Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleLuca Salvini - MI
Incontro sullo stato di attuazione del DLgs 13/04/2017, n. 66. Pontassieve, 25 giugno 2019, sala consiliare. Enti locali e Istituti scolastici dell'ambito 5 della provincia di Firenze. Dirigente tecnico Luca Salvini.
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleLuca Salvini - MI
Incontro sullo stato di attuazione del DLgs 13/04/2017, n. 66. Pontassieve, 25 giugno 2019, sala consiliare. Enti locali e Istituti scolastici dell'ambito 5 della provincia di Firenze. Dirigente tecnico Luca Salvini.
“Il candidato pianifichi un percorso didattico finalizzato all’utilizzo del corpo per rappresentare situazioni fantastiche.
Il candidato progetti l’unità di apprendimento per una sezione di bambini di cinque anni.”
Bisogni Educativi Speciali - I presupposti teorici e la normativa di riferime...Franco Castronovo
Le slides utilizzate da Franco Castronovo nel corso dell'incontro "I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l'inclusione", primo appuntamento provinciale del ciclo di incontri promosso dall'USR-L sul tema dell'inclusione e dei BES, tenutosi a Como presso l'ISIS Da Vinci-Ripamonti il 20 febbraio 2014.
La riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...giuseppe torchia
Presentazione del software gestionale del Centro Studi Erickson per costruire PDP,programmazione inclusiva di classe e PAI (a cura del prof. Giuseppe Torchia)
formazione Didattica per competenze
incontro "quadro normativo europeo ed italiano sulla didattica per competenze"
ambito "Sicilia 15" - sede de corso IC Venetico (Me)
Orientarsi tra le modifiche del DLgs 66/2017. Dirigente Scolastico Monica Cicalini e Iasmina Santini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019
“Il candidato pianifichi un percorso didattico finalizzato all’utilizzo del corpo per rappresentare situazioni fantastiche.
Il candidato progetti l’unità di apprendimento per una sezione di bambini di cinque anni.”
Bisogni Educativi Speciali - I presupposti teorici e la normativa di riferime...Franco Castronovo
Le slides utilizzate da Franco Castronovo nel corso dell'incontro "I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l'inclusione", primo appuntamento provinciale del ciclo di incontri promosso dall'USR-L sul tema dell'inclusione e dei BES, tenutosi a Como presso l'ISIS Da Vinci-Ripamonti il 20 febbraio 2014.
La riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...giuseppe torchia
Presentazione del software gestionale del Centro Studi Erickson per costruire PDP,programmazione inclusiva di classe e PAI (a cura del prof. Giuseppe Torchia)
formazione Didattica per competenze
incontro "quadro normativo europeo ed italiano sulla didattica per competenze"
ambito "Sicilia 15" - sede de corso IC Venetico (Me)
Orientarsi tra le modifiche del DLgs 66/2017. Dirigente Scolastico Monica Cicalini e Iasmina Santini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019
Lo stato dell'arte nella scuola italiana per l’introduzione delle nuove tecno...Pierfranco Ravotto
Trezzo d'Adda, 23 maggio 2012
Intervento nel seminario: "Le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella scuola:
salpare per una navigazione a vista".
Lo stato dell'arte nella scuola italiana per l’introduzione delle nuove tecnologie
dell'informazione e della comunicazione
Presentazione del Corso Anitel 2016
Applicazioni per una didattica digitale in classe.
Dida App come supporto alla didattica multidevice e multicanale in classe
IV° Convegno CKBG - Pavia 29-31 gennaio 2014
F. Gatti, E. Brivio & C. Galimberti
Università Cattolica del Sacro Cuore
Yukendu: perdere peso, guadagnare tempo e sviluppare pensiero. Analisi di un servizio di Mobile Health Coaching
La conversazione Educativa con gli strumenti del web 2.0Pierfranco Ravotto
L'educazione è conversazione. Basta pensare a Socrate che interrogava i passanti sulla piazza di Atene, alla scuola peripatetica, ...
Le classi sono luogo di monologo, mentre il web 2.0 ...
Lezione svolta in data 10/X/2009: "Formarsi con l'e-learing", all'interno del corso "Laboratorio di scrittura professionale", Corso di laurea Informatica umanistica, Università di Pisa
La scuola italiana verso gli obiettivi strategici dell'unione europea per il ...Flavia Giannoli
Il lavoro vuole contribuire a fare il punto sullo stato delle esperienze di riqualificazione dell’offerta formativa della scuola italiana rispetto agli obiettivi strategici dell’Unione Europea per il 2020 e lo stato del “Progress to work”. I finanziamenti europei hanno infatti sbloccato possibilità per la creazione di ambienti di apprendimento 3.0 e per la formazione dei docenti di ogni ordine e grado su competenze trasversali, metodologiche e digitali di alto livello, da integrare con quelle disciplinari.
Grazie all’erogazione dei fondi strutturali PON (Programma Operativo Nazionale) per le Azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per il Piano di Formazione Triennale (PFT), gli operatori scolastici stanno sperimentando nuove modalità di ricerca-azione per adottare mo-delli e processi flessibili, potenziati dall’uso delle tecnologie, significativi per l’acquisizione da parte degli studenti di competenze adeguate a vivere e lavorare nella complessità della moderna realtà.
Lo sviluppo degli ambienti di apprendimento è pensato come un processo iterativo, disegnato sul metodo della prototipizzazione per la sperimentazione ed il successivo riallineamento: lo sviluppo di comunità di pratica è la chiave per l’innovazione. In un contesto così operativo l’introduzione dei metodi del Project management nella gestione e nel controllo dei processi scolastici è ormai una necessità, data la complessità del mondo della formazione.
Si prega gentilmente di citare l'autore, nel rispetto della Licenza Creative Common: Contribution, Non Commercial, Share Alike. Grazie!
1. Processi di
apprendimento/insegnamento e TD
Modulo 10
Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle
Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione
Ins. Landi Elisabetta
2. Scopo del modulo
Far comprendere:
Quale ruolo giocano le TIC nei processi di
apprendimento/insegnamento e in particolare
quali sono le strategie di uso delle TIC per
realizzare apprendimenti individualizzati e
apprendimenti collaborativi
I principi della didattica basata su progetti
L’utilità di preparare comunicazioni didattiche
basate su TIC
3. 10.1. Ruolo delle TIC nei processi di apprendimento
10.1.1.TIC per la ricerca e la condivisione dell’informazione
10.1.2.TIC come amplificatore delle capacità di comunicazione
10.1.3. TIC come supporto ai processi di apprendimento collaborativo
10.1.4. TIC come strumento di produttività individuale
10.1.5. TIC come amplificatore delle capacità espressive
9.2. Apprendimento individualizzato
10.2.1. Sistemi adattivi
10.2.2. Sistemi reattivi
10.2.3. Condizioni di uso a scuola
9.3. Apprendimento collaborativo
10.3.1. Definizione di apprendimento collaborativo
10.3.2. Strategie di apprendimento collaborativo
10.3.3. Apprendimento collaborativo in rete
Modulo 10 – Processi di
apprendimento/insegnamento e TD
4. Modulo 10 – Processi di
apprendimento/insegnamento e TD
10.4. Didattica basata su progetti interdisciplinari
10.4.1.Che cosa è un progetto interdisciplinare
10.4.2.Progettazione di un progetto
10.4.3.Realizzazione di un progetto
10.5. Progettazione e realizzazione di presentazioni basate su TIC
10.5.1.Preparazione di una comunicazione didattica
10.5.2.Strumenti di presentazioni basate su TIC
5. T.I.C.
TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
Le TIC consentono di:
Accedere all’informazione
Comunicare con altri
Condividere materiali (produrre conoscenza insieme ad altri)
di conseguenza:
le TIC hanno un ruolo importante nei processi di
apprendimento/insegnamento
indice
10.1.1. TIC per la ricerca e la
condivisione dell’informazione
6. Accesso all’informazione:
attraverso CD-Rom tematici ed enciclopedie multimediali
(uso del computer non connesso in rete)
attraverso la ricerca in Internet
(modalità on-line: computer connesso in rete)
Comunicazione con altri:
attraverso sistemi di comunicazione sincrona e asincrona:
posta elettronica, chat, forum, ecc.
(Internet non ha limiti spaziali e temporali)
Condivisione delle conoscenze
(apprendimento collaborativo)
10.1.1. TIC per la ricerca e la
condivisione dell’informazione
7. Condivisione
10.1.1. TIC per la ricerca e la
condivisione dell’informazione
indice
tra studenti
apprendimento
collaborativo
tra docenti
scambio di informazioni
condivisione di materiali
condivisione di esperienze
elaborazione di progetti comuni
forme varie di cooperazione
In questo modo si supera l’isolamento del docente
8. indice
Internet non è solo una superstrada dell’informazione per arrivare
velocemente a ogni libro e a ogni biblioteca del mondo
La comunicazione tramite Internet elimina spazi e distanze,
ci rende tutti abitanti di un unico villaggio globale,
supera i riferimenti convenzionali legati allo spazio e al tempo.
La comunicazione attraverso Internet può essere
10.1.2. TIC come amplificatore delle
capacità di comunicazione
Internet è comunicazione e socializzazione tramite modi e
forme del tutto nuovi.
sincrona o asincrona
9. Comunicazione sincrona (in tempo reale)
CHAT
VIDEO-CONFERENZA
Il termine (chiacchierata) indica una
comunicazione in tempo reale. Poiché è una
scrittura veloce, i testi che appaiono sullo
schermo, si presentano con tutti gli errori di
battitura. Si usano, inoltre, per velocizzare la
comunicazione, abbreviazioni di vario genere.
Si tratta di un collegamento a distanza sincrono
in modalità audio-video. La caratteristica è quella
di riprodurre le tecniche della comunicazione in
presenza.
10.1.2. TIC come amplificatore delle
capacità di comunicazione
esempio di chat
10. Comunicazione asincrona (in tempo differito)
E-MAIL
MAILING-LIST
Sono i messaggi spediti tramite posta elettronica. Il
dialogo è un po’ più formalizzato di quello delle chat,
perché si ha più tempo per rivedere il messaggio. Al
messaggio possono essere allegati anche file.
(lista di discussione) Utilizza la posta elettronica. Basta
iscriversi a una mailing-list e i messaggi inviati
arriveranno a tutte le caselle postali degli
iscritti.
NEWSGROUP
FORUM
Un newsgroup è molto simile a una bacheca pubblica
dove le persone leggono, inseriscono e rispondono ai
vari messaggi. Sono divisi per argomenti.
E’ una sorta di comunicazione di gruppo in tempo
differito sui più svariati argomenti
10.1.2. TIC come amplificatore delle
capacità di comunicazione
11. tra alunni appartenenti a scuole e paesi diversi che condividono progetti e
collaborano per un obiettivo comune
In queste comunità:
l’apprendimento è inserito in un’esperienza sociale
si annulla l’isolamento del singolo (o della classe)
si valorizzano i rapporti di gruppo
viene favorito il processo di costruzione della conoscenza
Si parla di ambienti di apprendimento costruttivisti nei quali gli alunni
costruiscono la propria conoscenza lavorando insieme ed usando una molteplicità
di strumenti comunicativi ed informativi
10.1.2. TIC come amplificatore delle
capacità di comunicazione
Grazie alle TIC (in particolare alla rete)
è possibile formare
comunità virtuali
di apprendimento
12. Le TIC facilitano la comunicazione anche in progetti di
didattica collaborativa
tra classi dello stesso istituto
nell’ambito della stessa classe
perché davanti a un computer gli alunni sono portati a:
confrontarsi
aiutarsi
cercare insieme soluzioni
dare opinioni, ecc.
10.1.2. TIC come amplificatore delle
capacità di comunicazione
indice
Inoltre attraverso le TIC il docente stesso può rendere efficace la propria
comunicazione realizzando ad esempio delle presentazioni (PowerPoint) a
supporto della lezione frontale
13. indice
E’ un processo che enfatizza, all’interno del gruppo, l’impegno di alunni e
docenti, finalizzato al raggiungimento di nuove abilità e competenze
attraverso la condivisione di informazioni e conoscenze.
Apprendimento collaborativo
Kaye, ricercatore della Open University, spiega ciò che non è “apprendimento
collaborativo”
Non è “apprendimento collaborativo” un modello educativo tradizionale
che si basa sulla trasmissione del sapere
dove la principale attività di apprendimento è lo studio individuale
in cui le fonti di informazione sono i libri e il docente
dove l’autorità e la conoscenza si identificano con il docente
10.1.3. TIC come supporto ai processi di
apprendimento collaborativo
14. 10.1.3. TIC come supporto ai processi di
apprendimento collaborativo
L’apprendimento collaborativo affonda le sue radici nel costruttivismo sociale
Elementi costitutivi degli ambienti di apprendimento secondo il costruttivismo sociale
Eterogeneità tra i componenti della comunità di apprendimento (alunni,
docenti, esperti)
Condivisione degli obiettivi e ripartizione dei compiti
Valorizzazione di ogni membro e dei talenti di ognuno
Presenza di una forte base dialogica
Insegnamento incentrato su chi apprende
Considerazione degli alunni come costruttori attivi di conoscenza
Costruzione di qualcosa di nuovo: il risultato ottenuto supera spesso i
singoli contributi (il tutto non è la somma delle parti)
I nuovi strumenti tecnologici possono diventare preziosi strumenti per la
progettazione di ambienti nei quali si costruisce il sapere (costruttivismo)
collaborando e cooperando
15. indice
Due esempi di apprendimento collaborativo in rete
(in rete si possono trovare numerose opportunità di progetti collaborativi a
distanza)
Un Atlante per gli alunni
Uno spazio di comunicazione e di didattica in rete a disposizione dei docenti e
degli studenti offerto dalla GARAMOND. Ogni insegnante abbonato a E-Prof
può registrare gratuitamente fino a 30 suoi alunni alla comunità di Atlante
Ragazzi e realizzare con loro attività educative on-line.
Kidlink è un'organizzazione senza scopo di lucro il cui intento è quello di raggruppare
il maggior numero possibile di giovani fino al termine della scuola secondaria per
coinvolgerli in un dialogo globale attraverso una Rete personale.
Leggi cosa è KIDLINK.
Visita la pagina di presentazione degli alunni della scuola “Marconi ” di Martina
Franca che partecipano al progetto
10.1.3. TIC come supporto ai processi di
apprendimento collaborativo
16. Attraverso le TIC è possibile realizzare un clima educativo e didattico
che valorizza l’autonomia, le differenze individuali, le scelte
personali e che mira:
allo sviluppo di processi di autoapprendimento (l’imparare ad imparare)
alla crescita di autostima negli alunni con difficoltà di apprendimento
all’uso dell’errore come stimolo positivo
a garantire tempi e modalità di apprendimento adatte a ciascuno
alla valorizzazione delle doti di ogni alunno
a un ruolo di docente che diventa tutor, facilitatore del processo di
apprendimento dell’allievo
Le TIC diventano un mezzo attraverso cui il docente può migliorare la
produttività individuale degli studenti facendo leva anche sulla motivazione e
sull’interesse che mostrano gli alunni nelle attività al computer
10.1.4. TIC come strumento di
produttività individuale
indice
17. L’alunno può svolgere con il computer attività di vario tipo usando:
software tutoriale ed esercitativo in cui vengono presentati
dei contenuti e poi delle esercitazioni di verifica
software di consultazione multimediale e di navigazione
ipermediale che abitua l’alunno ad attività esplorative e di ricerca
software applicativo (word processor, editor grafici e musicali…)
che permette l’uso del computer nella normale attività didattica
come strumento per esprimersi e comunicare
sistemi-autore per la creazione di prodotti ipermediali
Internet
10.1.4. TIC come strumento di
produttività individuale
indice
Queste attività vanno svolte rispettando il ritmo di apprendimento di ciascuno
18. indice
10.1.5. TIC come amplificatore
delle capacità espressive
Le TIC amplificano, nella scuola, la possibilità di comunicare realmente con altri
individui. Questo facilita la motivazione dello “scrivere correttamente”:
scrivere e dunque comunicare diventa molto più significativo rispetto
all’esercizio svolto (senza un fine reale se non quello della correzione) sul
quaderno. Si scrive per uno scopo ben preciso e questo dà un senso alla
comunicazione. Come diceva il prof. Alfio Zoi “Lo scolastichese non esiste”.
L’introduzione del computer nella pratica didattica suscita sempre
negli alunni interesse e motivazione
Il computer è un facilitatore relazionale prima ancora che un
facilitatore cognitivo e può amplificare le potenzialità
espressive e comunicative dell’alunno
Obiettivo fondamentale della scuola
far conseguire la capacità di usare il codice verbale
saper comunicare e sapersi esprimere correttamente
computer come
facilitatore
relazionale
computer come
amplificatore delle
capacità espressive
19. indice
Alcuni esempi:
Lo scambio di e-mail tra alunni di scuole diverse. Gli
studenti scrivono le loro lettere che poi vengono inviate
attraverso la posta elettronica alla scuola destinataria.
La condivisione di materiale o di esperienze di studio realizzate in
classe attraverso la rete e dunque la produzione di pagine web.
Anche in questo caso gli alunni sono “costretti” ad essere molto attenti
alla correttezza della comunicazione
10.1.5. TIC come amplificatore
delle capacità espressive
Esempio di comunicazione in rete
20. 10.2.1. Sistemi adattivi
Propongono contenuti e percorsi differenti a seguito dei diversi
comportamenti degli utenti ma all’interno di una struttura di presentazione
dei contenuti precostituita.
L’utente ha poco spazio di azione: è esecutore di comandi e percorsi.
L’iniziativa è sempre gestita dal sistema che individualizza gli interventi
in base alle risposte ricevute
indice
Negli Stati Uniti
vennero chiamati
CAI
(Computer Assisted
Instruction)
Sono denominati
anche
CBT
(Computer Based
Training)
Si tratta di programmi orientati a supportare o sostituire
l’insegnante (computer come tutor)
21. 10.2.1. Sistemi adattivi
indice
(o Istruzione Programmata)
Presenta delle
informazioni seguite dalla
verifica dell’avvenuta
comprensione. La
somministrazione è
individuale e si basa sul
trinomio stimolo-risposta-
rinforzo
Sebbene i CAI siano stati spesso criticati risultano particolarmente utili in ambito
scolastico quando si vuole far acquisire competenze di base a soggetti in
difficoltà per i quali è necessario allenamento ed esercizio
Software esercitativo Software tutoriale
Somministrazione di quesiti
su determinati argomenti il cui
livello viene definito
direttamente dall’utente o
dall’insegnante o definito dal
sistema in base ad alcune
risposte iniziali dell’utente
22. 10.2.2. Sistemi reattivi
L’utente è attivo, creativo, motivato, costruttore di conoscenza
condivisa attraverso la discussione in gruppo.
Si tratta in particolare di giochi e simulazioni.
Vengono definiti non come “programmi didattici” ma come
“ambienti di apprendimento”
indice
Negli Stati Uniti
vennero chiamati
CAL
(Computer Assisted
Learning)
Si tratta di programmi più centrati
sull’apprendimento che
sull’insegnamento, gestiti in buona
parte dall’allievo a cui viene lasciato
un sufficiente spazio di iniziativa.
Sono ambienti entro i quali
risolvere problemi, individuare
soluzioni, prendere decisioni.
23. 10.2.1. Sistemi reattivi
Esempi:
giochi didattici
www.simcity.com
http://www.mamamedia.com/
Software di simulazione
http://www.ba.infn.it/~zito/museo/leonardoen.html
Micromondi per l’apprendimento (esempio il LOGO di Papert)
è lo studente che "programma" il computer al fine di costruire
meglio i propri apprendimenti
(Micromondi della Garamond)
24. 10.2.1. Sistemi reattivi: il LOGO
Il LOGO è un ambiente di apprendimento attivo e costruttivo,
È l’unico linguaggio pensato e sviluppato per la didattica
Offre all’allievo due possibilità:
Quella di impartire
comandi e di poter
verificare passo dopo
passo la correttezza delle
operazioni attraverso
l’output grafico (geometria
della tartaruga)
Quella di dare un nome alla
sequenza di operazioni e
creare programmi (le
procedure) che possono
essere richiamati attraverso
il solo nome
esempio esempio
E’ stato concepito quando, alla fine degli anni ’70 delle nuove idee cambiarono l’uso del computer
nella didattica considerandolo uno strumento che doveva solo eseguire, mentre veniva valorizzata
l’iniziativa dell’utente a cui era affidata la gestione del sistema
25. 10.2.1. Sistemi reattivi: il LOGO
Obiettivo di Papert (inventore del LOGO)
non era quello di formare dei “programmatori in erba”, ma
Il Logo è stato concepito da Papert come un “ambiente di apprendimento”, una
serie di “”micromondi” dove inventare progetti e costruire saperi significativi e
condivisi.
utilizzare la programmazione come uno strumento potente per
“concepire ed esprimere progetti personali, carichi di
significati”.
Il LOGO è presente in versioni ultime
sempre più multimediali
(vedi MICROMONDI della Garamond)
26. 10.2.1. Sistemi reattivi: il LOGO
Si tratta di progetti essenzialmente grafici, pagine di disegni e testi scritti, con
animazioni grafiche. Creando e scegliendo oggetti e personaggi del sistema
da simulare e impostando delle animazioni grafiche per ciascuno di essi si
può rappresentare un modello che simula, attraverso l’animazione, delle
situazioni.
In questo semplice esempio,
realizzato dagli alunni della
scuola elementare di
Locorotondo, sono stati
programmati i colori che
permettono la visualizzazione
delle province della relativa
regione
27. 10.2.1. Sistemi reattivi: il LOGO
La filosofia del Logo si basa su alcuni principi:
Essere protagonisti: come diceva Papert “L’allievo programma il computer
e non si fa da lui programmare”
Usare per imparare: dare più spazio all’apprendimento che
all’insegnamento. Si apprende sia attraverso il feedback che dà il sistema, sia
attraverso il rapporto tra pari: gli alunni interagiscono tra loro in un continuo e
reciproco scaffolding (sostegno)
Pensare concretamente: Papert, allievo di Piaget, era convinto che
qualsiasi teoria nasce da una esperienza pratica.
Intervista con Seymour Papert di Francesca Leoni
28. 10.2.1. Sistemi reattivi: il LOGO
indice
Decentrare i punti di vista: nella geometria della tartaruga il soggetto viene
coinvolto anche a livello corporeo, in quanto muovendo la tartaruga è
necessario il confronto tra l’orientamento del proprio corpo e quello della
tartaruga sullo schermo
Individuare e risolvere problemi: gli ambienti o micromondi diventano
vere e proprie “palestre cognitive” dove vengono individuati e risolti problemi.
Imparare sbagliando: l’errore diventa positivo in quanto permette di
imparare riflettendo sui propri errori.
Leggi l’articolo “Papert, un po’ scienziato e un po’ filosofo”
29. Le TIC permettono l'individualizzazione dello studio, mediante sistemi
adattivi e reattivi.
La multimedialità e l'interattività producono molto più interesse di una
lezione frontale tradizionale stimolando i processi di apprendimento.
Un problema generale può essere il rapido “invecchiamento” delle
apparecchiature hardware e anche del software didattico.
Per questo il problema principale diventa quello del reperimento di
nuovo software, adatto agli utenti o di ricerca di risorse in Internet.
Spesso il docente arriva alla necessità di produrre software ad hoc.
Ma questo richiede competenza e tempo!
indice
10.2.3. Condizioni di uso a scuola
Esempio di progetto di inserimento delle TIC nelle
normali attività curricolari “San Marco:una scuola on-line”
30. 10.3.1. Definizione di apprendimento
collaborativo
A. Kaye dà questa definizione di apprendimento collaborativo:
Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica
una condivisione di compiti e un'esplicita intenzione di aggiungere
valore, per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un
processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con
un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni.
Un'ampia definizione di apprendimento collaborativo potrebbe
essere l'acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità
o atteggiamenti che sono il risultato di un'interazione di gruppo.
L’apprendimento collaborativo
(Cooperative Learning)
indice
31. 10.3.1. Definizione di apprendimento
collaborativo
Secondo Kaye affinché si realizzi una efficace collaborazione
sono necessari questi fattori:
l'interdipendenza tra i membri del gruppo nella realizzazione di
un compito;
Un senso di responsabilità per il gruppo e i suoi obiettivi
(condivisione dei compiti);
L’attenzione alle relazione interpersonali per la gestione dei
processi di gruppo;
la finalità di costruire insieme nuovi significati attraverso
l’interazione con gli altri (il tutto è di più della somma delle
singole parti).
32. 10.3.1. Definizione di apprendimento
collaborativo
Lo psicologo russo Lev Vygotskij parla di zona di sviluppo prossimale: cioè
sotto la guida, sostegno (scaffolding) di un adulto o di un pari più capace l’alunno
può andare oltre il limite che non oltrepasserebbe con le sue sole forze.
Secondo Vygotskiy e Bruner l’apprendimento è un’attività che si svolge in
comune.
Gli studi sulle strategie di apprendimento collaborativo supportato dalle TIC devono
molto anche a Piaget ed al costruttivismo. Piaget sottolinea il concetto di sapere
come costruzione personale dell'individuo.
Elementi dell’apprendimento collaborativo:
superamento della rigida distinzione dei ruoli tra insegnante/alunno
il docente diventa un facilitatore dell’interazione
il computer stesso diventa un facilitatore relazionale
superamento del modello trasmissivo della conoscenza
il sapere si costruisce insieme in una “comunità di apprendimento”
33. 10.3.1. Definizione di apprendimento
collaborativo
il modello costruttivista dell’apprendimento
comunità
reali
comunità
reali
SA
A
AA
A
A
I A
comunità
virtuali
comunità
virtuali
Gruppi di lavoro
Gruppi di studio
Comunità di lavoro
Comunità di apprendimento
Groupware
Lavoro collaborativo
supportato dalle TIC
S=sapere
A=allievo
I=insegnante
indice
34. 10.3.1. Strategie di apprendimento
collaborativo
Un esempio : il metodo Jigsaw
È un metodo “a incastro” descritto per la prima volta da Aronson nel
1978. Si può suddividere in 5 fasi che nel loro insieme formano un ciclo di
ricerca:
Prima fase: gli alunni scelgono un tema attraverso il brain stormnig.
L’argomento deve essere ampio per essere affrontato a più livelli
Seconda fase: l’argomento viene suddiviso in sotto-argomenti: uno
per ogni gruppo
Terza fase: ogni gruppo lavora su un sotto-argomento utilizzando
materiale vario tra cui le TD
Quarta fase: si scompongono i gruppi e se ne formano altri in cui ci
sia uno studente esperto di ogni sotto-argomento
Quinta fase: lo studente esperto spiega agli altri la parte che conosce
e verifica l’apprendimento dei compagni
indice
35. 10.3.1. Strategie di apprendimento
collaborativo
Un esempio: il metodo Jigsaw
Gruppo 1
Sotto-argomento 1
Gruppo 2
Sotto-argomento 2
Gruppo 3
Sotto-argomento 3
Gruppo 4
Sotto-argomento 4
36. 10.3.1. Strategie di apprendimento
collaborativo
Scomposizione e ricomposizione dei gruppi
In ogni nuovo gruppo c’è un allievo-esperto di un sotto-argomento
Allievo esperto del
sotto-argomento 2
Allievo esperto del
sotto-argomento 1
Allievo esperto del
sotto-argomento 3
Allievo esperto del
sotto-argomento 4
indice
37. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
L’apprendimento collaborativo attraverso la rete ha le stesse
caratteristiche dell'apprendimento collaborativo nell'ambito della
classe solo che l’interazione avviene attraverso la telematica
Si creano gruppi di studenti e docenti che lavorano con
studenti di altri istituti, anche molto distanti per un
progetto comune (tramite chat, e-mail, videoconferenze…):
Internet infatti elimina spazi e distanze
L'apprendimento collaborativo coinvolge così più classi creando
dei circoli di apprendimento (learning circles)
indice
38. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
In rete si trovano:
esempi di progetti di didattica collaborativa
http://www.eun.org
siti che offrono la possibilità alle scuole di partecipare a progetti da realizzare
insieme in rete
Un Atlante per gli alunni
possibilità di accedere a corsi on-line per insegnanti.
La Garamond con i suoi corsi offre un modello di formazione in rete che si
basa sulla cooperazione e sulla costruzione condivisa del sapere.
L’Università di Padova offre Corsi di Perfezionamento on-line
possibilità di accedere a progetti collaborativi a distanza tra docenti
(esempio della Garamond: produzione di materiale per il Piano di Formazione per
le TIC)
CORSI ON-LINE
FAD
Formazione a Distanza
ODL
Open Distance Learning
39. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
FORMAZIONE IN PRESENZA
Il vantaggio è la forte interattività che si crea tra
insegnanti/allievi e tra allievi/allievi, ma c’è poco spazio
per una personalizzazione dei percorsi.
FORMAZIONE A DISTANZA
Sono i corsi per corrispondenza. Hanno il vantaggio
dell’indipendenza spazio/temporale, ma si rivolgono ad
allievi che non entrano mai in contatto tra loro e
pertanto non vi è una dimensione sociale
dell’apprendimento.
FORMAZIONE IN RETE
Nella formazione in rete si integrano le metodologie
fondate sulle pratiche didattiche collaborative e quella
fondata sullo studio individuale e assistito da tutor.
Nell’ultimo decennio si è diffuso il termine di Open
Distance Learning (apprendimento aperto e a
distanza, con l’uso delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione)
Formazione in
presenza
FAD
Formazione a Distanza
(di I e II generazione)
ODL
Open Distance Learning
(FAD di III generazione)
40. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
FAD
Formazione a Distanza
(di I e II generazione)
FAD
Formazione a Distanza
(di I e II generazione)
Formazione in
presenza
Formazione in
presenza
ODL
Open Distance Learning
(FAD di III generazione)
ODL
Open Distance Learning
(FAD di III generazione)
Forte interattività
Dipendenza spazio-temporale
Comunicazione
Uno a uno
Uno a molti
Molti a molti
Uso di materiale a stampa (Igen)
e di mezzi multimediali (II gen)
indipendenza spazio-temporale
Comunicazione
Uno a uno (I gen)
Uno a molti (II gen)
Uso delle nuove tecnologie
Indipendenza spazio-temporale
Comunicazione
Uno a uno
Uno a molti
Molti a molti
41. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
FAD
Formazione a Distanza
(di I generazione)
ODL
Open Distance Learning
(FAD di III generazione)
FAD
Formazione a Distanza
(di II generazione)
Il termine di Open Distance Learning combina due
concetti:“apprendimento aperto”
“apprendimento a distanza”
e comprende l’uso delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC). Consente:
• l’individualizzazione dei messaggi di apprendimento e la
responsabilizzazione degli allievi
• l’uso di tecnologie di comunicazione tra docenti-esperti-
tutor-allievi per superare la separazione di spazio e di tempo
Comunicazione uno a uno, uno a molti e molti a molti
Scuole per corrispondenza. Materiale a
stampa che viaggia per posta.
Comunicazione uno a uno.
Uso integrato di materiali a stampa e di
mezzi multimediali (televisione,
registrazioni e anche software didattico).
Comunicazione uno a uno e uno a
molti.
42. 10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
I vantaggi dei corsi on-line sono diversi:
Indipendenza spazio-temporale. La formazione in rete supera le
distanze
Si hanno le condizioni favorevoli per un apprendimento basato sulle
dinamiche di interazione tra studenti e docenti o tra studenti
– studenti (comunicazione molti-a-molti, uno-a-molti, uno-a-uno)
Utilizzo di nuove forme di comunicazione (chat – forum – e-
mail…)
Flessibilità: i corsi on-line si adattano e si modificano in base alle
necessità didattiche
La valutazione in itinere è possibile molto più che nei corsi in
frequenza perché l’interazione costante tra studente e tutor
permette tale valutazione e quindi la possibilità di modellare
l’intervento formativo in base alle esigenze dei partecipanti
43. indice
Ruolo del tutor
A un tutor di corsi on-line si richiede
Competenze pedagogiche (saper creare il gruppo, flessibilità, intrecciare i
diversi contributi, non essere autoritario…)
Competenza organizzativa (rispondere puntualmente, essere paziente,
fornire un guida procedurale, monitorare costantemente l’ambiente…)
Competenze sociali (aiutare chi all’inizio si limita a “guardare”, favorire le
presentazioni, essere attento ai diversi comportamenti…)
Ruolo del corsista
Al corsista si richiede
Conoscenze hardware e software per l’accesso remoto alle diversi fonti
informative
Capacità di gestire materiali in forma elettronica
Capacità d’uso dei media informatici
Capacità comunicative
E’ interessante l’ articolo di Francesco Leonetti sul ruolo del corsista dei corsi on-line
10.3.3. Apprendimento collaborativo
in rete
44. 10.3.4. Condizioni di uso
a scuola
indice
I Circoli di apprendimento
Nei Circoli di Apprendimento, i gruppi sono le singole classi composte dagli
insegnanti e dagli studenti che interagiscono telematicamente per il
conseguimento di un obiettivo comune
Il Circolo di Apprendimento si forma scegliendo un argomento su cui
lavorare. Ci si incontra telematicamente per conoscersi.
Ogni classe prepara un progetto per eseguire il proprio compito che viene
valutato dai gruppi del Circolo di Apprendimento.
Gli alunni lavorano per l’esecuzione del compito con la collaborazione degli
insegnanti delle altre località e del coordinatore del Circolo di Apprendimento
Ogni classe del Circolo di Apprendimento organizza tutto il materiale che viene
pubblicato nello spazio dedicato ai lavori prodotti da ciascuna classe
Si valuta il lavoro finale che comprende la produzione dei vari gruppi (classi)
45. 10.4.1. Che cosa è un progetto
interdisciplinare
La progettazione per progetti didattici (o per significati) rispetto a quella per unità
didattiche
è centrata sugli allievi e sui loro bisogni
è più adatta ad affrontare tematiche interdisciplinari
utilizza il metodo della ricerca e dell’esplorazione
utilizza metodologie cooperative
è facilitata dalle TIC che, grazie all’utilizzo di più codici, favoriscono il sapere
interdisciplinare
Il sapere interdisciplinare è la capacità di mettere in relazione saperi di
ambiti disciplinari diversi per un obiettivo comune
indice
46. 10.4.2. Progettazione di un progetto
interdisciplinare
Per la progettazione di un progetto interdisciplinare è necessaria
la costituzione di un gruppo di progetto che definisce:
Finalità
Si definiscono le finalità generali del progetto
Partecipanti
Si individua il numero di scuole e di classi partecipanti (il progetto può coinvolgere una sola
scuola o più scuole)
Obiettivi
Si elencano gli obiettivi che si intendono raggiungere
Organizzazione
Si definisce il numero di ore totali e di moduli
Metodologia e attività
Viene ipotizzato uno schema delle attività e della metodologia da adottare
Tempi (progettazione-realizzazione-diffusione-valutazione)
Viene definito l’arco di tempo entro il quale deve svolgersi il progetto prevedendo anche i
tempi delle diverse fasi
1.Progettazione (preparazione del progetto)
2.Realizzazione del progetto
3.Diffusione (presentazione dei materiali prodotti)
4.Valutazione e monitoraggio
indice
47. indice
10.4.2. Progettazione di un progetto
interdisciplinare
Spazi
Vengono identificati gli spazi di attuazione del
progetto (aule, laboratori, luoghi del territorio,
ecc)
Prodotti finali
Si può trattare di elaborati fotografici, grafici e
scritti da presentare in una eventuale mostra o
documenti multimediali e ipertestuali (CD Rom)
Strumenti per la verifica finale
Questionari, schede di analisi
Risorse
Sono risorse umane (responsabile di progetto,
docenti, esperti, ecc) e materiali (laboratori e
attrezzature delle scuole)
Costi
Schede dettagliate delle attività
Esempio: progetto Heliantus (sotto-progetto:
“Prevenire per non intervenire”)
48. indice
10.4.2. Realizzazione di un progetto
interdisciplinare
La buona realizzazione di un progetto dipende da una buona progettazione
Seguono le fasi della diffusione e della valutazione del progetto
Esempio di progetto interdisciplinare realizzato a Locorotondo a.s.2000/2001
ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE
"BASILE-CARAMIA"
SCUOLA MEDIA STATALE
"G. OLIVA"
LOCOROTONDO (BA)
PROGETTO DI CONTINUITA' DIDATTICA
TRA SCUOLE MEDIE DI PRIMO E SECONDO GRADO
IL PAESAGGIO RACCONTA LA STORIA DELLA VALLE DEI TRULLI
49. indice
10.5.1. Preparazione di una
comunicazione didattica
Per una comunicazione efficace occorre tener conto di vari
elementi:
lo scopo (informativo, ludico, formativo..)
il target (bambini, adulti, specialisti…, la quantità di persone…)
l’informazione (scelta dei contenuti)
la forma (emotiva, conativa, metalinguistica)
i tempi
il linguaggio da utilizzare (verbale, iconico, filmico, sonoro,
audiovisivo…)
le tecnologie disponibili
50. 10.5.1. Preparazione di una
comunicazione didattica
E’ necessaria una grande attenzione nel preparare una comunicazione
didattica. E' quindi fondamentale progettare bene tutte le fasi che
precedono la realizzazione della comunicazione
Revisione finale
Fase quadro
Schema complessivo della comunicazione: delimitazione
dell’argomento, stesura della mappa concettuale, scelta
del linguaggio da adottare, considerazione dei tempi e delle
tecnologie disponibili…
Realizzativa
Ideativo-propositiva
Reperimento e predisposizione di strumenti e materiali
Chiarisce le linee generali dell’intervento comunicativo: gli
obiettivi e l’argomento, il destinatario
Organizzativa
Realizzazione del prodotto(stesura del testo verbale,
preparazione delle immagini, preparazione di lucidi,
realizzazione di ipertesti o ipermedia, … a seconda delle
scelte fatte in precedenza).
il prodotto viene valutato rispetto a quanto era stato
definito durante la fase ideativo-propositiva
indice
51. Il principale strumento per realizzare presentazioni, abbastanza facile
da usare, è Power Point della Microsoft. Può essere utilizzato
nell'insegnamento di qualsiasi materia. La comunicazione didattica risulta più
efficace della lezione frontale grazie all’uso delle immagini e quindi di una
comunicazione più visiva e immediata.
indice
10.5.2. Strumenti di presentazione
basate su TIC
Esercitazione
Esercitazione: Realizzare una presentazione multimediale
su un argomento a scelta.