Materiale utilizzato per la presentazione discussione e confronto tra i partecipanti al corso sulle competenze digitali 2015: Discipline Scientifiche e TIC - Corso Avanzato
Materiale utilizzato per la presentazione discussione e confronto tra i partecipanti al corso sulle competenze digitali 2015: Discipline Scientifiche e TIC - Corso Avanzato
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi
UNO STUDIO DA R-INNOVARE: FACCIAMO SPAZIO ALLE NOVITA’ DIDATTICHEbonifai franca
Confronto metodologico tra la Flipped Classroom e gli EAS (Episodi di Apprendimento Situati) presentati negli aspetti didattici e tecnologici più vicini tra loro.
L’esperienza si situa all’interno del progetto “Il mondo dà i numeri”. Si è svolta in una terza superiore ad indirizzo acconciatura di un centro di formazione professionale ed è finalizzata a promuovere la ricerca in Fisica, con una didattica legata al Problem Solving in Ambito Disciplinare.
L’idea è nata all’interno di un corso di formazione promosso da CASIO Italia e in seguito alla mia partecipazione al Master di secondo livello IDIFO3 in “Innovazione Didattica in Fisica e Orientamento “ da cui ho preso spunto per l’elaborazione della prova di Ingresso/Uscita, del Questionario e per la didattica di Fisica e Musica. L’esperienza è stata promossa in collaborazione con il museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano. L’esperienza è sviluppata all’interno di una unità di apprendimento di tipo trasversale, che coinvolge più discipline, come attività di potenziamento laboratoriale tesa a vedere la Fisica, in particolare l’utilizzo di modelli e tecnologie per realizzarli, nel quotidiano, con uno sguardo particolare all’area delle Scienze Forensi.
La situazione di partenza della classe era molto complessa. Gli alunni erano “deboli” in Fisica ed in generale verso le discipline non a carattere pratico. Vi erano diversi allievi demotivati, alcune delle quali con Bisogni Educativi Speciali. Il risultato è stato notevole. Un’alunna ha portato l’esperienza come tesina di qualifica e l’itinerario della ricerca è stato proposto come prodotto multimediale all’interno dell’iniziativa Policultura del Politecnico di Milano.
Il rapporto tra tecnologie, apprendimento e innovazione organizzativa è stato per molti anni un ambito di ricerca sviluppato soprattutto dagli studi organizzativi. Da anni a queste ricerche si affiancano indagini interessanti promosse anche da aree scientifiche apparentemente lontane per tradizione e interessi, evento questo che ha generato un ampliamento degli oggetti di indagine e l’adozione di prospettive di ricerca più interdisciplinari e multisettoriali. Per esempio, all’interno del dibattito pedagogico, la rinnovata capacità di produrre dati empiricamente fondati ha generato nuovi oggetti di indagine e una più attenta tematizzazione del rapporto tra lo sviluppo personale, le pratiche lavorative e l’apprendimento organizzativo.
All’interno di questo scenario le tecnologie vengono descritte sempre più come boundary object, come oggetti culturalmente situati che danno la possibilità alle persone di produrre una conoscenza nuova e non determinabile a priori. Da prospettive teoriche in cui la tecnologia veniva interpretata anche come un ostacolo all’apprendimento, si è passati ad approcci che ne enfatizzano la funzione performativa e generativa.
L’esperienza di ricerca-formazione presentata si inserisce dentro questo backgroud teorico e nasce da un’esperienza di indagine finanziata su fondi PAR-FAS dalla Regione Toscana. Nella presentazione del lavoro saranno illustrati i risultati intermedi su due aspetti particolari: le condizioni organizzative che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo di nuove competenze attraverso i social media nei luoghi di lavoro; l’impatto potenziale che queste possono avere nel sostenere l’apprendimento riflessivo e l’innovazione organizzativa. L’obiettivo della presentazione e quello di rendere ragione delle modalità con cui una tecnologia può diventare un trampolino di lancio per l’apprendimento, uno springboard organizzativo.
In recent decades, the emphasis of the educational scientific debate has shifted to on-line learning experiences, highlighting their power and criticality. For example, on-line learning experiences in the workplace are often considered as a new way to promote innovation and organizational learning, decreasing the costs of the educational or training programmes. Blended education in schools, is considered a parallel teaching practice that can support all levels of learning too. In every day life people learn sharing information by and through the mediation of technological artefacts, social networks or smartphones. Any learning process is always a mediated experience (Engeström, Miettinen, Punamaki, 1999). However, what happens when learning is mediated by technologies?
SQcuola di Blog - Strumenti e Regolamento su come usarliSQcuola di Blog
SQcuola di Blog, Strumenti, aree contenuti, canali messi a disposizione dal primo Master Social Media Marketing in Italia e Regolamento su come usarli.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi
UNO STUDIO DA R-INNOVARE: FACCIAMO SPAZIO ALLE NOVITA’ DIDATTICHEbonifai franca
Confronto metodologico tra la Flipped Classroom e gli EAS (Episodi di Apprendimento Situati) presentati negli aspetti didattici e tecnologici più vicini tra loro.
L’esperienza si situa all’interno del progetto “Il mondo dà i numeri”. Si è svolta in una terza superiore ad indirizzo acconciatura di un centro di formazione professionale ed è finalizzata a promuovere la ricerca in Fisica, con una didattica legata al Problem Solving in Ambito Disciplinare.
L’idea è nata all’interno di un corso di formazione promosso da CASIO Italia e in seguito alla mia partecipazione al Master di secondo livello IDIFO3 in “Innovazione Didattica in Fisica e Orientamento “ da cui ho preso spunto per l’elaborazione della prova di Ingresso/Uscita, del Questionario e per la didattica di Fisica e Musica. L’esperienza è stata promossa in collaborazione con il museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano. L’esperienza è sviluppata all’interno di una unità di apprendimento di tipo trasversale, che coinvolge più discipline, come attività di potenziamento laboratoriale tesa a vedere la Fisica, in particolare l’utilizzo di modelli e tecnologie per realizzarli, nel quotidiano, con uno sguardo particolare all’area delle Scienze Forensi.
La situazione di partenza della classe era molto complessa. Gli alunni erano “deboli” in Fisica ed in generale verso le discipline non a carattere pratico. Vi erano diversi allievi demotivati, alcune delle quali con Bisogni Educativi Speciali. Il risultato è stato notevole. Un’alunna ha portato l’esperienza come tesina di qualifica e l’itinerario della ricerca è stato proposto come prodotto multimediale all’interno dell’iniziativa Policultura del Politecnico di Milano.
Il rapporto tra tecnologie, apprendimento e innovazione organizzativa è stato per molti anni un ambito di ricerca sviluppato soprattutto dagli studi organizzativi. Da anni a queste ricerche si affiancano indagini interessanti promosse anche da aree scientifiche apparentemente lontane per tradizione e interessi, evento questo che ha generato un ampliamento degli oggetti di indagine e l’adozione di prospettive di ricerca più interdisciplinari e multisettoriali. Per esempio, all’interno del dibattito pedagogico, la rinnovata capacità di produrre dati empiricamente fondati ha generato nuovi oggetti di indagine e una più attenta tematizzazione del rapporto tra lo sviluppo personale, le pratiche lavorative e l’apprendimento organizzativo.
All’interno di questo scenario le tecnologie vengono descritte sempre più come boundary object, come oggetti culturalmente situati che danno la possibilità alle persone di produrre una conoscenza nuova e non determinabile a priori. Da prospettive teoriche in cui la tecnologia veniva interpretata anche come un ostacolo all’apprendimento, si è passati ad approcci che ne enfatizzano la funzione performativa e generativa.
L’esperienza di ricerca-formazione presentata si inserisce dentro questo backgroud teorico e nasce da un’esperienza di indagine finanziata su fondi PAR-FAS dalla Regione Toscana. Nella presentazione del lavoro saranno illustrati i risultati intermedi su due aspetti particolari: le condizioni organizzative che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo di nuove competenze attraverso i social media nei luoghi di lavoro; l’impatto potenziale che queste possono avere nel sostenere l’apprendimento riflessivo e l’innovazione organizzativa. L’obiettivo della presentazione e quello di rendere ragione delle modalità con cui una tecnologia può diventare un trampolino di lancio per l’apprendimento, uno springboard organizzativo.
In recent decades, the emphasis of the educational scientific debate has shifted to on-line learning experiences, highlighting their power and criticality. For example, on-line learning experiences in the workplace are often considered as a new way to promote innovation and organizational learning, decreasing the costs of the educational or training programmes. Blended education in schools, is considered a parallel teaching practice that can support all levels of learning too. In every day life people learn sharing information by and through the mediation of technological artefacts, social networks or smartphones. Any learning process is always a mediated experience (Engeström, Miettinen, Punamaki, 1999). However, what happens when learning is mediated by technologies?
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MoleculE VR
Didattica
Utile per l’approccio motivante e coinvolgente ad una lezione di Scienze e
Biologia molecolare. Il sistema visivo e l’interazione favoriscono
l’apprendimento, la memorizzazione e le domande degli studenti.
COME USARLA?
• Può essere utilizzata in un’esplorazione guidata in classe.
• Si può fornire una Checklist su ciò che gli studenti devono individuare.
• Utile anche assegnare una scheda finale collaborativa agli studenti con
alcune domande report su quanto hanno sperimentato.
Viaggio virtuale nella
cellula, che visualizza il
sistema di comunicazione
cellulare, analizza le
molecole ed esplora la
superficie cellulare.
Esplorazione con
Google Cardboard
Viene descritto come le
cellule interagiscono con il
loro ambiente e generino i
processi cellulari.
• Il recettore per l'adenosina
A2A.
• Il recettore dell'ormone
per il rilascio della
corticotropina CRF1.
In questa App sono navigabili
in forma interattiva 3 sezioni:
1- Una panoramica sulla
comunicazione cellulare.
2- Visualizzazione del recettore
A2A dell'adenosina.
3- Il recettore dell'ormone
corticotropina (CRF1).
APP ANDROID
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.AppMinded.MoleculeVR&hl
=it
APP iOS
https://itunes.apple.com/it/app/molecule-vr/id1024198282?mt=8