2. 2
“È stato nell’insegnarti che
ho realmente appreso,
mentre tu apprendevi”
P. Coelho, Il cammino di Santiago
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Una definizione per iniziare
Il Cooperative Learning è un insieme di
tecniche di conduzione della classe nelle
quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi
per attività di apprendimento e ricevono
valutazioni in base ai risultati conseguiti
(Comoglio M., Cardoso M.A., Insegnare e apprendere in
gruppo, LAS 1996, p. 24)
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COS’ È IL COOPERATIVE
LEARNING
METODO “a mediazione sociale”
che ha come
variabile
significativa
COOPERAZIONECOOPERAZIONE
Lavorare assieme per
raggiungere obiettivi
comuni
METODOLOGIA DI
APPRENDIMENTO
Filosofia di vita
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Il CL non è…
♦ … non è una "ricetta didattica" per far
funzionare bene le classi;
♦ …non è solo un insieme di tecniche da
applicare nelle più svariate situazioni;
♦ …non è... una novità!
6. 6
Il CL è piuttosto…
♦ … uno stile di
insegnamento/apprendimento;
♦ … un modo per portare i ragazzi dove da
soli non potrebbero arrivare;
♦ ... non solo insegnare a pescare piuttosto
che regalare il pesce, ma anche far scoprire
il gusto per la pesca;
♦ … una scommessa sulle capacità, anche
molto nascoste, dei ragazzi!!
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Inoltre…
♦ … è un sistema dinamico che si evolve di continuo
secondo il circolo TEORIA – RICERCA – PRATICA -
TEORIA
… ecco il significato delle
GRIGLIE DI
OSSERVAZIONE
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… Sperimentare la cooperazione
Esperienza competitiva
Esperienza di gruppo non
strutturata
Esperienza cooperativa
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Prima figura
QUADRATI
Seconda figura
BIANGOLI
Terza figura
TRIANGOLI
Modalità
esperienza/attività
didattica
Individualistica
competitiva
Individualistica
oppure di gruppo
(gruppo non strutturato)
Gruppo
cooperativo
Obiettivo Scoprire chi è il
migliore nella
capacità di contare
le figure
geometriche
Scoprire quello che ognuno
riesce a fare da solo o con
altri
ma in modo casuale non
strutturato
Tutti devono
sapere
tutto. Lavorare
efficacemente in
gruppo.
Compito Contare i quadrati Contare le figure biangolari Contare i triangoli
Materiali Un foglio per
partecipante
Un foglio per partecipante Un foglio per
gruppo
Interazione
studenti/materiali
Testa china sul
foglio
Ognuno col proprio foglio e
occasionalmente/casualme
nte
qualcuno può metter il
foglio
“in comune”
Tutti sono costretti
ad
interagire con
l’unico
foglio
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Prima figura
QUADRATI
Seconda figura
BIANGOLI
Terza figura
TRIANGOLI
Organizzazione
fisica dello spazio
aula
Ognuno al suo
posto,
possibilmente
distanziato dagli
altri
Gruppi di 4/5. Disposizione
“aperta”, a volte qualcuno
sta più lontano, si formano
coppie
Gruppi di 4/5.
Molto vicini, coesi
Gestione
percezione del
tempo
5 minuti. A volte il
tempo a
disposizione non è
sfruttato bene.
L’utilizzo del
tempo non
dimostra un buon
rapporto
efficienza/efficacia
5 minuti. Tempo meglio
sfruttato rispetto alla prima
esperienza
8 minuti.
Valutazione Individuale,
pubblica e
celebrativa
Di gruppo Individuale e di
gruppo
Tipo di
interdipendenza
Negativa (modalità
competitiva) o
assente (modalità
individualistica)
Assente
Positiva (può verificarsi
casualmente)
Positiva
Interazione
studente-studente
Assente Assente se ognuno lavora
da solo/a coppie/di gruppo
È più facile che
tutti interagiscano
con tutti
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Prima figura
QUADRATI
Seconda figura
BIANGOLI
Terza figura
TRIANGOLI
Ruolo insegnante
Interazione
studente-
insegnante
Dà il compito,
gestisce il tempo,
non interviene,
proclama il
vincitore
Da il compito, non struttura il
gruppo
Dà il compito, può
assegnare il ruolo,
gestione del
tempo, sceglie il
relatore
Sensazioni/emozio
ni: come mi sono
sentito? Quali
emozioni ho
provato?
Stress del tempo,
demotivazione
dopo il
“fallimento”
Chi ha vissuto male la prima
esperienza spesso è
sollevato dal trovarsi in
gruppo, chi è stimolato dalla
competizione individuale può
trovarsi a disagio
Generalmente lo
studente più
debole nella
capacità richiesta,
si sente sollevato
grazie alla
condivisione del
compito
Revisione Spesso non viene
fatta
In un gruppo non strutturato
dall’insegnante la revisione
nasce difficilmente se
lasciata alla spontaneità dei
singoli
Al termine del
lavoro lasciare al
gruppo un tempo
(variabile secondo
la complessità del
compito) per
riflettere sul
processoDa Federica Lattuada, Convegno DILIT 2006
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Quando si realizza una buona
cooperazione…
♦ … si stabilisce un’interdipendenza positiva tra i
membri;
♦ … i gruppi sono formati secondo criteri di
eterogeneità (non significa né omogeneità né
casualità);
♦ … la leadership è condivisa e distribuita;
♦ … non si mira solo a raggiungere un obiettivo, ma
anche a promuovere un ambiente di inter-relazione
positiva;
♦ … si interviene con un feed-back sul modo di
relazionarsi tra i membri
♦ … oltre ad una valutazione di gruppo è prevista una
valutazione individuale
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L’organizzazione del
Cooperative Learning si fonda su
tre elementi fondamentali
CONTENUTOCONTENUTO
E MATERIALIE MATERIALI
STRATEGIE OSTRATEGIE O
STRUTTURA DISTRUTTURA DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
COMPETENZECOMPETENZE
SOCIALISOCIALI
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Processo di costruzione di un’attività didattica in
Cooperative Learning
1.DEFINIRE
l’obiettivo didattico-cognitivo
2. SCEGLIERE
il contenuto
3. STABILIRE
La sequenza dei processi (strategie cognitive) orientata a conseguire l’obiettivo
didattico-cognitivo
4. MODELLARE
La struttura di interdipendenza sulla sequenza dei
processi
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INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA *
COMPETENZE SOCIALI**
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La scuola sarà moderna o non sarà.
Una scuola esclusivamente o prevalentemente erudita
non serve a nulla e a nessuno (…).
La prima identità da acquisire è quella della propria
essenza umana e della solidarietà con gli altri che ne è la
concreta esplicazione.
In un mondo dove sempre più le etnie tendono a mescolarsi
e dove la scuola dovrà fornire un servizio a tutti i suoi
utenti,
diventa essenziale la scelta tra un modello di separatezza e
un modello che cerchi valori condivisi.
(E. Scalfari, Repubblica, 15 maggio
1997, p. 15