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Per la Scuola:  progettare e operare nella scuola dell'autonomia www.perla-scuola.it ANALISI DEI PW DEL 1° CICLO E  INDICAZIONI GUIDA PER IL 2° CICLO
L’analisi ,[object Object],[object Object]
1° Griglia della completezza ,[object Object],Completezza dell’analisi dei tempi  Completezza del piano finanziario Completezza dell’analisi delle risorse  Completezza del monitoraggio e della valutazione Completezza della metodologia Completezza dell’articolazione delle attività Completezza dei riferimenti ai destinatari Completezza degli obiettivi e dei risultati.  Completezza del contesto
2° griglia della coerenza ,[object Object],Coerenza tra: Attività  e Risorse  Coerenza tra:  Strategie di monitoraggio/valutazione, Attività  e Obiettivi/Risultati Coerenza tra: Attività e Obiettivi/Risultati  Coerenza tra: Obiettivi e Risultati
3° griglia della “cantierabilità” ,[object Object],[object Object],[object Object]
I RISULTATI  ,[object Object]
[object Object]
[object Object]
INDICAZIONI PER I PW DEL 2° CICLO ,[object Object],0.  PRIMA  DEL PROGETTO IL NOME DEL PROGETTO  = Vi è molta creatività nello scegliere i nomi dei progetti. [ Es: PIA.STRA  (progetto sulla pianificazione strategica; RESCUE (rete di scuole); Provaci ancora…..; Tele-radio LiberaMente; ecc….]. Nulla di male. Ma è opportuno che l’acronimo o il nome “di fantasia” sia sempre seguito da due righe di chiarimento dei contenuti del progetto.
IL TEMA DEL PROGETTO  = La scelta del tema ( il contenuto specifico del progetto) deve essere coerente con l’area di riferimento.   Ad esempio: Se si è scelta l’area di riferimento “Metodologie di Project Management”,  il tema del progetto non può essere l’attuazione di un’azione formativa di recupero dei drop out. Se si è scelta l’area dell’”organizzazione formativa” il tema del progetto non può essere l’attuazione specifica di corsi, ma, caso mai, l’organizzazione delle condizioni culturali, operative e gestionali perché essi possano essere attuati. Eccetera……
LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO  = E’ necessario, nella presentazione del PW,  indicare esplicitamente la scuola o il gruppo di scuole coinvolte nel  progetto elaborato  ( e ricordarsene nell’elaborazione del progetto stesso!!!).  Spesso si fa il progetto per una scuola e non si forniscono informazioni circa la sua estensione alle altre scuole che hanno contribuito alla progettazione. Ne deriva di solito  una grave incoerenza fra oggetto della progettazione e risorse messe in atto.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
- Nella descrizione del contesto ci si sofferma sempre sulle criticità del territorio e dell’ambiente e non si accenna quasi mai alle possibili opportunità che il territorio offre. E’ opportuno, invece,  tenere presenti ed esplicitare le opportunità positive (Analisi SWOT) - Non dimenticare che rientra nell’analisi del contesto anche la descrizione della tipologia delle strutture scolastiche che costituiscono il   riferimento di esperienza dei progettisti. Essa andrebbe sempre esplicitata, - nell’analisi di contesto  e successivamente - per dar conto delle scelte specifiche via via proposte
-  Evitare la trascrizione di pagine intere di dati e considerazioni generali tratte da pubblicazioni generiche, ma fissare, magari anche per punti, le informazioni chiave riguardanti le situazioni che si vogliono evidenziare in rapporto allo specifico progetto che si propone. - Evitare genericità, ma specificare - ad es.. – “il titolo di studio dei genitori degli alunni è per il 70% la licenza elementare,… la percentuale di disoccupati nel comune è del 15% superiore a quella dell’intera provincia … il 90% degli alunni della scuola ha ottenuto la  licenza media  con  “sufficiente”… ecc.ecc.) - Ricordare che – se effettivamente dimostrata – anche la mancanza di dati è un elemento significativo di  contesto ( carenza di strutture pubbliche, scarsa circolazione dell’informazione, ecc.) che va però esplicitamente giustificata, indicando inoltre su quali elementi “sostitutivi” si basa l’analisi.
2.  GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO E I PRINCIPALI RISULTATI ATTESI Appare opportuno che l’enunciazione degli obiettivi del progetto sia prodotta in seguito ad una procedura di riconoscimento e analisi dei problemi in diretta connessione all’analisi del contesto e dei bisogni.  E’ consigliabile ricorrere agli strumenti tecnici dell’albero dei problemi, questo metodo facilita il riconoscimento :  -  degli obiettivi “realizzabili”  ( che non possono non essere che una parte di quelli derivati dalla commutazione dell’albero dei problemi)  -  dei diversi “livelli” degli obiettivi  (a breve termine, a medio termine..; generali, specifici,…).
[object Object]
Tenere conto che è  proprio sulla coerenza fra le diverse parti del progetto che si sono verificate la maggiori carenze nel 1° ciclo. - E’ spesso inutile e comunque eccessivo, per la maggior parte dei progetti realizzati dalle scuole, insistere troppo sugli obiettivi generalissimi e a lungo termine.  Mentre è necessario articolare con molta precisione gli obiettivi specifici e  a breve termine, questi ultimi devono avere  relazione con gli elementi di contesto identificati.  - Gli obiettivi e i risultati attesi devono essere  realistici e proporzionati agli ambiti del progetto e alle risorse disponibili (non solo a quelle umane, economiche, strumentali,ecc., ma anche a quelle temporali).
[object Object],[object Object],[object Object]
3.  I DESTINATARI DELL’INTERVENTO E’ assolutamente necessario che il quadro dei destinatari sia chiaro e articolato, e che ad esso si riferiscano tutti i successivi sviluppi del progetto.  Non servono a niente enunciazioni generiche (es. alunni, genitori beneficiari indiretti: docenti, personale ata) E’ necessario che si specifichi quali alunni, quali genitori, ecc., oppure che si espliciti “ tutti gli alunni., tutti i genitori…, ecc..” , dimostrando  il perché, e possibilmente graduando l’estensione. (Ad es.:BENEFICIARI DIRETTI: GLI ALLIEVI  DEL BIENNIO , E I LORO GENITORI; I DOCENTI DEL BIENNIO - BENEFICIARI INDIRETTI: TUTTI I DOCENTI E IL PERSONALE ATA DELLA SCUOLA)
[object Object],[object Object]
4.  L’ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO In questa   parte del progetto devono essere indicate le azioni progettuali previste, articolate in macrofasi e azioni più dettagliate. a. Nella costruzione del piano progettuale devono risultare evidenti i legami tra le azioni indicate, il contesto di riferimento e gli obiettivi individuati. In particolare deve essere posta attenzione alla completezza e alla coerenza dell’articolazione degli interventi che troppo spesso è  limitata alla realizzazione di corsi di formazione, anche quando l’area di riferimento scelta  e gli obiettivi indicati dovrebbero richiedere in tutto o in parte  azioni di tipo diverso.  L’articolazione di un  intervento non può esaurirsi nella sola realizzazione di azioni di formazione di docenti, allievi, ecc. ma deve prevedere la costruzione di tutti gli elementi necessari per realizzare gli obiettivi previsti
b. Condizione preliminare essenziale è che gli interventi operativi del progetto vengano scanditi in  Work Packages . Per questo,  e per la conseguente  costruzione  della Work Breakdown Structure ( Struttura di scomposizione del progetto) – si rimanda al documento “2_Materiali di approfondimento” predisposto per il 2° seminario in presenza. c. Si tende a sottovalutare il  Diagramma di Gannt . Esso rappresenta invece un potente strumento di organizzazione e di controllo dell’articolazione progettuale dal punto di vista del tempo.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],NOTE Modalità verifica/controllo Attori/ Coordinatori  Modalità applicative/ Strumenti Work package  Impostazione generale  QUADRO METODOLOGICO
6.  IL PIANO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE E’ buona norma prevedere, per ogni intervento delle azioni di monitoraggio e valutazione che consentano  di tenere sotto controllo l’andamento del progetto in itinere e di individuare, al suo completamento, gli aspetti positivi e le criticità anche ai fini di una possibile riproposizione. Il piano va predisposto in stretta connessione con  la definizione degli obiettivi e con la WBS. Anche quando vengono proposti indicatori spesso si continua a confonderli con la loro misura. E’ essenziale che l’indicatore e la sua misura siano tenuti distinti
E’ consigliabile costruire il piano di monitoraggio e valutazione: 1. tenendo conto dei riferimenti metodologici e operativi sulla distinzione fra monitoraggio e valutazione contenuti nella UF 22 – Tutoriale 2. utilizzando una tabella a matrice . In linea del tutto indicativa essa potrebbe essere così configurata: Misura degli indicatori Indicatori  Attori/ Coordinatori  Modalità applicative/ Strumenti Work package o fase  del progetto  Impostazione generale  Piano di Monitoraggio e valutazione
7.  QUADRO DELLE  RISORSE E PIANO FINANZIARIO Ogni progetto deve distintamente definire: - il quadro delle risorse, indicando le risorse umane, quelle logistico-tecnologiche e quelle economiche, interne e/o esterne, necessarie alla realizzazione del progetto; - l’articolazione e distribuzione delle risorse finanziarie (budget). (Nei PW del 1° ciclo, per diversi motivi in gran parte non imputabili ai gruppi progettisti questa parte ha costituito un punto fortemente critico.  E’ opportuno che questa carenza venga superata nei PW del 2 ciclo, affrontando comunque la stesura sia del quadro delle risorse che del budget di progetto)
Per quanto riguarda nello specifico il budget, il riferimento ai  modelli  proposti nel PON Scuola resta ancora utile sia per la distribuzione delle voci che per la determinazione dei costi unitari, purché tali modelli non vengano applicati automaticamente ma adeguati di volta in volta alla specificità dei progetti.  Per quanto riguarda il quadro delle risorse potrebbe essere utile presentarlo in forma tabellare, riprendendolo in parte  dalla Tabella a matrice dell’articolazione delle attività.

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PON Per la Scuola - Suggerimenti Project Work

  • 1. Per la Scuola: progettare e operare nella scuola dell'autonomia www.perla-scuola.it ANALISI DEI PW DEL 1° CICLO E INDICAZIONI GUIDA PER IL 2° CICLO
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  • 10. IL TEMA DEL PROGETTO = La scelta del tema ( il contenuto specifico del progetto) deve essere coerente con l’area di riferimento. Ad esempio: Se si è scelta l’area di riferimento “Metodologie di Project Management”, il tema del progetto non può essere l’attuazione di un’azione formativa di recupero dei drop out. Se si è scelta l’area dell’”organizzazione formativa” il tema del progetto non può essere l’attuazione specifica di corsi, ma, caso mai, l’organizzazione delle condizioni culturali, operative e gestionali perché essi possano essere attuati. Eccetera……
  • 11. LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO = E’ necessario, nella presentazione del PW, indicare esplicitamente la scuola o il gruppo di scuole coinvolte nel progetto elaborato ( e ricordarsene nell’elaborazione del progetto stesso!!!). Spesso si fa il progetto per una scuola e non si forniscono informazioni circa la sua estensione alle altre scuole che hanno contribuito alla progettazione. Ne deriva di solito una grave incoerenza fra oggetto della progettazione e risorse messe in atto.
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  • 13. - Nella descrizione del contesto ci si sofferma sempre sulle criticità del territorio e dell’ambiente e non si accenna quasi mai alle possibili opportunità che il territorio offre. E’ opportuno, invece, tenere presenti ed esplicitare le opportunità positive (Analisi SWOT) - Non dimenticare che rientra nell’analisi del contesto anche la descrizione della tipologia delle strutture scolastiche che costituiscono il riferimento di esperienza dei progettisti. Essa andrebbe sempre esplicitata, - nell’analisi di contesto e successivamente - per dar conto delle scelte specifiche via via proposte
  • 14. - Evitare la trascrizione di pagine intere di dati e considerazioni generali tratte da pubblicazioni generiche, ma fissare, magari anche per punti, le informazioni chiave riguardanti le situazioni che si vogliono evidenziare in rapporto allo specifico progetto che si propone. - Evitare genericità, ma specificare - ad es.. – “il titolo di studio dei genitori degli alunni è per il 70% la licenza elementare,… la percentuale di disoccupati nel comune è del 15% superiore a quella dell’intera provincia … il 90% degli alunni della scuola ha ottenuto la licenza media con “sufficiente”… ecc.ecc.) - Ricordare che – se effettivamente dimostrata – anche la mancanza di dati è un elemento significativo di contesto ( carenza di strutture pubbliche, scarsa circolazione dell’informazione, ecc.) che va però esplicitamente giustificata, indicando inoltre su quali elementi “sostitutivi” si basa l’analisi.
  • 15. 2. GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO E I PRINCIPALI RISULTATI ATTESI Appare opportuno che l’enunciazione degli obiettivi del progetto sia prodotta in seguito ad una procedura di riconoscimento e analisi dei problemi in diretta connessione all’analisi del contesto e dei bisogni. E’ consigliabile ricorrere agli strumenti tecnici dell’albero dei problemi, questo metodo facilita il riconoscimento : - degli obiettivi “realizzabili” ( che non possono non essere che una parte di quelli derivati dalla commutazione dell’albero dei problemi) - dei diversi “livelli” degli obiettivi (a breve termine, a medio termine..; generali, specifici,…).
  • 16.
  • 17. Tenere conto che è proprio sulla coerenza fra le diverse parti del progetto che si sono verificate la maggiori carenze nel 1° ciclo. - E’ spesso inutile e comunque eccessivo, per la maggior parte dei progetti realizzati dalle scuole, insistere troppo sugli obiettivi generalissimi e a lungo termine. Mentre è necessario articolare con molta precisione gli obiettivi specifici e a breve termine, questi ultimi devono avere relazione con gli elementi di contesto identificati. - Gli obiettivi e i risultati attesi devono essere realistici e proporzionati agli ambiti del progetto e alle risorse disponibili (non solo a quelle umane, economiche, strumentali,ecc., ma anche a quelle temporali).
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  • 19. 3. I DESTINATARI DELL’INTERVENTO E’ assolutamente necessario che il quadro dei destinatari sia chiaro e articolato, e che ad esso si riferiscano tutti i successivi sviluppi del progetto. Non servono a niente enunciazioni generiche (es. alunni, genitori beneficiari indiretti: docenti, personale ata) E’ necessario che si specifichi quali alunni, quali genitori, ecc., oppure che si espliciti “ tutti gli alunni., tutti i genitori…, ecc..” , dimostrando il perché, e possibilmente graduando l’estensione. (Ad es.:BENEFICIARI DIRETTI: GLI ALLIEVI DEL BIENNIO , E I LORO GENITORI; I DOCENTI DEL BIENNIO - BENEFICIARI INDIRETTI: TUTTI I DOCENTI E IL PERSONALE ATA DELLA SCUOLA)
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  • 21. 4. L’ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO In questa parte del progetto devono essere indicate le azioni progettuali previste, articolate in macrofasi e azioni più dettagliate. a. Nella costruzione del piano progettuale devono risultare evidenti i legami tra le azioni indicate, il contesto di riferimento e gli obiettivi individuati. In particolare deve essere posta attenzione alla completezza e alla coerenza dell’articolazione degli interventi che troppo spesso è limitata alla realizzazione di corsi di formazione, anche quando l’area di riferimento scelta e gli obiettivi indicati dovrebbero richiedere in tutto o in parte azioni di tipo diverso. L’articolazione di un intervento non può esaurirsi nella sola realizzazione di azioni di formazione di docenti, allievi, ecc. ma deve prevedere la costruzione di tutti gli elementi necessari per realizzare gli obiettivi previsti
  • 22. b. Condizione preliminare essenziale è che gli interventi operativi del progetto vengano scanditi in Work Packages . Per questo, e per la conseguente costruzione della Work Breakdown Structure ( Struttura di scomposizione del progetto) – si rimanda al documento “2_Materiali di approfondimento” predisposto per il 2° seminario in presenza. c. Si tende a sottovalutare il Diagramma di Gannt . Esso rappresenta invece un potente strumento di organizzazione e di controllo dell’articolazione progettuale dal punto di vista del tempo.
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  • 25. 6. IL PIANO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE E’ buona norma prevedere, per ogni intervento delle azioni di monitoraggio e valutazione che consentano di tenere sotto controllo l’andamento del progetto in itinere e di individuare, al suo completamento, gli aspetti positivi e le criticità anche ai fini di una possibile riproposizione. Il piano va predisposto in stretta connessione con la definizione degli obiettivi e con la WBS. Anche quando vengono proposti indicatori spesso si continua a confonderli con la loro misura. E’ essenziale che l’indicatore e la sua misura siano tenuti distinti
  • 26. E’ consigliabile costruire il piano di monitoraggio e valutazione: 1. tenendo conto dei riferimenti metodologici e operativi sulla distinzione fra monitoraggio e valutazione contenuti nella UF 22 – Tutoriale 2. utilizzando una tabella a matrice . In linea del tutto indicativa essa potrebbe essere così configurata: Misura degli indicatori Indicatori Attori/ Coordinatori Modalità applicative/ Strumenti Work package o fase del progetto Impostazione generale Piano di Monitoraggio e valutazione
  • 27. 7. QUADRO DELLE RISORSE E PIANO FINANZIARIO Ogni progetto deve distintamente definire: - il quadro delle risorse, indicando le risorse umane, quelle logistico-tecnologiche e quelle economiche, interne e/o esterne, necessarie alla realizzazione del progetto; - l’articolazione e distribuzione delle risorse finanziarie (budget). (Nei PW del 1° ciclo, per diversi motivi in gran parte non imputabili ai gruppi progettisti questa parte ha costituito un punto fortemente critico.  E’ opportuno che questa carenza venga superata nei PW del 2 ciclo, affrontando comunque la stesura sia del quadro delle risorse che del budget di progetto)
  • 28. Per quanto riguarda nello specifico il budget, il riferimento ai modelli proposti nel PON Scuola resta ancora utile sia per la distribuzione delle voci che per la determinazione dei costi unitari, purché tali modelli non vengano applicati automaticamente ma adeguati di volta in volta alla specificità dei progetti. Per quanto riguarda il quadro delle risorse potrebbe essere utile presentarlo in forma tabellare, riprendendolo in parte dalla Tabella a matrice dell’articolazione delle attività.