Costruire una cultura organizzativa solida e condivisa non è un'operazione semplice soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento delle risorse umane e la condivisione dei core values.
Che cosa sono la cultura ed il clima di un’organizzazione e come influenzano il suo funzionamento?
Il concetto di cultura organizzativa ed i suoi elementi salienti. Come si forma, consolida e sviluppa una cultura organizzativa. Continuità e cambiamento della cultura organizzativa. Tipologie di cultura organizzative e metodi di indagine per la loro comprensione.
Il concetto di clima organizzativo. Caratteristiche ed elementi causali del clima aziendale: tra aspetti strutturali, percettivi e simbolici, condivisi entro le organizzazioni. Metodi di analisi del clima aziendale.
Il passaggio da una visione individualista del funzionamento organizzativo come sommatoria di singoli individui ad una visione sistemico relazionale che pone al centro dell’attenzione le relazioni tra individui e le dinamiche di gruppo che tra essi vengono a svilupparsi nel funzionamento organizzativo.
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativomario d'andreta
Una proposta di lettura integrata delle organizzazioni, strutturale e funzionale, volta a promuovere la risoluzione di problemi, migliorare la qualità del funzionamento organizzativo e dei prodotti/servizi offerti ed il benessere organizzativo, attraverso una metodologia di ricerca-intervento psicosociologica fondata sulla valorizzazione del ruolo delle dimensioni relazionali e culturali dei processi organizzativi e l'utilizzo del piccolo gruppo come strumento per il cambiamento.
La psicologia organizzativa: dalla psicotecnica all’intervento psicosociologico.
Organigramma e struttura organizzativa, ruoli e mansioni, processi, dimensioni socio-relazionali delle organizzazioni, clima e cultura organizzativa, il ruolo delle dinamiche di gruppo e dei processi inconsci nel funzionamento sociale delle organizzazioni. L’intervento per lo sviluppo organizzativo.
L’indagine di Clima rappresenta la fotografia della qualità del rapporto tra lavoratori e organizzazioni. Percezioni, idee e sentimenti che ne derivano sono direttamente legati alla soddisfazione e alla propensione al coinvolgimento per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Con il termine Clima Organizzativo indichiamo la misura di come i lavoratori percepiscono la propria organizzazione.
Lezione di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane. Università degli studi di Brescia. Lezione 19 aprile 2013
Dip. Economia e Management.
Lezione
Benessere organizzativo e performance nella PACLE srl Bari
Il miglioramento delle performance di un’organizzazione dipende dal benessere organizzativo e dal benessere degli utenti che lavorano nell’organizzazione stessa. Con il termine di benessere organizzativo possiamo, dunque, intendere l’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative (Avallone e Bonaretti, 2003).
In un panorama di cambiamento, dove le variabili di contesto e relazionali cambiano in maniera repentina, risulta quanto mai importante formare e curare le risorse umane.
La letteratura è concorde nel parlare di capitale umano come il vero valore di un’organizzazione (Pedon e Sprega, 2008). Infatti, già dalla nascita del movimento delle relazioni umane (Majo 1933, 1945) fu posto in evidenza l’importanza del fattore umano. Il benessere di clima e cultura organizzativa diventano due indicatori di un benessere generale che è strettamente legato ai risultati ottenuti dal gruppo di lavoro. Numerose ricerche hanno evidenziato che il clima organizzativo incide sulla performance dei dipendenti.
Secondo Luthans et al. (2008) in un clima organizzativo di supporto un ruolo decisivo nella produzione di risultati da parte dei dipendenti è svolto dal capitale psicologico positivo.
Per questo motivo, risulta particolarmente efficace rendere gli utenti consapevoli di alcune dinamiche organizzative e in particolare, sensibilizzarli ad essere propositivi e operativi rispetto a quelli che sono gli obiettivi dell’organizzazione.
Il documento propone una sintesi generale sul benessere organizzativo, il clima e la cultura, approfondendo nello specifico indicatori del costrutto del “benessere organizzativo”.
Leadership & Leader, Cos'è la leadershipMirko Cuneo
Per leadership aziendale si intende quel processo sociale che porta una persona, all’interno di un’azienda, ad essere in grado di influenzare i comportamenti degli altri senza l’ausilio di metodi coercitivi o minacce.
Presentazione fatta il 23 giugno 2016 a Roma presso la Biblioteca della Link Campus University sulle donne e Wikipedia per l'occasione del lancio della scrittura di voci femminili appartenenti all'area STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) sull'enciclopedia online. Partendo dal progetto cartaceo realizzato dall'Associazione Giulia e l'Osservatorio di Pavia nell'ambito della campagna di sensibilizzazione sul tema della parità di genere.
Costruire una cultura organizzativa solida e condivisa non è un'operazione semplice soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento delle risorse umane e la condivisione dei core values.
Che cosa sono la cultura ed il clima di un’organizzazione e come influenzano il suo funzionamento?
Il concetto di cultura organizzativa ed i suoi elementi salienti. Come si forma, consolida e sviluppa una cultura organizzativa. Continuità e cambiamento della cultura organizzativa. Tipologie di cultura organizzative e metodi di indagine per la loro comprensione.
Il concetto di clima organizzativo. Caratteristiche ed elementi causali del clima aziendale: tra aspetti strutturali, percettivi e simbolici, condivisi entro le organizzazioni. Metodi di analisi del clima aziendale.
Il passaggio da una visione individualista del funzionamento organizzativo come sommatoria di singoli individui ad una visione sistemico relazionale che pone al centro dell’attenzione le relazioni tra individui e le dinamiche di gruppo che tra essi vengono a svilupparsi nel funzionamento organizzativo.
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativomario d'andreta
Una proposta di lettura integrata delle organizzazioni, strutturale e funzionale, volta a promuovere la risoluzione di problemi, migliorare la qualità del funzionamento organizzativo e dei prodotti/servizi offerti ed il benessere organizzativo, attraverso una metodologia di ricerca-intervento psicosociologica fondata sulla valorizzazione del ruolo delle dimensioni relazionali e culturali dei processi organizzativi e l'utilizzo del piccolo gruppo come strumento per il cambiamento.
La psicologia organizzativa: dalla psicotecnica all’intervento psicosociologico.
Organigramma e struttura organizzativa, ruoli e mansioni, processi, dimensioni socio-relazionali delle organizzazioni, clima e cultura organizzativa, il ruolo delle dinamiche di gruppo e dei processi inconsci nel funzionamento sociale delle organizzazioni. L’intervento per lo sviluppo organizzativo.
L’indagine di Clima rappresenta la fotografia della qualità del rapporto tra lavoratori e organizzazioni. Percezioni, idee e sentimenti che ne derivano sono direttamente legati alla soddisfazione e alla propensione al coinvolgimento per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Con il termine Clima Organizzativo indichiamo la misura di come i lavoratori percepiscono la propria organizzazione.
Lezione di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane. Università degli studi di Brescia. Lezione 19 aprile 2013
Dip. Economia e Management.
Lezione
Benessere organizzativo e performance nella PACLE srl Bari
Il miglioramento delle performance di un’organizzazione dipende dal benessere organizzativo e dal benessere degli utenti che lavorano nell’organizzazione stessa. Con il termine di benessere organizzativo possiamo, dunque, intendere l’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative (Avallone e Bonaretti, 2003).
In un panorama di cambiamento, dove le variabili di contesto e relazionali cambiano in maniera repentina, risulta quanto mai importante formare e curare le risorse umane.
La letteratura è concorde nel parlare di capitale umano come il vero valore di un’organizzazione (Pedon e Sprega, 2008). Infatti, già dalla nascita del movimento delle relazioni umane (Majo 1933, 1945) fu posto in evidenza l’importanza del fattore umano. Il benessere di clima e cultura organizzativa diventano due indicatori di un benessere generale che è strettamente legato ai risultati ottenuti dal gruppo di lavoro. Numerose ricerche hanno evidenziato che il clima organizzativo incide sulla performance dei dipendenti.
Secondo Luthans et al. (2008) in un clima organizzativo di supporto un ruolo decisivo nella produzione di risultati da parte dei dipendenti è svolto dal capitale psicologico positivo.
Per questo motivo, risulta particolarmente efficace rendere gli utenti consapevoli di alcune dinamiche organizzative e in particolare, sensibilizzarli ad essere propositivi e operativi rispetto a quelli che sono gli obiettivi dell’organizzazione.
Il documento propone una sintesi generale sul benessere organizzativo, il clima e la cultura, approfondendo nello specifico indicatori del costrutto del “benessere organizzativo”.
Leadership & Leader, Cos'è la leadershipMirko Cuneo
Per leadership aziendale si intende quel processo sociale che porta una persona, all’interno di un’azienda, ad essere in grado di influenzare i comportamenti degli altri senza l’ausilio di metodi coercitivi o minacce.
Presentazione fatta il 23 giugno 2016 a Roma presso la Biblioteca della Link Campus University sulle donne e Wikipedia per l'occasione del lancio della scrittura di voci femminili appartenenti all'area STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) sull'enciclopedia online. Partendo dal progetto cartaceo realizzato dall'Associazione Giulia e l'Osservatorio di Pavia nell'ambito della campagna di sensibilizzazione sul tema della parità di genere.
Luciano Mariani - Le diversità culturali negli stili cognitivi e comunicativiLuciano Mariani
Molte dimensioni culturali condizionano i modi in cui vengono elaborate le informazioni e i modi in cui si struttura la comunicazione all’interno di una cultura e negli scambi tra culture. L’incontro tra culture diverse può portare, in prima istanza, al conflitto o a sperimentare un vero e proprio dilemma tra valori percepiti come radicalmente opposti. Tramite l’osservazione, l’ascolto, l’interpretazione dei dati dell’esperienza è però possibile cambiare queste percezioni iniziali e cominciare un percorso di consapevolezza, prima condizione per lo sviluppo di una competenza interculturale. Abilità di mediazione e negoziazione possono portare a soluzioni di compromesso, in cui ognuno rinuncia a una parte di sé (del tipo, “questa volta lavoriamo in gruppo come piace a te, ma la prossima volta lavoreremo ognuno per conto suo, come piace a me”); ma una visione al contempo più ambiziosa e più ricca delle relazioni interculturali ci invita a considerare la possibilità di una sinergia, in cui modi diversi di pensare e di comunicare vengono “riconciliati” e integrati in una sintesi nuova al servizio di uno scopo comune (del tipo, “le decisioni verranno condivise nel gruppo ma verrà data visibilità ai contributi degli individui, perché siamo convinti che, usando insieme questi diversi modi di fare, il risultato del nostro lavoro sarà migliore”). Allora, forse, si chiarisce il senso delle parole di Ruth Spack che, parlando di chi deve o vuole studiare, lavorare, vivere in una cultura diversa, ci ricorda che “Gli studenti che attraversano dei confini non sono solo prodotti di una cultura; sono creatori di cultura ".
La crescita della diversità in azienda come fattore di vantaggio competitivoFree Your Talent
Project work sul Diversity Management a cura dei partecipanti al Master in Risorse Umane ISTUD Irene Wanda Brovelli, Aliai Lombi, Silvia Magrone, Luca Olivari
Pubblicato nel 2009 in: “Persone, Organizzazione e Lavoro”, Franco Angeli. Il capitolo è stato scritto in collaborazione con la Dott.sa C.Cilona, di Roma3. Il prof A.Cocozza, di Roma3 e della Luiss, è il docente che ha curato l’intera raccolta di scritti, da varie esperienze in aziende e PA.
Diritti riservati. Coperto da Copyright
Sales Empowerment è un metodo per attivare un salto di qualità su misura per i venditori e per ogni persona che opera in area commerciale. Formazione e coaching per una rete di vendita motivata, efficace e potenziata al massimo, nel rispetto della persona e nella valorizzazione delle sue capacità individuali
Con il termine Diversity Management si indica l’adozione di politiche del personale tese a valorizzare le diverse necessità e le aspettative delle varie tipologie di persone che lavorano, in funzione del miglioramento delle performances complessive dell’azienda. In questo lavoro viene analizzato il percorso storico del Diversity Management, nonchè il suo sviluppo nel contesto americano e italiano e i benefici che possono riscontrare le aziende che adottano tale approccio, soffermandosi, in ultima analisi, sull'importanza della leadership per implementare nel migliore dei modi il Diversity Management.
Trasformare la cultura aziendale in valore 3 maggio 2013Epistema
Comprendere e considerare la cultura aziendale nei suoi costituenti elementari può risultare di estremo vantaggio per il mantenimento di una posizione nel mercato o per modificare la propria strategia o per poter intraprendere un cambiamento, piccolo o grande, e mantenere la sopravvivenza e la successione storica nel contesto in cui si opera.
Il talento è “l’inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività” (Wikipedia).
Non è una Persona e tantomeno una “super Persona”, è una potenzialità. Alla base delle politiche di Talent Management spesso c’è l’idea di cercare, trattenere e coltivare “Persone di talento” che diventano facilmente “Persone con potenzialità” e quindi “giovani”.
Noi, in linea con le più recenti best practices internazionali, proponiamo di focalizzarci su una interpretazione più orientata alla gestione dei talenti delle Persone. Questo punto di vista spinge a considerare centrale lo sviluppo del talento/caratteristica più che della “Persona” e sfuma l’attenzione dalle “Persone con potenzialità” (giovani) aprendo alla considerazione del talento in tutte le fasce di età e di seniority.
Il modello Nomesis per gestire al meglio l'Active Ageing in azienda:
- valorizzando la diversità generazionale
- migliorando la comunicazione inter-generazionale
- individuaando i valori che uniscono facendoli divenire elemento fondante della corporate identity
Organizzazione oltre la strategia: diversity managementFree Your Talent
Project work a cura degli studenti del Master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione 2018 - 2019, Tareq Aljabr, Elena Bianchi, Eugenio Bonaccorsi, Antonino Lo Giudice, Francesco Miano sul tema del Diversity Management in Azienda
Storia e analisi dello sviluppo industriale italiano dal dopoguerra ai giorni nostri, con particolare attenzione al fenomeno dei distretti industriali.
1. Diversity Management: le ragioni di un vantaggio competitivo Le differenze di genere nei contesti organizzativi
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7. I quattro livelli della diversità Personalità Dimensioni interne* Dimensioni esterne* Dimensioni organizzative Livello funzionale/ classificazione Localizzazione geografica Età Luogo di lavoro Anzianità Divisione/ Dipartim./ Unità/ Gruppo Contenuto del lavoro/ ambito Iscrizione al sindacato Status manageriale Stato civile Condizione familiare Aspetto Istruzione Esperienze di lavoro Razza Reddito Abitudini personali Religione Passatempi abituali Gruppo etnico Abilità fisiche-mentali Orientamento sessuale Genere Loden and Rosener 1991
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12. La diversità è una risorsa organizzativa le organizzazioni che presentano un grado di diversità superiore a quello dei propri competitor senza riuscire a gestirla efficacemente possono trovarsi ad affrontare costi superiori a quelli delle organizzazioni meno diverse al proprio interno (Cox,1997) Assunto teorico sotteso
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23. Diversity tool Progettazione delle azioni Le aree di intervento devono riguardare tre diversi livelli: il livello culturale Esiste un’area dell’individuo che spesso mette in atto comportamenti difensivi tesi a tutelare le proprie convinzioni. Un percorso di riflessione sulla Diversity non può ignorare il fatto che gli stereotipi sono spesso sedimentati profondamente e possono risultare invisibili all’osservazione
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25. Diversity tool Progettazione delle azioni Il livello dei sistemi operativi I sistemi operativi sono gli ambiti in cui si attuano i valori dichiarati. Le aree regolative di maggiore pertinenza con la dimensione della diversity sono quelle di gestione del personale e gestione delle informazioni