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Acquisto di merci Resi a fornitori Vendita di merci Resi da clienti Fornitori Clienti Magazzino merci Area di stoccaggio Vai alla teoria Vai all’impresa industriale Area di ricevimento Area di spedizione
I  fornitori  sono i soggetti economici principali, operanti all'interno dei mercati d‘approvvigionamento di risorse monetarie (banche o istituti di credito in generale) e risorse primarie (materiali grezzi, beni generici) o servizi. Possono essere:  Strategici, Tattici, Ordinari, Alternativi.
Fornitori Acquisti Magazzino materie Area di stoccaggio Magazzino prodotti finiti Area di stoccaggio Magazzino semilavorati Area di stoccaggio Clienti Vendite Vai alla teoria Area di ricevimento produzione Area di spedizione
La  clientela  rappresenta uno dei principali patrimoni dell'impresa e la sua valutazione è una delle basi sulle quali viene stimato il valore dell'avviamento al pari del patrimonio,tecnologia, impianti, immagine. Le aspettative della clientela sono influenzate dalla cultura, dalla publicità, e altri mezzi di comunicazione.
Il termine  magazzino  viene solitamente utilizzato con due significati diversi, il primo relativo ad un edificio in grado di accogliere materiali, il secondo, in ambito contabile, per la gestione delle scorte aziendali. Per magazzino si intende quella struttura  logistica  in grado di ricevere le merci, custodirle, conservarle e renderle disponibili per lo smaltimento e la consegna di cui si possono specificare vari tipi.
Le  imprese industriali  sono caratterizzate dalla presenza di trasformazioni  fisico-tecniche  sono presenti diversi tipi di scorte: 1)  scorte di materie prime e sussidiarie  di componenti e semilavorati ; 2)  scorte di prodotti finiti e sottoprodotti ; Nelle imprese industriali la struttura fisica comprende i materiali e i componenti destinati ad essere inseriti nei prodotti finiti, questi materiali lasciano l’area di stoccaggio per essere avviati alla lavorazione e quindi non vi sarà un area di spedizione, ma un area di prelievo e di scarico. Dai reparti di produzione possono uscire prodotti sia finiti che semilavorati, i quali possono essere poi destinati alla vendita nello stato in cui si trovano oppure essere ultimati e trasformati a loro volta in prodotti finiti.
Le  aree di stoccaggio  (magazzini veri  e propri) possono avere le più svariate configurazioni a seconda delle caratteristiche dei beni che essi devono accogliere. In alcuni casi, infatti, le aree di stoccaggio sono costituite da semplici piazziali o aree a “cielo aperto”. In altri invece si tratta di locali chiusi nei quali i beni possono essere accatastato p disposti su scaffali e spostati con mezzi manuali o meccanici.  Infine ci sono locali appositamente dotati di particolari attrezzature e impianti per la conservazione o addirittura per la stagionatura dei prodotti
Nelle imprese mercantili che vendono merci acquistate ( senza sottoporle a trasformazioni materiali ) la struttura fisica dei magazzini è suddivisa dalle seguenti “aree” fondamentali: 1)  Area di ricevimento  ( o area di accesso )  è uno spazio attrezzato al quale accedono i mezzi di trasporto per lo scarico delle merci in arrivo. 2)  Area di stoccaggio  ( magazzino vero e proprio ) è il luogo opportunamente organizzato e attrezzato in cui le merci vengono conservate in attesa della vendita e del conseguente inoltro ai clienti. 3)  Area di spedizione  , è la zona dove le merci vengono predisposte per essere caricate sugli automezzi aziendali e trasportare ai magazzini dei clienti ,oppure per essere prelevate direttamente dai clienti o consegnate ai vettori incaricati del trasporto.
La  logistica aziendale  ha il compito di collegare in modo razionale ed efficiente l’acquisizione dei fattori produttivi, la produzione e la distribuzione dei prodotti finiti. Essa quindi, mediante appositi strumenti, tecniche e infrastrutture coordina l’intera struttura operativa, integrando il flusso dei beni con il connesso flusso informativo.   Il suo obiettivo è di esaudire le richieste dei clienti entro termini prestabiliti e comprende:  1) La gestione degli acquisti e dei servizi accessori ; 2) La gestione dello stoccaggio e della consistenza del magazzino;  3) La gestione degli imballaggi e della spedizione ai clienti; Foto della logistica del porto di Genova
La  gestione del magazzino  consiste nel razionalizzare le risorse interne aziendali per arrivare più rapidamente sul mercato. Questo non deve però appesantire la struttura patrimoniale dell’impresa né gravare eccessivamente sul suo equilibrio finanziario.  Grazie alla disponibilità di un magazzino, l’impresa può allocare al meglio le proprie risorse decidendo di acquisire i fattori della produzione indipendentemente dalla necessità di un utilizzo immediato, per questo il magazzino può svolgere la funzione di "dispensa" all’ interno dell’ impresa dato che può essere acquistato un quantitativo elevato di merci o materie prime, per usufruire di particolari sconti, anche se l’ impresa in quel momento ha un fabbisogno inferiore alle quantità acquistate: l’ eccedenza quindi verrà depositata in magazzino.
Il  supply chain management  è una forma di direzione che , formandosi sulla  logistica , punta a creare e ottimizare i legami e il coordinamento tra processi interni dell’impresa  e i processi di altre aziende con cui essa entra in rapporto ( fornitori  e  clienti ). Elemento fondamentale di questa nuova filosofia aziendale è la collaborazione che deve instaurarsi lungo tutta la catena  fornitura  –  produzione  –  distribuzione , che consente all’impresa di convogliare energie e risorse sulla propria attività principale, affidando a terzi lo svolgimento di alcune fasi del procedimento logistico aziendale. Con la  terzializazione dei servizi logistici  l’azienda affida a operatori esterni specializati  la gestione di una o più attività  accessorie (confezionamento,imballaggio,trasporto, consegna ecc..)in un rapporto di partnership aziendale, con l’obiettivo di movimentare i  tempi e i costi della movimentazione delle merci e dei prodotti sia migliorare l’efficienza  e il servizio reso al cliente.
1) La  Logistica industriale  (o  Business logistics ), che in un'azienda industriale ha come obiettivo la gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali;  2) la  Logistica dei grandi volumi  (o  Bulk logistics ), che riguarda la gestione e la movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi, generalmente materie prime (quali petrolio, carbone, cereali, ecc.);  3) la  Logistica di progetto  (o  Project logistics ), che riguarda la gestione ed il coordinamento delle operazioni di progettazione e realizzazione dei sistemi complessi (quali grandi opere e infrastrutture, centrali elettriche, ecc.) ; 4) la  Logistica di supporto  (o  RAM logistics ), che riguarda la gestione di prodotti ad alta tecnologia (linee aeree con aerei ed elicotteri o altri sistemi complessi) per i quali siano essenziali affidabilità, disponibilità e manutenibilità; 5) la  Logistica di ritorno  o  Logistica inversa  (o Reverse logistics), che è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell’efficienza delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti e dei correlati flussi informativi dal punto di recupero (o consumo), al punto di origine, con lo scopo di riguadagnare valore da prodotti che hanno esaurito il loro ciclo di vita;
Le  scorte  possono essere di natura diversa: - di materie prime  -   di WIP  ( Work in Progress , materiale in lavorazione)  - di prodotti finiti  Le  scorte  possono avere diversi funzioni all'interno del ciclo produttivo: -transito : hanno la funzione di coprire la richiesta di materiale per il tempo di  approvvigionamento  -ciclo :  dato che solitamente i fornitori non effettuano spedizioni ai clienti in modo continuo nel  tempo, questo tipo di scorta serve al cliente per poter produrre nel periodo che  intercorre tra due consegne da parte del fornitore. Tale scorta è pertanto  proporzionale al tempo di consegna del fornitore.  -sicurezza : sono indotte dalla necessità di ridurre l'incertezza della domanda di materiale o di  ritardi di rifornimento. Le politiche di  gestione della scorta  ciclo possono essere di due tipi differenti: A  ripristino   A  fabbisogno
Per  scorta  si intende una certa quantità di un articolo accumulata per essere messa a disposizione di un utilizzatore, affinché la consumi secondo le sue necessità.  La  scorta  è un serbatoio di compensazione, che permette di creare un collegamento flessibile tra fasi del processo produttivo situate in sequenza, ma la cui frequenza operativa è diversa.  Ad esempio, l'approvvigionamento di materie prime è periodico, mentre l' utilizzo in produzione è continuo.
Ci si basa fondamentalmente solamente sul livello di giacenza, per cui la scorta ciclo è presente all'interno del sito produttivo indipendentemente dalla necessità della stazione a valle, e quando viene utilizzata da essa, la stazione a monte o il fornitore provvederanno a ripristinare il livello di magazzino esistente (sulla base di una certa politica).
Si tiene conto anche della previsione di impiego, per cui la scorta è generata solamente nel momento in cui è utile alla stazione a valle; In tale sistema, è la domanda di mercato a determinare le richieste di produzione e di approvvigionamento di tutti i componenti ed i semilavorati all'interno del sito produttivo, nei tempi appropriati (né troppo presto, per non generare scorta extra, né troppo tardi, per non causare ritardi nelle consegne di prodotti finiti).
Alla base della filosofia del  Just in time  qualsiasi scorta di materiale, semilavorato o prodotto finito è uno spreco, uno spreco di risorse economiche, finanziarie e un vincolo all'innovazione continua.  Più il processo è "corto" nella somma dei processi di progettazione e di produzione (sommando i tempi di produzione e transito) e più l'industria con i suoi prodotti e servizi (inclusi prevendita e postvendita) è vincente. L'idea del  just in time   è molto antica e risale alla prima industrializzazione delle officine di costruzione, in particolare nel  settore automobilistico . La realizzazione del just in time presuppone alcune condizione fondamentali , tra cui: 1 )  Flessibilità degli impianti , che devono poter passare rapidamente da un tipo di  produzione all’altro onde soddisfare le richieste di mercato; 2)  Capacità produttiva di riserva , che consenta ai vari reparti di fronteggiare prontamente gli incrementi di produzione richiesti a valle (dal reparto successivo o dalla clientela); 3)  Lo sforzo verso la qualità  in quanto affinche un materiale o un semilavorato sia utlizzabile nel reparto al quale viene passato deve corrispondere a un preciso standard
Il primo utilizzo di tale tecnica si fa risalire alla  Ford Motor Company  negli anni venti del secolo scorso ed era definita « dock to factory floor », ossia "dalla banchina (di ricezione) direttamente sul pavimento del reparto di produzione", senza passare attraverso il magazzino. Questo tipo di rifornimento presuppone generalmente consegne più frequenti e di minore entità. Tale metodologia fu adottata negli anni cinquanta in Giappone dalla Toyota Motor Corporation che la inglobò nel proprio sistema di fabbricazione e la pubblicizzò con il nome di Toyota Production System. Il Just in time divenne rapidamente uno dei "prodotti" più conosciuti ed esportati della filosofia produttiva giapponese, e consentì tutta una serie di miglioramenti e di razionalizzazioni che produssero effetti assolutamente inaspettati nella produzione meccanica in generale. Immagine della “ Ford motor company “ degli anni venti.
Un magazzino ha costi direttamente inerenti alla sua struttura quali: costi del personale, costi relativi alle attrezzature, costi relativi ai locali ed agli spazi di ricevimento delle merci e di smistamento e spedizione delle stesse. Costi non trascurabili sono poi quelli relativi alla conservazione in magazzino delle merci, degli imballaggi e degli altri materiali di consumo. Detenere scorte porta una serie di vantaggi all’impresa, e la mette al riparo dagli inconvenienti, però è da tener presente che le scorte comportano costi. I costi sono rappresentati in particolare da 2 componenti: -  il  primo  è relativo all’acquisto delle merci, che rappresenta un investimento per una durata di tempo che va dal momento del pagamento dell'acquisto delle materie prime, al momento in cui avviene l’incasso della vendita dei prodotti finiti ottenuti dalle medesime materie; -  la  seconda  dai costi relativi al mantenimento (costi di magazzino). Questi ultimi vincolano enormi capitali sottraendoli agli investimenti produttivi.
 

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  • 2.  
  • 3. Acquisto di merci Resi a fornitori Vendita di merci Resi da clienti Fornitori Clienti Magazzino merci Area di stoccaggio Vai alla teoria Vai all’impresa industriale Area di ricevimento Area di spedizione
  • 4. I fornitori sono i soggetti economici principali, operanti all'interno dei mercati d‘approvvigionamento di risorse monetarie (banche o istituti di credito in generale) e risorse primarie (materiali grezzi, beni generici) o servizi. Possono essere: Strategici, Tattici, Ordinari, Alternativi.
  • 5. Fornitori Acquisti Magazzino materie Area di stoccaggio Magazzino prodotti finiti Area di stoccaggio Magazzino semilavorati Area di stoccaggio Clienti Vendite Vai alla teoria Area di ricevimento produzione Area di spedizione
  • 6. La clientela rappresenta uno dei principali patrimoni dell'impresa e la sua valutazione è una delle basi sulle quali viene stimato il valore dell'avviamento al pari del patrimonio,tecnologia, impianti, immagine. Le aspettative della clientela sono influenzate dalla cultura, dalla publicità, e altri mezzi di comunicazione.
  • 7. Il termine magazzino viene solitamente utilizzato con due significati diversi, il primo relativo ad un edificio in grado di accogliere materiali, il secondo, in ambito contabile, per la gestione delle scorte aziendali. Per magazzino si intende quella struttura logistica in grado di ricevere le merci, custodirle, conservarle e renderle disponibili per lo smaltimento e la consegna di cui si possono specificare vari tipi.
  • 8. Le imprese industriali sono caratterizzate dalla presenza di trasformazioni fisico-tecniche sono presenti diversi tipi di scorte: 1) scorte di materie prime e sussidiarie di componenti e semilavorati ; 2) scorte di prodotti finiti e sottoprodotti ; Nelle imprese industriali la struttura fisica comprende i materiali e i componenti destinati ad essere inseriti nei prodotti finiti, questi materiali lasciano l’area di stoccaggio per essere avviati alla lavorazione e quindi non vi sarà un area di spedizione, ma un area di prelievo e di scarico. Dai reparti di produzione possono uscire prodotti sia finiti che semilavorati, i quali possono essere poi destinati alla vendita nello stato in cui si trovano oppure essere ultimati e trasformati a loro volta in prodotti finiti.
  • 9. Le aree di stoccaggio (magazzini veri e propri) possono avere le più svariate configurazioni a seconda delle caratteristiche dei beni che essi devono accogliere. In alcuni casi, infatti, le aree di stoccaggio sono costituite da semplici piazziali o aree a “cielo aperto”. In altri invece si tratta di locali chiusi nei quali i beni possono essere accatastato p disposti su scaffali e spostati con mezzi manuali o meccanici. Infine ci sono locali appositamente dotati di particolari attrezzature e impianti per la conservazione o addirittura per la stagionatura dei prodotti
  • 10. Nelle imprese mercantili che vendono merci acquistate ( senza sottoporle a trasformazioni materiali ) la struttura fisica dei magazzini è suddivisa dalle seguenti “aree” fondamentali: 1) Area di ricevimento ( o area di accesso ) è uno spazio attrezzato al quale accedono i mezzi di trasporto per lo scarico delle merci in arrivo. 2) Area di stoccaggio ( magazzino vero e proprio ) è il luogo opportunamente organizzato e attrezzato in cui le merci vengono conservate in attesa della vendita e del conseguente inoltro ai clienti. 3) Area di spedizione , è la zona dove le merci vengono predisposte per essere caricate sugli automezzi aziendali e trasportare ai magazzini dei clienti ,oppure per essere prelevate direttamente dai clienti o consegnate ai vettori incaricati del trasporto.
  • 11. La logistica aziendale ha il compito di collegare in modo razionale ed efficiente l’acquisizione dei fattori produttivi, la produzione e la distribuzione dei prodotti finiti. Essa quindi, mediante appositi strumenti, tecniche e infrastrutture coordina l’intera struttura operativa, integrando il flusso dei beni con il connesso flusso informativo.   Il suo obiettivo è di esaudire le richieste dei clienti entro termini prestabiliti e comprende: 1) La gestione degli acquisti e dei servizi accessori ; 2) La gestione dello stoccaggio e della consistenza del magazzino; 3) La gestione degli imballaggi e della spedizione ai clienti; Foto della logistica del porto di Genova
  • 12. La gestione del magazzino consiste nel razionalizzare le risorse interne aziendali per arrivare più rapidamente sul mercato. Questo non deve però appesantire la struttura patrimoniale dell’impresa né gravare eccessivamente sul suo equilibrio finanziario. Grazie alla disponibilità di un magazzino, l’impresa può allocare al meglio le proprie risorse decidendo di acquisire i fattori della produzione indipendentemente dalla necessità di un utilizzo immediato, per questo il magazzino può svolgere la funzione di "dispensa" all’ interno dell’ impresa dato che può essere acquistato un quantitativo elevato di merci o materie prime, per usufruire di particolari sconti, anche se l’ impresa in quel momento ha un fabbisogno inferiore alle quantità acquistate: l’ eccedenza quindi verrà depositata in magazzino.
  • 13. Il supply chain management è una forma di direzione che , formandosi sulla logistica , punta a creare e ottimizare i legami e il coordinamento tra processi interni dell’impresa e i processi di altre aziende con cui essa entra in rapporto ( fornitori e clienti ). Elemento fondamentale di questa nuova filosofia aziendale è la collaborazione che deve instaurarsi lungo tutta la catena fornitura – produzione – distribuzione , che consente all’impresa di convogliare energie e risorse sulla propria attività principale, affidando a terzi lo svolgimento di alcune fasi del procedimento logistico aziendale. Con la terzializazione dei servizi logistici l’azienda affida a operatori esterni specializati la gestione di una o più attività accessorie (confezionamento,imballaggio,trasporto, consegna ecc..)in un rapporto di partnership aziendale, con l’obiettivo di movimentare i tempi e i costi della movimentazione delle merci e dei prodotti sia migliorare l’efficienza e il servizio reso al cliente.
  • 14. 1) La Logistica industriale (o Business logistics ), che in un'azienda industriale ha come obiettivo la gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali; 2) la Logistica dei grandi volumi (o Bulk logistics ), che riguarda la gestione e la movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi, generalmente materie prime (quali petrolio, carbone, cereali, ecc.); 3) la Logistica di progetto (o Project logistics ), che riguarda la gestione ed il coordinamento delle operazioni di progettazione e realizzazione dei sistemi complessi (quali grandi opere e infrastrutture, centrali elettriche, ecc.) ; 4) la Logistica di supporto (o RAM logistics ), che riguarda la gestione di prodotti ad alta tecnologia (linee aeree con aerei ed elicotteri o altri sistemi complessi) per i quali siano essenziali affidabilità, disponibilità e manutenibilità; 5) la Logistica di ritorno o Logistica inversa (o Reverse logistics), che è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell’efficienza delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti e dei correlati flussi informativi dal punto di recupero (o consumo), al punto di origine, con lo scopo di riguadagnare valore da prodotti che hanno esaurito il loro ciclo di vita;
  • 15. Le scorte possono essere di natura diversa: - di materie prime - di WIP ( Work in Progress , materiale in lavorazione) - di prodotti finiti Le scorte possono avere diversi funzioni all'interno del ciclo produttivo: -transito : hanno la funzione di coprire la richiesta di materiale per il tempo di approvvigionamento -ciclo : dato che solitamente i fornitori non effettuano spedizioni ai clienti in modo continuo nel tempo, questo tipo di scorta serve al cliente per poter produrre nel periodo che intercorre tra due consegne da parte del fornitore. Tale scorta è pertanto proporzionale al tempo di consegna del fornitore. -sicurezza : sono indotte dalla necessità di ridurre l'incertezza della domanda di materiale o di ritardi di rifornimento. Le politiche di gestione della scorta ciclo possono essere di due tipi differenti: A ripristino A fabbisogno
  • 16. Per scorta si intende una certa quantità di un articolo accumulata per essere messa a disposizione di un utilizzatore, affinché la consumi secondo le sue necessità. La scorta è un serbatoio di compensazione, che permette di creare un collegamento flessibile tra fasi del processo produttivo situate in sequenza, ma la cui frequenza operativa è diversa. Ad esempio, l'approvvigionamento di materie prime è periodico, mentre l' utilizzo in produzione è continuo.
  • 17. Ci si basa fondamentalmente solamente sul livello di giacenza, per cui la scorta ciclo è presente all'interno del sito produttivo indipendentemente dalla necessità della stazione a valle, e quando viene utilizzata da essa, la stazione a monte o il fornitore provvederanno a ripristinare il livello di magazzino esistente (sulla base di una certa politica).
  • 18. Si tiene conto anche della previsione di impiego, per cui la scorta è generata solamente nel momento in cui è utile alla stazione a valle; In tale sistema, è la domanda di mercato a determinare le richieste di produzione e di approvvigionamento di tutti i componenti ed i semilavorati all'interno del sito produttivo, nei tempi appropriati (né troppo presto, per non generare scorta extra, né troppo tardi, per non causare ritardi nelle consegne di prodotti finiti).
  • 19. Alla base della filosofia del Just in time qualsiasi scorta di materiale, semilavorato o prodotto finito è uno spreco, uno spreco di risorse economiche, finanziarie e un vincolo all'innovazione continua. Più il processo è "corto" nella somma dei processi di progettazione e di produzione (sommando i tempi di produzione e transito) e più l'industria con i suoi prodotti e servizi (inclusi prevendita e postvendita) è vincente. L'idea del just in time è molto antica e risale alla prima industrializzazione delle officine di costruzione, in particolare nel settore automobilistico . La realizzazione del just in time presuppone alcune condizione fondamentali , tra cui: 1 ) Flessibilità degli impianti , che devono poter passare rapidamente da un tipo di produzione all’altro onde soddisfare le richieste di mercato; 2) Capacità produttiva di riserva , che consenta ai vari reparti di fronteggiare prontamente gli incrementi di produzione richiesti a valle (dal reparto successivo o dalla clientela); 3) Lo sforzo verso la qualità in quanto affinche un materiale o un semilavorato sia utlizzabile nel reparto al quale viene passato deve corrispondere a un preciso standard
  • 20. Il primo utilizzo di tale tecnica si fa risalire alla Ford Motor Company negli anni venti del secolo scorso ed era definita « dock to factory floor », ossia "dalla banchina (di ricezione) direttamente sul pavimento del reparto di produzione", senza passare attraverso il magazzino. Questo tipo di rifornimento presuppone generalmente consegne più frequenti e di minore entità. Tale metodologia fu adottata negli anni cinquanta in Giappone dalla Toyota Motor Corporation che la inglobò nel proprio sistema di fabbricazione e la pubblicizzò con il nome di Toyota Production System. Il Just in time divenne rapidamente uno dei "prodotti" più conosciuti ed esportati della filosofia produttiva giapponese, e consentì tutta una serie di miglioramenti e di razionalizzazioni che produssero effetti assolutamente inaspettati nella produzione meccanica in generale. Immagine della “ Ford motor company “ degli anni venti.
  • 21. Un magazzino ha costi direttamente inerenti alla sua struttura quali: costi del personale, costi relativi alle attrezzature, costi relativi ai locali ed agli spazi di ricevimento delle merci e di smistamento e spedizione delle stesse. Costi non trascurabili sono poi quelli relativi alla conservazione in magazzino delle merci, degli imballaggi e degli altri materiali di consumo. Detenere scorte porta una serie di vantaggi all’impresa, e la mette al riparo dagli inconvenienti, però è da tener presente che le scorte comportano costi. I costi sono rappresentati in particolare da 2 componenti: - il primo è relativo all’acquisto delle merci, che rappresenta un investimento per una durata di tempo che va dal momento del pagamento dell'acquisto delle materie prime, al momento in cui avviene l’incasso della vendita dei prodotti finiti ottenuti dalle medesime materie; - la seconda dai costi relativi al mantenimento (costi di magazzino). Questi ultimi vincolano enormi capitali sottraendoli agli investimenti produttivi.
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