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Relatore: 
Dott. Alessandro Angeloni 
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Art. 3: “il presente decreto legislativo si applica a tutti 
i settori, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di 
rischio”.
25/11/2014 
2 
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CHI SONO GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE ? 
IL DATORE DI LAVORO 
(O I PREPOSTI) 
IL SERVIZIO DI 
PREVENZIONE E 
PROTEZIONE 
IL MEDICO COMPETENTE 
RAPPRESENTANTE 
DEI LAVORATORI 
PER LA SICUREZZA 
I LAVORATORI 
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Art. 2 : Definizioni 
Formazione RLS 
D.Lgs. 81/08 
“LAVORATORE: persona che, 
indipendentemente dalla tipologia contrattuale, 
svolge un’attività lavorativa nell’ambito 
dell’organizzazione di un Datore di Lavoro 
pubblico o privato, con o senza retribuzione, 
anche al solo fine di apprendere un mestiere, 
un’arte o una professione (…)”
25/11/2014 
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della 
propria salute e sicurezza e di quella delle 
altre persone presenti sul luogo di lavoro, su 
cui ricadono gli effetti delle sue azioni o 
omissioni, conformemente alla sua 
formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal 
datore di lavoro. 
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 
2. I lavoratori devono in particolare: 
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai 
preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela 
della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; 
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal 
datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della 
protezione collettiva ed individuale; 
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le 
sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché 
i dispositivi di sicurezza; 
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione 
messi a loro disposizione;
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o 
al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle 
lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di 
pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi 
direttamente, in caso di 
urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e 
fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le 
situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al 
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; 
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi 
di sicurezza o di segnalazione o di controllo; 
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o 
manovre che non sono di loro competenza ovvero che 
possono compromettere la sicurezza propria o di altri 
lavoratori; 
h) partecipare ai programmi di formazione e di 
addestramento organizzati dal datore di lavoro; 
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente 
decreto legislativo o comunque disposti dal medico 
competente.
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Art.36 e 37 – INFORMAZIONE E FORMAZIONE 
AI LAVORATORI su: 
- Rischi per la SALUTE e la SICUREZZA (generali e specifici) 
- Procedure di EMERGENZA (antincendio e primo soccorso) 
- Nominativi del NUCLEO GESTIONE EMERGENZE 
- Nominativi del RSPP e M.C. 
- Sulle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE 
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Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 
Formazione dei lavoratori 
Disciplina 
DURATA, CONTENUTI MINIMI, E 
MODALITÁ 
della formazione
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 
3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in 
regime di appalto o subappalto, devono esporre 
apposita tessera di riconoscimento, corredata di 
fotografia, contenente le generalità del lavoratore e 
l'indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava 
anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano 
direttamente la propria attività nel medesimo luogo di 
lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio 
conto.
25/11/2014 
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
Art.59 – Sanzioni per i Lavoratori 
1. I lavoratori sono puniti: 
a) con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda 
da 200 a 600 euro per la violazione dell'articolo 
20, comma 2, lettere b), c), d), e), f), g), h) e i); 
b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 
50 a 300 euro per la violazione dell'articolo 20 
comma 3; la stessa sanzione si applica ai 
lavoratori autonomi di cui alla medesima 
disposizione. 
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Art.2 - Definizioni 
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“PREPOSTO: (…) persona che, in ragione delle 
competenze professionali e nei limiti dei poteri 
gerarchici e funzionali adeguati alla natura 
dell’incarico conferitogli, sovrintende alla 
attività lavorativa e garantisce l’attuazione 
delle direttive ricevute, controllandone la 
corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed 
esercitando un funzionale potete di iniziativa.”
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Art.19 – Obblighi del preposto 
1. In riferimento alle attività indicate all'articolo 3, i preposti, 
secondo le loro attribuzioni e competenze, devono: 
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei 
singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle 
disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul 
lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei 
dispositivi di protezione individuale messi a loro 
disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, 
informare i loro superiori diretti; 
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno 
ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li 
espongono ad un rischio grave e specifico; 
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Art.19 – Obblighi del preposto 
c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle 
situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni 
affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e 
inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; 
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio 
di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le 
disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; 
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal 
richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una 
situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed 
immediato;
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Art.19 – Obblighi del preposto 
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al 
dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di 
lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni 
altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, 
delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione 
ricevuta; 
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto 
previsto dall'articolo 37. 
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Art.56 – Sanzioni per il preposto 
1. I preposti sono puniti nei limiti dell'attività alla quale sono 
tenuti in osservanza degli obblighi generali di cui all'articolo 
19: 
a) con l'arresto da uno a tre mesi o con l'ammenda da 500 
a 2.000 euro per la violazione dell'articolo 19, comma 1, 
lettere a), e), f); 
b) con l'arresto sino a un mese o con l'ammenda da 300 a 
900 euro per la violazione dell'articolo 19, comma 1, lettere 
b), c), d); 
c) con l'ammenda da 300 a 900 euro per la violazione 
dell'articolo 19, comma 1, lettera g).
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Art.2 - Definizioni 
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“RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI 
PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP): 
persona designata dal Datore di Lavoro, a cui 
risponde, per COORDINARE il SERVIZIO DI 
PREVENZIONE E PROTEZIONE (…)” 
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
(SPP) insieme delle persone, sistemi o mezzi 
esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività 
di PREVENZIONE e PROTEZIONE dai rischi 
professionali per i lavoratori.” 
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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
•Individuare i rischi 
•valutazione rischi 
•individuazione misure idonee 
•Elaborazione misure idonee 
•elaborazione procedure di sicurezza 
•Proposta programmi di 
informazione e formazione per i 
lavoratori) 
•partecipazione a consultazioni 
(riunioni) in materia di tutela 
della salute e sicurezza 
•informazione ai lavoratori 
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Art.17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 
Articolo 17 - 1. Il datore di lavoro non può delegare le 
seguenti attività: 
a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente 
elaborazione del documento previsto dall’articolo 28; 
b) la designazione del responsabile del servizio di 
prevenzione e protezione dai rischi; 
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui 
all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le 
stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad 
essi conferite, devono: 
a) nominare il medico competente per l’effettuazione 
della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal 
presente decreto legislativo. 
b) designare preventivamente i lavoratori incaricati 
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e 
lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in 
caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di 
primo soccorso e, comunque, di gestione 
dell’emergenza;
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle 
capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla 
loro salute e alla sicurezza; 
d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di 
protezione individuale, sentito il responsabile del 
servizio di prevenzione e protezione e il medico 
competente, ove presente; 
e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i 
lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e 
specifico addestramento accedano alle zone che li 
espongono ad un rischio grave e specifico; 
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori 
delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali 
in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso 
dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di 
protezione individuali messi a loro disposizione; 
g) richiedere al medico competente l’osservanza degli 
obblighi previsti a suo carico nel presente decreto; 
h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di 
rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i 
lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed 
inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona 
pericolosa;
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al 
rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio 
stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di 
protezione; 
l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e 
addestramento di cui agli articoli 36 e 37; 
m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da 
esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere 
ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione 
di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; 
n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il 
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, 
l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione 
della salute; 
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei 
lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per 
l’espletamento della sua funzione, copia del documento 
di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), nonché 
consentire al medesimo rappresentante di accedere ai 
dati di cui alla lettera r); 
p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, 
e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua 
funzione, consegnarne tempestivamente copia ai 
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; 
q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le 
misure tecniche adottate possano causare rischi per la 
salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno 
verificando periodicamente la perdurante assenza di 
rischio;
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
r) comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle 
rispettive competenze, a fini statistici e informativi, i 
dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino 
un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso 
quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni 
relative agli infortuni sul lavoro che comportino 
un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni; 
s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la 
sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50; 
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
t) adottare le misure necessarie ai fini della 
prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di 
lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e 
immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 
43. Tali misure devono essere adeguate alla natura 
dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità 
produttiva, e al numero delle persone presenti; 
u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di 
appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita 
tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, 
contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione 
del datore di lavoro; 
v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, 
convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai 
mutamenti organizzativi e produttivi che hanno 
rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in 
relazione al grado di evoluzione della tecnica della 
prevenzione e della protezione; 
aa) comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei 
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; 
bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige 
l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla 
mansione lavorativa specifica senza il prescritto 
giudizio di idoneità. 
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
2. Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione 
e protezione ed al medico competente informazioni in 
merito a: 
a) la natura dei rischi; 
b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e 
l’attuazione delle misure preventive e protettive; 
c) la descrizione degli impianti e dei processi 
produttivi; 
d) i dati di cui al comma 1, lettera r e quelli relativi alle 
malattie professionali; 
e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
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Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 
3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di 
manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del 
presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli 
edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a 
pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed 
educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, 
per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e 
manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal 
presente decreto legislativo, relativamente ai predetti 
interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o 
funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta 
del loro adempimento all’amministrazione competente o 
al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico. 
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 
(RLS): persona eletta o designata per rappresentare i 
lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e 
della sicurezza durante il lavoro. 
Fino a 15 lavoratori: 
1) Elezione diretta RLS 
2) Designazione RLST 
Oltre 15 lavoratori 
Designazione RLS da parte degli RSU 
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 
(RLS) 
Numero RLS 
Fino a 200 lavoratori  1 RLS 
Da 200 a 1000 lavoratori  3 RLS 
Oltre 1000 lavoratori  6 RLS 
Formazione RLS 
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Formazione RLS 
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 
(RLS) 
Formazione RLS 
Corso di 32 ore 
Fino a 15 lavoratori  No aggiornamento 
Da 15 a 50 lavoratori Aggiornamento 4 ore annuali 
Oltre 50 lavoratori Aggiornamento 8 ore annuali
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 
(RLS) 
•accedere ai luoghi di lavoro 
•promuovere misure idonee 
•formulare osservazioni all’organo di vigilanza 
•fare proposte 
•avvertire il responsabile 
•far ricorso all’organo di vigilanza 
•richiedere la riunione di prevenzione nelle aziende con  15 
addetti... 
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MEDICO COMPETENTE (MC): medico in possesso di 
specifici titoli e requisiti formativi e professionali che 
collabora con il Datore di Lavoro ai fini della 
Valutazione dei Rischi ed è nominato dallo stesso per 
effettuare la Sorveglianza Sanitaria e per tutti gli altri 
compiti del D.Lgs.81. 
Sorveglianza Sanitaria: insieme degli atti medici 
finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei 
lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori 
di rischio professionali e alle modalità di svolgimento 
dell’attività lavorativa. 
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NUCLEO GESTIONE EMERGENZE (NGE): 
PREVENZIONE INCENDI: Sicurezza della vita 
umana, di incolumità delle persone e di tutela 
dei beni e dell’ambiente. 
PRIMO SOCCORSO: primo soccorso ed 
assistenza medica di emergenza, tenendo 
conto delle altre eventuali persone presenti sui 
luoghi di lavoro stabilendo i necessari rapporti 
con i servizi esterni, anche per il trasporto dei 
lavoratori infortunati. 
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Art. 2 - Definizioni 
Formazione RLS 
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(DOCUMENTO DI) “VALUTAZIONE DEI RISCHI: 
valutazione globale e documentata di tutti i 
rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori 
presenti nell’ambito della organizzazione di cui 
essi prestano la propria attività, finalizzata ad 
individuare le adeguate misure di prevenzione 
e protezione e ad elaborare il programma delle 
misure atte a garantire il miglioramento nel 
tempo dei livelli di salute e sicurezza.”
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
fattori di rischio 
TITOLO I PRINCIPI COMUNI 
TITOLO II LUOGHI DI LAVORO 
TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E 
DEI D.P.I. 
TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI 
TITOLO V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA 
TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 
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DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 
fattori di rischio 
TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VdT 
TITOLO VIII AGENTI FISICI (rumore, vibrazioni, c.e.m. e 
radiazioni ottiche artificiali) 
TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE (chimico, 
cancerogeno) 
TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI 
TITOLO XI PROTEZIONE ATMOSFERE ESPLOSIVE
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Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti 
d’appalto o d’opera o di somministrazione 
DUVRI 
Documento Unico Valutazione dei 
Rischi Interferenziali 
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IL RISCHIO INCENDIO: 
D.M. 10/03/98 
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Formazione RLS 
D.Lgs. 81/08 
Articolo 36 - Informazione ai lavoratori 
1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva 
una adeguata informazione: 
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta 
antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro; 
Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti 
9. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta 
antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo 
grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di 
gestione dell’emergenza devono ricevere un’adeguata e specifica 
formazione e un aggiornamento periodico; 
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D.Lgs. 81/08 
Articolo 44 - Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e 
immediato 
1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può 
essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona 
pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto 
da qualsiasi conseguenza dannosa. 
2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e 
nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, 
prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può 
subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso 
una grave negligenza.
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D.M. 10/03/1998 
CRITERI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO E PER LA GESTIONE 
DELL’EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO 
Art. 2. - Valutazione dei rischi di 
incendio: 
a) livello di rischio elevato; 
b) livello di rischio medio; 
c) livello di rischio basso. 
D.P.R. 1 agosto 2011 n.151: attività soggette a C.P.I. 
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PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE 
TRIANGOLO DEL FUOCO : 
Comburente 
Combustibile 
Temperatura/calore 
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CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI 
NORMA EUROPEA EN2 
CLASSE A: fuochi da materiali solidi, generalmente di natura 
organica che producono braci (per esempio: legno, carta, tessuti, 
pellami, gomma…) 
CLASSE B: fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili (per esempio: 
benzine, petrolio, paraffine, vernici, olii, grassi…) 
CLASSE C: fuochi da gas infiammabili con pericolo di esplosione 
(per esempio: acetilene, metano, idrogeno, propano, butano…) 
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CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI 
NORMA EUROPEA EN2 
CLASSE D: fuochi da metalli (metalli alcalini terrosi leggeri quali 
magnesio, manganese, alluminio in forma di polvere finissima; 
metalli alcalini quali il sodio, potassio e litio; reazioni dei perossidi, 
dei clorati e dei perclorati) 
D 
EX CLASSE E: fuochi di natura elettrica (per esempio, tutte le 
apparecchiature elettriche ed i loro sistemi di servizio che, anche 
nel corso della combustione, potrebbero trovarsi sotto tensione, 
come trasformatori, condensatori, etc.) 
CLASSE F: fuochi che interessano mezzi di cottura in apparecchi di 
cottura (oli e grassi animali e vegetali) 
E 
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COMBURENTE: 
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Sostanza che permette al combustibile di bruciare. 
L’aria che respiriamo è composta da: 
• 78% di azoto 
• 21% di ossigeno 
• 1% di altri gas 
IL COMBURENTE NORMALMENTE È COSTITUITO 
DALL’OSSIGENO PRESENTE NELL’ARIA 
Alcune sostanze possono bruciare in assenza di aria 
utilizzando l’ossigeno contenuto nella loro molecola. 
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SORGENTE DI CALORE 
(TEMPERATURA): 
elemento che a contatto con la 
miscela infiammabile ne determina 
l’avvio alla reazione di 
combustione. 
INNESCO: 
Una qualunque sorgente di 
calore (fiamme, scintille, 
resistenze elettriche 
surriscaldate etc..) 
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I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE 
GAS DI COMBUSTIONE 
FIAMME RAPPRESENTANO L’EMISSIONE DI LUCE CHE SI 
ACCOMPAGNA ALLA COMBUSTIONE DEI GAS SVILUPPATI 
DALL’INCENDIO. 
FUMO AEROSOL E NEBBIE O VAPORI CONDENSATI 
CALORE 
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I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE 
GAS DI COMBUSTIONE: PRODOTTI DELLA 
COMBUSTIONE CHE RIMANGONO ALLO STATO GASSOSO 
ANCHE QUANDO RAGGIUNGONO RAFFREDDANDOSI LA 
TEMPERATURA AMBIENTE DI RIFERIMENTO 15°C. 
La loro composizione dipende dal tipo di combustibile, dalla 
disponibilità di ossigeno e dalla temperatura alla quale si formano. 
Comunemente si hanno: 
Anidride carbonica CO2 (difficoltà respiratorie) 
Monossido di Carbonio CO (molto tossico) 
Acido cianidrico HCN (molto tossico) 
Acido cloridrico HCL (mortale ad elevate conc.) 
Anidride solforosa SO2 (irritante) 
Vapore acqueo (minore sopportabilità del calore) 
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FIAMME: RAPPRESENTANO L’EMISSIONE DI LUCE CHE SI 
ACCOMPAGNA ALLA COMBUSTIONE DEI GAS SVILUPPATI 
DALL’INCENDIO. 
NEGLI INCENDI DI COMBUSTIBILI GASSOSI, IL COLORE DELLA FIAMMA 
CORRISPONDE A SPECIFICA TEMPERATURA DI COMBUSTIONE 
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FUMI: 
1. AEROSOL = particelle solide in aria che 
si formano in carenza di ossigeno e 
vengono trascinate dai gas di 
combustione; ostacolano la visibilità e 
conferiscono colore nero al fumo in 
presenza di incombusti e ceneri 
2. NEBBIE O VAPORI CONDENSATI = 
particelle liquide in aria costituite da 
vapore acqueo che sotto 100 °C 
condensa conferendo colore bianco al 
fumo 
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IL FUMO ASSORBE LUCE RENDENDO DIFFICILE ORIENTARSI E 
MUOVERSI SUL LUOGO DELL’INCENDIO E PROVOCA 
IRRITAZIONE AGLI OCCHI E ALLE VIE RESPIRATORIE
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CALORE: 
CAUSA PRINCIPALE DELLA PROPAGAZIONE DEGLI 
INCENDI; DETERMINA L’INNALZAMENTO DELLA 
TEMPERATURA DI MATERIALI E CORPI ESPOSTI, 
PROVOCANDONE IL DANNEGGIAMENTO FINO ALLA 
DISTRUZIONE 
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PRINCIPI DI INTERVENTO 
SCOPO: ELIMINARE ALMENO UNO DEI TRE FATTORI 
CHE COSTITUISCONO IL TRIANGOLO DEL FUOCO 
Combustibile Comburente 
Temperatura/calore 
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SOSTANZE ESTINGUENTI: 
AZIONI 
Estinguente Separa Raffredda Soffoca Inibisce 
Acqua si si si 
Schiuma si si 
CO2 si si 
Polvere si si si si 
Idrocarburi si 
alogenati 
Sabbia si si 
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RELAZIONE TRA ESTINGUENTI E CLASSI DI INCENDIO 
CLASSI di 
incendio 
TIPO DI ESTINGUENTE 
POLVERE CO2 IDRICO SCHIUMA 
A: solidi SI NO SI SI 
B: liquidi SI SI NO SI 
C: gas SI SI NO NO 
D: metalli SI NO NO NO 
ex E: elettrici SI SI NO NO 
F: Olio e grassi in 
cottura NO NO NO SI
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ESTINTORI D’INCENDIO: COLORE ROSSO 
ETICHETTA CON ISCRIZIONI DI 
COLORE BIANCO. 
Estintore a CO2 
Estintore a polvere 
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ESTINTORI A POLVERE: 
Formazione RLS 
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SONO COSTITUITI DA: 
• UN INVOLUCRO ESTERNO 
METALLICO DI FORMA 
CILINDRICA, NEL CUI 
INTERNO VIENE GENERATA 
UNA PRESSIONE 
NECESSARIA PER 
L’EROGAZIONE 
DELL’ESTINGUENTE 
• UNA VALVOLA DI 
EROGAZIONE 
Esternamente, un manometro consente di controllare la pressione
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ESTINTORI A CO2 : 
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Il gas è contenuto allo stato liquido (non c’è il 
manometro), al momento dell’erogazione 
passa allo stato gassoso a temperatura di 
circa –79°C. 
L’erogazione avviene attraverso un cono 
diffusore di materiale isolante. 
La neve carbonica si adagia sui corpi che 
bruciano, si trasforma rapidamente in gas 
sottraendo loro una certa quantità di calore; il 
gas poi, essendo più pesante dell’aria, 
circonda i corpi infiammabili e, provocando un 
abbassamento della concentrazione di 
ossigeno, li spegne per soffocamento. 
DURANTE L’EROGAZIONE DELL’ESTINGUENTE 
NON DIRIGERE IL GETTO VERSO PERSONE 
(PERICOLO DI USTIONE DA FREDDO!) 
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CAPACITÀ ESTINGUENTE: 
Sugli estintori vengono applicati 
adesivi con riportata una sigla 
alfanumerica che ne definisce la 
capacità estinguente, riferita sia al tipo 
di incendio che alla potenza 
dell'estintore. 
ESEMPIO: sigla 34A 144B C 
descrive la capacità di intervento di un 
estintore avente le seguenti proprietà: 
34A E' associato al potere di 
spegnimento di un estintore relativo a 
una catasta di legno delle dimensioni di 
0,56x0,50x3,40 m. 
144B E' associato al potere di 
spegnimento di un estintore relativo ad 
un liquido infiammabile composto per 
2/3 di benzina e per 1/3 di acqua, 
contenuto in una vasca circolare con 
diametro 1,90 m; la quantità di liquido 
totale è 144 litri, da cui il codice. 
C Indica che tale estintore è adatto allo 
spegnimento degli incendi derivati da 
gas infiammabili. 
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ESTINTORI D’INCENDIO: 
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Determinazione del numero degli estintori da installare: 
determinato in base al recente D.M. 10/3/98 che tiene conto 
della classe di incendio dell’ambiente, della sua superficie e della 
potenza estinguente degli estintori. 
Superficie protetta da un estintore 
Tipo estintore 
Rischio basso Rischio medio Rischio alto 
13A – 89B 100 m2 - - 
21A – 113B 150 m2 100 m2 - 
34A – 144B 200 m2 150 m2 100 m2 
55A – 233B 250 m2 200 m2 200 m2 
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ESTINTORI D’INCENDIO 
CORRETTA MANUTENZIONE: 
Formazione RLS 
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Manutenzione periodica da parte di ditta specializzata e personale esperto da 
registrare sull’apposito cartellino di manutenzione 
norma UNI 9994:2003 
• SORVEGLIANZA: posizionamento, segnalazione, visibilità, non manomissione, 
manometro, esame visivo, cartellino. 
•CONTROLLI PERIODICI: (verifica dell’efficienza senza effettuare prove di 
funzionamento) idoneità estinguente, verifica mediante pesata della carica, 
controllo serraggio raccordi, compilazione cartellino 
• REVISIONE E MANUTENZIONE: verifica conformità al prototipo, esame interno, 
controllo funzionale di tutte le parti, taratura, sostituzione valvola contro 
sovrapressioni, ricarica estinguente, compilazione cartellino 
•COLLAUDO: verifica stabilità della bombola (mediante prova idraulica)
25/11/2014 
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ESTINTORI D’INCENDIO 
FREQUENZA MANUTENZIONI: 
Tipo 
Estintore 
Frequenza delle manutenzioni 
Sorveglianza Controllo 
Revisione 
Cambio carica 
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Collaudo 
Personale 
interno 
dell’azienda 
Personale 
esterno 
specializzato 
Personale 
esterno 
specializzato 
Personale 
esterno 
specializzato 
Polvere Mensile 6 mesi 36 mesi 12 anni 
CO2 Mensile 6 mesi 60 mesi 10 anni 
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ESTINTORI D’INCENDIO 
POSIZIONAMENTO: 
Formazione RLS 
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 POSIZIONI DI MASSIMA EVIDENZA 
 IN PROSSIMITÀ DI SCALE O ACCESSI 
 RAGGIUNGIBILI CON UN PERCORSO MAX DI 30 m 
 EVITARE ZONE IN CUI SI PUÒ RIMANERE INTRAPPOLATI 
 CON MANIGLIA DI PRESA AD ALTEZZA MAX DI 1,5 m 
 LONTANO DA FONTI DI CALORE 
 PROTETTI DALL’AZIONE DEL GELO
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IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO (MEZZI FISSI): 
NASPI: 
(35/50 lt/min, 1,5 bar) 
tubo semirigido UNI 9488 rivestito in resina poliuretanica 
cassetta da incasso o a parete 
lancia frazionatrice 
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IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, 
possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) 
UNI-45: 120 lt/min 
MANICHETTA IDRANTE: tubo di tela o di altro materiale flessibile con due raccordi 
all’estremità: da un lato per la giunzione con l’idrante e dall’altro per la lancia erogatrice (talvolta 
dotata di dispositivo di regolazione che permette di avere un getto pieno, frazionato o la chiusura) 
La distesa di un tubo, se non avviene con tubazione avvolta in doppio, può creare una serie di 
spirali che strozzando il tubo non permettono il passaggio dell’acqua. 
Il raccordo maschio deve essere diretto verso l’incendio.
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IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, 
possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) 
A COLONNA 
UNI-70: 750 lt/min (8 bar) 
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IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, 
possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) 
UNI-70: 750 lt/min (8 bar) 
SOTTOSUOLO 
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36 
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ATTACCO MOTOPOMPA V.V.F. 
ll gruppo attacco motopompa, collegato all'anello 
dell'impianto antincendio, permette di immettervi acqua 
dalla motopompa (autobotte) dei VV.FF 
Formazione RLS 
D.Lgs. 81/08 
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Che cos’è un’emergenza 
E’ una circostanza imprevista, una situazione di crisi o di 
pericolo da affrontare con tempestività e risolutezza. 
Elemento fondamentale è l’ Analisi dei Rischi 
Piano di Emergenza 
e 
Piano di Evacuazione 
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Formazione RLS 
D.Lgs. 81/08 
CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA 
• le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso 
di incendio; 
• le procedure per l'evacuazione del luogo di lavoro che 
devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone 
presenti; 
• le disposizioni per chiedere l'intervento dei vigili dei 
fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro 
arrivo; 
• specifiche misure per assistere le persone disabili. 
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D.Lgs. 81/08 
CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA 
• la presenza dei sistemi di rivelazione e di allarme incendio, per 
rilevare l’incendio nel minor tempo possibile e per poter dare un 
allarme per intraprendere interventi immediati: 
• il numero delle persone presenti e la loro ubicazione; 
• i lavoratori esposti a rischi particolari; 
• il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano 
nonché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione 
delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto 
soccorso);
25/11/2014 
38 
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CONTENUTI DEL 
PIANO DI EMERGENZA 
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• il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori. 
Specifico per gli 
NGE 
Specifico per tutti i 
lavoratori 
Norme Generali di Comportamento 
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CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA 
Addetto con attestato di 
corso specifico antincendio 
VVFF e/o nominato al NGE 
COORDINATORE 
SQUADRA 
ANTINCENDIO 
Addetto con attestato di 
corso specifico antincendio 
VVFF e/o nominato al NGE 
SOSTITUTO 
COORDINATORE 
SQUADRA 
ANTINCENDIO 
Addetto che solitamente in 
Ditta risponde alle 
telefonate 
CHIAMA I SOCCORSI 
Lavoratore esperto addetto 
alla manutenzione 
ordinaria 
TOGLIE TENSIONE 
DALLE LINEE 
ELETTRICHE 
Lavoratore esperto addetto 
alla manutenzione 
ordinaria 
SOSPENDE 
L’EROGAZIONE DI 
SOSTANZE 
INFIAMMABILI e/o 
COMBUSTIBILI 
Addetto al Pronto Soccorso COORDINA I SOCCORSI 
Persona a conoscenza di 
tutto il personale in Ditta 
EFFETTUA APPELLO IN 
LUOGO SICURO 
Persona individuata 
preventivamente dal 
Datore di Lavoro 
ACCOMPAGNA LA 
PERSONA DISABILE 
PERSONALE DI SERVIZIO 
INCARICATO A SVOLGERE 
SPECIFICHE MANSIONI: 
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IN CASO DI TERREMOTO 
DURANTE IL TERREMOTO 
Il rischio è rappresentato dal crollo della struttura e dalla caduta di mobili e 
suppellettili, quindi: 
⇒identificare i punti più “solidi” della struttura (struttura portante, architravi, vani 
delle porte ed angoli in genere) e portarsi in prossimità di questi; 
⇒allontanarsi da suppellettili (vetri, specchi, lampadari); 
⇒eventualmente è opportuno proteggersi sotto il tavolo. 
DOPO IL TERREMOTO 
Dopo il terremoto i rischi sono di incendio, fughe di gas e deterioramento delle 
condizioni igieniche, quindi: 
⇒uscire per le vie di uscita di emergenza utilizzabili; 
⇒non accendere fiammiferi o candele; 
⇒controllare dall’odore se ci sono fughe di gas in questo caso aprire finestre 
⇒eventualmente estinguere fuochi presenti. 
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DURANTE UN TERREMOTO 
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40 
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DURANTE UN TERREMOTO 
Formazione RLS 
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DURANTE UN TERREMOTO 
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25/11/2014 
41 
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Antincendio 
Estintore 
Allarme 
antincendio 
Attacco 
autopompa 
Idrante 
Naspo 
Freccia 
Cassetta di 
medicazione 
Freccia di emergenza antincendio 
Barella di 
primo soccorso 
Uscita 
di emergenza 
Doccia 
di emergenza 
Segnaletica 
Soccorso 
Formazione RLS 
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GRAZIE 
PER L’ATTENZIONE 
Dott. Alessandro Angeloni 
a.angeloni@seagruppo.it 
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  • 1. 25/11/2014 1 Relatore: Dott. Alessandro Angeloni www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art. 3: “il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio”.
  • 2. 25/11/2014 2 www.seagruppo.it CHI SONO GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE ? IL DATORE DI LAVORO (O I PREPOSTI) IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IL MEDICO COMPETENTE RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA I LAVORATORI Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it Art. 2 : Definizioni Formazione RLS D.Lgs. 81/08 “LAVORATORE: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un Datore di Lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione (…)”
  • 3. 25/11/2014 3 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
  • 4. 25/11/2014 4 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.20 – Obblighi dei Lavoratori e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.20 – Obblighi dei Lavoratori g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.
  • 5. 25/11/2014 5 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.36 e 37 – INFORMAZIONE E FORMAZIONE AI LAVORATORI su: - Rischi per la SALUTE e la SICUREZZA (generali e specifici) - Procedure di EMERGENZA (antincendio e primo soccorso) - Nominativi del NUCLEO GESTIONE EMERGENZE - Nominativi del RSPP e M.C. - Sulle misure di PREVENZIONE e PROTEZIONE www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione dei lavoratori Disciplina DURATA, CONTENUTI MINIMI, E MODALITÁ della formazione
  • 6. 25/11/2014 6 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.20 – Obblighi dei Lavoratori 3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
  • 7. 25/11/2014 7 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.59 – Sanzioni per i Lavoratori 1. I lavoratori sono puniti: a) con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda da 200 a 600 euro per la violazione dell'articolo 20, comma 2, lettere b), c), d), e), f), g), h) e i); b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro per la violazione dell'articolo 20 comma 3; la stessa sanzione si applica ai lavoratori autonomi di cui alla medesima disposizione. www.seagruppo.it Art.2 - Definizioni Formazione RLS D.Lgs. 81/08 “PREPOSTO: (…) persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potete di iniziativa.”
  • 8. 25/11/2014 8 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.19 – Obblighi del preposto 1. In riferimento alle attività indicate all'articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono: a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.19 – Obblighi del preposto c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
  • 9. 25/11/2014 9 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.19 – Obblighi del preposto f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall'articolo 37. www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.56 – Sanzioni per il preposto 1. I preposti sono puniti nei limiti dell'attività alla quale sono tenuti in osservanza degli obblighi generali di cui all'articolo 19: a) con l'arresto da uno a tre mesi o con l'ammenda da 500 a 2.000 euro per la violazione dell'articolo 19, comma 1, lettere a), e), f); b) con l'arresto sino a un mese o con l'ammenda da 300 a 900 euro per la violazione dell'articolo 19, comma 1, lettere b), c), d); c) con l'ammenda da 300 a 900 euro per la violazione dell'articolo 19, comma 1, lettera g).
  • 10. 25/11/2014 10 www.seagruppo.it Art.2 - Definizioni Formazione RLS D.Lgs. 81/08 “RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP): persona designata dal Datore di Lavoro, a cui risponde, per COORDINARE il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (…)” SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (SPP) insieme delle persone, sistemi o mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di PREVENZIONE e PROTEZIONE dai rischi professionali per i lavoratori.” www.seagruppo.it SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE •Individuare i rischi •valutazione rischi •individuazione misure idonee •Elaborazione misure idonee •elaborazione procedure di sicurezza •Proposta programmi di informazione e formazione per i lavoratori) •partecipazione a consultazioni (riunioni) in materia di tutela della salute e sicurezza •informazione ai lavoratori Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 11. 25/11/2014 11 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 Art.17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili Articolo 17 - 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28; b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente decreto legislativo. b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;
  • 12. 25/11/2014 12 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente; e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; g) richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto; h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
  • 13. 25/11/2014 13 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37; m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio;
  • 14. 25/11/2014 14 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente r) comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni; s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti; u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro; v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;
  • 15. 25/11/2014 15 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione; aa) comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità. www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 2. Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a: a) la natura dei rischi; b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive; c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; d) i dati di cui al comma 1, lettera r e quelli relativi alle malattie professionali; e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
  • 16. 25/11/2014 16 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Art.18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico. www.seagruppo.it RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS): persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Fino a 15 lavoratori: 1) Elezione diretta RLS 2) Designazione RLST Oltre 15 lavoratori Designazione RLS da parte degli RSU Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 17. 25/11/2014 17 www.seagruppo.it RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Numero RLS Fino a 200 lavoratori 1 RLS Da 200 a 1000 lavoratori 3 RLS Oltre 1000 lavoratori 6 RLS Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Formazione RLS Corso di 32 ore Fino a 15 lavoratori No aggiornamento Da 15 a 50 lavoratori Aggiornamento 4 ore annuali Oltre 50 lavoratori Aggiornamento 8 ore annuali
  • 18. 25/11/2014 18 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) •accedere ai luoghi di lavoro •promuovere misure idonee •formulare osservazioni all’organo di vigilanza •fare proposte •avvertire il responsabile •far ricorso all’organo di vigilanza •richiedere la riunione di prevenzione nelle aziende con 15 addetti... www.seagruppo.it MEDICO COMPETENTE (MC): medico in possesso di specifici titoli e requisiti formativi e professionali che collabora con il Datore di Lavoro ai fini della Valutazione dei Rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la Sorveglianza Sanitaria e per tutti gli altri compiti del D.Lgs.81. Sorveglianza Sanitaria: insieme degli atti medici finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 19. 25/11/2014 19 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 NUCLEO GESTIONE EMERGENZE (NGE): PREVENZIONE INCENDI: Sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente. PRIMO SOCCORSO: primo soccorso ed assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati. www.seagruppo.it Art. 2 - Definizioni Formazione RLS D.Lgs. 81/08 (DOCUMENTO DI) “VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito della organizzazione di cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.”
  • 20. 25/11/2014 20 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 fattori di rischio TITOLO I PRINCIPI COMUNI TITOLO II LUOGHI DI LAVORO TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI D.P.I. TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI TITOLO V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA TITOLO VI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, 81 fattori di rischio TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VdT TITOLO VIII AGENTI FISICI (rumore, vibrazioni, c.e.m. e radiazioni ottiche artificiali) TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE (chimico, cancerogeno) TITOLO X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO XI PROTEZIONE ATMOSFERE ESPLOSIVE
  • 21. 25/11/2014 21 www.seagruppo.it Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione DUVRI Documento Unico Valutazione dei Rischi Interferenziali Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it IL RISCHIO INCENDIO: D.M. 10/03/98 Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 22. 25/11/2014 22 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Articolo 36 - Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro; Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti 9. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza devono ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Articolo 44 - Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato 1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa. 2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza.
  • 23. 25/11/2014 23 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 D.M. 10/03/1998 CRITERI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO E PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO Art. 2. - Valutazione dei rischi di incendio: a) livello di rischio elevato; b) livello di rischio medio; c) livello di rischio basso. D.P.R. 1 agosto 2011 n.151: attività soggette a C.P.I. www.seagruppo.it PRINCIPI DELLA COMBUSTIONE TRIANGOLO DEL FUOCO : Comburente Combustibile Temperatura/calore Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 24. 25/11/2014 24 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI NORMA EUROPEA EN2 CLASSE A: fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica che producono braci (per esempio: legno, carta, tessuti, pellami, gomma…) CLASSE B: fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili (per esempio: benzine, petrolio, paraffine, vernici, olii, grassi…) CLASSE C: fuochi da gas infiammabili con pericolo di esplosione (per esempio: acetilene, metano, idrogeno, propano, butano…) www.seagruppo.it CLASSIFICAZIONE DEI FUOCHI NORMA EUROPEA EN2 CLASSE D: fuochi da metalli (metalli alcalini terrosi leggeri quali magnesio, manganese, alluminio in forma di polvere finissima; metalli alcalini quali il sodio, potassio e litio; reazioni dei perossidi, dei clorati e dei perclorati) D EX CLASSE E: fuochi di natura elettrica (per esempio, tutte le apparecchiature elettriche ed i loro sistemi di servizio che, anche nel corso della combustione, potrebbero trovarsi sotto tensione, come trasformatori, condensatori, etc.) CLASSE F: fuochi che interessano mezzi di cottura in apparecchi di cottura (oli e grassi animali e vegetali) E Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 25. 25/11/2014 25 www.seagruppo.it COMBURENTE: Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Sostanza che permette al combustibile di bruciare. L’aria che respiriamo è composta da: • 78% di azoto • 21% di ossigeno • 1% di altri gas IL COMBURENTE NORMALMENTE È COSTITUITO DALL’OSSIGENO PRESENTE NELL’ARIA Alcune sostanze possono bruciare in assenza di aria utilizzando l’ossigeno contenuto nella loro molecola. www.seagruppo.it SORGENTE DI CALORE (TEMPERATURA): elemento che a contatto con la miscela infiammabile ne determina l’avvio alla reazione di combustione. INNESCO: Una qualunque sorgente di calore (fiamme, scintille, resistenze elettriche surriscaldate etc..) Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 26. 25/11/2014 26 www.seagruppo.it I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE GAS DI COMBUSTIONE FIAMME RAPPRESENTANO L’EMISSIONE DI LUCE CHE SI ACCOMPAGNA ALLA COMBUSTIONE DEI GAS SVILUPPATI DALL’INCENDIO. FUMO AEROSOL E NEBBIE O VAPORI CONDENSATI CALORE Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE GAS DI COMBUSTIONE: PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE CHE RIMANGONO ALLO STATO GASSOSO ANCHE QUANDO RAGGIUNGONO RAFFREDDANDOSI LA TEMPERATURA AMBIENTE DI RIFERIMENTO 15°C. La loro composizione dipende dal tipo di combustibile, dalla disponibilità di ossigeno e dalla temperatura alla quale si formano. Comunemente si hanno: Anidride carbonica CO2 (difficoltà respiratorie) Monossido di Carbonio CO (molto tossico) Acido cianidrico HCN (molto tossico) Acido cloridrico HCL (mortale ad elevate conc.) Anidride solforosa SO2 (irritante) Vapore acqueo (minore sopportabilità del calore) Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 27. 25/11/2014 27 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 FIAMME: RAPPRESENTANO L’EMISSIONE DI LUCE CHE SI ACCOMPAGNA ALLA COMBUSTIONE DEI GAS SVILUPPATI DALL’INCENDIO. NEGLI INCENDI DI COMBUSTIBILI GASSOSI, IL COLORE DELLA FIAMMA CORRISPONDE A SPECIFICA TEMPERATURA DI COMBUSTIONE www.seagruppo.it FUMI: 1. AEROSOL = particelle solide in aria che si formano in carenza di ossigeno e vengono trascinate dai gas di combustione; ostacolano la visibilità e conferiscono colore nero al fumo in presenza di incombusti e ceneri 2. NEBBIE O VAPORI CONDENSATI = particelle liquide in aria costituite da vapore acqueo che sotto 100 °C condensa conferendo colore bianco al fumo Formazione RLS D.Lgs. 81/08 IL FUMO ASSORBE LUCE RENDENDO DIFFICILE ORIENTARSI E MUOVERSI SUL LUOGO DELL’INCENDIO E PROVOCA IRRITAZIONE AGLI OCCHI E ALLE VIE RESPIRATORIE
  • 28. 25/11/2014 28 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 CALORE: CAUSA PRINCIPALE DELLA PROPAGAZIONE DEGLI INCENDI; DETERMINA L’INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA DI MATERIALI E CORPI ESPOSTI, PROVOCANDONE IL DANNEGGIAMENTO FINO ALLA DISTRUZIONE www.seagruppo.it PRINCIPI DI INTERVENTO SCOPO: ELIMINARE ALMENO UNO DEI TRE FATTORI CHE COSTITUISCONO IL TRIANGOLO DEL FUOCO Combustibile Comburente Temperatura/calore Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 29. 25/11/2014 29 www.seagruppo.it SOSTANZE ESTINGUENTI: AZIONI Estinguente Separa Raffredda Soffoca Inibisce Acqua si si si Schiuma si si CO2 si si Polvere si si si si Idrocarburi si alogenati Sabbia si si Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 RELAZIONE TRA ESTINGUENTI E CLASSI DI INCENDIO CLASSI di incendio TIPO DI ESTINGUENTE POLVERE CO2 IDRICO SCHIUMA A: solidi SI NO SI SI B: liquidi SI SI NO SI C: gas SI SI NO NO D: metalli SI NO NO NO ex E: elettrici SI SI NO NO F: Olio e grassi in cottura NO NO NO SI
  • 30. 25/11/2014 30 www.seagruppo.it ESTINTORI D’INCENDIO: COLORE ROSSO ETICHETTA CON ISCRIZIONI DI COLORE BIANCO. Estintore a CO2 Estintore a polvere Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it ESTINTORI A POLVERE: Formazione RLS D.Lgs. 81/08 SONO COSTITUITI DA: • UN INVOLUCRO ESTERNO METALLICO DI FORMA CILINDRICA, NEL CUI INTERNO VIENE GENERATA UNA PRESSIONE NECESSARIA PER L’EROGAZIONE DELL’ESTINGUENTE • UNA VALVOLA DI EROGAZIONE Esternamente, un manometro consente di controllare la pressione
  • 31. 25/11/2014 31 www.seagruppo.it ESTINTORI A CO2 : Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Il gas è contenuto allo stato liquido (non c’è il manometro), al momento dell’erogazione passa allo stato gassoso a temperatura di circa –79°C. L’erogazione avviene attraverso un cono diffusore di materiale isolante. La neve carbonica si adagia sui corpi che bruciano, si trasforma rapidamente in gas sottraendo loro una certa quantità di calore; il gas poi, essendo più pesante dell’aria, circonda i corpi infiammabili e, provocando un abbassamento della concentrazione di ossigeno, li spegne per soffocamento. DURANTE L’EROGAZIONE DELL’ESTINGUENTE NON DIRIGERE IL GETTO VERSO PERSONE (PERICOLO DI USTIONE DA FREDDO!) www.seagruppo.it CAPACITÀ ESTINGUENTE: Sugli estintori vengono applicati adesivi con riportata una sigla alfanumerica che ne definisce la capacità estinguente, riferita sia al tipo di incendio che alla potenza dell'estintore. ESEMPIO: sigla 34A 144B C descrive la capacità di intervento di un estintore avente le seguenti proprietà: 34A E' associato al potere di spegnimento di un estintore relativo a una catasta di legno delle dimensioni di 0,56x0,50x3,40 m. 144B E' associato al potere di spegnimento di un estintore relativo ad un liquido infiammabile composto per 2/3 di benzina e per 1/3 di acqua, contenuto in una vasca circolare con diametro 1,90 m; la quantità di liquido totale è 144 litri, da cui il codice. C Indica che tale estintore è adatto allo spegnimento degli incendi derivati da gas infiammabili. Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 32. 25/11/2014 32 www.seagruppo.it ESTINTORI D’INCENDIO: Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Determinazione del numero degli estintori da installare: determinato in base al recente D.M. 10/3/98 che tiene conto della classe di incendio dell’ambiente, della sua superficie e della potenza estinguente degli estintori. Superficie protetta da un estintore Tipo estintore Rischio basso Rischio medio Rischio alto 13A – 89B 100 m2 - - 21A – 113B 150 m2 100 m2 - 34A – 144B 200 m2 150 m2 100 m2 55A – 233B 250 m2 200 m2 200 m2 www.seagruppo.it ESTINTORI D’INCENDIO CORRETTA MANUTENZIONE: Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Manutenzione periodica da parte di ditta specializzata e personale esperto da registrare sull’apposito cartellino di manutenzione norma UNI 9994:2003 • SORVEGLIANZA: posizionamento, segnalazione, visibilità, non manomissione, manometro, esame visivo, cartellino. •CONTROLLI PERIODICI: (verifica dell’efficienza senza effettuare prove di funzionamento) idoneità estinguente, verifica mediante pesata della carica, controllo serraggio raccordi, compilazione cartellino • REVISIONE E MANUTENZIONE: verifica conformità al prototipo, esame interno, controllo funzionale di tutte le parti, taratura, sostituzione valvola contro sovrapressioni, ricarica estinguente, compilazione cartellino •COLLAUDO: verifica stabilità della bombola (mediante prova idraulica)
  • 33. 25/11/2014 33 www.seagruppo.it ESTINTORI D’INCENDIO FREQUENZA MANUTENZIONI: Tipo Estintore Frequenza delle manutenzioni Sorveglianza Controllo Revisione Cambio carica Formazione RLS D.Lgs. 81/08 Collaudo Personale interno dell’azienda Personale esterno specializzato Personale esterno specializzato Personale esterno specializzato Polvere Mensile 6 mesi 36 mesi 12 anni CO2 Mensile 6 mesi 60 mesi 10 anni www.seagruppo.it ESTINTORI D’INCENDIO POSIZIONAMENTO: Formazione RLS D.Lgs. 81/08 POSIZIONI DI MASSIMA EVIDENZA IN PROSSIMITÀ DI SCALE O ACCESSI RAGGIUNGIBILI CON UN PERCORSO MAX DI 30 m EVITARE ZONE IN CUI SI PUÒ RIMANERE INTRAPPOLATI CON MANIGLIA DI PRESA AD ALTEZZA MAX DI 1,5 m LONTANO DA FONTI DI CALORE PROTETTI DALL’AZIONE DEL GELO
  • 34. 25/11/2014 34 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO (MEZZI FISSI): NASPI: (35/50 lt/min, 1,5 bar) tubo semirigido UNI 9488 rivestito in resina poliuretanica cassetta da incasso o a parete lancia frazionatrice www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) UNI-45: 120 lt/min MANICHETTA IDRANTE: tubo di tela o di altro materiale flessibile con due raccordi all’estremità: da un lato per la giunzione con l’idrante e dall’altro per la lancia erogatrice (talvolta dotata di dispositivo di regolazione che permette di avere un getto pieno, frazionato o la chiusura) La distesa di un tubo, se non avviene con tubazione avvolta in doppio, può creare una serie di spirali che strozzando il tubo non permettono il passaggio dell’acqua. Il raccordo maschio deve essere diretto verso l’incendio.
  • 35. 25/11/2014 35 www.seagruppo.it IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) A COLONNA UNI-70: 750 lt/min (8 bar) Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it IDRANTI: costituiscono la parte finale della rete fissa, possono avere diametro di 45 o 70 mm (da qui UNI45 e UNI70) UNI-70: 750 lt/min (8 bar) SOTTOSUOLO Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 36. 25/11/2014 36 www.seagruppo.it ATTACCO MOTOPOMPA V.V.F. ll gruppo attacco motopompa, collegato all'anello dell'impianto antincendio, permette di immettervi acqua dalla motopompa (autobotte) dei VV.FF Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it Che cos’è un’emergenza E’ una circostanza imprevista, una situazione di crisi o di pericolo da affrontare con tempestività e risolutezza. Elemento fondamentale è l’ Analisi dei Rischi Piano di Emergenza e Piano di Evacuazione Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 37. 25/11/2014 37 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA • le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; • le procedure per l'evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; • le disposizioni per chiedere l'intervento dei vigili dei fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; • specifiche misure per assistere le persone disabili. www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA • la presenza dei sistemi di rivelazione e di allarme incendio, per rilevare l’incendio nel minor tempo possibile e per poter dare un allarme per intraprendere interventi immediati: • il numero delle persone presenti e la loro ubicazione; • i lavoratori esposti a rischi particolari; • il numero di addetti all'attuazione ed al controllo del piano nonché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
  • 38. 25/11/2014 38 www.seagruppo.it CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA Formazione RLS D.Lgs. 81/08 • il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori. Specifico per gli NGE Specifico per tutti i lavoratori Norme Generali di Comportamento www.seagruppo.it CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA Addetto con attestato di corso specifico antincendio VVFF e/o nominato al NGE COORDINATORE SQUADRA ANTINCENDIO Addetto con attestato di corso specifico antincendio VVFF e/o nominato al NGE SOSTITUTO COORDINATORE SQUADRA ANTINCENDIO Addetto che solitamente in Ditta risponde alle telefonate CHIAMA I SOCCORSI Lavoratore esperto addetto alla manutenzione ordinaria TOGLIE TENSIONE DALLE LINEE ELETTRICHE Lavoratore esperto addetto alla manutenzione ordinaria SOSPENDE L’EROGAZIONE DI SOSTANZE INFIAMMABILI e/o COMBUSTIBILI Addetto al Pronto Soccorso COORDINA I SOCCORSI Persona a conoscenza di tutto il personale in Ditta EFFETTUA APPELLO IN LUOGO SICURO Persona individuata preventivamente dal Datore di Lavoro ACCOMPAGNA LA PERSONA DISABILE PERSONALE DI SERVIZIO INCARICATO A SVOLGERE SPECIFICHE MANSIONI: Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 39. 25/11/2014 39 www.seagruppo.it Formazione RLS D.Lgs. 81/08 IN CASO DI TERREMOTO DURANTE IL TERREMOTO Il rischio è rappresentato dal crollo della struttura e dalla caduta di mobili e suppellettili, quindi: ⇒identificare i punti più “solidi” della struttura (struttura portante, architravi, vani delle porte ed angoli in genere) e portarsi in prossimità di questi; ⇒allontanarsi da suppellettili (vetri, specchi, lampadari); ⇒eventualmente è opportuno proteggersi sotto il tavolo. DOPO IL TERREMOTO Dopo il terremoto i rischi sono di incendio, fughe di gas e deterioramento delle condizioni igieniche, quindi: ⇒uscire per le vie di uscita di emergenza utilizzabili; ⇒non accendere fiammiferi o candele; ⇒controllare dall’odore se ci sono fughe di gas in questo caso aprire finestre ⇒eventualmente estinguere fuochi presenti. www.seagruppo.it DURANTE UN TERREMOTO Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 40. 25/11/2014 40 www.seagruppo.it DURANTE UN TERREMOTO Formazione RLS D.Lgs. 81/08 www.seagruppo.it DURANTE UN TERREMOTO Formazione RLS D.Lgs. 81/08
  • 41. 25/11/2014 41 www.seagruppo.it Antincendio Estintore Allarme antincendio Attacco autopompa Idrante Naspo Freccia Cassetta di medicazione Freccia di emergenza antincendio Barella di primo soccorso Uscita di emergenza Doccia di emergenza Segnaletica Soccorso Formazione RLS D.Lgs. 81/08 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Dott. Alessandro Angeloni a.angeloni@seagruppo.it www.seagruppo.it