Queste Slides danno una visione d'insieme delle più recenti teorie della psicologia dell'invecchiamento. Se vuoi scaricare il file originale e completo, invia un messaggio tramite le info di contatto, grazie!
Scopo del Master è fornire conoscenze, competenze e strumenti per progettare e attuare interventi nell’ambito della prestazione individuale dell'atleta, della prestazione di squadra e del management sportivo.
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Scopo del Master è fornire conoscenze, competenze e strumenti per progettare e attuare interventi nell’ambito della prestazione individuale dell'atleta, della prestazione di squadra e del management sportivo.
Gli Animali (o Metazoi) sono organismi eucarioti, eterotrofii, pluricellulari e mobili durante almeno uno stadio della loro vita. Si riconoscono circa 1,5 milioni di specie note viventi.
Il loro processo evolutivo è in atto da oltre 500 milioni di anni.
Sono classificati in base ai differenti piani strutturali corporei che li caratterizzano.
Pillole di Psicologia dello Sport - Vol. I - Dott. Mauro LucchettaMauro Lucchetta
Dott. Mauro Lucchetta - Psicologo dello Sport www.psicologiafly.com - mauro.lucchetta@psicologiafly.com
Il presente ebook è il risultato della raccolta dei primi 35 articoli da me redatti per la rubrica di Psicologia dello Sport presente sul giornale online lecconotizie.com.
Ho ormai affrontato molte tematiche, coprendo diverse aree di interesse che credo possano cogliere l'attenzione non solo degli esperti, ma anche di chi conosce poco o niente dell'ambito psicosportivo.
Mi è sembrata un'idea interessante per chi è incuriosito da questa professione, ma che allo stesso tempo non ha ancora avuto modo di venirne a contatto
Ho deciso di realizzare questo progetto sul ruolo educativo dello sport. L’attività sportiva oltre ad essere divertente e a permettere ai ragazzi di entrare in una realtà sana, chiede rinuncia, educa a sacrificarsi per la squadra o per determinati obbiettivi; educa alla disciplina e al rispetto.
Filosofia ed evoluzione - La biologia e la sua posizione nelle scienzeUniversità di Pisa
Tutti gli aspetti della biologia dalle molecole alle popolazioni rientrano nell'ambito della teoria dell'evoluzione.
Meglio di qualsiasi altra scienza la biologia evolutiva è in grado di dare risposte alle grandi domande sull'universo e sull'uomo perché trasforma il nostro modo di considerare il mondo e il nostro posto in esso. Il punto di vista del padre della teoria sintetica dell'evoluzione su una nuova filosofia della scienza che abbia le sue radici nella biologia evolutiva.
2. Studio dell’età evolutiva
Cenni storici
Pedagogia Psicologia
2000 anni fa Fine ‘800
(Grecia classica)
Perché?
Scarso interesse per il mondo infantile.
Iniziale tendenza ad attribuire ai bambini
modi di sentire e di vedere la realtà tipici degli
adulti.
Difficoltà metodologiche. 2
3. 3
FINE ‘800: i pionieri
Hall: il mondo mentale dei bambini è diverso da quello degli
adulti (ricerca su bambini di 5 anni- Berlino - Stati Uniti:
credenze e atteggiamenti dei bambini sul mondo animato e
inanimato; processi cognitivi; emozioni; formazione della
personalità). Metodo: Questionari sui ricordi e osservazioni degli
adulti (distorsioni della memoria).
Galton: Studio delle differenze individuali; influenza di eredità e
ambiente. Metodo dei gemelli.
Freud: riprende il metodo dei ricordi, usato da Hall. Influenza
dello sviluppo sessuale ed affettivo del bambino sulla personalità
dell’adulto. Alcuni disturbi risalgono all’infanzia e per risolverli
bisogna far riemergere emozioni “rimosse” dall’inconscio e
renderle accettabili all’io e al super-io.
Bulher: studio della psicologia infantile partendo dalle favole dei
fratelli Grimm.
Kerschensteiner: Il disegno dei bambini (osservazioni indirette).
4. PRIMA META’ DEL 900
Comprensione dei limiti metodologici delle ricerche precedenti.
Ricerca di un metodo più oggettivo: “diario” delle osservazioni
quotidiane.
Studi monotematici (es “sviluppo linguistico” di Stern).
Piaget: Genesi dell’intelligenza e del pensiero. Difficoltà di
generalizzazione.
Gesell: Osservazioni longitudinali dalla nascita ai 16 anni. Annotò
i progressi e li riportò su tavole che potevano essere lette in
verticale (per temi) e in orizzontale (per livelli di età). Costruzione
delle scale di sviluppo.
Introduzione della sperimentazione.
Ampliamento delle conoscenze e mutamento dell’immagine
classica del bambino. 4
5. SECONDA META’ DEL ‘900
Diffusione crescente della sperimentazione e sviluppo di
nuove Teorie
[ Ipotizzare le cause (VI) e osservare gli effetti (VD) ]
La ricerca sperimentale ha ampliato enormemente le
conoscenze, offrendo anche possibilità di
generalizzazione.
Teorie sulla centralità dell’adulto
Mutamento dell’immagine classica del bambino
Nuova concezione dello sviluppo
5
6. 6
In Italia:
L’interesse per la Psicologia infantile nasce agli inizi del
‘900 con la Montessori, poi vi fu un arresto a causa del
fascismo.
Ripresa negli anni ’50 (Psicologia dell’età evolutiva nei
Magisteri).
Nel 1960 nasce a Padova il 1° Istituto di Psicologia
dell’età evolutiva, che si diffonde gradualmente in tutta
l’Italia, specie nel Centro-Nord.
Nel 1971: Corsi di Laurea a Roma e a Padova.
Dipartimenti (Collaborazioni con studiosi di altri Paesi).
Oggi: Corsi di laurea (anche in Sicilia ) e Facoltà. AIP.
7. Modello evolutivo di Baltes e Reese
Lo sviluppo ontogenetico dura tutta la vita. Processi
continui (di tipo cumulativo) e discontinui (di tipo
innovativo). Adattamenti e ristrutturazione dei periodi
precedenti.
Pluralità degli schemi di cambiamento (variazioni in
relazione al tipo di comportamento).
Plasticità intra-individuale (variazioni in relazione alle
esperienze e condizioni di vita individuali).
Influenza delle condizioni storico-culturali.
Spiegazioni pluralistiche dei cambiamenti (influenze
biologiche, influenze storiche, eventi individuali
significativi). 7
8. CONCETTO DI SVILUPPO
Come sono diventato quel che sono?
“ Insieme di cambiamenti progressivi nelle
interazioni tra i comportamenti di una persona e
gli eventi che si verificano nel suo ambiente ”
! Cambiamenti nelle interazioni
! Cambiamenti progressivi
! Lungo tutta la vita (Life - span) (“dal grembo
alla tomba”) 8
9. Oggetto di studio e livello di analisi
della psicologia dello sviluppo
teorie strutturali vs. teorie funzionali
Studiano le strutture Si interessano delle
neurofisiologiche condizioni che influenzano il
o psicologiche che ritengono alla comportamento
base del comportamento. e le sue modificazioni.
Sono entrambe importanti: non si escludono a vicenda.
Descrizione vs. spiegazione:
una spiegazione vera dà indicazioni non sul perché ma sulle
condizioni in cui il comportamento si verifica (prevedere e
controllare il comportamento). Il temine “perché” può indurre in
errore (“il bambino non capisce perché è ritardato”; “Luigi ha
picchiato il compagno perché è aggressivo”) 9
10. Sviluppi della diatriba natura/cultura
Locke (17° secolo) : La mente del bambino è una “tabula
rasa” sulla quale scrive l’esperienza.
Darwin (seconda metà ‘800): attenzione verso le
caratteristiche biologiche e i caratteri ereditari.
Watson e Skinner: ritorno della concezione
ambientalista (“datemi una dozzina di bambini sani e un
contesto adeguato e ne farò quello che voglio,
indipendentemente dai suoi antenati”).
Nessuna delle due posizioni è corretta:
il comportamento è il risultato dell’interazione di entrambe.
10
11. Ad esempio….
Sequenza motoria. Girarsi in su, stare seduti senza
appoggio, stare in piedi aggrappandosi, andare carponi,
camminare. I ritmi di evoluzione possono essere però
ridotti con stimolazioni ed esercizio. In una ricerca sul
riflesso di marcia nel neonato, si osservò che con
l’esercizio nei primi 2 mesi camminarono da 5 a 7
settimane prima degli altri.
Linguaggio. E’ necessario un certo livello di
maturazione neurologica. Prima di 1 anno nessun
bambino è capace di dire frasi. L’inizio del linguaggio e i
ritmi di apprendimento possono essere diversi in
funzione degli stimoli ambientali.
11
12. In realtà…..
La dicotomia tra natura e cultura è una
falsa dicotomia.
Invece di cercare quanto influisce l’eredità e
quanto l’ambiente, bisogna verificare come
agiscono entrambe.
12
13. Componenti filogenetiche Componenti ontogenetiche
Ontogenesi evolutiva: processo dinamico
n Interazioni individuo-ambiente
n Esse mutano costantemente
n Implicano effetti reciproci
n I fattori agiscono simultaneamente
n Lo sviluppo non è statico
n Emergono fattori nuovi
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14. Finalità della Psicologia dello Sviluppo
Descrivere e spiegare lo sviluppo psicologico,
ovvero i cambiamenti che si verificano
in funzione del tempo nel comportamento e nelle
funzioni psicologiche (o domìni dello sviluppo),
che definiscono l’unità psico-fisica
dell’individuo.
14
15. Domìni della Psicologia dello Sviluppo
Sviluppo fisico e motorio
Sviluppo percettivo
Sviluppo dell’apprendimento e della memoria
Sviluppo cognitivo (intelligenza, pensiero)
Sviluppo del linguaggio e della comunicazione
Sviluppo sociale e della personalità
Sviluppo emotivo ed affettivo
Sviluppo morale
Nessuno dei repertori della persona si sviluppa
autonomamente, ma sono strettamente correlati,
influenzandosi a vicenda.
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16. Questioni di fondo della Psicologia dello sviluppo
Qual è la natura del cambiamento che ha luogo nel corso
dello sviluppo? [quantitativa o qualitativa]
Qual è la natura del processo che causa questo
cambiamento? [fattori genetici o ambientali – Teorie
innatiste, ambientaliste, organismiche]
Il cambiamento si caratterizza come continuo e graduale
o discontinuo e improvviso?
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