Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
2. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO
Il sistema dei Confidi in Italia e nel contesto europeo
Il difficile accesso al credito delle PMI e il ruolo dei Confidi
Una nuova politica per la garanzia e l’innovazione
3. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO
Il sistema dei Confidi in Italia e nel contesto europeo
Il difficile accesso al credito delle PMI e il ruolo dei Confidi
Una nuova politica per la garanzia e l’innovazione
5. I CONFIDI PER L’ACCESSO AL CREDITO IN ITALIA
Costituiti dalle imprese per le imprese
Strumenti di natura privatistica con una funzione pubblicistica supportati dalla
contribuzione pubblica
Finalità: garanzia mutualistica dei finanziamenti bancari
Supporto alle imprese nell’accesso al credito e diffusione di una maggiore
cultura finanziaria nelle PMI
Riduzione dell’opacità delle piccole imprese verso le banche per la valutazione
del merito creditizio, al fine di conseguire migliori condizioni economiche
Strumento delle Istituzioni, specialmente in ambito locale, per dare attuazione
alle loro azioni di politica industriale
6. IL SISTEMA DEI CONFIDI IN ITALIA: ASSOCONFIDI
7 Federazioni Nazionali di categoria riunite in Assoconfidi
262 i Confidi operativi
60 i Confidi intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia
1.300.000 le imprese associate
43 miliardi di euro i finanziamenti garantiti in essere
20 miliardi di euro le garanzie in essere
2,5 miliardi di euro la dotazione patrimoniale
7. LE PRINCIPALI DINAMICHE DEL SISTEMA CONFIDI
Trend dei finanziamenti in essere (mld. €) Trend delle imprese associate (mil.)
+29,1%
-12,3%
+18,3% +0,2%
8. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO
Il sistema dei Confidi in Italia e nel contesto europeo
Il difficile accesso al credito delle PMI e il ruolo dei Confidi
Una nuova politica per la garanzia e l’innovazione
9. GLI IMPIEGHI BANCARI PER DIMENSIONE DELLE IMPRESE
Totale imprese PMI Microimprese
-6,9%
-12,1%
-15,8%
11. ALLARME PER UN PROGRESSIVO CREDIT CRUNCH (1 di 3)
Nei più grandi Paesi dell’area Euro, dal 2000 il rapporto debiti bancari/PIL è a un
livello comparabile, ma in particolare in Italia è aumentata la dipendenza dal
credito bancario, mentre quella delle aziende tedesche è diminuita. In Italia
nell’ultimo decennio alla marcata espansione dei debiti delle imprese non ha
corrisposto una parallela capacità di sostenerne gli oneri
Le imprese italiane risentono di una diminuzione della dotazione patrimoniale e
di una pressione fiscale e di debiti crescenti. Per riequilibrarne la struttura
finanziaria occorre convertire in patrimonio 30-50 miliardi di euro in 5 anni
12. ALLARME PER UN PROGRESSIVO CREDIT CRUNCH (2 di 3)
Le imprese non sono sostenute dal sistema finanziario: a causa della crisi le
banche hanno concentrato l'erogazione di credito sulle imprese migliori, con
una migliore performance, sufficientemente capitalizzate e senza tensioni di
liquidità a breve termine. Il credit crunch ha interessato le imprese minori, a cui
le banche non erogano finanziamenti, perché lo ritengono poco conveniente
Si è manifestata una esplosione delle sofferenze. Gli stock di crediti anomali
sono destinati a crescere ancora per effetto della crisi dell'economia reale
Basilea III penalizza il credito alle PMI rispetto agli impieghi finanziari. La
regolamentazione più stringente introdotta dall’Accordo ha spinto le banche
verso politiche di riduzione dell'erogazione creditizia al fine di rispettare i
requisiti patrimoniali
13. ALLARME PER UN PROGRESSIVO CREDIT CRUNCH (3 di 3)
L’AQR e la vigilanza unica europea rendono le modalità di accesso al credito
sempre più "formalmente" complesse e il credito bancario diventa una forma di
finanziamento meno "immediata":
nuovi standard nella concessione dei crediti
meccanismi di rating più stringenti
progressivo aumento del costo del capitale per gli impieghi
A causa di tutti questi fattori le risorse immesse nel sistema economico dalla BCE
non arrivano alle PMI
La stretta creditizia è destinata ad una progressione sulle piccole imprese
14. L’EFFETTO SPIAZZAMENTO DEI FONDI PUBBLICI SUI CONFIDI
Confidi
Fondo pubblico nazionale
Confidi (valori stimati)
Fondo pubblico nazionale
(valori stimati)
9,8 mld. €
+69,5%
-2 mld. €
-8,4%
15. ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO
Il sistema dei Confidi in Italia e nel contesto europeo
Il difficile accesso al credito delle PMI e il ruolo dei Confidi
Una nuova politica per la garanzia e l’innovazione
16. UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE PER LA GARANZIA
Per sostenere efficacemente le PMI, i Confidi sono sempre più impegnati ad
ampliare il proprio ambito di intervento. L’obiettivo è quello di rispondere alle
nuove esigenze delle PMI, sia rafforzando il proprio ruolo nell’ambito della
garanzia sia attraverso nuovi prodotti e servizi, anche a carattere innovativo
È necessario attivare urgentemente una vera e propria politica industriale per la
garanzia, anche a livello europeo
L’intervento pubblico dovrebbe mirare a sostenere ed integrare sia i Confidi
(garanzia privata) sia i Fondi pubblici di garanzia
Occorre rifondare una nuova filiera della garanzia e della controgaranzia, che sia
realmente a sostegno delle PMI e che riconosca un ruolo centrale a una
rinnovata relazione con il sistema bancario
17. POSSIBILI INNOVAZIONI NELL’ATTIVITÀ DEI CONFIDI (1 di 3)
Il sistema si sta interrogando sulle sfide future, oltre alla garanzia tradizionale, per
innovare e quindi rimanere al fianco delle PMI:
Garanzia personale Basilea compliant: oggi sempre più richiesta dalle banche,
può contribuire a ristabilire una relazione positiva a vantaggio delle PMI
Tranched Cover: impiego in filiera di risorse pubbliche e private, ampliando il
numero di imprese beneficiarie degli interventi pubblici. A specifiche condizioni
possono rappresentare un efficace strumento di sostegno alle PMI, e non un
mero trasferimento di risorse pubbliche alle banche attraverso i Confidi
18. POSSIBILI INNOVAZIONI NELL’ATTIVITÀ DEI CONFIDI (2 di 3)
Finanziamenti diretti di piccolo importo: per integrare un segmento di attività
sempre più trascurato dalle banche, in quanto ritenuto non più conveniente,
nonostante che le PMI continuino a richiedere questa tipologia di prodotti.
Contribuisce inoltre a rafforzare la percezione del Confidi quale partner
qualificato delle imprese
Crowdfunding: focalizzazione sull’equity based crowdfunding e sul lending based
crowdfunding che rappresentano importanti strumenti a disposizione dei Confidi
per finanziare l’innovazione. I Confidi hanno l’opportunità di qualificarsi come
consulenti, in particolare pre-screener delle imprese per agevolare il loro accesso
alla piattaforma, mentor e/o tutor per le start up innovative
19. POSSIBILI INNOVAZIONI NELL’ATTIVITÀ DEI CONFIDI (3 di 3)
Garanzia sulla capitalizzazione: strumento utile per rafforzare la
patrimonializzazione delle PMI e quindi per ridurne la dipendenza dal canale
bancario, ritenuta oggi una delle principali cause del difficile accesso al credito
Oggi la normativa italiana non favorisce i Confidi nel rilasciare garanzie volte
alla copertura del rischio d’impresa a favore di persone fisiche o giuridiche che
assumano partecipazioni in PMI socie
La nuova normativa della Banca d’Italia, emanata a maggio 2015, consente ai
Confidi di assumere partecipazioni nelle PMI socie nel limite dell’1% dei fondi
propri
20. LO STRUMENTO PUBBLICO PER LA GARANZIA
Assoconfidi è impegnata nell’interlocuzione con le strutture europee, il Governo e
le Regioni in merito al Fondo pubblico di garanzia per:
Ripensarne il funzionamento, al fine di renderlo realmente l’“infrastruttura”
dell’accesso al credito in Italia orientato alla controgaranzia dei Confidi
Efficientarne il meccanismo, indirizzandone l’intervento a favore delle imprese
non in grado di accedere autonomamente al credito, ma non in temporanea
difficoltà
Introdurre o potenziare forme innovative di intervento, come le Tranched Cover
o le misure attuate dal FEI con la collaborazione delle Istituzioni territoriali e del
Paese membro
21. LA POLITICA INDUSTRIALE PER LA GARANZIA: LE PMI INNOVATIVE
Nel 2015 il legislatore ha introdotto la fattispecie della "PMI innovativa" e
alcune modifiche normative a loro favore
Esigenza di potenziare il supporto alle PMI innovative, anche attraverso lo
sviluppo di strumenti dedicati
I Confidi possono svolgere una funzione centrale, sviluppando competenze e
prodotti / servizi specifici
Alcuni vincoli normativi limitano il campo di azione del sistema a favore di
questo target di imprese
Assoconfidi è impegnata nell’interlocuzione con il Governo e con la Banca
d’Italia per superare quegli ostacoli
22. LA RIFORMA DEL SISTEMA: LA LEGGE DELEGA PER I CONFIDI (1 di 2)
Oggi in discussione al Parlamento italiano - I principi individuati attengono a:
Patrimonializzazione
Contribuzione pubblica, anche in relazione alla normativa sugli aiuti di Stato
Valorizzazione della filiera della garanzia
Innovazione/ampliamento delle attività in risposta alle nuove esigenze delle PMI
Semplificazione degli adempimenti
Criteri di proporzionalità e specificità nell’attività di vigilanza
Accessorietà della garanzia rispetto al finanziamento bancario
23. LA RIFORMA DEL SISTEMA: LA LEGGE DELEGA PER I CONFIDI (2 di 2)
Da incentrare sull’individuazione di un quadro unitario e completo delle
necessità strategiche del sistema e sulla definizione di funzioni e ruoli di un
sistema di garanzia utile alle imprese
Proposta di riordino della normativa, elaborata in modo coerente e organico
rispetto a quel quadro di riferimento
Finalità: fornire alle Istituzioni gli strumenti e le analisi utili a conoscere ed
elaborare un provvedimento organico
Opportunità per i Confidi sia per innovare gli strumenti a loro disposizione,
ampliandone l’attività anche ad ambiti oggi preclusi, sia per favorire il
finanziamento delle PMI innovative
24. UNA NUOVA POLITICA PER LA GARANZIA IN EUROPA
Che valorizzi e generi sinergie tra i sistemi privati e pubblici della garanzia
nell’interesse delle imprese
Che rafforzi gli strumenti di controgaranzia a valere sui programmi della U.E. a
supporto dei Confidi
Che semplifichi le modalità di accesso alle risorse della nuova programmazione
U.E. con programmi mirati
Che permetta alle Istituzioni di misurare l’impatto degli strumenti di garanzia a
vantaggio delle PMI
Che consenta ai Confidi di poter innovare negli strumenti a loro disposizione e
quindi favorire il concreto finanziamento delle PMI innovative.