Anche per la formazione la valutazione ex post è una delle sfide più difficili: il modello di curricolo verticale elaborato dal gruppo di lavoro di Caivano fornisce un chiaro riscontro degli impatti positivi, a breve a lungo termine, che la formazione può e deve garantire per potersi definire di qualità.
Facendo tesoro dell’ampia bibliografia e sitografia presente in merito, ho creato uno slideshow in cui vengono presentati:
1. gli studenti con Bisogni Educativi Speciali;
2. i documenti relativi;
3. gli enti territoriali coinvolti.
Curricolo parte seconda le indicazioni 2012Agata Gueli
Le Indicazioni nazionali per il curricolo
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012. I nodi significativi e le questioni aperte
Si intende ragionare sul concetto di curricolo delle competenze, problematizzando questioni che riguardano le competenze, i saperi, la figura del docente, l'ambiente di apprendimento
Anche per la formazione la valutazione ex post è una delle sfide più difficili: il modello di curricolo verticale elaborato dal gruppo di lavoro di Caivano fornisce un chiaro riscontro degli impatti positivi, a breve a lungo termine, che la formazione può e deve garantire per potersi definire di qualità.
Facendo tesoro dell’ampia bibliografia e sitografia presente in merito, ho creato uno slideshow in cui vengono presentati:
1. gli studenti con Bisogni Educativi Speciali;
2. i documenti relativi;
3. gli enti territoriali coinvolti.
Curricolo parte seconda le indicazioni 2012Agata Gueli
Le Indicazioni nazionali per il curricolo
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012. I nodi significativi e le questioni aperte
Si intende ragionare sul concetto di curricolo delle competenze, problematizzando questioni che riguardano le competenze, i saperi, la figura del docente, l'ambiente di apprendimento
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
L'utilizzo del Web e della applicazioni Educative in ambito didattico. Il blended learning, modello dimensioni sistema educativo, il triangolo didattico, tecnologia o metodologia? regia didattica e messinscena dell'apprendimento. Apprendimento Personalizzato. Competenze e valutazione della competenze. Esempi tratti dalla pratica didattica quotidiana: ipertesti, cura dei contenuti, sovraccarico informativo e cognitivo, mappe mentali e concettuali, lezioni realizzate dagli studenti, film, debate, video lezioni, narrazione digitale, lezione frontale come compito autentico,
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Ripensare la professionalità dell’insegnante nella scuola dell’infanzia, prim...Arianna Lazzari
La presentazione si propone di offrire un contributo al dibattito sulla professionalità docente da una prospettiva inedita e relativamente poco esplorata in letteratura, quella della continuità tra i diversi gradi del sistema scolastico. Se da un lato la letteratura sulla professionalità degli insegnanti risulta essere piuttosto ricca e variegata – facendo riferimento ai molteplici paradigmi, da quello manageriale a quello del professionista riflessivo, che ne caratterizzano la ricerca empirica – dall’altro essa appare contraddistinta da una certa settorialità che delimita il campo di indagine a quello di ciascun grado scolastico in cui tale professionalità viene esercitata.
L’elaborazione di questo contributo ‘a tre voci’ nasce dunque dalla volontà comune delle autrici di riflettere sul tema della professionalità a partire da una prospettiva piuttosto inusuale, che mette in relazione gli esiti di tre ricerche empiriche i cui soggetti protagonisti sono insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. La riflessione sui risultati di tali ricerche costituisce il punto di approdo di un confronto scaturito all’interno di un percorso di dottorato che ciascuna delle tre autrici ha intrapreso all’interno Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna tra il 2008 e il 2013. Il presente contributo si propone dunque di innescare un dialogo tra le molteplici concettualizzazioni che emergono dai vissuti professionali degli insegnanti coinvolti nei tre studi con l’intento di esplorare nuove piste di ricerca e, al contempo, di creare un terreno comune che renda possibile il confronto tra queste diversi sguardi sul tema della professionalità docente.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Intervento di Rossella Latempa al CONVEGNO DI AGGIORNAMENTO CESP: PER RIPARTIRE DALLA SCUOLA. DISCUSSIONE INTORNO A SETTE TEMI:
9 febbraio 2018 - IIS USUELLI-RUZZA - Padova
http://www.cesp-pd.it/spip/spip.php?article1464
Esempi di prove utilizzate durante le Olimpiadi del Problem Solving 2003 proposte dalla Prof. Capelli - - Laboratori formativi neoassunti - USR per la Liguria - a.s. 2016 - 2017
2. Questo file contiene i materiali proposti
complessivamente in sei laboratori formativi.
Ogni docente troverà una parte del suo percorso
sul tema dell’autonomia
organizzativa e didattica.
3. Nella scuola «l’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di
qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere
oggetto di esplicita progettazione e verifica».
(Indicazioni Nazionali 2012)
L’accoglienza
4. PRESENTAZIONE DI SE’
(attraverso la tecnica dello spiazzamento cognitivo)
Rappresenta con una linea l’andamento
dei tuoi primi mesi di scuola e da’ un
nome a un punto alto e a un punto
basso.
5. PROBLEM SOLVING
Le attività della giornata sono finalizzate a trovare una posizione in merito alla seguente
affermazione:
“La realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche ha
un chiaro risvolto culturale, favorendo innanzitutto la
definizione
di scuola come soggetto
attento ai bisogni dei ragazzi.
Quindi scuola non solo istituzione amministrativo-giuridica
(compito che non viene meno)
ma attore investito del ruolo educativo”.
(G. Cerini, Savona, 31.12.2017)
6. Le origini dell’autonomia organizzativa e didattica:
il d.p.r. 275/1999 nel contesto europeo e italiano
di fine millennio e i principali contenuti
(vedi mappa seguente).
PRESENTAZIONE DEL TEMA
7.
8. Progettazione
partecipata degli
ambienti di
apprendimento
Utilizzo strategico dell’
organico
dell’autonomia
Diverse strategie di
gestione della classe e
dell’attività didattica
Valutazione:
valutazione
apprendimenti,
RAV e PdM
Progettazione
del curricolo
Figure di
sistema
Flessibilità
organizzativa
Ricerca e
innovazione
Formazione
continua,
permanente e
strutturale
DAL 1999 AL 2017:
TEMI DEL DIBATTITO ATTUALE
9. Curricolo di
Istituto
Collegialità
docente
Valutazione
apprendimenti
INVALSI
Rapporto di
Autovalutazione
Cosa significa
libertà di
insegnamento
oggi?
Rito o base per
lo sviluppo?
DAI DIBATTITI
IN PLENARIA
Formazione
continua,
permanente e
strutturale
Ricerca e innovazione
Come restituire
dignità alla
professione
docente?
Proposte e pareri
dei genitori
Conoscenze e
competenze
Meglio un bagaglio
culturale pesante o
uno zaino leggero e
attrezzato?
Il ‘peso’ della
valutazione, anche
per l’insegnante
Tutoraggio,
Cooperative
learning
Valorizzazione
Come garantire i diritti
di tutti
all’apprendimento?
Eterogeneità delle
classi
Inclusione
Valorizzazione
delle eccellenze
Apprendimento
situato
Nozioni e
strumenti
Mancanza di tempo,
tempo lento, tempo
perso, tempo guadagnato
Processo e
prodotto
11. Gruppo 1:
la scuola
e il significato del sapere
per le nuove generazioni
Lettura di un brano di M. Recalcati: Lettera a un professore
(riduzione da: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/04/29/lettera-un-
professore.html).
Domande-guida per il dibattito:
Chi sono gli insegnanti che non abbiamo mai dimenticato? Cosa è presente nella nostra professionalità – in
modo consapevole o no – del loro modo di essere insegnanti?
“Il vero nemico dell'insegnante è la tendenza al riciclo e alla riproduzione di un sapere sempre uguale a se
stesso”. Condividete? Come far nascere interesse negli alunni/studenti («Far nascere domande senza offrire
risposte già fatte…»)?
Quale ruolo hanno le relazioni?
Quali aspetti del DPR sull’autonomia possono essere utilizzati a sostegno di un progetto migliorativo?
12. Gruppo 2:
gli spazi scolastici
Lettura di un articolo di F. Lorenzoni: Forma chiama forma
(riduzione da: http://www.topipittori.it/it/topipittori/forma-chiama-forma)
Domande-guida per il dibattito:
Forma chiama forma: perché questo titolo? La forma scuola è significativa per
l’apprendimento?
Qual è la forma scuola – o quali sono le forme - più adatta/e per apprendere?
“La necessaria ristrutturazione di oltre un terzo degli edifici scolastici è un’occasione
da non perdere per ripensare all’educare oggi, a partire dagli spazi che abitiamo”.
Cosa si può fare concretamente per migliorare la situazione attuale? Proposte, anche
in relazioni alle vostre concrete situazioni, dove non è previsto alcun intervento sul
piano architettonico.
Quali aspetti del DPR sull’autonomia possono essere utilizzati a sostegno di un
progetto migliorativo?
13. Gruppo 3:
la valutazione
Lettura della lettera di una giovane docente al suo supervisore al tirocinio:
‘’Scrutini veloci’’.
(Riduzione da: http://enricaena.blogspot.it/2017/02/lo-scrutinio-piu-veloce.html)
Domande-guida per il dibattito:
- A cosa serve la valutazione (contestualizzare il ragionamento nei diversi ordini di
scuola)?
- “Scelgo, con la convinzione che sempre, in ogni piccola cosa, ciò che conta sia
partire dalla persona e alla persona tornare”. Cosa può tornare all’alunno della
valutazione? Come fare in modo che torni il più possibile qualcosa di utile per il
suo apprendimento e per la sua vita?
- Che cosa si può condividere operativamente con i colleghi a proposito di
valutazione?
- Qual è la cultura della valutazione presente oggi nelle scuole? Quali sono i suoi
elementi fondativi e/o più diffusi? Dove si può puntare e che cosa si può fare per
migliorare la cultura valutativa dei docenti?
- Quali aspetti del DPR sull’autonomia possono essere utilizzati a sostegno di un
progetto migliorativo?
14. Gruppo 4:
la gestione delle situazioni-problema
Lettura di un brano di A. Goussot: Pedagogia del fare insieme.
(Spunti e stralci da: http://www.superando.it/2016/05/04/alain-goussot-la-pedagogia-del-fare-insieme/)
Domande-guida per il dibattito:
Cosa significa ‘dignità pedagogica’ (“L’insegnante deve riappropriarsi della propria dignità pedagogica e non avere paura
della propria libertà nel pensare ogni giorno la pratica educativa”)?
Cosa intende l’autore, secondo voi, parlando di ‘dignità pedagogica’? In quali situazioni la dignità pedagogica rischia di
venire meno? In che cosa consiste la propria libertà nel pensare la pratica educativa, quali sono gli spazi disponibili e quali i
vincoli?
Vie possibili per la gestione dei ‘comportamenti problema’: come sgretolare le resistenze di questi alunni? Condividete le
considerazioni dell’autore in particolare sul loro coinvolgimento e sulla progettazione partecipata? Possono funzionare?
Sono sostenibili e realizzabili o utopie?
Cosa significa ‘dignità dell’alunno/studente’? Quali elementi di accessibilità dell’ambiente spesso non sono presenti nelle
nostre scuole in riferimento agli alunni-problema? Invito a ragionare non solo sull’accessibilità dell’ambiente in senso
architettonico e non solo in riferimento alla disabilità grave, ma a ogni forma di disagio, anche comportamentale.
L’autonomia può aiutare la scuola intesa come attore investito del ruolo educativo e inclusivo nei confronti dell’alunno-
problema? In che modo?
16. DEBRIEFING
(affidato alla riflessione individuale dei corsisti)
Il nostro laboratorio formativo
Risposte alla
domanda iniziale
La nostra giornata di formazione:
il curricolo implicito
Autonomia per una scuola investita del
ruolo educativo: aspetti significativi e
opportunità offerte dalla normativa.
- Funzione educativa degli spazi
- Per ogni compito il setting più
adeguato
- Il lavoro di gruppo e la costruzione
collettiva dei significati
- L’eterogeneità professionale come
ricchezza
- Diverse tipologie di mediazione
didattica, funzionali allo specifico
compito
Diversi livelli di gestione delle
opportunità offerte dall’autonomia;
l’autonomia per la gestione funzionale
della didattica.
17. Bibliografia
• R. Morzenti Pellegrini, L’autonomia scolastica. Tra
sussidiarietà, differenziazioni e pluralismi, Giappichelli,
Torino, 2011
• G. Cerini, M. Spinosi, Una mappa per la riforma, Tecnodid,
Napoli, 2016
• A. Carletti, A. Varani (a cura di), Didattica costruttivista,
Erickson, Trento, 2005
• D. Tamagnini. Si può fare, La Meridiana, Bari, 2016