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complessi
Ambienti digitali complessi, EAS
(Episodi di Apprendimento Situati),
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Laura Antichi
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• Si fondano su una didattica flip, rifiutando la didattica tradizionale.
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• Forniscono uno schema di processo, nel quale il docente progetta
attività e contenuti.
IL MODELLO OPERATIVO EAS (EPISODI DI APPRENDIMENTO SITUATI)
PROGETTAZIONE DIDATTICA
LA CLASSE VIRTUALE
LE PIATTAFORME
• GESTIRE LA PROPRIA CLASSE ON LINE estendendo la classe reale.
• PROGETTARE DIDATTICA BLENDED
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• TRACCIARE LA PARTECIPAZIONE
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• FARSI UNA REPUTAZIONE
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LA CLASSE VIRTUALE
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UNA SCELTA POSSIBILE
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UN’ESPERIENZA MOLTO IMPORTANTE SE LA TUA SCUOLA HA
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«Classroom è disponibile per tutti gli utenti di G Suite for Education, la
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GLI STUDENTI POSSONO ACCEDERE CON INVITO DEI DOCENTI O CON CODICE DELLA CLASSE
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Le Apps disponibili
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ha svolto i compiti e
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G Suite for
Education
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Ambienti digitali complessi

  • 1. Ambienti digitali complessi Ambienti digitali complessi, EAS (Episodi di Apprendimento Situati), Competenze, Didattica) Laura Antichi
  • 2. PNSD PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE GLI AMBITI http://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pieghevole- highres.pdf AMBIENTI DIGITALI PER LA DIDATTICA (legge 107/2015)
  • 3. Ambienti digitali complessi Spazi che consentono l’uso delle tecnologie a scuola per favorire l’apprendimento e la Media Literacy Sono complessi perché la loro implementazione significa «Investire su una visione sostenibile di scuola digitale, che non si limiti a posizionare tecnologie al centro degli spazi, ma che invece abiliti i nuovi paradigmi educativi che, insieme alle tecnologie, docenti e studenti possono sviluppare e praticare 1. Spazi alternativi per l'apprendimento 2. Laboratori mobili 3. Aule "Aumentate" dalla tecnologia» Da: La buona Scuola Digitale http://www.istruzione.it/scuola_digitale/prog-ambienti- digitali.shtml
  • 4. La complessità degli ambienti digitali DIPENDE Da un mutamento di paradigma pedagogico che: • considera la centralità del soggetto in formazione (Costruttivismo); • Valorizza il ruolo del docente come Teacher Thinking, mediatore, costruttore di contesto (Post costruttivismo); • si fonda sull’approccio teorico-pratico (Pedagogia Olistica scientifica) DIPENDE Da l’organizzazione didattica per competenze e dalla necessità di riorganizzare i curricula • 8 Competenze chiave Europee https://goo.gl/rACHkm • Le Indicazioni Nazionali 2012: Il testo ufficiale delle Indicazioni (D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013) http://goo.gl/5uQI3c • Assi Culturali http://goo.gl/HwAULZ • Competenze Chiave di cittadinanza http://goo.gl/dMIajN RIF. COMPETENZE DIPENDE Dalle operazioni di digitalizzazione che devono considerare i livelli di scolarità, problemi di sicurezza in accesso alla rete, privacy.
  • 5. È IMPORTANTE RICONOSCERE LA COMPLESSITÀ DEGLI AMBIENTI A SCUOLA Per costruire e organizzare un contesto di azioni didattiche efficaci … perché la didattica si misura con il diluvio informazionale e di ambienti, che fanno da sfondo all’apprendimento … Per anticipare (scuola primaria) e gestire (scuola secondaria) i contesti di vita e di rete. Per generare attraverso la didattica situated cognition (considera gli aspetti sociali e culturali della cognizione oltre che gli aspetti ambientali) embodied cognition (considera la cognizione dipendente dal corpo e dall’ambiente circostante nel determinare i comportamenti e i processi cognitivi)
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  • 7. AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SONO CARICHI DI VARIABILI COMPLESSE RELATIVE A : • SCELTE PEDAGOGICHE DIDATTICHE (Didattica flip? Didattica frontale? Lavoro individuale? Lavoro di gruppo?) • LA PROGETTAZONE DIDATTICA • LE MODALITÀ PREVISTE DI APPRENDIMENTO • GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE (siano essi a bassa o alta tecnologia) • I TEMPI • LE RELAZIONI, INTERAZIONI, MOTIVAZIONI, EMOZIONI • GLI ARREDI • LA RETE
  • 8. AMBIENTI DI APPRENDIMENTO DIVENTANO SIGNIFICATIVI ED ORDINANO LA COMPLESSITA’ E NON LA IGNORANO SE PROMUOVONO NEGLI STUDENTI COMPETENZE AUTOVALUTAZIONE COLLABORAZIONE OPERATORIETÀ INCLUSIONE CREATIVITÀ MOTIVAZIONE
  • 9. DA AMBIENTI IPOTETICI E RAPPRESENTABILI NEL DESIGN FUNZIONALE PER LE CLASSI DEFINIRE IL PROPRIO CONTESTO REALE CONCRETIZZARE SUBITO UN SETTING D’AULA! AMBIENTI DI APPRENDIMENTO UN PUNTO DI PARTENZA
  • 10. I CONTESTI TECNOLOGICI D’AULA SONO RAPPRESENTATI DA: • SPAZI D’AULA • MATERIALI DIDATTICI • METODI (FLIP) • MODALITÀ DI VALUTAZIONE • ORGANIZZAZIONE DIDATTICA • STRUMENTI PER L‘ACCESSO AI CONTENUTI • CANALI COMUNICATIVI
  • 11. IL RIFERIMENTO ALLA RIORGANIZZAZIONE DEI CONTESTI TECNOLOGICI A SCUOLA NASCE DALL’IDEA DI CONSIDERARE LA DIDATTICA COME PRATICA LABORATORIO CHE SI SVILUPPA NEGLI SPAZI CHE PROGETTIAMO
  • 12. GLI STRUMENTI POSSONO ESSERE A BASSA O AD ALTA TECNOLOGIA GLI AMBIENTI, COME ARREDI E SPAZI (NUOVI E VECCHI), POSSONO ESSERE MANIPOLATI OBIETTIVO ATTIVARE COMPETENZE NELLA GESTIONE DEGLI APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI RAPPORTATI AL SOCIALE E ALLE CONOSCENZE UN PAIO DI OSSERVAZIONI …
  • 13. GLI SPAZI CHE PROGETTIAMO GLI ATTEGGIAMENTI DI APPRENDIMENTO LE RELAZIONI COMUNICATIVE LA MOTIVAZIONE LA COLLABORAZIONE LO SPIRITO DI INIZIATIVA INTERPRETANO LA COMPLESSITÀ E CREANO UN PONTE CON IL SOCIALE
  • 14. PRENDERSI CARICO DELLA COMPLESSITÀ E DIREZIONARLA A FAVORE DELL’APPRENDIMENTO ATTIVO DEGLI STUDENTI 3 MOSSE INTERCONNESSE SETTING D’AULA PROGETTAZIONE DIDATTICA LA CLASSE VIRTUALE
  • 15. SETTING D’AULA MEGLIO UNO SPAZIO CON DOTAZIONI TECNOLOCICHE, MA SI PUÒ FARE ANCHE A MENO … IMPORTANTE È RENDERLO OPERATIVO PER SOLLECITARE LA PARTECIPAZIONE E IL MOVIMENTO MENTALE È CENTRATO SULLO STUDENTE
  • 16. SETTING D’AULA LO SPAZIO FISICO • SPAZIO DI APPRENDIMENTO • SPAZIO LABORATORIALE • PRIVILEGIA IL FARE E RIDUCE LA LEZIONE FRONTALE
  • 17. SETTING D’AULA LO SPAZIO OPERATIVO Primo requisito FLESSIBILITÀ DI SPOSTAMENTO DEI BANCHI (MODULARITÀ) in relazione alla tipologia di attività svolte (studio, individuale, lavoro di Gruppo, presentazioni in plenaria, lesson …)
  • 18. SETTING D’AULA LO SPAZIO OPERATIVO DA USARE COME Spazio di esplorazione Laboratori specifici per esperimenti, esperimenti, analisi dati Spazio individuale • Di approfondimento personale secondo propri tempi e ritmi. • Di ricerca e approfondimento individuale. • Per il recupero e il supporto docente. • Per relax. Spazio collaborazione, discussione e condivisione • Per il lavoro di gruppo. • Per la lesson. • Per la plenaria.
  • 19. SETTING D’AULA CRITERI DI CREAZIONE • POLIFUNZIONALITÀ • PERCEZIONE VISIVA • COMUNICAZIONE • ERGONOMIA
  • 20. SETTING D’AULA GLI INDISPENSABILI • LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE • COLLEGAMENTO ALLA RETE • BYOD (OPZIONALE) • TABLET (OPZIONALE)
  • 21. SETTING D’AULA Quando non sono presenti arredi funzionali si fa ugualmente
  • 22. GLI EAS (EPISODI DI APPRENDIMENTO SITUATI) • PER RENDERE EFFICACE TUTTO QUELLO CHE C’È • PER IMPLEMENTARE, IN UNA DIDATTICA COMPLESSA, LE COMPETENZE DELLO STUDENTE PROGETTAZIONE DIDATTICA
  • 23. IL MODELLO OPERATIVO EAS (EPISODI DI APPRENDIMENTO SITUATI) PROGETTAZIONE DIDATTICA • GLI EAS SONO MICROLEARNING e in quanto tali monitorano riducendola la complessità. La loro granularità è intensiva e trasversale. Sceglie contenuti altamente formalizzanti. • Privilegiano l’apprendimento significativo, che si basa sui costrutti d’esperienza e sulla previsione. • Credono nell’apprendimento situato e seguono le teorie dell’EMBODIEMENT. • Si fondano su una didattica flip, rifiutando la didattica tradizionale. • Credono nel problem solving come strategia privilegiata. • L’apprendimento meta-riflessivo accompagna ogni momento dell’apprendimento. • Forniscono uno schema di processo, nel quale il docente progetta attività e contenuti.
  • 24. IL MODELLO OPERATIVO EAS (EPISODI DI APPRENDIMENTO SITUATI) PROGETTAZIONE DIDATTICA
  • 25. LA CLASSE VIRTUALE LE PIATTAFORME • GESTIRE LA PROPRIA CLASSE ON LINE estendendo la classe reale. • PROGETTARE DIDATTICA BLENDED • RENDERE DISPONIBILI MATERIALI, COMPITI, VERIFICHE, VALUTAZIONI • TRACCIARE LA PARTECIPAZIONE • FAVORIRE IL LAVORO DEI GRUPPI • SVILUPPARE COLLABORAZIONE E COMPETENZE • FARSI UNA REPUTAZIONE • INCLUSIONE • PORTFOLIO
  • 26. LA CLASSE VIRTUALE LE PIATTAFORME UNA SCELTA POSSIBILE TRA MOLTE … ma tenere conto del livello di scolarità, dell’accesso alla rete per tutti … Esempi: • FIDENIA • EDMODO • MOODLE o MOODLE CLOUD FREE • CHALKUP • …
  • 27. LA CLASSE VIRTUALE LE PIATTAFORME UN’ESPERIENZA MOLTO IMPORTANTE SE LA TUA SCUOLA HA ATTIVATO GSuite for Education
  • 28. LA CLASSE VIRTUALE Google classroom «Classroom è disponibile per tutti gli utenti di G Suite for Education, la suite gratuita di strumenti per la produttività che include Gmail, Documenti e Drive.» GLI STUDENTI POSSONO ACCEDERE CON INVITO DEI DOCENTI O CON CODICE DELLA CLASSE FORNITO DAI DOCENTI.
  • 29. LA CLASSE VIRTUALE Google Classroom Le Apps disponibili sono: • Gmail; • Drive; • Calendar; • Documenti; • Fogli di lavoro; • Presentazioni; • Hangouts; • Sites. - È free per le scuole; fornisce salvaguardia dei dati ; - è ambiente protetto; - asseconda e semplifica il lavoro collaborativo; - gli studenti possono monitorare le scadenze dei compiti, operare, vedere le loro valutazioni; - i docenti vedono chi ha svolto i compiti e forniscono feedback assegnando voti; - docenti inviano compiti, documenti, avviano discussioni con la classe; - si possono condividere risorse; - I docenti creano corsi. G Suite for Education