I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubblicheSalvatore Vescina
Intervento di Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Senato della Repubblica - Sala Di Santa Maria in Aquiro
I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubblicheSalvatore Vescina
Intervento di Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Senato della Repubblica - Sala Di Santa Maria in Aquiro
IPE - Cerved "I sistemi di monitoraggio del credito/early warning alla luce d...IPE Business School
Il lavoro avviato in collaborazione con Cerved Group si focalizza sull’analisi dei benefici riscontrabili in bilancio in seguito alla pubblicazione delle nuove direttive internazionali in materia di classificazione delle esposizioni creditizie per le banche (IFRS 9) e dei sistemi Early Warnings. Alla luce del rilevante ammontare di crediti deteriorati in Europa e della consistente incidenza in Italia, la qualità degli attivi bancari ha assunto un’importanza centrale per l’Autorità di Vigilanza. Lo studio ha analizzato lo scenario regolamentare in materia di NPLs e degli stage antecedenti allo stato di deterioramento del credito. Filo conduttore, è stato l’identificazione dello stato di implementazione dei EWS desumibile dai bilanci delle significant banks (G-SiB) italiane ed un’analisi costi-benefici dello sviluppo interno di indicatori di allerta precoce; in conclusione, la possibilità di recepire importanti informazioni sul tema anche tramite l’utilizzo di open & big data non convenzionali.
The Project Work, in cooperation with Cerved Group S.p.a, focuses on the analysis of the benefits that can be achieved in the balance sheets, in the light of the new international standards on credit ratings for banks (IFRS 9), by the introduction of the Early Warnings systems. Looking at the significant amount of impaired loans in the European banks and the significant impact especially in Italy, the quality of bank assets has become crucial to the Supervisory Authorities. The study analyzed the regulatory scenario for NPLs and for the stages prior the deterioration of credit. Conductive wire was the deployment status of the Italian major banks, the cost-benefit analysis of the internal development of early warnings indicators and the possibility to receive important information through the use of open & big data no conventional.
La gestione ed il recupero dei crediti insoluti è una attività molto delicata. Sia che si tratti del core business aziendale o di un ufficio interno dedicato alla gestione del credito, una corretta gestione dei processi è sempre fondamentale.
«Crisi bancarie, la grande incertezza: un bilancio della riforma europea».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 3 maggio 2019 (con Giulia Scardozzi)
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/05/03/crisi-bancarie-bilancio-riforma-europea/
Dopo un breve excursus delle tappe fondamentali della storia del Banco di Napoli, il lavoro pone l’accento sui principali eventi che hanno condizionato lo sviluppo di quest’ultimo: la fusione tra Intesa e Sanpaolo, e la crisi finanziaria. Il corpo centrale del lavoro è rappresentato dall’analisi andamentale relativa al quadriennio 2007-2010 e ai primi tre mesi del 2011.
Al fine di descrivere l’impatto della crisi finanziaria sull’operatività della Banca, è stata condotta un’analisi che concerne le quattro principali regioni in cui il Banco di Napoli è presente, sottolineando infine le principali criticità future da monitorare.
After a short excursus of milestones in the history of the Banco di Napoli, the work focuses on the major events that have influenced the development of the latter: the merger between Intesa and Sanpaolo, and the financial crisis. The main body of work is the analysis on the performance on the 2007-2010 period and the first three months of 2011.
In order to describe the impact of financial crisis on the operation of the Bank, an analysis was conducted concerning the four main regions in which the Banco di Napoli is present, then pointing out the main problems of future monitoring.
IPE - Cerved "I sistemi di monitoraggio del credito/early warning alla luce d...IPE Business School
Il lavoro avviato in collaborazione con Cerved Group si focalizza sull’analisi dei benefici riscontrabili in bilancio in seguito alla pubblicazione delle nuove direttive internazionali in materia di classificazione delle esposizioni creditizie per le banche (IFRS 9) e dei sistemi Early Warnings. Alla luce del rilevante ammontare di crediti deteriorati in Europa e della consistente incidenza in Italia, la qualità degli attivi bancari ha assunto un’importanza centrale per l’Autorità di Vigilanza. Lo studio ha analizzato lo scenario regolamentare in materia di NPLs e degli stage antecedenti allo stato di deterioramento del credito. Filo conduttore, è stato l’identificazione dello stato di implementazione dei EWS desumibile dai bilanci delle significant banks (G-SiB) italiane ed un’analisi costi-benefici dello sviluppo interno di indicatori di allerta precoce; in conclusione, la possibilità di recepire importanti informazioni sul tema anche tramite l’utilizzo di open & big data non convenzionali.
The Project Work, in cooperation with Cerved Group S.p.a, focuses on the analysis of the benefits that can be achieved in the balance sheets, in the light of the new international standards on credit ratings for banks (IFRS 9), by the introduction of the Early Warnings systems. Looking at the significant amount of impaired loans in the European banks and the significant impact especially in Italy, the quality of bank assets has become crucial to the Supervisory Authorities. The study analyzed the regulatory scenario for NPLs and for the stages prior the deterioration of credit. Conductive wire was the deployment status of the Italian major banks, the cost-benefit analysis of the internal development of early warnings indicators and the possibility to receive important information through the use of open & big data no conventional.
La gestione ed il recupero dei crediti insoluti è una attività molto delicata. Sia che si tratti del core business aziendale o di un ufficio interno dedicato alla gestione del credito, una corretta gestione dei processi è sempre fondamentale.
«Crisi bancarie, la grande incertezza: un bilancio della riforma europea».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 3 maggio 2019 (con Giulia Scardozzi)
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/05/03/crisi-bancarie-bilancio-riforma-europea/
Dopo un breve excursus delle tappe fondamentali della storia del Banco di Napoli, il lavoro pone l’accento sui principali eventi che hanno condizionato lo sviluppo di quest’ultimo: la fusione tra Intesa e Sanpaolo, e la crisi finanziaria. Il corpo centrale del lavoro è rappresentato dall’analisi andamentale relativa al quadriennio 2007-2010 e ai primi tre mesi del 2011.
Al fine di descrivere l’impatto della crisi finanziaria sull’operatività della Banca, è stata condotta un’analisi che concerne le quattro principali regioni in cui il Banco di Napoli è presente, sottolineando infine le principali criticità future da monitorare.
After a short excursus of milestones in the history of the Banco di Napoli, the work focuses on the major events that have influenced the development of the latter: the merger between Intesa and Sanpaolo, and the financial crisis. The main body of work is the analysis on the performance on the 2007-2010 period and the first three months of 2011.
In order to describe the impact of financial crisis on the operation of the Bank, an analysis was conducted concerning the four main regions in which the Banco di Napoli is present, then pointing out the main problems of future monitoring.
Le banche al servizio del paese.
La finanza e il credito sono elementi fondamentali per
ritrovare la via della crescita e dell’occupazione. In questa
cornice definiamo le banche attività produttive private di
interesse pubblico.
FISAC e CGIL avanzano sette proposte per quattro obiettivi
che siano parte integrante di un programma di interventi
più ampio come il Piano del Lavoro già definito dalla CGIL.
Un manifesto a sostegno della crescita dell’economia reale,
dell’etica della finanza, per la legalità e per l’eguaglianza.
Un settore, quello del credito, che pur essendo specchio
reale della crisi del paese e che vive come l’industria negli
anni ’80 una profonda ristrutturazione tra crisi e
innovazione immaginiamo al servizio del paese.
IPE-Reply "Sviluppo di un modello di monitoraggio del portafoglio NPL" 2017IPE Business School
I crediti deteriorati rappresentano la principale eredità della crisi che ha duramente colpito il sistema economico e bancario. Ad oggi le banche stanno cercando di ridurre il volume degli Npls nei loro bilanci, al fine di liberare risorse intrappolate in usi improduttivi.
Dopo una breve analisi sulla consistenza degli NPLs, nel presente lavoro è stato esaminato in primis il quadro normativo e regolamentare, sempre più invasivo negli ultimi anni, analizzando le principali segnalazioni previste con l’introduzione del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM). In seguito, sono state descritte le diverse procedure di recupero, (stragiudiziali e giudiziali) con le rispettive fasi. Utilizzando un dataset di informazioni relative ad un portafoglio di crediti a sofferenza con procedure di recupero (aperte o chiuse) è stato possibile procedere al caso empirico, con l’obiettivo principale di implementare un modello di monitoraggio e stima dei tassi di recupero attesi.
Non-performing loans represent the main direct heredity of the financial crisis that has strongly damaged the economic and banking systems. Currently, banks are trying to reduce the volume of NPLs in their balance sheets, in order to release resources trapped in unproductive uses.
After a brief analysis of the consistency of the NPLs, the paper tracks the steps over the regulatory framework, more invasive in recent years, by analyzing the main regulatory reporting, introduced with the launch of the Single Supervisory Mechanism (SSM). The second step provides an overview of the different recovery procedures (judicial and court activities) with their respective stages. Using a data set of a NPLs positions and recovery procedures started (open or closed), the empirical case is developed with the main goal of implementing a monitoring and estimation model of the expected recovery rates.
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
Informativa e effetti de Covid-19 sui "Crediti verso clientela" delle princip...IPE Business School
Il presente elaborato, sviluppato in collaborazione con BDO Italia S.p.A., ha il fine di analizzare gli impatti della crisi economica causata dal Covid-19 sulla voce 40 b) “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela” dei bilanci di sei banche significant italiane e di verificare che l’informativa data in Nota Integrativa dagli istituti di credito scelti sia conforme con le disposizioni di Banca d’Italia. Nella prima parte del lavoro sono state descritte le principali fonti normative, con un particolare focus sulla comunicazione 15 dicembre 2020 di Banca d’Italia. Nella seconda parte si è proceduto allo studio della voce di bilancio “crediti verso la clientela” delle banche considerate, attraverso l’analisi della com-posizione, classificazione e valutazione, evidenziando per ogni fase l’impatto dei “finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19”.
Il 24 gennaio il Senato approva definitivamente l'Investment Compact, il pacchetto di misure finalizzato al riordino del sistema bancario e al rilancio degli investimenti, soprattutto per le Pmi italiane.
Alcuni spunti su un approccio sistemico delle (banali) soluzioni digitali volte a rafforzare l'utilità dei confidi per le banche e, di conseguenza, per le micro e piccole imprese. Salvatore Vescina per l'Agenzia per la Coesione Territoriale
Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
Gestione finanziaria e certificabilità dei bilanci delle strutture socio sani...Nevio Boscariol
Anche nelle strutture socio-sanitarie l'aspetto finanziario è da tempo diventato aspetto essenziale della gestione, sebbene l'evidenza incontrovertibile è recente.
Nella gestione finanziaria è fondamentale il mix degli strumenti finanziari che si usano i quali a loro volta determinano la struttura finanziaria dello Stato Patrimoniale che già nel medio periodo possono determinare la solidità o meno di una struttura socio-sanitaria, gli strumenti tecnico-gestionali per pianificare, monitorare e gestire l'intero ciclo economico e monetario dove rilevanza fondamentale hanno i flussi di cassa. Senza la conoscenza e l'utilizzo degli adeguati strumenti finanziari e di quelli di controllo e gestione dei flussi finanziari è di fatto non possibile governare questi aspetti.
Allo stesso tempo il tema della rappresentazione civilistica del bilancio e la sua certificabilità ha già assunto primaria importanza nei rapporti verso le istituzioni finanziarie e diventerà la norma anche nei rapporti con le Regioni in tema di requisiti per le strutture accredite. La prima regione a rendere obbligatorio tale requisito con delibera n. IX/3856 del 25 luglio 2012 è stata la Lombardia, ma seguiranno anche le altre in tempi diversi.
L’evoluzione Dei Processi Di Monitoraggio In Ambito “Loan, Origination And Mo...IPE Business School
Il presente lavoro svolto con Avantage Reply, sviluppa un’analisi basata sulle nuove linee guida dell’EBA, Loan, Origination and Monitoring. L’elaborato si articola in tre fasi. La prima coincide con la rassegna della normativa regolamentare al fine di identificare le principali leve di intervento ed il patrimonio informativo necessario. Nella seconda fase, si procede con l’individuazione dei principali KPI e metriche utili per valutare dei segnali di deterioramento del portafoglio creditizio. Nella fase finale sono illustrate le assumption e i risultati di un modello forward looking basato sull’individuazione e l’applicazione di scenari di stress anche alla luce del contesto post emergenza Covid-19. Ne emerge che sottoponendo a stress le metriche individuate su controparti “consumatori e PMI”, si assiste ad un peggioramento delle condizioni del merito creditizio delle stesse.
Articolo su "Il Resto del Carlino"
Ringrazio sopratutto i risparmiatori e i miei Consulenti Finanziari di tutte le MARCHE: senza di voi certi traguardi non si sarebbero potuti raggiungere.
I miei 90 professionisti hanno l'onore di gestire oltre 1.6 miliardi di euro di 25.000 clienti e ogni consulente finanziario ha un patrimonio di circa 18 milioni di euro.
E questo è solo l'inizio della nostra "CRESCITA"....
L'unica cosa negativa: il titolo in alto non mi si addice" Cacciatori di teste"....i colleghi che cerco devono avere spiccate qualità personali e deontologiche che non insidino neppure minimamente il clima di proficua collaborazione e spirito di squadra che in 20 anni sono riuscito a creare nelle Marche.
Articolo su "Il Resto del Carlino"
Ringrazio sopratutto i risparmiatori e i miei Consulenti Finanziari di tutte le MARCHE: senza di voi certi traguardi non si sarebbero potuti raggiungere.
I miei 90 professionisti hanno l'onore di gestire oltre 1.6 miliardi di euro di 25.000 clienti e ogni consulente finanziario ha un patrimonio di circa 18 milioni di euro.
E questo è solo l'inizio della nostra "CRESCITA"....
L'unica cosa negativa: il titolo in alto non mi si addice" Cacciatori di teste"....i colleghi che cerco devono avere spiccate qualità personali e deontologiche che non insidino neppure minimamente il clima di proficua collaborazione e spirito di squadra che in 20 anni sono riuscito a creare nelle Marche.
Il presidente di Consob, Vegas,ieri all'incontro annuale Consob a Palazzo Mezzanotte a Milano, fa le previsioni sul futuro del mondo bancario "Le banche? Tra qualche anno spariranno, spazzate via dal Fintech’" ecco il link dell'articolo https://it.businessinsider.com/le-banche-tra-qualche-anno-…/
Ecco invece come vede la Banca del futuro l'A.D. FinecoBank dott.Foti. sul giornale QN.
Gli ingaggi d'oro per i nuovi Promotori Finanziari sono al termine?
Secondo un'indagine di Mediobanca i costi del reclutamento iniziano a pesare sul conto economico delle principali reti.
E se la Mifid2 non venisse prorogata? Teniamoci pronti.Vincenzo Borchia
E se la Mifid2 non venisse prorogata? Teniamoci pronti.
Secondo Martin Merlin, direttore dei mercati finanziari della Commissione Europea, occorrerebbe posticipare l’avvio della MIFID2 al 2018. Anche Steven Maijoor, presidente dell'Esma, consiglia il rinvio considerate le difficoltà di banche e broker ad adattare i loro sistemi IT alle nuove regole per il 1/1/2017. Ma se la riforma non venisse posticipata? Cosa significa MIFID2?
La Direttiva Mifid2 introdurrà numerosi cambiamenti nella regolamentazione dei servizi di investimento e della consulenza finanziaria.
Si parla di maggiore cultura della consulenza, di più protezione per gli investitori e di nuovi flussi informativi con monitoraggi più severi nella distribuzione dei prodotti.
Trasparenza, è questa la parola chiave.
Tra i punti più importanti della nuova direttiva l’introduzione del servizio di consulenza a parcella remunerato dal cliente del professionista che si affianca all’attuale sistema della consulenza generica basata sulle retrocessioni da parte delle società prodotto.
I clienti avranno una visione chiara e costante dei costi di prodotti e operazioni, con conseguente valorizzazione degli standard di qualità e del ruolo del consulente, in termini di competenze dedicate alla selezione e monitoraggio dei prodotti e all’aggiornamento delle informazioni riservate al cliente.
Il beneficio è chiaro: il rapporto di fiducia si rafforzerà e sarà duraturo.
Noi siamo pronti e tu?
Articoli di giornale: La fine del posto fisso in banca Vincenzo Borchia
La posizione dell'Associazione bancaria è chiara:
«I modelli organizzativi e distributivi cambieranno. Lo sportello fisico non è più centrale, la multicanalità sta facendo saltare tutti i paradigmi”
Le Grandi Truffe finanziarie appartengono solo al passato?Vincenzo Borchia
Da Charles PONZI (NEW YORK 1919) a Gianfranco LANDE (ROMA 2011) ecco le principali truffe finanziarie degli ultimi 150 anni. RISPARMIATORE AVVISATO MEZZO SALVATO…
Le Grandi Truffe finanziarie appartengono solo al passato?
Le previsioni del Prof.Crespi sul futuro della professione in banca
1. Il sistema bancario italiano all’alba del Bail-in: tra
nuove regole e trasformazioni dei modelli di
business
Fabrizio Crespi, Università Cattolica e Università di Cagliari
fabrizio.crespi@unicatt.it
https://twitter.com/fabriziocrespi1
1
2. Agenda
Il contesto di riferimento: debito pubblico, ricchezza delle
famiglie, status quo del sistema bancario
Una marea di regole: la normativa sul Bail-in e le altre norme
in arrivo
C’è banca e banca: indicatori di solidità e modelli di business
Considerazioni conclusive
2
4. Il debito pubblico italiano
4
Fonte: Mazziero Research
«E’ un fatto che,
alla lunga, i debiti
non vengano
pagati»
V. Mathieu, Filosofia del denaro
Ovvero … i diversi
modi per ripagare i
debiti pubblici
5. La ricchezza delle famiglie italiane
5
Ricchezza complessiva
stimata da Banca d’Italia
(fine 2014) ad oltre
9.000 miliardi di euro
3.897 miliardi di euro in attività finanziarie di cui:
Depositi bancari = 714,2
Conti correnti = 521,9
Risparmio postale = 357,4
Obbligazioni bancarie = 235,6
Prestiti dei soci alle cooperative = 15,6
Fondi comuni di investimento = 376,0
Riserve tecniche di assicurazione = 803,8
6. Status quo del sistema bancario
6
Fonte: Bollettino Statistico Banca d’Italia I 2016, IV 2015, IV 2014
Dicembre 2015 Settembre 2015 Settembre 2014 Delta 2015 -
2014
Numero Banche 644 646 672 -28
di cui SPA 164 166 177 -13
Numero di sportelli 30.091 30.198 31.172 -1081
di cui appartenenti a Banche SPA 19.417 19.341 20.357 -940
Numero affidati 4.581.223 4.542.853 4.473.253 107.970
Impieghi (ml euro) (Banche e CDP) vs Residenti e non residenti 1.859.207 1.856.112 1.848.405 10.802
Sofferenze (ml euro) (Banche) 187.060 185.370 169.758 17.302
Sofferenze (ml euro) (Banche e CDP) 201.941 201.507 177.913 24.028
Sofferenze (% impieghi) (Banche e CDP) 10,86% 10,86% 9,63% 1.23%
Finanziamenti per acquisto immobili
(ml euro) (Banche e CDP) vs Famiglie consumatrici
294.766 293.433 292.088 2.678
Depositi (ml euro) (Banche e CDP) vs Residenti e non residenti 1.406.239 1.402.542 1.340.711 65.528
Raccolta indiretta (ml euro) Fair Value 2.125.078 2.093.957 1.992.106 13.2972
di cui parti di OICR (ml euro) 589.732 569.355 478.647 11.1085
7. 7
Status quo del sistema bancario
Fonte: ABI-CERVED, Outlook sulle sofferenze delle imprese, Dicembre 2015
9. 9
Status quo del sistema bancario
Probabili
nuove
chiusure
di sportelli
10. 10
Status quo del sistema bancario
Probabili
(certe)
nuove
fusioni tra
banche
11. Il trend tecnologico
11
Sportello: 1-2 volte all’anno
Previsioni di utilizzo dei diversi canali distributivi bancari
Call center: 5-10 volte al mese
Bancomat: 3-5 volte al mese
Tablet: 7-10 volte al mese
Mobile: 20-30 volte al mese
15. Una marea di regole
15
«In via preliminare occorre osservare che negli ultimi
cinque anni si è assistito ad un continuo cambiamento del
quadro delle regole internazionale, europeo e nazionale,
determinando condizioni di incertezza operativa che, in
ultima analisi, si riflette anche sulla capacità di erogazione
del credito. Dal 2009 ad oggi abbiamo contato oltre 250
documenti di consultazione, di cui oltre 120 a livello
nazionale e oltre 130 a livello europeo»
Giovanni Sabatini
Direttore generale dell’ABI
Indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano
nella prospettiva della vigilanza europea
16. Il nuovo framework
16
Unione
Bancaria
Meccanismo di Vigilanza Unico nell’area euro,
affidato alla BCE e alle autorità di Vigilanza
nazionali (SSM – Single Supervisory Mechanism)
Sistema centralizzato di gestione delle crisi
(SRM – Single Resolution Mechanism)
Schema unico di garanzia
dei depositi (da sviluppare)
Single Rulebook
17. 17
I soggetti
European Systemic Risk Board
Banca Centrale
Europea
European Supervisory Authorities (ESA)
• EBA (funzione regolamentare)
• ESMA
• EIOPA
Joint Committee
Autorità di Vigilanza Nazionale
Vigilanza diretta su more
significant banks (129)
(+ di 30 MLD di total asset)
Vigilanza diretta su less
significant banks
Il nuovo framework
18. Le significant banks italiane
18
Banca Carige S.p.A.
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
Banco Popolare
Banca Popolare dell’Emilia Romagna
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Sondrio
Banca Popolare di Vicenza
Barclays Bank PLC (Italy)
Credito Emiliano S.p.A.
ICCREA Holding S.p.A.
Intesa Sanpaolo S.p.A.
Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A.
UniCredit S.p.A.
Unione di Banche Italiane (UBI)
Veneto Banca
La Bce aveva avvertito: «Veneto Banca è
a un bivio». La svolta votata oggi
permetterà alla popolare di evitare il
commissariamento e le norme sulla
risoluzione bancaria
19. La riforma europea delle regole di gestione delle crisi bancarie
19
Perché?
• Evitare intervento tramite bilancio
pubblico (cioè contribuenti) per il
salvataggio di una banca*.
• Intervento pubblico solo come ultima
possibilità
• Risoluzione interna in caso di crisi di una
banca
* I dati Eurostat indicano che, alla fine del 2013, gli aiuti ai sistemi finanziari nazionali avevano accresciuto il debito pubblico di quasi 250 miliardi di euro in
Germania, quasi 60 in Spagna, 50 in Irlanda e nei Paesi Bassi, poco più di 40 in Grecia, sui 19 in Belgio e Austria e quasi 18 in Portogallo. In Italia, il sostegno
pubblico è stato di circa 4 miliardi, tutti ormai restituiti.
20. La riforma europea delle regole di gestione delle crisi bancarie
20
Corpo normativo
• Direttiva n. 2014/59/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 che
istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di
investimento (Bank Recovery and Resolution Directive, di seguito, «BRRD»);
• Documenti EBA
• DLGS 180-181per recepimento in Italia
Avendo particolare riguardo alla Direttiva BRRD, è noto che essa sia sorta dall’esigenza di elaborare per gli enti creditizi e
le imprese di investimento meccanismi in grado di:
• mantenere la continuità delle funzioni finanziarie ed economiche essenziali degli stessi;
• ridurre al minimo l’impatto sul sistema finanziario e sull’economia reale di un eventuale loro dissesto, prevenendo
l’uso di risorse finanziarie pubbliche.
Questi obiettivi risultano esplicitamente enunciati nel Considerando n. 5 della BRRD, ove si esprime l’esigenza di introdurre «un regime che fornisca alle autorità un
insieme credibile di strumenti per un intervento sufficientemente precoce e rapido in un ente in crisi o in dissesto, al fine di garantire la continuità delle
funzioni finanziarie ed economiche essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario». «Tali strumenti», secondo il
Considerando n. 1, assolverebbero ad una duplice funzione, risultando necessari, in particolare, «per prevenire stati di insolvenza o, in caso di insolvenza, per
ridurre al minimo le ripercussioni negative, preservando le funzioni dell’ente interessato aventi rilevanza sistemica».
Obiettivi
21. 21
La riforma europea delle regole di gestione delle crisi bancarie
Misure preparatorie
(pianificazione)
Early intervention
(intervento precoce)
Risoluzione
Le fasi
22. Pianificazione
22
Piani di risanamento
(recovery plans)
Piani di risoluzione
(resolution plans)
• Sono elaborati dagli intermediari e aggiornati
annualmente (sia a livello individuale che a livello di
gruppo)
• Sono sottoposti alla Autorità di Vigilanza e presentati
ad Autorità di Risoluzione
• Definiscono le misure predisposte dalle banche o
che esse adotterebbero in caso di deterioramento
significativo della propria situazione finanziaria
• Sono elaborati dalla Autorità di Risoluzione (in
cooperazione con l’Autorità di Vigilanza)
• Contengono le azioni da intraprendere
tempestivamente nell’ipotesi che una banca entri
in uno stato di crisi irreversibile
23. Intervento
precoce
23
Misure volte a rendere possibile il risanamento di un ente in dissesto, per il quale non si
siano ancora verificate le condizioni richieste per l’avvio di una procedura di
risoluzione, evitando che il peggioramento della situazione finanziaria di tale ente sia
tale da non lasciare alternative all’attivazione degli strumenti di risoluzione
Quando?
• Violazione o rischio di violazione di requisiti prudenziali
• Rapido deterioramento della situazione finanziaria
• Aumento del leverage o dei crediti in sofferenza ….
Cosa?
• Richiesta agli organi della banca di assumere iniziative per
aumentare il patrimonio, destinare profitti a capitale, richiedere
sostegno della capogruppo, attuare misure previste da piano di
risanamento, convocare assemblea, ristrutturare debito
• Rimozione alta dirigenza e amministratori
• Nomina di un temporary administrator
24. Risoluzione
24
Obiettivi
• garantire la continuità delle funzioni essenziali;
• evitare effetti negativi significativi sulla stabilità finanziaria, in particolare attraverso la prevenzione del
contagio, anche delle infrastrutture di mercato, e con il mantenimento della disciplina di mercato;
• salvaguardare i fondi pubblici riducendo al minimo il ricorso al sostegno finanziario pubblico straordinario;
• tutelare i depositanti contemplati dalla direttiva e gli investitori contemplati dalla direttiva
• tutelare i fondi e le attività dei clienti
Non è la liquidazione … anzi, la risoluzione mira proprio ad evitare la
liquidazione. Pe risoluzione può quindi intendersi l’insieme degli
strumenti volti alla riorganizzazione e ristrutturazione della banca
25. Risoluzione
25
Quando
• La banca è in dissesto o a rischio di dissesto (valutazione effettuata dalla Autorità di
Vigilanza)
• Non si può ragionevolmente prospettare che una azione alternativa del settore privato
o di vigilanza consenta di evitare il dissesto in tempi ragionevoli
• L’azione di risoluzione è necessaria nell’interesse pubblico
L’avvio di una procedura di risoluzione richiede una serie di condizioni
necessarie, che devono sussistere congiuntamente, e sono specificate
al fine di restringere la discrezionalità delle autorità di risoluzione
interessate
26. Risoluzione
26
Principi generali
• gli azionisti dell'ente sottoposto a risoluzione devono sopportare per primi le perdite
• i creditori dell'ente in risoluzione devono sopportare le perdite successivamente agli azionisti, secondo
l'ordine di priorità individuato dalle procedure ordinarie di insolvenza o dalla direttiva stessa
• gli organi di amministrazione e l'alta dirigenza devono essere rimossi, salve particolari circostanze, e
devono fornire tutta l'assistenza necessaria al perseguimento degli obiettivi della risoluzione
• i creditori di una stessa classe devono essere trattati in maniera uguale
• nessun creditore può sostenere perdite più ingenti di quelle che avrebbe sostenuto ove l'ente
fosse stato liquidato secondo una procedura ordinaria di insolvenza
• le autorità di risoluzione devono rispettare le salvaguardie fissate dalla direttiva stessa
27. Risoluzione
27
Gli strumenti
Sale of
business
• Strumento attraverso il quale le Autorità di risoluzione possono imporre la cessione a un privato delle azioni e gli altri
titoli di proprietà emessi da un ente soggetto a risoluzione, nonché, in tutto o in parte, le attività, i diritti o le passività
dell'ente stesso (senza il consenso degli azionisti)
Bad bank-
good bank
• L’Autorità di risoluzione ha il potere di separare gli attivi buoni dagli attivi deteriorati presenti nel bilancio di una banca in
crisi (o di una banca-ponte) e di trasferire questi ultimi ad una o più società veicolo (bad bank)
Bridge
bank
• Le Autorità di risoluzione hanno il potere di disporre la cessione ad una banca-ponte delle azioni o altri titoli di proprietà
o delle attività dei diritti, e delle passività della banca in risoluzione (senza il consenso degli azionisti). La banca-ponte è
una banca costituita per un periodo limitato interamente o parzialmente posseduta da una o più autorità pubbliche
compresa la Autorità di risoluzione (o il fondo di risoluzione)
Bail-in
• Meccanismo consistente nel potere di svalutare, convertire o cancellare azioni e strumenti di capitale di un
ente in risoluzione (banca), atto a ripristinare la consistenza patrimoniale dello stesso, a fini di riorganizzazione
delle relative attività.
28. Bail-in
28
L’obiettivo principale del Bail-in è la ricapitalizzazione della banca allo scopo di
consentire a quest’ultima di continuare ad operare. L’operazione può però anche
essere funzionale al trasferimento di una attività di impresa, alla separazione delle
attività o alla cessione ad una banca-ponte delle attività
Attenzione
Le Autorità di risoluzione hanno comunque il potere di disporre la svalutazione
o la conversione degli strumenti di capitale (azioni e obbligazioni
subordinate) indipendentemente da una azione di risoluzione
29. Bail-in
29
Come funziona
Il Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Banca d’Italia, Dott. Barbagallo, nel suo esame
del disegno di Legge di delegazione europea 2014, ha evidenziato come il bail-in «… consiste nella
riduzione forzosa del valore delle azioni e del debito della banca in crisi, e/o nella conversione di
quest’ultimo in capitale
Azzeramento del capitale e delle riserve (con relative
perdite per gli azionisti)
Se necessaria, svalutazione o conversione degli
strumenti aggiuntivi di capitale e delle altre categorie di
debito subordinato
Se necessaria, svalutazione o conversione dei crediti non
subordinati e non garantiti
Eventuale utilizzo dei depositi per l’importo eccedente i
100.000 euro
Eventuale utilizzo – come estremo rimedio,
da utilizzarsi solo qualora le procedure
previste non siano sufficienti a risolvere la
crisi e a prevenire effetti dannosi
all’economia – da parte di Banca d’Italia,
anche delle risorse del Fondo nazionale di
risoluzione, tenendo così indenni talune
categorie di creditori, purché sia soddisfatta
la condizione che azionisti e creditori
abbiano assorbito le perdite per un
ammontare pari almeno all’8% del totale
passivo.
30. Le esclusioni dal Bail-in
30
Esclusioni permanenti Esclusioni facoltative
• i depositi protetti (cioè i depositi ammessi al rimborso da parte di un
sistema di garanzia dei depositi, fino a 100.000 euro)
• le passività garantite (covered bonds e altre passività sotto forma di
strumenti finanziari utilizzati a fini di copertura e garantiti)
• le disponibilità detenute dalla banca per conto del cliente o in virtù di
una relazione fiduciaria (per esempio il contenuto della cassetta di
sicurezza o i titoli depositati in un conto apposito) = Prodotti di
risparmio gestito
• le passività interbancarie (con scadenza inferiore a 7 giorni)
• i crediti da lavoro
• i crediti per la fornitura di beni o servizi
• crediti nei confronti di autorità tributarie e previdenziali, a condizione
che si tratti di passività privilegiate ai sensi del diritto applicabile
In circostanza eccezionali le Autorità di risoluzione possono
escludere, anche parzialmente, altre passività tra quelle
assoggettabili (eligible):
• Se non possono essere assoggettate in tempi rapidi
• Se necessario per assicurare la continuità delle funzioni
essenziali
• Se necessario per evitare contagio, in particolare con
riferimento a depositi eligible (cioè sopra i 100.000 euro)
di persone fisiche e di micro, piccole e medie imprese
• Qualora applicazione del bail-in a tali passività determini
distruzione di valore tale da imporre a carico di altri creditori
perdite maggiori rispetto al caso in cui le passività in oggetto
siano escluse
31. La priorità attribuita ai depositanti (depositor preference)
31
• Depositi garantiti (fino a 100.000 euro)
• Depositi ammissibili (oltre i 100.000 euro) di persone fisiche, micro
piccole e medie imprese
• Creditori chirografari e depositi ammissibili (oltre 100.000 euro) di
soggetti diversi da persone fisiche, micro, piccole e medie imprese
Per «piccole e medie imprese» devono intendersi ai sensi dell’art. 2, par. 1, punto 107 della BRRD, le «piccole e medie imprese quali definite in base al criterio del
fatturato annuo di cui all’articolo 2, paragrafo 1, dell’allegato della raccomandazione della Commissione n. 2003/361/CE», ovverosia le «imprese che occupano meno
di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EUR oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro», tenendo conto che
«nella categoria delle PMI si definisce piccola impresa un'impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo
non superiori a 10 milioni di euro».
32. E se tutto ciò non bastasse?
32
• Il ricorso a tali misure deve rappresentare una soluzione di ultima istanza, nella situazione eccezionale di una crisi sistemica, assunta dal
ministero competente o dal governo in consultazione con Autorità di risoluzione, dopo aver utilizzato tutti gli altri strumenti della risoluzione
nella misura massima possibile.
• In ogni caso, il ricorso a strumenti pubblici di stabilizzazione presuppone che vi sia stato il preventivo contributo all’assorbimento delle perdite e
alla ricapitalizzazione della banca in dissesto da parte degli azionisti e dei creditori titolari di altre passività ammissibili per un importo non inferiore
all’8% delle passività totali della banca
Fondo di risoluzione Bail-out privato
Strumenti di stabilizzazione
pubblica
Supporto con capitale
pubblico o acquisizione
temporanea della
proprietà
33. C’è banca e banca:
indicatori di
solidità e modelli
di business
33
34. Cosa fa una banca?
34
Attivo Passivo
Depositi
Conti correnti
Certificati di deposito
Obbligazioni
Capitale
Prestiti
Portafoglio titoli
Altre attività
Inoltre la banca svolge attività di servizio (pagamenti, consulenza, collocamento ecc….)
35. Che rischi corre la banca?
35
Rischio di
credito
Rischio di
mercato
Rischio
operativo
Rischio di oscillazioni di
variabili di mercato (tassi
di interesse, tassi di
cambio, andamento dei
mercati). Impattano
prevalentemente su
portafoglio titoli
Tipico rischio collegato
all’intermediazione
tradizionale (raccolta di
denaro, prestito di
denaro)
Malfunzionamenti di
sistemi, frodi, furti, errori
di processo ……
36. Diversi modelli di business
36
Banche
commerciali
Investment
banks
Private banks e
banche specializzate
nella gestione del
risparmio
Banche operative
prevalentemente in
intermediazione mobiliare
che svolgono attività a
rischio sui mercati
Banche tradizionali che
guadagnano
prevalentemente da
margine di interesse
Operano prevalentemente
con clienti persone
fisiche. Offrono servizi di
consulenza e gestione del
risparmio.
37. Come si misura la solidità di una banca?
37
Patrimonio di qualità primaria = Common
Equity Tier 1= CET1Patrimonio di base o Tier 1
(in grado di assorbire le perdite in condizioni di continuità
d’impresa o going concern)
Tier 1aggiuntivo
Patrimonio supplementare o
Tier 2
(in grado di assorbire le perdite in caso di crisi – gone
concern).
Risk weighted assets
(attività ponderate per il rischio)
Basilea III: requisito minimo totale = 10,5%
Il concetto di Patrimonio per le banche
39. Come si misura la solidità di una banca?
39
Le domande da porsi
• Fa utili? O produce perdite?
• Gli utili sono in crescita?
• Ha molte sofferenze?
• Le sofferenze stanno aumentando?
• Deve pagare molti più interessi delle altre banche per raccogliere denaro?
• Le attività ponderate per il rischio sono in aumento?
• …………….
40. Indicatori
40
ROE = Risultato netto / Patrimonio netto
ROA = Risultato netto / Totale attività
Cost/income (oneri operativi/proventi operativi
Sofferenze nette / Totale
attività
Sofferenze nette / Crediti verso
clientela
Rating
Texas ratio (crediti deteriorati/CET1)
41. Vediamo alcuni esempi
41
Dati in ml di euro
(31 dicembre 2015)
Risultato
netto
Totale attivo Crediti vs
clientela
Crediti vs
clientela/
Tot Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette / Crediti
vs clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Cost/inco
me
ROE Total
capital
ratio
Intesa
(consolidato)
2.739 676.496 350.010 52% 14.973 33.086 4,3% 9,45% 51,4% 5,9% 16,6%
Unicredit
(consolidato)
1.694 860.433 473.999 55% 19.924 38.920 4,20% 8,21% 60,8% 4,40% 14,23%
Partiamo dai due principali gruppi
42. Vediamo alcuni esempi
42
Dati in ml di euro
Risultato
netto
Totale
attivo
Crediti vs
clientela
Crediti vs
clientela/
Tot Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette /
Crediti vs
clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Att.
Pond
rischio
Cost/i
ncom
e
ROE Fondi
totali/
AP
Rating
SP/M/F
Monte Paschi
(consolidato - 30
settembre 2015)
84,7 170.202 112.513 66,11% 9.473 24.387 8,40% 21,67% 73.976 58,1 ND 16,3% ND
B3
B-
Risultato netto
2014 -5,342.90
2013 -1,434.30
2012 -3,170.33
Giugno 2015
43. Vediamo alcuni esempi
43
Dati in ml di euro
Risultato
netto
Totale
attivo
Crediti vs
clientela
Crediti
vs
clientela
/ Tot
Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorat
e
Sofferenze
nette /
Crediti vs
clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Att. Pond
rischio
Cost/i
ncom
e
ROE Fondi
totali/
AP
Rating
SP/M/F
UBI
(consolidato - 30
settembre 2015)
161.99 115.689,13 83.834,14 72.5% 4.244,36 9.871,52 5,06% 11.78% 58,129.05 62,5 2,1 15,31% BBB-
Ba1
BBB
UBI Sofferenze
nette/crediti clientela
2015 5.06%
2014 4.70%
2013 3.89%
2012 3.18%
2011 2.49%
2010 1.91%
2009 1.36%
2008 0.88%
Attenzione
al trend
44. Vediamo alcuni esempi
44
Dati in ml di euro
(consolidato - 30
settembre 2015)
Risultato netto Totale attivo Crediti vs
clientela
Crediti vs
clientela/
Tot Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette / Crediti
vs clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Att. Pond rischio Cost/in
come
ROE Fondi totali/
AP
Rating SP/M/F
Banco
Popolare 349.8 123,352.60 86,561.90 70.2% 6,422.077 14,244.95 7.42% 16.46% 38,478.00 61.02 5.66 15.77% ND/Ba2/BB
Veneto Banca - 770.06 35,479.93 24,730.00 69.7% 1,608.00 4,705.00 6.50% 19.03% 24,280.97 ND ND 8.13% BB-
45. Vediamo alcuni esempi
45
Dati in ml di
euro
Risultato netto Totale
attivo
Crediti vs
clientela
Crediti
vs
clientela
/ Tot
Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette /
Crediti vs
clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Att. Pond
rischio
Cost/i
ncom
e
ROE Fondi
totali/ AP
Rating
SP/M/F
BPVicenza
(30 giugno 2015)
-1,052.90 41.139,00 26.779,00 65.1% 1.778,10 4.601,40 6.64% 17.18% 26.173,00 60.8 ND 7.63% ND/ND/BB
46. Vediamo alcuni esempi
46
Dati in ml euro (30
settembre 2015)
Risultato
netto
Totale attivo Crediti vs
clientela
Crediti
vs
clientel
a/ Tot
Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette /
Crediti vs
clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Att. Pond
rischio
Cost/i
ncom
e
ROE Fondi
totali/
AP
Rating
SP/M/F
Bper 82.59 60,658.49 43,449.78 71.6% 2,966.35 6,590.5870 6.83% 15.17% 40,613.44 61 2.24 13.10% BB-/ND/BB
BPM 202.82 49,515.03 33,401.50 67.5% 1,512.16 3,715.34 4.53% 11.12% 34,910.22 59 6.1 14.36% B+/Ba3/BB+
CREDEM
150.30 35,510.97 21,309.80 60.0% 359.60 808.20 1.69% 3.79% 16,809.14 63 6.4 14.92% BBB-
/Baa2/BBB+
47. Vediamo alcuni esempi
47
Dati in ml euro (31
dicembre 2015)
Risultato
netto
Totale attivo Crediti vs
clientela
Crediti vs
clientela/ Tot
Attivo
Sofferenze
nette
Attività
deteriorate
Sofferenze
nette / Crediti
vs clientela
Attività
deteriorate/
Crediti vs
clientela
Cost/inc
ome
ROE Total
capital
ration
Fineco 193.4 18.328 922,8 3,35% 3,5 4,88 0,38% 0,53% 42,7% 42,72%21,55%
L’importanza di un diverso
modello di business
49. I punti di attenzione
Le banche possono fallire … ora lo sappiamo.
Le obbligazioni emesse dalle banche non sono più risk free
I depositi sono garantiti fino ad un certo limite
Non dimenticarsi mai del rapporto rischio-rendimento
C’è banca e banca
49
Il risparmio gestito non è soggetto a Bail-in
50. Grazie per l’attenzione
Fabrizio Crespi, Università Cattolica e Università di Cagliari
fabrizio.crespi@unicatt.it
https://twitter.com/fabriziocrespi1
50