SlideShare a Scribd company logo
Descrivere la situazione di alunni che hanno avuto il riconoscimento
di una situazione di disabilità (L. 104/92), utilizzando come guida la
scheda di segnalazione.
Articolazione delle attività
A
C T
S
Centro
Territoriale di
Supporto
T R E V I S O
Descrivere i diversi livelli di problema per ciascuna categoria presente
nella scheda di segnalazione, utilizzando i parametri previsti dall’ICF:
frequenza, intensità e durata.
Definire il percorso di lavoro e gli strumenti per procedere ad
un’eventuale segnalazione.
Descrivere gli ambiti su cui agire e le strategie da applicare prima di
procedere alla segnalazione per il riconoscimento di una situazione di
disabilità (L. 104/9”).
B
C
D
Laboratorio 1
Situazione di disabilità (L. 104/92)
C T
S
Centro
Territoriale di
Supporto
T R E V I S O
“ E' persona handicappata colui che presenta:
• una minorazione fisica, psichica o sensoriale,
• stabilizzata o progressiva (che sta peggiorando),
• che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione
o di integrazione lavorativa
• e tale da determinare un processo di svantaggio
sociale o di emarginazione.”
A
Esempio Scuola dell’Infanzia (1 di 5)
AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE NELLA SCUOLA (Parte a)
A. Cura
della
persona
Lavarsi /Bisogni corporali:
-l’alunno necessita di guida fisica per compiere tutte le azioni
relative alla routine del bagno e all’utilizzo dei servizi igienici
Vestirsi:
-l’alunno necessita dell’intervento dell’adulto per compiere
azioni finalizzate allo scopo
Mangiare/Bere:
-l’alunno assume atteggiamenti di rifiuto e selettività verso il
cibo e necessita di guida fisica per riempire il bicchiere, per
portarlo alla bocca e per deglutire
B. Mobilità Mantenere una posizione corporea:
-l’alunno necessita della vicinanza dell’adulto e del
contenimento fisico anche per tempi brevi
Uso fine della mano/del braccio:
-l’alunno necessita della guida fisica per svolgere le attività che
implicano prensione, pressione, manipolazione…
Spostarsi:
-l’alunno necessita della guida per attuare spostamenti
finalizzati ad una specifica attività, anche se di routine
Gruppo San Polo
AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE NELLA SCUOLA (Parte B)
A.Compiti e
richieste
generali
Intraprendere un compito singolo:
-l’alunno necessita di aiuti visivi per comprendere attività da
svolgere e di aiuto fisico per compiere le azioni
Eseguire la routine quotidiana:
-l’alunno necessita della guida dell’adulto per comprendere il
momento della giornata e attivare le routine adeguate
A.Aree di
vita
principali
Gioco solitario/gioco d’osservazione/gioco parallelo/gioco
cooperativo:
-l’alunno utilizza i giochi in modo disfunzionale, dimostra
interesse per numero ristretto di giochi, non interagisce nel
gioco anche l’adulto funge da mediatore,
Esempio Scuola dell’Infanzia (2 di 5)
Esempio Scuola dell’Infanzia (3 di 5)
AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA
A.Interazioni e relazioni
interpersonali
Interazioni interpersonali semplici/complesse:
-l’alunno non dimostra interesse a entrare in
relazione con i pari e gli adulti
-l’alunno cerca l’aiuto principalmente per
soddisfare i propri bisogni
-l’alunno compie semplici gesti di interazione
senza intenzionalità, ma come gesti routine
AREA DELLA COMUNICAZIONE NELLA SCUOLA
A.Comunicazione Comunicare con – ricevere – messaggi verbali:
-l’alunno non comunica attraverso semplici parole
-l’alunno non comprende semplici richieste verbali
-ripete parole o frasi non inerenti al contesto
Comunicare con – ricevere – messaggi non
verbali:
-l’alunno comprende solo semplici gesti
Esempio Scuola dell’Infanzia (4 di 5)
AREA DELL’APPRENDIMENTO (Parte A)
A.Apprendimento e
applicazione delle
conoscenze
Guardare:
-l’alunno fatica a mantenere il contatto oculare
Ascoltare:
-l’alunno appare indifferente ai suoni e ai rumori,
oppure ne appare infastidito
Apprendimento di base.
-l’alunno fatica a comprendere e seguire la routine
scolastica,
- l’alunno non esegue semplici richieste
Copiare:
-l’alunno fatica a riprodurre semplici gesti su
modello
-l’alunno fatica a riprodurre nell’immediato suoni o
parole
Imparare attraverso il gioco simbolico:
-L’alunno non riesce a inserirsi in semplici giochi del
“far finta”
Esempio Scuola dell’Infanzia (5 di 5)
AREA DELL’APPRENDIMENTO (Parte B)
A.Apprendimento e
applicazione delle
conoscenze
Ripetere:
-l’alunno, durante l’appello, non riesce a svolgere
azioni di routine
Acquisizione di abilità basilari:
-l’alunno rifiuta il contatto con oggetti o materiali
-non utilizza mai le posate (non dovuto a usanze
culturali)
Focalizzare l’attenzione
-l’alunno non mantiene l’attenzione su stimoli
inerenti l’attività nonostante ripetuti interventi
dell’insegnante
-l’alunno, di fronte a diversi stimoli (es. gioco libero),
non riesce a focalizzarsi su uno specifico
Esempio Scuola Primaria (1 di 3)
AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE E NELLA SCUOLA
L’alunno non ha ben chiare le procedure da attuare per una corretta igiene
personale e non ha ancora raggiunto il controllo degli sfinteri; presenta difficoltà
ad eseguire compiti ed azioni coordinate rispetto all’assunzione del cibo (che
talora diventa un pensiero ossessivo) e non è ancora in grado di prendersi cura
della propria persona rispetto alla salute ed al benessere fisico.
Manifesta difficoltà a rimanere seduto al proprio posto per tempi accettabili; non
si siede sempre correttamente e negli spostamenti presenta goffaggine e
scarsa attenzione ad oggetti e/o persone che si trovano nella sua traiettoria.
Necessita dell’aiuto dell’adulto per intraprendere singoli compiti relativi all’area
dell’apprendimento e della didattica; va supportato nell’esecuzione della routine
quotidiana in merito alla pianificazione delle attività ed alla gestione del tempo
necessario per portarle a termine.
Fatica a gestire la tensione, la frustrazione e lo stress nel contesto scolastico,
comunicando con difficoltà i propri stati d’animo: in particolare, si verificano
scoppi di rabbia quando gli si richiede di procrastinare la soddisfazione dei
propri bisogni e desideri.
L’alunno ha palesi difficoltà nella relazione con gli altri, siano essi adulti che
pari. I suoi atteggiamenti sono chiaramente oppositivi e provocatori e vengono
riproposti anche in ambito familiare (soprattutto durante l’esecuzione dei
compiti che, solitamente, non vengono eseguiti).
Relativamente a quanto descritto, i genitori ammettono di non riuscire a gestire
ed educare il bambino.
Gruppo Treviso
Esempio Scuola Primaria (2 di 3)
AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA
Nelle relazioni interpersonali semplici l’alunno non ha ancora instaurato
rapporti adeguati e socialmente accettabili che consentano uno scambio
relazionale efficace e significativo.
Presenta difficoltà nel mettersi in relazione con i pari in quanto ancora in
una fase egocentrica e non in linea con il livello di maturazione auspicabile
per l’età.
AREA DELLA COMUNICAZIONE NELLA SCUOLA
L’alunno ha acquisito un linguaggio adeguato per il livello di sviluppo ed è
dotato di un vocabolario funzionale rispetto ai vari contesti. Comprende
semplici richieste e comunica in modo efficace i propri bisogni. Tuttavia,
necessita dell’esplicitazione verbale per cogliere alcuni messaggi non
verbali.
Esempio Scuola Primaria (3 di 3)
AREA DELL’APPRENDIMENTO
I tempi di attenzione e di concentrazione sul compito non sono adeguati e, di
conseguenza, l’apprendimento delle abilità di base nella letto-scrittura e nel calcolo
risulta compromesso.
Qualsiasi cosa accada in classe diventa un elemento distraente ed il numero
elevato di alunni presenti in classe non aiuta a costituire un setting didattico
sempre rispondente ai bisogni educativi del bambino.
L’ascolto avviene per tempi molto limitati e l’interlocutore non sempre viene preso
in considerazione.
La compromissione della capacità attentiva limita la coordinazione oculo-manuale
per cui l’organizzazione grafico-spaziale all’interno del foglio è difficoltosa ed
appena agli esordi.
L’alunno prende decisioni senza valutare le conseguenze di quanto intrapreso;
fatica a pianificare ed organizzare il proprio comportamento rispetto al contesto
scolastico.
Esempio Scuola Secondaria (1 di 3)
AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE E NELLA SCUOLA
E' in grado di lavarsi le mani da solo; si cambia in autonomia in palestra anche
se non sa allacciarsi le scarpe, adegua l'abbigliamento alle condizioni
climatiche; in mensa mangia da solo usando le posate, ma va controllato nella
dieta; riordina e fa la raccolta differenziata.
Prima di prendere iniziative (negli spostamenti, durante le uscite o le
manifestazioni sportive fuori dall'ambiente scolastico) attende istruzioni
dall'adulto.
Ha delle buone abilità motorie ma le usa soltanto se guidato. Sa intraprendere
un compito singolo (es. cambiarsi le scarpe), articolato (es. cambiarsi per la
ginnastica) o di routine (come quello di organizzare il materiale sul banco) solo
se preventivamente allenato.
Quando desidera una cosa (come per esempio andare in mensa o quando
vede del cibo che non è di sua proprietà) non riesce ad attendere il momento
giusto, la sente come un'urgenza e non riesce a gestire la frustrazione. Questo
avviene anche quando si verifica un imprevisto rispetto alla sua routine.
Contribuisce al lavoro di gruppo se gli vengono assegnati dei compiti chiari e
conosciuti.
Non è in grado di usare il denaro.
Frequenta regolarmente la scuola.
Gruppo Conegliano
Esempio Scuola Secondaria (2 di 3)
AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA
Sa salutare e rispondere al saluto.
Manifesta di gradire tutte le attività svolte assieme ai compagni (lavoro di
gruppo, offrire le pizzette che aveva fatto, uscite).
Non sempre riesce a regolare gli impulsi, (specialmente in un contesto che
prevede la presenza di cibo non riesce a gestire la frustrazione; se non
riesce ad ottenere ciò che vuole si butta a terra o gira vorticosamente su sé
stesso).
Controlla l' aggressività con l'assunzione di farmaci.
AREA DELLA COM;UNICAZIONE NELLA SCUOLA
Comunica oralmente solo con semplici parole-frasi, integrate da immagini o
foto
Il linguaggio gestuale è limitato ad alcuni gesti appresi.
Esempio Scuola Secondaria (3 di 3)
AREA DELL’APPRENDIMENTO
Copia e sa ripetere con precisione modelli comportamentali proposti da insegnanti
(esegue per esempio in sequenza le operazioni fatte dall'insegnante nell'orto a
scuola).
Copia parole scritte e semplici procedure.
Legge e comprende con metodo globale un centinaio di parole, in stampato
maiuscolo e minuscolo
Scrive nei due caratteri parole brevi (no gruppi consonantici) anche sotto
dettatura.
Conta fino a 100
Comprende la corrispondenza tra quantità e simbolo solo fino a 5
Esegue semplici operazioni solo utilizzando i numeri d a1 a 5
Cerca la soluzione in facili problemi pratici, cercando per esempio un uso
funzionale degli strumenti
Si focalizza sul compito solo in assenza di distrattori, (a meno che la richiesta non
si riferisca a compiti consolidati e quasi automatizzati)
Non sa prendere delle decisioni in autonomia.
Qualificatori I.C.F – A cosa si riferiscono
PERFORMANCE
Descrive il livello di funzionamento di una persona,
prendendo pienamente in considerazione il ruolo
dell’ambiente reale in cui l’azione ha luogo.
... scuola, cortile, casa, parco giochi, palestra,
ludoteca, oratorio, comunità...
B
Qualificatori I.C.F – Performance come la misuriamo
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Nessuno (0) La persona non ha alcun problema.
Lieve (1)
Il problema è
presente per meno
del 25% del tempo
un intensità che la
persona può
tollerare
raramente negli
ultimi 30 giorni
Medio (2)
Il problema è
presente per meno
del 50% del tempo
un intensità che
interferisce con la
vita quotidiana
della persona
occasionalmente
negli ultimi 30 giorni
Grave (3)
Il problema è
presente per più del
50% del tempo
un intensità che
altera
parzialmente la
vita quotidiana
della persona
frequentemente
negli ultimi 30 giorni
Completo (4)
Il problema è
presente per più del
95% del tempo
un intensità che
altera totalmente
la vita quotidiana
della persona
ogni giorno negli
ultimi 30 giorni
Area: Apprendimento - Categoria ICF:ascoltare D115
Ascoltare un messaggio: dall’insegnante e dai compagni
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Nessuno (0) La persona non ha alcun problema.
Lieve (1)
Il problema si
presenta -25% del
tempo
L’alunno gioca
mentre ascolta,
ma questo
interferisce in
modo lieve nella
comprensione del
messaggio
L’alunno ascolta
quasi sempre
Medio (2)
Il problema si
presenta – 50%
del tempo
L’alunno è
settoriale: ascolta
solo ciò che
riguarda i suoi
interessi e ciò
interferisce nella
comprensione del
messaggio e
nell’esecuzione
del compito
L’alunno ascolta
occasionalmente
ESEMPIO 1
(parte 1)
Gruppo Conegliano
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Grave (3)
Il problema si
presenta + 50%
del tempo
L’alunno non
ascolta e questo
compromette
parzialmente la
comprensione dei
messaggi e
l’esecuzione del
compito
L’alunno
frequentemente
non ascolta i
messaggi
Completo (4)
Il problema si
presenta + 95%
del tempo
L’alunno non
ascolta e questo
altera totalmente
la comprensione
del messaggio e
impedisce
l’esecuzione del
compito
L’alunno non ascolta
sistematicamente
Area: Apprendimento - Categoria ICF:ascoltare D115
Ascoltare un messaggio: dall’insegnante e dai compagni
ESEMPIO 1
(parte 2)
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Nessuno (0) La persona non ha alcun problema.
Lieve (1
Il problema è
presente per meno
del 25% del tempo
La condizione delle
mani sporche può
essere tollerata
perché non di
rilievo.
L’alunno non si è
lavato le mani in
modo adeguato
raramente negli
ultimi 30 giorni (0-7
volte)
Medio (2)
Il problema è
presente per meno
del 50%del tempo
La condizione delle
mani sporche
interferisce con la
vita quotidiana
della persona.
L’alunno
occasionalmente
non si è lavato le
mani in modo
adeguato negli
ultimi 30 giorni (8 –
15 volte )
Area: Autonomia personale e nella scuola
Categoria ICF: d510 Lavare e asciugare il proprio corpo o
parti di esso.
ESEMPIO 2
(parte 1)
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Grave (3)
Il problema è
presente per più del
50%del tempo
La condizione delle
mani sporche
altera
parzialmente la
vita quotidiana
della persona.
L’alunno
frequentemente
non si è lavato le
mani in modo
adeguato negli
ultimi 30 giorni (+
di 15 volte)
Completo (4)
Il problema è
presente per più del
95%del tempo
La condizione delle
mani sporche
altera totalmente
la vita quotidiana
della persona.
L’alunno ogni
giorno non si è
lavato le mani in
modo adeguato
negli ultimi 30
giorni (non è in
grado di lavarsi le
mani in autonomia)
Area: Autonomia personale e nella scuola - Categoria ICF: d510
Lavare e asciugare il proprio corpo o parti di esso.
ESEMPIO 2
(parte 2)
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Nessuno (0) La persona non ha alcun problema.
Lieve (1)
Il problema si
presenta per meno
del 25% del tempo.
La relazione non
influenza in
modo
significativo i
rapporti sociali.
L'alunno si
relaziona quasi
sempre in modo
contestualmente e
socialmente
adeguato.
Medio (2)
Il problema si
presenta per meno
del 50% del tempo.
La relazione
interferisce
parzialmente
creando
occasionalmente
situazioni di
estromissione dal
gruppo.
L'alunno si
relaziona
occasionalmente
in modo
contestualmente e
socialmente
adeguato.
Area: relazionale - Categoria ICF: d710 (interazioni
personali semplici)
ESEMPIO 3
(parte 1)
Livello del
problema
Durata Intensità Frequenza
Grave (3)
Il problema si
presenta per più
del 50% del
tempo.
La relazione
compromette i
rapporti sociali
alterando la
qualità della vita.
L'alunno si
relaziona
raramente in
modo
contestualmente e
socialmente
adeguato.
Completo (4)
Il problema si
presenta per più
del 95% del
tempo.
La relazione
impedisce i
rapporti sociali.
L'alunno non si
relaziona quasi
mai in modo
contestualmente
e socialmente
adeguato.
Area: relazionale - Categoria ICF: d710 (interazioni
personali semplici)
ESEMPIO 3
(parte 2)
Percorso di lavoro e strumenti per la
segnalazione
Fasi
• Identificazione
• Intervento
• Compilazione e invio del modello S
C
Strumenti
• Esempio di scheda di osservazione
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 1: identificazione [infanzia]
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Segnalare le difficoltà
rilevate nelle normali
attività didattiche e
nella vita di classe.
Attivare il percorso di
analisi della situazione
dell’alunno.
Docenti di classe
Dirigente Scolastico
Narrazione della
situazione dell’alunno.
Analizzare la
situazione
problematica.
Decidere il piano
d’azione per affrontare
la situazione
problematica.
Dirigente Scolastico
Referente d’Istituto
per l’inclusione.
Narrazione della
situazione dell’alunno.
Analizzare la
situazione dell’alunno.
Disporre di una
descrizione dettagliata
della situazione
dell’alunno tale da
procedere con ulteriori
osservazioni.
Referente d’Istituto
per l’Inclusione.
Docenti di classe.
Il Referente d’Istituto
per l’inclusione
fornisce materiali e
strumenti:
osservazioni
sistematiche;
tabelle di rilevazione
frequenza
comportamenti
problema.
Condividere i risultati
delle osservazioni.
Definire le aree di
criticità sulle quali
intervenire.
Referente d’Istituto
per l’Inclusione.
Docenti di classe.
Tabella raccolta dati
osservati.
C Gruppo Loria
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 1: identificazione [primaria]
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Rilevare
atteggiamenti,
comportamenti e
difficoltà cognitive nelle
attività didattiche e
nella vita di classe.
Attivare il percorso
di analisi della
situazione
dell’alunno/a.
Singoli docenti di
classe.
Annotazioni sul
registro personale
dei docenti.
Condividere le difficoltà
rilevate.
Attivare il percorso
di analisi della
situazione
dell’alunno/a.
Docenti di classe.
Referente d’Istituto
per l’inclusione.
Dirigente
Scolastico.
Narrazione della
situazione
dell’alunno/a riferita
alle varie discipline.
Breve relazione.
Incontrare i genitori. Confrontare e
raccogliere
informazioni.
Coordinatore di
classe.
Genitori.
Breve relazione.
Verbale
dell’incontro.
Fornire eventuali
strumenti di verifica e di
osservazioni
sistematiche per
definire le aree critiche.
Raccogliere dati con
strumenti adeguati
rispetto alle diverse
situazioni.
Referente d’Istituto
per inclusione.
Docenti di classe.
Schede osservative.
Test.
Check list.
Questionari.
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 1: identificazione [secondaria]
(Parte 1)
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Rilevare
atteggiamenti,
comportamenti e
difficoltà cognitive
nelle attività
didattiche e nella vita
di classe.
Attivare il percorso di
analisi della
situazione
dell’alunno/a.
Singoli docenti di
classe.
Annotazioni sul
registro personale dei
docenti.
Condividere le
difficoltà rilevate.
Attivare il percorso di
analisi della
situazione
dell’alunno/a.
Docenti di classe.
Coordinatore di
classe.
Narrazione della
situazione
dell’alunno/a riferita
alle varie discipline.
Condividere le
difficoltà rilevate.
Attivare il percorso di
analisi della
situazione
dell’alunno/a.
C.d.C. Narrazione della
situazione
dell’alunno/a riferita
alle varie discipline.
Incontrare i genitori. Confrontare e
raccogliere
informazioni.
Coordinatore di
classe.
Genitori.
Breve relazione.
Verbale dell’incontro.
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 1: identificazione [secondaria]
(parte 2)
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Informare il Referente
d’Istituto per
l’inclusione sulle
difficoltà dell’alunno/a.
Decidere il piano
d’azione per
affrontare la
situazione
problematica.
Coordinatore di
classe.
Referente d’Istituto
per l’inclusione.
Breve relazione.
Valutare, a seconda
della gravità, se
condividere
immediatamente o in
un secondo momento
con il D.S. la
situazione
dell’alunno/a.
Decidere il piano
d’azione per
affrontare la
situazione
problematica.
Referente d’Istituto
per l’inclusione.
Dirigente Scolastico.
Documentazione
raccolta.
Fornire eventuali
strumenti di verifica e
di osservazioni
sistematiche per
definire le aree
critiche.
Raccogliere dati con
strumenti adeguati
rispetto alle diverse
situazioni.
Referente d’Istituto
per inclusione.
Docenti di classe.
Schede osservative.
Test.
Check list.
Questionari.
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 2: intervento (parte 1)
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Pianificare
l’intervento.
Stesura del piano
d’intervento
riferito all’alunno
ma anche al
contesto classe.
Referente d’Istituto per
l’Inclusione.
Docenti di classe.
Documento di definizione
dell’intervento.
 Chi?
 Che cosa?
 Quando?
 Soggetto verso il quale
è rivolto l’intervento
(alunno/ gruppo
classe).
 Metodologie.
 Risultati attesi.
 Monitoraggio.
 Verifica esiti.
 Confronto tra risultati
ottenuti e risultati attesi.
Incontrare la
famiglia
Comunicare
quanto rilevato
attraverso le
osservazioni.
Proporre un
intervento
personalizzato.
Referente d’Istituto per
l’Inclusione.
Docenti di classe.
 Sintesi schede
osservative.
 Progetto dell’intervento
personalizzato.
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Mettere in atto
l’intervento
programmato.
Individuare le
aree di
potenzialità e di
resistenza al
lavoro
personalizzato.
Insegnanti di sezione.
Alunno.
Gruppo classe.
Materiali di supporto
all’intervento.
Diario di bordo.
Scheda di registrazione
di eventuali modificazioni
in atto o resistenze al
cambiamento.
Analizzare
l’esito
dell’intervento.
Valutare
l’opportunità di
una consulenza
con il Servizio.
Dirigente Scolastico.
Referente d’Istituto per
l’Inclusione.
Docenti di classe.
Scheda o relazione di
sintesi finale.
Analizzare
l’esito
dell’intervento
Valutare l’invio del
modello S al
Servizio.
Dirigente Scolastico.
Referente d’Istituto per
l’Inclusione.
Docenti di classe.
Scheda o relazione di
sintesi finale.
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 2: intervento (parte 2)
Azioni Obiettivo Attori Strumenti
Compilare il modello
S.
Creare le condizioni
per un
approfondimento
diagnostico.
 Docenti di
classe
 Modello S
 Glossario ICF
Incontrare la
famiglia.
1.Condividere:
 la situazione
dell’alunno dopo
l’intervento
personalizzato;
 il modello S.
2.Illustrare le
modalità di
accesso al
Servizio.
 Referente
d’Istituto per
l’Inclusione.
 Docenti di
classe.
 Genitori.
 Schede di
osservazioni
finali.
 Eventuale
modello S.
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
Fase 3: compilazione e invio del modello S
Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione
ESEMPIO DI SCHEDA OSSERVATIVA
Comportamento problema (può essere estrapolato dagli indicatori presenti nel modello S)
Area dell’autonomia personale d510 Lavarsi: si bagna i vestiti quando si lava le mani.
Durata dell’osservazione settimanale.
DATI
RILEVATI
Frequenza
[1]
Intensità[2] Durata[3] Antecedente[
4]
Conseguente[5]
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
[1] Si fa una X ogni volta che l’evento succede.
[2] Legenda: 1 si è bagnato poco, 2 è stato cambiato una volta, 3 è stato cambiato 2 volte,
4 è stato cambiato più di due volte.
[3] Legenda: 1 ha smesso quando è stato richiamato; 2 ha smesso quando l’adulto è
intervenuto, 3 è ritornato a farlo immediatamente dopo l’intervento dell’adulto, 4 si è
ribellato all’intervento dell’adulto.
[4] Descrizione sintetica di quanto è avvenuto prima.
[5] Descrizione sintetica dell’azione che è seguita.
Ambiti di intervento da considerare (strategie inclusive)
prima di procedere alla segnalazioneD
1. Organizzazione scolastica generale
2. Spazi e architettura
3. Sensibilizzazione generale
4. Alleanze extrascolastiche
5. Formazione e aggiornamento
6. Documentazione
7. Didattica comune
8. Percorsi educativi e relazionali comuni (Attività)
9. Didattica individuale
10. Percorsi educativi e relazionali individuali (Attività)
11. Ausili, tecnologie e materiali speciali
12. Interventi di assistenza e di aiuto personale
13. Interventi riabilitativi
14. Interventi sanitari e terapeutici
Ambito Elenco di strategie
Didattica
comune
Primaria e infanzia
●apprendimento cooperativo,
●tutoring,
●didattica per problemi reali,
●didattica per competenza (UDA),
●metacognizione e autovalutazione,
●didattica laboratoriale,
●apprendimento basato sulla scoperta,
●progettazione per sfondo integratore,
●costruzione condivisa e utilizzo di mappe concettuali, rappresentazioni
visive, schemi,
●assegnazione di ruoli,
●valorizzazione delle competenze e abilità di ognuno,
●punto di contatto tra obiettivi curricolari e individuali,
●punto di contatto tra competenze individuali e obiettivi della classe
●utilizzo di pause attive.
●problem - solving riferito a situazioni reali e concrete ;
●utilizzo di mappe concettuali elaborate dagli alunni;
Gruppo TrevisoAmbiti di intervento da considerare (strategie
inclusive) prima di procedere alla segnalazione
(Scheda 1 di 4)
Ambito Elenco di strategie
Didattica
comune
Secondaria
●Peer tutoring
●Cooperative learning
●Didattica laboratoriale
●Attività teatrale
●Attività sulle dinamiche relazionali
●Laboratorio sulle emozioni
Ambiti di intervento da considerare (strategie
inclusive) prima di procedere alla segnalazione
(Scheda 2 di 4)
Ambito Elenco di strategie
Percorsi
educativi e
relazionali
comuni
Primaria e infanzia
●Predisposizione di compiti reali, significativi e stimolanti,
●laboratori di teatro, musica, arte…
●scambio e condivisione dei materiali, delle competenze e delle
esperienze dei bambini/ragazzi,
●metacognizione,
●lavoro cooperativo,
●utilizzo di vari codici comunicativi/linguistici,
●circle time,
●attività ludiche,
●progetti su emozioni, affettività e sessualità.
●Esperienze laboratoriali finalizzate
●allo sviluppo di modalitá relazionali interattivite adeguate ;
●all'espressione corporea;
●alla creatività attraverso attività espressive- manipolative;
Ambiti di intervento da considerare (strategie
inclusive) prima di procedere alla segnalazione
(Scheda 3 di 4)
Ambito Elenco di strategie
Percorsi
educativi e
relazionali
comuni
Secondaria
●Peer tutoring
●Cooperative learning
●Didattica laboratoriale
●Attività teatrale
●Attività sulle dinamiche relazionali
●Laboratorio sulle emozioni
Mirate al raggiungimento di un’autonomia personale e sociale,
allo sviluppo di competenze comunicative interpersonali
fondamentali
Ambiti di intervento da considerare (strategie
inclusive) prima di procedere alla segnalazione
(Scheda 4 di 4)
Ambito Elenco di strategie
Didattica
individuale
Primaria e infanzia
●Tutoraggio tra pari,
●intervento individuale,
●scambio di ruoli tra insegnante curricolare e di sostegno,
●produzione di materiale specifico e mediato,
●facilitazioni,
●predisposizione di percorsi di potenziamento e di recupero.
Secondaria
●Interventi di recupero e di rinforzo da parte dell’adulto con adattamento
della didattica comune
Ambito Elenco di strategie
Percorsi
educativi e
relazionali
individuali
Primaria e infanzia
●Storie sociali,
●giochi di conoscenza,
●lavori in piccolo gruppo,
●laboratori,
●routines quotidiane.
Secondaria
●Utilizzo del docente dell’organico di potenziamento per una maggiore
efficacia degli interventi individualizzati

More Related Content

What's hot

L'acqua
 L'acqua L'acqua
L'acqua
classeterza
 
Cooperative e collaborative learning
Cooperative e collaborative learning Cooperative e collaborative learning
Cooperative e collaborative learning
University of Bologna
 
Storia inclusione
Storia inclusioneStoria inclusione
Storia inclusione
Maria Cimino
 
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinio
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinioMaria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinio
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinioMaria Grazia Maffucci
 
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di base
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di baseIndicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di base
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di baseMarco Rossi-Doria
 
Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimici
Vittoria Patti
 
1. l'educatore e il progetto educativo
1. l'educatore e il progetto educativo1. l'educatore e il progetto educativo
1. l'educatore e il progetto educativo
SanGiovanniDiDioWEB
 
Le centrali termoelettriche
Le centrali termoelettricheLe centrali termoelettriche
Le centrali termoelettriche
mariols8
 
Comunicazione A.T: Le transazioni
Comunicazione A.T: Le transazioni Comunicazione A.T: Le transazioni
Comunicazione A.T: Le transazioni
Michele Lombardi
 
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARIIL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
Franco Pesaresi
 
Teorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimentoTeorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimento
scuolamovimento
 
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110eLodeNet
 
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleDecreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
Luca Salvini - MI
 
I promessi sposi
I promessi sposiI promessi sposi
I promessi sposi
margherita zoppi
 
I mediatori didattici
I mediatori didatticiI mediatori didattici
I mediatori didattici
Ornella Castellano
 
Griglia osservazione motoria
Griglia osservazione motoriaGriglia osservazione motoria
Griglia osservazione motoriaimartini
 

What's hot (20)

L'acqua
 L'acqua L'acqua
L'acqua
 
Cooperative e collaborative learning
Cooperative e collaborative learning Cooperative e collaborative learning
Cooperative e collaborative learning
 
Mod 7 tic e disabili
Mod 7 tic e disabiliMod 7 tic e disabili
Mod 7 tic e disabili
 
Autismo e d.p
Autismo e d.pAutismo e d.p
Autismo e d.p
 
Storia inclusione
Storia inclusioneStoria inclusione
Storia inclusione
 
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinio
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinioMaria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinio
Maria Grazia Maffucci - relazione finale tirocinio
 
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di base
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di baseIndicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di base
Indicazioni Nazionali Curricolo della Scuola di base
 
Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimici
 
1. l'educatore e il progetto educativo
1. l'educatore e il progetto educativo1. l'educatore e il progetto educativo
1. l'educatore e il progetto educativo
 
Bes
Bes Bes
Bes
 
Le centrali termoelettriche
Le centrali termoelettricheLe centrali termoelettriche
Le centrali termoelettriche
 
Comunicazione A.T: Le transazioni
Comunicazione A.T: Le transazioni Comunicazione A.T: Le transazioni
Comunicazione A.T: Le transazioni
 
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARIIL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
IL SOSTEGNO AI CAREGIVER FAMILIARI
 
Il conflitto-esercizio
Il conflitto-esercizioIl conflitto-esercizio
Il conflitto-esercizio
 
Teorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimentoTeorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimento
 
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
 
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleDecreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionale
 
I promessi sposi
I promessi sposiI promessi sposi
I promessi sposi
 
I mediatori didattici
I mediatori didatticiI mediatori didattici
I mediatori didattici
 
Griglia osservazione motoria
Griglia osservazione motoriaGriglia osservazione motoria
Griglia osservazione motoria
 

Viewers also liked

Mirella paglialunga, e reti-camente-snv e le scuole delle reti
Mirella paglialunga,  e reti-camente-snv e le scuole delle retiMirella paglialunga,  e reti-camente-snv e le scuole delle reti
Mirella paglialunga, e reti-camente-snv e le scuole delle reti
sepulvi
 
Referenti 2016 avvio_pl_finale
Referenti 2016 avvio_pl_finaleReferenti 2016 avvio_pl_finale
Referenti 2016 avvio_pl_finale
CTI_Area_Ulss7
 
Strategie per inclusione
Strategie per inclusioneStrategie per inclusione
Strategie per inclusione
CTI_Area_Ulss7
 
Presentazione accordo2016+allegati
Presentazione accordo2016+allegatiPresentazione accordo2016+allegati
Presentazione accordo2016+allegati
CTI_Area_Ulss7
 
2 Missione e visione del PNSD
2 Missione e visione del PNSD2 Missione e visione del PNSD
2 Missione e visione del PNSD
Alessandro Greco
 
PNSD presentazione a Cagliari
PNSD presentazione a CagliariPNSD presentazione a Cagliari
PNSD presentazione a Cagliari
paolarduini
 
Individuazione disabilità agnolet_2016
Individuazione disabilità agnolet_2016Individuazione disabilità agnolet_2016
Individuazione disabilità agnolet_2016
CTI_Area_Ulss7
 
Classificatori icf pradal 2016
Classificatori icf pradal 2016Classificatori icf pradal 2016
Classificatori icf pradal 2016
CTI_Area_Ulss7
 
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
ITIS Guglielmo Marconi - Bari
 
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
Lucia Giammario
 
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
CTI_Area_Ulss7
 
هونه‌ری كرین
هونه‌ری كرینهونه‌ری كرین
هونه‌ری كرین
Brwa Chomani
 
Inclusione ambiti intervento_pai
Inclusione ambiti intervento_paiInclusione ambiti intervento_pai
Inclusione ambiti intervento_pai
CTI_Area_Ulss7
 
Referenti 2016 lab_2_pl_finale
Referenti 2016 lab_2_pl_finaleReferenti 2016 lab_2_pl_finale
Referenti 2016 lab_2_pl_finale
CTI_Area_Ulss7
 
Intervento referenti 2016-2017 Conegliano
Intervento referenti 2016-2017 ConeglianoIntervento referenti 2016-2017 Conegliano
Intervento referenti 2016-2017 Conegliano
CTI_Area_Ulss7
 

Viewers also liked (15)

Mirella paglialunga, e reti-camente-snv e le scuole delle reti
Mirella paglialunga,  e reti-camente-snv e le scuole delle retiMirella paglialunga,  e reti-camente-snv e le scuole delle reti
Mirella paglialunga, e reti-camente-snv e le scuole delle reti
 
Referenti 2016 avvio_pl_finale
Referenti 2016 avvio_pl_finaleReferenti 2016 avvio_pl_finale
Referenti 2016 avvio_pl_finale
 
Strategie per inclusione
Strategie per inclusioneStrategie per inclusione
Strategie per inclusione
 
Presentazione accordo2016+allegati
Presentazione accordo2016+allegatiPresentazione accordo2016+allegati
Presentazione accordo2016+allegati
 
2 Missione e visione del PNSD
2 Missione e visione del PNSD2 Missione e visione del PNSD
2 Missione e visione del PNSD
 
PNSD presentazione a Cagliari
PNSD presentazione a CagliariPNSD presentazione a Cagliari
PNSD presentazione a Cagliari
 
Individuazione disabilità agnolet_2016
Individuazione disabilità agnolet_2016Individuazione disabilità agnolet_2016
Individuazione disabilità agnolet_2016
 
Classificatori icf pradal 2016
Classificatori icf pradal 2016Classificatori icf pradal 2016
Classificatori icf pradal 2016
 
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
Piano di attuazione del PNSD 2016-2019
 
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
Pnsd formazione ds- lucca-pisa parte 1
 
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
Formazione Referenti CTI - Presentazione corso 2016
 
هونه‌ری كرین
هونه‌ری كرینهونه‌ری كرین
هونه‌ری كرین
 
Inclusione ambiti intervento_pai
Inclusione ambiti intervento_paiInclusione ambiti intervento_pai
Inclusione ambiti intervento_pai
 
Referenti 2016 lab_2_pl_finale
Referenti 2016 lab_2_pl_finaleReferenti 2016 lab_2_pl_finale
Referenti 2016 lab_2_pl_finale
 
Intervento referenti 2016-2017 Conegliano
Intervento referenti 2016-2017 ConeglianoIntervento referenti 2016-2017 Conegliano
Intervento referenti 2016-2017 Conegliano
 

Similar to Referenti 2016 lab_1_pl_finale

Corso CTRH - Presentazione Andolina
Corso CTRH - Presentazione AndolinaCorso CTRH - Presentazione Andolina
Corso CTRH - Presentazione Andolinaclassicoscadutoit
 
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
CTI_Area_Ulss7
 
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
Istituto Walden
 
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatoreDisturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
giulia cosentini
 
Handicap corso gisser d
Handicap corso gisser dHandicap corso gisser d
Handicap corso gisser dimartini
 
Handicap corso gisser
Handicap corso gisserHandicap corso gisser
Handicap corso gisserimartini
 
Handicap corso gisser c
Handicap corso gisser cHandicap corso gisser c
Handicap corso gisser cimartini
 
Handicap corso gisser
Handicap corso gisserHandicap corso gisser
Handicap corso gisserimartini
 
cibinel
cibinelcibinel
cibinel
imartini
 
Efficacia tratt. aut._seconda_parte
Efficacia tratt. aut._seconda_parteEfficacia tratt. aut._seconda_parte
Efficacia tratt. aut._seconda_parteimartini
 
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
Istituto Walden
 

Similar to Referenti 2016 lab_1_pl_finale (20)

Corso CTRH - Presentazione Andolina
Corso CTRH - Presentazione AndolinaCorso CTRH - Presentazione Andolina
Corso CTRH - Presentazione Andolina
 
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
Autismo Dr.ssa Villa 26 novembre 2013
 
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...
 
Disabilità handicap e BES
Disabilità handicap e BESDisabilità handicap e BES
Disabilità handicap e BES
 
Adhd rev
Adhd revAdhd rev
Adhd rev
 
Presentazione adhd
Presentazione adhdPresentazione adhd
Presentazione adhd
 
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatoreDisturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
Disturbi dell’attenzione, ruolo dell’educatore
 
Lez
LezLez
Lez
 
Handicap corso gisser d
Handicap corso gisser dHandicap corso gisser d
Handicap corso gisser d
 
Handicap corso gisser
Handicap corso gisserHandicap corso gisser
Handicap corso gisser
 
Handicap corso gisser c
Handicap corso gisser cHandicap corso gisser c
Handicap corso gisser c
 
Handicap corso gisser
Handicap corso gisserHandicap corso gisser
Handicap corso gisser
 
Griglia autismp
Griglia autismpGriglia autismp
Griglia autismp
 
cibinel
cibinelcibinel
cibinel
 
cibinel
cibinelcibinel
cibinel
 
Efficacia tratt. aut._seconda_parte
Efficacia tratt. aut._seconda_parteEfficacia tratt. aut._seconda_parte
Efficacia tratt. aut._seconda_parte
 
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...
 
Metodi
MetodiMetodi
Metodi
 
Adhd rev
Adhd revAdhd rev
Adhd rev
 
adhd
adhdadhd
adhd
 

More from CTI_Area_Ulss7

Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
Cti p ichal_conegliano_27_03_2018Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
CTI_Area_Ulss7
 
Cti pichal conegliano_13_03_2018
Cti pichal conegliano_13_03_2018Cti pichal conegliano_13_03_2018
Cti pichal conegliano_13_03_2018
CTI_Area_Ulss7
 
Cti mazzone conegliano_11_03_2018
Cti mazzone conegliano_11_03_2018Cti mazzone conegliano_11_03_2018
Cti mazzone conegliano_11_03_2018
CTI_Area_Ulss7
 
Scuola in ospedale
Scuola in ospedaleScuola in ospedale
Scuola in ospedale
CTI_Area_Ulss7
 
Orientamento 104 conegliano_16_17
Orientamento 104 conegliano_16_17Orientamento 104 conegliano_16_17
Orientamento 104 conegliano_16_17
CTI_Area_Ulss7
 
Orientamento inclusione genitori locandina
Orientamento inclusione genitori locandinaOrientamento inclusione genitori locandina
Orientamento inclusione genitori locandina
CTI_Area_Ulss7
 
Orientamento inclusione genitori lettera
Orientamento inclusione genitori letteraOrientamento inclusione genitori lettera
Orientamento inclusione genitori lettera
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd grada nf_2016
Adhd grada nf_2016Adhd grada nf_2016
Adhd grada nf_2016
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd 2016 Angarano
Adhd 2016 AngaranoAdhd 2016 Angarano
Adhd 2016 Angarano
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd presentazione Conegliano
Adhd presentazione ConeglianoAdhd presentazione Conegliano
Adhd presentazione Conegliano
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd programma 2016
Adhd programma 2016Adhd programma 2016
Adhd programma 2016
CTI_Area_Ulss7
 
B.E.S. 2016
B.E.S. 2016B.E.S. 2016
B.E.S. 2016
CTI_Area_Ulss7
 
Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico - Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico -
CTI_Area_Ulss7
 
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problemaADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaci
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaciAdhd 2 - Strategie didattiche efficaci
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaci
CTI_Area_Ulss7
 
Adhd1- Caratteristiche del disturbo
Adhd1- Caratteristiche del disturboAdhd1- Caratteristiche del disturbo
Adhd1- Caratteristiche del disturbo
CTI_Area_Ulss7
 
Il mondo della scuola nell'ADHD
Il mondo della scuola nell'ADHDIl mondo della scuola nell'ADHD
Il mondo della scuola nell'ADHD
CTI_Area_Ulss7
 
Alunni con ADHD a scuola
Alunni con ADHD a scuolaAlunni con ADHD a scuola
Alunni con ADHD a scuola
CTI_Area_Ulss7
 
Potenziare Inclusione - programma attività
Potenziare Inclusione - programma attivitàPotenziare Inclusione - programma attività
Potenziare Inclusione - programma attività
CTI_Area_Ulss7
 
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BESPotenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
CTI_Area_Ulss7
 

More from CTI_Area_Ulss7 (20)

Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
Cti p ichal_conegliano_27_03_2018Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
Cti p ichal_conegliano_27_03_2018
 
Cti pichal conegliano_13_03_2018
Cti pichal conegliano_13_03_2018Cti pichal conegliano_13_03_2018
Cti pichal conegliano_13_03_2018
 
Cti mazzone conegliano_11_03_2018
Cti mazzone conegliano_11_03_2018Cti mazzone conegliano_11_03_2018
Cti mazzone conegliano_11_03_2018
 
Scuola in ospedale
Scuola in ospedaleScuola in ospedale
Scuola in ospedale
 
Orientamento 104 conegliano_16_17
Orientamento 104 conegliano_16_17Orientamento 104 conegliano_16_17
Orientamento 104 conegliano_16_17
 
Orientamento inclusione genitori locandina
Orientamento inclusione genitori locandinaOrientamento inclusione genitori locandina
Orientamento inclusione genitori locandina
 
Orientamento inclusione genitori lettera
Orientamento inclusione genitori letteraOrientamento inclusione genitori lettera
Orientamento inclusione genitori lettera
 
Adhd grada nf_2016
Adhd grada nf_2016Adhd grada nf_2016
Adhd grada nf_2016
 
Adhd 2016 Angarano
Adhd 2016 AngaranoAdhd 2016 Angarano
Adhd 2016 Angarano
 
Adhd presentazione Conegliano
Adhd presentazione ConeglianoAdhd presentazione Conegliano
Adhd presentazione Conegliano
 
Adhd programma 2016
Adhd programma 2016Adhd programma 2016
Adhd programma 2016
 
B.E.S. 2016
B.E.S. 2016B.E.S. 2016
B.E.S. 2016
 
Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico - Disturbi spettro autistico -
Disturbi spettro autistico -
 
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problemaADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
ADHD 3 - La gestione dei comportamenti problema
 
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaci
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaciAdhd 2 - Strategie didattiche efficaci
Adhd 2 - Strategie didattiche efficaci
 
Adhd1- Caratteristiche del disturbo
Adhd1- Caratteristiche del disturboAdhd1- Caratteristiche del disturbo
Adhd1- Caratteristiche del disturbo
 
Il mondo della scuola nell'ADHD
Il mondo della scuola nell'ADHDIl mondo della scuola nell'ADHD
Il mondo della scuola nell'ADHD
 
Alunni con ADHD a scuola
Alunni con ADHD a scuolaAlunni con ADHD a scuola
Alunni con ADHD a scuola
 
Potenziare Inclusione - programma attività
Potenziare Inclusione - programma attivitàPotenziare Inclusione - programma attività
Potenziare Inclusione - programma attività
 
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BESPotenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
Potenziare i processi di Inclusione negli alunni con BES
 

Referenti 2016 lab_1_pl_finale

  • 1. Descrivere la situazione di alunni che hanno avuto il riconoscimento di una situazione di disabilità (L. 104/92), utilizzando come guida la scheda di segnalazione. Articolazione delle attività A C T S Centro Territoriale di Supporto T R E V I S O Descrivere i diversi livelli di problema per ciascuna categoria presente nella scheda di segnalazione, utilizzando i parametri previsti dall’ICF: frequenza, intensità e durata. Definire il percorso di lavoro e gli strumenti per procedere ad un’eventuale segnalazione. Descrivere gli ambiti su cui agire e le strategie da applicare prima di procedere alla segnalazione per il riconoscimento di una situazione di disabilità (L. 104/9”). B C D Laboratorio 1
  • 2. Situazione di disabilità (L. 104/92) C T S Centro Territoriale di Supporto T R E V I S O “ E' persona handicappata colui che presenta: • una minorazione fisica, psichica o sensoriale, • stabilizzata o progressiva (che sta peggiorando), • che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa • e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.” A
  • 3. Esempio Scuola dell’Infanzia (1 di 5) AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE NELLA SCUOLA (Parte a) A. Cura della persona Lavarsi /Bisogni corporali: -l’alunno necessita di guida fisica per compiere tutte le azioni relative alla routine del bagno e all’utilizzo dei servizi igienici Vestirsi: -l’alunno necessita dell’intervento dell’adulto per compiere azioni finalizzate allo scopo Mangiare/Bere: -l’alunno assume atteggiamenti di rifiuto e selettività verso il cibo e necessita di guida fisica per riempire il bicchiere, per portarlo alla bocca e per deglutire B. Mobilità Mantenere una posizione corporea: -l’alunno necessita della vicinanza dell’adulto e del contenimento fisico anche per tempi brevi Uso fine della mano/del braccio: -l’alunno necessita della guida fisica per svolgere le attività che implicano prensione, pressione, manipolazione… Spostarsi: -l’alunno necessita della guida per attuare spostamenti finalizzati ad una specifica attività, anche se di routine Gruppo San Polo
  • 4. AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE NELLA SCUOLA (Parte B) A.Compiti e richieste generali Intraprendere un compito singolo: -l’alunno necessita di aiuti visivi per comprendere attività da svolgere e di aiuto fisico per compiere le azioni Eseguire la routine quotidiana: -l’alunno necessita della guida dell’adulto per comprendere il momento della giornata e attivare le routine adeguate A.Aree di vita principali Gioco solitario/gioco d’osservazione/gioco parallelo/gioco cooperativo: -l’alunno utilizza i giochi in modo disfunzionale, dimostra interesse per numero ristretto di giochi, non interagisce nel gioco anche l’adulto funge da mediatore, Esempio Scuola dell’Infanzia (2 di 5)
  • 5. Esempio Scuola dell’Infanzia (3 di 5) AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA A.Interazioni e relazioni interpersonali Interazioni interpersonali semplici/complesse: -l’alunno non dimostra interesse a entrare in relazione con i pari e gli adulti -l’alunno cerca l’aiuto principalmente per soddisfare i propri bisogni -l’alunno compie semplici gesti di interazione senza intenzionalità, ma come gesti routine AREA DELLA COMUNICAZIONE NELLA SCUOLA A.Comunicazione Comunicare con – ricevere – messaggi verbali: -l’alunno non comunica attraverso semplici parole -l’alunno non comprende semplici richieste verbali -ripete parole o frasi non inerenti al contesto Comunicare con – ricevere – messaggi non verbali: -l’alunno comprende solo semplici gesti
  • 6. Esempio Scuola dell’Infanzia (4 di 5) AREA DELL’APPRENDIMENTO (Parte A) A.Apprendimento e applicazione delle conoscenze Guardare: -l’alunno fatica a mantenere il contatto oculare Ascoltare: -l’alunno appare indifferente ai suoni e ai rumori, oppure ne appare infastidito Apprendimento di base. -l’alunno fatica a comprendere e seguire la routine scolastica, - l’alunno non esegue semplici richieste Copiare: -l’alunno fatica a riprodurre semplici gesti su modello -l’alunno fatica a riprodurre nell’immediato suoni o parole Imparare attraverso il gioco simbolico: -L’alunno non riesce a inserirsi in semplici giochi del “far finta”
  • 7. Esempio Scuola dell’Infanzia (5 di 5) AREA DELL’APPRENDIMENTO (Parte B) A.Apprendimento e applicazione delle conoscenze Ripetere: -l’alunno, durante l’appello, non riesce a svolgere azioni di routine Acquisizione di abilità basilari: -l’alunno rifiuta il contatto con oggetti o materiali -non utilizza mai le posate (non dovuto a usanze culturali) Focalizzare l’attenzione -l’alunno non mantiene l’attenzione su stimoli inerenti l’attività nonostante ripetuti interventi dell’insegnante -l’alunno, di fronte a diversi stimoli (es. gioco libero), non riesce a focalizzarsi su uno specifico
  • 8. Esempio Scuola Primaria (1 di 3) AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE E NELLA SCUOLA L’alunno non ha ben chiare le procedure da attuare per una corretta igiene personale e non ha ancora raggiunto il controllo degli sfinteri; presenta difficoltà ad eseguire compiti ed azioni coordinate rispetto all’assunzione del cibo (che talora diventa un pensiero ossessivo) e non è ancora in grado di prendersi cura della propria persona rispetto alla salute ed al benessere fisico. Manifesta difficoltà a rimanere seduto al proprio posto per tempi accettabili; non si siede sempre correttamente e negli spostamenti presenta goffaggine e scarsa attenzione ad oggetti e/o persone che si trovano nella sua traiettoria. Necessita dell’aiuto dell’adulto per intraprendere singoli compiti relativi all’area dell’apprendimento e della didattica; va supportato nell’esecuzione della routine quotidiana in merito alla pianificazione delle attività ed alla gestione del tempo necessario per portarle a termine. Fatica a gestire la tensione, la frustrazione e lo stress nel contesto scolastico, comunicando con difficoltà i propri stati d’animo: in particolare, si verificano scoppi di rabbia quando gli si richiede di procrastinare la soddisfazione dei propri bisogni e desideri. L’alunno ha palesi difficoltà nella relazione con gli altri, siano essi adulti che pari. I suoi atteggiamenti sono chiaramente oppositivi e provocatori e vengono riproposti anche in ambito familiare (soprattutto durante l’esecuzione dei compiti che, solitamente, non vengono eseguiti). Relativamente a quanto descritto, i genitori ammettono di non riuscire a gestire ed educare il bambino. Gruppo Treviso
  • 9. Esempio Scuola Primaria (2 di 3) AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA Nelle relazioni interpersonali semplici l’alunno non ha ancora instaurato rapporti adeguati e socialmente accettabili che consentano uno scambio relazionale efficace e significativo. Presenta difficoltà nel mettersi in relazione con i pari in quanto ancora in una fase egocentrica e non in linea con il livello di maturazione auspicabile per l’età. AREA DELLA COMUNICAZIONE NELLA SCUOLA L’alunno ha acquisito un linguaggio adeguato per il livello di sviluppo ed è dotato di un vocabolario funzionale rispetto ai vari contesti. Comprende semplici richieste e comunica in modo efficace i propri bisogni. Tuttavia, necessita dell’esplicitazione verbale per cogliere alcuni messaggi non verbali.
  • 10. Esempio Scuola Primaria (3 di 3) AREA DELL’APPRENDIMENTO I tempi di attenzione e di concentrazione sul compito non sono adeguati e, di conseguenza, l’apprendimento delle abilità di base nella letto-scrittura e nel calcolo risulta compromesso. Qualsiasi cosa accada in classe diventa un elemento distraente ed il numero elevato di alunni presenti in classe non aiuta a costituire un setting didattico sempre rispondente ai bisogni educativi del bambino. L’ascolto avviene per tempi molto limitati e l’interlocutore non sempre viene preso in considerazione. La compromissione della capacità attentiva limita la coordinazione oculo-manuale per cui l’organizzazione grafico-spaziale all’interno del foglio è difficoltosa ed appena agli esordi. L’alunno prende decisioni senza valutare le conseguenze di quanto intrapreso; fatica a pianificare ed organizzare il proprio comportamento rispetto al contesto scolastico.
  • 11. Esempio Scuola Secondaria (1 di 3) AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE E NELLA SCUOLA E' in grado di lavarsi le mani da solo; si cambia in autonomia in palestra anche se non sa allacciarsi le scarpe, adegua l'abbigliamento alle condizioni climatiche; in mensa mangia da solo usando le posate, ma va controllato nella dieta; riordina e fa la raccolta differenziata. Prima di prendere iniziative (negli spostamenti, durante le uscite o le manifestazioni sportive fuori dall'ambiente scolastico) attende istruzioni dall'adulto. Ha delle buone abilità motorie ma le usa soltanto se guidato. Sa intraprendere un compito singolo (es. cambiarsi le scarpe), articolato (es. cambiarsi per la ginnastica) o di routine (come quello di organizzare il materiale sul banco) solo se preventivamente allenato. Quando desidera una cosa (come per esempio andare in mensa o quando vede del cibo che non è di sua proprietà) non riesce ad attendere il momento giusto, la sente come un'urgenza e non riesce a gestire la frustrazione. Questo avviene anche quando si verifica un imprevisto rispetto alla sua routine. Contribuisce al lavoro di gruppo se gli vengono assegnati dei compiti chiari e conosciuti. Non è in grado di usare il denaro. Frequenta regolarmente la scuola. Gruppo Conegliano
  • 12. Esempio Scuola Secondaria (2 di 3) AREA RELAZIONALE NELLA SCUOLA Sa salutare e rispondere al saluto. Manifesta di gradire tutte le attività svolte assieme ai compagni (lavoro di gruppo, offrire le pizzette che aveva fatto, uscite). Non sempre riesce a regolare gli impulsi, (specialmente in un contesto che prevede la presenza di cibo non riesce a gestire la frustrazione; se non riesce ad ottenere ciò che vuole si butta a terra o gira vorticosamente su sé stesso). Controlla l' aggressività con l'assunzione di farmaci. AREA DELLA COM;UNICAZIONE NELLA SCUOLA Comunica oralmente solo con semplici parole-frasi, integrate da immagini o foto Il linguaggio gestuale è limitato ad alcuni gesti appresi.
  • 13. Esempio Scuola Secondaria (3 di 3) AREA DELL’APPRENDIMENTO Copia e sa ripetere con precisione modelli comportamentali proposti da insegnanti (esegue per esempio in sequenza le operazioni fatte dall'insegnante nell'orto a scuola). Copia parole scritte e semplici procedure. Legge e comprende con metodo globale un centinaio di parole, in stampato maiuscolo e minuscolo Scrive nei due caratteri parole brevi (no gruppi consonantici) anche sotto dettatura. Conta fino a 100 Comprende la corrispondenza tra quantità e simbolo solo fino a 5 Esegue semplici operazioni solo utilizzando i numeri d a1 a 5 Cerca la soluzione in facili problemi pratici, cercando per esempio un uso funzionale degli strumenti Si focalizza sul compito solo in assenza di distrattori, (a meno che la richiesta non si riferisca a compiti consolidati e quasi automatizzati) Non sa prendere delle decisioni in autonomia.
  • 14. Qualificatori I.C.F – A cosa si riferiscono PERFORMANCE Descrive il livello di funzionamento di una persona, prendendo pienamente in considerazione il ruolo dell’ambiente reale in cui l’azione ha luogo. ... scuola, cortile, casa, parco giochi, palestra, ludoteca, oratorio, comunità... B
  • 15. Qualificatori I.C.F – Performance come la misuriamo Livello del problema Durata Intensità Frequenza Nessuno (0) La persona non ha alcun problema. Lieve (1) Il problema è presente per meno del 25% del tempo un intensità che la persona può tollerare raramente negli ultimi 30 giorni Medio (2) Il problema è presente per meno del 50% del tempo un intensità che interferisce con la vita quotidiana della persona occasionalmente negli ultimi 30 giorni Grave (3) Il problema è presente per più del 50% del tempo un intensità che altera parzialmente la vita quotidiana della persona frequentemente negli ultimi 30 giorni Completo (4) Il problema è presente per più del 95% del tempo un intensità che altera totalmente la vita quotidiana della persona ogni giorno negli ultimi 30 giorni
  • 16. Area: Apprendimento - Categoria ICF:ascoltare D115 Ascoltare un messaggio: dall’insegnante e dai compagni Livello del problema Durata Intensità Frequenza Nessuno (0) La persona non ha alcun problema. Lieve (1) Il problema si presenta -25% del tempo L’alunno gioca mentre ascolta, ma questo interferisce in modo lieve nella comprensione del messaggio L’alunno ascolta quasi sempre Medio (2) Il problema si presenta – 50% del tempo L’alunno è settoriale: ascolta solo ciò che riguarda i suoi interessi e ciò interferisce nella comprensione del messaggio e nell’esecuzione del compito L’alunno ascolta occasionalmente ESEMPIO 1 (parte 1) Gruppo Conegliano
  • 17. Livello del problema Durata Intensità Frequenza Grave (3) Il problema si presenta + 50% del tempo L’alunno non ascolta e questo compromette parzialmente la comprensione dei messaggi e l’esecuzione del compito L’alunno frequentemente non ascolta i messaggi Completo (4) Il problema si presenta + 95% del tempo L’alunno non ascolta e questo altera totalmente la comprensione del messaggio e impedisce l’esecuzione del compito L’alunno non ascolta sistematicamente Area: Apprendimento - Categoria ICF:ascoltare D115 Ascoltare un messaggio: dall’insegnante e dai compagni ESEMPIO 1 (parte 2)
  • 18. Livello del problema Durata Intensità Frequenza Nessuno (0) La persona non ha alcun problema. Lieve (1 Il problema è presente per meno del 25% del tempo La condizione delle mani sporche può essere tollerata perché non di rilievo. L’alunno non si è lavato le mani in modo adeguato raramente negli ultimi 30 giorni (0-7 volte) Medio (2) Il problema è presente per meno del 50%del tempo La condizione delle mani sporche interferisce con la vita quotidiana della persona. L’alunno occasionalmente non si è lavato le mani in modo adeguato negli ultimi 30 giorni (8 – 15 volte ) Area: Autonomia personale e nella scuola Categoria ICF: d510 Lavare e asciugare il proprio corpo o parti di esso. ESEMPIO 2 (parte 1)
  • 19. Livello del problema Durata Intensità Frequenza Grave (3) Il problema è presente per più del 50%del tempo La condizione delle mani sporche altera parzialmente la vita quotidiana della persona. L’alunno frequentemente non si è lavato le mani in modo adeguato negli ultimi 30 giorni (+ di 15 volte) Completo (4) Il problema è presente per più del 95%del tempo La condizione delle mani sporche altera totalmente la vita quotidiana della persona. L’alunno ogni giorno non si è lavato le mani in modo adeguato negli ultimi 30 giorni (non è in grado di lavarsi le mani in autonomia) Area: Autonomia personale e nella scuola - Categoria ICF: d510 Lavare e asciugare il proprio corpo o parti di esso. ESEMPIO 2 (parte 2)
  • 20. Livello del problema Durata Intensità Frequenza Nessuno (0) La persona non ha alcun problema. Lieve (1) Il problema si presenta per meno del 25% del tempo. La relazione non influenza in modo significativo i rapporti sociali. L'alunno si relaziona quasi sempre in modo contestualmente e socialmente adeguato. Medio (2) Il problema si presenta per meno del 50% del tempo. La relazione interferisce parzialmente creando occasionalmente situazioni di estromissione dal gruppo. L'alunno si relaziona occasionalmente in modo contestualmente e socialmente adeguato. Area: relazionale - Categoria ICF: d710 (interazioni personali semplici) ESEMPIO 3 (parte 1)
  • 21. Livello del problema Durata Intensità Frequenza Grave (3) Il problema si presenta per più del 50% del tempo. La relazione compromette i rapporti sociali alterando la qualità della vita. L'alunno si relaziona raramente in modo contestualmente e socialmente adeguato. Completo (4) Il problema si presenta per più del 95% del tempo. La relazione impedisce i rapporti sociali. L'alunno non si relaziona quasi mai in modo contestualmente e socialmente adeguato. Area: relazionale - Categoria ICF: d710 (interazioni personali semplici) ESEMPIO 3 (parte 2)
  • 22. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fasi • Identificazione • Intervento • Compilazione e invio del modello S C Strumenti • Esempio di scheda di osservazione
  • 23. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 1: identificazione [infanzia] Azioni Obiettivo Attori Strumenti Segnalare le difficoltà rilevate nelle normali attività didattiche e nella vita di classe. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno. Docenti di classe Dirigente Scolastico Narrazione della situazione dell’alunno. Analizzare la situazione problematica. Decidere il piano d’azione per affrontare la situazione problematica. Dirigente Scolastico Referente d’Istituto per l’inclusione. Narrazione della situazione dell’alunno. Analizzare la situazione dell’alunno. Disporre di una descrizione dettagliata della situazione dell’alunno tale da procedere con ulteriori osservazioni. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe. Il Referente d’Istituto per l’inclusione fornisce materiali e strumenti: osservazioni sistematiche; tabelle di rilevazione frequenza comportamenti problema. Condividere i risultati delle osservazioni. Definire le aree di criticità sulle quali intervenire. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe. Tabella raccolta dati osservati. C Gruppo Loria
  • 24. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 1: identificazione [primaria] Azioni Obiettivo Attori Strumenti Rilevare atteggiamenti, comportamenti e difficoltà cognitive nelle attività didattiche e nella vita di classe. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno/a. Singoli docenti di classe. Annotazioni sul registro personale dei docenti. Condividere le difficoltà rilevate. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno/a. Docenti di classe. Referente d’Istituto per l’inclusione. Dirigente Scolastico. Narrazione della situazione dell’alunno/a riferita alle varie discipline. Breve relazione. Incontrare i genitori. Confrontare e raccogliere informazioni. Coordinatore di classe. Genitori. Breve relazione. Verbale dell’incontro. Fornire eventuali strumenti di verifica e di osservazioni sistematiche per definire le aree critiche. Raccogliere dati con strumenti adeguati rispetto alle diverse situazioni. Referente d’Istituto per inclusione. Docenti di classe. Schede osservative. Test. Check list. Questionari.
  • 25. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 1: identificazione [secondaria] (Parte 1) Azioni Obiettivo Attori Strumenti Rilevare atteggiamenti, comportamenti e difficoltà cognitive nelle attività didattiche e nella vita di classe. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno/a. Singoli docenti di classe. Annotazioni sul registro personale dei docenti. Condividere le difficoltà rilevate. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno/a. Docenti di classe. Coordinatore di classe. Narrazione della situazione dell’alunno/a riferita alle varie discipline. Condividere le difficoltà rilevate. Attivare il percorso di analisi della situazione dell’alunno/a. C.d.C. Narrazione della situazione dell’alunno/a riferita alle varie discipline. Incontrare i genitori. Confrontare e raccogliere informazioni. Coordinatore di classe. Genitori. Breve relazione. Verbale dell’incontro.
  • 26. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 1: identificazione [secondaria] (parte 2) Azioni Obiettivo Attori Strumenti Informare il Referente d’Istituto per l’inclusione sulle difficoltà dell’alunno/a. Decidere il piano d’azione per affrontare la situazione problematica. Coordinatore di classe. Referente d’Istituto per l’inclusione. Breve relazione. Valutare, a seconda della gravità, se condividere immediatamente o in un secondo momento con il D.S. la situazione dell’alunno/a. Decidere il piano d’azione per affrontare la situazione problematica. Referente d’Istituto per l’inclusione. Dirigente Scolastico. Documentazione raccolta. Fornire eventuali strumenti di verifica e di osservazioni sistematiche per definire le aree critiche. Raccogliere dati con strumenti adeguati rispetto alle diverse situazioni. Referente d’Istituto per inclusione. Docenti di classe. Schede osservative. Test. Check list. Questionari.
  • 27. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 2: intervento (parte 1) Azioni Obiettivo Attori Strumenti Pianificare l’intervento. Stesura del piano d’intervento riferito all’alunno ma anche al contesto classe. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe. Documento di definizione dell’intervento.  Chi?  Che cosa?  Quando?  Soggetto verso il quale è rivolto l’intervento (alunno/ gruppo classe).  Metodologie.  Risultati attesi.  Monitoraggio.  Verifica esiti.  Confronto tra risultati ottenuti e risultati attesi. Incontrare la famiglia Comunicare quanto rilevato attraverso le osservazioni. Proporre un intervento personalizzato. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe.  Sintesi schede osservative.  Progetto dell’intervento personalizzato.
  • 28. Azioni Obiettivo Attori Strumenti Mettere in atto l’intervento programmato. Individuare le aree di potenzialità e di resistenza al lavoro personalizzato. Insegnanti di sezione. Alunno. Gruppo classe. Materiali di supporto all’intervento. Diario di bordo. Scheda di registrazione di eventuali modificazioni in atto o resistenze al cambiamento. Analizzare l’esito dell’intervento. Valutare l’opportunità di una consulenza con il Servizio. Dirigente Scolastico. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe. Scheda o relazione di sintesi finale. Analizzare l’esito dell’intervento Valutare l’invio del modello S al Servizio. Dirigente Scolastico. Referente d’Istituto per l’Inclusione. Docenti di classe. Scheda o relazione di sintesi finale. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 2: intervento (parte 2)
  • 29. Azioni Obiettivo Attori Strumenti Compilare il modello S. Creare le condizioni per un approfondimento diagnostico.  Docenti di classe  Modello S  Glossario ICF Incontrare la famiglia. 1.Condividere:  la situazione dell’alunno dopo l’intervento personalizzato;  il modello S. 2.Illustrare le modalità di accesso al Servizio.  Referente d’Istituto per l’Inclusione.  Docenti di classe.  Genitori.  Schede di osservazioni finali.  Eventuale modello S. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione Fase 3: compilazione e invio del modello S
  • 30. Percorso di lavoro e strumenti per la segnalazione ESEMPIO DI SCHEDA OSSERVATIVA Comportamento problema (può essere estrapolato dagli indicatori presenti nel modello S) Area dell’autonomia personale d510 Lavarsi: si bagna i vestiti quando si lava le mani. Durata dell’osservazione settimanale. DATI RILEVATI Frequenza [1] Intensità[2] Durata[3] Antecedente[ 4] Conseguente[5] Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì [1] Si fa una X ogni volta che l’evento succede. [2] Legenda: 1 si è bagnato poco, 2 è stato cambiato una volta, 3 è stato cambiato 2 volte, 4 è stato cambiato più di due volte. [3] Legenda: 1 ha smesso quando è stato richiamato; 2 ha smesso quando l’adulto è intervenuto, 3 è ritornato a farlo immediatamente dopo l’intervento dell’adulto, 4 si è ribellato all’intervento dell’adulto. [4] Descrizione sintetica di quanto è avvenuto prima. [5] Descrizione sintetica dell’azione che è seguita.
  • 31. Ambiti di intervento da considerare (strategie inclusive) prima di procedere alla segnalazioneD 1. Organizzazione scolastica generale 2. Spazi e architettura 3. Sensibilizzazione generale 4. Alleanze extrascolastiche 5. Formazione e aggiornamento 6. Documentazione 7. Didattica comune 8. Percorsi educativi e relazionali comuni (Attività) 9. Didattica individuale 10. Percorsi educativi e relazionali individuali (Attività) 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale 13. Interventi riabilitativi 14. Interventi sanitari e terapeutici
  • 32. Ambito Elenco di strategie Didattica comune Primaria e infanzia ●apprendimento cooperativo, ●tutoring, ●didattica per problemi reali, ●didattica per competenza (UDA), ●metacognizione e autovalutazione, ●didattica laboratoriale, ●apprendimento basato sulla scoperta, ●progettazione per sfondo integratore, ●costruzione condivisa e utilizzo di mappe concettuali, rappresentazioni visive, schemi, ●assegnazione di ruoli, ●valorizzazione delle competenze e abilità di ognuno, ●punto di contatto tra obiettivi curricolari e individuali, ●punto di contatto tra competenze individuali e obiettivi della classe ●utilizzo di pause attive. ●problem - solving riferito a situazioni reali e concrete ; ●utilizzo di mappe concettuali elaborate dagli alunni; Gruppo TrevisoAmbiti di intervento da considerare (strategie inclusive) prima di procedere alla segnalazione (Scheda 1 di 4)
  • 33. Ambito Elenco di strategie Didattica comune Secondaria ●Peer tutoring ●Cooperative learning ●Didattica laboratoriale ●Attività teatrale ●Attività sulle dinamiche relazionali ●Laboratorio sulle emozioni Ambiti di intervento da considerare (strategie inclusive) prima di procedere alla segnalazione (Scheda 2 di 4)
  • 34. Ambito Elenco di strategie Percorsi educativi e relazionali comuni Primaria e infanzia ●Predisposizione di compiti reali, significativi e stimolanti, ●laboratori di teatro, musica, arte… ●scambio e condivisione dei materiali, delle competenze e delle esperienze dei bambini/ragazzi, ●metacognizione, ●lavoro cooperativo, ●utilizzo di vari codici comunicativi/linguistici, ●circle time, ●attività ludiche, ●progetti su emozioni, affettività e sessualità. ●Esperienze laboratoriali finalizzate ●allo sviluppo di modalitá relazionali interattivite adeguate ; ●all'espressione corporea; ●alla creatività attraverso attività espressive- manipolative; Ambiti di intervento da considerare (strategie inclusive) prima di procedere alla segnalazione (Scheda 3 di 4)
  • 35. Ambito Elenco di strategie Percorsi educativi e relazionali comuni Secondaria ●Peer tutoring ●Cooperative learning ●Didattica laboratoriale ●Attività teatrale ●Attività sulle dinamiche relazionali ●Laboratorio sulle emozioni Mirate al raggiungimento di un’autonomia personale e sociale, allo sviluppo di competenze comunicative interpersonali fondamentali Ambiti di intervento da considerare (strategie inclusive) prima di procedere alla segnalazione (Scheda 4 di 4)
  • 36. Ambito Elenco di strategie Didattica individuale Primaria e infanzia ●Tutoraggio tra pari, ●intervento individuale, ●scambio di ruoli tra insegnante curricolare e di sostegno, ●produzione di materiale specifico e mediato, ●facilitazioni, ●predisposizione di percorsi di potenziamento e di recupero. Secondaria ●Interventi di recupero e di rinforzo da parte dell’adulto con adattamento della didattica comune
  • 37. Ambito Elenco di strategie Percorsi educativi e relazionali individuali Primaria e infanzia ●Storie sociali, ●giochi di conoscenza, ●lavori in piccolo gruppo, ●laboratori, ●routines quotidiane. Secondaria ●Utilizzo del docente dell’organico di potenziamento per una maggiore efficacia degli interventi individualizzati