"Mount Etna and its wines" by Attilio Scienza (Taormina Gourmet 2019 - VIA In...Vinitaly International
In this presentation, Vinitaly International Academy Chief Scientist discusses the impact of Mount Etna in Taormina, Sicily, on local viticulture. The talk explores the impact of volcanic soils on viticulture, local grape varieties such as Minnella, Carricante, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Catarratto, and the wines deriving from them.
This presentation was delivered by Prof. Attilio Scienza during the 2019 edition of Taormina Gourmet, in Taormina, Sicily (October 22nd - 31st).
"Mount Etna and its wines" by Attilio Scienza (Taormina Gourmet 2019 - VIA In...Vinitaly International
In this presentation, Vinitaly International Academy Chief Scientist discusses the impact of Mount Etna in Taormina, Sicily, on local viticulture. The talk explores the impact of volcanic soils on viticulture, local grape varieties such as Minnella, Carricante, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Catarratto, and the wines deriving from them.
This presentation was delivered by Prof. Attilio Scienza during the 2019 edition of Taormina Gourmet, in Taormina, Sicily (October 22nd - 31st).
I castelli e le rocche delle signorie Malatesta e Montefeltro, tra Marche e R...Mauro Calbi
Alla scoperta di Castelli e rocche medievali delle Signorie Malatesta e Montefeltro che hanno combattuto nell'entroterra di Cattolica, tra Marche e Romagna.
I castelli e le rocche delle signorie Malatesta e Montefeltro, tra Marche e R...Mauro Calbi
Alla scoperta di Castelli e rocche medievali delle Signorie Malatesta e Montefeltro che hanno combattuto nell'entroterra di Cattolica, tra Marche e Romagna.
2016 Slides per il corso di 094933 GEOLOGIA, tenuto dalla prof.a PergalaniLuca Marescotti
Politecnico di Milano, 2015-2016 - secondo semestre.
Materiale di supporto alla didattica usato nel corso tenuto dalla prof.a Floriana Pergalani: 094933 Geologia.
Il corso è tenuto all'interno del corso integrato:
096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI
Docenti Marescotti Luca Piero , Pergalani Floriana
Sin dalle sue origini, la sezione di chimica dell'ITIS di Treviglio, si è caratterizzata per la particolare attenzione alle tematiche ambientali.Il campionamento,
l’analisi delle acque e il monitoraggio dell’aria hanno trovato posto nei piani di studio. Tra le finalità vi è l’incentivazione delle competenze tecniche e lo sviluppo di una, sempre più sensibile, coscienza ambientale.
La serata di giovedì 28 novembre realizzata a Parabiago grazie alla colaborazione del circolo di Legambiente Parabiago e del Parco dei Mulini è stata una tappa importante per il progetto “L’Olona entra in città: ricostruzione del corridoio ecologico fluviale nel tessuto metropolitano denso” promosso da Comune di Rho e Legambiente e con la partecipazione di un pool di esperti (Università dell’Insubria, Iridra, Oikos e Idrogea) e finanziato da Fondazione Cariplo.Importante perchè, nonostante il progetto preveda lo studio di interventi di deframmentazione nel terriorio di Rho, è fondamentale creare sinergie e collaborazioni con realtà territoriali a Nord e Sud dell'area di intervento. Per questo gli interventi fatti da Raul del Santo, Parco dei Mulini, e da Gianluigi Forloni, assessore di Rho, vanno nella stessa direzione: creare un collegamento fra diverse progettualità e dunque dare possibilità a questo piccolo varco ecologico di ricrearsi.
Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente, ha riassunto le condizioni territoriali e di contesto molto difficili con cui il gruppo di progetto deve fare i conti. Un’unica immensa città, grande quasi 12 mila ettari: una gigante “Olonia” con una superfice urbanizzata pari quasi alla metà di quella di Milano ma con una popolazione di circa 240 mila abitanti, tutto questo con gravi conseguenze per lo stato di salute del fiume, per la sicurezza idrogeologica e per la sopravvivenza della biodiversità. Barbara Raimondi, Idrogea e Francesco Bisi, Oikos sono entrati invece nel dettaglio delle campagne di indagine faunistiche e vegetazionali portate avanti in seno al progetto evidenziando i singoli nodi critici che per ora frammentano il corridoio. La serata si è conclusa con la consegna della Guida Olona da Vivere, realizzata da Legambiente con il sostegno di Ianomi, ad uso e consumo di tutti gli abitanti del sottobacino Olona-Bozzente e Lura. (fonte Legambiente)
I Tarantini hanno il Mar Piccolo davanti agli occhi tutta la vita. ...Ma siamo sicuri di conoscere questo particolarissimo ambiente naturale? Lasciamoci guidare dal gruppo di lavoro del progetto Posidonia del Comune di Taranto, coordinato dalla prof.Silvia De Vitis, dedicato agli alunni delle Scuole primarie....e in fondo, anche a tutti noi......
Progetto di ricognizione e verifica del patrimonio geologico esistente, con individuazione dei geositi e delle emergenze geologiche della Regione Puglia.
Quella ‘Grande Bellezza’ che confina col mare in 25 anni cancellata in più parti dal cemento: pur mantenendo angoli suggestivi e intatti, la visione di insieme fornita dall’ultimo Dossier del WWF “Cemento coast-to coast: 25 anni di natura cancellata dalle più pregiate coste italiane” restituisce, con schede sintetiche e foto da satellitari a confronto, l’immagine di un profilo fragile e bellissimo martoriato da tante ferite
Progetto di ricognizione e verifica del patrimonio geologico esistente, con individuazione dei geositi e delle emergenze geologiche della Regione Puglia.
La seconda presentazione sul Parco Nazionale del Cilento include 3 località:
L'oasi WWF delle grotte del Bussento
Sapri e la spigolatrice
Maratea e la statua del Cristo.
Il Cilento è pieno di belle località. La scelta di quelle presentate è dovuta solo alla loro personale conoscenza ed alle foto scattate personalmente.
L’ Abruzzo è una regione da scoprire, intatta e poco conosciuta, che offre delle ricchezze uniche nel suo genere e varietà connettive -natura, arte e storia. Natura incontaminata e spettacolare, nella quale compiere emozionanti passeggiate per ammirare paesaggi d’Abruzzo mozzafiato. Una regione che permette di stare al mare e in pochi minuti (circa 40) trovarsi in piena montagna. Mare, collina e montagna si estendono senza soluzione di continuità, permettendo al visitatore di poter riunire e visitare il tutto in modo agevole e disincantato per la poca distanza tra l’uno e l’altro. L’itinerario turistico abruzzese in buona sostanza, consente in poco tempo al turista, di calarsi dai picchi irraggiungibili delle montagne, per poi passare per le verdeggianti colline, e tuffarsi nell’azzurro del Mare Adriatico.
Tratturi transumanza il tratturo Matera Montescagliosogpandiscia
Luigi Esposito, Michele Lupo, Gianfranco Vincenzo Pandiscia
CARTOGRAFIA DEI TRATTURI E DELLA CIVILTÀ DELLA TRANSUMANZA IN BASILICATA: L’ANTICO TRATTURO MATERA-MONTESCAGLIOSO
Convegno AIC, Padova 10-11 maggio 2012
Italy you did not expect: Journey in the Arctic in the midst of the Mediterra...Carlo Jacomini
Mantoni C., Bigaran F., Falco S., Jacomini C., 2017. Poster prized at the 42nd Congress of Italian Society of Soil Science (SISS), Florence, 5-7 Dec., 2017, 2nd Session: “Climate Change Mitigation: from Carbon Sequestration to GHG Emissions reduction”.
Linee guida per la ricostruzione delle interviste
• Lo studio del fiume attraverso quattro dimensioni
(trasversale, verticale, longitudinale e temporale).
• L'importanza di un approccio globale partecipativo e
pluridisciplinare a scala di bacino idrografico.
• Usi, sprechi e conflitti gestionali (le centrali idroelettriche, le
attività industriali, l’agricoltura con sistemi d’irrigazione poco
efficienti e le coltivazioni nell’alveo).
• Lo sfruttamento e l'artificializzazione del fiume (prelievi
idrici, escavazione); l'approccio ingegneristico a scapito
dell'approccio ecologico. L'impoverimento fisico dell’alveo
(ridotto e canalizzato).
• L’infrastrutturazione territoriale ed il consumo di suolo.
• La scarsa qualità dell’acqua in alcuni tratti del fiume.
• Il paesaggio: una richezza territoriale a rischio di
impoverimento, la perdita del ruolo culturale ed identitario
del paesaggio naturale.
• Ia perdita della funzione storica-culturale del Piave come via
di comunicazione tra i monti e il mare; l’indebolimento del
suo ruolo di corridoio ecologico, come luogo di passaggio,
migrazione e riproduzione della fauna.
• La ricchezza delle aree naturalistiche del corso medio del
Piave, malgrado la loro costante riduzione; il rapporto
cruciale tra il fiume e le aree circostanti e l’importanza della
biodiversità.
• La necessità di creare una rete di corridoi ecologici attorno
al fiume e di tutelare le zone umide ricche in biodiversità.
• L'imprevidibilità del Piave; le difficoltà nel valutare sia le
conseguenze delle sue manifestazioni estreme (le piene)
che le conseguenze inerenti gli interventi umani.
• Il dilemma conservare/valorizzare: per chi, come?
L'assenza di scenari condivisi.
• L’interconnessione tra i cambiamenti climatici/ambientali
degli ultimi 20 anni e la scomparsa di specie faunistiche e
floristiche.
• La scarsa considerazione/integrazione delle risorse
floristiche e faunistiche nella pianificazione territoriale.
Problematiche emerse:
Mancanza dell'acqua in estate; troppi prelievi idrici.
• Abbassamento del livello idrico del fiume.
• Escavazione nell'alveo.
• Inquinamento dell'acqua in determinati luoghi.
• Conoscenza e gestione settoriale e frammentaria del fiume
e delle risorse naturali.
• Occupazione golenale e rischio idrogeologico.
• Assenza di governance a scala di bacino idrografico.
• Sistema ambientale in equilibrio fragile.
• Infrastrutturazione, campagna urbanizzata, consumo del
suolo, perdita di aree umide, impoverimento della
biodiversità ed estinzione di alcune specie.
• Agricoltura invasiva ed impattante.
• Scarsa sensibilizzazione ed educazione in materia di
ambiente fluviale.
• Scarsa conoscenza e tutela delle aree di interesse
naturalistico.
• Scarsa frequentazione del Piave e perdita dell'identità
culturale del fiume.
• Cambiamenti climatici ed ambientali.
Viaggio lungo il fiume Muson Vecchio.
Ref. Carraro V., Pasetto A. 1995. Progetto di salvaguardia e valorizzazione dell'area naturalistica e paesaggistica del fiume Muson Vecchio. Provincia di Padova.
24. La temperatura dell’acqua scende di solito in inverno a 9-11 gradi, in estate raggiunge i 28-30 gradi. Le maree sono modeste e le correnti di marea si muovono a strati. Nel canale navigabile la corrente può raggiungere i 3500 m all’ora e tale imponente rinnovamento dell’acqua torna utilissimo alla vita dei molluschi e in genere alla fauna del mar Piccolo . La corrente di entrata dal mar Grande al mar Piccolo si chiama “ chioma”; quella in uscita è detta “serra”.
51. La temperatura dell’acqua scende di solito in inverno a 9-11 gradi, in estate raggiunge i 28-30 gradi. Le maree sono modeste e le correnti di marea si muovono a strati. Nel canale navigabile la corrente può raggiungere i 3500 m all’ora e tale imponente rinnovamento dell’acqua torna utilissimo alla vita dei molluschi e in genere alla fauna del mar Piccolo . La corrente di entrata dal mar Grande al mar Piccolo si chiama “ chioma”; quella in uscita è detta “serra”.