LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: PERSONE, TECNOLOGIE, MODELLI | Associazione ADAPT Francesco Seghezzi Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne
Gli effetti di Industry 4.0 si stanno diffondendo in modo reticolare impattando in tutti i settori dell’economia e aprendo spazio a nuovi possibili scenari di gestione delle Risorse Umane.
Atti del Workshop NUOVO RINASCIMENTO 4.0
Celebrating 20years BB Anniversary | ETAss Business Birthday
16 Settembre 2016
www.etass.it - 0362.231231 - info@etass.it
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: PERSONE, TECNOLOGIE, MODELLI | Associazione ADAPT Francesco Seghezzi Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne
Gli effetti di Industry 4.0 si stanno diffondendo in modo reticolare impattando in tutti i settori dell’economia e aprendo spazio a nuovi possibili scenari di gestione delle Risorse Umane.
Atti del Workshop NUOVO RINASCIMENTO 4.0
Celebrating 20years BB Anniversary | ETAss Business Birthday
16 Settembre 2016
www.etass.it - 0362.231231 - info@etass.it
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Sì, ma il programma? Cinque grandi progetti per migliorare la città.Antonio Decaro
I cinque grandi progetti di Antonio Decaro per migliorare la città.
«In questi mesi mi sono impegnato a raccogliere centinaia di idee e progetti. Per ognuno di essi abbiamo studiato fattibilità, tempi, risorse. Oggi voglio raccontare la Bari che vorrei, la città che tutti meritano».
Antonio Decaro
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Mémoire : La communication par les médias sociaux au sein des collectivités t...Mathilde Verdan
Mémoire de fin d'étude réalisé en 2011 et 2012 portant sur l'utilisation des médias sociaux par les collectivités territoriales comme outils de communication. Une étude a été réalisé au sein des collectivités territoriales de la Communauté Urbaine de Bordeaux.
Je vous rappelle que les résultats de l'étude date de 2012 et ils peuvent avoir changé depuis.
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
La presentazione del mio ultimo speech sull'intelligenza artificiale e la sua applicazione al settore aziendale. Vediamo alcuni tra i più conosciuti motori di intelligenza artificiale tra cui Chat GPT Perplexity e Google Bard e come cambieranno i software che utilizziamo tutti i giorni quando Google rilascerà anche in Italia Bard.
Come si gestisce la reputazione di un brand (imparando da storie realmente ac...Proforma
La reputazione è il vero valore aggiunto in qualsiasi strategia di comunicazione contemporanea. A parità di azioni tecniche, un mittente solido e credibile ha più possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo motivo qualsiasi minaccia alla reputazione di brand e qualsiasi potenziale crisi di comunicazione richiede l'adozione di scelte forti, coerenti e consistenti nel tempo, in modo da evitare la perdita del più grosso capitale simbolico di cui qualsiasi mittente, nell'era della sfiducia generalizzata nei confronti delle istituzioni tradizionali, gode in questo momento storico.
All'interno della presentazione abbiamo analizzato casi di successo e di fallimento di grandi aziende, istituzioni e politici, per scoprire quali sono le variabili da tenere d'occhio quando ci si trova in situazioni di promozione o difesa della propria immagine di brand.
Piano di comunicazione sviluppato per il lancio della nuova bottiglia ecosostebile H2O Eco-Green. Il percorso va dall'analisi del mercato, dei competitor, del target fino all'ideazione della strategia con la scelta dei canali e dei contenuti e il calcolo del budget ipotizzato.
Sì, ma il programma? Cinque grandi progetti per migliorare la città.Antonio Decaro
I cinque grandi progetti di Antonio Decaro per migliorare la città.
«In questi mesi mi sono impegnato a raccogliere centinaia di idee e progetti. Per ognuno di essi abbiamo studiato fattibilità, tempi, risorse. Oggi voglio raccontare la Bari che vorrei, la città che tutti meritano».
Antonio Decaro
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Mémoire : La communication par les médias sociaux au sein des collectivités t...Mathilde Verdan
Mémoire de fin d'étude réalisé en 2011 et 2012 portant sur l'utilisation des médias sociaux par les collectivités territoriales comme outils de communication. Une étude a été réalisé au sein des collectivités territoriales de la Communauté Urbaine de Bordeaux.
Je vous rappelle que les résultats de l'étude date de 2012 et ils peuvent avoir changé depuis.
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
La presentazione del mio ultimo speech sull'intelligenza artificiale e la sua applicazione al settore aziendale. Vediamo alcuni tra i più conosciuti motori di intelligenza artificiale tra cui Chat GPT Perplexity e Google Bard e come cambieranno i software che utilizziamo tutti i giorni quando Google rilascerà anche in Italia Bard.
Come si gestisce la reputazione di un brand (imparando da storie realmente ac...Proforma
La reputazione è il vero valore aggiunto in qualsiasi strategia di comunicazione contemporanea. A parità di azioni tecniche, un mittente solido e credibile ha più possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo motivo qualsiasi minaccia alla reputazione di brand e qualsiasi potenziale crisi di comunicazione richiede l'adozione di scelte forti, coerenti e consistenti nel tempo, in modo da evitare la perdita del più grosso capitale simbolico di cui qualsiasi mittente, nell'era della sfiducia generalizzata nei confronti delle istituzioni tradizionali, gode in questo momento storico.
All'interno della presentazione abbiamo analizzato casi di successo e di fallimento di grandi aziende, istituzioni e politici, per scoprire quali sono le variabili da tenere d'occhio quando ci si trova in situazioni di promozione o difesa della propria immagine di brand.
Piano di comunicazione sviluppato per il lancio della nuova bottiglia ecosostebile H2O Eco-Green. Il percorso va dall'analisi del mercato, dei competitor, del target fino all'ideazione della strategia con la scelta dei canali e dei contenuti e il calcolo del budget ipotizzato.
Il marketing dei canali televisivi all newsMarco Palumbo
Analisi del mercato competitivo televisivo incentrato sui canali all news delle emittenti italiane private e pubbliche. Progetto di tesi di laurea in Economia e Management presso l'Università degli studi di Roma Tre.
World Food Programme [Italia] – Piano di branding e strategie di comunicazioneMasterBrandManagement
Il World Food Programme è un’organizzazione umanitaria facente parte della Nazioni Unite e operativa in 75 Paesi del Mondo, per il quale Cristina Ascone, Claudio Cimino e Marco Mirko Nani hanno sviluppato le strategie di branding. Il WFP si propone di combattere la fame e la malnutrizione servendosi di una logistica rapida ed efficiente, e di sostenere lo sviluppo di mezzi adeguati per permettere alle popolazioni locali di procurarsi il cibo autonomamente. Gli obiettivi da raggiungere attraverso il piano strategico, erano quelli di veicolare il naming a livello nazionale – in particolare agli under 25 – puntando sulla speranza e non sulla pietà.
Comunicare tra profit e non profit | Volontariato e Imprese | Corso CSV NapoliMarina Ripoli
Come interagire con le imprese per ottenere fondi o partnership? In attesa della riforma del terzo settore qualche utile consiglio di comunicazione e fundraising per le organizzazioni non profit per orientarsi nel mondo delle imprese.
Progetto Piano di Comunicazione Integrata Evento "La Rocca del Gusto"InfinitoDesign
Presentazione strategia dell'ideazione di un piano di comunicazione integrata per l'evento enogastronomico tenutosi a Sala Baganza, nella sede della Rocca Sanvitale.
Esempio di Design Multidisciplinare!
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Marketing in Rete - Comunicazione & web - maggio 2014Sara Di Paolo
Le PMI che guardano al futuro, innanzitutto investono su di sé e sulla formazione del proprio personale. Ho tenuto il corso di web marketing, in particolare, il modulo dedicato alla comunicazione strategica sul web.
Da sempre LEN è attiva su diversi versanti della formazione professionale e della consulenza.
In questi anni, abbiamo acquisito competenze e professionalità nell'utilizzo dei principali strumenti della formazione finanziata: Fondo Sociale Europeo (FSE), Fondi Interprofessionali, Catalogo Interregionale Alta Formazione, ecc.
Eꞌ arrivato il momento di fare un passo ulteriore, di fare qualcosa che non abbiamo mai fatto.
Eꞌ il momento di puntare con forza nella direzione dei corsi a mercato.
LEN ha bisogno di differenziare le attività e di costruirsi un catalogo.
Eꞌ lo stesso mercato a chiederlo.
Prendere questa direzione non è solo una questione di ottimizzazione del fatturato, ma soprattutto una sfida per valorizzare il network, i docenti e le loro competenze.
Piano di comunicazione sul ventesimo anniversario di Disneyland Paris, realizzato da Emanuele Florio, Pietro Casciello, Valentina Ternullo, Anna D'Agnano, Valentina Ditoria
Bozza di Modello Economicistico di Sviluppo TerritorialeLucio Musacchio
La visione base è che senza una visione integrata e continuata delle politiche di sviluppo territoriale e la sua necessaria analisi SWOT, non ci può avere l'efficacia e l'efficienza delle stesse. L'analisi e la valutazione dei risultati deve essere attuata dal cittadino digitale, attraverso gli strumenti del Web 2.0, e deve essere continuata nel tempo.
Progetto ELI4U - Milestone 50% - WP1 - Attività 2 - Comune di FirenzeProgettoELI4U
Presentazione, nell'ambito della Milestone 50% di luglio 2011, dell'avanzamento delle attivitià relative al Work Package 1 - Attività 2, da parte del Comune di Firenze.
Tutti siamo potenziali #politici...ma bisogna intraprendere un percorso di carriera #politica basato sulle competenze e sul #merito e, per la dirigenza attuale, l’occasione di selezionare la futura classe politica
Pianificare ai tempi della crisi: il piano strategico metropolitano come stru...cittametro
Slide presentate da Denita Cepiku durante il webinar "Il Piano Strategico Metropolitano come atto di indirizzo e come strumento di sviluppo del territorio" realizzato il 15 ottobre 2015 nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province" del Formez PA
Editoriale 00 del progetto "a'Naca Basilicata Orizzonti sostenibili". Qui sono descritte le azioni di comunicazioni previste per la divulgazione dei risultati dei 42 progetti del Bando della Regione Basilicata e che si stanno realizzando dal 2015.
Come scrivere un brief di comunicazione e come declinarlo sui social mediaDino Amenduni
Analisi di scenario, SWOT analysis, quadrato semiotico, obiettivi e declinazioni: traccia per un’esercitazione (di 6-8 ore).
(presentata a Mantova il 24 luglio 2014 all'interno del laboratorio di progettazione "Imprese per i beni comuni")
Obiettivi e linguaggi di comunicazione del POR CreO FESR ToscanaPOR FESR Toscana
Comunicare i Fondi Strutturali e di Investimento europei - strategia di comunicazione, azioni, obiettivi target di riferimento, valutazione . Esempi di progetto e di campagne di comunicazione #CommunicatingEurope
ANGELITA LUCIANI - 26 ottobre 2016
CoopUP Bologna 2017: business plan e capacity buildingKilowatt
Approfondimento su Business Plan e Capacity Building all'interno di CoopUP Bologna, il percorso di incubazione, networking e formazione di Confcooperative Bologna e Kilowatt, in collaborazione con Emil Banca e Irecoop Emilia Romagna
Intervento di Alessandro Mattioli, Consulente per l'Immagine e la Comunicazione degli Studi professionali, realizzato in occasione del Tour ACEF, eventi di sensibilizzazione ai temi dell'Organizzazione, della Tecnologia e della Comunicazione per lo Studio, organizzati in collaborazione con gli Ordini territoriali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e degli Avvocati.
Similar to Il piano di comunicazione per la PA (20)
Le griglie sono trasmettitori energetici a distanza. Queste combinazioni e disposizione dei cristalli funzionano sinergicamente ai convertitori e concentrano l'energia esterna in un campo energetico unificato sintonizzato su una particolare esigenza o desiderio.
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Le slides del seminario sul Marketing Personale e il Personal Branding all’interno di “Plan Your Future” - Laboratorio dal Basso promosso dall' Associazione Salento Promoters nei giorni 10-12 ottobre a Lecce - 2° parte pomeriggio 15.00-19.00
Tu sei il tuo brand: marketing personale e personal brandingStefano Principato
Le slides del seminario sul Marketing Personale e il Personal Branding all’interno di “Plan Your Future” - Laboratorio dal Basso promosso dall' Associazione Salento Promoters nei giorni 10-12 ottobre a Lecce - 1° parte mattina 9.00-13.00
A working plan to help freelancers, consultants and professionals to define the key points of their personal marketing plan.
10 questions and basic choices to define your personal plan.
1. Elementi generali
Il piano di comunicazione
istituzionale:
analisi di contesto ed elaborazione
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
2. Il piano di comunicazione
Uno strumento che serve a programmare le azioni
di comunicazione di un’organizzazione in un certo arco
temporale.
Serve, quindi, a gestire la comunicazione dell’organizzazione
pubblica quando le decisioni strategiche della stessa
organizzazione sono state già assunte e prima che la dirigenza
politica e manageriale decida di verificare l’impatto delle proprie
scelte.
- Fissa una schema, ma rimane flessibile
- Controlla solo una parte della comunicazione
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
3. Il piano di comunicazione
Definire una strategia di comunicazione
Consente di ordinare, sviluppare e impiegare risorse di tipo
diverso, umane, strumentali, economiche, per conseguire la
massima probabilità di raggiungere determinati obiettivi
comunicativi
Pianificare e coordinare
Una mappa intelligente, ragionata di ciò che si dovrebbe fare,
da parte di chi, con quali risorse.
Ascoltare e costruire relazioni
Mettere in relazione, attraverso le azioni di comunicazione,
l’organizzazione e i suoi pubblici di riferimento: aiutare ad
individuare le migliori decisioni possibili e con il maggior
consenso possibile.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
4. Il piano di comunicazione
1. Analisi dello scenario
1. Il contesto geografico/socio-economico
2. Il contesto di settore
(il ‘mercato’ in cui opera un determinato servizio)
3. Il contesto organizzativo
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
5. Il piano di comunicazione
2. Definizione degli obiettivi
Partire dalla consapevolezza degli obiettivi strategici
dell’organizzazione e dei dati dell’analisi del contesto di
riferimento
Esempi di obiettivi strategici della comunicazione pubblica
Trasparenza, accessibilità
Comunicare la mission, i programmi realizzati
Rilancio territorio, tutela fasce deboli,
Politiche di prevenzione sanitaria,
Valorizzazione beni artistici e/o ambientali
Miglioramento qualità servizi offerti e prestazioni erogate
Promozione all’interno dell’Ente della cultura della relazione e del
servizio al cittadino
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
6. Il piano di comunicazione
3. Segmentazione dei pubblici di riferimento
Macro-segmentazione:
Istituzioni
Media
Operatori
Opinione pubblica
Stakeholders ed Influenti
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
7. Il piano di comunicazione
4. La scelta della strategia
Le direzioni che devono essere seguite nella realizzazione
del piano di comunicazione e quali modi di comunicare e
strutturare i messaggi si intendono scegliere.
Scelta delle strategie rispetto ai pubblici:
- indifferenziata
- differenziata
- concentrata
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
8. Il piano di comunicazione
5. La scelta dei contenuti
Quali valori e/o informazioni veicolare
Chiari, espliciti, veritieri rispetto alle potenzialità
dell’organizzazione
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
9. Il piano di comunicazione
6. La scelta delle attività e degli strumenti
Pubblicità (mass-media)
Ufficio stampa
Organizzazione eventi
Comunicazione diretta (mail, telemarketing, urp,
sportello unico)
Prodotti editoriali
Prodotti audiovisivi
Fiere
Internet
Comunicazione visiva
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
10. Il piano di comunicazione
7. La misurazione dei risultati
Gli strumenti:
- dati di secondo livello (dati fisici, finanziari, demografici,
lavorativi….)
- domande ai cittadini (questionari, interviste, sondaggi)
- domande agli esperti
(è il ruolo che fa l’esperto: testimoni professionali,
operatori, decisori, beneficiari)
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
11. Il piano di comunicazione
8. Budget e Timing
Le attività di comunicazione vanno previste nel tempo e
quantificate dal punto di vista del loro costo.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
12. Il piano di comunicazione
La progettazione operativa
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
13. La mappa degli attori
Il primo passo per la redazione del piano di comunicazione è la
definizione di una mappa dei principali attori del piano.
Si tratta, cioè, di individuare quei soggetti (specie interni
all’amministrazione) che è utile sentire e coinvolgere visto il
loro ruolo e il loro peso nella progettazione strategica (analisi
del contesto, definizione degli obiettivi di comunicazione,
individuazione dei pubblici).
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
14. La mappa degli attori
La mappa è uno strumento di lavoro non indispensabile
ma utile perché, in ciascuna fase del piano, gli attori
dell'organizzazione giocano ruoli diversi e la capacità di
gestire le relazioni tra questi attori e gli estensori del piano
costituisce a tutti gli effetti una modalità di comunicazione,
condivisione e legittimazione del piano nell'ambito
dell'organizzazione.
La mappa può essere abbozzata, vista e rivista nel corso
della realizzazione delle varie fasi successive (analisi del
contesto, definizione degli obiettivi di comunicazione,
ecc.).
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
15. La mappa degli attori
La mappa consente di individuare gli attori dell’organizzazione
da coinvolgere nelle diverse fasi di creazione del piano di
comunicazione.
Per ogni attore deve essere indicato il ruolo, le modalità di
coinvolgimento e i tempi entro i quali realizzare le diverse
attività di coinvolgimento.
E’ utile, inoltre, avere una colonna nella quale indicare lo stato
di avanzamento per avere sotto controllo, nel tempo, come
procede la gestione di quelle relazioni che possono fare la
differenza non solo nella fase di pianificazione ma anche in
quella di implementazione del piano di comunicazione.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
16. La mappa degli attori
STEP ATTORI RUOLO MODALITA' TEMPI STAT DI
O
AVANZAMENTO
Proget di piano
to - Direttore Generale - Fornisce le ndicazioni
i - Incont pre
ro liminare Seconda metà d febbraio
i In corso
sulle s rategie da
t per indicare le
adottare, sia in termini finalitàdel Piano
di comunicazione
interna che e erna.
st
- Responsabile URP e • A nalizza le criticit à, - Incontri periodici con Fine febbraio Da avviare
Comunicazione elabora il progett ed o gruppo d prog to
i et
il relativo Piano di
Comunicazione.
• C oordina il gruppo
coinvolto ne lla
realizzazione de l
progett o - Partecipa alle riunioni Metàmarzo Da avviare
- Pres entail proget ai
to del comit o di
at
Diret tori di Dipartiment o
Dipartiment o
- Riunione ad ho per
c Fine marzo Da avviare
la pres azione de
ent l
progett ad
o
- Sottopone il progetto ad
Ass ociazioni di
Associazioni ai fini del
Volontariat o
reclutamento di volontari
- Elaborazione Fine maggio Da avviare
propost di
a
- Res ponsa bili Uffici di sponsorizzazione Aprile Da avviare
• Individua e recluta sponsor
St (Qualità,
aff - Incontri periodici d el
- Forniscono
Sistema Informat ivo, gruppo d prog to
i et
informazioni, ciasc uno
Formazione, in base al propr ruolo
io
Direzione e ai contenut del
i
Infermierist ica) proprio s ettore
- Responsabili Unit à - Forniscono informaz ioni
Operat ive sulle modalità e g li
- Rete d referenti
ei strument di
i
- Operatori addett ali comunicazione utilizzat i
front office
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
17. 1. L’analisi del contesto
1. Analisi esterna
2. Analisi interna
Per avviare un’utile analisi del contesto devono essere ben
chiari obiettivi e finalità dell’amministrazione.
E’ a partire dagli obiettivi strategici dell’organizzazione o
dalle politiche pubbliche scelte come variabili-chiave del
piano che si procede ad analizzare il contesto interno ed
esterno.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
18. 1. L’analisi del contesto
Analizzare il contesto significa ottenere quelle informazioni
che consentono di cogliere una serie di caratteristiche
dell’ambiente e delle persone a cui si rivolgerà la nostra
comunicazione.
Dalla lettura del contesto si possono cogliere vari aspetti che
servono mettere a fuoco variabili importanti per la
definizione degli obiettivi di comunicazione e a
contestualizzare le conseguenti azioni di comunicazione.
La lettura del contesto, poi, rende maggiormente sensibili
verso quegli elementi e quegli aspetti che possono facilitare
o ostacolare la nostra attività.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
19. 1. L’analisi del contesto
Inoltre questa attività di analisi ci aiuta ad individuare chi
sono gli stakeholder e gli influenti ovvero chi sono le
persone che possono essere interessate alle decisioni che
l'amministrazione intende percorrere (gli stakeholder) e coloro
che magari non sono direttamente interessati ma che possono
avere un ruolo rilevante in termini di capacità di influenza per
determinare il buon esito delle decisioni pubbliche e della
nostra attività di comunicazione (gli influenti).
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
20. 1. L’analisi del contesto
Informazione
Consultazione
Coinvolgimento
Il coinvolgimento prevede la partecipazione attiva e consapevole
degli stakeholders alla formulazione delle decisioni comuni.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
21. L’analisi esterna
Le informazioni che possono essere utili ai fini dell’analisi dello scenario
esterno sono di vari tipi:
- lettura del contesto socio-economico
(popolazione, immigrazione, viabilità e trasporti, ecc.);
- contesto istituzionale
(forme di decentramento, presenza di altre amministrazioni,
servizi dell’amministrazione, ecc.)
- comunicazione realizzata nel contesto territoriale
(media, strutture di comunicazione, ecc.);
- presenza e alle attività del terzo settore
(associazioni, organizzazioni non governative, ecc.);
- sviluppo futuro della popolazione e del territorio.
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22. L’analisi esterna
1. Informazioni per la lettura del contesto socio-economico
1. struttura anagrafica della popolazione
2. posizionamento sociale e struttura economica
3. reddito medio pro-capite
4. affluenza turistica
5. immigrazione
6. viabilità e trasporti
Le Fonti
1. anagrafe del comune oppure studi degli osservatori provinciali - Istat
2. Camera di commercio, settori attività produttive delle amministrazioni del territorio
3. Istat - Ministero delle finanze, ISEE - Comune e Provincia
4. Ufficio del turismo
5. Anagrafe e associazioni
6. Aziende di trasporto e uffici mobilità di comuni e province
fonti trasversali: giornali, pubblicazioni, siti, banche dati
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23. L’analisi esterna
2. Informazioni relative al contesto istituzionale
1. forme di decentramento (quartieri, circoscrizioni, ecc.)
2. presenza di altre amministrazioni pubbliche
3. i servizi della PA sul territorio di riferimento e posizionamento
degli stessi servizi
Le fonti
1. le stesse amministrazioni
2. le stesse amministrazioni anche attraverso i loro siti
3. i titolari dei servizi
fonti trasversali: giornali, pubblicazioni, siti, banche dati
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24. L’analisi esterna
3. Informazioni relative al quot;sistema comunicazionequot;
nel contesto territoriale di riferimento
1. media
2. strutture di comunicazione delle istituzioni presenti nel territorio
3. utenza della comunicazione (chi legge cosa, chi ha internet ecc.)
Le Fonti
1. un utile fonte può essere l’ufficio stampa della propria amministrazione
o di altre amministrazioni del territorio
2. le istituzioni stesse, oppure internet
3. per la stampa la tiratura dei giornali, ecc.
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25. L’analisi esterna
4. Informazioni relative alla presenza e alle attività
del terzo settore
1. presenza di associazioni e di quale tipo
2. presenza di organizzazioni non governative e di quale tipo
Le Fonti
Registri ufficiali presso Comuni, Province e Regioni
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26. L’analisi esterna
5. Informazioni relative allo sviluppo futuro della popolazione
e del territorio
1. Come si svilupperà quantitativamente e qualitativamente
la popolazione
2. Sviluppo economico del territorio
3. Tendenze sociali della popolazione
(famiglia, lavoro, ecc.)
Le Fonti
Analisi proiettive o sociologiche fatte da Censis, Istat,
Università o altri istituti di ricerca
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27. L’analisi esterna
Obiettivo strategico dell’organizzazione
In questa sezione deve essere indicato l’obiettivo strategico
dell’amministrazione da cui si è partiti per l’analisi dello
scenario esterno
Scenario esterno
Qui deve essere descritto lo scenario esterno
(si consiglia di non andare oltre i 4000 caratteri)
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
28. L’analisi esterna
Indicare tutti quegli elementi che rappresentano opportunità
su cui far leva e elementi che invece rappresentano una
minaccia che vanno tenuti sotto controllo:
Opportunità: Minacce:
• … .. •……
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29. L’analisi esterna
I pubblici
Interessati
sono soggetti interessati alla relazione con l’organizzazione. Normalmente vengono
ascoltati prima della definizione degli obiettivi.
Influenti
sono soggetti, non necessariamente consapevoli e neppure interessati alla
relazione con l'organizzazione, che quest'ultima ritiene influenti sul raggiungimento
dei propri obiettivi, sia perché capaci di orientarne le variabili, sia perché capaci di
orientare le opinioni dei destinatari finali.
Influenti e interessati
sono quei soggetti consapevoli e interessati alla relazione con l’organizzazione che
influiscono sul raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione, sia perché capaci
di orientarne le variabili, sia perché capaci di orientare le opinioni dei destinatari
finali.
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
30. L’analisi esterna
Stakeholders Attivi
coloro che hanno consapevolmente interesse a relazionarsi con
l’organizzazione in virtù delle conseguenze prodotte dall’operare
della stessa.
Possono essere sia persone interne che esterne all’organizzazione:
ad esempio occorrerebbe riconoscere i dipendenti e i collaboratori
come stakeholder poiché essi sono i primi e i più attivi
moltiplicatori di percezione dell’organizzazione.
La posizione nei confronti dell'organizzazione e le caratteristiche
che definiscono gli stakeholder attivi comportano decisioni in
materia di comunicazione: infatti poiché essi hanno un interesse e
una precisa consapevolezza nei confronti dell'organizzazione, la
strategia di comunicazione potrà non essere persuasiva poiché
superflua rispetto alle caratteristiche di questo tipo di pubblico.
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31. L’analisi esterna
Stakeholders passivi o potenziali
coloro che, se a conoscenza delle conseguenze che l’operare
dell’organizzazione può produrre sulla loro vita, sarebbero
interessati a relazionarsi con la stessa.
Gli stakeholder potenziali sono coloro su cui le decisioni
dell'organizzazione possono produrre effetti ma non ne hanno
consapevolezza.
Su questi è necessario investire in azioni di comunicazione
specifiche e mirate a costruire una relazione con l’organizzazione,
se ritenuti rilevanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi e
finalità della stessa.
In particolare sarà utile adottare una strategia di comunicazione
anche persuasiva per agevolare il loro coinvolgimento ed
interesse e per fare in modo che quot;adottinoquot; la decisione
dell'organizzazione.
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32. L’analisi esterna
Identificare gli opinion leader ovvero i quot;costruttori
delle opinioniquot;
coloro che fanno e contribuiscono a formare in modo
determinante l'opinione di coloro che saranno i destinatari
finali delle azioni di comunicazione.
Includere gli opinion leader nel processo di comunicazione è
strategico proprio in funzione del raggiungimento degli
obiettivi individuati.
Gli opinion leader sono diversi a seconda degli obiettivi e
delle variabili di contesto individuate anche se, naturalmente,
possono sovrapporsi.
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33. L’analisi interna
Obiettivo strategico dell’organizzazione
In questa sezione deve essere indicato l’obiettivo strategico
dell’amministrazione da cui si è partiti per l’analisi dello
scenario esterno
Scenario interno
Qui deve essere descritto lo scenario interno
(si consiglia di non andare oltre i 4000 caratteri)
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34. L’analisi interna
Punti di forza ed aree di miglioramento
Punti di forza: Punti di d
ebolezza:
• … .. • … ..
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35. L’analisi interna
Situazione generale dell’ente
1. Risultati acquisiti
2. Posizione sul mercato
3. Competenze distintive
4. Analisi dei servizi offerti
5. Analisi delle modalità organizzative interne
(manageriali, logistiche, tecnologiche..)
6. Analisi della comunicazione
(attori, modalità di gestione, immagine….)
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36. L’analisi del contesto
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
37. 2. Gli obiettivi
Attraverso questa attività vengono individuati gli obiettivi
strategici di comunicazione e i relativi obiettivi operativi.
Si tratta di un momento molto delicato in quanto si tratta
del risultato logico di una lettura coerente e corretta degli
obiettivi strategici dell’organizzazione e delle variabili di
contesto analizzate.
Anche da questa definizione dipende il successo della
comunicazione come strumento di supporto
all’implementazione delle politiche pubbliche.
Ciascuno obiettivo strategico può supportare uno o più
obiettivi operativi.
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38. 2. Gli obiettivi
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico P. Giaccone di Palermo
Criticità dell’area accoglienza/informazione:
Difficoltà d’accesso alle prenotazioni telefoniche per mancata risposta
di operatori impegnati contemporaneamente in altre attività
Segnaletica poco chiara
Scarsa attribuzione d’importanza al ruolo dell’accoglienza
Carenza di personale dedicato esclusivamente a questa attività
Assenza di materiale informativo sull’organizzazione del reparto
Elevata incidenza di personale a tempo determinato, spesso poco
informato
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
39. 2. Gli obiettivi
Diffondere la cultura dell’attenzione all’Utenza, coinvolgendo,
motivando e qualificando il personale addetto al front office
Informare e coinvolgere gli operatori direttamente impegnati nella
realizzazione del progetto
Evidenziare l’importanza strategica del ruolo della accoglienza nella percezione
dell’immagine aziendale
Promuovere un’immagine di azienda che attribuisce una grande importanza al
ruolo della formazione dei propri operatori
Rafforzare lo spirito d’appartenenza e migliorare il clima interno aziendale
Trasmettere un’immagine di azienda sensibile ai bisogni psicologici oltre che
fisici degli Utenti
Veicolare un’immagine di azienda orientata alla ricerca di collaborazioni
sinergiche con le Associazioni di Volontariato e con il Servizio Civile Nazionale
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
40. 2. Gli obiettivi
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
41. 3. I pubblici
A partire dagli obiettivi operativi di comunicazione che ci si è
dati nella fase precedente è necessario individuare chi sono i
diversi pubblici di riferimento.
Rientrano tra i pubblici i destinatari diretti delle nostre attività
di comunicazione ma anche quei soggetti che possono
facilitare la diffusione del nostro messaggio, possono avere un
ruolo di partnership nell’organizzazione delle azioni di
comunicazione, possono essere importanti influenti, ecc.
Individuare chi sono i nostri pubblici è un’azione necessaria per
passare dal livello astratto degli obiettivi di comunicazione ad
un livello operativo potendo prevedere, per ogni tipo di
destinatario e sulla base degli obiettivi da raggiungere, azioni
di comunicazione precise.
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42. 3. I pubblici
1. Le istituzioni
2. I media
3. Gli operatori
4. L’opinione pubblica
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43. 3. I pubblici
1. Le istituzioni
Governo
Parlamento
Enti pubblici di riferimento
Regioni
Provincie
Comuni
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44. 3. I pubblici
2. I media
Agenzie di stampa
Quotidiani di informazione locali e nazionali
Periodici di informazione
Periodici specializzati
Radio e TV locali e nazionali
Media on line
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45. 3. I pubblici
3. Gli operatori
Scuole ed università, Enti di formazione
Associazioni imprenditoriali
Associazioni di utenti
Sindacati dei lavoratori
Operatori della formaz. profes.le e del mondo del lavoro
Soggetti pubblici e privati del mondo del lavoro
Centri studi e società di ricerca
Organizzazioni del terzo settore
Opinion leader del settore
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46. 3. I pubblici
4. L’opinione pubblica
Metodi tradizionali di segmentazione
a) Geografica
b) Socio-demografica
c) Psicografica (stili di vita)
d) Comportamento di fruizione
e) Benefici ricercati
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47. 3. I pubblici
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
48. 4. La strategia
Individuazione dei criteri di priorità fra i pubblici
• Concentrare le forze
• Avere chiarezza nelle scelte
• Massimizzare l’impatto
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49. 4. La strategia
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50. 5. I messaggi
La scelta dei contenuti
• Il messaggio è il nucleo essenziale del contenuto
di una comunicazione, vale a dire
ciò che la comunicazione vuole trasmettere
agli interlocutori.
• Un’azione di comunicazione può trasmettere più
messaggi e un messaggio può essere trasmesso
con più azioni di comunicazione.
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51. 5. I messaggi
La scelta dei contenuti
• La “qualità del messaggio” è l’interesse specifico che
esso suscita negli interlocutori.
• La “qualità della comunicazione” è invece relativa alla
sua forma, cioè alla qualità dello strumento usato.
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52. 5. I messaggi
La scelta dei contenuti
Quali sono i concetti principali sui quali avete costruito il
messaggio?
Quali riferimenti, per un eventuale contatto diretto da
parte del cittadino, sono indicati nel messaggio?
Chi firma il messaggio (quale ente/i, ufficio/i)?
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53. 5. I messaggi
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54. 6. Gli strumenti
Sono scelti in base a:
obiettivo fissato
caratteristiche del ricevente
localizzazione di entrambi
rapporto costo/beneficio
accessibilità
possibili aspetti sinergici
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55. 6. Gli strumenti
L’individuazione dei mezzi dipende:
Grado di copertura
penetrazione raggiungibile dal mezzo rispetto al target scelto
Frequenza
quantità media di volte che ciascun individuo del target è
contattato potenzialmente
Modalità di fruizione
misura della fedeltà di fruizione
Selettività rispetto al target
verifica della quantità di individui che sono presenti tra i
fruitori del mezzo
Economicità
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56. 6. Gli strumenti
A quale tipo di strategiacomunicativa risponde lo strumento?
Informare
Persuad e con
ere vincere
Annunciar e
Far promozion
e e
Ascoltar
e
Altro (pr
ecisar )
e
_________________________________
_________________________________
_________________________________
_________________________________
Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
57. 6. Gli strumenti
Pubblici Azioni di comunicazione Strumenti Attori da coinvolgere Obiettivi di
comunicazione
Interni Esterni
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58. 6. Gli strumenti
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59. 7. La valutazione
La valutazione della comunicazione può essere utile per
capire l’efficienza della stessa (attraverso indicatori
quantitativi) oppure la sua efficacia.
Ogni amministrazione deve decidere perché valutare, a che
cosa può servire.
Solo prendendo questa decisione sarà più chiaro a chi nel
piano di comunicazione deve prevedere la valutazione,
come realizzarla.
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60. 7. La valutazione
Si può decidere di misurare:
Indicatori quantitativi
gli output ovvero i prodotti
(per esempio, quante brochure sono state stampate e quante distribuite)
gli out-take ovvero i risultati conseguenti
(per esempio, quante uscite sui giornali locali, quante persone hanno partecipato
all’evento, ecc.)
Indicatori qualitativi
l’outcome
(per esempio analizzare i cambiamenti di certi comportamenti)
l’outgrowth
(per verificare che impatto ha la comunicazione sulla reputazione
dell’organizzazione e sulla relazione).
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61. 7. La valutazione
Il problema è che procedere a valutazioni qualitative implica
comunque l’utilizzo di risorse (si stima che all’incirca un 20%
delle risorse destinate alla comunicazione debbano servire
ai fini della valutazione).
In assenza di competenze interne o esterne all’amministrazione,
è utile avere chiarezza del perché si debba valutare per poi
stabilire come procedere.
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62. 7. La valutazione
Destinatari Azioni di Strumenti Attori da coinvolgere Obiettivi di Oggetto/i Modalità di Perché
comunicazione comunicazione della valutazione valutare
valutazione quegli oggetti
Interni Esterni
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63. 8. Budget e timing
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64. 8. Budget e timing
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