Presentazione di Elena Mosa, in occasione del Convegno Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie, 28 maggio 2016, Castel del Piano (Gr)
Presentazione di Giovanni Biondi in occasione del Convegno Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie, 28 maggio 2016, Castel del Piano (Gr)
Piccole scuole: esperienze e modelli sul territorio nazionalePrimariaLSantucci
Presentazione di Giusy Cannella in occasione del Convegno Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie, 28 maggio 2016, Castel del Piano (Gr)
Presentazione di Giovanni Biondi in occasione del Convegno Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie, 28 maggio 2016, Castel del Piano (Gr)
Piccole scuole: esperienze e modelli sul territorio nazionalePrimariaLSantucci
Presentazione di Giusy Cannella in occasione del Convegno Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie, 28 maggio 2016, Castel del Piano (Gr)
Presentazione del libro "Il digitale e la scuola italiana" (Ledizioni).
Si parla dei presupposti del digitale, dei falsi miti sull'incompatibilità tra tecnologie e scuola e di molto altro.
progetto MAGICAL (Making in Games in Collaboration for Learning) Jeffrey Earp
Brevissima presentazione del progetto europeo MAGICAL (Making in Games in Collaboration for Learning), coordinato da ITD-CNR, per la manifestazione Forum PA - Roma, maggio 2016. Per informazioni: tinyurl.com/magicaldoor
Dal pc al Piano Nazionale Scuola digitale_7_maggio_2015fran61
Le nuove tecnologie nel Piano Nazionale scuola digitale.
Liceo Virgilio, Milano 7 maggio 2015
Polo Formativo IIS "Paolo Frisi" Milano
Docenti neoassunti 2014/2015
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
Presentazione del libro "Il digitale e la scuola italiana" (Ledizioni).
Si parla dei presupposti del digitale, dei falsi miti sull'incompatibilità tra tecnologie e scuola e di molto altro.
progetto MAGICAL (Making in Games in Collaboration for Learning) Jeffrey Earp
Brevissima presentazione del progetto europeo MAGICAL (Making in Games in Collaboration for Learning), coordinato da ITD-CNR, per la manifestazione Forum PA - Roma, maggio 2016. Per informazioni: tinyurl.com/magicaldoor
Dal pc al Piano Nazionale Scuola digitale_7_maggio_2015fran61
Le nuove tecnologie nel Piano Nazionale scuola digitale.
Liceo Virgilio, Milano 7 maggio 2015
Polo Formativo IIS "Paolo Frisi" Milano
Docenti neoassunti 2014/2015
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
A fronte di una generale tendenza a identificare la tecnologia con le sue interfacce, quest’ultime intese e percepite quali strumenti di sviluppo di possibili e specifiche attività, sempre più la tecnologia si fa sottile: un esempio è il tablet, che sempre più tende ad assomigliare a fogli, suggerendo con le proprie dimensioni la stessa sottigliezza della pagina di giornale. L’essere sottile del tablet rappresenta una metafora della corrispondente sottigliezza della conoscenza e della competenza sull’uso delle tecnologie
Una introduzione alla "necessità" di corrispondere alla realtà dei bambini e dei ragazzi con una educazione mediale forte e significativa. Punti di criticità e riflessioni senza l'effetto alone dei pregiudizi.
I bambini della scuola primaria di Montenero hanno svolto nel corso dell’anno scolastico 2014-2015 numerosi laboratori. In questa presentazione gli alunni di classe III, IV e V hanno raccontato a modo loro le esperienze più significative.
2. La lezione frontale è una strategia didattica superata?
No, ma ciò dipende dal come la si svolge. Non deve essere impostata
come solo momento trasmissivo poiché risulterebbe inefficace. La
lezione frontale risulta efficace quando è interattiva, strutturata con
azioni volte a massimizzare l’efficacia del trasferimento
d’informazioni e della costruzione di valide rappresentazioni mentali
da parte degli studenti.
Tecniche: esplicitazione di obiettivi e criteri di valutazione, uso di
organizzatori anticipati (schemi, mappe, tassonomie…), tecniche di
comparazione e contrasto (similarità e differenze), modelling
(spiegazione ed esempi), durata limitata per l’esposizione dei
contenuti, pratica guidata e controllo da parte dello studente di
quanto appreso (valutazione formativa)…
Sappiamo davvero come far apprendere? Credenza ed evidenza empirica.
Roberto Trinchero
3. Il modello di scuola che fonda la propria
ragion d’essere unicamente sulla lezione
frontale e la trasmissione del sapere non è
più funzionale ad una società dove
l’accesso alle fonti di informazione è
diventato un bene comune.
La stessa organizzazione dell’aula con i
banchi allineati, la cattedra ed il docente
che fa “conferenze” rispecchia la cultura di
una scuola per la società di massa dove era
predominante il modello uno-a-molti ed il
messaggio doveva essere uguale per tutti
Modelli che Freinet, don Milani e molti altri
avevano già messo in discussione
4. D’altro canto, non ha nemmeno molto senso parlare di scuola digitale.
Non è sufficiente inserire le tecnologie in classe per innescare il
cambiamento. Esiste una scuola che fa del digitale un’occasione per
ripensarsi profondamente. Diversamente, “digitale” resta un aggettivo che
aggiunge poco al sostantivo.
7. Un Movimento di innovazione che:
✓ porta a sistema le esperienze più
significative del modello organizzativo e
didattico della scuola della società della
conoscenza;
✓ utilizza le opportunità offerte dalle ICT
e dai linguaggi digitali per cambiare gli
ambienti di apprendimento.
8.
9.
10. La didattica è il motore delle
scelte che vanno ad impattare
sul Tempo e sullo Spazio, il punto
di partenza per innescare un
cambiamento che ha bisogno di
superare le rigidità del calendario
scolastico, l’orario delle lezioni e
la parcellizzazione delle discipline
da un lato (coordinata Tempo) e i
limiti strutturali dell’aula con i
banchi allineati e gli arredi fissi
che confliggono con la dinamicità
dei processi comunicativi resi
possibili dalle ICT (coordinata
Spazio).
Il punto di partenza è sempre la
trasformazione del modello didattico
12. Nuovi mezzi e supporti per l'apprendimento
Le cosiddette "tecnologie dell'educazione" non hanno ancora avuto
nella scuola l'effetto innovatore, e talvolta dirompente, che essi
hanno esercitato in altri settori della comunicazione e della vita
sociale.
Senza alcuna aprioristica esaltazione, ma anche senza ingiustificate
diffidenze e allarmismi, i nuovi mezzi (proiettori, lavagne luminose,
video-films, laboratori linguistici, mezzi selettivi di istruzione
programmata, computers a fini didattici e, domani, video-cassette)
devono essere considerati per quello che essi sono, cioè strumenti
dell'azione didattica che facilitano i processi conoscitivi, pur senza
presumere di surrogare all'insostituibile rapporto personale
adulto-giovane una mediazione puramente artificiale ed estrinseca.
I nuovi mezzi vanno, quindi, considerati come i continuatori, a livello
tecnologico più avanzato, dei tradizionali sussidi didattici, alla stessa
stregua cioè del manuale scolastico o degli altri più modesti
strumenti didattici, dal quaderno degli appunti alla tavola nera o ai
cartelloni murali.
13. Certamente la maggiore complessità dei nuovi strumenti
e la necessità di disporre anche di cognizioni tecniche e
pratiche per il loro uso apre un nuovo capitolo nel
costume della comunicazione a fini di insegnamento.
La scienza dell'informazione (….) in cui ormai tutte le
nuove tecnologie educative si collocano, non può non
avere riflessi su un'azione didattica che, volente o
nolente, è condizionata sia dall'irruzione dilagante dei
nuovi "media" socio-comunicativi, sia dall'aumento della
quantità di informazioni disponibili anche fuori della
cerchia e dell'apprendimento scolastico.
14. Mentre l'Amministrazione sta ponendo allo studio la
creazione, su tutta la rete territoriale, in collaborazione
con organismi regionali, di speciali centri di formazione
del personale all'uso dei nuovi strumenti, anche in
rapporto ai nuovi sistemi di abilitazione, è auspicabile che
gli insegnanti stessi, con iniziative da attuare
preferibilmente a livello di singoli istituti, promuovano
attività di aggiornamento, dibattito, sperimentazione,
volte ad affrontare le nuove situazioni derivanti dalla
generalizzazione dei vari modi comunicativo-informativi,
evitando rinunce fatalistiche o abdicazioni traumatizzanti:
al contrario assumendo essi stessi il compito di inserire
questi portati dei moderni avanzamenti tecnico-scientifici
nel quadro dei valori e dei comportamenti culturali
collaudati dalla nostra tradizione.
15. Le cosiddette "tecnologie dell'educazione" non hanno ancora avuto
nella scuola l'effetto innovatore, e talvolta dirompente, che essi hanno
esercitato in altri settori della comunicazione e della vita sociale.
Senza alcuna aprioristica esaltazione, ma anche senza ingiustificate
diffidenze e allarmismi, i nuovi mezzi (proiettori, lavagne luminose,
video-films, laboratori linguistici, mezzi selettivi di istruzione
programmata, computers a fini didattici e, domani, video-cassette)
devono essere considerati per quello che essi sono, cioè strumenti
dell'azione didattica che facilitano i processi conoscitivi, pur senza
presumere di surrogare all'insostituibile rapporto personale
adulto-giovane una mediazione puramente artificiale ed estrinseca.
I nuovi mezzi vanno, quindi, considerati come i continuatori, a livello
tecnologico più avanzato, dei tradizionali sussidi didattici, alla stessa
stregua cioè del manuale scolastico o degli altri più modesti strumenti
didattici, dal quaderno degli appunti alla tavola nera o ai cartelloni
murali.
16. Spazi modulari e polifunzionali
Laddove con le ICT è stato
possibile scardinare la
dimensione temporale della
lezione in classe, lo spazio
fisico dell’aula si dimostra
essere ancora troppo rigido
e standardizzato.
La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra
con ambienti fisici che risultano essere sempre più inadeguati
poiché indistinti per obiettivi e finalità didattiche.
17. La scuola è paragonata a
un cantiere, a un
laboratorio permanente in
cui i processi di ricerca dei
bambini e degli adulti si
intrecciano in modo forte,
vivendo ed evolvendosi
quotidianamente.
L’atelier
L'obiettivo principale è quindi quello di fare una scuola amabile dove
stiano bene bambini, famiglie ed insegnanti dove lo scopo
dell'insegnamento non è produrre apprendimento ma produrre
condizioni di apprendimento.
39. Il computer non è una macchina
intelligente che aiuta le persone
stupide, anzi è una macchina
stupida che funziona solo nelle mani
di persone intelligenti.
U. Eco