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Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria
Via Assarotti, 38 – 16122 Genova
Tel. 0108331524
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LIGURIA
INCLUSIONE E DISABILITÀ
prof. Franca Medica
FORMAZIONE NEOASSUNTI
a.s. 2016- 2017
Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo
e niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere
lunghe relazioni, altri avranno il permesso di farle più
corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri
articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in
modo diverso e se qualcuno ha esigenze particolari, me
lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più
adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su quello
che faccio per gli altri.”
da “A modo loro” di M. Levine
prof. Franca Medica
Si parla di "inclusione"
Innovazione vera o apparente?
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
DIDATTICA INCLUSIVA = DIDATTICA DI QUALITÀ
«Un’integrazione di qualità ha bisogno di una didattica di
qualità. La didattica è l’insegnamento, cioè le prassi che
pervadono l’ambiente scuola, sia in verticale che in orizzontale,
con i docenti e tra gli alunni. La didattica è la normalità
dell’operare finalizzato allo sviluppo di capacità e competenze
utili, nel contesto di una relazione di aiuto profonda e
significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare a
un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo dell’alunno,
programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria
azione didattica e le azioni di chi apprende».
D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, 2005 – II edizione
prof. Franca Medica
Una lezione inclusiva
prof. Franca Medica
Preparazione
Iniziare con il definire lo scopo della lezione chiarendosi bene l’obiettivo da
conseguire. Successivamente, operazionalizzare lo scopo della lezione cioè
ricondurre a indicatori concreti il tuo obiettivo.
Questo permette di tradurlo in prove concrete per verificarne il conseguimento.
Rendilo chiaro anche agli alunni.
Avvio della lezione
Saper “entrare” nella situazione classe: stimolare la curiosità ad inizio lezione come?
Iniziare con una domanda, una storia o un’immagine, creare aspettative, entusiasmo,
teatralità, mimica, humor (essere un po’ attori). È importante attivare le conoscenze
pregresse degli studenti
Una lezione inclusiva
prof. Franca Medica
Svolgimento
Uso degli anticipatori (schema-aneddoto-introduzione sommario).
Usare una comunicazione multicanale.
Evitare il sovraccarico cognitivo.
Strategia per l’attenzione, muoversi in classe per mantenere visibilità e tenere viva la
stimolazione, mantenere il contatto oculare, definire con chiarezza i tempi necessari
per svolgere la lezione,
Conclusione
Come gestire la chiusura della lezione? È importante indurre i ragazzi a riflettere su
come è stata la lezione, su quali strategie hanno usato per apprendere al meglio, sui
loro pensieri inerenti gli argomenti affrontati.
prof. Franca Medica
B.E.S. DEFINIZIONE
 Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi
difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, espressa in un
funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) problematico anche per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale,
indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione
speciale individualizzata. (Ianes 2005b)
 Età evolutiva: entro i primi 18 anni.
 Funzionamento: concetto di funzionamento globale del soggetto
secondo una prospettiva bio-psico-sociale (modello ICF dell’OMS).
 Ambiti: educazione e/o apprendimento.
prof. Franca Medica
DIFFICOLTÁ: l’espressione difficoltà di apprendimento viene utilizzata per indicare
una forma non grave (quindi che non soddisfa i criteri clinici per il Disturbo) di
ritardo sul piano dell'apprendimento. Un riferimento va alle aree dello svantaggio
linguistico-culturale dei BES.
DISTURBO: si riferisce ad una condizione neurobiologica complessa di origine
costituzionale in assenza di disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali
importanti e primari e in presenza di normali opportunità scolastiche. Riferimento
legislativo legga 170/2010.
DISABILITÁ: per persone con disabilità si intendono coloro che presentano
durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali (Riferimento
legislativo legge 104 /1992).
prof. Franca Medica
B.E.S.: I DIVERSI BISOGNI
 Difficoltà di apprendimento: deficit attentivo con o senza
iperattività, disturbi di comprensione, difficoltà visuo-spaziali,
motorie, goffaggine.
 Difficoltà emozionali: timidezza, collera, ansia, inibizione,
depressione, disturbi della personalità, psicosi.
 Difficoltà comportamentali: aggressività, bullismo, disturbi del
comportamento alimentare, disturbi della condotta, oppositivà,
delinquenza, uso di droghe.
 Ambito relazionale: isolamento, passività, eccessiva dipendenza.
 Ambito familiare: famiglie disgregate, in conflitto, trascuranti, con
episodi di abuso, maltrattamento, con esperienze di lutto o
carcerazione. Difficoltà sociali, economiche, culturali, linguistiche.
prof. Franca Medica
Direttiva ministeriale sui B.E.S. (Dir.M. 27/12/2012)
• Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi
Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
• Oggi lo scenario è cambiato: bisogna rafforzare il paradigma inclusivo
• La scuola si assume la responsabilità della lettura dei reali bisogni di inclusione
• Attiva le risorse per l’inclusione secondo l’approccio della “speciale normalità”
• Elabora modelli di inclusione e fa cultura
• COME ?
Il Consiglio di Classe
 Individua preventivamente gli alunni con B.E.S.
 Attiva un progetto temporaneo e reversibile attraverso:
Percorso di conoscenza della difficoltà del funzionamento attraverso intervista
all’alunno e alla famiglia.
Attivazionedirisorse:compagnidiclasse,famiglia,(r.informali);psicologo,neuropsichiatra,
assistente sociale, assistente educatore, mediatore linguistico (r. formali).
Individualizzazione dell’intervento ed educazione speciale.
prof. Franca Medica
Allegato 1 - GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S.
PDP B.E.S.
“Il PDP non può più essere inteso come mera esplicitazione di
strumenti compensativi e dispensativi, è bensì lo strumento in cui
si potranno, includere progettazioni didattico - educative,
calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, di
cui moltissimi alunni con B.E.S., privi di qualsivoglia certificazione
diagnostica, abbisognano, strumenti programmatici utili in
maggior misura, rispetto a compensazioni o dispense, a carattere
squisitamente didattico-strumentale. (CM n. 8 6/3/2013) (Prot.
n°2563, 22-11-13 - Strumenti di intervento per BES -
chiarimenti)”
Allegato 2 - PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON B.E.S.
prof. Franca Medica
D.S.A.: cosa fa la scuola?”.
Lettura diagnosi
.
CHI?
 insegnanti
 referente d’Istituto
 tutor
 genitori
 specialisti
 alunni
QUANDO?
Le Linee Guida 2011:
…in tempi che non superino il primo trimestre…
ovviamente nei casi in cui si è già in possesso
della diagnosi
COSA?
Dati anagrafici
Tipologia del disturbo/bisogno
Attività didattiche personalizzate
Strumenti compensativi
Misure dispensative
Forme di verifica e valutazione personalizzate
Verifica – riprogettazione del PdP
PDP
SPECIFICA DEL DISTURBO ICD 10 - Asse 2: Sindromi e disturbi da alterazione specifica dello sviluppo
psicologico: F81 – Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche F81.0 Disturbo specifico della lettura
F81.1 Disturbo specifico della compitazione F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 Disturbi
misti delle capacità scolastiche F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche F81.9 Disturbi evolutivi
delle abilità scolastiche non specificate.
prof. Franca Medica
Conoscere ed osservare Promuovere recupero mirato:
Personalizzare ed individualizzare;
Forme efficaci e flessibili di lavoro;
Strategie didattiche, metodologiche e
valutative adeguate;
Abilitare, compensare, dispensare …
Verifica – valutazione (standardizzata
e/o personalizzata?)
Patto con la famiglia
Indicazioni: significative, realistiche,
coerenti, fattibili e verificabili
Rete con …
Allegato 3 - ESEMPIO P.D.P. D.S.A.
prof. Franca Medica
La DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA consiste nelle attività di recupero individuale che può
svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche
competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali
attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe
o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico
consentite dalla normativa vigente.
La DIDATTICA PERSONALIZZATA calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla
specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni
della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo.
prof. Franca Medica
Compensare La didattica per compensare
 Scomporre i macro obiettivi in sotto
– obiettivi
 Puntare al “saper fare”: didattica
laboratoriale
 Ampliare l’utilizzo di una pluralità di
linguaggi, sfruttando maggiormente
il canale visuo – spaziale
 Anticipare l’argomento con mappe o
schemi
 Sfruttare gli indici para-testuali:
titoli, note, grafici, tabelle, immagini
supportano un’area generalmente
deficitaria nei DSA, cioè la memoria
a breve termine
 Semplificare delle consegne scritte
 Presentare ragionata della quantità di
lavoro
 Evidenziare le informazioni essenziali
il lessico specifico delle discipline
 Fornire organizzatori grafici del
materiale
 Fornire istruzioni e reiterare lo
schema
 Mantenere un ritmo regolare di
spiegazione e ripasso
 Fornire lo schema della lezione,
dell’argomento ecc.
 Incoraggiare l’uso di calendari,
agende, scalette
 Incoraggiare il lavoro di gruppo, la
condivisione degli appunti, il clima
collaborativo tra pari
prof. Franca Medica
Indicazioni per le verifiche
• Semplificare i testi e rendere più “chiaro e leggibile” il testo cartaceo
• Usare font semplice. Es. Arial o Verdana, corpo 12/14
• NON usare l’allineamento giustificato ma a sinistra
• Usare frasi semplici
• Evitare le doppie negazioni
• Raggruppare i concetti per blocchi tematici
• Leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione
• Prediligere gli esercizi di inserimento (una regola per volta), le scelte multiple,
l’abbinamento, il riconoscimento e il vero/falso.
• Concedere più tempo per lo svolgimento o assegnare meno esercizi.
• Incentivare l’uso degli strumenti compensativi e favorire l’uso di schemi, mappe
mentali e mappe concettuali.
• Programmare i test senza spostare le date, evitando le sovrapposizioni con altre
materie.
prof. Franca Medica
ESAME DI STATO
La Commissione, considerati gli elementi forniti dal verbale del
Consiglio di classe e dall’allegato al Documento del 15
maggio, contenente le modalità di svolgimento dell’esame di
stato, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni
soggettive, adeguatamente certificate ed inserite nel Piano
Didattico Personalizzato, relative ai candidati affetti da disturbi
specifici di apprendimento (D.S.A.). Nella fase del colloquio, la
Commissione terrà conto, in ordine alle modalità di
interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità
lessicali ed espressive del candidato con D.S.A., adeguando le
richieste alle complessive capacità del candidato e adottando
criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che
alla forma.
prof. Franca Medica
PDP PEI
Piano Didattico
Personalizzato
diversifica
modalità,
tempi,
strumenti,
quantità nell’attuazione della
programmazione
comune della classe
DPR 122 giugno 09. art 10 –
Legge 170/2010
DM 12 luglio 2011
Piano Educativo
Individualizzato
differenzia
contenuti e
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Legge 10492
DPR 24/2/1994
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
PROFILO DINAMICO-FUNZIONALE = PDF (3)
PIANO EDUCATIVO-INDIVIDUALIZZATO = PEI Allegato 5
Allegato 4
Gruppo di Lavoro di Istituto
G.L.I. Gruppo di lavoro per l’inclusione. Elabora il PAI (Piano
Annuale per l’Inclusività) a giugno, poi deliberato dal
Collegio Docenti. Il PAI va inteso come un documento in cui
si esplicitano le linee culturali, pedagogiche, operative e di
gestione delle risorse della scuola e che va logicamente
collegato al POF. AZIONI A LIVELLO TERRITORIALE: CTS
Centri Territoriali di Supporto, interfaccia fra
l’Amministrazione e le scuole nonché rete di supporto al
processo di integrazione. CTI Centri Territoriali per
l’Inclusione LE 10 COMPETENZE
RIFERIMENTI NORMATIVI È organismo previsto dalla normativa (L.104/92)
INDICAZIONI DI
OPPORTUNITÀ
È presieduto dal Dirigente Scolastico,coordinato dal referente per l’integrazione,
se non è il Dirigente stesso.Opportuno,per una maggiore funzionalità:
- prevedere un numero contenuto di membri
- prevedere durata e scadenza.
FUNZIONI
- Non entra nel merito della progettazione relativa a ciascun alunno h.
- Esercita una funzione di consulenza nei confronti del Dirigente Scolastico,e di
promozione nei confronti degli organi collegiali.
- Procede al monitoraggio dei dati in riferimento alla presenza di alunni h.
COMPETENZE
- Esprime al D.S.un parerein merito all’attribuzione di ore di sostegno ai singoli
alunni;
- Esprime parere in merito agli acquisti per l’integrazione fa proposte in merito al
regolamento di Istituto , il POF, la carta dei servizi,ecc.
- Offre consulenza,su richiesta, ai Consigli di classe.
prof. Franca Medica
Consiglio di Classe (ciascun insegnante)
RIFERIMENTI
NORMATIVI
- L.104/92
- D.P.R.24/2/94
FUNZIONI È responsabile nella totalità del processo di integrazione di ciascun alunno h.dellaclasse
COMPETENZE
- Redige congiuntamente a op. ASL, PDF e PEI.
- Attua gli interventi previsti. Verifica gli esiti.
- È responsabile esclusivo degli interventi didattici e della valutazione dell’alunno disabile.
Gruppo integrato
RIFERIMENTI
NORMATIVI
Non è previsto da norme di settore
INDICAZIONI DI
OPPORTUNITÀ
-È costituito per ciascun alunno h.
- È composto dai docenti del consiglio di classe da membri dell’unità.
multidisciplinare dellaASL, dai genitori dell’alunno h.,dall’eventuale figura di
assistente fornito dall’ente locale,dal collaboratore scolastico se responsabile
dell’assistenza di base Si prevedono almeno due incontri all’anno.
FUNZIONI
Nella sola componente tecnica:
- elabora PDF e PEI;
- procede alle verifiche del PEI.
COMPETENZE - Entra nel merito della situazione di ciascun alunno e del PEI relativo.
- È lo spazio di partecipazione e condivisione.
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
Il protocollo da seguire è il seguente:
- Lavoro per sottogruppi su consegna - Report e conclusioni
- Ogni LAB ha la durata di ore 1 ora e 30 minuti.
- I risultati dei LAB saranno documentati dai corsisti in piattaforma INDIRE
BUON LAVORO!!!!
prof. Franca Medica
prof. Franca Medica
• http://www.dietrolalavagna.it/moduli/siti_utili_disle
ssia.pdf
• http://dislessia-
passodopopasso.blogspot.com/2011/02/elenco-
link-utili-siti-didattici.html
• http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=3&
t=8828
• http://sites.google.com/site/dislessiapassodopopas
so2/storia/siti
• http://www.liberliber.it/
• http://www.libroparlatolions.it/index.php
• http://www.libroparlato.org/
• http://www.comune.venezia.it/letturagevolata%20
• http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa
• http://www.annoscolastico.it/
• http://globalgeografia.com/
• http://www.sapere.it/
• http://librodiscuola.altervista.org/index.html
• http://tuttiabordo-dislessia.blogspot.com/
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prof. Franca Medica

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Lab. Inclusione e Disabilità

  • 1. Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Via Assarotti, 38 – 16122 Genova Tel. 0108331524 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LIGURIA INCLUSIONE E DISABILITÀ prof. Franca Medica FORMAZIONE NEOASSUNTI a.s. 2016- 2017
  • 2. Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo e niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno ha esigenze particolari, me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più adatto a lui. Ma non voglio sentire lamentele su quello che faccio per gli altri.” da “A modo loro” di M. Levine prof. Franca Medica
  • 3. Si parla di "inclusione" Innovazione vera o apparente? prof. Franca Medica
  • 6. DIDATTICA INCLUSIVA = DIDATTICA DI QUALITÀ «Un’integrazione di qualità ha bisogno di una didattica di qualità. La didattica è l’insegnamento, cioè le prassi che pervadono l’ambiente scuola, sia in verticale che in orizzontale, con i docenti e tra gli alunni. La didattica è la normalità dell’operare finalizzato allo sviluppo di capacità e competenze utili, nel contesto di una relazione di aiuto profonda e significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare a un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo dell’alunno, programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria azione didattica e le azioni di chi apprende». D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, 2005 – II edizione prof. Franca Medica
  • 7. Una lezione inclusiva prof. Franca Medica Preparazione Iniziare con il definire lo scopo della lezione chiarendosi bene l’obiettivo da conseguire. Successivamente, operazionalizzare lo scopo della lezione cioè ricondurre a indicatori concreti il tuo obiettivo. Questo permette di tradurlo in prove concrete per verificarne il conseguimento. Rendilo chiaro anche agli alunni. Avvio della lezione Saper “entrare” nella situazione classe: stimolare la curiosità ad inizio lezione come? Iniziare con una domanda, una storia o un’immagine, creare aspettative, entusiasmo, teatralità, mimica, humor (essere un po’ attori). È importante attivare le conoscenze pregresse degli studenti
  • 8. Una lezione inclusiva prof. Franca Medica Svolgimento Uso degli anticipatori (schema-aneddoto-introduzione sommario). Usare una comunicazione multicanale. Evitare il sovraccarico cognitivo. Strategia per l’attenzione, muoversi in classe per mantenere visibilità e tenere viva la stimolazione, mantenere il contatto oculare, definire con chiarezza i tempi necessari per svolgere la lezione, Conclusione Come gestire la chiusura della lezione? È importante indurre i ragazzi a riflettere su come è stata la lezione, su quali strategie hanno usato per apprendere al meglio, sui loro pensieri inerenti gli argomenti affrontati.
  • 10. B.E.S. DEFINIZIONE  Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata. (Ianes 2005b)  Età evolutiva: entro i primi 18 anni.  Funzionamento: concetto di funzionamento globale del soggetto secondo una prospettiva bio-psico-sociale (modello ICF dell’OMS).  Ambiti: educazione e/o apprendimento. prof. Franca Medica
  • 11. DIFFICOLTÁ: l’espressione difficoltà di apprendimento viene utilizzata per indicare una forma non grave (quindi che non soddisfa i criteri clinici per il Disturbo) di ritardo sul piano dell'apprendimento. Un riferimento va alle aree dello svantaggio linguistico-culturale dei BES. DISTURBO: si riferisce ad una condizione neurobiologica complessa di origine costituzionale in assenza di disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali importanti e primari e in presenza di normali opportunità scolastiche. Riferimento legislativo legga 170/2010. DISABILITÁ: per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali (Riferimento legislativo legge 104 /1992). prof. Franca Medica
  • 12. B.E.S.: I DIVERSI BISOGNI  Difficoltà di apprendimento: deficit attentivo con o senza iperattività, disturbi di comprensione, difficoltà visuo-spaziali, motorie, goffaggine.  Difficoltà emozionali: timidezza, collera, ansia, inibizione, depressione, disturbi della personalità, psicosi.  Difficoltà comportamentali: aggressività, bullismo, disturbi del comportamento alimentare, disturbi della condotta, oppositivà, delinquenza, uso di droghe.  Ambito relazionale: isolamento, passività, eccessiva dipendenza.  Ambito familiare: famiglie disgregate, in conflitto, trascuranti, con episodi di abuso, maltrattamento, con esperienze di lutto o carcerazione. Difficoltà sociali, economiche, culturali, linguistiche. prof. Franca Medica
  • 13. Direttiva ministeriale sui B.E.S. (Dir.M. 27/12/2012) • Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. • Oggi lo scenario è cambiato: bisogna rafforzare il paradigma inclusivo • La scuola si assume la responsabilità della lettura dei reali bisogni di inclusione • Attiva le risorse per l’inclusione secondo l’approccio della “speciale normalità” • Elabora modelli di inclusione e fa cultura • COME ? Il Consiglio di Classe  Individua preventivamente gli alunni con B.E.S.  Attiva un progetto temporaneo e reversibile attraverso: Percorso di conoscenza della difficoltà del funzionamento attraverso intervista all’alunno e alla famiglia. Attivazionedirisorse:compagnidiclasse,famiglia,(r.informali);psicologo,neuropsichiatra, assistente sociale, assistente educatore, mediatore linguistico (r. formali). Individualizzazione dell’intervento ed educazione speciale. prof. Franca Medica Allegato 1 - GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S.
  • 14. PDP B.E.S. “Il PDP non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi, è bensì lo strumento in cui si potranno, includere progettazioni didattico - educative, calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, di cui moltissimi alunni con B.E.S., privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano, strumenti programmatici utili in maggior misura, rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale. (CM n. 8 6/3/2013) (Prot. n°2563, 22-11-13 - Strumenti di intervento per BES - chiarimenti)” Allegato 2 - PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON B.E.S. prof. Franca Medica
  • 15. D.S.A.: cosa fa la scuola?”. Lettura diagnosi . CHI?  insegnanti  referente d’Istituto  tutor  genitori  specialisti  alunni QUANDO? Le Linee Guida 2011: …in tempi che non superino il primo trimestre… ovviamente nei casi in cui si è già in possesso della diagnosi COSA? Dati anagrafici Tipologia del disturbo/bisogno Attività didattiche personalizzate Strumenti compensativi Misure dispensative Forme di verifica e valutazione personalizzate Verifica – riprogettazione del PdP PDP SPECIFICA DEL DISTURBO ICD 10 - Asse 2: Sindromi e disturbi da alterazione specifica dello sviluppo psicologico: F81 – Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche F81.0 Disturbo specifico della lettura F81.1 Disturbo specifico della compitazione F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 Disturbi misti delle capacità scolastiche F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche F81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificate. prof. Franca Medica
  • 16. Conoscere ed osservare Promuovere recupero mirato: Personalizzare ed individualizzare; Forme efficaci e flessibili di lavoro; Strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate; Abilitare, compensare, dispensare … Verifica – valutazione (standardizzata e/o personalizzata?) Patto con la famiglia Indicazioni: significative, realistiche, coerenti, fattibili e verificabili Rete con … Allegato 3 - ESEMPIO P.D.P. D.S.A. prof. Franca Medica
  • 17. La DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. La DIDATTICA PERSONALIZZATA calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo. prof. Franca Medica
  • 18. Compensare La didattica per compensare  Scomporre i macro obiettivi in sotto – obiettivi  Puntare al “saper fare”: didattica laboratoriale  Ampliare l’utilizzo di una pluralità di linguaggi, sfruttando maggiormente il canale visuo – spaziale  Anticipare l’argomento con mappe o schemi  Sfruttare gli indici para-testuali: titoli, note, grafici, tabelle, immagini supportano un’area generalmente deficitaria nei DSA, cioè la memoria a breve termine  Semplificare delle consegne scritte  Presentare ragionata della quantità di lavoro  Evidenziare le informazioni essenziali il lessico specifico delle discipline  Fornire organizzatori grafici del materiale  Fornire istruzioni e reiterare lo schema  Mantenere un ritmo regolare di spiegazione e ripasso  Fornire lo schema della lezione, dell’argomento ecc.  Incoraggiare l’uso di calendari, agende, scalette  Incoraggiare il lavoro di gruppo, la condivisione degli appunti, il clima collaborativo tra pari prof. Franca Medica
  • 19. Indicazioni per le verifiche • Semplificare i testi e rendere più “chiaro e leggibile” il testo cartaceo • Usare font semplice. Es. Arial o Verdana, corpo 12/14 • NON usare l’allineamento giustificato ma a sinistra • Usare frasi semplici • Evitare le doppie negazioni • Raggruppare i concetti per blocchi tematici • Leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione • Prediligere gli esercizi di inserimento (una regola per volta), le scelte multiple, l’abbinamento, il riconoscimento e il vero/falso. • Concedere più tempo per lo svolgimento o assegnare meno esercizi. • Incentivare l’uso degli strumenti compensativi e favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali. • Programmare i test senza spostare le date, evitando le sovrapposizioni con altre materie. prof. Franca Medica
  • 20. ESAME DI STATO La Commissione, considerati gli elementi forniti dal verbale del Consiglio di classe e dall’allegato al Documento del 15 maggio, contenente le modalità di svolgimento dell’esame di stato, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate ed inserite nel Piano Didattico Personalizzato, relative ai candidati affetti da disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.). Nella fase del colloquio, la Commissione terrà conto, in ordine alle modalità di interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità lessicali ed espressive del candidato con D.S.A., adeguando le richieste alle complessive capacità del candidato e adottando criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. prof. Franca Medica
  • 21. PDP PEI Piano Didattico Personalizzato diversifica modalità, tempi, strumenti, quantità nell’attuazione della programmazione comune della classe DPR 122 giugno 09. art 10 – Legge 170/2010 DM 12 luglio 2011 Piano Educativo Individualizzato differenzia contenuti e competenze specifiche Legge 10492 DPR 24/2/1994 prof. Franca Medica
  • 22. prof. Franca Medica PROFILO DINAMICO-FUNZIONALE = PDF (3) PIANO EDUCATIVO-INDIVIDUALIZZATO = PEI Allegato 5 Allegato 4
  • 23. Gruppo di Lavoro di Istituto G.L.I. Gruppo di lavoro per l’inclusione. Elabora il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) a giugno, poi deliberato dal Collegio Docenti. Il PAI va inteso come un documento in cui si esplicitano le linee culturali, pedagogiche, operative e di gestione delle risorse della scuola e che va logicamente collegato al POF. AZIONI A LIVELLO TERRITORIALE: CTS Centri Territoriali di Supporto, interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole nonché rete di supporto al processo di integrazione. CTI Centri Territoriali per l’Inclusione LE 10 COMPETENZE RIFERIMENTI NORMATIVI È organismo previsto dalla normativa (L.104/92) INDICAZIONI DI OPPORTUNITÀ È presieduto dal Dirigente Scolastico,coordinato dal referente per l’integrazione, se non è il Dirigente stesso.Opportuno,per una maggiore funzionalità: - prevedere un numero contenuto di membri - prevedere durata e scadenza. FUNZIONI - Non entra nel merito della progettazione relativa a ciascun alunno h. - Esercita una funzione di consulenza nei confronti del Dirigente Scolastico,e di promozione nei confronti degli organi collegiali. - Procede al monitoraggio dei dati in riferimento alla presenza di alunni h. COMPETENZE - Esprime al D.S.un parerein merito all’attribuzione di ore di sostegno ai singoli alunni; - Esprime parere in merito agli acquisti per l’integrazione fa proposte in merito al regolamento di Istituto , il POF, la carta dei servizi,ecc. - Offre consulenza,su richiesta, ai Consigli di classe. prof. Franca Medica
  • 24. Consiglio di Classe (ciascun insegnante) RIFERIMENTI NORMATIVI - L.104/92 - D.P.R.24/2/94 FUNZIONI È responsabile nella totalità del processo di integrazione di ciascun alunno h.dellaclasse COMPETENZE - Redige congiuntamente a op. ASL, PDF e PEI. - Attua gli interventi previsti. Verifica gli esiti. - È responsabile esclusivo degli interventi didattici e della valutazione dell’alunno disabile. Gruppo integrato RIFERIMENTI NORMATIVI Non è previsto da norme di settore INDICAZIONI DI OPPORTUNITÀ -È costituito per ciascun alunno h. - È composto dai docenti del consiglio di classe da membri dell’unità. multidisciplinare dellaASL, dai genitori dell’alunno h.,dall’eventuale figura di assistente fornito dall’ente locale,dal collaboratore scolastico se responsabile dell’assistenza di base Si prevedono almeno due incontri all’anno. FUNZIONI Nella sola componente tecnica: - elabora PDF e PEI; - procede alle verifiche del PEI. COMPETENZE - Entra nel merito della situazione di ciascun alunno e del PEI relativo. - È lo spazio di partecipazione e condivisione. prof. Franca Medica
  • 26. prof. Franca Medica Il protocollo da seguire è il seguente: - Lavoro per sottogruppi su consegna - Report e conclusioni - Ogni LAB ha la durata di ore 1 ora e 30 minuti. - I risultati dei LAB saranno documentati dai corsisti in piattaforma INDIRE BUON LAVORO!!!!
  • 28. prof. Franca Medica • http://www.dietrolalavagna.it/moduli/siti_utili_disle ssia.pdf • http://dislessia- passodopopasso.blogspot.com/2011/02/elenco- link-utili-siti-didattici.html • http://www.dislessia.org/forum/viewtopic.php?f=3& t=8828 • http://sites.google.com/site/dislessiapassodopopas so2/storia/siti • http://www.liberliber.it/ • http://www.libroparlatolions.it/index.php • http://www.libroparlato.org/ • http://www.comune.venezia.it/letturagevolata%20 • http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa • http://www.annoscolastico.it/ • http://globalgeografia.com/ • http://www.sapere.it/ • http://librodiscuola.altervista.org/index.html • http://tuttiabordo-dislessia.blogspot.com/ • http://vbscuola.it/%20
  • 29. Tra integrazione ed inclusione dalla legge 118/1971 alla direttiva BES prof. Franca Medica