Le novità del Decreto Crescita e Internazionalizzazione - Prima parte.
Il Decreto Crescita e Internazionalizzazione reca svariate novità relative al concetto e all'individuazione di stabile organizzazione e domicilio delle imprese internazionali, istanza d'interpello, dividendi, interessi, costi black list, consolidato nazionale, trasferimento della residenza, perdite, utili, credito d'imposta estero e spese di rappresentanza. Di seguito pubblichiamo la prima parte (artt. 1 - 4).
L’Agenzia illustra gli accordi preventivi per le imprese internazionali
Con il provvedimento direttoriale prot. 2016/42295 del 21.03.2016, l’Agenzia delle Entrate ha diramato le disposizioni per l’attuazione della disciplina degli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale.
In gazzetta ufficiale il decreto crescita e internazionalizzazionePaolo Soro
E’ in Gazzetta il Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo Crescita e Internazionalizzazione partono i termini concernenti la decorrenza della varie disposizioni ivi inserite. Ricordiamo brevemente queste importanti date.
La tassazione delle stabile organizzazione estera nel 2016Paolo Soro
La tassazione delle stabile organizzazione estera nel 2016
Nel corrente anno 2016, è entrata in vigore la normativa relativa alla branch exemption. Ricordiamo brevemente questa importante innovazione introdotta lo scorso anno dal Decreto Crescita e Internazionalizzazione, che porta un legittimo e concreto risparmio d’imposta in capo alle imprese residenti.
CFC – La prima esimente del 167 TUIR.
Esaminiamo la possibile disapplicazione della normativa CFC sulla base della prima esimente prevista dall’art. 167, comma 5, del TUIR, alla luce del Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
Residenza fiscale e imposte pagate allestero tuirPaolo Soro
Residenza fiscale e imposte pagate all’estero: il TUIR.
Proseguiamo l’analisi del tema concernente la residenza fiscale e le imposte pagate all’estero con l’analisi della principale norma nazionale: il TUIR.
L’Agenzia illustra gli accordi preventivi per le imprese internazionali
Con il provvedimento direttoriale prot. 2016/42295 del 21.03.2016, l’Agenzia delle Entrate ha diramato le disposizioni per l’attuazione della disciplina degli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale.
In gazzetta ufficiale il decreto crescita e internazionalizzazionePaolo Soro
E’ in Gazzetta il Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo Crescita e Internazionalizzazione partono i termini concernenti la decorrenza della varie disposizioni ivi inserite. Ricordiamo brevemente queste importanti date.
La tassazione delle stabile organizzazione estera nel 2016Paolo Soro
La tassazione delle stabile organizzazione estera nel 2016
Nel corrente anno 2016, è entrata in vigore la normativa relativa alla branch exemption. Ricordiamo brevemente questa importante innovazione introdotta lo scorso anno dal Decreto Crescita e Internazionalizzazione, che porta un legittimo e concreto risparmio d’imposta in capo alle imprese residenti.
CFC – La prima esimente del 167 TUIR.
Esaminiamo la possibile disapplicazione della normativa CFC sulla base della prima esimente prevista dall’art. 167, comma 5, del TUIR, alla luce del Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
Residenza fiscale e imposte pagate allestero tuirPaolo Soro
Residenza fiscale e imposte pagate all’estero: il TUIR.
Proseguiamo l’analisi del tema concernente la residenza fiscale e le imposte pagate all’estero con l’analisi della principale norma nazionale: il TUIR.
Da Roma a Dubai, aspetti fiscali.
Lo scorso aprile, il Ministro Padoan ha firmato due decreti ridisegnando la mappa dei Paesi White List con riferimento alla deduzione dei costi e alla disapplicazione della normativa CFC: gli Emirati Arabi Uniti sono stati ricompresi nella prima, ma restano fuori dalla seconda. In tale quadro intervengono le ulteriori modifiche adottate col Decreto Crescita e Internazionalizzazione, a settembre.
Intervento di Maria Grazia Pastore al convegno del 23 maggio 2017 "Gli incontri con l'Amministrazione Finanziaria. L'Agenzia - Il Fisco - Il Commercialista”
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015 Paolo Soro
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015.
Chiarimenti per l’ampia platea di contribuenti interessati ad accedere alla procedura, che rappresenta un’irrinunciabile chance per rientrare nel perimetro della legalità fiscale
La stabile organizzazione (permanent establishment)
La stabile organizzazione (spesso individuata nella classica “branch” estera) collega a uno Stato il reddito che deriva da un’attività economica svolta sul suo territorio da parte di un’impresa non residente. Tale reddito d’impresa è sottoposto a tassazione anche nello Stato della fonte (Stato di provenienza del reddito), salvo eventuale credito per le imposte già assolte.
Nell’ordinamento tributario italiano, la stabile organizzazione è definita dall’articolo 162 del Tuir che, nonostante alcune lievi differenze, possiamo dire riprende la struttura e il contenuto dell’articolo 5 del Modello di Convenzione OCSE contro le doppie imposizioni, il quale utilizza il termine: permanent establishment (PE).
Criticità e spunti di rilfessione sul rapporto tra principi contabili e poteri di controllo dell'amministrazione finanziaria. Intervento di Beatrice Zarri (Agenzia delle Entrate- Direzione regionale Emilia-Romagna) all'interno del convegno "Tutto dichiarazioni". Slide aggiornate a giugno 2015.
Schemi rappresentativi di comportamententi anomali: operatività connessa con ...Alessandra Rocca
La Uif ha pubblicato il 10 novembre 2020 schemi rappresentativi di comportamenti anomali diretti a tutti i destinatari degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette;
5 i capitoli del documento:
• Operatività connessa con illeciti fiscali
• Utilizzo o emissione di fatture per operazioni inesistenti (settori ritenuti a maggiore rischio quello edile, carburanti, beni a contenuto tecnologico, commercio di autoveicoli, logistica, metalli preziosi etc.)
• Frodi sull'iva intracomunitaria
• Frodi fiscali internazionali
• Cessione di crediti fiscali fittizi e altri indebiti utilizzi
La CONSOB è l’Autorità amministrativa indipendente che controlla il mercato finanziario italiano, per tutelare gli investitori e garantire il buon funzionamento del sistema finanziario
Tax ruling: il Parlamento europeo bacchetta i Paesi membri
Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2016 sulle decisioni anticipate in materia fiscale (tax ruling) e altre misure analoghe per natura o effetto
Lo scorso 6 luglio, il Parlamento europeo ha pubblicato sul proprio portale istituzionale l’ultima Risoluzione in tema di tax ruling. Il contenuto è una forte reprimenda per tutti i governi dei Paesi membri che, di fatto, continuano a procrastinare l’adozione delle misure raccomandate nel piano BEPS e gli altri provvedimenti che mirano a combattere l’elusione fiscale internazionale.
Governo contro Magistratura: un bel duello.
È fresca di emanazione la nuova normativa concernente la responsabilità dei Magistrati. L’ANM polemizza col Governo, il quale sembra avere un particolare “occhio di riguardo” verso le Toghe, posto che, a breve distanza dal provvedimento che ha ridotto il loro periodo feriale, lancia questa seconda bordata ai Giudici.
Da Roma a Dubai, aspetti fiscali.
Lo scorso aprile, il Ministro Padoan ha firmato due decreti ridisegnando la mappa dei Paesi White List con riferimento alla deduzione dei costi e alla disapplicazione della normativa CFC: gli Emirati Arabi Uniti sono stati ricompresi nella prima, ma restano fuori dalla seconda. In tale quadro intervengono le ulteriori modifiche adottate col Decreto Crescita e Internazionalizzazione, a settembre.
Intervento di Maria Grazia Pastore al convegno del 23 maggio 2017 "Gli incontri con l'Amministrazione Finanziaria. L'Agenzia - Il Fisco - Il Commercialista”
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015 Paolo Soro
Focus sulla voluntary disclosure – Circolare 10/E 2015.
Chiarimenti per l’ampia platea di contribuenti interessati ad accedere alla procedura, che rappresenta un’irrinunciabile chance per rientrare nel perimetro della legalità fiscale
La stabile organizzazione (permanent establishment)
La stabile organizzazione (spesso individuata nella classica “branch” estera) collega a uno Stato il reddito che deriva da un’attività economica svolta sul suo territorio da parte di un’impresa non residente. Tale reddito d’impresa è sottoposto a tassazione anche nello Stato della fonte (Stato di provenienza del reddito), salvo eventuale credito per le imposte già assolte.
Nell’ordinamento tributario italiano, la stabile organizzazione è definita dall’articolo 162 del Tuir che, nonostante alcune lievi differenze, possiamo dire riprende la struttura e il contenuto dell’articolo 5 del Modello di Convenzione OCSE contro le doppie imposizioni, il quale utilizza il termine: permanent establishment (PE).
Criticità e spunti di rilfessione sul rapporto tra principi contabili e poteri di controllo dell'amministrazione finanziaria. Intervento di Beatrice Zarri (Agenzia delle Entrate- Direzione regionale Emilia-Romagna) all'interno del convegno "Tutto dichiarazioni". Slide aggiornate a giugno 2015.
Schemi rappresentativi di comportamententi anomali: operatività connessa con ...Alessandra Rocca
La Uif ha pubblicato il 10 novembre 2020 schemi rappresentativi di comportamenti anomali diretti a tutti i destinatari degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette;
5 i capitoli del documento:
• Operatività connessa con illeciti fiscali
• Utilizzo o emissione di fatture per operazioni inesistenti (settori ritenuti a maggiore rischio quello edile, carburanti, beni a contenuto tecnologico, commercio di autoveicoli, logistica, metalli preziosi etc.)
• Frodi sull'iva intracomunitaria
• Frodi fiscali internazionali
• Cessione di crediti fiscali fittizi e altri indebiti utilizzi
La CONSOB è l’Autorità amministrativa indipendente che controlla il mercato finanziario italiano, per tutelare gli investitori e garantire il buon funzionamento del sistema finanziario
Tax ruling: il Parlamento europeo bacchetta i Paesi membri
Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2016 sulle decisioni anticipate in materia fiscale (tax ruling) e altre misure analoghe per natura o effetto
Lo scorso 6 luglio, il Parlamento europeo ha pubblicato sul proprio portale istituzionale l’ultima Risoluzione in tema di tax ruling. Il contenuto è una forte reprimenda per tutti i governi dei Paesi membri che, di fatto, continuano a procrastinare l’adozione delle misure raccomandate nel piano BEPS e gli altri provvedimenti che mirano a combattere l’elusione fiscale internazionale.
Governo contro Magistratura: un bel duello.
È fresca di emanazione la nuova normativa concernente la responsabilità dei Magistrati. L’ANM polemizza col Governo, il quale sembra avere un particolare “occhio di riguardo” verso le Toghe, posto che, a breve distanza dal provvedimento che ha ridotto il loro periodo feriale, lancia questa seconda bordata ai Giudici.
Contribuenti allo sbaraglio.
Reverse charge, split payment, voluntary disclosure, abuso del diritto, cancellazione delle società, IRAP incompleta, partite IVA semplificate per professionisti, associazioni senza IVA, nuove assunzioni, modello CU e 730 precompilato… chi più ne ha, più ne metta; il 2015 è ormai iniziato da venti giorni, ma ancora tutto tace. Nessun chiarimento è stato diramato relativamente alle tante disposizioni che paiono contraddittorie e inique.
Legge di Stabilità e novità di fine anno – Le risposte dell’Agenzia (2).
Proseguiamo con le prime risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate, riportando quanto espresso durante la giornata di oggi, nel corso dell’evento “Telefisco”.
La colpa è del commercialista!
Ogniqualvolta un contribuente sia oggetto di attenzione da parte del Fisco, la colpa ricade sempre sul commercialista. Ad avallare tale iperbole, poi, contribuiscono non poco alcune bizzarre sentenze della Cassazione. Qualche volta, però, si rasenta l'idiozia.
Cessione d’azienda dell’impresa familiare.
Il contribuente può decidere di optare per la tassazione ordinaria, in un unico esercizio, ovvero per quella separata; la tassazione della plusvalenza deve essere tassata interamente in capo al titolare dell'impresa ed è, quindi, fiscalmente irrilevante per i collaboratori familiari.
Risoluzione 78/E del 31 agosto 2015 dell’Agenzia delle Entrate in materia di cessione dell’unica azienda dell’impresa familiare.
Bollo assolto in modo virtuale – Circolare dell’Agenzia.
Per le violazioni relative ai versamenti bimestrali e d’acconto, irrogazione immediata delle sanzioni: il contribuente ha già ricevuto la notifica dell’avviso di liquidazione
Esterovestizione e attività di verifica dell'agenziaPaolo Soro
Esterovestizione e attività di verifica dell’Agenzia delle Entrate.
Un’impresa residente all’estero, sulla base di criteri formali, e in Italia, su fondamenti sostanziali (come spesso accade nel caso di holding straniere che detengono partecipazioni in società domestiche), va incontro ai problemi nascenti dalla normativa sull’esterovestizione. Diamo uno sguardo ai fattori considerati dall’Agenzia delle Entrate nella sua attività di verifica.
Corte UE: Libera circolazioni dei lavoratori
La Corte di Giustizia europea ha avuto modo di ribadire (C-478/2015) che le esenzioni valide nei singoli Paesi membri devono trovare applicazione anche in Svizzera, in forza dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, siglato a Lussemburgo, il 21.06.1999, tra la Comunità europea e la Confederazione elvetica.
Le novità del decreto crescita e internazionalizzazione terza partePaolo Soro
Le novità del Decreto Crescita e Internazionalizzazione - Terza parte.
Il Decreto Crescita e Internazionalizzazione reca svariate novità relative al concetto e all'individuazione di stabile organizzazione e domicilio delle imprese internazionali, istanza d'interpello, dividendi, interessi, costi black list, consolidato nazionale, trasferimento della residenza, perdite, utili, credito d'imposta estero e spese di rappresentanza. Di seguito pubblichiamo la terza e ultima parte (artt. 13 - 16).
Matteo, il cantastorie.
Le tasse sulla casa... il livello della disoccupazione... la crescita dell'economia... il Matteo nazionale ce le va cantando a destra e a manca; naturale, dunque, l'immediato accoppiamento con i cantastorie di un tempo (forse) non del tutto passato.
Obbligatorietà della trasmissione telematica con modello unico informatico catastale.
L’Agenzia delle Entrate (provvedimento 35112 dell’11 marzo 2015) dispone l’obbligatorietà della trasmissione telematica, con modello unico informatico catastale, per la presentazione degli atti di aggiornamento. Di seguito, si riportano le principali indicazioni contenute nel testo del documento in questione.
Regime fiscale del “rent to buy”.
La disciplina del “contratto di godimento in funzione della successiva alienazione” può essere applicata a tutte le tipologie di immobili, sia gli strumentali sia gli abitativi
The european fund for strategic investmentsPaolo Soro
The European Fund for Strategic Investments (EFSI Project)
Il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici è stato varato fin dal 2015 dalla Commissione UE, ma risulta ancora poco conosciuto alla massa di imprenditori e professionisti. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le concrete potenzialità di realizzo di questo strumento, che ricorda in molti punti i progetti messi in campo dal governo di Dubai con l’FDI (Fund Dubai Investments).
Depositi IVA – Circolare Agenzia delle Entrate.
Per i giudici comunitari, in mancanza di tentativo di frode, la violazione ha carattere formale e la relativa pena pecuniaria è tenuta a rispettare il principio di proporzionalità
Brexit Tax
Il “Day-after-Brexit” si annuncia pieno di incognite e di timori. Seppure, infatti, la normativa preveda un biennio di rodaggio prima dell’uscita effettiva, per fare in modo che il governo europeo possa dettare le necessarie disposizioni transitorie (si pensi, a esempio, al contenzioso in corso presso la Corte UE in cui sono parte i contribuenti del Regno Unito), è innegabile che saranno non poche le conseguenze dirette che colpiranno la vita lavorativa, economica, finanziaria e soprattutto fiscale di tutti gli Europei.
Il Patent Box.
E’ stato recentemente pubblicato sui siti del MISE e del MEF il decreto di attuazione del cosiddetto “Patent Box”: Regime di tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere dell’ingegno.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
GUIDA SINTETICA PER UTENTI ESPERTI SUGLI ADEMPIMENTI SOCIETARI,
REDATTA DALLE CAMERE DI COMMERCIO CON IL COORDINAMENTO DEL
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
La presentazione utilizzata nell'ambito dell'incontro Presieduto dal Prof. Antonio Viotto e organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso l'11 dicembre 2015. Copyright Marco Greggi
Tra elusione fiscale e libertà di stabilimento nei casi di esterovestizioneElio Palmitessa, LL.M.
Con la Sentenza n. 43809/15 i giudici della Corte Suprema hanno certificato una “dissociazione” tra il luogo di effettivo esercizio della direzione amministrativo e il luogo in cui si colloca il potere di direzione e coordinamento della capogruppo. Quest’ultimo, infatti, non può più essere considerato tout-court come il luogo dal quale partono gli impulsi volitivi della società, ma si sottolinea l’esigenza di effettuare una valutazione più ampia che passi anche da una analisi oggettiva delle attività, delle funzioni e dei rischi assunti dalla controllata estera nella sua ordinaria operatività
L'Associazione IBAN ha predisposto, in collaborazione con CBA Studio Legale e Tributario, un Libro Bianco volto a formulare proposte concrete, sintetiche e di snello recepimento, per rendere ancora più forte il settore delle start-up, in crescita esponenziale da quando è stata efficacemente introdotta la normativa di cui al D.L.179/2012.
La circolare riepiloga le norme in materia di monitoraggio fiscale. Parecchi quesiti sono stati posti da publisher adsense che ricevono bonifici esteri e chiedono come comportarsi.
Ocse al lavoro su transfer pricing e bepsPaolo Soro
OCSE al lavoro su Transfer Pricing e BEPS
Prendiamo atto del rinnovato impegno da parte di tutte le Amministrazioni Finanziarie nazionali, nel colpire azioni di carattere elusivo poste in essere dalle imprese multinazionali (o, comunque, transnazionali), per fare il punto sulla situazione fiscale derivante dalle problematiche legate al Transfer Pricing e ai fenomeni di BEPS.
Nicola Ricciardi coautore della seconda edizione del libroNicola Ricciardi
L'avvocato Nicola Ricciardi è uno dei tre autori dell'imponente aggiornamento del volume sull'ingiunzione fiscale. Il libro include anche un cd-rom con tutte le leggi relative.
In uscita l'edizione aggiornata e ampliata de "L'ingiunzione fiscale", volume curato da tre avvocati specialisti tra cui Nicola Ricciardi. In vendita nelle migliori librerie e online.
Circolari e risoluzioni amministrative
La Cassazione ha recentemente ribadito il valore non vincolante delle circolari e delle risoluzioni emanate dall’Agenzia delle Entrate: nulla quaestio! Senonché, in un sistema giuridico/normativo come quello italiano, affrontare la crescente complessità concernente la quotidiana attuazione delle varie disposizioni di legge appare spesso un’impresa improba.
Pensieri sotto l’ombrellone: escapologia fiscale
Italiani, siate allegri: è arrivato il mago che vi svela i suoi segreti per riuscire, finalmente, a non pagare le tasse. C’è solo un piccolissimo, insignificante dettaglio da considerare: estote parati (anche voi, come fece lui) a fare un viaggetto in quel di Panama.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
America first
Trump conferma l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo mondiale sul clima. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le implicazioni per il mondo del lavoro.
Aspetti critici del Patent Box
La mancata armonizzazione internazionale della normativa sul Patent Box e talune criticità presenti nelle disposizioni nazionali, creano non pochi problemi di carattere pratico. Per contro, sono proprio le lacune esistenti che possono, in determinati casi, prospettare talune buone opportunità internazionali d’investimento.
Il Flexible Benefit
Le aziende metalmeccaniche, a partire dal 1° giugno 2017, devono mettere a disposizione una serie di buoni spesa per il welfare dei dipendenti e dei loro familiari.
L’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL per le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, datata 26.11.2016, ha varato un nuovo istituto contrattuale che prevede dei particolari contributi economici a favore dei lavoratori: il flexible benefit.
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
Lavoro dipendente svolto all’estero da cittadini italiani
In questo periodo, i contribuenti sono come al solito alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’eventuale conseguente pagamento delle imposte. Non per tutti, però, la situazione appare chiara.
Ogni anno aumenta sempre di più il numero dei cittadini italiani che si reca all’estero per lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro locale, ma, da un punto di vista prettamente fiscale, resta residente in patria. Orbene, per tali soggetti, spesso non è affatto facile comprendere quali siano gli adempimenti cui devono provvedere e, in generale, quali eventuali obblighi abbiano nei confronti del Fisco nazionale.
Dubai, IVA al via!
Il Ministero delle Finanze degli EAU pubblica le FAQ, confermando per il prossimo 1° gennaio il Via! alla nuova normativa emiratina in materia d’IVA.
Continua la campagna informativa del Governo degli Emirati Arabi Uniti in vista dell’introduzione dell’IVA, prevista per il 1° gennaio 2018: il portale istituzionale del Ministero delle Finanze emiratino, al riguardo, ha pubblicato le risposte ai primi quesiti.
Mamma, ho perso l’aereo!
L’Alitalia al redde rationem.
Nella simpatica commedia americana, record d’incassi al botteghino, il piccolo Macaulay Carson è un passeggero che perde l’aereo per ben due volte. Gli autori, nonostante il successo ottenuto in entrambe le occasioni, hanno ritenuto che non sarebbe stato più credibile fargli mancare il volo anche in una terza circostanza.
In Italia, invece, per la terza volta nel giro di nove anni (2008 – 2013 – 2017), il personale dell’Alitalia (e non solo) “perde l’aereo”.
Stabile organizzazione occulta, work in progress
Il Senato è al lavoro per cercare di regolamentare le Stabili Organizzazioni Occulte in Italia delle OTT. Occorre, però, capire l’utilità concreta di una normativa in conflitto con le disposizioni delle Convenzioni internazionali che, in caso di conflitto, prevalgono rispetto alla legge nazionale.
TTIP e TPP: Mettiamo un po’ d’ordine
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership e il Trans Pacific Partnership hanno in comune solo una cosa: il fatto che sono entrambi due accordi di collaborazione (partnership) concernenti gli scambi commerciali internazionali… o forse c’è dell’altro?
Voluntary Disclosure Bis
La Voluntary Disclosure Bis (chiamata in gergo, Voluntary Disclosure 2.0) proposta dal governo consente, ora, la regolarizzazione anche di contanti e valori al portatore conservati in Italia.
Tra le misure contenute nel testo del Decreto Legge del 22 ottobre 2016 n. 193 (in vigore dal 24.10.2016), collegato alla Legge di Bilancio 2017, coordinato con la Legge di conversione 1° dicembre 2016, n. 225, pubblicata nella GU n. 282 del 02.12.2016 – Supplemento Ordinario n. 53, troviamo inserita anche la nuova procedura di Voluntary Disclosure (VD), letteralmente: rivelazione volontaria.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Pianificazione fiscale internazionale
L’internazionalizzazione delle PMI, specie oggigiorno, si sviluppa obbligatoriamente attraverso un’attenta attività di pianificazione tributaria e previdenziale (prima ancora che economica e finanziaria), rispettosa dei principi concernenti l’abuso del diritto e l’elusione fiscale.
Pianificazione fiscale etica
E’ possibile sviluppare un’attività di pianificazione fiscale internazionale etica (che sia cioè improntata su condivisibili precetti morali)? A modesto parere di chi scrive, assolutamente sì! E, in questo contributi, si cercherà di fornirne adeguata dimostrazione logica.
Il Gruppo IVA
La Legge denominata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, appena entrata in vigore, ha introdotto una nuova figura fiscale denominata “Gruppo IVA”, mediante l’inserimento del “Titolo V-bis Gruppo IVA” nel D.P.R 633/72.
Di seguito si riporta una panoramica relativa ai più eclatanti casi di pianificazione fiscale aggressiva che hanno trovato spazio nelle principali testate giornalistiche mondiali, cercando di comprendere qual è il reale livello di elusione che i grossi gruppi multinazionali arrivano a conseguire.
La mappa internazionale del lavoro
Intrappolati nella nostra quotidianità, lastricata da innumerevoli ed estenuanti adempimenti, siamo spesso costretti a rubare preziosi momenti alle famiglie (e al più che meritato riposo domenicale), per immergerci obtorto collo nello studio delle numerose novità legislative, che oramai scandiscono la vita dei commercialisti con lo stesso ineluttabile alternarsi del giorno alla notte. Così facendo, però, dimentichiamo che abbiamo altresì il dovere di ritagliarci un minimo di tempo da dedicare a un aspetto fondamentale della nostra formazione professionale: ovverossia, l’analisi del mercato nazionale e internazionale in cui operiamo.
Le novità del decreto crescita e internazionalizzazione parte i
1. Le novità del Decreto Crescita e Internazionalizzazione - Prima parte
Il Decreto Crescita e Internazionalizzazione reca svariate novità relative al concetto e
all'individuazione di stabile organizzazione e domicilio delle imprese internazionali, istanza
d'interpello, dividendi, interessi, costi black list, consolidato nazionale, trasferimento della
residenza, perdite, utili, credito d'imposta estero e spese di rappresentanza. Di seguito
pubblichiamo la prima parte (artt. 1 - 4).
Il Consiglio dei Ministri dello scorso 6 agosto, recependo le ultime richieste di modifica presentate
dal Parlamento, ha dato il via libera definitivo allo schema del Decreto Legislativo recante misura
per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese, in attuazione dell’articolo 12, della Legge
Delega Fiscale 11 marzo 2014, N.23.
Le disposizioni del decreto hanno lo scopo di favorire l’attività transnazionale delle aziende
italiane, nonché l’internazionalizzazione dei soggetti economici operanti in Italia, in applicazione
delle raccomandazioni degli organismi internazionali e dell’Unione europea, tenendo altresì conto
dei più recenti orientamenti emersi in sede Ocse, e degli sviluppi della discussione a livello
europeo sull’adozione di una base imponibile comune consolidata (CCCTE: Common Consolidated
Corporate Tax Base).
Esaminiamo le novità introdotte dalla norma in questione.
Premessa
Come riportato nella Relazione illustrativa allo schema base del decreto, gli interventi di riordino,
in conformità ai principi e ai criteri direttivi indicati nella legge, devono perseguire lo scopo
principale di rendere il nostro Paese maggiormente attrattivo e competitivo per le imprese
italiane, ovvero quelle straniere che intendono operare in Italia.
Si tratta di un obiettivo prioritario non più rinviabile, in quanto l'internazionalizzazione delle
imprese è un corollario dei molteplici, costanti e rapidi cambiamenti dello scenario economico
mondiale. I processi di globalizzazione hanno dato luogo a significative trasformazioni nelle
strutture produttive e nei mercati, determinando anche profondi e rapidi cambiamenti nella
posizione competitiva di molti Paesi europei.
Nel processo di globalizzazione attualmente in corso emerge, innanzitutto, la rilevanza della
frammentazione internazionale dei processi produttivi. Gli scambi transnazionali di materie prime
e beni finali sono ormai soltanto una delle componenti dell'integrazione internazionale e stanno
assumendo un peso meno preponderante rispetto al fenomeno nel suo complesso. L'apertura di
nuovi mercati e l'emergere di nuovi importanti concorrenti ha modificato gli equilibri esistenti e
reso lo scenario competitivo internazionale più complesso, con la crescita e la diffusione di affiliate
estere tra gli elementi sempre più rilevanti nell'attività internazionale delle imprese.
Per operare sui mercati esteri le imprese devono superare barriere informative superiori a quelle
riscontrate sul mercato domestico, che scaturiscono sia dalle inevitabili diversità culturali e
regolamentari sia dall'esistenza di ostacoli burocratici e legali. Quale che sia la forma di
2. internazionalizzazione prescelta (insediamento produttivo, sviluppo di una rete commerciale e
logistica, definizione di servizi post-vendita, semplice esportazione), le imprese investono risorse
ingenti nell'estendere all'estero la propria rete di rapporti e relazioni, con nuovi partner e
istituzioni.
"Il ruolo che il fisco può e deve svolgere a sostegno dell'internazionalizzazione", così continua la
Relazione illustrativa, "è quello di ridurre i vincoli alle operazioni transfrontaliere e di creare un
quadro normativo quanto più certo e trasparente per gli investitori.
Si tratta di interventi concernenti vari aspetti della fiscalità internazionale finalizzati a:
1. creare un contesto di maggiore certezza, anche eliminando alcune lacune dell'ordinamento
domestico;
2. ridurre gli adempimenti per le imprese e i relativi oneri amministrativi;
3. adeguare la normativa interna alle recenti pronunce giurisprudenziali della Corte di
Giustizia;
4. eliminare alcune distorsioni del sistema vigente.”
Articolo 1 – Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale
Viene abrogato l’articolo 8 del Dl 269/2003 (ruling internazionale), sostituendolo attraverso
l’introduzione del nuovo articolo 31-ter del DPR 600/1973. La disposizione contiene la revisione
degli accordi preventivi tra imprese con attività internazionale e Amministrazione Finanziaria,
disciplinando gli accordi fiscali di natura preventiva afferenti diverse fattispecie di rilievo
transnazionale.
Nel dettaglio, gli accordi preventivi avranno a oggetto:
A) l'area della disciplina dei prezzi di trasferimento infragruppo e della definizione dei valori
fiscali di ingresso e di uscita in caso di trasferimento della residenza;
B) l'attribuzione di utili e perdite alle stabili organizzazioni in un altro Stato di un'impresa o
ente residente, ovvero alla stabile organizzazione in Italia di un soggetto non residente;
C) la valutazione preventiva della sussistenza o meno dei requisiti che configurano una stabile
organizzazione situata nel territorio dello Stato, tenute presenti le vigenti Convenzioni
contro le doppie imposizioni stipulate dall'Italia;
D) l'individuazione, nel caso concreto, della disciplina e delle norme, anche di origine
convenzionale, concernenti l'erogazione o la percezione di dividendi, interessi, royalties e
altri componenti reddituali a (o da) soggetti non residenti.
Gli accordi vincolano le parti per il periodo di imposta nel corso del quale sono stipulati e per i
quattro periodi di imposta successivi, salvo mutamenti delle circostanze di fatto o di diritto
rilevanti ai fini dei citati accordi sottoscritti. Qualora tali cambiamenti ricorrano per uno o più dei
periodi di imposta precedenti alla stipula, ma non anteriori a quello in corso alla data di
presentazione dell'istanza, relativamente a tali periodi di imposta è concessa la facoltà al
contribuente di far valere retroattivamente l'accordo stesso, provvedendo, ove si renda a tal fine
3. necessario rettificare il comportamento adottato, all'effettuazione del ravvedimento operoso,
ovvero alla presentazione della dichiarazione integrativa. L’Amministrazione Finanziaria invia copia
dell'accordo all'Autorità fiscale competente degli Stati di residenza o di stabilimento delle imprese.
Le imprese che aderiscono al nuovo regime di adempimento collaborativo avranno accesso alla
procedura anche ai fini della preventiva definizione in contraddittorio dei metodi di calcolo del
valore normale delle operazioni con soggetti localizzati in Paesi black list.
Articolo 2 – Interpello sui nuovi investimenti
Alla procedura di accordo collaborativo di cui al precedente articolo, viene affiancata quella
concernente l’interpello sui nuovi investimenti.
Le imprese che intendono effettuare investimenti nel territorio dello Stato di ammontare non
inferiore a trenta milioni e che abbiano significative e durature ricadute sull’occupazione, possono
presentare all'Agenzia delle Entrate un'istanza di interpello in merito al trattamento fiscale del loro
piano di investimento e delle eventuali operazioni straordinarie che si ipotizzano per la sua
realizzazione, ivi inclusa, ove necessaria, la valutazione circa l'esistenza o meno di un'azienda.
Possono formare oggetto dell'istanza anche la valutazione preventiva relativa all'eventuale
assenza di abuso del diritto fiscale o di elusione, la sussistenza delle condizioni per la
disapplicazione di disposizioni antielusive e l'accesso a determinati regimi o istituti previsti
dall'ordinamento tributario. Con riferimento ai tributi non di competenza dell'Agenzia delle
Entrate, quest'ultima provvederà a inoltrare la richiesta dell'investitore agli enti di competenza che
renderanno autonomamente la risposta.
In questo primo comma, pare importante richiamare subito l’attenzione su due questioni
principali:
I) La presentazione dell’interpello diventa facoltativa;
II) Anche la valutazione afferente l’esistenza dell’azienda può essere oggetto di interpello.
Il Legislatore prosegue, poi, indicando le varie modalità operative.
La risposta scritta e motivata dell'Agenzia delle Entrate è resa entro centoventi giorni
(eventualmente prorogabili di altri novanta, nel caso sia necessario acquisire ulteriori
informazioni), ed è basata sul piano di investimento e su tutti gli ulteriori elementi informativi
forniti dall'investitore, anche su richiesta dell'Agenzia.
Ove necessario, previa intesa con il contribuente, l'Ufficio potrà accedere presso le sedi in cui si
svolge l’attività.
Qualora la risposta non pervenga al contribuente entro i predetti termini, si intende che
l'Amministrazione concorda con l'interpretazione o il comportamento prospettato dal richiedente.
Fondamentale, dunque, è la presentazione da parte dell'investitore di un programma nel quale
debbono necessariamente essere decritti, oltre all'ammontare dell'investimento, i tempi e le
4. modalità di realizzazione dello stesso, l'incremento occupazionale e i riflessi, anche in termini
quantitativi, che l'investimento ha sul sistema tributario italiano.
Il parere del Fisco è di carattere ampissimo e può riguardare contemporaneamente: l'accesso al
regime del consolidato nazionale o mondiale, la disapplicazione del regime CFC, l'accesso
all'istituto della PEX su dividendi e plusvalenze, il trattamento IVA applicabile alla particolare
attività esercitata e finanche, come detto, l'esistenza o meno di un’azienda.
Importantissima, inoltre, l’introduzione del silenzio-assenso.
Il contribuente che dà esecuzione alla risposta, a prescindere dall'ammontare del suo volume
d'affari o dei suoi ricavi, potrà comunque accedere all'istituto dell'adempimento collaborativo al
ricorrere degli altri requisiti ivi previsti.
Il rilascio della risposta all'interpello non pregiudica comunque il diritto dell'investitore che non
intenda avvalersi delle procedure citate, di conoscere successivamente il parere dell'Agenzia delle
Entrate su questioni diverse da quelle che hanno costituito oggetto del precedente interpello.
Articolo 3 – Dividendi provenienti da soggetti residenti in Stati o territori a regime fiscale
privilegiato
L’articolo in questione affronta il tema particolarmente delicato relativo alla percezione, da parte
di soci (persone fisiche o giuridiche) residenti in Italia, di dividendi provenienti da società residenti
in Stati o territori non inseriti nella White List.
Di regola, i dividendi provenienti, anche indirettamente, da questi Paesi erano assoggettati a
tassazione in capo al socio residente per il loro intero importo. La locuzione “anche
indirettamente”, causava inevitabili problemi, atteso che di frequente diveniva difficile, per il socio
residente, andare a risalire alla società Black List, nel caso di pluralità di aziende intermedie,
spesso a loro volta aventi sede in altri Stati.
Ebbene, con la nuova disposizione, il meccanismo dell’integrale imponibilità viene adesso limitato
ai casi di partecipazione diretta in una società Black List; ovvero, nei casi di partecipazione
indiretta, all’ipotesi in cui il socio residente detenga una partecipazione di controllo in una società
intermedia non black list (italiana o estera), che consegue a sua volta utili da partecipate, anche
non di controllo, in Stati black list. Soltanto in tali fattispecie, infatti, il socio italiano è in grado di
conoscere la provenienza degli utili e agire come “dominus” dell'investimento partecipativo nella
società black list.
Ciò detto, nell’ipotesi di disapplicazione della disciplina CFC per il ricorrere della c. d. prima
esimente del 167 TUIR, si verifica un effetto distorsivo determinato dal mancato riconoscimento al
socio di controllo residente di un credito per le imposte assolte dal soggetto partecipato estero.
Sostanzialmente, il socio di controllo che disapplica la normativa CFC sulla base della prima
esimente, subisce una tassazione sugli utili rimpatriati più onerosa di quella che avrebbe subito
qualora avesse tassato per trasparenza il reddito della partecipata black list.
5. Analogo effetto si verifica pure nel caso di realizzo della plusvalenza derivante dalla cessione della
partecipazione, la quale, non godendo della participation exemption, concorre alla formazione del
reddito complessivo del socio italiano per l'intero importo, senza usufruire di alcun credito a
fronte delle imposte assolte dal soggetto partecipato black list.
Per ovviare a tali effetti distorsivi, la nuova norma riconosce al socio di controllo residente (ovvero
alle sue controllate residenti) un credito per le imposte assolte dal soggetto partecipato estero
nello Stato o territorio di localizzazione. Il riconoscimento del credito d’imposta è tuttavia
subordinato alla dimostrazione che la società non residente da cui provengono i dividendi, svolga
un’effettiva attività industriale o commerciale, come sua principale attività, nel mercato dello
Stato di residenza. Resta quantunque inteso che il credito d'imposta spetterà al socio pro-quota,
ossia in proporzione alla sua quota di partecipazione e al periodo di detenzione.
Viceversa, resta invariata la disciplina attinente alla disapplicazione del regime di imposizione
integrale degli utili e delle plusvalenze provenienti da società ed enti situati in Stati o territori Black
List: per ottenere tale disapplicazione, il socio residente deve comunque dimostrare, anche
mediante la presentazione di apposito interpello (sempre facoltativo), che dal possesso delle
partecipazioni non consegue l’effetto di localizzare redditi in Stati o territori a fiscalità privilegiata
(esimente di cui alla lettera b del 167, TUIR).
Nei casi in cui il contribuente intenda far valere la sussistenza delle condizioni di esenzione ma non
abbia presentato l'interpello (o non abbia ricevuto risposta favorevole), la percezione di utili o
il realizzo di plusvalenze da partecipazioni in imprese o enti situati in paradisi fiscali deve essere
segnalata nella dichiarazione dei redditi del socio residente. In caso contrario, si applica una
sanzione pecuniaria.
Articolo 4 – Interessi passivi
La norma mira a razionalizzare il sistema di deduzione degli interessi passivi.
Innanzitutto, viene prevista l'inclusione nel calcolo del ROL (Risultato Operativo Lordo) anche dei
dividendi provenienti dalle società controllate estere, in modo tale da riconoscere la deduzione
degli interessi passivi in funzione dei flussi finanziari di ritorno, effettivamente correlati
all'investimento partecipativo estero (si determina una sorta di correttivo che non penalizzi
ingiustamente gli investimenti in società controllate estere, come alternativa a quelli in società
italiane).
Viene abrogata la disposizione che consentiva di calcolare il limite di deduzione degli interessi
passivi, includendo virtualmente nel consolidato nazionale anche le società controllate estere, in
modo da poter tener conto pure del ROL di tali società. Questa previsione, sebbene mossa dalla
finalità di evitare una possibile discriminazione tra gruppi con società controllate italiane e gruppi
con società anche estere (posto che i primi, attraverso l'opzione per il regime del consolidato,
possono "attingere" al ROL di tutte le società controllate; mentre i secondi, non potendo accedere
al consolidato nazionale, avrebbero subito un’ingiusta penalizzazione), creava potenziali effetti
distorsivi.
6. Si interviene, poi, sul regime di deducibilità degli interessi passivi relativi a finanziamenti e
rifinanziamenti garantiti da ipoteca in favore delle imprese immobiliari, precisando che detta
disciplina si applica alle società che svolgono effettivamente e prevalentemente tale attività
immobiliare, in funzione di determinati parametri concernenti i ricavi derivanti dagli immobili e il
valore complessivo degli stessi.
In sostanza, la condizione indispensabile per l'accesso all'integrale deduzione degli interessi passivi
per le immobiliari, consiste nel rispetto di due requisiti: uno patrimoniale e uno economico: ossia,
che i ricavi siano rappresentati per almeno due terzi da canoni di locazione.
Francamente, a parere di chi scrive, ciò potrebbe più che verosimilmente comportare l'esclusione
formale dal beneficio di svariate imprese le quali, viceversa, dovrebbero essere incluse da un
punto di vista sostanziale. In proposito, occorre infatti osservare che, nell'ipotesi in cui vi sia il
contemporaneo svolgimento dell'attività di locazione e dell'attività di vendita di immobili/merce, il
peso dei ricavi da vendita degli immobili potrebbe risultare particolarmente elevato, influendo in
modo sostanziale e decisivo con riferimento ai summenzionati parametri prescritti dalla norma.
Sono, conseguentemente, auspicabili degli opportuni correttivi, essendo più che probabile
l'impossibile rispetto della condizione se il provvedimento rimanesse invariato.
Infine, viene pure abrogata la norma che limita la deducibilità degli interessi passivi su titoli
obbligazionari negoziati in paesi non White List.