia risposta
agli altri e alla società in generale)
il ME: complesso di atteggiamenti
organizzati di altri che l'individuo assume,
ovverosia quelle idee su se stesso che
l'individuo impara dagli altri (è una
rappresentazione del mondo in cui mi
vedono gli altri)
12. “gli atteggiamenti degli altri costituiscono il
ME organizzato, cui l'individuo reagisce
come IO” [Mead 1934]
L'IO esprime il senso di libertà, l'iniziativa
della persona.
Il ME guida il comportamento della persona
socializzata e introduce l'influenza degli
altri nella coscienza individuale
13. L'INTERAZIONE CON SE STESSI
(o conversazione interiore)
l'interazione con se stessi è un tipo di
comportamento “non strutturato”, libero da
convenzioni.
È lo strumento attraverso cui le persone
percepiscono la realtà e si organizzano per
l'azione.
L'interazione con se stessi è anche la
premessa dell'assunzione di ruolo.
L'individuo assume il ruolo dell'altro e si
“mette nei suoi panni”.
14. “l'agire umano prende forma attraverso
l'interazione con se stessi, nel corso della quale
l'attore può osservare e valutare ogni aspetto
della situazione e del proprio coinvolgimento
nell'azione (...) La sua dipendenza dal processo
di interazione con se stessi dà all'azione un
particolare andamento: essa può essere
interrotta, frenata, abbandonata, ripresa,
rinviata, accentuata, dissimulata, trasformata
o rettificata” [Blumer 1975]
15. Questo “parlare fra sé e sè” costituisce un
modo per “fare le prove” di un'azione futura
e prepararsi ad assumere il ruolo dell'altro.
Quindi, la “conversazione interiore” influenza
il nostro comportamento
16. Il SÈ si sviluppa attraverso 3 stadi:
Stadio dell'IMITAZIONE: fino a 2 anni di
età; agire imitativo, privo di significato,
perchè il bambino non ha ancora sviluppato
la capacità di assumere l'atteggiamento
dell'altro, cioè non condivide con gli altri le
stesse interpretazioni simboliche
17. Stadio del GIOCO LIBERO (PLAY): fase più
avanzata dell'infanzia; il bambino riesce a
mettersi nella posizione di un altro, ma non
a connettere tra loro i ruoli di molteplici
attori. I bambini impersonano altri ruoli in
un processo di semplice assunzione, che
comporta al massimo 2 partecipanti. Ciò
consente comunque la formazione iniziale
del sè.
18. Stadio del GIOCO ORGANIZZATO (GAME):
in questa tappa successiva, agiscono insieme
molti giocatori. Es. chi gioca a calcio in una
certa posizione deve avere in mente i ruoli di
tutti i partecipanti, sia della propria squadra
che di quella avversaria.
Allo stesso modo, in un contesto più ampio, le
persone devono avere in mente gli
atteggiamenti organizzati dell'intera comunità.
Questo insieme di atteggiamenti è definito da
Mead ALTRO GENERALIZZATO
19. “Il SÈ maturo emerge quando l'altro
generalizzato viene interiorizzato in modo
tale che la comunità esercita un controllo
sulla condotta dei suoi membri... La
struttura su cui si fonda il Sè, pertanto, è
questa risposta comune a tutti, in quanto
bisogna essere membri di una comunità per
sviluppare un Sè” [Mead 1934]
20. TEORIE PSICOANALITICHE
FREUD
l'individuo è sempre in conflitto con la
società: il processo di socializzazione
consiste nell'addomesticare pulsioni
biologiche e sessuali
21. Le 3 componenti della personalità
ES: sorgente di energia guidata dal
PRINCIPIO DI PIACERE; la sua attività
consiste nello scaricare energia, nel ridurre
la tensione e quindi produrre sensazioni di
gratificazione
IO: agente esecutivo della personalità,
guidato dal PRINCIPIO DI REALTÀ, ossia
dall'attendere condizioni adeguate prima di
scaricare le tensioni dell'Es
22. SUPER-IO: è guidato dal PRINCIPIO
MORALE e ha una funzioni giudicatrice;
esso incarna l'idealizzazione del genitore ed
esige un comportamento adeguato secondo
gli standard stabiliti da quest'ultimo e dalla
società in generale
23. SVILUPPO PSICO-SESSUALE
Freud individua 4 fasi, associate a zone
erogene del corpo; in ciascuna fase, il
desiderio di gratificazione si scontra con i
limiti imposti dalla società attraverso i
genitori e il Super-Io
Fase orale
Fase anale
Fase fallica
Fase genitale
24. PIAGET
L'elemento più importante per la formazione
della personalità è lo sviluppo cognitivo,
che avviene per stadi.
1 stadio (o-2anni): SENSO-MOTORIO
2 stadio (2-7): PRE-OPERATORIO
3 stadio (7-12): OPERATORIO
CONCRETO
4 stadio (12 in poi): OPERATORIO
FORMALE
25. KOHLBERG
Si dà rilievo allo sviluppo morale nelle
persone. Lo sviluppo seguirebbe 6 fasi. Il
passaggio da una fase all'altra dipende dalle
abilità cognitive
fase 1: CASTIGO
fase 2: PREMIO
fase 3: APPROVAZIONE
fase 4: CONSAPEVOLEZZA MORALE
fase 5: GIUDIZI AUTONOMI
fase 6: PRINCIPI ETICI UNIVERSALMENTE
VALIDI E COERENTI
27. Socializzazione adulta:
Sviluppo di capacità specifiche
Formazione di comportamenti modificabili
Valutazione critica delle regole
Riconoscimento del conflitto di ruolo
28. ERIKSON
Lo sviluppo della personalità continua per
tutta la vita. Nella sua teoria, si identificano
8 fasi: le prime 5 riguardano l'infanzia, le
ultime 3 la vita adulta.
In ogni fase, la persona affronta una sfida o
una crisi, e quando vengono risolte si ha il
passaggio da una fase all'altra.
29. FIDUCIA/SFIDUCIA
AUTONOMIA/VERGOGNA O DUBBIO
INIZIATIVA/SENSO DI COLPA
INDUSTRIOSITÀ/INFERIORITÀ
IDENTITÀ/CONFUSIONE DI RUOLI
INTIMITÀ/ISOLAMENTO
GENERATIVITÀ/STAGNAZIONE
INTEGRITÀ/DISPERAZIONE