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PADOVA
BOTANICAL GARDEN
Con un percorso avviato nel 2010 sono stati
inaugurati, lo scorso ottobre, l’ampliamento e il
restauro del primo Orto Botanico universitario esistente
al mondo. Patrimonio dell’Unesco, l’Orto Botanico di
Padova è stato oggetto di un ambizioso progetto
promosso dall’Università e realizzato dallo studio
vicentino VS Associati. Con il recupero delle visuali
prospettiche verso la città e l’inserimento di cinque
nuove serre nel contesto di un paesaggio che recupera
l’antico reticolo agricolo urbano, il “Giardino della
biodiversità” lancia una sfida alla modernità,
completando l’offerta con tecniche di divulgazione
scientifica sia in situ sia digitali, con le quali si prepara
a diventare punto di attrazione anche per i percorsi di
visita legati all’Expo 2015.
The recently inaugurated restoration and expansion
of the oldest Botanic Garden in the world, was
initiated in 2010, eight years after the design
competition was held. A World Heritage Patrimony,
the Padua Botanic Garden was the subject of an
ambitious makeover promoted by the University and
designed by the the competition winners, VS
Associati of Vicenza. With the recovery of visual
corridors towards the city and five new green houses
inserted in landscape using the ancient urban
agricultural rectangle, the new botanic garden
challenges the future and includes modern didactic
and scientific techniques, both onsite and digital. The
Botanic Garden will no doubt be an attraction for
visitors to the upcoming Expo 2015.
IL GIARDINO DELLA
BIODIVERSITÀ
Progetto di VS Associati. Testo di Giorgio Strappazzon
102 TOPSCAPE 15
Nella pagina precedente:
vista complessiva della “Vetrina
della Biodiversità”.
In questa pagina, in alto a destra:
le cascate di separazione dei
biomi.
Sotto: il laghetto tropicale.
Progettisti VS Associati Studio fondato nel 1992 i cui soci, gli architetti Fabrizio Volpato e Giorgio
Strappazzon, proseguono tuttora la loro collaborazione professionale. Le specifiche competenze e
sensibilità hanno portato a un forte orientamento all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità,
anche negli interventi legati alla ristrutturazione di fabbricati esistenti, in particolare nel restauro di
siti storici e vincolati. Dal 2000 lo studio lavora in Sistema di qualità secondo Normativa UNI EN
ISO 9001 e nel 2008 ha ottenuto la Certificazione ETICA SA 8000, maturando importanti ricerche
ed esperienze nell’ambito della bioarchitettura, nella realizzazione di edifici sia pubblici sia privati.
15 TOPSCAPE 103
104 TOPSCAPE 15
A seguito di un concorso internazionale di progettazione
bandito nel 2004 dall’Università degli Studi di Padova per
la progettazione preliminare relativa alle opere di restauro
dell’Orto Botanico e al suo sviluppo in una nuova area limi-
trofa di recente acquisizione, il progetto vincitore è risultato
quello proposto dallo studio VS Associati dal titolo “Il giardi-
no della Biodiversità”. Le linee guida dell’intervento che han-
no convinto la giuria erano improntate verso il recupero del-
l’immagine originaria del sito come paesaggio agrario urbano,
mentre la realizzazione degli ampliamenti ha rispettato il conte-
sto storico e monumentale. Si prevedeva, infatti, l’abbattimento
degli edifici esistenti per costruirne di nuovi nella zona a più fit-
ta alberatura, con l’obiettivo di preservare al contempo le aree
che guardano verso la Basilica di Santa Giustina. Infine, la pro-
posta programmava la creazione, attraverso demolizioni e sca-
vi limitati e mirati, di un “cannocchiale prospettico” verso Santa
Giustina, al fine di garantire una suggestiva vista in direzione
della Basilica. Dal punto di vista del progetto, la memoria stori-
ca del luogo ha costituito uno degli elementi centrali su cui fo-
calizzare l’attenzione: l’attenta analisi delle regole compositive
e delle modularità dell’architettura rinascimentale dell’Orto Anti-
co sono state la base del recente intervento in una ideale conti-
nuità compositiva tra passato e presente. Nella nuova area di
ampliamento si sono conservate le tracce, rivisitate in chiave at-
tuale, del reticolo agrario urbano e delle canalizzazioni irrigue
nonché del laghetto del parco ottocentesco Cecchini- Pacchia-
rotti e dei diversi usi dell’acqua che storicamente ha segnato l’a-
rea. Dalla lama d’acqua che separa l’orto antico da quello mo-
derno fino alle cascate che dividono un bioma dall’altro, l’ac-
qua è, pertanto, l’elemento forse più importante, per il recupero
della memoria del paesaggio di un tempo. Oggi l’Orto patavi-
no annette all’area storica una nuova superficie di 15 mila mq
chiamata Il Giardino della Biodiversità. L’ampliamento dà vita a
un percorso fito-geografico dei 5 continenti e a un percorso
attraverso i biomi del pianeta. Il nuovo ampliamento prende le
forme di una grande teca di vetro lunga circa 100 metri e alta
18 che illustra un’ideale sezione del globo, dall’equatore de-
gradando verso i poli. Qui, in 5 serre, sono portati in vita i di-
versi ambienti, da quelli caratterizzati da condizioni più favore-
voli per la vita (con abbondante umidità ed elevate temperatu-
re che fanno crescere la foresta pluviale) sino alle condizioni più
estreme (dove il freddo e la scarsa umidità rendono la vita qua-
si impossibile). L’intervento per il nuovo Orto padovano presen-
ta un’architettura dal forte impatto visivo in un contesto di gran-
In alto, a sinistra:
vista verso l’esterno.
In alto, a destra:
schema e rappresentazione della di-
sposizione dei biomi sul pianeta.
In basso, a destra:
plastico di progetto; render della
vista principale; render del percorso
“La pianta nello spazio”.
de valore storico, dunque come un ripristino di antichi equili-
bri architettonici e paesaggistici, da armonizzare con le nuo-
ve volumetrie. Una sfida costruttiva, ma in primo luogo cultu-
rale, ottenuta grazie all’accurata analisi e considerazione del
contesto paesaggistico in cui si sarebbe collocata la nuova
ala dell’Orto.
Biodiversità vegetale
Il progetto del restauro e dello sviluppo dell’Orto Botanico
approfondisce anche il tema della rappresentazione della
biodiversità vegetale presente sul nostro pianeta e dell’in-
terpretazione dei fenomeni che la determinano. In linea ge-
nerale, le piante crescono anche negli ambienti più estremi,
tuttavia sono distribuite sulla superficie terrestre a seconda
delle diverse esigenze ecologiche di ogni specie. La Terra,
d’altra parte, è caratterizzata da una molteplicità di condi-
zioni ambientali determinate dall’interazione di diverse ca-
tegorie di fattori climatici, edafici e biotici. Specie con esi-
genze ecologiche simili nei riguardi dei fattori ambientali
tendono ad aggregarsi tra loro, costituendo formazioni ve-
getali, riconoscibili in base a caratteri floristici e strutturali
che sono loro propri. Su piccola scala, queste formazioni
vegetali si identificano con i principali biomi terrestri, la cui
estensione e distribuzione è determinata dalle diverse con-
dizioni climatiche (temperature e precipitazioni) che carat-
terizzano il nostro pianeta. I biomi rappresentano uno sche-
ma di riferimento per un primo approccio alla descrizione
della diversità della copertura vegetale presente sulla terra.
I percorsi del progetto
Come il globo terrestre è suddiviso in regioni climatiche,
orientate all’incirca come i paralleli terrestri, così lo spazio
del progetto è stato suddiviso in aree tra loro parallele, di-
sposte in direzione est-ovest, al fine di richiamare la dispo-
sizione dei biomi del nostro pianeta. Il visitatore, pertanto,
viene introdotto in un punto dal quale ha l’immediata visio-
ne dei diversi biomi che le cinque serre manifestano nella
loro grandezza degradante come una vetrina della biodi-
versità. Si ritiene, infatti, che uno degli aspetti più importanti
per un orto botanico attuale sia la capacità didattica di tra-
smettere, anche con forti emozioni visive, la necessità sem-
15 TOPSCAPE 105
SCHEDA TECNICA
Progetto Restauro e ampliamento
Orto Botanico di Padova
Luogo Padova
Progettisti architettonici
del paesaggio VS associati - Fabri-
zio Volpato e Giorgio Strappazzon (ar-
chitetti)
Committente Università degli Studi di Padova
Collaboratori Simoncello Associati, Sint Ingegne-
ria, Stanton Williams, Andrea Spoldi
Consulenti Botanica Prof. Maria Speranza (docente
Università di Bologna) Agronomia Prof. Paola Rossi
Pisa (docente Università di Bologna) Storia dell’Architet-
tura Prof. Maria Malvina Borgherini (docente IUAV di
Venezia) Archeologia Stefano Tuzzato Idrogeologia Fer-
nando Ronco
Cronologia 1ª fase concorso, 2004; 2ª fase concorso,
2005; incarico 2006; inizio cantiere, estate 2010; inau-
gurazione, ottobre 2013
Dati dimensionali area Orto Antico 21.860 m²; area am-
pliamento 14.810 m²; la serra è un unico complesso suddi-
viso in 5 tipi di clima - tropicale, sub umido, temperato, arido,
subartico. Le piazzole: complessivamente 1035 m di piazzole
di piantumazione su terreni appositamente predisposti con ido-
nei mix per rispondere alle specifiche esigenze di biodiversità
dei suoli.
Impresa esecutrice General Contractor Carron S.p.a. (San Zenone
degli Ezzelini – TV) che per la realizzazione della copertura a verde
pensile si è avvalsa dell’installatore fiduciario del sistema Seic Verde
Pensile Il Germoglio Cooperativa Sociale Onlus (Robegano di Salzano
– VE)
Costo dell’opera 14.796.931,58 euro (complessivo dell’opera)
Materiali
PAVIMENTAZIONI calcestruzzo stampato, colorato e resinato di Ideal Work
S.r.l. (Vallà di Riese Pio X -TV)
ILLUMINAZIONE a Led fornita da Eleber S.r.l. (Vicenza)
IMPIANTO DI IRRIGAZIONE Il Germoglio Cooperativa Sociale Onlus (Robegano di
Salzano – VE)
ARREDI per il Visitor Center, realizzazione di arredi su misura; per il bar, la bigliet-
teria e l’information desk arredi di Intermac S.r.l. (Carrè – VI)
SISTEMA A VERDE PENSILE COPERTURA INCLINATA sistema verde pensile esten-
sivo inclinato Harpo S.p.a. Divisione Seic Verde Pensile
MATERIALE VEGETALE di nuovo inserimento: Alberature piante tropicali di Antonio Deluca
Farms Inc. (Miami – USA) Arbusti coperture realizzate con sistema “Maquis” di Poliflor Soc. Agr. SS (Faenza – RA)
e Bellamoli Granulati S.p.a. (Stallavena – VR) Tappeto erboso realizzato dal personale dell’Orto Botanico
RECINZIONI realizzato con sistema “Confina” (pannello prevegetato di piante rampicanti inserite in una rete elet-
trosaldata e zincata a caldo) e rivestimenti di terre armate realizzato con sistema “Inclina” di Poliflor Soc. Agr. SS
(Faenza – RA)
Numero di alberi inseriti nel progetto il progetto curatoriale del tema “Pianta e Ambiente” prevede la piantuma-
zione di circa 1300 specie diverse, suddivise nei biomi, ognuno rappresentato da un singolo esemplare. Per ta-
lune specie dioiche rilevanti ai fini dell’illustrazione del tema “Pianta e Uomo” delle quali si auspica la formazione
dei frutti e ne sono state piantumate 2/3 esemplari
In alto: planimteria complessiva del-
l’intervento in cui a sinistra vi è l’Orto
Antico e, a destra, il “Giardino della
Biodiversità”.
Al centro, a sinistra: piazzola tropi-
cale umida americana.
Al centro, a destra: piazzola clima
arido americano.
Sotto: suggestiva immagine notturna
della realizzazione
106 TOPSCAPE 15
In alto: il clima tropicale umido.
In basso: planimetria complessiva
del progetto curatoriale con la
disposizione delle circa 1300
specie previste.
Nella pagina accanto, in alto a sini-
stra: specie arbustive in copertura.
In alto, a destra: il sistema utilizzato
per la copertura pensile (disegno Au-
toCAD di Mariaelena La Rosa).
pre più urgente e sentita di mantenere viva la biodiversità
del pianeta, proprio in un momento storico nel quale un mo-
dello di sviluppo non sostenibile sta mettendo a repentaglio
molte specie vegetali e animali e i loro rispettivi habitat. En-
trare nell’ampliamento dell’orto botanico sarà come ad-
dentrarsi in una visione sezionata di un emisfero del globo
terrestre, in cui le fasce simbolizzano le zone climatiche del
pianeta: partono dall’ampia zona delle serre tropicali, a
nord della nuova area, in cui gli specchi d’acqua all’inter-
no e all’esterno delle serre rappresentano gli alti indici di
umidità relativa, luce e temperatura propri di questo clima.
Seguendo questo tracciato ideale nord-sud lungo un meri-
diano terrestre, verso la zona meridionale dell’area si attra-
versano le fasce del clima tropicale – arido, caldo e tem-
perato – sino ad arrivare al clima sub-artico. Il percorso “La
Pianta e l’Ambiente” rappresenta la parte introduttiva agli
itinerari espositivi e sarà dedicata a illustrare al grande pub-
blico cos’è un essere vegetale e quali sono le caratteristiche
che lo rendono così diverso dall’uomo ma, al tempo stesso,
così fondamentale per la nostra vita. Partendo dagli studi
effettuati da Darwin sino alle più recenti scoperte scientifi-
che nel campo della comunicazione e della capacità delle
piante di relazionarsi tra loro, verranno illustrate le modalità
con le quali i vegetali si relazionano con l’ambiente che li
circonda, attraverso capacità percettive che li rendono più
adatti delle specie umane a vivere sul pianeta terra. Appe-
na entrato, il visitatore avvertirà immediatamente, come sen-
sazione soggettiva, la percezione delle condizioni climati-
che che caratterizzano ogni serra e sarà anche colpito vi-
sivamente dalla maggiore o minore complicazione struttu-
rale della vegetazione propria del tipo di bioma che la ser-
ra vuole rappresentare. La disposizione e lo sviluppo delle
specie all’interno di ciascuna serra ricorderà, infatti, la mag-
giore o minore complessità strutturale della vegetazione rea-
le. Il percorso “La Pianta e l’Uomo” si svolge anch’esso nel-
le serre che rappresentano i diversi biomi, oltre che all’e-
sterno per quanto riguarda quello della foresta temperata
caducifoglia, utilizzando le specie esposte nelle aree ap-
positamente dedicate alle piante di interesse economico. Il
tracciato illustra quali specie abbiano accompagnato e so-
stentato in modo determinante la vita umana nei differenti
contesti biogeografici e storici, raccontando come nelle di-
verse parti del pianeta, ogni civiltà si sia sviluppata basan-
dosi sull’utilizzo di specie vegetali appartenenti alle flore lo-
cali e come, nel corso del tempo, le specie native, addo-
mesticate in certe particolari aree del pianeta, siano state
ampiamente diffuse anche al di fuori dei loro luoghi di ori-
gine, modificando talvolta alcune delle loro caratteristiche
e/o ambiti di utilizzo. L’itinerario fornisce infine anche un in-
quadramento biogeografico circa l’origine delle piante eco-
nomicamente utili. Tutti questi aspetti, opportuna-
mente integrati, consentono di cono-
scere meglio il percorso di coevolu-
zione tra Pianta e Uomo. Il terzo per-
corso didattico dedicato alla Pianta
nello spazio diventa, in questa chia-
ve interpretativa, un’ulteriore variazio-
ne sul tema della vita vegetale in fun-
zione delle condizioni ambientali. In
un contesto di assenza totale di condi-
zioni naturali favorevoli alla vita delle
piante, come l’interno di una navicella
spaziale o una colonia su un altro pia-
neta, queste devono essere ricreate in un
sistema artificiale, in modo da innescare la fotosintesi, pro-
cesso essenziale per permettere la vita nelle forme al mo-
mento da noi conosciute.
IL WIKIORTO VERSO EXPO 2015
Il progetto è caratterizzato da modalità di fruizioni interattive e un alto livello di tecnologia. Nel “Giardino della Biodi-
versità” anche un comune smartphone o un tablet diventeranno per i visitatori strumenti per relazionarsi con gli ambienti
e le piante: un wikiorto che vivrà sul web consentirà ai visitatori di prepararsi alla visita e di rimanere in contatto con
le piante anche fuori dal giardino botanico. Prima della visita, il sito dell’Orto consentirà di scaricare applicazioni,
esplorare i percorsi e acquistare il biglietto. Durante la visita, l’accesso a informazioni e approfondimenti trami-
te i cartellini di identificazione delle piante permetterà di approfondire le conoscenze nonché di provare espe-
rienze di realtà aumentata. Dopo la visita, una speciale app consentirà di restare in contatto con l’Orto, conti-
nuando a far parte di una comunità virtuale.
L’OPINIONE DEL RETTORE
“L’influenza che l’Orto della nostra Università ha manifestato
nel corso dei secoli è innegabile.” “Proprio quest’anno, non
a caso, il New York Botanical Garden ha dedicato all’Or-
to di Padova una fortunatissima mostra dal titolo ‘Wild Me-
dicine’. Sulla scia di questo recente successo la sfida a pro-
seguire sulla strada dell’eccellenza si è fatta sempre più alta e il progetto di
ampliamento non poteva essere da meno. Siamo estremamente orgogliosi di
questa iniziativa destinata a segnare una nuova stagione per l’Orto e che
rende Padova – oggi come cinquecento anni fa – precursore dei tempi“, di-
chiara il Rettore dell’Università di Padova, Professor Giuseppe Zaccaria.
Nella pagina accanto, al centro a sini-
stra: scala che conduce al percorso del
livello + 5.00.
Al centro, a sinistra: vista degli esterni.
In basso, a sinistra: vista dalla terrazza
verso le serre.
In basso, a destra: epifite in esposizione.
“L’ORTO BOTANICO CONTEMPORANEO: TRA SCIENZA E TURISMO”
Accanto alla ricerca e allo studio, la nuova superficie dell’Orto si propone di
essere anche un luogo di aggregazione urbana, un vero e proprio “luogo di
attrazione” in cui i visitatori saranno coinvolti non solo attraverso spazi espo-
sitivi, ma anche di intrattenimento. Le aree “Kids”, Ristorazione, lo “Store”, lo
spazio “Eventi”, offriranno attività sia per studenti e professionisti così come
per famiglie e bambini e più in generale turisti o appassionati di botanica.
Partnership d’eccellenza con aziende e privati la cui filosofia sia congrua a
quella dell’Orto Botanico verranno avviate, privilegiando le attività italiane che
in particolare possano valorizzare il territorio veneto e della città di Pado-
va. Il tema della biodiversità dell’Orto Botanico, infine, si ricollega all’ar-
gomento principale di EXPO 2015: per questa ragione sono attualmente
in corso contatti con le Municipalità di Milano, Venezia e Padova finaliz-
zati a promuovere nuovi flussi turistici che dalla capitale lombarda possa-
no raggiungere le città venete.
I NUMERI DELL’ORTO BOTANICO DELL’UNIVER-
SITÀ DI PADOVA
1545 La data di fondazione
1586 La pianta più antica dell’Orto è la Palma di
Goethe (Chaemerops humilis)
50 Le specie conservate nella Banca del germopla-
sma a una temperatura di -18 °C
1997 La data di inserimento dell’Orto antico nel Pa-
trimonio dell’Umanità Unesco
6000 Le specie vegetali coltivate nell’Orto antico
1300 Le specie nel nuovo Giardino della biodiver-
sità
110 metri La lunghezza delle nuove serre.
1,5 ettari L’estensione del Giardino della biodiver-
sita
1.050 mq La superficie del giardino pensile che pro-
duce 766.500 litri di O2
450.000 litri La capacità della vasca per il recupe-
ro delle acque piovane
33.933 Kg La quantità di CO2 non immessa nell’at-
mosfera utilizzando l’energia solare
3.643.722 litri Il volume delle acque piovane recu-
perate in un anno
52.205 kWh L’energia elettrica prodotta in un anno
dall’impianto fotovoltaico
Estate 2014 L’apertura definitiva al pubblico del
Giardino della Biodiversità
Sistema a verde pensile copertura inclinata

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  • 1. PADOVA BOTANICAL GARDEN Con un percorso avviato nel 2010 sono stati inaugurati, lo scorso ottobre, l’ampliamento e il restauro del primo Orto Botanico universitario esistente al mondo. Patrimonio dell’Unesco, l’Orto Botanico di Padova è stato oggetto di un ambizioso progetto promosso dall’Università e realizzato dallo studio vicentino VS Associati. Con il recupero delle visuali prospettiche verso la città e l’inserimento di cinque nuove serre nel contesto di un paesaggio che recupera l’antico reticolo agricolo urbano, il “Giardino della biodiversità” lancia una sfida alla modernità, completando l’offerta con tecniche di divulgazione scientifica sia in situ sia digitali, con le quali si prepara a diventare punto di attrazione anche per i percorsi di visita legati all’Expo 2015. The recently inaugurated restoration and expansion of the oldest Botanic Garden in the world, was initiated in 2010, eight years after the design competition was held. A World Heritage Patrimony, the Padua Botanic Garden was the subject of an ambitious makeover promoted by the University and designed by the the competition winners, VS Associati of Vicenza. With the recovery of visual corridors towards the city and five new green houses inserted in landscape using the ancient urban agricultural rectangle, the new botanic garden challenges the future and includes modern didactic and scientific techniques, both onsite and digital. The Botanic Garden will no doubt be an attraction for visitors to the upcoming Expo 2015. IL GIARDINO DELLA BIODIVERSITÀ Progetto di VS Associati. Testo di Giorgio Strappazzon 102 TOPSCAPE 15
  • 2. Nella pagina precedente: vista complessiva della “Vetrina della Biodiversità”. In questa pagina, in alto a destra: le cascate di separazione dei biomi. Sotto: il laghetto tropicale. Progettisti VS Associati Studio fondato nel 1992 i cui soci, gli architetti Fabrizio Volpato e Giorgio Strappazzon, proseguono tuttora la loro collaborazione professionale. Le specifiche competenze e sensibilità hanno portato a un forte orientamento all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, anche negli interventi legati alla ristrutturazione di fabbricati esistenti, in particolare nel restauro di siti storici e vincolati. Dal 2000 lo studio lavora in Sistema di qualità secondo Normativa UNI EN ISO 9001 e nel 2008 ha ottenuto la Certificazione ETICA SA 8000, maturando importanti ricerche ed esperienze nell’ambito della bioarchitettura, nella realizzazione di edifici sia pubblici sia privati. 15 TOPSCAPE 103
  • 3. 104 TOPSCAPE 15 A seguito di un concorso internazionale di progettazione bandito nel 2004 dall’Università degli Studi di Padova per la progettazione preliminare relativa alle opere di restauro dell’Orto Botanico e al suo sviluppo in una nuova area limi- trofa di recente acquisizione, il progetto vincitore è risultato quello proposto dallo studio VS Associati dal titolo “Il giardi- no della Biodiversità”. Le linee guida dell’intervento che han- no convinto la giuria erano improntate verso il recupero del- l’immagine originaria del sito come paesaggio agrario urbano, mentre la realizzazione degli ampliamenti ha rispettato il conte- sto storico e monumentale. Si prevedeva, infatti, l’abbattimento degli edifici esistenti per costruirne di nuovi nella zona a più fit- ta alberatura, con l’obiettivo di preservare al contempo le aree che guardano verso la Basilica di Santa Giustina. Infine, la pro- posta programmava la creazione, attraverso demolizioni e sca- vi limitati e mirati, di un “cannocchiale prospettico” verso Santa Giustina, al fine di garantire una suggestiva vista in direzione della Basilica. Dal punto di vista del progetto, la memoria stori- ca del luogo ha costituito uno degli elementi centrali su cui fo- calizzare l’attenzione: l’attenta analisi delle regole compositive e delle modularità dell’architettura rinascimentale dell’Orto Anti- co sono state la base del recente intervento in una ideale conti- nuità compositiva tra passato e presente. Nella nuova area di ampliamento si sono conservate le tracce, rivisitate in chiave at- tuale, del reticolo agrario urbano e delle canalizzazioni irrigue nonché del laghetto del parco ottocentesco Cecchini- Pacchia- rotti e dei diversi usi dell’acqua che storicamente ha segnato l’a- rea. Dalla lama d’acqua che separa l’orto antico da quello mo- derno fino alle cascate che dividono un bioma dall’altro, l’ac- qua è, pertanto, l’elemento forse più importante, per il recupero della memoria del paesaggio di un tempo. Oggi l’Orto patavi- no annette all’area storica una nuova superficie di 15 mila mq chiamata Il Giardino della Biodiversità. L’ampliamento dà vita a un percorso fito-geografico dei 5 continenti e a un percorso attraverso i biomi del pianeta. Il nuovo ampliamento prende le forme di una grande teca di vetro lunga circa 100 metri e alta 18 che illustra un’ideale sezione del globo, dall’equatore de- gradando verso i poli. Qui, in 5 serre, sono portati in vita i di- versi ambienti, da quelli caratterizzati da condizioni più favore- voli per la vita (con abbondante umidità ed elevate temperatu- re che fanno crescere la foresta pluviale) sino alle condizioni più estreme (dove il freddo e la scarsa umidità rendono la vita qua- si impossibile). L’intervento per il nuovo Orto padovano presen- ta un’architettura dal forte impatto visivo in un contesto di gran- In alto, a sinistra: vista verso l’esterno. In alto, a destra: schema e rappresentazione della di- sposizione dei biomi sul pianeta. In basso, a destra: plastico di progetto; render della vista principale; render del percorso “La pianta nello spazio”. de valore storico, dunque come un ripristino di antichi equili- bri architettonici e paesaggistici, da armonizzare con le nuo- ve volumetrie. Una sfida costruttiva, ma in primo luogo cultu- rale, ottenuta grazie all’accurata analisi e considerazione del contesto paesaggistico in cui si sarebbe collocata la nuova ala dell’Orto. Biodiversità vegetale Il progetto del restauro e dello sviluppo dell’Orto Botanico approfondisce anche il tema della rappresentazione della biodiversità vegetale presente sul nostro pianeta e dell’in- terpretazione dei fenomeni che la determinano. In linea ge- nerale, le piante crescono anche negli ambienti più estremi, tuttavia sono distribuite sulla superficie terrestre a seconda delle diverse esigenze ecologiche di ogni specie. La Terra, d’altra parte, è caratterizzata da una molteplicità di condi- zioni ambientali determinate dall’interazione di diverse ca- tegorie di fattori climatici, edafici e biotici. Specie con esi- genze ecologiche simili nei riguardi dei fattori ambientali tendono ad aggregarsi tra loro, costituendo formazioni ve- getali, riconoscibili in base a caratteri floristici e strutturali che sono loro propri. Su piccola scala, queste formazioni vegetali si identificano con i principali biomi terrestri, la cui estensione e distribuzione è determinata dalle diverse con- dizioni climatiche (temperature e precipitazioni) che carat- terizzano il nostro pianeta. I biomi rappresentano uno sche- ma di riferimento per un primo approccio alla descrizione della diversità della copertura vegetale presente sulla terra. I percorsi del progetto Come il globo terrestre è suddiviso in regioni climatiche, orientate all’incirca come i paralleli terrestri, così lo spazio del progetto è stato suddiviso in aree tra loro parallele, di- sposte in direzione est-ovest, al fine di richiamare la dispo- sizione dei biomi del nostro pianeta. Il visitatore, pertanto, viene introdotto in un punto dal quale ha l’immediata visio- ne dei diversi biomi che le cinque serre manifestano nella loro grandezza degradante come una vetrina della biodi- versità. Si ritiene, infatti, che uno degli aspetti più importanti per un orto botanico attuale sia la capacità didattica di tra- smettere, anche con forti emozioni visive, la necessità sem-
  • 4. 15 TOPSCAPE 105 SCHEDA TECNICA Progetto Restauro e ampliamento Orto Botanico di Padova Luogo Padova Progettisti architettonici del paesaggio VS associati - Fabri- zio Volpato e Giorgio Strappazzon (ar- chitetti) Committente Università degli Studi di Padova Collaboratori Simoncello Associati, Sint Ingegne- ria, Stanton Williams, Andrea Spoldi Consulenti Botanica Prof. Maria Speranza (docente Università di Bologna) Agronomia Prof. Paola Rossi Pisa (docente Università di Bologna) Storia dell’Architet- tura Prof. Maria Malvina Borgherini (docente IUAV di Venezia) Archeologia Stefano Tuzzato Idrogeologia Fer- nando Ronco Cronologia 1ª fase concorso, 2004; 2ª fase concorso, 2005; incarico 2006; inizio cantiere, estate 2010; inau- gurazione, ottobre 2013 Dati dimensionali area Orto Antico 21.860 m²; area am- pliamento 14.810 m²; la serra è un unico complesso suddi- viso in 5 tipi di clima - tropicale, sub umido, temperato, arido, subartico. Le piazzole: complessivamente 1035 m di piazzole di piantumazione su terreni appositamente predisposti con ido- nei mix per rispondere alle specifiche esigenze di biodiversità dei suoli. Impresa esecutrice General Contractor Carron S.p.a. (San Zenone degli Ezzelini – TV) che per la realizzazione della copertura a verde pensile si è avvalsa dell’installatore fiduciario del sistema Seic Verde Pensile Il Germoglio Cooperativa Sociale Onlus (Robegano di Salzano – VE) Costo dell’opera 14.796.931,58 euro (complessivo dell’opera) Materiali PAVIMENTAZIONI calcestruzzo stampato, colorato e resinato di Ideal Work S.r.l. (Vallà di Riese Pio X -TV) ILLUMINAZIONE a Led fornita da Eleber S.r.l. (Vicenza) IMPIANTO DI IRRIGAZIONE Il Germoglio Cooperativa Sociale Onlus (Robegano di Salzano – VE) ARREDI per il Visitor Center, realizzazione di arredi su misura; per il bar, la bigliet- teria e l’information desk arredi di Intermac S.r.l. (Carrè – VI) SISTEMA A VERDE PENSILE COPERTURA INCLINATA sistema verde pensile esten- sivo inclinato Harpo S.p.a. Divisione Seic Verde Pensile MATERIALE VEGETALE di nuovo inserimento: Alberature piante tropicali di Antonio Deluca Farms Inc. (Miami – USA) Arbusti coperture realizzate con sistema “Maquis” di Poliflor Soc. Agr. SS (Faenza – RA) e Bellamoli Granulati S.p.a. (Stallavena – VR) Tappeto erboso realizzato dal personale dell’Orto Botanico RECINZIONI realizzato con sistema “Confina” (pannello prevegetato di piante rampicanti inserite in una rete elet- trosaldata e zincata a caldo) e rivestimenti di terre armate realizzato con sistema “Inclina” di Poliflor Soc. Agr. SS (Faenza – RA) Numero di alberi inseriti nel progetto il progetto curatoriale del tema “Pianta e Ambiente” prevede la piantuma- zione di circa 1300 specie diverse, suddivise nei biomi, ognuno rappresentato da un singolo esemplare. Per ta- lune specie dioiche rilevanti ai fini dell’illustrazione del tema “Pianta e Uomo” delle quali si auspica la formazione dei frutti e ne sono state piantumate 2/3 esemplari In alto: planimteria complessiva del- l’intervento in cui a sinistra vi è l’Orto Antico e, a destra, il “Giardino della Biodiversità”. Al centro, a sinistra: piazzola tropi- cale umida americana. Al centro, a destra: piazzola clima arido americano. Sotto: suggestiva immagine notturna della realizzazione
  • 5. 106 TOPSCAPE 15 In alto: il clima tropicale umido. In basso: planimetria complessiva del progetto curatoriale con la disposizione delle circa 1300 specie previste. Nella pagina accanto, in alto a sini- stra: specie arbustive in copertura. In alto, a destra: il sistema utilizzato per la copertura pensile (disegno Au- toCAD di Mariaelena La Rosa). pre più urgente e sentita di mantenere viva la biodiversità del pianeta, proprio in un momento storico nel quale un mo- dello di sviluppo non sostenibile sta mettendo a repentaglio molte specie vegetali e animali e i loro rispettivi habitat. En- trare nell’ampliamento dell’orto botanico sarà come ad- dentrarsi in una visione sezionata di un emisfero del globo terrestre, in cui le fasce simbolizzano le zone climatiche del pianeta: partono dall’ampia zona delle serre tropicali, a nord della nuova area, in cui gli specchi d’acqua all’inter- no e all’esterno delle serre rappresentano gli alti indici di umidità relativa, luce e temperatura propri di questo clima. Seguendo questo tracciato ideale nord-sud lungo un meri- diano terrestre, verso la zona meridionale dell’area si attra- versano le fasce del clima tropicale – arido, caldo e tem- perato – sino ad arrivare al clima sub-artico. Il percorso “La Pianta e l’Ambiente” rappresenta la parte introduttiva agli itinerari espositivi e sarà dedicata a illustrare al grande pub- blico cos’è un essere vegetale e quali sono le caratteristiche che lo rendono così diverso dall’uomo ma, al tempo stesso, così fondamentale per la nostra vita. Partendo dagli studi effettuati da Darwin sino alle più recenti scoperte scientifi- che nel campo della comunicazione e della capacità delle piante di relazionarsi tra loro, verranno illustrate le modalità con le quali i vegetali si relazionano con l’ambiente che li circonda, attraverso capacità percettive che li rendono più adatti delle specie umane a vivere sul pianeta terra. Appe- na entrato, il visitatore avvertirà immediatamente, come sen- sazione soggettiva, la percezione delle condizioni climati- che che caratterizzano ogni serra e sarà anche colpito vi- sivamente dalla maggiore o minore complicazione struttu- rale della vegetazione propria del tipo di bioma che la ser- ra vuole rappresentare. La disposizione e lo sviluppo delle specie all’interno di ciascuna serra ricorderà, infatti, la mag- giore o minore complessità strutturale della vegetazione rea- le. Il percorso “La Pianta e l’Uomo” si svolge anch’esso nel- le serre che rappresentano i diversi biomi, oltre che all’e- sterno per quanto riguarda quello della foresta temperata caducifoglia, utilizzando le specie esposte nelle aree ap- positamente dedicate alle piante di interesse economico. Il tracciato illustra quali specie abbiano accompagnato e so- stentato in modo determinante la vita umana nei differenti contesti biogeografici e storici, raccontando come nelle di- verse parti del pianeta, ogni civiltà si sia sviluppata basan- dosi sull’utilizzo di specie vegetali appartenenti alle flore lo- cali e come, nel corso del tempo, le specie native, addo- mesticate in certe particolari aree del pianeta, siano state ampiamente diffuse anche al di fuori dei loro luoghi di ori- gine, modificando talvolta alcune delle loro caratteristiche e/o ambiti di utilizzo. L’itinerario fornisce infine anche un in- quadramento biogeografico circa l’origine delle piante eco- nomicamente utili. Tutti questi aspetti, opportuna- mente integrati, consentono di cono- scere meglio il percorso di coevolu- zione tra Pianta e Uomo. Il terzo per- corso didattico dedicato alla Pianta nello spazio diventa, in questa chia- ve interpretativa, un’ulteriore variazio- ne sul tema della vita vegetale in fun- zione delle condizioni ambientali. In un contesto di assenza totale di condi- zioni naturali favorevoli alla vita delle piante, come l’interno di una navicella spaziale o una colonia su un altro pia- neta, queste devono essere ricreate in un sistema artificiale, in modo da innescare la fotosintesi, pro- cesso essenziale per permettere la vita nelle forme al mo- mento da noi conosciute. IL WIKIORTO VERSO EXPO 2015 Il progetto è caratterizzato da modalità di fruizioni interattive e un alto livello di tecnologia. Nel “Giardino della Biodi- versità” anche un comune smartphone o un tablet diventeranno per i visitatori strumenti per relazionarsi con gli ambienti e le piante: un wikiorto che vivrà sul web consentirà ai visitatori di prepararsi alla visita e di rimanere in contatto con le piante anche fuori dal giardino botanico. Prima della visita, il sito dell’Orto consentirà di scaricare applicazioni, esplorare i percorsi e acquistare il biglietto. Durante la visita, l’accesso a informazioni e approfondimenti trami- te i cartellini di identificazione delle piante permetterà di approfondire le conoscenze nonché di provare espe- rienze di realtà aumentata. Dopo la visita, una speciale app consentirà di restare in contatto con l’Orto, conti- nuando a far parte di una comunità virtuale. L’OPINIONE DEL RETTORE “L’influenza che l’Orto della nostra Università ha manifestato nel corso dei secoli è innegabile.” “Proprio quest’anno, non a caso, il New York Botanical Garden ha dedicato all’Or- to di Padova una fortunatissima mostra dal titolo ‘Wild Me- dicine’. Sulla scia di questo recente successo la sfida a pro- seguire sulla strada dell’eccellenza si è fatta sempre più alta e il progetto di ampliamento non poteva essere da meno. Siamo estremamente orgogliosi di questa iniziativa destinata a segnare una nuova stagione per l’Orto e che rende Padova – oggi come cinquecento anni fa – precursore dei tempi“, di- chiara il Rettore dell’Università di Padova, Professor Giuseppe Zaccaria. Nella pagina accanto, al centro a sini- stra: scala che conduce al percorso del livello + 5.00. Al centro, a sinistra: vista degli esterni. In basso, a sinistra: vista dalla terrazza verso le serre. In basso, a destra: epifite in esposizione.
  • 6. “L’ORTO BOTANICO CONTEMPORANEO: TRA SCIENZA E TURISMO” Accanto alla ricerca e allo studio, la nuova superficie dell’Orto si propone di essere anche un luogo di aggregazione urbana, un vero e proprio “luogo di attrazione” in cui i visitatori saranno coinvolti non solo attraverso spazi espo- sitivi, ma anche di intrattenimento. Le aree “Kids”, Ristorazione, lo “Store”, lo spazio “Eventi”, offriranno attività sia per studenti e professionisti così come per famiglie e bambini e più in generale turisti o appassionati di botanica. Partnership d’eccellenza con aziende e privati la cui filosofia sia congrua a quella dell’Orto Botanico verranno avviate, privilegiando le attività italiane che in particolare possano valorizzare il territorio veneto e della città di Pado- va. Il tema della biodiversità dell’Orto Botanico, infine, si ricollega all’ar- gomento principale di EXPO 2015: per questa ragione sono attualmente in corso contatti con le Municipalità di Milano, Venezia e Padova finaliz- zati a promuovere nuovi flussi turistici che dalla capitale lombarda possa- no raggiungere le città venete. I NUMERI DELL’ORTO BOTANICO DELL’UNIVER- SITÀ DI PADOVA 1545 La data di fondazione 1586 La pianta più antica dell’Orto è la Palma di Goethe (Chaemerops humilis) 50 Le specie conservate nella Banca del germopla- sma a una temperatura di -18 °C 1997 La data di inserimento dell’Orto antico nel Pa- trimonio dell’Umanità Unesco 6000 Le specie vegetali coltivate nell’Orto antico 1300 Le specie nel nuovo Giardino della biodiver- sità 110 metri La lunghezza delle nuove serre. 1,5 ettari L’estensione del Giardino della biodiver- sita 1.050 mq La superficie del giardino pensile che pro- duce 766.500 litri di O2 450.000 litri La capacità della vasca per il recupe- ro delle acque piovane 33.933 Kg La quantità di CO2 non immessa nell’at- mosfera utilizzando l’energia solare 3.643.722 litri Il volume delle acque piovane recu- perate in un anno 52.205 kWh L’energia elettrica prodotta in un anno dall’impianto fotovoltaico Estate 2014 L’apertura definitiva al pubblico del Giardino della Biodiversità Sistema a verde pensile copertura inclinata