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Formazione neoassunti
a.s. 2013/14
Aspetti metodologico didattici
Dir. Tec. Elisabetta Milazzo
1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento
volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli
alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti
scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.
2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei
docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione
alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.
3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali,
attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano,
attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano
dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze
degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento,
anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di
apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati
saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti.
ART.26 CCNL 2006/09- FUNZIONE DOCENTE
ART.27 CCNL 2006/09 - PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze
disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-
relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate
ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica,
l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti
della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel
quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione
e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della
scuola
La complessità dell’esperienza didattica
I NUOVI TEMI DELLA STRATEGIA
DI LISBONA
La definizione di 3 tipi di apprendimenti
La valorizzazione e la certificazione di tutti
gli apprendimenti
problema dei modelli nuovi di valutazione e
certificazione
Il life long learning (LLL) e la visione sistemica degli
apprendimenti di base e trasversali
• CITTADINANZA GLOBALE
• VALORIZZAZIONE DELLA PRECARIETÀ
• METICCIAMENTO TRA I SAPERI
• NUOVO RAPPORTO TRA FORMAZIONE E MONDO DEL LAVORO
Dal comportamentismo
concezione lineare e sequenziale
dell’apprendimento;
osservazione dei comportamenti
manifesti.
Il ruolo delle competenze
“Lo sviluppo più metodico delle competenze, a partire dalla scuola
primaria e media, può rappresentare una via per uscire dalla crisi del
sistema educativo (…) A scuola, almeno nei settori più attenti, ci si è
preoccupati di sviluppare le “facoltà generali” o “il pensiero”, andando al
di là della semplice assimilazione dei saperi.
L’approccio denominato per competenze non fa che accentuare questo
orientamento”
(Perrenoud “Costruire competenze a partire dalla scuola”, 2000)
DEFINIAMO LE COMPETENZE
La competenza costituisce una caratteristica intrinseca
di un individuo causalmente collegata ad una
performance eccellente in una mansione. Si compone di
motivazioni, tratti, immagine di sé, ruoli sociali,
conoscenze e abilità
(Spencer, 1995) performance
motivazioni
Immagine di sè
conoscenze
La competenza è “skill in a medium” cioè “abilità in un
contesto”
(David Olson – 1979
“capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di
compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le
proprie risorse interne, cognitive affettive e volitive, e
a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente
e fecondo”
(M. Pellerey – 2001)
DEFINIAMO LE COMPETENZE
La competenza è un saper fare personalizzato basato
su conoscenze e abilità, applicata a compiti unitari in
situazione
(E.Puricelli, 2003)
La competenze sono strategie
contestualizzate finalizzate alla risoluzione
di problemi complessi. Hanno per elementi
costitutivi: un insieme strutturato di
conoscenze e abilità la finalizzazione al
raggiungimento di uno scopo un contesto
in cui tale insieme è applicato
LA COMPETENZA E’ SIMILE A UNA
RETE, NON A UN ALBERO
(Rossi - Wassermann, 2003)
DEFINIAMO LE COMPETENZE
 Riconoscere tutti gli apprendimenti significativi
 Favorire una personalizzazione dei percorsi formativi centrati sui
destinatari
 Sollecitare una formazione efficace ed una valutazione attendibile
 Consentire una cooperazione tra soggetti diversi per una
responsabilità educativa condivisa
Lavorare per competenze significa privilegiare l’azione, la situazione di
apprendimento reale ed attiva che consente di porre il soggetto che
apprende in relazione dinamica con l’oggetto culturale da apprendere.
In questo modo:
 il discente mobilita le sue capacità e sollecita le sue potenzialità
 il sapere si mostra come un oggetto ad un tempo sensibile, simbolico e
affettivo
 Il docente diventa “mediatore” di un sapere che “prende vita” nel
rapporto con la realtà.
FOCUS
DALL’INSEGNAMENTO ALL’APPRENDIMENTO
DALL’UNITÀ DIDATTICA ALL’UNITÀ DI APPRENDIMENTO
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
 DAL LATINO AMBIRE "ANDARE INTORNO, CIRCONDARE"
 L’IDEA DELLA RELAZIONE
 IL CONTESTO «COOPERATIVO»
 IL RUOLO DELL’ESPERIENZA
UNITÀ DIDATTICA
PROGRAMMA
OBIETTIVI
SCELTA
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VALUTAZIONE/
MISURAZIONE
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
PECUP
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AUTENTICA
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VALUTAZIONE
LA CURVATURA PERSONALIZZATA
INTERO
BISOGNI
FORMATIVI
DIVERSIFICATI
UNA DEFINIZIONE CONDIVISA
OCSE
«Fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non
solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie e di
routines necessarie per l’applicazione di tali conoscenze e abilità, nonché
emozioni e atteggiamenti adeguati e un’efficace gestione di tali
comportamenti. Pertanto la nozione di competenze include componenti
cognitive ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali e relative ai
comportamenti e costituisce l’integrazione di tratti stabili, risultati di
apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di valutazione e credenze,
abitudini e altre caratteristiche psicologiche»
La competenza = complesso integrato di conoscenze, abilità, motivazioni
che permette alla persona
di risolvere problemi
in modo efficace e originale
LE IMPLICAZIONI DIDATTICHE
L’ insegnante che imposta la propria azione didattica orientandola allo sviluppo
delle competenze dovrà:
Rivedere la tradizionale
impostazione centrata sul
docente
Responsabilizzare i ragazzi
(empowerment) affinché
prendano decisioni autonome
Cedere una parte del proprio potere
didattico, in particolare in tre ambiti
1) La progettazione
2) L’azione didattica
3) La valutazione
1) LA PROGETTAZIONE
DAL PRODOTTO AL PROCESSO
• L'insegnamento come un'azione
tecnico-razionale orientata ad introdurre
i cambiamenti attesi
• Si autoregola l'intervento mediante
l'intervento continuo sul processo.
Importante è l'accertamento del
prodotto (= risultato finale)
• L'attenzione al controllo degli
interventi, in parte riorganizzati dopo le
fasi di monitoraggio.
• Le capacità di previsione e di controllo
sono le competenze principali
dell'insegnante
• Esempi sono dati dalla pedagogia per
obiettivi di Skinner o dalle tassonomie
di Bloom, la “Mastery Learning”
• Valorizzazione del metodo, procedura di
pensiero riflessivo da privilegiare
nell'insegnamento.
• Uso di procedimenti di scoperta (problem
posing, problem solving), di ricerca/azione e
di attività laboratoriali.
• Preferenza agli argomenti desunti
dall'attualità
• Congruenza psicologica con gli interessi degli
allievi e la pregnanza emotiva ed affettiva del
lavoro in classe,
• La valutazione sui processi, cioè sui
dinamismi di interesse, coinvolgimento,
condivisione di un'attività scolastica
significativa.
• Uso di strumenti di valutazione qualitativi
2) L’AZIONE DIDATTICA
IN COERENZA CON UNO STILE DIFFERENTE DI PROGETTAZIONE,
È NECESSARIO CHE ANCHE L’AZIONE DIDATTICA SI DISCOSTI
DAL TRADIZIONALE MODELLO ESPOSITIVO DELLA
TRASMISSIONE ESPOSITIVA
Uno stile di insegnamento è la risultante di diverse componenti:
STILI COGNITIVI
Sistematico/intuitivo
Analitico/globale
Riflessivo/impulsivo
Verbale/visuale
Convergente/divergente
ATTEGGIAMENTI
Convergente/Divergente
Livellatore /Acutizzatore
Evitante /Esplorativo
Finalistico/giocoso
STILI DI
LEADERSHIP
Direttivo
Democratico
Partecipativo
Competitivo
Lassista
………….
STILI LEGATI
ALL’AGIRE
Metodico/Impulsivo
Riflessivo/Pragmatico
Complessità/Semplicità
Pianificatore/Correttore
3) LA VALUTAZIONE
DALL’ACCERTAMENTO
- Della corrispondenza tra
esiti e attese
- Secondo criteri fissati in
partenza
- Verifica di tipo quantitativo
- Assume le caratteristiche
della certificazione
ALLA «ATTRIBUZIONE DI
VALORE» DEI PERCORSI
MENTALI
- Significa muoversi su un
piano qualitativo e
interpretativo
- Attenzione alle esigenze dei
destinatari
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APPROCCI DIDATTICI
L’INSEGNANTE:
LEADER EDUCATIVO E MEDIATORE
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  • 1. Formazione neoassunti a.s. 2013/14 Aspetti metodologico didattici Dir. Tec. Elisabetta Milazzo
  • 2. 1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. 3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti. ART.26 CCNL 2006/09- FUNZIONE DOCENTE
  • 3. ART.27 CCNL 2006/09 - PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE 1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo- relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola
  • 5. I NUOVI TEMI DELLA STRATEGIA DI LISBONA La definizione di 3 tipi di apprendimenti La valorizzazione e la certificazione di tutti gli apprendimenti problema dei modelli nuovi di valutazione e certificazione Il life long learning (LLL) e la visione sistemica degli apprendimenti di base e trasversali
  • 6. • CITTADINANZA GLOBALE • VALORIZZAZIONE DELLA PRECARIETÀ • METICCIAMENTO TRA I SAPERI • NUOVO RAPPORTO TRA FORMAZIONE E MONDO DEL LAVORO
  • 7. Dal comportamentismo concezione lineare e sequenziale dell’apprendimento; osservazione dei comportamenti manifesti.
  • 8. Il ruolo delle competenze “Lo sviluppo più metodico delle competenze, a partire dalla scuola primaria e media, può rappresentare una via per uscire dalla crisi del sistema educativo (…) A scuola, almeno nei settori più attenti, ci si è preoccupati di sviluppare le “facoltà generali” o “il pensiero”, andando al di là della semplice assimilazione dei saperi. L’approccio denominato per competenze non fa che accentuare questo orientamento” (Perrenoud “Costruire competenze a partire dalla scuola”, 2000)
  • 9. DEFINIAMO LE COMPETENZE La competenza costituisce una caratteristica intrinseca di un individuo causalmente collegata ad una performance eccellente in una mansione. Si compone di motivazioni, tratti, immagine di sé, ruoli sociali, conoscenze e abilità (Spencer, 1995) performance motivazioni Immagine di sè conoscenze
  • 10. La competenza è “skill in a medium” cioè “abilità in un contesto” (David Olson – 1979 “capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo” (M. Pellerey – 2001) DEFINIAMO LE COMPETENZE
  • 11. La competenza è un saper fare personalizzato basato su conoscenze e abilità, applicata a compiti unitari in situazione (E.Puricelli, 2003) La competenze sono strategie contestualizzate finalizzate alla risoluzione di problemi complessi. Hanno per elementi costitutivi: un insieme strutturato di conoscenze e abilità la finalizzazione al raggiungimento di uno scopo un contesto in cui tale insieme è applicato LA COMPETENZA E’ SIMILE A UNA RETE, NON A UN ALBERO (Rossi - Wassermann, 2003) DEFINIAMO LE COMPETENZE
  • 12.  Riconoscere tutti gli apprendimenti significativi  Favorire una personalizzazione dei percorsi formativi centrati sui destinatari  Sollecitare una formazione efficace ed una valutazione attendibile  Consentire una cooperazione tra soggetti diversi per una responsabilità educativa condivisa
  • 13. Lavorare per competenze significa privilegiare l’azione, la situazione di apprendimento reale ed attiva che consente di porre il soggetto che apprende in relazione dinamica con l’oggetto culturale da apprendere. In questo modo:  il discente mobilita le sue capacità e sollecita le sue potenzialità  il sapere si mostra come un oggetto ad un tempo sensibile, simbolico e affettivo  Il docente diventa “mediatore” di un sapere che “prende vita” nel rapporto con la realtà.
  • 15. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO  DAL LATINO AMBIRE "ANDARE INTORNO, CIRCONDARE"  L’IDEA DELLA RELAZIONE  IL CONTESTO «COOPERATIVO»  IL RUOLO DELL’ESPERIENZA
  • 16. UNITÀ DIDATTICA PROGRAMMA OBIETTIVI SCELTA METODOLOGIE VALUTAZIONE/ MISURAZIONE UNITÀ DI APPRENDIMENTO PECUP COMPITO DI PRESTAZIONE AUTENTICA DOMANDE SIGNIFICATIVE PERCORSI PERSONALIZZATI STRUMENTI DIDATTICI FORME AUTENTICHE DI VALUTAZIONE
  • 18. UNA DEFINIZIONE CONDIVISA OCSE «Fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie e di routines necessarie per l’applicazione di tali conoscenze e abilità, nonché emozioni e atteggiamenti adeguati e un’efficace gestione di tali comportamenti. Pertanto la nozione di competenze include componenti cognitive ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali e relative ai comportamenti e costituisce l’integrazione di tratti stabili, risultati di apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di valutazione e credenze, abitudini e altre caratteristiche psicologiche» La competenza = complesso integrato di conoscenze, abilità, motivazioni che permette alla persona di risolvere problemi in modo efficace e originale
  • 19. LE IMPLICAZIONI DIDATTICHE L’ insegnante che imposta la propria azione didattica orientandola allo sviluppo delle competenze dovrà: Rivedere la tradizionale impostazione centrata sul docente Responsabilizzare i ragazzi (empowerment) affinché prendano decisioni autonome Cedere una parte del proprio potere didattico, in particolare in tre ambiti 1) La progettazione 2) L’azione didattica 3) La valutazione
  • 20. 1) LA PROGETTAZIONE DAL PRODOTTO AL PROCESSO • L'insegnamento come un'azione tecnico-razionale orientata ad introdurre i cambiamenti attesi • Si autoregola l'intervento mediante l'intervento continuo sul processo. Importante è l'accertamento del prodotto (= risultato finale) • L'attenzione al controllo degli interventi, in parte riorganizzati dopo le fasi di monitoraggio. • Le capacità di previsione e di controllo sono le competenze principali dell'insegnante • Esempi sono dati dalla pedagogia per obiettivi di Skinner o dalle tassonomie di Bloom, la “Mastery Learning” • Valorizzazione del metodo, procedura di pensiero riflessivo da privilegiare nell'insegnamento. • Uso di procedimenti di scoperta (problem posing, problem solving), di ricerca/azione e di attività laboratoriali. • Preferenza agli argomenti desunti dall'attualità • Congruenza psicologica con gli interessi degli allievi e la pregnanza emotiva ed affettiva del lavoro in classe, • La valutazione sui processi, cioè sui dinamismi di interesse, coinvolgimento, condivisione di un'attività scolastica significativa. • Uso di strumenti di valutazione qualitativi
  • 21. 2) L’AZIONE DIDATTICA IN COERENZA CON UNO STILE DIFFERENTE DI PROGETTAZIONE, È NECESSARIO CHE ANCHE L’AZIONE DIDATTICA SI DISCOSTI DAL TRADIZIONALE MODELLO ESPOSITIVO DELLA TRASMISSIONE ESPOSITIVA
  • 22. Uno stile di insegnamento è la risultante di diverse componenti: STILI COGNITIVI Sistematico/intuitivo Analitico/globale Riflessivo/impulsivo Verbale/visuale Convergente/divergente ATTEGGIAMENTI Convergente/Divergente Livellatore /Acutizzatore Evitante /Esplorativo Finalistico/giocoso STILI DI LEADERSHIP Direttivo Democratico Partecipativo Competitivo Lassista …………. STILI LEGATI ALL’AGIRE Metodico/Impulsivo Riflessivo/Pragmatico Complessità/Semplicità Pianificatore/Correttore
  • 23. 3) LA VALUTAZIONE DALL’ACCERTAMENTO - Della corrispondenza tra esiti e attese - Secondo criteri fissati in partenza - Verifica di tipo quantitativo - Assume le caratteristiche della certificazione ALLA «ATTRIBUZIONE DI VALORE» DEI PERCORSI MENTALI - Significa muoversi su un piano qualitativo e interpretativo - Attenzione alle esigenze dei destinatari - Non è solo misurazione
  • 25. LE STRATEGIE DIDATTICHE  LAVORARE PER SITUAZIONI PROBLEMA  LAVORARE PER PROGETTI  LAVORARE IN FORMA LABORATORIALE