L’intento della “valutazione autentica” quello di coinvolgere gli studenti in compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale.
Nella scuola si avverte sempre più il divario tra chi per diverse ragioni dispone di un buon metodo di studio, magari collegato ad un buon grado di motivazione, e chi non ha acquisito quelle abilità che permettono di affrontare con successo i compiti scolastici. La didattica metacognitiva può indicare un percorso mirato a colmare questo divario.
Per chi ha incorporato il modello costruttivista l’apprendimento è caratterizzato: non dall’accumulo di conoscenze e abilità
bensì da trasformazioni qualitative degli schemi interpretativi della realtà (come in quel contesto così oggi, trovate una situazione analoga a quella che stiamo studiando)
da costruzione di significato mediante la negoziazione con altri soggetti (sintesi tramite creazione di domande e nodi)
da progetti di conoscenza che attivano l’intenzionalità ad apprendere (faccio così perché è meglio per me)
L’intento della “valutazione autentica” quello di coinvolgere gli studenti in compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale.
Nella scuola si avverte sempre più il divario tra chi per diverse ragioni dispone di un buon metodo di studio, magari collegato ad un buon grado di motivazione, e chi non ha acquisito quelle abilità che permettono di affrontare con successo i compiti scolastici. La didattica metacognitiva può indicare un percorso mirato a colmare questo divario.
Per chi ha incorporato il modello costruttivista l’apprendimento è caratterizzato: non dall’accumulo di conoscenze e abilità
bensì da trasformazioni qualitative degli schemi interpretativi della realtà (come in quel contesto così oggi, trovate una situazione analoga a quella che stiamo studiando)
da costruzione di significato mediante la negoziazione con altri soggetti (sintesi tramite creazione di domande e nodi)
da progetti di conoscenza che attivano l’intenzionalità ad apprendere (faccio così perché è meglio per me)
Un passo necessario per superare una pericolosa abitudine nel passato ma che ancora cade ai nostri giorni e cioè che l'azione educativa come tale non vada valutata ma semmai solo colui che ne è stato il destinatario
S.o.f.e. Sistema Obiettivi Fondamentali EducazioneLaura Lucci
Strumento pratico che aiuta a focalizzare e a lavorare sui valori che sono alla base dell' "essere uomo".
Corso del Prof Zanniello Università di Palermo.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Un passo necessario per superare una pericolosa abitudine nel passato ma che ancora cade ai nostri giorni e cioè che l'azione educativa come tale non vada valutata ma semmai solo colui che ne è stato il destinatario
S.o.f.e. Sistema Obiettivi Fondamentali EducazioneLaura Lucci
Strumento pratico che aiuta a focalizzare e a lavorare sui valori che sono alla base dell' "essere uomo".
Corso del Prof Zanniello Università di Palermo.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
2. Cosa e’ l’approccio metacognitivo?
L’approccio metacognitivo e’ ormai un punto di
riferimento nello studio delle funzioni del
pensiero perchè rende capaci di organizzare
,dirigere e controllare i processi mentali
adeguandoli alle esigenze del compito da
svolgere, rende possibile costruire il sapere
partendo da strategie cognitive ed esperenziali
elaborate personalmente a partire dalle
informazioni conosciute
3. • L’approccio metacognitivo è uno strumento utile :
• Per gli insegnanti
• Per gli alunni
È un processo di conoscenza che:
• potenzia le modalità di apprendimento
• Potenzia le abilità già possedute
• Dà maggiore consapevolezza per le finalità del compito
• Attiva processi mentali utili alla esecuzione del compito
attraverso processi di controllo e valutazione
4. • La conoscenza metacognitiva può essere
distinta in :
Conoscenza strategica
specifica
Conoscenza strategica
generale
Scelgo quando e dove applicare
Le strategie
Atteggiamento strategico:
Ho necessità di predisporre un piano
di scelte e di lavoro che può essere
suscettibile di modificazione nel
corso della sua applicazione
5. Come accrescere un adeguato atteggiamento
metacognitivo ?
La didattica metacognitiva mira ad accrescere le attività
metacognitive per dare all’alunno una maggiore possibilità di riuscita
nell’utilizzare le strategie di risoluzione per un compito .
Le abilità metacognitive devono essere insegnate come parte
integrante del programma scolastico
Aiutano l’insegnante a comprendere come ogni persona apprende
in modo diverso, non si attenzionano più solo i risultati conseguiti
ma le disposizioni interne
Le competenze raggiunte
La conoscenza acquisita
La capacità di decisione
Le strategie di apprendimento adottate
6. Cosa deve attenzionare l’insegnante?
• Strategie di selezione e classificazione, organizzazio
• Influenza dell’ambiente
• Stili di pensiero
• Interazione alunno/insegnante
• Differenza fra motivazione intrinseca e motivazione e
• Sviluppo del pensiero critico
7. Strategie di selezione e classificazione,
organizzazione ed elaborazione
Per far si che l’alunno non apprenda usando solo la memoria , facendo decadere in
tempi brevi la conoscenza , occorre insegnare delle strategie di apprendimento
adatte al compito da svolgere.
• Strategie di selezione e classificazione :
aiutano a selezionare le informazioni importanti, a connetterle tra loro raggruppando,
ordinando e classificando
• Strategie di organizzazzione :
Aiutano a selezionare le idee chiave di un testo ,riassumerle , schematizzare, fare
quadri
• Strategie di elaborazione :
Sono le più efficaci per la comprensione profonda . Collegano le nuove informazioni
con le informazioni precedenti
8. Influenza dell’ambiente
• L’ambiente deve essere inteso come il luogo dove si
svolge lo studio, un ambiente ordinato, silenzioso facilita
lo svolgimento delle proprie attività di studio e si traduce
nell’abito di studio dell’alunno
Condizioni dell’ambiente tipi attività abiti bisogni
Comodità materiale uso delle cose ordine sicurezza
Attività efficaci sforzo
Comunicaz. Orale comport.sociale giustizia solidarietà
generosità
Sensaz. Benessere comport.personale collaborazione dignità
decoro
amabilità
9. Stili di pensiero
• Gli stili di pensiero e di apprendimento devono essere
intesi come le capacità di pensare e di apprendere degli
alunni , anche se non sono immutabili hanno tuttavia una
relativa stabilità temporale.
Ogni alunno possiede un insieme di stili personali( e non
un unico stile), essi variano in relazione al compito da
svolgere e in relazione alle differenti situazioni di
apprendimento.
Dove l’alunno riesce a diversificare e adattare gli stili di
pensiero migliore sarà il rendimento.
Gli stili di pensiero possono essere insegnati per
potenziare le capacita’ dell’alunno ,non sono ne buoni ne
cattivi e’ solo una questione di congruenza.
11. • Alunno legislativo: gli piace fare le cose a modo loro senza
appoggiarsi a strutture prefissate.
• Alunno esecutivo : gli piace seguire le regole , affrontare problemi
già prestrutturati
• Alunno giudiziario :gli piace valutare regole e procedure ed
affrontare problemi dove si valuta e si analizza
• Alunno monarchico: cerca di risolvere problemi senza permettere
ad altri di interferire
• Alunno gerarchico : sistematico nella risoluz. Dei problemi ,
riconosce la necessità di stabilire una priorità nella gerarchia degli
obiettivi.
• Alunno oligarchico : si lscia dominare dal bisogno di raggiungere
molti obiettivi contemporaneamente a volte in conpetizione fra loro
percependoli come tutti ugualmente importanti.
• Alunno anarchico : approccio ai problemi di tipo casuale respinge
ogni sistema rigido che sembri limitare la sua spontaneità.
12. • Gli stili di pensiero possono essere esaminati ancora a
livello operativo o in relazione alla sfera operativa:
• I livelli operativi sono globali o analitici
Globale : alunno preferisce affrontare questioni ampie ed
astratte non amano i dettagli
Analitico: alunno apprezza i problemi concreti , ama i
dettagli e gli aspetti pragmatici delle situazioni
• Per la sfera operativa si distinguono persone interne ed
esterne :
Alunni interni - si concentrano sul loro mondo interiore
,introversi e distaccati poco attenti socialmente
Alunni esterni –sono estroversi ed espansivi orientati
alla gente
• In ultima analisi l’insegnante puo’ attenzionare anche le
propensioni delgi alunni che possono essere radicali o
conservatrici ovvero guardare a chi amam andare al di là
delle regole e chi invece si conforma ad esse.
13. Interazione alunno- insegnate
• Le ricerche effettuate in merito hanno evidenziato che un
alunno riesce a rendere meglio se il suo stile di pensiero
e’ in sintonia con quello dell’insegnate.
• La valutazione dell’insegnante spesso però e’ soggettiva
e tende anzi a prediligere gli alunni che con loro sono in
sintonia; nel tentativo di valorizzare tutti gli alunni le
interazioni fra alunno e insegnante costituiscono un
punto di partenza per studiare nuove strategie; anche se
l’affinità di stile resta un punto di partenza occorre
attenzionare anche la eterogeneità come stimolo.
L’insegnante puo’ proporre nuovi stili di pensiero
attraverso le attività didattiche come modalità di crescita
ed adeguato sviluppo degli atteggiamenti metacognitivi.
14. Differenza fra motivazione estrinseca e
motivazione intrinseca
• La formazione di motivi e motivazioni dipende da processi psicologici diversi che
hanno talvolta tempi abbastanza lunghi.
I motivi sono delle disposizioni stabili, superano le singole azioni , sono all’origine di
un insieme di fini possibili e desiderabili.
La motivazione nella sua forma cognitiva e’ legata al tempo , senza una prospettiva
futura non ci sono progetti.
La motivazione all’impegno e’ un problema centrale per tutto il lavoro educativo si
lega alla sfera della volontà, il motivo e’ lo scopo verso cui il soggetto tende .
al termine motivazione si danno generalmente due significati : si parla di motivazione
intrinseca quando questa scaturisce dal rapporto tra il soggetto che apprende e
l’oggetto di apprendimento;
si parla invece di motivazione estrinseca quando questa viene indotta o imposta
dall’esterno.
accrescere la motivazione non e’ un compito semplice ma e’ un obiettivo che deve
essere raggiunto con interventi mirati
Attraverso la motivazione si può’ far transitare l’alunno dalla dimensione del bisogno
a quella dell’interesse , dal piacere alla curiosità, si può riuscire a trasformare il
dovere come fonte di soddisfazione e di gioia.
15. Sviluppo del pensiero critico
• Pensare criticamente significa possedere delle
argomentazioni ed agire di conseguenza .
La critica e’ un momento presente che e’
caratterizzato da una direzione del pensiero
verso la valutazione il giudizio e la verifica .
E’ il primo passo verso l’autovalutazione per la
padronanza del sé e delle proprie risorse.
L’insegnante per sviluppare le competenza
metacognitive nell’alunno deve portare l’alunno
stesso ad avere coscienza delle proprie variabili
personali e delle stragie che influiscono sul
rendimento scolastico.
17. Come leggere il diagramma
• Da un punto di vista operativo per ogni sezione del diagramma
l’insegnante può scegliere attraverso vari strumenti didattici di
sviluppare interventi mirati mantenendo viva la motivazione degli
alunni.
Si possono organizzare:
• delle griglie di valutazione
• dei lavori pratici
• schede da distribuire in classe
• un questionario con delle domande mirate
• Piccoli componimenti scritti indirizzati alla riflessione
Insomma l’insegnante può mettere in gioco tutta la sua creatività
18. Facciamo un esempio pratico
Nella fase di progettazione delle attività si
dovrebbe tenere conto di organizzare:
• una esposizione da parte dell’insegnante
• Una discussione tra insegnante e alunni
• Un lavoro pratico
• La risoluzione di problemi includendo delle
strategie acquisite riflettendo su
esperienze di vita quotidiana
19. Costruiamo una scheda per:
il valore del lavoro scolastico
Studio perché
leggi cosa dicono Andrea, Maria e Paolo
Andrea
maria
Paolo
Adesso scrivi: io studio perché …….
Mi
piace
Mi fa
sentire
capacePer dare
un senso
Alla mia
vita