Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezza.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
www.ampsico.it
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
Corso carrellisti 12h (estratto slide). Accordo Stato / Regioni del 22-02-2012Studio Stefani
Estratto delle presentazione utilizzata nel corso di formazione per addetti all'uso dei carrelli elevatori. Corso da 12 ore, secondo Accordo Stato / Regioni del 22-02-2012.
Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
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Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
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Nella scuola si avverte sempre più il divario tra chi per diverse ragioni dispone di un buon metodo di studio, magari collegato ad un buon grado di motivazione, e chi non ha acquisito quelle abilità che permettono di affrontare con successo i compiti scolastici. La didattica metacognitiva può indicare un percorso mirato a colmare questo divario.
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
Per chi ha incorporato il modello costruttivista l’apprendimento è caratterizzato: non dall’accumulo di conoscenze e abilità
bensì da trasformazioni qualitative degli schemi interpretativi della realtà (come in quel contesto così oggi, trovate una situazione analoga a quella che stiamo studiando)
da costruzione di significato mediante la negoziazione con altri soggetti (sintesi tramite creazione di domande e nodi)
da progetti di conoscenza che attivano l’intenzionalità ad apprendere (faccio così perché è meglio per me)
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
L’intento della “valutazione autentica” quello di coinvolgere gli studenti in compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale.
Corso di specializzazione per formatori, insegnanti, conduttori di gruppi e classi. Teoria della formazionem, tecniche per la gestione dei gruppi, metodologia gestaltica per la conduzione di gruppi formativi ed esperienziali
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Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
1. Metacognizione e didattica metacognitiva
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
2. “Metacognizione” e “didattica metacognitiva”
Metacognizione
• fa riferimento a due aspetti:
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
• a) la conoscenza metacognitiva
– cioè la consapevolezza del soggetto del
funzionamento dei processi cognitivi (e affettivo-
motivazionali, organizzativi), in generale, e dei
propri, in particolare
• b) l’uso strategico dei processi metacognitivi di
controllo
– cioè l’attività di controllo esercitata sui propri
processi cognitivi /
3. “Metacognizione” e “didattica metacognitiva”
Didattica metacognitiva
• approccio didattico che punta a sviluppare le competenze
metacognitive degli studenti per migliorare la qualità del
loro apprendimento
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
loro apprendimento
4. a) La conoscenza metacognitiva
La consapevolezza del soggetto del funzionamento dei processi
cognitivi (e affettivo-motivazionali, organizzativi), in generale, e
dei propri, in particolare
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
Come funzionano i seguenti processi cognitivi utilizzati nel
percorso di studio?
a) attenzione
b) lettura
c) comprensione
d) problem solving
e) memoria
5. b) L’uso strategico dei processi cognitivi di controllo
L’attività di controllo esercitata sui propri processi cognitivi
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
6. I ricercatori che hanno prodotto i più importanti
modelli esplicativi della metacognizione
• Flavell e Wellman 1977
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
• Brown A.L. 1987
• Borkowski, Mutukrishna 1985, 1994
• Cornoldi 1990, 1995 /
7. Le caratteristiche della conoscenza metacognitiva
Consapevolezza metacognitiva ed efficienza cognitiva
• folk psycology (= teoria popolare o
ingenua) e metacognizione
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
ingenua) e metacognizione
• ruolo causale della metacognizione
sull’apprendimento
– a) un training anche esclusivamente metacognitivo
migliora in genere anche la qualità della prestazione
cognitiva
– b) ad un livello maggiore di competenze metacognitive
corrisponde una maggiore capacità di transfer delle
strategie apprese
8. Le caratteristiche della conoscenza metacognitiva
Cos’è l’ “atteggiamento metacognitivo”?
• E’ una generale tendenza a riflettere sulla propria attività
cognitiva
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
• È tipico dell’atteggiamento metacognitivo l’“atteggiamento
strategico”
– che presuppone la consapevolezza
dell’importanza dell’impegno
individuale nel raggiungimento di un
obiettivo cognitivo
9. Le caratteristiche della conoscenza metacognitiva
Cos’è l’ “atteggiamento metacognitivo”?
• L’“atteggiamento” è molto più di un insieme di “conoscenze”
metacognitive
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
– a) perché impronta un vero e proprio stile di approccio
allo studio
– b) perché chiama in causa le emozioni
• con la loro capacità di influire sul
comportamento
• rapporto con l’intelligenza
10. Le quattro dimensioni della metacognizione
• 1° livello: conoscenza sul funzionamento cognitivo in
generale (teoria)
Natura e funzione della didattica metacognitiva
La metacognizione
• 2° livello: autoconsapevolezza del proprio
funzionamento cognitivo (consapevolezza personale)
• 3° livello: uso generalizzato di strategie di
autoregolazione cognitiva (autodirezione)
• 4° livello: variabili psicologiche sottostanti