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SPECIALE BAIL-IN
OLTRE LA BANCA
Cosa possono fare i risparmiatori
S
offerenze è una parola di per sé auto esplicativa.
Nel caso delle banche ha però anche un valore di
tecnicismo: le sofferenze rappresentano infatti l’ultimo
stadio dei crediti deteriorati. Questi si classificano
in quattro categorie: crediti scaduti (per i quali non è stato
possibile rispettare la data di restituzione dell’importo); crediti
ristrutturati (vengono concesse rate di minor importo su un
orizzonte temporale più lungo); crediti incagliati (per i quali
non essendo praticabile la riscossione si agisce per vie legali
o si prospetta la cessione del credito a intermediari specia-
lizzati nel recupero) e infine sofferenze. In quest’ultimo caso i
debitori sono accertati come insolventi e di fatto le possibilità
di rientro sono ridotte ai minimi termini. Un dato significativo è
che il sistema Italia totalizza 200 miliardi di euro di sofferen-
ze: un importo che vale quasi 10 Leggi di stabilità e che è
quasi quintuplicato negli ultimi 7 anni. Non c’è da stupirsi che
in questo scenario le banche abbiano ridotto al lumicino il
credito alle Pmi e che, proprio negli anni dell’esplosione delle
sofferenze, l’economia reale abbia vissuto una fase di contra-
zione per la quale solo ora si vedono (forse) i primi segnali di
inversione di tendenza. Nonostante questo quadro congiuntu-
rale, la ricchezza complessiva delle famiglie italiane è rimasta
elevata grazie soprattutto all’accumulo di risparmio negli anni
passati. Ad oggi la ricchezza delle famiglie vale ancora 4
volte il debito pubblico e 8 volte il reddito disponibile. Una
fetta importante (circa il 60%) è però investita in immobili dove
è andata quasi distrutta la capacità di generare valore attra-
verso l’affitto. Orfani dei BOT e del reddito da immobili, molti
risparmiatori si sono fatti tentare dalle cedole delle obbligazio-
ni bancarie e in particolare dalle emissioni subordinate. Ma
le notizie dell’ultimo periodo hanno evidenziato come in molti
casi questa decisione non si sia rivelata “fortunata”, anzi…
SOFFERENZE DEL SISTEMA
BANCARIO ITALIANO
Fonte: Elaborazione ufficio analisi economiche Abi
su dati Banca d’Italia
Sofferenze nette su impieghi (valori %)
GF M
2014 2015
A MG L A S O ND G F MAM GL A S O
5200.000
150.000
100.000
50.000
4,6
4,3
4
3,6
3,3
3
Sofferenze lorde (mln €)
160.428
198.975
Tra i principali fattori che rallentano la
ripresa dell’economia italiana l’Orga-
nizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico (Ocse) indica “la
quantità dei crediti bancari in sofferen-
za che frena la ripresa degli investimenti
e comprime il credito”.
LO DICE L’OCSE
Le sofferenze delle banche
e la sofferenza dei risparmiatori
EDITORIALE
SPECIALE BAIL-IN
Il 16 novembre 2015, con la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale dei decreti legislativi 180 e 181,
il Governo italiano ha dato il via libera al recepimen-
to, dal 1° gennaio 2016, della direttiva europea sulle
“risoluzioni bancarie”. Con il termine “risoluzione” si
indica un processo di ristrutturazione ordinata gestito
dall’Autorità di risoluzione (nel nostro Paese la Banca
d’Italia) che mira a garantire la continuità dei servizi
essenziali offerti dalla banca (ad esempio i servizi di
pagamento e i depositi), anche se l’istituto è in dissesto
o a rischio dissesto.
Tra gli strumenti che costituiscono l’ossatura del nuovo
quadro normativo, una delle principali novità è costi-
tuita dall’introduzione del bail-in (letteralmente salva-
taggio interno). Questo significa che in determinate
circostanze, i costi della ristrutturazione potranno essere
limitatamente sopportati dal sistema bancario nel suo
complesso, attraverso un “fondo di solidarietà”. E signi-
fica che in seconda battuta saranno chiamati in causa
gli azionisti e gli obbligazionisti della banca stessa. In
particolare i primi chiamati a “pagare il conto” saranno
gli azionisti, seguiti dai detentori di obbligazioni subor-
dinate (titoli Additional Tier 1 e Tier 2) e poi dagli ob-
Arriva il bail-in. Chi paga il conto?
“Le nuove regole
non consentono
d’ora in poi il
salvataggio di
una banca senza
un sacrificio signi-
ficativo da parte
dei suoi creditori.
La clientela va
resa pienamente consapevole del fatto che potrebbe
dover contribuire al risanamento di una banca anche
nel caso in cui investa in strumenti finanziari diversi
dalle azioni, il che fa venir meno la certezza del
mantenimento del valore del capitale investito fino ad
ora radicata nella consapevolezza dell’investitore”.
(Audizione al Senato di Ignazio Visco del 22 aprile 2015)
LO DICE IL GOVERNATORE
STRUMENTI SOGGETTI E GERARCHIA DEL BAIL-IN
Fonte: Associazione bancaria italiana (Abi)
Strumenti soggetti e
gerarchia del bail-in
Principali strumenti
esclusi dal bail-in
Azioni e strumenti
di capitale
Depositi fino
a 100.000 euro
Passività garantite
(es. covered bond)
Debiti verso dipendenti,
fisco, enti previdenziali,
fornitori
Titoli subordinati
Obbligazioni e altre
passività ammissibili
Depositi >100.000 euro
di persone fisiche e PMI
bligazionisti senior. I depositi intestati a persone fisiche
e piccole e medie imprese saranno “aggredibili” per
la parte eccedente i 100 mila euro. Bisogna però
rimarcare che il Fondo di Garanzia Interbancario, che
“tutela” i primi 100 mila euro, dispone di risorse per
1,2 miliardi di euro a fronte di depositi complessivi per
quasi 600 miliardi di euro.
Il grafico mostra la gerarchia che viene seguita quando si
applica il bail-in: chi investe in strumenti finanziari considerati
più rischiosi sostiene per primo le perdite o la conversione in
azioni. Si passa alla categoria successiva solo dopo aver
esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa.
Inizialmente vengono colpiti gli azionisti della banca, ovvero
viene ridotto o azzerato il valore delle loro azioni. Successiva-
mente si interviene sui creditori, le cui attività possono essere
trasformate in azioni (per ricapitalizzare la banca) e/o ridotte
nel valore, nel caso in cui l’azzeramento del valore non risulti
sufficiente a coprire le perdite. Quindi chi possiede un’obbli-
gazione bancaria potrebbe veder convertito in azioni e/o
ridotto il proprio credito. Anche se si tratta di un’obbligazione
senior, non subordinata. È fondamentale perciò che gli inve-
stitori, al momento della sottoscrizione, facciano attenzione ai
rischi di certe tipologie di investimento.
IGNAZIO VISCO
governatore Bankitalia
Gestione e sicurezza
Oggi più che mai la gestione dei patrimoni e la loro
salvaguardia assumono una funzione “sociale”. Per
questa ragione c’è un crescente bisogno di professio-
nisti in grado di consigliare i risparmiatori e indirizzarli
in maniera consapevole nella scelta degli investimenti e
nella ricerca di rendimento senza esporre il capitale a
gravi rischi di perdita.
E parlando di sicurezza e di buona gestione balza in
primo piano il valore dell’autonomia garantito dai fon-
di comuni di investimento.
Le obbligazioni (senior o subordinate) sono titoli di cre-
dito che conferiscono al sottoscrittore il diritto a ricevere
il rimborso del capitale sottoscritto e una remunerazione
a titolo di interesse, sempre che l’emittente non sia col-
pito da difficoltà finanziarie.
Chi acquista fondi comuni di investimento, invece, non
corre questo rischio, in quanto il patrimonio
è separato da quello della società che
lo gestisce, come pure da quello del
distributore e dall’eventuale gruppo
che controlla l’una o l’altra o entram-
be. In buona sostanza, le somme
versate dai singoli confluiscono in
una sorta di “cassa comune”, che
“Concentrare le proprie attività, sia di impiego sia
di finanziamento, su un’unica banca è un errore
molto grave - sostiene Fausto Artoni, gestore di
Azimut -. Il destino del nostro conto corrente deve
essere separato dalla vita e dal destino dei nostri
risparmi. Insistere sulla separatezza dei nostri
risparmi e dei nostri conti correnti è una questione
di primaria importanza.”
LO DICE IL GESTORE
non può entrare a far parte del patrimonio della società
di gestione e, in caso di fallimento di quest’ultima, non
può essere attaccata dai creditori. Nessuno insomma
può pregiudicare i diritti degli investitori. Lo stesso con-
cetto normativo di Oicr, ossia di organismi che svolgo-
no la funzione di investimento in forma “collettiva” del
risparmio, sta a indicare che le somme sono in-
vestite come un unico patrimonio e ciascun
sottoscrittore ha diritto a un certo numero
di quote, il cui valore dipende solo
dall’andamento dei mercati. La sepa-
razione del patrimonio rappresenta
uno dei presidi stabiliti dal legislatore
a tutela degli investitori. La normativa
comunitaria, che vale tanto per
i fondi quanto per le sicav, sta-
bilisce inoltre che le quote degli
Oicr siano depositate presso
una banca terza rispetto alla so-
cietà di gestione e che restino di
proprietà collettiva dei sottoscrit-
tori. In tal modo, non entrando a
far parte dello stato patrimoniale
delle Sgr, degli intermediari e
dei gruppi bancari di apparte-
nenza, gli attivi del fondo non
sono toccati dal fallimento di
alcuno di questi operatori.
La gestione dei
patrimoni e la loro
salvaguardia assume oggi
più che mai una funzione
che potrebbe essere
definita “sociale”
SPECIALE BAIL-IN
Le “5 buone ragioni” dei fondi comuni
Ci sono almeno “5 buone ragioni” che differenziano i fondi dagli altri prodotti finanziari e che spiegano
perché è utile avere questi strumenti finanziari anche durante le crisi di mercato
COSA POSSONO FARE I RISPARMIATORI
Con la nuova normativa sul bail-in, a partire dall’inizio del 2016 i risparmiatori hanno minori garanzie rispetto al passato e
devono pertanto porre maggiore attenzione alle loro scelte d’investimento
Per questo oggi più che mai:
AUTONOMIA
Il patrimonio del fondo è
separato da quello della
società che lo gestisce e
da chi lo distribuisce. La
norma prevede che le
somme investite dai
risparmiatori siano
custodite nella banca
depositaria, una banca
indipendente dalla società
di gestione, dal gruppo
che la controlla e dal
distributore
CONTROLLO
Il mercato dei fondi
comuni d’investimento è
governato da norme
molto severe. Banca
d’Italia e Consob vigilano
sul rispetto delle regole a
tutela dei risparmiatori
DIVERSIFICAZIONE
I fondi investono in diversi
titoli e in vari mercati per
cogliere le migliori
opportunità e ridurre il
rischio. In questo modo
l’andamento di un singolo
titolo non può influenzare
significativamente il
risultato dell’intero
paniere. Un concetto
assimilabile all’antico
adagio popolare che recita
“non mettere tutte le
uova nello stesso paniere”
TRASPARENZA
Il risparmiatore sa sempre
quanto valgono i suoi
fondi e come sono gestiti.
Il valore giornaliero è
pubblicato sui principali
mezzi di informazione e
consente al sottoscrittore
di monitorare
l’andamento dei propri
investimenti. Ciascuno
può scegliere il prodotto
più adatto alle proprie
esigenze nell’ambito di
una gamma molto vasta,
organizzata in oltre 40
differenti categorie
SOLIDITA’
Osservando gli andamenti
storici dei mercati, si può
notare come i fondi, grazie
alle loro caratteristiche,
hanno sempre aiutato i
risparmiatori a superare i
momenti difficili dei
mercati finanziari.
Autonomia, controllo,
diversificazione e
trasparenza sono alcuni
dei loro punti di forza, che
insieme li caratterizzano e
li differenziano dagli altri
prodotti finanziari e che
hanno raccolto negli anni
la fiducia di milioni di
risparmiatori
Fonte: Assogestioni
SICUREZZA E’
...SCEGLIERE UN PATRIMONIO SEPARATO
Chi acquista fondi comuni di investimento non corre il ri-
schio di non poter recuperare quanto investito, come invece
può accadere per i sottoscrittori di obbligazioni. Questo
perché il patrimonio di un fondo è separato da quello della
società che lo gestisce, del distributore e dall’eventuale
gruppo che controlla l’una o l’altra o entrambe. Quindi le
somme versate dai singoli non possono entrare a far parte
del patrimonio della Sgr e, in caso di fallimento di quest’ul-
tima, essere attaccata dai creditori.
SICUREZZA E’
…SCEGLIERE L’INDIPENDENZA
C’è un crescente bisogno di professionisti in grado di
consigliare i risparmiatori e indirizzarli in maniera con-
sapevole nella scelta degli investimenti e nella ricerca
di rendimento senza esporre il capitale a gravi rischi di
perdita. Diviene più importante che mai la competenza
e l’assistenza di un professionista qualificato che dia
consulenza sugli investimenti e non faccia semplice col-
locamento di prodotti finanziari su indicazione della sua
stessa banca.
Chi è Azimut
Azimut è la più grande realtà
finanziaria indipendente nel
mercato italiano, quotata alla
Borsa di Milano.
Fin dalla nascita si occupa solo
di ciò che sa fare bene.
Da sempre Azimut lavora per
costruire valore e fornire soddi-
sfazione ai suoi clienti, offrendo
soluzioni di investimento focalizzate
esclusivamente sui settori in cui ha
saputo sviluppare e raggiungere
eccellenti livelli di know-how ed
esperienza.
Azimut è quotata in Borsa Italiana
dal 2004 e fa parte dell’indice
Ftse Mib dei principali titoli
azionari italiani dal 2010
La casa di oltre
1.500 Financial Partner
al servizio di investitori
ed imprese
Un Gruppo con
oltre 36 miliardi di Euro
di patrimonio
in gestione
HIGHLIGHTS
ITALIA
IRLANDA
LUSSEMBURGO
SVIZZERA
HONG KONG
CINA
TAIWAN
MESSICO
CILE
BRASILE
MONACO
TURCHIA
SINGAPORE
AUSTRALIA
IL MONDO DEGLI INVESTIMENTI NON È PIÙ LO STESSO
AZIMUT È LA SCELTA DI INDIPENDENZAINDIPENDENZA
CHE RISPONDE ALLE NUOVE DOMANDE
SPECIALE BAIL-IN
SERVIZI BANCARI
Un supporto dedicato per rispondere a molteplici esigenze
operative e per ottenere finanziamenti, affidamenti e mutui
destinati sia a persone fisiche sia a persone giuridiche.
ASSET MANAGEMENT
Un’offerta completa di soluzioni di investimento quali
fondi comuni del Gruppo Azimut, prodotti dei migliori
asset manager internazionali, fondi personalizzati e ge-
stioni patrimoniali.
WEALTH MANAGEMENT
Un servizio di advisory e di gestione integrata, focaliz-
zato sulla pianificazione, l’organizzazione e la protezio-
ne del patrimonio complessivo della famiglia e anche
dell’impresa familiare.
SERVIZIO DI CONSULENZA EVOLUTA
L’innovativa formula di advisory che racchiude la possibilità di
effettuare scelte autonome, un elevato livello di personalizza-
zione e l’accesso a servizi iper-specialistici a valore aggiunto.
LIBERA IMPRESA
L’esclusiva piattaforma che mette a disposizione delle
aziende soluzioni specifiche per ogni fase del ciclo di vita,
dalla nascita fino alla quotazione, in collaborazione con
partner altamente qualificati.
LA FILOSOFIA DI AZIMUT
La nostra autonomia è stata voluta, conquistata
e coltivata con determinazione.
Siamo indipendenti da gruppi bancari, assicurativi e industriali.
Siamo orgogliosi di essere la più grande Sgr indipendente
sul mercato italiano e di poter offrire soluzioni di gestione
del risparmio e consulenza efficaci, in quanto sviluppate su
competenze specifiche e non generaliste.
Dove il nostro know-how non arriva, stringiamo accordi
di distribuzione con le migliori realtà del settore
in Italia e all’estero.
Per fornire eccellenza a tutto tondo.
Paesi nei quali Azimut è presente a livello internazionale
Presente a livello internazionale con team dedicati
attivi in 14 Paesi (Italia, Lussemburgo, Irlanda,
Monaco, Svizzera, Turchia, Brasile, Taiwan, Hong Kong
e Shanghai, Singapore, Cile, Messico e Australia)
E SICUREZZASICUREZZA
DEI RISPARMIATORI
DISCLAIMER
Il presente documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A. (l’editore), Sede Legale Viale Mazzini, 31/L 36100 Vicenza, in
completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’editore stesso. Il presente documento non può
essere riprodotto o pubblicato ed è stato redatto a solo scopo informativo. Di conseguenza non è fornita alcuna garanzia circa la
completezza, l’accuratezza, l’affidabilità delle informazioni in esso contenute. Le informazioni qui specificate non sono da intendersi
come una sollecitazione al pubblico risparmio o un’offerta, ne una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di strumenti finanziari.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Prima dell’adesione leggere il KIID che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto
pubblicato e disponibile presso la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet www.azimut.it.
Alla realizzazione di questa edizione di Azimut Pensiero ha collaborato Stefano Conti
02 8898.1 - info@azimut.it
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Azimut pensiero speciale_DIRETTIVA UE BAIL IN

  • 1. SPECIALE BAIL-IN OLTRE LA BANCA Cosa possono fare i risparmiatori
  • 2. S offerenze è una parola di per sé auto esplicativa. Nel caso delle banche ha però anche un valore di tecnicismo: le sofferenze rappresentano infatti l’ultimo stadio dei crediti deteriorati. Questi si classificano in quattro categorie: crediti scaduti (per i quali non è stato possibile rispettare la data di restituzione dell’importo); crediti ristrutturati (vengono concesse rate di minor importo su un orizzonte temporale più lungo); crediti incagliati (per i quali non essendo praticabile la riscossione si agisce per vie legali o si prospetta la cessione del credito a intermediari specia- lizzati nel recupero) e infine sofferenze. In quest’ultimo caso i debitori sono accertati come insolventi e di fatto le possibilità di rientro sono ridotte ai minimi termini. Un dato significativo è che il sistema Italia totalizza 200 miliardi di euro di sofferen- ze: un importo che vale quasi 10 Leggi di stabilità e che è quasi quintuplicato negli ultimi 7 anni. Non c’è da stupirsi che in questo scenario le banche abbiano ridotto al lumicino il credito alle Pmi e che, proprio negli anni dell’esplosione delle sofferenze, l’economia reale abbia vissuto una fase di contra- zione per la quale solo ora si vedono (forse) i primi segnali di inversione di tendenza. Nonostante questo quadro congiuntu- rale, la ricchezza complessiva delle famiglie italiane è rimasta elevata grazie soprattutto all’accumulo di risparmio negli anni passati. Ad oggi la ricchezza delle famiglie vale ancora 4 volte il debito pubblico e 8 volte il reddito disponibile. Una fetta importante (circa il 60%) è però investita in immobili dove è andata quasi distrutta la capacità di generare valore attra- verso l’affitto. Orfani dei BOT e del reddito da immobili, molti risparmiatori si sono fatti tentare dalle cedole delle obbligazio- ni bancarie e in particolare dalle emissioni subordinate. Ma le notizie dell’ultimo periodo hanno evidenziato come in molti casi questa decisione non si sia rivelata “fortunata”, anzi… SOFFERENZE DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO Fonte: Elaborazione ufficio analisi economiche Abi su dati Banca d’Italia Sofferenze nette su impieghi (valori %) GF M 2014 2015 A MG L A S O ND G F MAM GL A S O 5200.000 150.000 100.000 50.000 4,6 4,3 4 3,6 3,3 3 Sofferenze lorde (mln €) 160.428 198.975 Tra i principali fattori che rallentano la ripresa dell’economia italiana l’Orga- nizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) indica “la quantità dei crediti bancari in sofferen- za che frena la ripresa degli investimenti e comprime il credito”. LO DICE L’OCSE Le sofferenze delle banche e la sofferenza dei risparmiatori EDITORIALE
  • 3. SPECIALE BAIL-IN Il 16 novembre 2015, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei decreti legislativi 180 e 181, il Governo italiano ha dato il via libera al recepimen- to, dal 1° gennaio 2016, della direttiva europea sulle “risoluzioni bancarie”. Con il termine “risoluzione” si indica un processo di ristrutturazione ordinata gestito dall’Autorità di risoluzione (nel nostro Paese la Banca d’Italia) che mira a garantire la continuità dei servizi essenziali offerti dalla banca (ad esempio i servizi di pagamento e i depositi), anche se l’istituto è in dissesto o a rischio dissesto. Tra gli strumenti che costituiscono l’ossatura del nuovo quadro normativo, una delle principali novità è costi- tuita dall’introduzione del bail-in (letteralmente salva- taggio interno). Questo significa che in determinate circostanze, i costi della ristrutturazione potranno essere limitatamente sopportati dal sistema bancario nel suo complesso, attraverso un “fondo di solidarietà”. E signi- fica che in seconda battuta saranno chiamati in causa gli azionisti e gli obbligazionisti della banca stessa. In particolare i primi chiamati a “pagare il conto” saranno gli azionisti, seguiti dai detentori di obbligazioni subor- dinate (titoli Additional Tier 1 e Tier 2) e poi dagli ob- Arriva il bail-in. Chi paga il conto? “Le nuove regole non consentono d’ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio signi- ficativo da parte dei suoi creditori. La clientela va resa pienamente consapevole del fatto che potrebbe dover contribuire al risanamento di una banca anche nel caso in cui investa in strumenti finanziari diversi dalle azioni, il che fa venir meno la certezza del mantenimento del valore del capitale investito fino ad ora radicata nella consapevolezza dell’investitore”. (Audizione al Senato di Ignazio Visco del 22 aprile 2015) LO DICE IL GOVERNATORE STRUMENTI SOGGETTI E GERARCHIA DEL BAIL-IN Fonte: Associazione bancaria italiana (Abi) Strumenti soggetti e gerarchia del bail-in Principali strumenti esclusi dal bail-in Azioni e strumenti di capitale Depositi fino a 100.000 euro Passività garantite (es. covered bond) Debiti verso dipendenti, fisco, enti previdenziali, fornitori Titoli subordinati Obbligazioni e altre passività ammissibili Depositi >100.000 euro di persone fisiche e PMI bligazionisti senior. I depositi intestati a persone fisiche e piccole e medie imprese saranno “aggredibili” per la parte eccedente i 100 mila euro. Bisogna però rimarcare che il Fondo di Garanzia Interbancario, che “tutela” i primi 100 mila euro, dispone di risorse per 1,2 miliardi di euro a fronte di depositi complessivi per quasi 600 miliardi di euro. Il grafico mostra la gerarchia che viene seguita quando si applica il bail-in: chi investe in strumenti finanziari considerati più rischiosi sostiene per primo le perdite o la conversione in azioni. Si passa alla categoria successiva solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa. Inizialmente vengono colpiti gli azionisti della banca, ovvero viene ridotto o azzerato il valore delle loro azioni. Successiva- mente si interviene sui creditori, le cui attività possono essere trasformate in azioni (per ricapitalizzare la banca) e/o ridotte nel valore, nel caso in cui l’azzeramento del valore non risulti sufficiente a coprire le perdite. Quindi chi possiede un’obbli- gazione bancaria potrebbe veder convertito in azioni e/o ridotto il proprio credito. Anche se si tratta di un’obbligazione senior, non subordinata. È fondamentale perciò che gli inve- stitori, al momento della sottoscrizione, facciano attenzione ai rischi di certe tipologie di investimento. IGNAZIO VISCO governatore Bankitalia
  • 4. Gestione e sicurezza Oggi più che mai la gestione dei patrimoni e la loro salvaguardia assumono una funzione “sociale”. Per questa ragione c’è un crescente bisogno di professio- nisti in grado di consigliare i risparmiatori e indirizzarli in maniera consapevole nella scelta degli investimenti e nella ricerca di rendimento senza esporre il capitale a gravi rischi di perdita. E parlando di sicurezza e di buona gestione balza in primo piano il valore dell’autonomia garantito dai fon- di comuni di investimento. Le obbligazioni (senior o subordinate) sono titoli di cre- dito che conferiscono al sottoscrittore il diritto a ricevere il rimborso del capitale sottoscritto e una remunerazione a titolo di interesse, sempre che l’emittente non sia col- pito da difficoltà finanziarie. Chi acquista fondi comuni di investimento, invece, non corre questo rischio, in quanto il patrimonio è separato da quello della società che lo gestisce, come pure da quello del distributore e dall’eventuale gruppo che controlla l’una o l’altra o entram- be. In buona sostanza, le somme versate dai singoli confluiscono in una sorta di “cassa comune”, che “Concentrare le proprie attività, sia di impiego sia di finanziamento, su un’unica banca è un errore molto grave - sostiene Fausto Artoni, gestore di Azimut -. Il destino del nostro conto corrente deve essere separato dalla vita e dal destino dei nostri risparmi. Insistere sulla separatezza dei nostri risparmi e dei nostri conti correnti è una questione di primaria importanza.” LO DICE IL GESTORE non può entrare a far parte del patrimonio della società di gestione e, in caso di fallimento di quest’ultima, non può essere attaccata dai creditori. Nessuno insomma può pregiudicare i diritti degli investitori. Lo stesso con- cetto normativo di Oicr, ossia di organismi che svolgo- no la funzione di investimento in forma “collettiva” del risparmio, sta a indicare che le somme sono in- vestite come un unico patrimonio e ciascun sottoscrittore ha diritto a un certo numero di quote, il cui valore dipende solo dall’andamento dei mercati. La sepa- razione del patrimonio rappresenta uno dei presidi stabiliti dal legislatore a tutela degli investitori. La normativa comunitaria, che vale tanto per i fondi quanto per le sicav, sta- bilisce inoltre che le quote degli Oicr siano depositate presso una banca terza rispetto alla so- cietà di gestione e che restino di proprietà collettiva dei sottoscrit- tori. In tal modo, non entrando a far parte dello stato patrimoniale delle Sgr, degli intermediari e dei gruppi bancari di apparte- nenza, gli attivi del fondo non sono toccati dal fallimento di alcuno di questi operatori. La gestione dei patrimoni e la loro salvaguardia assume oggi più che mai una funzione che potrebbe essere definita “sociale”
  • 5. SPECIALE BAIL-IN Le “5 buone ragioni” dei fondi comuni Ci sono almeno “5 buone ragioni” che differenziano i fondi dagli altri prodotti finanziari e che spiegano perché è utile avere questi strumenti finanziari anche durante le crisi di mercato COSA POSSONO FARE I RISPARMIATORI Con la nuova normativa sul bail-in, a partire dall’inizio del 2016 i risparmiatori hanno minori garanzie rispetto al passato e devono pertanto porre maggiore attenzione alle loro scelte d’investimento Per questo oggi più che mai: AUTONOMIA Il patrimonio del fondo è separato da quello della società che lo gestisce e da chi lo distribuisce. La norma prevede che le somme investite dai risparmiatori siano custodite nella banca depositaria, una banca indipendente dalla società di gestione, dal gruppo che la controlla e dal distributore CONTROLLO Il mercato dei fondi comuni d’investimento è governato da norme molto severe. Banca d’Italia e Consob vigilano sul rispetto delle regole a tutela dei risparmiatori DIVERSIFICAZIONE I fondi investono in diversi titoli e in vari mercati per cogliere le migliori opportunità e ridurre il rischio. In questo modo l’andamento di un singolo titolo non può influenzare significativamente il risultato dell’intero paniere. Un concetto assimilabile all’antico adagio popolare che recita “non mettere tutte le uova nello stesso paniere” TRASPARENZA Il risparmiatore sa sempre quanto valgono i suoi fondi e come sono gestiti. Il valore giornaliero è pubblicato sui principali mezzi di informazione e consente al sottoscrittore di monitorare l’andamento dei propri investimenti. Ciascuno può scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze nell’ambito di una gamma molto vasta, organizzata in oltre 40 differenti categorie SOLIDITA’ Osservando gli andamenti storici dei mercati, si può notare come i fondi, grazie alle loro caratteristiche, hanno sempre aiutato i risparmiatori a superare i momenti difficili dei mercati finanziari. Autonomia, controllo, diversificazione e trasparenza sono alcuni dei loro punti di forza, che insieme li caratterizzano e li differenziano dagli altri prodotti finanziari e che hanno raccolto negli anni la fiducia di milioni di risparmiatori Fonte: Assogestioni SICUREZZA E’ ...SCEGLIERE UN PATRIMONIO SEPARATO Chi acquista fondi comuni di investimento non corre il ri- schio di non poter recuperare quanto investito, come invece può accadere per i sottoscrittori di obbligazioni. Questo perché il patrimonio di un fondo è separato da quello della società che lo gestisce, del distributore e dall’eventuale gruppo che controlla l’una o l’altra o entrambe. Quindi le somme versate dai singoli non possono entrare a far parte del patrimonio della Sgr e, in caso di fallimento di quest’ul- tima, essere attaccata dai creditori. SICUREZZA E’ …SCEGLIERE L’INDIPENDENZA C’è un crescente bisogno di professionisti in grado di consigliare i risparmiatori e indirizzarli in maniera con- sapevole nella scelta degli investimenti e nella ricerca di rendimento senza esporre il capitale a gravi rischi di perdita. Diviene più importante che mai la competenza e l’assistenza di un professionista qualificato che dia consulenza sugli investimenti e non faccia semplice col- locamento di prodotti finanziari su indicazione della sua stessa banca.
  • 6. Chi è Azimut Azimut è la più grande realtà finanziaria indipendente nel mercato italiano, quotata alla Borsa di Milano. Fin dalla nascita si occupa solo di ciò che sa fare bene. Da sempre Azimut lavora per costruire valore e fornire soddi- sfazione ai suoi clienti, offrendo soluzioni di investimento focalizzate esclusivamente sui settori in cui ha saputo sviluppare e raggiungere eccellenti livelli di know-how ed esperienza. Azimut è quotata in Borsa Italiana dal 2004 e fa parte dell’indice Ftse Mib dei principali titoli azionari italiani dal 2010 La casa di oltre 1.500 Financial Partner al servizio di investitori ed imprese Un Gruppo con oltre 36 miliardi di Euro di patrimonio in gestione HIGHLIGHTS ITALIA IRLANDA LUSSEMBURGO SVIZZERA HONG KONG CINA TAIWAN MESSICO CILE BRASILE MONACO TURCHIA SINGAPORE AUSTRALIA IL MONDO DEGLI INVESTIMENTI NON È PIÙ LO STESSO AZIMUT È LA SCELTA DI INDIPENDENZAINDIPENDENZA CHE RISPONDE ALLE NUOVE DOMANDE
  • 7. SPECIALE BAIL-IN SERVIZI BANCARI Un supporto dedicato per rispondere a molteplici esigenze operative e per ottenere finanziamenti, affidamenti e mutui destinati sia a persone fisiche sia a persone giuridiche. ASSET MANAGEMENT Un’offerta completa di soluzioni di investimento quali fondi comuni del Gruppo Azimut, prodotti dei migliori asset manager internazionali, fondi personalizzati e ge- stioni patrimoniali. WEALTH MANAGEMENT Un servizio di advisory e di gestione integrata, focaliz- zato sulla pianificazione, l’organizzazione e la protezio- ne del patrimonio complessivo della famiglia e anche dell’impresa familiare. SERVIZIO DI CONSULENZA EVOLUTA L’innovativa formula di advisory che racchiude la possibilità di effettuare scelte autonome, un elevato livello di personalizza- zione e l’accesso a servizi iper-specialistici a valore aggiunto. LIBERA IMPRESA L’esclusiva piattaforma che mette a disposizione delle aziende soluzioni specifiche per ogni fase del ciclo di vita, dalla nascita fino alla quotazione, in collaborazione con partner altamente qualificati. LA FILOSOFIA DI AZIMUT La nostra autonomia è stata voluta, conquistata e coltivata con determinazione. Siamo indipendenti da gruppi bancari, assicurativi e industriali. Siamo orgogliosi di essere la più grande Sgr indipendente sul mercato italiano e di poter offrire soluzioni di gestione del risparmio e consulenza efficaci, in quanto sviluppate su competenze specifiche e non generaliste. Dove il nostro know-how non arriva, stringiamo accordi di distribuzione con le migliori realtà del settore in Italia e all’estero. Per fornire eccellenza a tutto tondo. Paesi nei quali Azimut è presente a livello internazionale Presente a livello internazionale con team dedicati attivi in 14 Paesi (Italia, Lussemburgo, Irlanda, Monaco, Svizzera, Turchia, Brasile, Taiwan, Hong Kong e Shanghai, Singapore, Cile, Messico e Australia) E SICUREZZASICUREZZA DEI RISPARMIATORI
  • 8. DISCLAIMER Il presente documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A. (l’editore), Sede Legale Viale Mazzini, 31/L 36100 Vicenza, in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’editore stesso. Il presente documento non può essere riprodotto o pubblicato ed è stato redatto a solo scopo informativo. Di conseguenza non è fornita alcuna garanzia circa la completezza, l’accuratezza, l’affidabilità delle informazioni in esso contenute. Le informazioni qui specificate non sono da intendersi come una sollecitazione al pubblico risparmio o un’offerta, ne una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di strumenti finanziari. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Prima dell’adesione leggere il KIID che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto pubblicato e disponibile presso la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet www.azimut.it. Alla realizzazione di questa edizione di Azimut Pensiero ha collaborato Stefano Conti 02 8898.1 - info@azimut.it www.azimut.it