Cosa si intende oggi per Disfunzione Sessuale Femminile?
Disfunzione sessuale femminile (DSF) è un termine vasto e complesso, usato oggi per descrivere soprattutto tre categorie di disturbi della sfera sessuale che possono colpire una donna.
Sappiamo che una DSF è generalmente dovuta ad una complessa interazione di diversi fattori biologici, ormonali e psicologici che possono determinare importanti effetti negativi non solo sulla sfera sessuale ma anche sulla qualità complessiva della vita di una donna.
Una Disfunzione Sessuale Femminile può essere scatenata da dinamiche diverse: traumi e stress psicoaffettivi, fattori sociali ma anche e semplicemente dall’avanzare dell'età ed altro ancora.
Dimensioni del problema
Un recente studio epidemiologico, condotto negli Stati Uniti d’America su 30.000 donne di età superoire ai 18 anni, stima che il 12% di queste soffrano di un disturbo sessuale, capace di provocare un significativo disagio personale e, tra questi, sicuramente la mancanza di desidero sessuale è di gran lunga il problema sessuale più presente.
La classificazione dei disturbi sessuali femminili secondo l’ultima edizione del Manuale edito dall’Associazione Psichiatri Americani, cioè il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5) prevede:
Disturbi di interesse/eccitazione sessuale femminile (disturbo dovuto a desiderio sessuale ipoattivo, disturbo dell'eccitazione)
Disturbi dell'orgasmo femminile
Dolori genito-pelvici /difficoltà disordini alla penetrazione (dispareunia, cioè rapporti sessuali dolorosi e vaginismo, cioè spasmo nel terzo esterno della vagina che interferisce con un fisiologico e regolare rapporto sessuale di tipo penetrativo).
Testosterone - Salute maschile e testosterone : IVAN MEMMOLODr.Ivan Memmolo
Il Testosterone è l'ormone maschile per eccellenza, il testosterone provvede a tutta una serie di vitali ed importanti processi biologici nel corpo umano e permette lo sviluppo dei caratteri secondari e primari dell uomo.
E’ difficile definire che cosa è una eiaculazione precoce; molto dipende dalla soggettività dei due partner.
Ciò che è troppo breve per qualcuno può essere assolutamente normale per un altro. In alcuni casi però l’eiaculazione avviene addirittura prima dell’introduzione del pene in vagina o dopo pochi secondi. Il fatto è che, quando ci si sente eiaculatori precoci, possono nascere insicurezze e timori che condizionano la vita sentimentale e relazionale. Consultate un andrologo che può escludere che vi sia una causa organica (infiammatoria o neurologica) e impostare una terapia corretta. Anche quando non si riesce a trovare, una causa specifica è, in alcuni casi possibile intraprendere una terapia farmacologica specifica che migliora il sintomo.
Sul fronte farmacologico si annunciano importanti novità; è in arrivo una nuova molecola: la Dapoxetina. E’ questa una sostanza che agisce a livello del sistema nervoso centrale alzando i livelli di serotonina, un importante “freno naturale” dell’eiaculazione. L’assunzione è al bisogno , con tutte le problematiche psicologiche che questo può scatenare, almeno un’ora prima del rapporto. Gli effetti collaterali sono riferiti a problemi gastro-intestinali e lo scatenarsi un’occasionale di nausea e senso di vomito.
Curare l'eiaculazione precoce con metodi naturaliandrea militello
La Griffonia, pianta dell'Africa nord occidentale, è ricca di 5 idrossitriptofano, precursore naturale della serotonina, un neuromodulatore che controlla il riflesso eiaculatorio
L’erezione è una complessa risposta fisiologica che dipende da una perfetta integrazione dei numerosi meccanismi psicologici, vascolari, endocrini e neurologici implicati. Fino a qualche anno fa si pensava che circa il 90% dei deficit erettivi fosse di origine psicologica, ma recenti studi hanno dimostrato la presenza di un’eziologia organica in circa il 50% dei casi di deficit dell’erezione.
Testosterone - Salute maschile e testosterone : IVAN MEMMOLODr.Ivan Memmolo
Il Testosterone è l'ormone maschile per eccellenza, il testosterone provvede a tutta una serie di vitali ed importanti processi biologici nel corpo umano e permette lo sviluppo dei caratteri secondari e primari dell uomo.
E’ difficile definire che cosa è una eiaculazione precoce; molto dipende dalla soggettività dei due partner.
Ciò che è troppo breve per qualcuno può essere assolutamente normale per un altro. In alcuni casi però l’eiaculazione avviene addirittura prima dell’introduzione del pene in vagina o dopo pochi secondi. Il fatto è che, quando ci si sente eiaculatori precoci, possono nascere insicurezze e timori che condizionano la vita sentimentale e relazionale. Consultate un andrologo che può escludere che vi sia una causa organica (infiammatoria o neurologica) e impostare una terapia corretta. Anche quando non si riesce a trovare, una causa specifica è, in alcuni casi possibile intraprendere una terapia farmacologica specifica che migliora il sintomo.
Sul fronte farmacologico si annunciano importanti novità; è in arrivo una nuova molecola: la Dapoxetina. E’ questa una sostanza che agisce a livello del sistema nervoso centrale alzando i livelli di serotonina, un importante “freno naturale” dell’eiaculazione. L’assunzione è al bisogno , con tutte le problematiche psicologiche che questo può scatenare, almeno un’ora prima del rapporto. Gli effetti collaterali sono riferiti a problemi gastro-intestinali e lo scatenarsi un’occasionale di nausea e senso di vomito.
Curare l'eiaculazione precoce con metodi naturaliandrea militello
La Griffonia, pianta dell'Africa nord occidentale, è ricca di 5 idrossitriptofano, precursore naturale della serotonina, un neuromodulatore che controlla il riflesso eiaculatorio
L’erezione è una complessa risposta fisiologica che dipende da una perfetta integrazione dei numerosi meccanismi psicologici, vascolari, endocrini e neurologici implicati. Fino a qualche anno fa si pensava che circa il 90% dei deficit erettivi fosse di origine psicologica, ma recenti studi hanno dimostrato la presenza di un’eziologia organica in circa il 50% dei casi di deficit dell’erezione.
Terapie ormonali in andrologia - selezione del pazienteGiovanni Beretta
L’infertilità maschile, causata da alterazioni endocrinologiche, sembra essere presente nel 18-30% dei casi.
Both clomiphene and tamoxifen are selective estrogen receptor modifiers (SERMs); inhibiting estrogen receptor at the level of the pituitary, both FSH and LH levels increase. As a result, testosterone increases, thus favoring sperm growth and maturation .
In hypogonadism and oligospermia, clomiphene is used as monotherapy . Starting dose is 25 mg o.d.; as clomiphene is normally available in 50 mg tablets, a starting dose could be 50 mg every other day. When testosterone remains low, clomiphene can be titrated up to 100 mg o.d.
Clomiphene has also been used on hypogonadic patient with azoospermia. Increases in testosterone in the testis may favor production of sufficient sperm in the ejaculate. Tamoxifen is used for the same indications , at a dosage of 10-20 mg o.d.
Chua ME, Escusa KG, Luna S, Tapia LC, Dofitas B, Morales M (2013) Revisiting oestrogen antagonists (clomiphene or tamoxifen) as medical empiric therapy for idiopathic male infertility: a meta-analysis. Andrology;1:749-57Roth LW, Ryan AR, Meacham RB (2013) Clomiphene citrate in the management of male infertility. Semin Reprod Med 31:245-50Moein MR, Tabibnejad N, Ghasemzadeh J (2012) Beneficial effect of tamoxifen on sperm recovery in infertile men with nonobstructive azoospermia. Andrologia;44 Suppl 1:194-8.
Piubello GD Endocrine Infertility in Clinical Management of Male Infertility. Springer editor 2015.
Cavallini G, Beretta G, Biagiotti G Preliminary study of letrozole use for improving spermatogenesis in non-obstructive azoospermia patients with normal serum FSH Asian Journal of Andrology (2011), 1–3
Problematiche sessuali maschili e uso della Finasteride.Giovanni Beretta
Finasteride inibisce in modo particolare la testosterone 5-alfa reduttasi di tipo II, forse per interazioni del terminale ter-butilico.
Pur assodata questa relazione, non si conoscono comunque, con sufficiente sicurezza scientifica, le ragioni chimico-biologiche alla base di tale interazione.
Legandosi con la 5-alfa reduttasi la Finasteride impedisce al testosterone di trasformarsi in diidrotestosterone (DHT).
E’ stata registrata una riduzione media dei valori plasmatici di DHT del 70% e un aumento medio dei valori plasmatici di testosterone del 10-20%.
L'emivita del farmaco varia scarsamente con l'età, assestandosi sulle 5-13 ore.
Effetti collaterali più comuni con l’uso della Finasteride nel trattamento di una IPB:
riduzione della libido: 4,2%
disordini dell’ejaculazione: 1,4%
riduzione volume eiaculato: 61,2%
ginecomastia: 2,3%
deficit dell’erezione 8,0%
Finasteride: effetti collaterali sulla fertilità maschile e problematiche ses...Giovanni Beretta
La Finasteride prodotta dalla società farmaceutica Merck, è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1992, al dosaggio di 5 mg al die, con un’indicazione nell’Ipertrofia Prostatica Benigna ma è stata poi commercializzata nel 1997, al dosaggio di 1 mg al die, anche per il trattamento dell’alopecia androgenetica.
Già nel 2003 nascevano i primi forum online di giovani consumatori che manifestavano effetti collaterali quali: stanchezza, riduzione della massa muscolare, difficoltà a raggiungere e mantenere un’erezione, calo della libido, scarsa capacità di concentrazione, anedonia e tremori.
Forum internazionali, come il www.propeciahelp.com, in rete già dal 2008, si presentano come luoghi di incontro virtuale dove raccogliere esperienze di giovani italiani e stranieri che manifestano tali disturbi persistenti a distanza di tempo dalla sospensione del farmaco.
La Finasteride, anche a bassi dosaggi, può determinare in alcuni uomini una riduzione del numero di spermatozoi.
In questa popolazione di pazienti, nella maggior parte dei casi, la conta migliora in modo decisivo dopo la sospensione della trattamento.
Dopo la fine della terapia i parametri ormonali, la motilità degli spermatozoi e la loro morfologia sembrano non cambiare.
La terapia con Finasteride nei pazienti sub-fertili, con oligozoospermia, dovrebbe essere discontinua e usata sempre con molta cautele in uomini che desiderano avere un figlio.
Nuove cure per l'eiaculazione precoce . I nuovi farmaci per curare l'eiaculaz...andrea militello
L'eiaculazione precoce spesso vede partecipare componenti organiche e fattori psicoemozionali.Per questo vede spesso collaborare andrologo e sessuologo . Quali sono i farmaci che possono essere usati ? Ci sono delle novità?
Terapie ormonali in andrologia - selezione del pazienteGiovanni Beretta
L’infertilità maschile, causata da alterazioni endocrinologiche, sembra essere presente nel 18-30% dei casi.
Both clomiphene and tamoxifen are selective estrogen receptor modifiers (SERMs); inhibiting estrogen receptor at the level of the pituitary, both FSH and LH levels increase. As a result, testosterone increases, thus favoring sperm growth and maturation .
In hypogonadism and oligospermia, clomiphene is used as monotherapy . Starting dose is 25 mg o.d.; as clomiphene is normally available in 50 mg tablets, a starting dose could be 50 mg every other day. When testosterone remains low, clomiphene can be titrated up to 100 mg o.d.
Clomiphene has also been used on hypogonadic patient with azoospermia. Increases in testosterone in the testis may favor production of sufficient sperm in the ejaculate. Tamoxifen is used for the same indications , at a dosage of 10-20 mg o.d.
Chua ME, Escusa KG, Luna S, Tapia LC, Dofitas B, Morales M (2013) Revisiting oestrogen antagonists (clomiphene or tamoxifen) as medical empiric therapy for idiopathic male infertility: a meta-analysis. Andrology;1:749-57Roth LW, Ryan AR, Meacham RB (2013) Clomiphene citrate in the management of male infertility. Semin Reprod Med 31:245-50Moein MR, Tabibnejad N, Ghasemzadeh J (2012) Beneficial effect of tamoxifen on sperm recovery in infertile men with nonobstructive azoospermia. Andrologia;44 Suppl 1:194-8.
Piubello GD Endocrine Infertility in Clinical Management of Male Infertility. Springer editor 2015.
Cavallini G, Beretta G, Biagiotti G Preliminary study of letrozole use for improving spermatogenesis in non-obstructive azoospermia patients with normal serum FSH Asian Journal of Andrology (2011), 1–3
Problematiche sessuali maschili e uso della Finasteride.Giovanni Beretta
Finasteride inibisce in modo particolare la testosterone 5-alfa reduttasi di tipo II, forse per interazioni del terminale ter-butilico.
Pur assodata questa relazione, non si conoscono comunque, con sufficiente sicurezza scientifica, le ragioni chimico-biologiche alla base di tale interazione.
Legandosi con la 5-alfa reduttasi la Finasteride impedisce al testosterone di trasformarsi in diidrotestosterone (DHT).
E’ stata registrata una riduzione media dei valori plasmatici di DHT del 70% e un aumento medio dei valori plasmatici di testosterone del 10-20%.
L'emivita del farmaco varia scarsamente con l'età, assestandosi sulle 5-13 ore.
Effetti collaterali più comuni con l’uso della Finasteride nel trattamento di una IPB:
riduzione della libido: 4,2%
disordini dell’ejaculazione: 1,4%
riduzione volume eiaculato: 61,2%
ginecomastia: 2,3%
deficit dell’erezione 8,0%
Finasteride: effetti collaterali sulla fertilità maschile e problematiche ses...Giovanni Beretta
La Finasteride prodotta dalla società farmaceutica Merck, è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1992, al dosaggio di 5 mg al die, con un’indicazione nell’Ipertrofia Prostatica Benigna ma è stata poi commercializzata nel 1997, al dosaggio di 1 mg al die, anche per il trattamento dell’alopecia androgenetica.
Già nel 2003 nascevano i primi forum online di giovani consumatori che manifestavano effetti collaterali quali: stanchezza, riduzione della massa muscolare, difficoltà a raggiungere e mantenere un’erezione, calo della libido, scarsa capacità di concentrazione, anedonia e tremori.
Forum internazionali, come il www.propeciahelp.com, in rete già dal 2008, si presentano come luoghi di incontro virtuale dove raccogliere esperienze di giovani italiani e stranieri che manifestano tali disturbi persistenti a distanza di tempo dalla sospensione del farmaco.
La Finasteride, anche a bassi dosaggi, può determinare in alcuni uomini una riduzione del numero di spermatozoi.
In questa popolazione di pazienti, nella maggior parte dei casi, la conta migliora in modo decisivo dopo la sospensione della trattamento.
Dopo la fine della terapia i parametri ormonali, la motilità degli spermatozoi e la loro morfologia sembrano non cambiare.
La terapia con Finasteride nei pazienti sub-fertili, con oligozoospermia, dovrebbe essere discontinua e usata sempre con molta cautele in uomini che desiderano avere un figlio.
Nuove cure per l'eiaculazione precoce . I nuovi farmaci per curare l'eiaculaz...andrea militello
L'eiaculazione precoce spesso vede partecipare componenti organiche e fattori psicoemozionali.Per questo vede spesso collaborare andrologo e sessuologo . Quali sono i farmaci che possono essere usati ? Ci sono delle novità?
SVELATO! Lei Può Avere Erezioni Fortissime, in Maniera Sicura e Naturale, Senza Medicine e in Brevi Tempo e 100% Garantiti!
Li Piacerebbe Avere Erezioni Potente e Naturali in Solo 21 Giorni o Meno, e Ripeterle Tutte le Sere?
Poi Recuperare la tua Vita Sessuale, Combattendo la Causa Reale del Problema, Utilizzando un Metodo Discreto, 100% EFFETTIVO e Verificato.
Non Importa quale Sia la tua Situazione Attuale o la tua Eta, Poi Tornare ad Avere Una Vita Sessuale Piena!
Presentazione a cura del Dottor Orazio Fallae la Dottoressa Stefania Falcone - "TIROIDE 2018 Nuovi approcci diagnostici e terapeutici" - Roma 24/11/2018
Azoospermie e prelievo degli spermatozoi dai testicoli 2020 pptGiovanni Beretta
Azoospermia is defined as the complete absence of sperm in the ejaculate even after centrifugation. With a prevalence of 1 % among the general male population and 10–15 % among infertile men, it can be classified in two large groups: obstructive and non-obstructive azoospermia (OA and NOA). The first is caused by an obstruction in the seminal tract (epididymis, vas, ejaculatory ducts), and the latter is due to impaired sperm production by the testis because of congenital maldevelopment and genetic, hormonal and acquired conditions.
Azoospermie e prelievo degli spermatozoi dai testicoli grosseto 18 aprile 2008Giovanni Beretta
Azoospermia is defined as the complete absence of sperm in the ejaculate even after centrifugation. With a prevalence of 1 % among the general male population and 10–15 % among infertile men, it can be classified in two large groups: obstructive and non-obstructive azoospermia (OA and NOA). The first is caused by an obstruction in the seminal tract (epididymis, vas, ejaculatory ducts), and the latter is due to impaired sperm production by the testis because of congenital maldevelopment and genetic, hormonal and acquired conditions. Diagnostic workup of azoospermia includes personal and familiar history, clinical evaluation, hormonal and semen biochemical assessment, scrotal and distal seminal tract transrectal ultrasounds and invasive investigations such as testicular fine needle aspiration, open biopsy and, in selected cases, vasography.
Infertilità maschile : esiste una terapia medica ?Giovanni Beretta
Infertilità maschile: incidenza
15% delle coppie presenta difficoltà a riprodursi.
Un fattore maschile è presente nel 30-50% dei casi id infertilità di coppia.
~5-10% dei maschi sono infertili o sub-fertili.
Eziologia infertilità maschile
Fattori multifattoriali
Varicocele 35%
Idiopatici 25%
Infezioni – tratto genito-urinario 10%
Genetici 10%
Endocrinologici 1 - 5%
Immunologici 1 - 5%
Ostruzioni delle vie seminali 1 - 5%
Legati allo sviluppo 1 - 5%
Stile di vita: fumo, diete, calore… ???%
Il tempo, i costi e le percentuali di successi nella medicina della riproduzioneGiovanni Beretta
Nonostante i progressi nel campo della medicina della riproduzione il trattamento dell’infertilità è spesso un processo lungo e complesso al termine del quale molte coppie non otterranno il bambino desiderato .
Molte coppie danno per certo che la gravidanza si presenterà in breve tempo dopo la sospensione della contraccezione…
Per loro le cattive notizie cominciano ad arrivare tutti i mesi…..
Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile.
Non bisogna dimenticare, però, che una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi se la partner femminile ha meno di 37 anni e di 12 mesi se di età superiore (secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità) .
Turchi P. Prevalence, Definition, and Classification of Infertility in Clinical Management of Male Infertility 2015 G Cavallini, G. Beretta Editors.
Le stime del tasso d’infertilità di una popolazione possono essere di tipo diretto o indiretto. Una stima indiretta prende in considerazione il numero complessivo di coppie in età feconda che non hanno avuto figli.
L’assenza di figli, però, perlomeno in una certa percentuale di casi, è una scelta e non un effetto dell’infertilità per cui si corre il rischio di sovrastimare i dati.
L’infertilità maschile riconosce sicuramente una grossa componente sociale.
Su di essa, infatti, oltre alle condizioni soggettive, chiaramente patologiche, sembrano influire anche diverse condizioni ambientali e stili di vita (incluso lo stress).
Beretta G. Sexual Problems and Infertility in Clinical Management of male infertility 2015.
La Sindrome di Klinefelter è stata descritta nel 1942 da Harry Klinefelter come un’entità clinica caratterizzata da ginecomastia, testicoli piccoli e duri, ipogonadismo, azoospermia ed aumentati livelli serici di FSH.
La causa della sindrome è rimasta sconosciuta sino al 1959, anno in cui fu dimostrata la presenza di un “extracromosoma” X nel cariotipo di un paziente con questa patologia.
Venne così classificata per la prima volta tra le aneuploidie dei cromosomi sessuali.
Da studi epidemiologici eseguiti in diversi paesi è stata stimata una prevalenza pari a 152 casi per 100.000 maschi vivi o 1/660;
con un’incidenza di 1-2 per 1000 neonati maschi vivi.
L’informatica è ormai entrata a far parte della nostra vita quotidiana.
Internet, in particolare, coinvolge oggi praticamente tutto il settore dell’attività culturale umana e la medicina ne è un aspetto così importante che ha determinato la nascita di una disciplina specifica, autonoma e particolare come l’Informatica Medica.
Il termine “telematica” è oggi usato per definire ogni operazione tecnologica in grado di consentire la gestione e l’elaborazione delle informazioni, la “telemedicina” poi in particolare è l’applicazione delle tecnologie informatiche alla scienza medica.
In Italia le prime esperienze furono realizzate a Roma nel 1970 da parte dell’Università degli Studi “La Sapienza”. Tra i primi esperimenti bisogna ricordare gli elettrocardiogrammi effettuati a domicilio e trasmessi tramite linee commutate.
Dai primi anni del 2000 sono cresciuti vertiginosamente i siti medici.
Oggi gli operatori sanitari non possono fare a meno di utilizzare il web o per aggiornarsi, o per costruire un sito personale o addirittura per mantenere dei punti di contatto sia con i pazienti sia con i colleghi di lavoro.
Questa situazione dovrebbe migliorare il rapporto con il paziente, in quanto il medico è naturalmente a disposizione dell’ammalato per più tempo, ma può trasformare quest’ultimo in un esperto che riesce ad indirizzarlo all’uso ottimale delle risorse sanitarie in rete.
Il paziente esperto è una nuova figura che in un futuro neanche tanto lontano diventerà fondamentale anche nella ricerca clinica e nei rapporti con le industrie e le case farmaceutiche.
A tale tipologia di paziente viene attribuita la potenzialità di acquisire nei prossimi anni una rilevanza pari a quella di altri operatori della ricerca e della assistenza, in grado di operare sia come soggetto attivo in gruppi o network di pazienti, sia come promotore, orientatore della ricerca industriale o accademica per fornire pareri o consigli.
Infertilità: il fattore maschile. - Ageo Firenze 2016Giovanni Beretta
infertilità Maschile
Il maschio infertile
L’uomo e la donna concorrono in uguale misura a determinare un problema di infertilità in una coppia.
Si parla di infertlità di coppia quando non si ha un concepimento dopo 12 mesi di rapporti liberi non protetti. In 100 coppie con problemi di infertilità in 40 casi riconosciamo una causa femminile, in 40 una causa maschile e in 20 una causa riferita ad entrambi i partner.Si parla di un aumento dell’infertilità maschile e, in effetti, è stato verificato che la concentrazione media di spermatozoi nel liquido seminale sta diminuendo. Le cause dell’aumento dei casi di infertilità maschile sono molte: le mutate condizioni di vita, l’inquinamento atmosferico, fattori tossici ad esempio quelli presenti nell’ambiente o sul luogo di lavoro, il fumo . Anche lo stress e’ stato accusato come fattore capace di determinare una riduzione della fertilità, ma questo dato è poco quantificabile.
Malgrado che negli ultimi anni gli uomini siano più consapevoli del loro ruolo come causa di difficoltà a raggiungere un concepimento, pochi ancora fanno prevenzione e consultano un andrologo e spesso, lo sappiamo, la maggior parte dei casi di infertilità ha origine da malattie uro-genitali che potevano essere diagnosticate prima e quindi curate. I problemi che portano a un’infertilità spesso sono causati da patologie insorte durante l’infanzia o l’adolescenza (intorno ai 18 anni un ragazzo su due è a rischio infertilità).
L’esame seminale è un punto cardine nell’iter diagnostico dell’infertilità maschile ma la variabilità biologica è molto alta.
E’ bene quindi fare, soprattutto se il primo esame non è nella norma, almeno due esami del liquido seminale, eseguiti correttamente in laboratori certificati con biologi della riproduzioni dedicati, seguendo le indicazioni date dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questi possono fornire un’utile, se pur relativa, indicazione sulla fertilità di un uomo. (1, 2)
L’esame del liquido seminale deve essere fatto in periodi in cui non si hanno problemi clinici con un’astinenza sessuale di 3-5 giorni in contenitori, privi di sostanze spermiotossiche, forniti dallo stesso laboratorio. Il campione di liquido seminale deve prodotto in loco, se viene raccolto a casa deve essere consegnato al laboratorio, in modalità protetta, entro un ora (3).
1) World Health Organisation (2010) WHO laboratory manual for the examination and process- 221 ing of human semen, 5th edn. WHO, Geneva.
2) Pescatori ES. Diagnosis of Infertility. In Cavallini G, Beretta G. Clinical Management of Male Infertility. Springer Science Switzerland, 2015.
3) Beretta G. Interpretation of Sperm Analysis. In Cavallini G, Beretta G. Clinical Management of Male Infertility. Springer Science Switzerland, 2015.
La chirurgia dell’infertilità maschile viene considerata nelle seguenti patologie dell'apparato uro-genitale:
a)varicocele,
b)ostruzione vie seminali distali,
c) ostruzioni vie seminali prossimali,
d) ritenzioni testicolari,
e) recupero spermatozoi per le tecniche di PMA.
L’infezione da HPV è estremamente frequente nella popolazione generale: si stima, infatti, che almeno il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus HPV.
L’Istituto Superiore di Sanità stima che il 65-70% dei soggetti di sesso maschile contrae un’infezione con uno o più ceppi di HPV (oncogeni o non).
Azoospermie e prelievo di spermatozoi dai testicoliGiovanni Beretta
Anche gli uomini che soffrono di azoospermia , cioè che non presentano spermatozoi nel liquido seminale, possono tentare di avere un figlio.
Attraverso strategie chirurgiche particolari si possono recuperare gli spermatozoi vengono direttamente dai testicoli.
Questi interventi si definiscono con queste sigle: MESA (microaspirazione dall’epididimo); TESA (aspirazione diretta dal testicolo) e mTESE (estrazione degli spermatozoi tramite biopsia testicolare in campo magnificato) .
Con queste tecniche, che hanno rivoluzionato l’approccio alla sterilità maschile, si ottiene una percentuale di successi del 35% per ciclo se la partner femminile ha meno di 40 anni.
Questa procedura, per ottenere quello che desideriamo (un bimbo a casa),purtroppo va in alcuni casi ripetuta ma molti uomini, che sino a qualche anno fa non avevano possibilità di avere figli con i propri spermatozoi, oggi riescono a diventare padri grazie a questi interventi.
L’uomo e la donna concorrono in uguale misura a determinare un problema di infertilità in una coppia.
Si parla di infertlità di coppia quando non si ha un concepimento dopo 12 mesi di rapporti liberi non protetti. In 100 coppie con problemi di infertilità in 40 casi riconosciamo una causa femminile, in 40 una causa maschile e in 20 una causa riferita ad entrambi i partner.Si parla di un aumento dell’infertilità maschile e, in effetti, è stato verificato che la concentrazione media di spermatozoi nel liquido seminale sta diminuendo. Le cause dell’aumento dei casi di infertilità maschile sono molte: le mutate condizioni di vita, l’inquinamento atmosferico, fattori tossici ad esempio quelli presenti nell’ambiente o sul luogo di lavoro, il fumo . Anche lo stress e’ stato accusato come fattore capace di determinare una riduzione della fertilità, ma questo dato è poco quantificabile.
Malgrado che negli ultimi anni gli uomini siano più consapevoli del loro ruolo come causa di difficoltà a raggiungere un concepimento, pochi ancora fanno prevenzione e consultano un andrologo e spesso, lo sappiamo, la maggior parte dei casi di infertilità ha origine da malattie uro-genitali che potevano essere diagnosticate prima e quindi curate. I problemi che portano a un’infertilità spesso sono causati da patologie insorte durante l’infanzia o l’adolescenza (intorno ai 18 anni un ragazzo su due è a rischio infertilità).
Eiaculazione ritardata ed aneiaculazione nelle disfunzioni neurogeneGiovanni Beretta
Le problematiche sessuali e riproduttive devono essere valutate attentamente nel paziente con una lesione midollare; le disfunzioni dell'eiaculazione colpiscono la quasi totalità dei mielolesi.
Per riottenere un riflesso eiaculatorio sono state a questo proposito indicate, in questi ultimi decenni, varie strategie terapeutiche che qui affronteremo.
Eiaculazione ritardata ed aneiaculazione nelle disfunzioni neurogene
Disturbi sessuali femminili: una prospettiva urologica.
1. Disturbi Sessuali Femminili:
quello che deve sapere un
urologo.
Giovanni Beretta
Responsabile Unità di Urologia-Andrologia
Centro Italiano Fertilità e Sessualità –
Demetra Firenze
2. Cosa si intende oggi per Disfunzione
Sessuale Femminile?
• Disfunzione sessuale femminile (DSF) è un termine
vasto e complesso, usato oggi per descrivere
soprattutto tre categorie di disturbi della sfera
sessuale che possono colpire una donna.
• Sappiamo che una DSF è generalmente dovuta ad
una complessa interazione di diversi fattori biologici,
ormonali e psicologici che possono determinare
importanti effetti negativi non solo sulla sfera
sessuale ma anche sulla qualità complessiva della
vita di una donna e di una coppia.
3. Dimensioni del problema
• Un recente studio epidemiologico, condotto negli
Stati Uniti d’America su 30.000 donne di età
superoire ai 18 anni, stima che il 12% di queste
soffrano di un disturbo sessuale, capace di
provocare un significativo disagio personale e, tra
questi, sicuramente la mancanza di desidero
sessuale è di gran lunga il problema sessuale più
presente.
Shifren J, Monz B, Russo P, et al. Sexual problems
and distress in United States women: prevalence
and correlates. Obstet Gynecol. 2008;112(5):970–
978.
4. La classificazione dei disturbi sessuali
femminili oggi prevede:
• Disturbi di interesse/eccitazione sessuale femminile (disturbo
dovuto a desiderio sessuale ipoattivo, disturbo
dell'eccitazione)
• Disturbi dell'orgasmo femminile
• Dolori genito-pelvici /difficoltà disordini alla penetrazione
(dispareunia, cioè rapporti sessuali dolorosi e vaginismo, cioè
spasmo nel terzo esterno della vagina che interferisce con un
fisiologico e regolare rapporto sessuale di tipo penetrativo).
American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical
Manual of Mental Disorders, 5th Edition (DSM-5). Arlington, VA:
American Psychiatric Press; 2013.
5. Diagnosi di una Disfunzione Sessuale
Femminile
• Diversi sono i criteri che devono essere presi in
considerazione per arrivare a fare una precisa e mirata
diagnosi in presenza di un problema sessuale
femminile, ad esempio la durata e la gravità dei sintomi
e del disagio personale complessivo.
Zanollo A, Beretta G, et al : Anamnestic criteria for sexual
evaluation. Arch Ital Urol Nefrol Androl. 1991
Dec;63(4):493-7.
6. Cause organiche ormonali più
frequenti:
• La diminuzione dei livelli di estrogeni e androgeni
associati all'invecchiamento può contribuire
significativamente all’insorgenza di DSF. La caduta
degli estrogeni può determinare effetti negativi sulla
vagina come atrofia e secchezza, questi possono
alterare e diminuire il desiderio sessuale.
• Anche la riduzione dei livelli androgenici è
accompagnata, in alcuni casi, dalla diminuzione del
desiderio sessuale.
Buster JE. Managing female sexual dysfunction. Fertil
Steril. 2013;100(4):905–915.
7. Altre possibili cause biologiche, capaci di scatenare
una disfunzione sessuale femminile, sono :
• le condizioni mediche generali, come un’ipertensione o la
presenza di un diabete mellito; infine, da non dimenticare, le
particolari condizioni di natura psichiatrica come la
depressione e l'ansia.
• Costumi di vita particolari, norme culturali e credenze
religiose possono incidere, a volte in modo negativo, sulla
vita sessuale di una donna e, quando presente un problema
sessuale, disturbare la corretta comunicazione con i propri
medici ed operatori sanitari.
• Ancora, traumi fisici e psicologici, storie di abusi possono
incidere pesantemente sulla vita sessuale di una donna e
scatenare così un problema sessuale.
8. • La salute sessuale di una donna,
soprattutto quando si avvicina il periodo
post menopausale, dovrebbe sempre
essere affrontata nelle nostre strutture
sanitarie, senza inutili reticenze,
specialmente quando vengono riferiti
sintomi specifici legati ad una disfunzione
sessuale.
Chelo E. Dalle grandi Madri alla fecondazione in
vitro. Media Med - Edizioni Scientifiche. 2000
9. Farmaci che possono scatenare un
Disturbo Sessuale nella donna:
Amfetamine (Amfetamina, Destramfetamina)
Analgesici (Morfina, Tramadolo)
Antidepressivi (Trazadone, Triciclici, SSRIs, SRNIs,
MAOIs)
Antistaminici (Citerizina, Loratadina)
Antipsicotici (Risperidone, Perfenazina)
Benzodiazepine (Lorazepam, Clonazepam,
Diazepam, Alprazolam)
Cardiovascolari (MetilDopa, Spironolactone,
Digoxina, Amiodarone)
Altri: Indonetacina, Gabapentin, Ketoconazolo, ecc.
10. Attuali indicazioni terapeutiche
• La FDA ha recentemente approvato il primo farmaco per il
trattamento del disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
(HSDD) nelle donne in premenopausa mentre gli usi off-label
delle terapie ormonali, in particolare estrogeni e testosterone,
sono quelli più ampiamente utilizzati nelle DSF, specialmente
nelle donne in post menopausa.
• Altri farmaci sono attualmente in valutazione ed comprendono
gli inibitori delle fosfodiesterasi e agenti che modulano i
recettori della dopamina o della melanocortina.
FDA approves first treatment for sexual desire disorder. FDA
news release. August 18,
2015.www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncement
s/ucm458734.htm. Accessed August 20, 2015.
11. • Altri farmaci sono attualmente in valutazione ed
comprendono gli inibitori delle fosfodiesterasi e
agenti che modulano i recettori della dopamina o
della melanocortina.
Beretta G. Sexual Problems and Infertility. Springer
ScienceInternational Publishing 2015. Conaglen HM.
Conaglen JV. Drug-induced sexual dysfunction in
men and women. Aust Prescr. 2013;36:42–45.
12. • L’utilizzo di terapie ormonali nei disturbi sessuali
femminili è ben documentato soprattutto nelle donne in
post-menopausa mentre studi controllati nell’utilizzo di
varie terapie ormonali nelle donne in pre-menopausa
sono praticamente assenti.
Association of Reproductive Health Professionals.
Women's sexual health in midlife and beyond. ARHP Clin
Proc.2005;5:8–12.
FDA approves first treatment for sexual desire disorder.
FDA news release. August 18,
2015.www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnoun
cements/ucm458734.htm. Accessed August 20, 2015.
13. Possibili trattamenti nelle Disfunzioni
Sessuali Femminili
• Attuali: Flibanserina, Testosterone,
Estrogeni in loco, Ospemifene, Creme
vaginali, Lubrificanti
• In progress: Alprostadil,Apomorfina,
PDE5 inibitori, Bremelanotide, Bupropione,
DHEA
14. Attuali indicazioni terapeutiche
Flibanserin
• La FDA ha approvato recentemente questo farmaco, in compresse
da 100 mg, per il trattamento del disturbo da desiderio sessuale
ipoattivo (HSDD) nelle donne in premenopausa. E’ stato il primo
trattamento approvato dalla FDA. Il meccanismo d'azione di questo
prodotto è quello di aumentare il rilascio di noradrenalina e dopamina
e quindi diminuire il rilascio di serotonina nella corteccia del cervello.
• Questo farmaco può causare sincopi e ipotensione severa e ha
un'interazione potenzialmente grave con alcool. Altri effetti avversi
segnalati includono vertigini, sonnolenza, nausea, affaticamento,
insonnia e secchezza della bocca.
Stahl S. Mechanism of action of flibanserin, a multifunctional serotonin
agonist and antagonist (MSAA), in hypoactive sexual desire
disorder. CNS Spectr. 2015;20(1):1–6.
15. Testosterone
• Il testosterone è utilizzato off-label nelle donne in post-
menopausa con riduzione del desiderio sessuale; si
possono utilizzare cerotti transdermici che rilasciano 300
mcg di testosterone al giorno oppure una crema
transdermica al 1%.
• Le società endocrinologiche, nelle linee guida di pratica
clinica nelle terapie delle DSF del 2014, consigliano un
trattamento a breve termine a causa della mancanza di
dati sulla sicurezza a lungo termine nell’utilizzo di questo
ormone.
16. Testosterone
• Si sta ancora studiando l'uso di un gel intra-nasale per il
trattamento di DSF al dosaggio di 0,6 a 1,8 mg.
• Questa formulazione può avere il vantaggio di non
produrre gli effetti collaterali dermatologici che si
verificano con le formulazioni topiche.
Wierman M, Arlt W, Basson R, et al. Androgen therapy in women: a reappraisal:
an Endocrine Society clinical practice guideline. J Clin Endocrinol Metab.
2014;99(10):348.-3510
Tkachenko N, Dickstein J, Kreppner W. An open-labeled, single and multiple-
application of intranasal testosterone gel in healthy premenopausal female
subjects at three dose levels. J Sex Med. 2013;10(suppl 2):165.
17. Estrogeni
• La terapia estrogenica locale, piuttosto che la terapia
ormonale sistemica, è la strategia terapeutica oggi più
utilizzata per trattare le DSF in post-menopausa.
• Gli estrogeni vengono utilizzati in presenza di atrofia
vaginale e nella dispareunia. Gli estrogeni possono
indirettamente migliorare il desiderio sessuale e
l'eccitazione aumentando il flusso sanguigno e la
lubrificazione vaginale.
Goldstein I, Alexander JL. Practical aspects in the
management of vaginal atrophy and sexual dysfunction in
perimenopausal and postmenopausal women. J Sex
Med. 2005;2(suppl 3):154–165.
18. Estrogeni
• Formulazioni più utilizzate sono le creme
(Premarin 0,625 mg/g, Estrace 100 mcg/g) e le
compresse vaginali. Attualmente è disponibile
anche un anello di estradiolo da posizionare in
vagina. Associando testosterone alla terapia con
estrogeni si è visto un miglioramento più
significativo della risposta sessuale.
Nappi R, Cucinella L. Advances in pharmacotherapy
for treating female sexual dysfunction. Expert Opin
Pharmacother. 2015;16(6):875–887.
19. Ospemifene
• Questo farmaco è un modulatore dei recettori estrogenici
selettivo (SERM) e ha l'indicazione per il trattamento di
diverse dispareunie, recentemente è stato approvato, con
questa indicazione, anche dall’EMA.
• L’Ospemifene imita gli effetti degli estrogeni sul tessuto
vaginale ed è disponibile in compresse 60 mg (dose
giornaliera) ma è più costoso degli altri estrogeni; sono
segnalati effetti collaterali negativi come vampate di calore,
aumento del rischio di tromboembolia, perdite vaginali,
crampi alle gambe e sudorazione.
Portman DJ, Bachmann GA, Simon JA, et al. Ospemifene, a novel selective
estrogen receptor modulator for treating dyspareunia associated with
postmenopausal vulvar and vaginal atrophy. Menopause. 2013;20(6):623–
630.
20. Lubrificanti vaginali
• Nel trattamento di una dispareunia lieve può essere
efficace l’utilizzo anche di lubrificanti vaginali come ad
esempio alcune creme idratanti; queste vengono
applicate ogni giorno sotto forma di gel o liquidi. Le
creme idratanti sono più efficaci se utilizzate appunto
in modo regolare. I lubrificanti sono generalmente
prodotti idrosalini; alcuni contengono anche mentolo e
sono commercializzati come agenti capaci di eccitare
e stimolare una normale attività sessuale.
Beretta G. Sexual Problems and Infertility. In Clinical:
Management of Male Infertility. G. Cavallini, G. Beretta
eds. Springer Science International Publishing 2015.
21. Alprostadil - Prostaglandina E1
• La prostaglandina E1, Alprostadil, è stata studiata in una
formulazione topica per il trattamento delle disfunzioni sessuali
femminili (DSF).
• Storicamente parlando l’Alprostadil è indicato nella disfunzione
erettile maschile, somministrato attraverso un'iniezione intra
cavernosa o “supposte uretrali. Nelle donne, l’Alprostadil
crema sembra aumentare il flusso di sangue alla zona
vaginale producendo così una vasodilatazione e un
rilassamento della muscolatura in questo distretto. Sono state
riportate reazioni avverse come bruciore vaginale e irritazione.
Goldstein I, Qinping L, Damaj B, et al. Phase 3 clinical trial
results with Femprox treatment in FSAD patients show
correlation of arousal with both lubrication and orgasm but not
with desire. J Sex Med. 2013;10(1):58–73.
22. Apomorfina
• L’Apomorfina è un agonista del recettore della
dopamina non selettivo che funziona nel sistema
nervoso centrale (SNC) ed è stato utilizzato
inizialmente nel maschio nel tentativo di migliorare
la risposta sessuale con poco successo.
• Per il trattamento dei DSF, è allo studio una dose
sublinguale di 2 o 3 mg. Gli effetti collaterali
prevedono nausea, vomito, mal di testa e vertigini.
23. Bremelanotide
• Il Bremelanotide stimola i recettori della melanocortina-4 nel
SNC e dovrebbe aumentare il desiderio e l'eccitazione
sessuale; è un analogo sintetico dell'ormone che stimola il
melanocita, cellula capace di aumentare la pigmentazione
della pelle, proteggere il derma dalle radiazioni ultraviolette e
controllare anche l'appetito; testato in dosi di 1,25 e 1,75 mg,
iniettabile sotto cute, negli studi clinici pubblicati è stato visto
capace di aumentare la pressione sanguigna. Le reazioni
avverse osservate prevedono invece nausea, mal di testa e
vampate di calore.
Portman DJ, Edelson J, Jordan R, et al. Bremelanotide for
hypoactive sexual disorder: analyses from a phase 2B dose-
ranging study. Obstet Gyneol. 2014;123(suppl):131S.
24. Bupropione
• Il Bupropione è stato indicato per migliorare la funzione
sessuale in donne in premenopausa con HSDD, come
riportato in due studi, e alla dose di 150 mg al giorno e 300-
400 mg al giorno ha prodotto risposte soddisfacenti. Il
Bupropione sembra aumentare l'eccitazione sessuale, il
completamento di orgasmo e la soddisfazione sessuale in
generale. Il suo meccanismo d’azione non è stato ancora
completamente chiarito, si pensa che faciliti la
neurotrasmissione della dopamina e della norepinefrina
inibendone la ricaptazione.
Segraves R, Clayton A, Croft H, et al. Bupropion sustained
release for the treatment of hypoactive sexual desire disorder in
premenopausal women. J Clin
Psychopharmacol. 2004;24(3):339–342.
25. DHEA
• Il Deidroepiandrosterone (DHEA) ed il suo estere
solfato (DHEA-S) sono ormoni steroidei prodotti nelle
ghiandole surrenali, dal fegato e dai testicoli. Il DHEA
viene metabolizzato ad androstenedione, il precursore
di androgeni ed estrogeni.
• I livelli di DHEA di solito diminuiscono con l'età. Il
DHEA è disponibile, in alcuni paesi, ad esempio gli
USA, come un integratore ed è stato segnalato come
capace di aumentare la libido nelle donne in
postmenopausa. Il DHEA sembra capace di cambiare
il rapporto androgeni-estrogeni aumentando la
concentrazione di testosterone rispetto all’estrogeno.
26. DHEA
• La somministrazione orale di DHEA è stata studiata con
risultati variabili per il trattamento dell'atrofia vaginale e del
HSDD. Un dosaggio orale di 50 a 1.600 mg al giorno è stato
testato ottenendo risultati non sicuri.
• Anche una crema intra vaginale al dosaggio 0,25% -1% è
stata valutata perché le terapie orali sono spesso associate a
acne e irsutismo. I farmacisti dovrebbero essere consapevoli
degli effetti collaterali legati al DHEA, soprattutto dal momento
che è disponibile in alcuni paesi, non l’Italia, come un
integratore a dosaggi da 25 e 50 mg.
Panjari M, Davis SR. DHEA for postmenopausal women: a
review of the evidence. Maturitas. 2010;66(2):172–179.
27. Inbitori della Fosfodiesterasi di tipo 5
• Gli Inibitori della PDE5, come il Sildenafil, il Tadalafil e il
Vardenafil, hanno già avuto ampio utilizzo nel trattamento nel
maschio con disfunzioni erettili.
• Al momento l'uso di questi inibitori, nel trattamento di alcune
disfunzioni sessuali femminili, non è stato così positivo.
• Gli Inibitori della PDE5 possono essere efficaci nelle donne con
disturbi sessuali secondari all'uso di antidepressivi come gli
SSRI e nelle donne con diagnosi di disturbo di
interesse/eccitazione sessuale.
Chivers ML, Rosen RC. Phosphodiesterase type 5 inhibitors and
female sexual response: faulty protocols or paradigms? J Sex
Med. 2010;7(2 pt 2):858–872.
28. Considerazioni finali
• Oggi, in presenza di una Disfunzione Sessuale Femminile in
campo terapeutico, oltre alle tradizionali strategie
psicologiche, è possibile la scelta anche di diverse opzioni
terapeutiche di tipo farmacologico, efficaci proprio nel
trattamento di alcuni aspetti specifici di natura organica
spesso compresenti in una disfunzione sessuale femminile.
• Tuttavia lo studio per la ricerca di altre e più efficaci strategie
deve continuare per giungere così ad affrontare in modo più
efficace e mirato questi disturbi che hanno sempre una
componente multifattoriale e tutto ciò per giungere a
migliorare la salute sessuale e la qualità complessiva della
vita di una donna e quindi della coppia.
Beretta G. Sexual Problems and Infertility. In Clinical:
Management of Male Infertility. G. Cavallini, G. Beretta eds.
Springer Science International Publishing
2015.(www.springer.com)